Cosa state leggendo?

Garnet92

Member
18 Marzo 2008
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ho appena finito di leggere "ricordati di guardare la luna", è troppo ma troppo bello!!!

secondo me è un libro per tutti!altro che moccia!!(mi è piacciuto solo l'ultimo "scusa ma ti chiamo amore" e adesso sto leggendo tre metri sopra il cielo che per è una agonscia!!
 

Siarnaq

The Chosen One
18 Marzo 2008
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Io ho appena finito di leggere La Casa degli spiriti (di Isabelle Allende) e ora sto per iniziare a leggere Re Lear,di William Shakespeare
 

samu...???

Member
9 Luglio 2006
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io ho finito ieri sera Dalia Nera di James Ellroy... è un libro che mi è piaciuto veramente tanto
 

artemide86

...lunatica...
19 Novembre 2006
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"Il Visconte di Bragellone" di Dumas padre, ultimo libro della trilogia dei tre moschettieri
 

^Deedlit^

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2 Aprile 2008
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RinoaS ha detto:
Finito Tokyo Blues, e iniziato "la ragazza dello Sputnik", sempre di Murakami Haruki. :D

Ooh *__* Murakami è il mio scrittore preferito, ho letto "Tokyo Blues" e "L'uccello che girava le viti del mondo", adesso invece sto leggendo "Kafka sulla spiaggia" che è appena uscito, poi leggerò "La ragazza dello Sputnik" e "Dance dance dance"
 

Lapimpa

Nuovo utente
13 Ottobre 2006
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"il cannocchiale d'ambra" di Philip Pullman l'ultimo libro della trilogia che comprende "La bussola d'oro" e "La lama sottile"
 

Omega

Dormo sulla collina
4 Luglio 2008
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Milano
Finita la prima parte del Mein Kampf di Adolf Hitler.
Espongo di seguito i miei pareri a riguardo.
"Le radici delle barbarie naziste" come definito l'opera di Hitler da Giorgio Galli, lo storico che ha curato l'edizione del libro, è stato senz'altro di facile lettura, questo anche grazie allo stesso storico che ha inserito più di una nota a piè di pagina per ogni facciata, così da far capire le parole di Hitler, purtroppo, e sottolineo ancora il purtroppo, menzognere. Parlare in prima persona di se stessi non è facile, e per quanto Hitler sembrava esserci riuscito ha modificato tantissime cose della sua vita, e la cosa mi ha rattristato molto: un grande generale non ha bisogno di nascondere il suo passato o modificarne gli avvenimenti, un grande generale accetta i fallimenti ottenuti in gioventù senza colpo ferire e senza problemi, senza bisogno, ancora, di ricercare una verità fasulla da porre dinanzi agli occhi di tutti. La sua storia omosessuale con un compagno d'armi a Monaco per ben 5 anni, dal 1914 al 1919, è stata un altro colpo per me, suo estimatore. Sebbene la prima parte (è diviso in due parti) si concentri solo sulla vita e non sul pensiero politico, mi ritrovo dinanzi ad un uomo che ho idealizzato senza troppi problemi che però ora ha perso grande valore per me, almeno sul punto della sincerità e capacità di accettare se stesso.
Spero solo che nella seconda parte, col pensiero politico, che d'altra parte risulta essere il motivo più evidente per il quale sto cercando di imparare di più su di lui, possa rifarsi e possa io rivalutare la sua condizione e posizione nella storia.
 

Teocida

Oltreuomo
29 Luglio 2007
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Omega Hitler non era affatto un grande generale. Anzi ti dirò, la guerra l'ha persa appunto perchè non solo aveva dimezzato tutto lo stato maggiore al tempo delle S.A. (quindi molti anni prima), ma anche perchè non prestò affatto attenzione alle critiche sulla sua strategia che gli erano state mosse dai restanti generali di scuola prussiana (ovvero la migliore in Europa).
Un grande trascinatore di folle si, ma un grande generale proprio no.
 

Omega

Dormo sulla collina
4 Luglio 2008
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Milano
No, per carità, non ho detto che era un grande generale: per me i grandi generali sono stati Cesare e Napoleone. Dicevo solo che nel momento in cui ha provato a dipingersi, d'altra parte faceva il pittore di strada, come grande generale ha sbagliato in partenza, perchè un grande generale accetta la sua condizioni. Per me Hitler è solo una persona che aveva degli ideali forti e che condivido, per ora, non ho detto che era un grande generale.
 

Garnet92

Member
18 Marzo 2008
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Omega ha detto:
No, per carità, non ho detto che era un grande generale: per me i grandi generali sono stati Cesare e Napoleone. Dicevo solo che nel momento in cui ha provato a dipingersi, d'altra parte faceva il pittore di strada, come grande generale ha sbagliato in partenza, perchè un grande generale accetta la sua condizioni. Per me Hitler è solo una persona che aveva degli ideali forti e che condivido, per ora, non ho detto che era un grande generale.
sorry,quali ideali condividi?
 

Teocida

Oltreuomo
29 Luglio 2007
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Uhm Omega... occhio anche a dire che condividi i suoi ideali. Potresti dare l'idea (non del tutto sbagliata leggendo quella frase) di essere un razzista e anti-semita (parola diversa da anti-sionista, ricordiamolo).

EDIT: Visto? ;)

Ok, allora scusa, ho interpretato male il tuo post, mi è sembrato che lo descrivessi proprio come un grande stratega.
 

ZER0

Member
19 Novembre 2007
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^Deedlit^, "Dance Dance Dance" è uno dei libri a cui sono legato; e - per rispondere anche al thread - penso di rileggermelo proprio in questi giorni.. anche se in verità ne avrei altri da iniziare.
Inizio a perdere il conto di quante volte l'ho letto.
Appena puoi iniziane la lettura anche tu, te lo consiglio vivamente. E' uno di quei libri che, una volta arrivato alla fine, capisci che "dovevi" leggerlo. Non so se ti è mai capitata come sensazione.
Riporto qua il pezzo forse più conosciuto di tutto il libro, e mi scuso per la "lungaggine", ma ci sono davvero affezionato:

Haruki Murakami ha detto:
"Alcuni mi giudicano più ingenuo, o più calcolatore, di quanto sia in realtà. Pazienza. Anche come sono io in realtà, è una mia idea soggettiva. Gli altri avranno le loro ragioni. Che importa? Non è questione di malintesi, ma di modi di vedere diversi. Il mio è questo.
Detto ciò, ci sono persone che riconoscono la mia "normalità" e ne sono attratte. Queste rare persone e io ci attiriamo a vicenda, come pianeti sospesi nel buio dell'universo, che una forza irresistibile avvicina l'uno all'altro, per poi allontanarli di nuovo. Mi cercano, creano un rapporto con me e un bel giorno se ne vanno. Per stanchezza, disperazione, o perché le cose che avevano da dire sono esaurite come un rubinetto che non dà più acqua. Da me ci sono due porte, una per entrare e una per uscire. Rigorosamente divise. Dalla porta d'ingresso non si può uscire, e da quella d'uscita non si può entrare. Tutti seguono questa regola. Possono variare le modalità, ma tutti finiscono per andare via. C'è chi è andato via per sperimentare nuove possibilità, chi per risparmiare tempo. Qualcuno è morto. Fatto sta che non è rimasto nessuno. Tranne me, unico superstite. La loro assenza è sempre con me. Le loro parole, i loro respiri, i motivi canticchiati a bassa voce, aleggiano come polvere negli angoli di casa mia. Ho il sospetto che l'immagine che avevano di me fosse proprio quella giusta. Per questo sono venuti tutti qui da me e per questo alla fine sono andati via. Hanno riconosciuto in me una certa integrità, il mio impegno a mantenerla. Hanno cercato si parlare con me, di aprirmi il loro cuore. Erano quasi tutte persone generose. Ma io non sono riuscito a dar loro niente, o troppo poco, nonostante i miei sforzi. Ho fatto quel che ho potuto. Anch'io cercavo qualcosa in loro. Non ha funzionato, e così se ne sono andate.
Inutile dire che è stato doloroso.
Ma la cosa più dolorosa è il fatto che loro lasciassero la mia casa più tristi di quando erano arrivate. Come se nel frattempo qualcosa in loro si fosse logorato. Me ne rendevo conto. (...) Perché? Perchè alla fine rimanevo sempre solo? Perché alla fine le mie mani stringevano solo ombre? Non so dirlo."