Varie Dissidia - Il crossover a più mani

daffodill

Aurora Execution!
Parte 16 - Daffodill

Occorreva fare un po' di ordine. Erano le sei del mattino, nessuno aveva dormito, sul letto c'erano due sconosciuti di cui uno apparso dal nulla e come se non bastasse Gidan continuava a fare confusione. Hikaru stava per esplodere, Zack prese sia lei e Gidan e li portò fuori dalla stanza.

"A cosa vorresti pensare tu, Gidan? Non sei neanche in grado di pensare a te stesso e continui a metterci nei guai! Sei una costante fonte di enormi guai!"

Hikaru era evidentemente arrabbiata, e stanca. Si sentiva umiliata per aver dovuto mostrare la sua intimità di fronte al giudice e ai suoi soldati e si sentiva irritata da Gidan che continuava a metterla in situazioni imbarazzanti, ma lui sembrava non capire.

"Direi che ti meriti una punizione!" Intervenne Zack
"Cosa?!?"

Zack lo prese di peso e rinchiuse nello sgabuzzino di casa al piano inferiore. Chiude la porta a chiave e si tenne la chiave. Hikaru si sentì sollevata.
Gidan protestò per uscire e a tutta risposta Zack assestò un rumoroso calcio alla porta.


Layle intanto era uscito dalla stanza dove era stato confinato dalle ferite e aveva raggiunto gli altri al piano di sotto"
"Va a riposarti Hikaru, qui penso a tutti io..."
"Ma neanche tu hai dormito stanotte."
"Scusatemi, se può essere d'aiuto, resto sveglio io. Mi sento meglio adesso e posso dare una mano..."

Hikaru e Zack lo scrutarono da cima a piedi e Zack convenne che potevano fidarsi. Lo disse solo per convincere la sua compagna a riposare ed ebbe successo. Hikaru andò verso la sua stanza, mentre per le sere a venire Layle e Zack si accordarono che si sarebbero divisi a turno il divano del piano sottostante almeno finchè Cloud non si svegliava, allora avrebbero riparlato della suddivisione dei posti letto. Gidan protestò dicendo che non voleva dormire nello sgabuzzino, ma Zack non gli prestò ascolto e Layle lo imitò.

"Nella stanza accanto trovi qualcosa da mangiare, comunque c'è l'orto qui fuori se vuoi della frutta fresca. E ti conviene darti una lavata... ti presto dei vestiti miei per ora...."
"Grazie."
"Comunque sarò di sopra con Cloud, ma non dormo."

Layle prese i vestiti che gli porse Zack e lo lasciò andare di sopra. Gidan non si lamentava più e tutta la casa era avvolta da un silenzio quasi surreale e piacevole. Layle pensò a cosa fare adesso, ma si sentiva ancora confuso e angosciato. Queste persone lo avevano accolto e curato, erano state gentili, forse la cosa migliore, come aveva detto Zack, era restare qui con loro ... almeno per un po'.
____________

Zell, Irvine e Konoha si precipitarono al molo giusto in tempo per l'attracco.
"Seifer, cosa diavolo fai qui?" Chiese Zell
"Accolgo il nuovo comandante testa di rapa!"
"TESTA DI RAPA!" Fece eco Fujin
"Fujin, ci sento anche senza bisogno di te che mi scandisci le parole!" Rispose Zell alla provocazione
"Allora senti questa: sparisci!" Disse Seifer
Improvvisamente la discussione fu bloccata dalla comparsa di un uomo sul ponte. Un uomo alto e muscoloso, con uno sguardo severo. I soldier si misero sull'attenti e l'uomo scese dalla nave, li guardò tutti uno ad a uno e poi chiese "Chi di voi idioti è il rappresentate ufficiale del garden di Balamb?"
"Io, signore!" Risposero in coro Seifer e Zell.
L'uomo passò avanti senza nascondere il suo diniego ai ragazzi e si diresse verso la macchina. Si fermò alla portiera e imprecò "Oh, ma porca miseria!"
Irvine ebbe la prontezza di capre qualcosa e si precipitò ad aprire la portiera per far accomodare il comandante.
Subito dopo di lui entrò Fujin e Seifer si mise alla guida con Raijin accanto. In men che non si dica l'auto partì lasciando Zell, Irvine e Konoha ancora scossi e confusi.
Arrabbiati e umiliati i tre ragazzi si incamminarono a piedi silenziosamente. Zell si lasciò sfuggire un paio di bestemmie durante il tragitto chiedendosi che impressione avrebbe potuto fare così sul nuovo comandante che sembrava un uomo esigente. Seifer invece avrebbe avuto tutti il tempo di vantarsi in macchina, con Fujin che intesseva le sue lodi.
Arrivarono al Garden dopo qualche ora e notarono che regnava uno strano silenzio. Tutti camminavano in silenzio e quasi tutti erano in divisa. Xu, corse subito verso Zell.
"Finalmente, com'è ti è sembrato?"
"Dillo tu a me! Seifer ci ha fregato la macchina."
"A me è sembrato orribile. Non appena è arrivato ha iniziato ad insultarci... Comunque sei ha detto di voler parlare in giornata col rappresentate ufficiale per chiarire subito la situazione d'ora in avanti. Ha spedito Seifer a mettersi la divisa, quindi se ti sbrighi potresti fare ancora in tempo."
Zell non attese la fine della frase e corse verso la direzione più in fretta che riuscì.
_________________


Layle guardò la carota così intensamente che se la carota avesse avuto gli occhi lo avrebbe guardato a sua volta chiedendosi se ci fosse qualche problema.
Layle si era pulito e sfamato. la guancia si faceva ancora male, ma il resto no, così era andato nell'orto a raccogliere della verdura per rendersi utile. Avrebbe preparato da mangiare, anche se non sapeva cucinare immaginava che per fare dell'insalata non servisse un diploma. Quindi si era avvicinato alle verdure e si era messo a indicarle e guardarle. Sapeva per certo che doveva succedere qualcosa, ma non succedeva niente.
La carota iniziò a tremolare, si sollevò leggermente da terra e poi esplose. Layle resto piuttosto scioccato e si guardò intorno confusamente. Alberelli, nuvole, fattorie e vaso vicine e lontane e un ragazzo che lo osservava. Un ragazzo biondo e muscoloso, abbonzato. Indossava una camicia leggera e un completo scuro con degli stivali neri che sembravano appena comprati. Era Vaan.
"Cos'hai da guardare?"
"Perchè indichi la verdura e non la prendi?"
"Prego?"
"Devi usare le mani, non ci riesci?"
No, in effetti layle non ci riusciva, non l'aveva mai fatto, le sue mani afferravano le cose da lontano, non doveva toccarle, non serviva. Usare le mani per un lavoro così faticoso gli sembrò una novità.
"Certo che ci riesco!" Disse comunque. Afferrò il ciuffo di una carota e la tirò via dalla terra, ma ci mise così tanta forza che perse l'equilibrio.
La consistenza delle foglie e della terra furono una sensazione nuova. Si ricordò di un campo di zucche sotto il sole, ma poi tornò alle carote.
"Anche tu vivi qui?" Chiese Layle
"Qui vicino, sono venuto personalmente per portare un messaggio al guerriero della luce. Puoi darglielo tu?"
Vaan porse una lettera con un plico a layle che dopo averla osservata due minuti pensando a cosa fare, la prese.
"Hai le mani sporche di terra, se non si riesce a leggere non sarà un mio problema." Fece notare Vaan, Layle si sentì un po' stupido.
"Lo sai che portare stranieri in città contravviene alle nostre leggi?"
"No..."
"Non importa ne riparleremo... chiuderò un occhio sull'esplosione della carota..."
Vaan andò via lasciando Layle a chiedersi se anche far esplodere le carote fosse un reato.
Intanto Hikaru si era ripresa e anche zack che aveva dormito accanto a Cloud quasi tutta la mattina, Layle li trovò già svegli nella grande sala che da sola componeva quasi interamente il piano terra della casa.
Hikaru e Zack osservarono il loro nuovo amico, layle aveva un incarnato roseo e riccioli di capelli biondi intorno al viso, i suoi grandi occhi azzurri completavano il quadro. Anche il suo fisico, pulito e senza ferite a vista, era ben tenuto. Zack dovette convenire che sembrava un angioletto e Layle sembrò infastidito dal commento e iniziò a crearsi un'aria piacevole e leggera. Hikaru ne era felice e liberò addirittura Gidan che per farsi perdonare si propose per praparare il pranzo al posto di Layle, che accettò volentieri e rimase a scherzare con Zack.

Layle si ricordò di consegnare la lettera col plico a Hikaru.
Hikaru aprì la busta.
"Il guerriero della luce e i suoi uomini, tutti, sono pregati di presentarsi senza fare resistenza presso l'ufficio giuridico per essere sottoposti a un regolare interrogatorio di routine con lo scopo di regolarizzare la sua posizione e quella dei suoi aiutanti. Ogni rifiuto e opposizione alle autorità costituite sarà punito.
Due soldati verrano a prendervi all'ora prestabilità.
Giudice Vaan"
La felicità era finita velocemente. Hikaru si rabbuiò di colpo. L'ufficio giuridico della cittadina di Ur era di recente costruzione. Era stato ricavato da una vecchia cascina rimessa a nuovo e, guarda caso, era anche la casa del giudice Vaan. Ovviamente solo il piano sottostante che conteneva anche un piccolo archivio delle leggi e vari altri documenti amministrativi. Vi lavoravano Biggs e Wedge, mentre la casa vera e propria del giudice era ubicata ai piano superiori.
Oltre Biggs e Wedge, nessun altro abitava quella casa, nessuno vi andava se non costretto e comunque sia nessuno ne usciva vivo dopo esserci entrato.
Come se tutto ciò non bastasse la moglie del capo villaggio arrivò agitata e tremane annunciando che suo marito non era tornato a casa e se il guerriero sapeva dove potesse essere.
 

Leon90...

Active Member
Parte 17 - Leon90...

Cloud si guardò intorno con aria sorpresa, era una stanza semplice ma molto illuminata.
Questa luce emanava un lieve tepore che lo fece rilassare dopo tutto quello che aveva passato.
Dopo una breve pausa si alzò da letto, raccolse la spada e si avviò verso la porta.
Non appena tentò di aprire la porta vide la figura di Zack.
Cloud: "...Zack, Sephiroth è tornato!"
Zack: "Lo sò"
Cloud: "???"
Cloud non riusciva a capire come potesse saperlo lui che se n'era andato subito dal mondo dei sogni.
Zack: "...presto il mondo dei sogni sarà tutt'uno con questo...ma prima..."
Prese fuori una katana lunghissima e lo infilzò.
Zack: "...tuttavia io non sarò mai un ricordo!"
Cloud: "...Sephiroth!"
Sephiroth: "...ne è passato di tempo, Cloud"
Cloud: "..."
Cloud si liberò dalla katana ed inizò a combattere contro Sephiroth, tuttavia Sephiroth sembrava invulnerabile.

Bambina: "Layle, presto chiudi gli occhi...Cloud ha bisogno del tuo aiuto"
Layle: "...Zack, vado ad aiutare Cloud"
Zack: "...cosa? Cloud è in pericolo?! Vengo anch'io!
Bambina: "...purtroppo lui non può ancora aiutarlo...dovrai andare da solo...salvalo come hai fatto in passato..."
Layle: "Non ti preocupare zack, lo salverò a qualsiasi costo!"
Detto questo corse da Cloud che sanguinava da una ferita alla spalla sinistra e gli prese la mano, quindi chiuse gli occhi.
Improvvisamente sentì dei suoni metallici, anzi delle spade che si scontravano.
Non appena aprì gli occhi vedeva Cloud che combatteva contro una katana lunghissima che si muoveva da sola.
Intorno a loro non c'era nulla.
Improvvisamente la spada tentò di colpire Layle, ma il tempo si fermò.
Bambina: "Layle, in questo sogno i danni subiti sono veri...non puoi battere questo nemico...ascolta devi svegliare Cloud dalla sua illusione e da sè stesso...altrimenti morirai sotto i colpi della...spada"
Layle: "Ma come posso"
Non fece intempo a finire la frase che la bambina sparì lasciandogli un flauto e dicendo: "Usa i tuoi poteri...".
Il tempo tornò a scorrere, ma Layle evitò il colpo con apparente agilità e corse da Cloud.
Layle: "Cloud! Fermati! Stai combattendo contro una Katana che si muove da sola!"
Cloud: "Cosa? Impossibile!"
Cloud corse verso la Spada e usò una magia come spinta per saltare e poi colpire dall'alto.
Tuttavia la spada lo prevedeva sempre e a lungo andare non ce l'avrebbe fatta.
Allora Layle provò a suonare il flauto che gli aveva dato.
Quest' ultimo non suonava, anzi emetteva uno strano suono...che poi sembrava una voce.
Flauto: "il potere segue la disgrazia, l'illusione segue il potere e la fine segue l'illusione"
Sentito il flauto la Katana sparì nel nulla e Cloud si voltò verso Layle.
quindi si lanciò contro di lui tentando di colpirlo.
Ma Layle continuò a suonare il flauto ed improvvismanente Cloud si fermò dicendo:
"...la luce"
Layle si accorse che il flauto era diventato luminoso.
Flauto: "...è la fine...scegli...la spada o scegli...me?
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Parte 18 - Doomrider

Flauto: "Allora.. cosa scegli?"
Cloud rimase immobile, quindi Layle esplose in un grido istintivo
Layle: "LA LUCE!! SCEGLIAMO LA LUCE!!!"
Si sentì un fischio, che divenne sempre più forte fino a diventare assordante.
L'ambiente circostante si trasformò ancora una volta e i due ragazzi si ritrovarono nella stanza dove prima Cloud dormiva. Zack ricomparve come dal nulla e al suo fianco comparve anche la figura di una preoccupatissima Guerriera della Luce e di Gidan.
Gidan: "Ehi bentornati! Ma dove siete stati?"
Layle: "Noi.. siamo stati nel.. beh, nel sogno, no? Ma voi cosa ci fate qua?"
Gidan: "Beh, abbiamo visto te e Zack scappare improvvisamente sulle scale, poi siamo entrati, non vi abbiamo più trovati e... pensa che Hika si è anche messa a urlare il tuo nome disperata! Mi sa che hai fatto colp.. AHIA!!!”
Hikaru: “Smettila di dire eresie o ne prendi un altro! Piuttosto, va tutto bene?”
Layle annuì con scarsa convinzione, mentre Cloud si guardava intorno spaesato. La Guerriera della Luce fece un grande sospiro e comprese che in quel giorno niente sarebbe stato facile. Aveva ancora in mano, così come era entrata dopo aver fatto le scale; e fu vitale che avesse ancora l'arma estratta. Un istante dopo una voce fredda risuonò nell'aria, facendo tremare sia Zack che Cloud
“Come ho detto.. io non sarò MAI una memoria!!”
Layle vide la stessa katana con cui avevano combattuto nel sogno comparire dal nulla e abbattersi su di lui ad una velocità tale che il ragazzo riuscì solo a chiudere gli occhi. Sentì uno schianto di metallo su metallo, quindi riaprì gli occhi e vide la lama della Masamune a dieci centimetri dai suoi capelli. In mezzo si era posta la spada di Hikaru, che aveva dato fondo a tutti i suoi riflessi per riuscire a intervenire in tempo.
Gidan fece un salto all'indietro verso l'armadio e ne tirò fuori due piccole scimitarre, le armi con cui era arrivato a Ur; Zack e Cloud impugnarono il proprio spadone, Buster Sword per Zack e una grande spada scomponibile per il biondo. Una folata di vento dal nulla travolse la stanza e al di sopra della katana esplose un tuono; una sfera squarciò l'aria, da cui poi si estese una grossa macchia nerastra. A guardarla bene sembrava lo sfondo del cielo in una notte senza luna, un vero e proprio buco nero da cui si sprigionava una forza immane che risucchiava tutto verso di sè. Zack e Cloud non poterono fare altro che piantare le lame delle proprie spade nel pavimento, squarciando le assi di legno ma ottenendo un solido appoggio per non essere risucchiati. Gidan dovette puntellarsi all'armadio, mentre la pressione che la katana esercitava ancora sulla lama di Hikaru era sufficiente per garantirle stabilità – anche se di fatto la lasciava completamente occupata.
Rimase solo Layle, indifeso e senza possibili appigli di stabilità. Il ragazzo cacciò un urlo e cercò di aggrapparsi alle assi sconnesse del pavimento, mentre tutti gli oggetti non vincolati nella stanza venivano risucchiati verso il buco nero.
“Sciocchi!Non potete combattere contro il vuoto! Il Nulla è alle porte!!”
Layle ebbe il coraggio di guardare in alto, verso la nube che lo stava risucchiando inesorabilmente e riuscì a scorgere una sagoma. Sembrava una scatoletta di metallo, rettangolare, esattamente al centro di quell'inverosimile buco nero; qualcosa stimolò l'attenzione del ragazzo, che chiuse gli occhi concentrandosi e cercò di opporsi alla gravità inversa con la telecinesi. Fu proprio grazie a questa concentrazione che si accorse che quella 'scatoletta' di metallo in realtà era un'armatura, azzurra e molto più serrata di quella di Hikaru; probabilmente era l'individuo in quell'armatura a originare il buco nero, ma il suo potere era immensamente più grande dei poteri telecinetici di Layle. Alla fine il ragazzo ebbe un'idea, folgorante e abbastanza folle, ma era l'unica cosa che poteva fare. Attirò a sé con la telecinesi il flauto, che gli era caduto di mano molto tempo prima ma miracolosamente non era stato risucchiato dal vuoto; proprio in quel momento l'individuo in armatura, fonte del buco nero, parlò ancora
“Inutile resistere!Il Nulla è più grande di ogni cosa, il suo potere nelle mie mani presto distruggerà tutto, sogno e realtà.. sempre se c'è una differenza tra i due..”
La forza risucchiante aumentò di intensità drasticamente, con tale veemenza da vincere tutti i vincoli dei guerrieri; Layle lanciò una grido alla “o la va o la spacca” e scaraventò il flauto luminoso al centro del buco nero, che colpì la figura evanescente di Exdeath in pieno petto. Ne scaturì un lampo violento e la fessura interdimensionale si richiuse come la copertina di un libro aperto dal vento.
Rimase solo la Katana, che premeva violentemente contro la lama di Hikaru. Un flash repentino e anche la Masamune scomparve; Layle tirò un sospiro di sollievo, così come gli altri guerrieri vicino a lui. Senza lasciare tempo a nessuno per dire o fare niente, si sentì il rumore di un tessuto che si squarciava, e la Guerriera della Luce perse la presa sulla spada e dovette inginocchiarsi.
Una profonda ferita al braccio iniziò presto a sanguinare, mentre la ragazza imprecò contro la katana, che l'aveva colta di sorpresa.
Cloud si fece avanti e fu il suo turno di salvare qualcuno, cioè proprio la Guerriera della Luce, dal nuovo repentino attacco di Sephiroth. Gidan si divincolò dalle ante dell'armadio a cui si era aggrappato e si lamentò come un bambino contro un suo amico che gioca barando
“Ma come facciamo a combattere contro un coso invisibile?!”
Hikaru strinse gli occhi, per resistere al dolore, e poi si rialzò in piedi.
“Adesso basta” esclamò seria. Impugnò saldamente la lama della sua spada, che iniziava a scintillare. Fece un respiro profondo, per recuperare il suo potere, quindi la Guerriera della Luce esplose in un attacco serrato contro la katana. Con due abili mosse respinse l'ex eroe della ShinRa verso la porta; ad ogni colpo con cui la Masamune si schiantava contro la daga di Hikaru si sprigionava una forte luce e presto furono visibili a tutti i primi riflessi dei capelli argentei di Sephiroth che prendeva forma nel mondo reale. Quando quest'ultimo tentò il contrattacco finale, la sua figura fu visibile a tutti per un istante; poi la daga di Hikaru, ora resa quasi una spada laser da quanto era luminosa, riuscì a disarmare perfino un SOLDIER esperto e temibile come Sephiroth, facendo cadere la Masamune a terra. Hikaru colse l'occasione per alzare lo scudo verso il suo avversario ed evocare il suo attacco definitivo.
Lo scudo venne avvolto da un alone luminoso, che formò una circonferenza di pura luce davanti a Hikaru
“SPLENDI!!”
Un forte bagliore esplose dalla Guerriera della Luce, un flash che abbagliò tutti.
Quando Cloud e Layle riuscirono a riaprire gli occhi, nella stanza non c'era più nessuno; non c'era traccia del passaggio né di Exdeath né di Sephiroth. Gli oggetti erano tutti al loro posto e la stanza era in perfetto ordine, a parte le coperte del letto che erano l'unico vero campo di battaglia. Qualcuno bussò alla porta, quindi Zack entrò lentamente, seguito da Hikaru.
“Va tutto bene?” chiese
Si sentì poi la voce di Gidan al piano di sotto che chiamava. Avrebbe voluto anche lui salire per vedere cosa era successo, ma il pranzo era ormai pronto.
 

daffodill

Aurora Execution!
Parte 19 - Daffodill

"A volte succedono cose impreviste e senza capire bene come ti ritrovi senza passato e senza futuro. Non hai più prospettive, non sa chi sei e continui a chiederti così tante cose che non capisci neanche se avrai mai una risposta. Ti senti solo?"
"No, non mi sento solo, ma mi sento confuso..." Layle si guardò intorno. la moglie del capo villaggio era andata via dopo aver pianto per ore. Adesso Cloud era silenziosamente seduto accanto a lui e aveva la testa china sul piatto e tormentava un broccolo con la forchetta. I suoi occhi erano lontani e distratti sotto le sopracciglia aggrottate. A capotavola Zack osservava Cloud triste, impaziente di non si cosa. Hikaru alla sinistra di Cloud mangiava senza dire una sola parola, era aggrottata e preoccupata. Gidan, di fronte a Layle ristava in religioso silenzio come se gli dispiacesse disturbare i pensieri degli altri. E lui? Layle aveva parlato con qualcuno nella sua testa e non capiva se si era addormentato di nuovo o no. Era Rinoa, quella ragazza dolce vestita di azzurro, lei spuntava nei suoi sogni da sveglio e chiedeva ciò che anche lui avrebbe desiderato: conforto.

"Io invece mi sento davvero molto sola." Disse Rinoa
"Che posto è questo?" Chiese Layle
"In questa terra arida ho incontrato qualcuno, forse mi sta cercando adesso e verrà anche qui..."
"Come fai ad esserne sicura?"
"Tutti abbiamo un posto speciale."
"Io non ce l'ho."
"Forse non te lo ricordi. Resterai qui per sempre?"
"Non voglio restare qui per sempre..."
Rinoa si distrasse come a guardare qualcuno che stava per arrivare, così tutto cambio di nuovo. Rinoa si alzò in piedi per scrollarsi la terra che le sporcava il vestito. Il bosco era fitto e l'aria pesante. Cloud camminava a fatica verso di loro e una donna con la carnagione scura e lunghe orecchie gli indicava la strada.
"Come hai fatto a raggiungermi?" Chiese Layle, ma non gli rispose Cloud e si fece avanti la donna.
"Questo è un luogo onirico, non esiste, sono i nostri desideri i nostri poteri a cambiarlo, ogni volta diverso, ogni volta come noi vogliamo che sia. Io sono Fran e ora siete nel mio sogno."
"Tutti quanti possiamo interagire così con questa dimensione?" Chiese Layle, ma Rinoa scosse la testa e Fran spiegò "Alcuni ci riescono e altri no."
"Tu ci riesci?"
"Si. Io e Aria e ..."
"Exdeath vi ha già attaccati poco fa..." Esordì dolcemente Aria comparendo in mezzo agli astanti.
"Ma quell'uomo di nome Sephirot..." Aggiunse Fran "... c'è qualcos'altro che deve averlo portato ad interessarsi."
D'improvviso una voce profonda echeggiò tra li alberi chiamando Fran, la quale agitata si rivolse a Layle "Non so quanto tempo mi resterà prima di svegliarmi, Layle, il tuo mondo è stato distrutto, ma il potere del cristallo ha radici più profonde ...."

Balthier svegliò Fran, entrambi erano bagnati ed infreddoliti. Balthier aveva costruito un rifugio d'emergenza vicino alla Strhal in mezzo alla palude, ma le pioggi incessanti avevano reso complicata la ricerca di cibo e la sopravvivenza.
"E'... è arrivato... Vaan?"
"No, Fran, non ancora, non possiamo più stare qui! I mostri seguono il nostro odore e ne spuntano a migliaia. Dobbiamo andarcene, ora."
"Ma, abbandoniamo la Strhal..."
"Torneremo a prenderla quando ci saremo ripresi." "Balthier si affacciò da un apertura della vecchia costruzione e osservò il cielo e la palude, quindi concluse "Non possiamo attraversare la palude, arriveremmo sfiancati al bosco di Salika, la nostra unica possibilità e lanciare un messaggio d'aiuto e intanto raggiungere Nabudis, almeno li saremo al coperto."
Balthier aiutò Fran ad alzarsi, il suo fucile era inutilizzabile per via della pioggia e Fran era debole. Iniziarono ad incamminarsi mano nella mano sperando di non essere presi di mira dai numerosi mostri della zona.
_________
"Layle ...." Cloud poggiò una mano sulla sua spalla "Dobbiamo svegliarci adesso."
Così Layle e Cloud abbandonarono Rinoa, Aria e il mondo che si dissolveva.
Cloud aveva poggiato la mano sulla spalla di layle, un gesto che apparve alquanto insolito a Zack.
"Ehi, il nostro nuovo amico piace proprio a tutti!" Ridacchiò Gidan "Non essere gelosa Hikaru, ti consolerò io!"
"Chi...cos... perché dovrei essere gelosa?" Hikaru arrossì a Gidan la indicò ridendo.
"Naaa, sei tu che sei geloso perché la volevo tutta per te!" Disse Zack.
"Layle, lo sai che a Hikaru piaci?"
Layle restò impassibile, come se gli avessero detto che i suoi broccoli erano cotti di lui "Ci si può innamorare di una persona in così poco tempo?"
"Che ci sarebbe di strano?" Rispose Hikaru, non voleva sembrare ambigua, ma Zack e Gidan si impietrirono a guardarla. Cloud si alzò dal tavolo e Zack lo imitò imponendo a Gidan di lavare i piatti.
Layle osservò Hikaru. Il suo viso era infantile e dolce, il suo corpo piccolo e minuto. Sembrava quasi una bambina che lo osservava con le gote arrossate. Quindi le disse molto semplicemente "Provi qualcosa... per me?"
Hikaru non riuscì a rispondere.
"Non sai neanche chi sono." aggiunse layle "E se un giorno mi addormentassi per sempre?"
"Nessuno dorme per sempre." Hikaru non comprese a fondo il senso della domanda e non comprese a fondo neanche ciò che le stava succedendo.
Layle si ricordò di Rinoa e si chiese se anche lui avesse un posto speciale e se ci fosse qualcuno. Nella sua testa quel qualcuno assunse la forma di Hikaru, ma doveva essere così perché lui non ricordava nessun altro...
D'improvviso qualcuno bussò alla porta.
"Porca miseria!" esclamò Zack che aveva origliato tutto, costringendo Cloud a origiliare con lui.
Gidan si precipitò in sala dalla cucina. Hikaru si mise dritta e seria e una voce annunciò "In nome della legge e secondo le disposizioni ottenute dal giudice Vaan, venite fuori e seguiteci! Ogni tentativo di resistenza sarà intuile e punito secondo la legge!"
"Ma che succede?" Chiese Gidan
"Il giudice ci ha chiamati a giudizio!" Spiegò Hikaru "Dobbiamo andare tutti."
Zack e Gidan guardarono Hikaru preoccupati, ma la seguirono alla porta infine anche Cloud e Layle la seguirono. In realtà Cloud seguiva Zack e Layle seguiva semplicemente il percorso degli eventi. Cloud lo avvicinò camminandogli accanto "Non preoccuparti, se ti addormenterai io ti sveglierò, come tu hai fatto con me." Gli disse.
Layle osservò il suo strano nuovo compagno e poi gli altri tre di fronte a lui. Si ricordò di quel giorno di quella strana ragazza che gli aveva chiesto aiuto prima che tutto iniziasse e improvvisamente capì come doveva sentirsi e per un istante molto piccolo la vide in lontananza camminare in una palude su schiere di cadaveri ammucchiati, seguita da ombre.
Avrebbe voluto chiedere a Cloud se anche lui l'avesse vista, ma erano ormai arrivati e l'ufficio giuridico era già di fronte a loro.
Nel frattempo Zack aveva continuato a chiedersi come mai lui non riuscisse più ad entrarci nei sogni. Era stato un passaggio graduale. Sia lui che Gidan lo avevano vissuto e superato insieme, ma ora che Layle e Cloud erano saltati fuori Zack aveva di nuovo dei dubbi. Non gli sembrava che Gidan avvertisse la stessa cosa e comunque era meglio smettere di pensare adesso.

Biggs e Wedge invitarono la guerriera e i suoi compagni a togliersi protezioni e armi. Hikaru stavolta si era preparata, era andata già in abiti civili adeguati alla stagione, così dovette togliersi solo il soprabito grigio. Layle la osservo mentre il grigio del soprabito lasciava posto al suo vestito rosso accesso. Lui non aveva nulla da togliersi, aveva solo i vestiti di Zack che lo facevano sembrare un soldier quanto lui e Cloud, comunque Biggs e Wedge lo perquisirono accuratamente.
Zack, Gidan e Cloud ci misero un po' a disarmarsi e solo Gidan ebbe l'idea di nascondersi dei coltelli tra i vestiti, nessuno se ne accorse, in fondo lui era bravo con i giochetti.
Quando tutti furono pronti Biggs e Wedge li fecero mettere in riga, poi Biggs afferrò layle per un braccio "Tu vieni con me! Voi altri potete seguire il mio collega."
"Cosa? No, noi andiamo tutti insieme!" protestò Hikaru, Wedge la colpì intimandole di attenersi alle istruzioni e Zack colpì Wedge intimandolo di non toccare con tanta violenza una ragazza. Gidan si dimostrò subito pronto a fare a cazzotti, ma fu bloccato dall'ingresso del giudice che lo fulminò, letteralmente.
Prima che qualcuno potesse trovare da obiettare il giudice disse subito "Questo è un avvertimento. Opporre resistenza ai miei ufficiali o a me non sarà ben accetto e ne dovrete pagare le conseguenze."
Zack si fece avanti con fermezza "Siete voi il giudice?"
" Si."
" Quel ragazzo non fa parte del nostro gruppo, è nostro ospite ed è malato."
" Ma è uno straniero, e in questo villaggio gli stranieri non sono ben accetti."
" Tutti noi siamo stranieri." Replicò Zack
"Niente paura sarete tutti giudicati!"
Wedge spinse Hikaru verso l'ufficio principale e Gidan la seguì di riflesso. Cloud aspettò che fosse Zack a fare qualcosa e alla fine anche lui seguì Hikaru.
Vaan osservò Layle che evidentemente era confuso e spaesato. La garza sulla sua guancia era pregna di sangue. Vaan gliela strappò via, osservò la ferita profonda e aperta sulla sua guancia. La esaminò con lo sguardo, la toccò e infilò un dito nello squarcio. Layle provo un dolore fortissimo e poi non capì più nulla.
__________________
Irvine alzò lo sguardo verso il cielo limpido e terso. Zell era chiuso dentro col comandante già da ore e con lui c'era anche Seifer. Tutto era diventato difficile da quando Squall era andato via, da quando Rinoa si era ammalata. Dormiva male, ma continuava ad impegnarsi perché sentiva che quella era la cosa giusta da fare. Poi un'ombra nera avvolse il cielo e iniziò a piovere. Irvine rientrò. Quell'ombra però era strana, ma forse era solo un'impressione dovuta alla stanchezza. Si recò anche lui verso la direzione. Zell avrebbe certamente avuto bisogno di lui e anche se non fosse stato così Irvine si sarebbe sentito più tranquillo...
 

Leon90...

Active Member
Parte 20 - Leon90...

Nelle profondità della terra Squall si destreggiava tra orde di mostri, quando improvvisamente uno di quelli si fermò e gli disse: "Perchè ci uccidi?"
Squall: "...perchè mi attaccate..."
Mostro: "...perchè hai paura...paura di morire?"
Squall: "..."
Mostro: "...perchè vuoi vivere?"
Non appena disse questo provo un enorme dolore alla sua cicatrice, che sembrava essersi riaperta.
Mostro: "...non vuoi smettere di soffrireee?
Squall: "...no!...devo...trovare Rinoa!!"
Mostro: "...davvero?...fammi vedere..."
Paralizzò Squall con una magia e lo tocco.
Mostro: "...ahhh..."
Il mostro si sciolse e venne assorbito dal terreno.
Non appena si sciolse la magia terminò il suo effetto e potè muoversi.
Constato con stupore che la sua cicatrice era aveva smesso di sanguinare, come se non fosse acaduto nulla.
Non c'era più traccia di mostri, proseguiva per l'unica via che aveva.
Questa però sembrava non finire mai...quando si accorse che le rocce circostanti emettevano dei suoni.
Si fermò ad ascoltare e si rese conto che erano fievoli voci:
Rocce: "...colei che cerchi...si sente sola...triste...ricorda solo il suo nome..."
Squall: "...(Rinoa...)..."
Rocce: "...la via che segui è pura illusione...tutto il mondo ormai lo diventerà...devi sbrigarti...un terribile potere...il potere dei sogni...qualcuno vuole sfruttarlo...ma ciò porterà al fine di questo mondo e non solo..."
Squall: "...come posso fermarlo?"
Rocce: "...devi scindere la realtà dall'illusione...devi prestare attenzione a quelle che appaino come inezie e diffidare delle apparenze...solo così la tua strada troverai..."
Squall: "..."
Le rocce si sgretolarono improvvisamente e tutto l'ambiente prese l'aspetto di un dedalo illuminato da alcuni raggi luminosi di colore azzurro che seguivano una traiettoria irregolare.
Subitò venne attaccato da un Behemoth che era spuntato alle sue spalle, tuttavia si accorse che sotto il mostro c'era una piccola pozza d'acqua, nella quale non si vedeva l'immagine del Behemoth riflessa, dentro la quale era sommersa una candela.
Si gettò per prenderla e non appena la prese il mostro sparì nel nulla e le luci si concentrarono nella pozza.
Squall si specchiò nella pozza e vide l'immagine di Rinoa.
Pozza: "...vuoi raggiungerla?"
Squall: "...si..."
Pozza: "...posa la candela verso di me..."
Non appena lo fece la candela si accese.
Tuttavia, oltre a a ciò, non successe nulla.
Candela: "...dove sei?"
Squall: "...?"
Candela: "...mi sento sola..."
Squall: "...Rinoa?"
Candela: "...ti aspetterò...in questo prato fiorito..."
Squall: "Rinoa!"
Candela: "..."
La candela non disse più nulla.
Con un gesto istintivo Squall prese la candela ed improvvisamente le luci erano sparite e tutto era blu scuro...l'unica luce era quella della candela...che sembrava azzurra.
Candela: "...fà presto..."
Squall: "...(forse non può sentirmi)..."
Quindi si ritovò a scegliere un bivio, si guardò intorno con attenzione, ma non vide nulla...era tutto silenzioso, ma sentiva qualcosa...una brezza leggera che gli sfiorava la pelle.
Questa proveniva da dietro di lui senza una direzione precisa, quindi prese coraggio e scelse una via a caso, o meglio dove lo portava il vento.
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Parte 21 - Doomrider

Mentre il giudice si occupava di Layle, Zack, Cloud, Hikaru e Gidan seguirono Biggs e Wedge all'interno della casa. Camminarono in un lungo corridoio, fino ad arrivare a delle scalette a chiocciola che scendevano nel seminterrato. Wedge, che chiudeva la fila, spinse Gidan davanti a lui per farlo scendere più in fretta; il ragazzo si mise immediatamente una mano all'altezza dello stomaco, per evitare di far cadere i coltelli che aveva nascosto.
Gidan: Ehi, fate piano!
Wedge: Muoviti e non fare storie
Il quartetto venne fatto scendere lungo quelle scalette, che sembravano non finire mai; all'inizio sembravano essere scale normali, in perfetta sintonia con l'ambiente tetro ma tutto sommato accogliente della casa di Vaan. Man mano che procedevano nella penombra, Hikaru si accorse che le pareti stavano diventando sempre più simili a quelle di una cantina, interamente in pietra; i gradini della scaletta sembravano adattarsi passo dopo passo alle pareti, ogni gradino era sempre più brutto, scuro e minaccioso del precedente. Scesero per buoni cinque minuti di orologio, e le pareti di quello stranissimo cunicolo verticale stavano sempre più diventando simili a quelle del peggiore dei carceri. I gradini si facevano sempre più scivolosi, mentre la luce del sole stava letteralmente diventando un vago ricordo. L'unico sistema di illuminazione erano delle torce accese su alcuni punti della parete a metà altezza; il passaggio delle scale era così stretto che quando incontravano una torcia dovevano praticamente girarci intorno per poter passare.
Zack: Si può sapere dove stiamo andando?!
Gidan: All'inferno, a quanto pare
Wedge colpì ancora Gidan alle spalle, facendogli cacciare un urlo
Wedge: Se non la finite di parlare lo raggiungerete prima di quanto immaginiate l'inferno
Finalmente anche la scaletta ebbe una fine, e Biggs fece 'accomodare' gli ospiti del giudice in un corridoio ancora più stretto e buio, con sette portoni in legno rinforzato sui lati -tre a sinistra e quattro a destra. La debole luce delle due sole torce che rischiaravano quel corridoio faceva solo intravvedere l'enorme quantità di muffe, ragnatele e probabilmente animaletti che abitavano in quel luogo. Quando passò di fianco al primo portone l'occhio allenato di Gidan si accorse che non aveva serratura nè maniglie, cosa che lo portava a chiedersi come potessero essere aperti. Dava comunque l'impressione di essere particolarmente pesante.
Biggs camminò fino alla seconda porta sulla destra, la aprì senza particolare sforzo e senza troppi complimenti ci scaraventò dentro Cloud sollevandolo quasi come un sacco di patate. Il biondo protestò a gran voce, ma le spesse pareti resero impossibile far sentire le sue parole al resto del gruppo. Nel frattempo Wedge aveva aperto la porta di fronte, sulla sinistra
Wedge: Adesso state qua dentro e godetevi la nostra ospitalità
Gidan: Per godermi la vostra ospitalità dovrei spaccarvi la faccia..
Il nuovo commento del ragazzo con la coda gli costò un pugno in faccia da parte di Biggs e un altro colpo sulla schiena da parte di Wedge. Zack intervenne afferrando il braccio di quest'ultimo e portandoglielo dietro la schiena nel modo più veloce e traumatico possibile, ma subito venne fermato
dalla Guerriera della Luce.
Hikaru: Zack! Basta! Non peggioriamo la situazione..
Biggs: Brava, vedo che qualcuno di voi ha buon senso.. complimenti.
Quindi la guardia colpì Hikaru nello stomaco, togliendole quasi il respiro
Poi, così come erano entrati, Biggs e Wedge uscirono e richiusero l'ampio portone; la tenebra più completa avvolse Zack.

...

Konoha passeggiava nervosamente avanti e indietro davanti alla porta della sua camera. Stava aspettando anche lei, come tutti, che finisse quella maledetta riunione di Zell con il nuovo comandante. Solo che a differenza degli altri lei non riusciva a stare ferma e a non pensare in quella notte. Si obbligò con tutta la sua determinazione a cacciarsi sotto le coperte e dormire, cosa che le riuscì dopo un paio d'ore. Aveva appena preso sonno che qualcuno bussò alla sua porta, così repentinamente da farla spaventare. Si alzò, o meglio cadde dal letto inciampando nelle coperte, e arrancò fino a raggiungere la porta.
Quando la aprì vide Zell; sembrava realmente provato, come in effetti era comprensibile dato che era notte fonda e il nuovo comandante doveva averlo letteralmente sbriciolato.
Konoha: Zell?! Com'è andata?
Zell: Kono.. sono venuto a salutarti. Per l'ultima volta
Konoha: ?!?? Cosa?!
Zell: Il nuovo comandante non è per niente soddisfatto di come è stato diretto il Garden in assenza del preside Cid. Quindi ha deciso di punire i responsabili con.. l'esonero
Konoha: CHE COSA?!? Non può mandarti via! E Seifer?
Zell: Anche lui verrà 'congedato'. Domani mattina il comandante convocherà tutti i Seed per questa comunicazione.
Konoha: Non ha senso.. qui tutti seguono voi due, scoppierà una rivolta! Nessun Seed farà andare via il proprio punto di riferimento senza dire niente..il Garden si disintegrerà!
Zell: Non so cosa dirti.. io ci ho provato fino alla fine a cercare di salvare il salvabile. Ho provato perfino a difendere Seifer, così da preservare almeno qualcosa di questa accademia.. ma è stato tutto inutile
Konoha: No no aspetta. Non può finire così. Adesso è tardi e sei distrutto, domani mattina vedremo di trovare una soluzione...
Zell: Non so cosa ci sia ancora da salvare.. ha.. ha condannato me e Seifer oggi, ma ha anche detto che tutti i SeeD saranno giudicati allo stesso modo. Tutti quelli che non risponderanno ai suoi presupposti saranno cacciati dal Garden.
Konoha: Non può farti questo dopo tutto ciò che hai fatto però. E non può fare ciò che vuole. Dobbiamo parlare con Irvine e organizzare qualcosa, anche Fujin e Raijin non staranno con le mani in mano!
Zell non rispose e uscì dalla porta
Zell: ...sono troppo esausto per darti torto.. meglio che vada a letto
Konoha: Già è meglio. E cerca di dormire!
Zell annuì e si diresse verso la sua stanza. Konoha osservò il suo letto sfatto e si affrettò a sistemarlo. Doveva proprio dormire, lei come tutti gli altri.

...

Gidan: Molto bene, interessante.. ieri sera ero in cella e oggi mi ritrovo nello stesso identico posto.. almeno sembra che ci sia più spazio!
Zack: Senti Hikaru, mi spieghi perchè non mi hai fatto reagire?
Non ebbe risposta
Zack: ..Hikaru..? ..Guerriera della Luce..? Ci sei?
Gidan: Oh, ma insomma. Vediamo di fare qualcosa di intelligente!
Il ragazzo frugò nelle sue tasche, estrasse i suoi due coltelli, li sfregò l'uno contro l'altro e riuscì a produrre della luce. Un tenuo chiarore si diffuse nella stanza, mentre la piccola candela che Gidan si era portato segretamente dietro bruciava.
Zack: Hika.. ma non c'è! Dove l'hanno portata?!
Gidan: E lo chiedi a me?! Fosse per me li avrei già presi a calci quei due...due..
Zack: Sì va bene, ma non potevamo farlo. Hikaru non ce l'avrebbe mai permesso
Gidan: Però adesso lei non c'è, giusto? L'hanno portata evidentemente via quando hanno chiuso la porta. Quindi adesso possiamo fare ciò che vogliamo
Zack: Vuoi.. evadere?
Gidan: Fai tu. Ci hanno tolto le armi, portati in uno scantinato, aperto una porta, scaraventati dentro questa stanza dove non c'è assolutamente NIENTE se non forse qualche ragno negli angoli che non vediamo... e io dovrei stare qua?!
Zack incrociò le braccia e invitò il suo amico a riflettere.
Zack: Devo confessarti che non mi è mai piaciuta questa storia del giudice. E sono d'accordo con te nel dire che non ci stanno trattando esattamente in modo 'legale', ma non possiamo peggiorare la nostra posizione facendo cose avventate
Gidan: AVVENTATE?! Vogliono chiuderci qua dentro solo perchè siamo stranieri!! E' la seconda volta in dodici ore che mi sbattono in galera!
Zack: La prima è perchè avevi rubato, Gidan. E poi conosci Hikaru: se anche uscissimo da qui e la trovassimo, lei sarebbe capace di farci più male del giudice.
Gidan: Lo so, è una ragazza così carina.. ma ha un certo caratteraccio a volte..
Zack: Lo sai che non sopporta chi rompe le regole. Specialmente se quel qualcuno sei tu. Anche se noi scappiamo, lei rimarrebbe di sua volontà qui fino a quando il giudice non la rilascia. E tu NON vuoi lasciarla qua da sola, dico bene?!
Gidan: ...uff.. va bene, facciamo così. Scappare non scappiamo, però lasciami solo uscire da qua! Faccio il giro del corridoio, apro tutte le porte, la trovo e poi ritorno qui. Nessuno lo saprà mai, ma almeno noi sapremo che sta bene. E poi c'è anche quel ragazzo, Cloud..
Zack: Sì, anche lui. E Layle già nelle mani del giudice. Che situazione complicata.. e rischio anche di perdere la pazienza, se mi ritrovo quelle guardie ancora davanti potrei fare qualcosa che a Hikaru non piacerebbe affatto..
Gidan: Beh, se non lo vede non può arrabbiarsi no?
Zack fece un respiro profondo e si arrese
Zack: Va bene, facciamo come vuoi te. Ma vedi di non rovinare tutto con gesti avventati, ok?
Gidan sorrise e si avvicinò alla porta, pronto per scassinarla; non aveva delle serrature convenzionali, ma il ragazzo era stato molto attento quando Biggs l'aveva aperta e aveva trovato l'inghippo. Per lui sarebbe stato un gioco da ragazzi ora forzarla
Gidan: Non ti preoccupare capo. Il mio futuro nome sarà 'prudenza' !
Zack: Speriamo..
 

daffodill

Aurora Execution!
Parte 22 - Daffodill

Gidan aprì la pesante porta di ferro, non poté evitare che cigolasse, ma non sentì nessun suono di passi o nessuna voce minacciosa al di la della porta, nel corridoio.
L'intero corridoio era al buio. la luce delle torce illuminava qualche parete, tanto quanto basta per distinguere il muro dalla porta. Ognuna delle sette porte era chiusa ermeticamente e non usciva nessun suono da nessuna di esse. Gidan avrebbe dovuto scassinarle tutte per trovare Hikaru, ma tanto oltre lui non c'era nessuno nel corridoio.
"Zack, non c'è nessuno qui fuori di guardia."
Zack uscì, prudentemente guardando ogni possibile direzione e rimase all'uscio della porta.
"Probabilmente quei due soldati sono tornati su dal giudice." Disse Zack
Gidan iniziò a bussare ad ogni porta e solo dalla cella di Cloud ci fu un Tock di risposta. Gidan aprì la porta abilmente e Cloud sgusciò fuori senza pensarci molto, si acquattò in un angolo alla fine del corridoio e vomitò. Dalla sua cella usciva un odore nauseabondo. Un corpo abbandonato in decomposizione stava sdraiato lungo una parete.
"Ma che è questo?" Gidan contrasse il viso in un'espressione di schifo
"Il cadavere di qualcuno!" Rispose Cloud.
Gidan lo tirò fuori per esaminarlo, nel caso avesse ancora qualcosa di utile.
Zack notò che alcune parti del corpo del cadavere sembravano essere state esportate con una certa precisione e richiamò la cosa all'attenzione.
Improvvisamente si sentì un rumore provenire dalle scale, e una flebile luce si fece strada lentamente verso il corridoio interrato.
"Sta arrivando qualcuno, rimettiamo il cadavere a posto." Setenziò Zack e con Cloud trascinarono il cadavere esattamente dove stava. Richiusero la porta della loro cella e accostarono l'altra porta senza chiuderla.
Gidan si nascose in un angolo appendendosi con la coda e con un coltello in mano. Zack gli fece intuire di tenersi pronto per un attacco preventivo nel caso le guardie avessero sospettato qualcosa, ma non arrivava proprio nessuno.
"E' una situazione strana..." Disse Cloud
"Eh?" Zack si girò verso Cloud nell'attesa di maggiori spiegazioni
"Ci sono esattamente sette celle e nessuna guardia. Il padrone di casa mi sembra piuttosto disattento. E oltretutto..."
"Concordo con il nostro amico biondo, io vado a vedere di sopra!" Disse Gidan
"No, Hikaru ha detto di muoversi."
"Hikaru non c'è e... a proposito, prendi questi, continuate voi a cercarla."
Gidan si avviò su per le scale, metre Zack continuava a dire di restare uniti.
Neanche Cloud lo ascoltò, si alzò in piedi e iniziò a scassinare ogni porta.
"Cloud, ma almeno tu, ascoltami!"
"Prima troviamo la vostra amica e prima andiamo via di qui, giusto?"

Gidan arrivò in cima alle scale senza particolari problemi. La porta cigolava avanti e indietro. La voce di Biggs lamentosa lo obbligò a fermarsi all'usciò.
"L'abbiamo rotto! L'abbiamo rotto!"
"Non siamo stati noi è stato l'esperimento, è stato il portatore! Forse si può riparare! Dobbiamo avvisare il dottor Hojo!"
"Noo, il governatore ci farà a fettine quando scoprirà cos'è successo!"
"Recuperiamo quell'altro intanto prima che ci scappi!" concordarono Biggs e Wedge.
Gidan si sporse per osservare.
I due uomini erano chini sul corpo del giudice riverso a terra. la stanza era interamente sottosopra. Pezzi di mobili fluttuavano in aria e i vasi piroettavano senza far cadere fiori e acqua. i vetri della finestra erano spaccati e la notte fuori sembrava illuminata dal bagliore di un falò.
Alla fine del dialogo i due uomini corsero fuori.
Gidan aspettò che non potessero vederlo e sgusciò fuori anche lui. Il giovane giudice sembrava dormire e Gidan lo lasciò li. Si avvicinò alla porta evitando gli oggetti che si muovevano per aria.

______

Un istante dopo quel dolore lancinante alla guancia, tutto sembrava essere uscito fuori dal controllo delle leggi della fisica.
Layle non sarebbe stato capace di distinguere se era nel sogno o nella realtà sentiva solo quel dolore e nella sua testa un insieme di nodi, di ricordi, di pensieri, di parole che non avrebbe neanche saputo dire se appartenevano tutti a lui o meno. Aveva iniziato a ricordare nomi, posto, cose, avvenimenti stava per impazzire. Rinoa.
"Cosa fai Layle? Sei di nuovo confuso? E' importante ricordare chi sei."
Poi Fran lo aveva colpito con una freccia in viso "Non nasconderti nei sogni se non vuoi perderti." ma la freccia era scomparsa e lui aveva riaperto gli occhi e davanti a se la tranquilla popolazione di Ur lo additava agitando minacciosamente le torce che illuminavano la sera. Dietro di se la casa del guidice era devastata, i vetri e le porte che davano verso l'esterno erano spaccati, e oggetti di qualsiasi tipo schizzati fuori si erano infranti contro muri, cose e persone.
Qualcuno cerco di avvicinarlo, ma lui lo scaraventò via con un gesto e il povero malcapitato morì sul colpo col collo spezzato e dopo un urlo dalla folla ci fu il delirio .
Layle non capiva più niente, sensazione che provava spesso ultimamente. L'unica cosa chiara che aveva in testa era che quelle persone volevano sbarazzarsi di lui e senza troppi convenevoli.
_________________

Konoha provò a dormire, ma non ci riuscì. Il pensiero che Zell sarebbe andato via la angosciava. Il cielo fuori era scuro e buio. Al pensiero che Zell sarebbe andato via preferiva venire espulsa anche lei. Si vesti velocemente e andò in cortile.
"Irvine? sei sveglio anche tu?"
"Non riuscivo a dormire... non so perché, questo celo mi tiene sveglio come se stesse per succedere qualcosa che vale la pena di guardare."
"Zell e Seifer sono stati espulsi, dovranno andare via domani."
"Cosa?" La notizia distolse Irvine dal suo primario interesse
"Si, Zell non voleva che te lo dicessi, ma il nuovo direttore ha deciso così, è scontento di come è stato diretto il garden."
"Se loro due se ne vanno gli altri seed non saranno felici."
"Gli altri seed seguiranno te.... o meglio, quelli che prima seguivano Zell."
Irvine e Konoha alzarono gli occhi al cielo, entrambi. Una pioggia di stelle cadenti in un batter d'occhio illuminò la notte come un fuoco d'artificio. Poi una luce brillante esplose nel cielo e si disperse sotto forma di una polvere colorata che cadde senza posarsi.
Irvine aveva uno sguardo illuminato come se avesse trovato una qualche forza che prima non conosceva "Parlerò col direttore, gli dirò quello che penso e dovrà ascoltarmi!"
Konoha sapeva che non era una buona idea, ma qualcosa la spinse a credere che avrebbe funzionato e poi non riusciva a staccare gli occhi dal cielo. Se quello che aveva visto era una specie di miracolo, anche l'idea di Irvine poteva funzionare. Mentre Irvine si dirigeva verso il garden, konoha continuò a guardare ancora un pò, una voce si sparse per il cortile "Svegliatemi, vi prego!"
"Konoha... hai detto qualcosa?"
"Umh. No non sono stata io..."

Yuna aveva seguito Rasler fino ad un posto che non esisteva, poi si era persa e aveva chiesto aiuto. Entrò nel garden, ma nessuno la vide, nessuno poteva perchè stava sognando. Stava cercando di ricordare, ma si era persa e aveva perso anche Rasler, che non era sicura fosse chi cercava, ma l'unica cosa che la faceva andare avanti era qual sentimento talmente forte. Aveva seguito la sue tracce percorrendo tutte le storie, ma non riusciva a trovare la sua, non riusciva a vederla a ricordarla, ma finché provava non sarebbe morta.
la notte in cui era entrata aveva trovato Squall, ma lui l'aveva scambiata per qualcun'altra e l'aveva lasciata al suo destino.

Al sorgere del sole Irvine era dentro la sua divisa. Si specchiò un paio di volte per controllare che tutto fosse perfetto e si avviò verso l'appartamento del direttore.
Anche Zell era sveglio, la sua valigia aperta era ancora mezza vuota, non che avesse molto da metterci. I suoi vestiti, i suoi guantoni, qualche foto e la divisa... forse quella doveva lasciarla, poteva ancora considerarsi un Seed o no? Squall lo aveva scelto come suo secondo quando era comandante del garden, lo aveva preferito a Quistis perchè si fidava di lui. Anche se Zell aveva sempre avuto dei dubbi su questo e Squall non ne aveva mai parlato apertamente.
Adesso tutte le certezze di Zell erano andate in vacanza e lui si sentiva un completo ******.
Irvine, invece, si sentiva fiero e sicuro della sua decisione, ma man mano che si avvicinava all'appartamento del direttore la sua sicurezza scemava e lui rallentava. Raijin e Fujin erano fermi davanti l'ascensore.
"Se Seifer se ne va io me ne vado con lui!"
"Non possiamo lasciarlo andar via..."
Forse Fujin e Raijin avevano avuto la sua stessa idea, Irvine li ignorò e loro non salirono nell'ascensore con lui. Quando l'ascensore si aprì Irvine si trovò faccia a faccia col suo obbiettivo e ogni sicurezza crollo definitivamente. Alzò la mano, poi l'abbassò di nuovo, poi cercò di annunciarsi a voce, ma gli mancava anche il fiato e infine una voce lo invitò ad entrare "Avanti!"
Irvine aprì la porta ed entrò, richiundendosela dietro, poi fece il saluto e restò impalato li.
Il direttore lo guardò dalla sua scrivania. Accanto a lui splendeva una vecchia armatura nera e logora che distraeva l'attenzione di Irvine, che non aveva mai visto niente del genere.
"Di qualcosa o tornatene fuori a balbettare, ma da qualche altra parte!"
"Si, mi scusi. Io volevo parlarle della sua decisione di mandare via Zell Dincth, lui è il capo del..."
"E tu chi sei? Il suo fidanzato?"
"Emh... no. Io sono Irvine Kineas."
"Ah già, quello che ha sparato alla strega."
"Si, esatto."
"Come mai non hanno fatto te capo degli studenti?"
"Beh, non saprei i ruoli erano stati decisi dal precedente direttore e dal comandante del mio gruppo. Squall Leonheart che adesso non c'è."
"Ha disertato, lo so. Cid mi ha informato."
"No, non ha disertato. Lei deve aver capito male..."
"Cosa dici? Ho capito male? Vuoi spiegarmelo tu testa di rapa? Dimmi cosa vuoi e levati dai piedi!"
Irvine sbirciò il nome del comandante dalla targa sulla scrivania: Noha Von Rosemburg
"Signor Rosemburg, non può mandare via Zell!"
"Non mi serve qui dentro!"
"Gli dia del tempo per dimostrare quanto può valere."
"Saresti pronto a metterci la mano sul fuoco?"
"Si!"
"Allora prepara le tue cose e vai con lui! Sparite! Entrambi!"
Irvine rimase senza parole, era stato cacciato anche lui? Si voltò senza riuscire a dire nulla.
"Tu chi proporresti come capo degli studenti?"
"...Konoha Amagi, di sicuro."
L'uomo seduto dall'altra parte della scrivania non disse più nulla e Irvine uscì.
I due ragazzi andarono via mentre tutti ancora si preparavano. La sveglia era stata data da poco e Zell non voleva incontrare Konoha. Il cielo era grigio e e nuvoloso, ma non pioveva, così a Irvine sembrò tutto ancora più triste, mentre Zell cercò di ironizzare "Il nostro primo giorno da civili!" Non riuscì a sembrare ironico, solo piuttosto patetico.
_____________________

Clouad aveva aperto quasi tutte le celle e quasi tutte contenevano cadaveri o poco più che cadaveri, ormai ne restavano due.
"Zack, c'è qualcuno qui."
Zack si avvicinò, sdraiata per terra c'era una graziosa ragazza con le trecce e dei larghi pantaloni rossi da danzatrice. Dormiva tranquillamente come se fosse su un comodo letto.
"Non è Hikaru..." Commento Zack
"Quindi la lasciamo qui?"
"No, certo che no, svegliamola."
Zack le scuotè la spalla e la ragazza si svegliò e con lei anche loro si ritrovarono in una distesa ghiacciata. Lei li guardò terrorizzata.
"Zack!" Anche Hkaru era li, quasi assiderata.
"Chi siete voi due? Cosa fate nel mio sogno che cosa volete? Vaan!"
Zack si avvicinò per rassicurarla "No! Non toccarmi! Ci avete portati qui per ucciderci!"
"Non so neanche di cosa tu stia parlando!" Replicò Zack
"Credo non sia molto in se!" Fece notare Cloud, intantò si alzo un vento freddo che raggelò tutti fin nelle ossa. Zack e Cloud raggiunsero Hikaro, mentre la ragazza iniziava a muoversi confusamente, pian piano le sue movenze iniziarono a sembrare una danza e lei si mise a ridere "Gurda, guarda come danzo! Ahahahahaha! Risplende! Risplende!"
Quando fini la sua danza degli aghi di ghiaccio stavano piovendo dal cielo proprio sulle teste di Zack e compagnia. Accusarono tutti il colpo versando sangue sulla neve.
Cloud si alzò a fatica e cercò di concentrarsi per lanciarle contro qualche magia.
"No, non farlo! Quella ragazza non è in se!" Urlò Hikaru
"Quella ragazza ci ha attaccato e lo farà di nuovo!" Cloud non ebbe neanche il tempo di dirlo che un'altra pioggia di ghiaccio stava per investirli e non sembrava l'unica arma della ragazza dalle cui mani sembrava scaturire un'energia minacciosa.
Cloud scattò in avanti verso di lei e la afferrò. Zack riuscì a scansarsi con Hikaru. Cloud usò la ragazza per farsi scudo e il sogno finì.
Tutti si ritrovarono nella stessa cella.Sollevata a mezzaria e sanguinante la ragazza pianse "Vaan, alla fine mi hai abbandonata. Io ho dormito tutto il tempo e tu s...."
Cloud la lasciò cadere per terra e tutti riuscirono ad avere giusto il tempo di vederla morire prima di sentire la voce di Gidan chiamarli.


Layle si trovò di fronte la folla che lo osservava urlando. Il suo gesto avventato lo aveva messo in una posizione scomoda, non fosse che nessuno si avvicinava per paura di fare la stessa fine. Poi Layle vide quella ragazza tra la folla. Quella Ragazza che continuava a chiedere aiuto fin dal giorno che tutto era iniziato. Anche adesso chideva aiuto, ma nessuno la sentiva.
"Aspetta non andartene!" le urlò Layle, me quando si mosse per raggiungerla i paesani iniziarono a lanciargli le torce.
Biggs e Wedge accorsero fuori.
Questo fece infuriare ancora di più la gente che iniziò a chiedere che lo straniero venisse ucciso subito. Uno del paese si avvicinò in uno slancio di zelo per fare giustizia da se, ma Biggs lo invitò ad allontanarsi sparandogli contro e ferendolo. A questo punto era il caos. Un gruppo di persone si raggruppo intorno a Biggs e wedge, un altro gruppo voleva Layle per ucciderlo e layle cercava di raggiungere la ragazza che lo aveva trascinato in quella situazione.
Le arrivò vicino "Tu mi sveglierai?" "Si, si prometto che ti sveglierò, ma dimmi come ti chiami!" "Yuna!" "Yuna" Ripeté Layle "Sono Gidan ******! Seguimi!"
Della ragazza non ci fu più traccia. Layle si ritrovò Gidan di fronte che nella confusione era riuscito a trascinarlo di nuovo dentro.
Gidan richiuse la porta della casa e lo trascinò giù chiamando i suoi compagni a gran voce, si rallegrò nel vedere Hikaru, ma erano tutti storditi e feriti.
"Chi è questa ragazza? "Chiese Layle
"Nessuno...." Rispose Zack laconico.
Tutti si sedettero dove c'era più luce e nessuno parlò di niente finché il caos fuori non iniziò a scemare. Gidan, che era quello che stava meglio di tutti, si assicurò che la casa fosse vuota. In qualche modo la folla si era dispersa. Biggs e Wedge scomparsi e il giudice con loro.

"Torniamocene a casa." Disse Hikaru
"Io non vengo con voi, me ne vado." Annunciò Layle
"Cosa? E dove e perché?" Chiese Hikaru
"E perché dovrei stare qui? Questa gente vuole uccidermi."
"Noi siamo una squadra!"
"Non c'è nessuna squadra! Io vi conosco da due giorni. Non so chi sono, da dove diavolo vengo, e ...vogliono uccidermi!"
"Sono sicura che se parlassi con loro..."
"Cosa? Parlare non ha risolto un bel niente, qual'era il tuo piano qando sono venuti a prenderci? Pensavi di parlare? Io rischio di impazzire se continuo a stare qui, me ne vado!"
"Io vado con lui..." Disse Cloud "Hikaru sei un pessimo capo e Zack, sinceramente non capisco come mai continui a seguirla, se fosse stato per lei saremmo rimasti tutti la sotto ad aspettare di decomporci."
"Vado con loro anche io..." Disse Gidan " Sono daccordo con quello che ha detto Cloud, senza contare che questa gente non ci ha mai sopportato. E' la città di Hikaru non la mia... vado con loro..."
"Ma noi siamo una squadra..." disse Hikaru balbettando.
"Siamo solo buoni amici..." Disse Gidan "E' sempre stato così... Zack tu che fai?"
"... verrò con voi anche io..."
 

Leon90...

Active Member
Parte 23 - Leon90...

Squall camminava trasportato dal vento che sebrava volergli dire di non preocuparsi...finchè l'aria si fermò di colpo e si trovo ad un nuovo bivio:
Quando sente una voce:
"Tu che cerchi, erra...o rispondi: Chi sei tu?
Squall: "..."
Appare una figura strana, sembrava una fiamma azzurra.
Squall: "...io sono Squall"
Apparvero altri spiriti simili che prendevano sembianze umanoidi.
"risposta sbagliata!...ahahah!"
"...Ti mostrerò chi sei veramente!"
Squall venne immobilizzato da lingue di terra che sembravano inerpicarsi intorno a lui, nel frattempo gli spiriti si misero in cerchio intorno a lui e cominciarono a emettere in ripetizione queste parole:
"solo...solo...solo...triste...triste...triste...freddo...freddo...freddo...brucio...brucio...brucio...soffro...soffro...soffro...odio...odio...odio...amore...amore...amore..."
Finchè un lampo non li interrompe e Squall prova un tale dolore alla cicatrice che sembra essersi riaperta da lasicar cadere la candela.
Improvvisamente il sangue che cadeva sopra le sue ombre proiettate dalle luci degli spiriti che si erano fatte di un verde-azzurro intenso diventava nero fondendosi con la sua ombra che si stacco dal terreno e prese l'aspetto di Squall.
Non appena questa si staccò dal corpo di Squall si accorse che gli stavano crescendo delle ali nere e la pelle gli si stava staccando lasciando posto a delle squame nere.
Quindi vide Rinoa che stava per subire l'attacco della sua ombra.
Quindi colpì l'ombra prima che potesse fare del ale a Rinoa.
Rinoa: "...Squall!...NO!!"
Si mise a piangere.
Il tempo si fermò improvvisamente e udì una voce:
"Lame che fabbricano lacrime rosse, esplosioni che gridano aiuto, fiamme che divorano l'anima, lampi che squarciano i ricordi, sogni che frantumano la realtà, poteri che deformano il tempo...tutto ciò è accaduto, ma questo è solo l'inizio..."
Squall: "............Chi sei?"
"Io sono ciò che desideri...desideri rendere felice Rinoa?"
Squall: "..."
L'ombra di Squall sussurrò: "...no...è un inganno...pensa a lei..."
Squall pensò a lei e udì una voce provenire dalla candela che gli era caduta.
Candela: "...chiudi gli occhi...io sarò sempre con te...non dimenticarlo...Squall"
Squall chiuse gli occhi e udì la voce dello spirito sussurrare:
"nei sogni...ogni mostro è ingannato e privo di anima...nei sogni...ogni mostro ha una persona sotto l'effetto di una potente illusione e priva di ricordi..."

Nel frattempo Layle, Cloud, Gidan e Zack, dopo essersi preparati, si incamminarono per andarsene da Ur videro Hikaru che combatteva da sola contro le persone del villaggio.
Zack: "...Hikaru! Che succede!"
Hikaru: "...non vedi?! sto eliminando dei mostri! Anche senza di voi!
Gidan: "...guarda che stai uccidendo gli abitanti del villaggio!"
Zack corse da lei per fermarla.
Hikaru: "...fermo!...quella non è Hikaru..."
Hikaru: "Che dici! sono io...hihi"
Zack: "..AH!"
Infilzo la spada nel petto di zack.
Hikaru: "Chi sei tu?"
???: "...io sono ciò che desiderate..."
Zack: "...lasciami!"
Si divincolo e e la colpì con una spada, ma la trapassò.
???: "...è inutile...desiederi la libertà?"
Zack: "...ma che?"
Layle: "No! Zack, non rispondere!"
???: Avanti, scegli: O erri nei sogni per sempre o chiedimi cosa desideri!
Si aprì un varco dimensionale e nello stesso tempo Hikaru prese l'aspetto del mostro dei sogni di Layle.
Questo lo avvolse immobilizzandolo completamente.
Mostro: "...allora?
Zack: "..."
Mostro: "...alloraa?!"
Zack: "E' inutile, tanto non ti rispondo!"
Mostro: "...allora erra per sempre!"
Zack venne spinto verso il varco.
Cloud corse ed utilizzo una magia di aria per spingersi velocemente per prendere al volo Zack prima che venisse risucchiato dal varco.
Nel frattempo layle usò il suo potere per spingere il mostro dentro il varco da lui stesso creato.
Ma appena si accorse di ciò si dematerializzò.
Il Varco si chiuse lasciando per terra un Flauto.
Tuttavia non era tutto normale, sembrava che il Flauto emettesse una melodia.
Questa pian piano diventò una voce:
"...se non scoprirete chi sono tutto sarà invertito per l'eternità...l'odore dei fiori vi ripugnerà, la vista di una farfalla vi porterà disgusto, l'udire di una melodia vi toglierà il senno, la forza diventa debolezza, la saggezza diventa stoltezza, l'amore diventa odio e l'incubo diventerà l'unico vostro unico solievo...tuttavia una sola cosa non cambierà...e io sono quella cosa..."
Improvvisamente un enorme mal di testa colpì tutti gli astanti che persero i sensi.
mentre tutto intorno a loro era ormai privo di vincoli, mentre l'aria si comprimeva in luminose sfere evanescenti che prendevano un colore azzurro chiaro e dalle queli spuntavano piccole protuberanze che sembravano arti umani, con le quali toccarono tutto ciò che era intorno a loro.
Man mano che toccavano le cose invertivano il colore, l'odore, il peso, i vincoli, l'anima, il corpo degli oggetti circostanti e anche lo stesso valeva per le persone nelle vicinanze, che prendevano l'aspetto di mostri.
Man mano che la mani si allungavano cambiavano colore, in base a quello che toccavano e si allungavano ulteriormente animando l'inanimato, svincolando i vincoli, trasformando tutto ciò che sfioravano.
 

BarretSoul

Nuovo utente
Parte 24 - BarretSoul..

Il primo a ridestarsi dallo svenimento fu Cloud.
Si guardò attorno confuso e debole,mentre gli arti umani vagavano intorno al gruppo in maniera armoniosa e terrificante allo stesso tempo; sembrava che fossero in sintonia,una sintonia inquietante come se tutto ad un tratto dovessero attaccarli e dilaniarli le membra.
Cloud cercò di svegliare gli altri ma non c'era verso di riuscirci,era come se fossero assopiti da un secolo e non si fossero mai svegliati.
A cloud venne un'idea: prese il flauto e con un sottile filo di fiato,Sia per la paura che per la stanchezza,incominciò a suonare; esso emise un suono terrificante quanto il varco da cui era uscito,tutto si annerì ed un turbine di vento incominciò a devastare tutto ciò che li circondava ma cosa ancora peggiore era che il turbine..si stringeva ogni secondo di più intorno a loro.
Il gruppo si svegliò finalmente e,nonostante lo svenimento, tutti capirono che il pericolo incombeva e non c'era via d'uscita,così ebbero la sana idea di stringersi a cerchio sperando che il turbine intorno a loro smettesse di stringersi da un momento all'altro.
Ad un certo punto,come se non bastasse,gli arti umani volanti che avevano preso parte al moto rotatorio del ciclone si immobilizzarono intorno a loro e con un sibilo assordante e orrendo si prolungarono e svelarono il resto del corpo a cui appartenevano. Bestie...la cui forma era compresa solo dagli dei...erano tutto..tranne che umani.
Li accerchiarono....erano decine se non centinaia...e il turbine intanto rivolgeva il suo occhio devastante su di loro.
Cloud: "Oh..Oh..non avrei dovuto suonare quell dannato flauto!!"
Gidan: "Lascia perdere...ora abbiamo un altro problema e anche grosso direi"
Layle: "Ragazzi non scoraggiatevi! Stavolta il nostro nemico non è nè un'ombra nè una nuvola vagante! Sono fatti di carne ed ossa!"
Detto questo Zack,afferrata la spada,incominciò a dilaniare un gruppetto di mostri e capendo che la cosa era fattibile,sorrise e assieme ai suoi compagni incominciò la battaglia.
Erano mostri orrendi,creature con fisionomia umana ma che di umano avevano solo gli occhi...anzi,l'occhio!
Da centinaia divennero dozzine,da dozzine divennero decine: colpi di magie, di spade e di pugni li squartavano come fossero carta,erano deboli ma erano in tanti.
Dopo uno caduto ce n'erano altri dieci e dopo altri venti;la battaglia sembrava non finire ma a Gidan venne un'idea: prese il flauto si pose al centro del campo di battaglia ed incominciò a suonare. Stavolta dal flauto usci un suono melodioso che fece rabbrividire gli essere rendendoli inattivi e deboli tanto da non respingere gli attaacchi del gruppo.
Così fu tutto più facile e dopo strenuanti colpi inferti e stridio di lame il gruppo riusci a sterminarli, mentre il turbine si affievoliva sotto la melodia intensa del flauto.
Il vento e i cadaveri dilaniati scomparvero e lasciarono il posto ad Ur,il posto che gli eroi avevano lasciato poco prima,i cittadini rimasero sbigottiti, forse impauriti o forse sorpresi di vederli ancora vivi.
Zack: "Gente è tutto sistemato non dovete avere più paura!"
Detto questo e voltatosi, zack udii i cittadini bisbigliare e ridere talvolta,alchè infastidito gli si aizzò contro.
Zack: "Cosa avete da ridere? vi abbiamo salvato da morte certa! Se non fosse stato per noi voi ora sareste il pasto di quei mostri!"
Cittadino: "Ma quali mostri?! Finora non avete fatto altro che divincolarvi verso obbiettivi invisibili! Cosa ci volete mostrare? La vostra pazzia nel vedere un mondo immaginario?!"
Tutta la gente incominciò a ridere credendoli pazzi.
Gidan: "Uhmm...come sospettavo.."
Cloud: "Cosa Gidan? parla.."
Gidan: "L'avventura di poco fa...per noi era reale,ma per loro no. Loro vedevano solo noi che combattevano e che ci muovevamo senza meta. loro non vedevano nè il turbine nè i mostri. Era un'illusione."
Layla: "Quindi quell'essere che ha infilzato zack prima...ci ha resi partecipi di un'illusione?!"
Gidan: "Esatto,proprio così. Ma non credo questa sia un illusione...questa è soltanto la visione del futuro che sarà se non agiremo."
Cloud: "Non possiamo permetterlo...troviamo quell'essere e costringiamolo a parlarci"

Attoniti e preoccupati i ragazzi pensavano al loro prossimo obbiettivo,alla loro prossima odissea in un illusione che non aveva ne origine nè mondo e,tra la folla che rideva i quattro incominciarono ad ispezionare la zona dove era comparso il varco e soprattutto cercarono di capire cos'era quel flauto,a cosa serviva,qual'era il suo fine e la sua origine.
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Parte 24bis - Doomrider

In un ambiente decisamente irreale, Gidan si trovò improvvisamente da solo.
Guardò a destra e a sinistra fra le macchie azzurre che riempivano e deformavano lo spazio, in cerca di Zack.. o Cloud.. o Layle.. insomma di qualcuno. Le mani avevano smesso di comparire dalle bolle e l'ambiente aveva raggiunto una sorta di equilibrio, sebbene il mondo fosse diventato più come un delirio allucinogeno e aveva perso gran parte delle sue caratteristiche reali. L'unica cosa che ancora aveva un senso sembravano essere le pareti della stanza, l'unica cosa rimasta intatta della casa del giudice Vaan, e la porta che dava all'esterno. Gidan si avvicinò, incuriosito, e non ci pensò due volte prima di aprirla.
Si trovò davanti a una figura traslucida, vagamente definita. A grandi linee ricordava una forma umana, come di ragazza, con i capelli lunghi fino alle spalle


****: Gidan, mi hai dimenticato?
Gidan: Cosa? Chi.. chi sei?
****: Non posso crederci.. mi hai detto di non preoccuparmi, che avresti trovato il modo di tirarmi fuori.. e invece..

Il ragazzo rimase interdetto, non sapendo cosa rispondere. La figura, una sagoma nera immersa in uno sfondo completamente bianco, si mise a singhiozzare e assunse un tono disperato

****: Lo sapevo, lo sapevo... lo sapevo..
Gidan: No dai.. non fare così.. io.. io sto.. qualsiasi cosa che ti avevo detto, l'ho fatta sicuramente! L'ho già fatta, ne sono sicuro!
****: Ma se non ti ricordi neanche chi sono..
Gidan: Beh, in effetti no, ma..
****: Lo sapevo.. lo sapevo.. ti dice niente il nome..

Il ragazzo non sapeva che pesci pigliare, ma nel profondo del suo cuore qualcosa gli diceva che lui conosceva quella persona. Anche se non capiva assolutamente perchè e di cosa lo stava rimproverando. Mentre era distratto a guardare fuori dalla porta, Gidan non si accorse dei tentacoli provenienti dalle sue spalle che stavano avanzando lentamente verso i suoi piedi.

****: Sono io, Garnet!

I tentacoli lo avvinghiarono di colpo, immobilizzandolo. Il ragazzo cacciò un urlo, poi cercò di divincolarsi ma in breve i tentacoli quasi trasparenti gli bloccarono anche le braccia e si strinsero intorno al suo torace. La sagoma nera sulla porta parlò ancora una volta, prima di tornare

****: Vuoi.. essere libero?


Cloud: Cosa DIAVOLO è successo ancora?!
Cloud ebbe un moto di nervoso e piantò il suo superspadone per terra, facendo uno squarcio nel pavimento. Zack vicino a lui aveva lo stesso sentimento ma riuscì a trattenersi e non usò la Buster Sword in un modo così stupido.

Zack: Siamo.. in un altro sogno?
Cloud: E chi sta dormendo?! Non mi sembra che ci fosse qualcuno a dormire due secondi fa.. e dove sono finiti tutti?!
Zack: Beh, ci saremo distratti. Gli altri saranno al di là di questa massa di globi azzurri che galleggiano..
Cloud: Globi azzurri? Eh certo, perchè ti pare proprio normale che una casa venga devastata, rimanga in piedi una sola stanza e poi il tutto venga sostituito da questi.. COSI?!

Sempre con un nervoso innaturale per lui, Cloud tirò un pugno contro una sfera azzurra, la quale si ruppe come un palloncino e il ragazzo venne lavato dalla testa ai piedi.

Cloud: *****!!! Che COS'E' questo?!?
Zack: A occhio e croce direi acqua..
Cloud: … non ce la faccio più.. sono sull'orlo di una crisi di nervi!
Zack: Si vede.. ad ogni modo, secondo me è tutta un'illusione generata da quel flauto..
Cloud: DOV'E'?! DAMMELO che se lo trovo lo disintegro!!
Zack: Non suona più ora. Ma.. aspetta, sento un rumore
Cloud: ?!
Zack si avvicinò a una grossa sfera azzurra che galleggiava a mezzaria alla destra dello spadone di Cloud
Zack: C'è.. qualcuno qui dentro.. e.. sta piangendo?!
Cloud: Dici? Beh, mal che vada mi lavo di nuovo, tanto ormai..
Senza pensarci troppo lo spadaccino di Nibelheim si avvicinò e tirò un altro pugno contro la sfera
Anche stavolta il gesto provocò la rottura del globo azzurrino, che esplose come una bolla di sapone. Al suo posto comparve una ragazza, che fece rimanere senza fiato i due ex-SOLDIERs.
Aveva i capelli lunghi raccolti in una treccia che le scivolava lungo la schiena; vestiva una giacchetta rossa e un completo da fioraia che Cloud aveva imparato a conoscere fin troppo bene.
Era in ginocchio con le mani giunte e aveva gli occhi chiusi, come se stesse pregando. Zack rimase senza parole, quindi il primo commento spettò al suo biondo amico
Cloud: ..no..non ci posso credere..
Improvvisamente uno squarcio proveniente dall'alto, un lampo e una lama lunghissima comparve dal nulla; un grido di dolore, quindi delle piume nere caddero per terra.
Sephiroth: Allora, Cloud? Ancora una volta non sei stato in grado di salvarla..
Aeris scomparve, così come era comparsa. Rimase solo la figura snella di Sephiroth, con la Masamune nella mano sinistra.
Cloud: Cosa.. cosa STA succedendo?! Zack, dimmi che non abbiamo visto ciò che abbiamo visto..
Zack: ..non so che dire..
Sephiroth: Non lo sapete? Eppure ve l'ha detto. Il vostro dolore più grande si ripeterà, a intervalli regolari. Se non intervenite subito, questo mondo verrà distrutto.
Zack: Insomma, BASTA! Parla chiaro, e dì cosa vuoi!!
La sagoma di Sephiroth divenne tutta nera, come se il corpo avesse fatto posto alla sua ombra
Sephiroth: Io? Oh ma io non voglio niente.. e voi, volete essere liberi?


Hikaru estrasse la spada. Non vedeva più niente, era completamente avvolta nel buio. L'oscurità la opprimeva, togliendole quasi il respiro; chiamò a gran voce Zack, Gidan, Layle e Cloud, ma non ebbe risposta. Improvvisamente si sentì toccare alle spalle; con uno scatto degno di una guerriera della Luce la risposta di Hikaru fu inesorabile. La lama della sua spada trapassò l'oggetto che le aveva toccato le spalle e lei venne investita da un'ondata di liquido viscoso.
Hikaru sputò via quella che sembrava acqua di fogna e si voltò, sempre persa nell'oscurità. Sentì una voce a lei nota, che sembrava provenire proprio da quel globo gelatinoso che aveva appena infranto.

Hikaru: Basta giocare. Fatti vedere ed esci allo scoperto.

Una piccola fiammella azzurrina comparve davanti a lei, come se il suo interlocutore volesse ubbidirle. L'oscurità rimase tale e quale, ma Hikaru riuscì a distinguere nettamente l'armatura nera con rifiniture azzurre del suo nemico giurato comparirle davanti.

Hikaru: Cosa vuoi, Garland?
Garland: Mi sembra che tu abbia bisogno di una mano
Hikaru: Ero convinta di averti sconfitto definitivamente tre anni fa. E non mi serve una mano.
Garland: Eheh.. una Guerriera della Luce immersa nell'oscurità, da cui non riesce a uscire.. e che scopre di non aver eliminato la sua nemesi.. mi sembra che abbia sì bisogno di aiuto
Hikaru: E che aiuto può dare un guerriero che ha venduto l'anima al caos? Vattene. Non mi serve il tuo aiuto.
Garland: Parole coraggiose, come sempre. Eppure sembra che hai perso in leadership. Dì un po', la fortuna ti ha abbastanza voltato le spalle, o sbaglio?
Hikaru: Cosa intendi dire?! Basta tergiversare.
Garland: Voglio solo farti notare le cose che sai già e che non vuoi ammettere.
Hikaru: Basta tergiversare. Dimmi le cose chiaramente!
Garland: Questa oscurità.. non è certo naturale. Stai vivendo come in uno specchio, il mondo ti vuole solo far vedere ciò che hai nel cuore.
Hikaru: Che diavolo vai dicendo?!
La ragazza puntò le armi contro il suo nemico, anche se all'apparenza sembrava disarmato
Hikaru: Non servo le tenebre, sono una Guerriera della Luce!
Garland: Hai rischiato molto nel prendere quegli stranieri in casa tua. Li hai trovati in condizioni pietose, li hai curati e li hai riabilitati. Avresti dato la vita per loro, specialmente per l'ultimo.. come si chiama? Lyel?
Hikaru: Layle!! Non provare a insultarlo!
Garland: Ah-ah. Ho toccato un tasto sensibile, vedo. Cos'è, ti sei innamorata?
Hikaru rispose un po' imbarazzata, ma l'oscurità riuscì a celare il rosso comparso sulle sue guancie
Hikaru: Non sono affari tuoi!
Garland: Beh mia cara, non servirò io per dirti che non hai speranze. Il tuo 'target' non ci ha messo molto per disinteressarsi di te, insultarti e voltarti le spalle. Così come i tuoi “amici”, che ti abbandonato e lasciato come se niente fosse, per inseguire chissà cosa.
Hikaru: Come ti permetti! Loro..
Garland: Oh sì, giusto. Loro avranno avuto delle ottime ragioni per abbandonare di punto in bianco chi ha salvato loro la vita e ha compromesso la sua per permettere a loro di cercare i loro pianeti distrutti!
Hikaru: Che cosa?! Cosa hai detto?!?
Garland: Oh, non te l'hanno detto? Nessuno di loro è di questo pianeta. Soprattutto quel Layle. Sì, ripensandoci forse la gratitudine non è cosa da alieni..
Hikaru: FINISCILA con questa storia della gratitudine. Io sono una Guerriera della Luce, è mio dovere proteggere chi non può difendersi da solo. E senza aspettarmi niente in cambio.
Garland: Sì certo. Tante belle parole. Ma in fondo del tuo cuore tu SAI che non dovevano tradirti in questo modo; ti sei affezionata a Zack e Gidan, ed eri così preoccupata della loro incolumità che ti sei fatta fare di tutto dal primo magistrato sfigato – e visibilmente malvagio – che passava! Ed ora ti hanno tradita. Sono riusciti perfino a incrinare il tuo rapporto con la luce. Non hai più la stessa forza di prima, e la dimostrazione è che non riesci a distruggere questa banale illusione.

Man mano che parlava, la nemesi della Guerriera della Luce stava riuscendo nel suo intento; forse perchè stava svelando i veri sentimenti che lei provava, forse perchè stava facendo notare alcuni suoi errori di valutazione (molto grossolani a dire il vero) ma stava di fatto che la fiducia di Hikaru nei suoi stessi pensieri stava cominciando a incrinarsi sul serio.

Hikaru: Mi vuoi confondere.. stai dicendo una manica di stupidaggini!
Garland: No, io sono sincero invece. E tu faresti bene ad ascoltarmi. Layle e gli altri tre faranno la fine dei rispettivi pianeti; e succederà per mano di chi ha distrutto i loro mondi di origine.
Hikaru: Ti sbagli. Romperò questa illusione, uscirò, li ritroverò e farò chiarezza su ciò che dici. Se è vero che dei mondi sono stati distrutti, i responsabili pagheranno!
Garland: Fai pure come vuoi. Ma se vuoi fermare i distruttori di mondi, credo proprio che ci reincontreremo. Addio, mia cara. O meglio, arrivederci.
La figura del cattivo scomparve, facendo ritornare Hikaru sola nell'oscurità. La ragazza rimase bloccata per qualche istante, conscia del fatto che la sua nemesi aveva colpito nel segno ed era riuscita a far tremare le sue certezze fin dalle fondamenta. Alla fine esplose in un grido rabbioso, come se stesse cercando di farsi sentire da Garland e da chiunque altro potesse considerarsi suo nemico.

Hikaru: NON PUO' ESSERE COSI'!! E se anche fosse, NON FINIRA' COSI'!!!

La ragazza alzò lo scudo e la spada, che erano diventati roventi. Un lampo violento rischiarò l'ambiente, permettendo alla Guerriera della Luce di individuare gli obiettivi nella penombra gli obiettivi da colpire. Sette spade scintillanti si generarono dal nulla e si disposero intorno a lei orizzontalmente, quindi Hikaru diede un fendente in avanti, per definire l'obiettivo delle lame

FULMINE!!!

L'oscurità venne trapassata e il velo dell'illusione si ruppe in mille pezzi, come i vetri di uno specchio ridotto in frantumi. Tornò la luce del giorno, mentre le spade trafissero tutte le bolle e i globi luminosi che avevano alterato la realtà. Sephiroth venne attraversato da una spada scintillante e si dissolse nel nulla; i tentacoli che avvolgevano Gidan vennero tagliati e il ragazzo crollò a terra, tornando a respirare affannosamente. La Guerriera della Luce cercò di capire dove fossero i suoi amici, mentre nuove spade scintillanti comparivano continuamente intorno a lei e disintegravano poco a poco tutte le sfere che ancora cercavano di alterare la realtà. Ogni bolla esplodeva come un gavettone, spargendo acqua e liquidi di vario genere in tutta l'area dove una volta c'era la casa del giudice Vaan. Gli abitanti del villaggio si erano allontanati quando avevano visto le sfere, cercando di mettere più spazio possibile fra loro e quel gruppo maledetto di stranieri.
Dopo circa cinque minuti di attacchi continui per farsi strada tra le bolle, Hikaru ritrovò Gidan, Cloud e Zack. Non erano molto distanti gli uni dagli altri. Solo due furono le grandi cose che la Guerriera della Luce non riuscì a trovare: il Flauto e Layle.
 

daffodill

Aurora Execution!
Parte 25 - Daffodill

Gidan era a terra sconvolto. Poco distanti da lui Zack e Cloud guardavano il vuoto. Erano ancora tutti li nella casa distrutti del giudice Vaan ed era mattina. Una mattina fredda e pungente che tutti sentirono dentro nelle ossa.
Nessuno accennò del proprio sogno, Cloud disse qualcosa, ma non uscì nessun suono dalla sua bocca.
L'abitazione era irriconoscibile. quasi tutto nell'ingresso principale era distrutto. Le scale che portavano all'abitazione del giudice al piano superiore, solo le porte per i sotterranei sembravano aver resistito.
I cittadini rimasti guardavano attoniti dalla strada i pezzi di muro che venivano giù.
"E dove pensavate di andarvene?"
"Non possiamo restare qui, non è la nostra casa..." Disse pacatamente Zack
"Cosa dici zack? Tu non hai più una casa!" farfugliò Cloud confusamente
"Cosa?"
"No...volevo dire... non lo so... scusami."
"Io lo so cosa sta succedendo..." Rispose Gidan "O almeno credo.... ho sentito quei due che parlavano. Dicevano qualcosa su qualcuno...cioè..."
Hikaru lo interruppe "Siamo ancora tutti confusi. Dov'è Layle?"
"E' stato lui" Disse Gidan "ha distrutto lui la casa, ha steso il giudice e ucciso uno del villaggio!"
"No, non è vero." Protestò Hikaru "L'ho visto con i miei occhi." Rispose Gidan.
Rimasero tutti in silenzio.
Cloud si sentiva in debito verso Laye che lo aveva aiutato a svegliarsi, se si fosse trovato in cattive acque, lui sarebbe stato comunque dalla sua parte, ma questo voleva dire abbandonare la parte di Zack? Ma Zack era morto... Era morto? Cloud tentò di ricordarsi come e cosa fosse successo, ma i suoi ricordi erano un ammasso confuso di cose, come quelli di tutti gli altri, fuorché di Hikaru.
La ragazza era rimasta sconvolta dal suo incontro con Garland, una strana visione, non avrebbe saputo dirne la durata, ma sembrava che per quell'indefinibile lasso di tempo tutti fossero stati assenti. Possibile che così poco tempo fosse bastato a Layle per non lasciare tracce?
Hikaru volevo uscire a cercarlo, ma Cloud sembrava tenerci particolarmente, disse qualcosa riguardo ad una promessa e andò lui, in città ancora nessuno lo conosceva, forse non gli avrebbero detto nulla o comunque la sola vista della spada di Cloud li avrebbe fatti desistere.
Hikaru e Zack si accordarono per tornare a casa di Hikaru e preparare medicamenti e oggeti utili nel caso fosse stato necessario abbandonare il paese d'urgenza.
Gidan volle restare ancora li ad aspettare Cloud e Layle.


"Hai promesso di svegliarmi... lo hai promesso... ricordi?"
"Si lo ricordo era... ma tu eri un'illusione, era Gidan e..."
Yuna scoppiò a piangere. Era di fronte a Layle eppure erano così distanti. La casa del giudice era avvolta da una coltre spessa di cristallo azzurrastro e trasparente. I piedi di Layle erano appiccicati li, il cristallo fluiva dalla sua guancia e non sentiva dolore. Yuna invece era così lontana persa nel vuoto oltre la casa, non c'era nulla.
"Non piangere..."
"Promettimi che non ti dimenticherai di me! Promettimi che costruiremo insieme dei nuovi ricordi."
"Te lo prometto...."
"In un posto tutto nostro..." Disse Hikaru che era comparsa dietro Layle. Hikaru gli si avvicinò e pian piano la città ricompariva, alberi, case, persone. Il cristallo si riassorbiva lentamente.
"Una nostra casa..." Disse Hikaru e quella era la loro casa, era carina, con i muri colorati di un pallido beije e i mobili di legno smaltato semplici e rassicuranti.
"Una nostra città..." Ed era Ur fuori dalle finestre incorniciate dalla tendine chiare.
"Una vita nostra..." Le persone che passavano guardavano con invidia i due ragazzi che si baciavano. Le labbra di Hikaru erano sottili e calde, rosa.
"Una nostra storia..." Poi improvvisamente Layle si accorse di stringere Yuna. Così morbida, così dolce. Tutto tornò ad essere il nulla. Layle si staccò dalla ragazza e si allontanò di qualche passo. La sua ferità riprese a sanguinare dolorosamente "Devo trovare una donna che si chiama Fran, lei ha detto che il mio mondo è stato distrutto, forse lei sa qualcosa anche di te."
Layle porse la mano a Yuna, lei prese la sua mano, poi Layle si distrasse, sentì Cloud chiamarlo e tutto intorno a lui e a Yuna iniziò ad assumere strani contorni.

_________________________

"A volte ci leghiamo a strani sentimenti, alle persone che ci sono vicine, non riusciamo a lasciarle e così loro diventano il nostro legame. Non riuscirò ad uscire dai sogni se tu non mi chiami, ti prego continua a pronunciare il mio nome... Balthier..."
Balthier aveva portato Fran in braccio per tutte le paludi fino alle porte della città abbandonata di Nabudis, poi aveva ceduto, i suoi muscoli non avevano retto più ed aveva lasciato cadere Fran sul pavimento umido dei corridoi di Nabudis. Lui le si era accasciato vicino e si era addormentato. Era stato un sonno molto agitato, pieno di incubi, spezzato da alcuni mostriciattoli che credendoli morti avevano tentato di mangiarlo. Era riuscito ad allontanarli e poi si era messo di guardia tentando di combattere contro il freddo umido, la stanchezza e il dolore.
Fran non sembrava stare così male, solo non si svegliava e Balthier aveva pensato che questo fosse un bene.
Avevano impiegato un giorno ad arrivare e passato un'intera notte li dentro. Al mattino Balthier era esausto. Si chiese quanto potesse sopravvivere un uomo senza cibo e armi, ma fu felice di constatare che non lo avrebbe scoperto quando sentì il rumore di un'aeronave atterrare nei paraggi. Svegliò Fran e insieme si precipitarono fuori.
Non era l'aeronave di Vaan, era più grande, decisamente più moderna e sfoggiava le insegne dell'esercito di Dalmasca. Balthier agitò le braccia per farsi notare, ma l'aeronave sembrava cercare proprio loro. Quando finalmente si posò a terra Basch scese per salutare i suoi vecchi amici.
"Abbiamo intercettato il vostro segnale di SOS, che cosa è successo?"
"Abbiamo avuto in incidente con la Strhal. Dobbiamo recuperarla."
"Venite su, vi daremo una mano."
Balthier non se lo fece ripetere due volte e Fran lo seguì.
L'aeronave di Basch era una delle principali navi della flotta aerea Dalmasca. Dopo la restaurazione del regno la regina Ashelia aveva nominato Basch comandante supremo dell'esercito dalmasco e, insignito di questa nuova carica, lo aveva sposato concentrando tutto il potere politico e militare verso un solo polo.
D'altro canto la situazione era diventata terribilmente instabile dopo la scomparsa dell'imperatore Vayne e tutti guardavano verso Ashelia e Basch come verso il futuro, mentre Archades, pian piano perdeva tutto il suo splendore nelle mani di un imperatore troppo giovane.
Balthier e Fran vennero fatti accomodare in una cabina dove poterono sfamarsi e pulirsi mentre Basch dava il via alle operazioni di recupero della Strhal.
Balthier considerò che le divise non facevano proprio per lui, ma quella era un'aeronave militare e suppose di non poter avere vestiti migliori.
"Sarebbe dovuto arrivare Vaan..." Disse Fran pensierosa "L'importante è che sia arrivato qualcuno. Vado a dare una mano col recupero della Strhal."
"Balthier, quel mondo era stato distrutto e...."
"Fran, lo so, stai tranquilla... ripariamo la Strhal e ci prendiamo una pausa... ok? Te lo prometto."
"No, non capisci. Io l'ho sognato!"
"Sei solo un po' stanca. Adesso vado, prenditi tutto il tempo che ti serve, ok?"
Balthier raggiunse Basch sul ponte dell'aeronave. In poche ore il mezzo aveva percorso la strada che lui aveva fatto a piedi in un giorno e mezzo.
La scarsa luce della palude dava a qualsiasi cosa un'aria alquanto sinistra, alcuni soldati erano scesi dal veicolo per agganciare la Strhal.
"Dov'è Vaan?" Chiese Basch a Balthier non appena lo vide spuntare
"Non lo so."
"Di solito è dietro il tuo sedere."
"Non ultimamente."
"E' il tuo nuovo sistema di navigazione?"
"Come fai a saperlo?"
"Ho fatto delle ricerche."
"Credevo che nella tua posizione avessi cose più importanti a cui pensare."
"Sai, ultimamente le cose iniziano a scomparire nel nulla, come Vaan."
Balthier lo guardò incredulo
"Basch, ti senti bene?"
"Faccio degli strani incubi. Sogno spesso Noha ultimamente."
"Si può sapere che succede? Tutto questo mistero non è da te."
"Mi piacerebbe dirti cosa succede. Secondo Larsa moriremo tutti."
Balthier rimase senza parole, osservò il suo interlocutore, il quale continuava a supervisionare con estrema attenzione ogni particolare delle operazioni di recupero.
"E... come stanno Ashe e il bambino?"
"Bene... Balthier... che ne pensi di lavorare per me?"
"Cosa?"
"Sotto compenso, si intende."
"Aspetta, io sono un aviopirata!"
"Parlami del tuo nuovo sistema di navigazione. Posso finanziare completamente le tue ricerche e qualsiasi altra cosa ti serva per la Strhal e per te e Fran."
"Ok... accetto, ma ho promesso a Fran un periodo di vacanza, come facciamo?"
"Che ne pensi di una villa da qualche parte tutta per voi? Lei si può riposare e tu puoi continuare in pace le tue ricerche."
"Affare fatto."

____________________

Andati via Zack e Hikaru, Gidan Iniziò a curiosare per la casa nella speranza di trovare qualcosa che gli schiarisse le idee. Non aveva alcuna intenzione di unirsi a Cloud nella ricerca di Layle o comunque non sapeva ancora cosa avrebbe fatto.
Le stanze erano tutte così disordinate e distrutte che cercare qualsiasi cosa sembrava im'impresa, l'unica cosa che a Gidan parve degna di attenzione fu un'ordinanza indirizzata a Vaan che gli imponeva di controllare i confini di Ur e dei territori circostanti e di evitare che chiunque entrasse e uscisse dal territorio sotto la loro giurisdizione e di controllare e interrogare ogni straniero in città.
Vi erano anche altri documenti dove aveva trovato questo, ma fu interrotto da qualcuno che stava entrando in casa. Gidan si nascose tra le macerie. Il Giudice Vaan era tornato in compagnia di un cavaliere completamente bardato con un armatura nera. Vaan si diresse nelle segrete senza pensare troppo, ma il cavaliere si fermò all'ingresso e Gidan fu costretto a cercare una via di fuga secondaria. Adesso l'idea di unirsi a Cloud gli sembrava la più ragionevole.
Vaan tornò su col cadavere della ragazza con le trecce tra le braccia, sembrava stesse piangendo, ma Gidan non ebbe ne tempo ne voglia di accertarsi della cosa, strisciò fino alla stanza adiaciente e sgusciò fuori senza farsi vedere.
 

Leon90...

Active Member
Parte 26 - Leon90...

Squall si ritorvò, con sembianze umane, nel dedalo illuminato dalla sola luminescenza blu scura che sembrava tremare insieme alla fiamma della candela.
Candela: "Ho freddo..."
La candela si stava consumando sempre di più e sembrava stesse spegnersi da un momento all'altro.
Così Squall corse dritto per la strada che aveva difronte fino a trovare un ulteriore bivio.
Qui, non appena si fermò per decidere dove andare, si accorse che le pareti erano fatte di corpi umani addormentati. Quindi uno di questi si alzò e ignorò completamente Squall prendendo a destra il bivio.
Non appena non era più visibile agli occhi di Squall tutte le altre persone si ritramutarono in pietra, ma con aspetti particolari.
Tra le varie forme che presero le pareti c'erano diverse creature mitologiche, nonchè esseri di ogni strane e inimmaginabili fattezze.
Sotto ogni essere c'erano scritte parole incomprensibili in ordine sparso.
Quindi udì una voce:
???: "esiti?"
Squall chiuse gli occhi e vide che tutte quelle scritte avevano un senso, in una c'era scritto:
"Per ogni cosa c'è un prezzo da pagare...piangi per vivere...congela le tue lacrime per la vita eterna."
???: "vuoi la vita eterna?"
Squall: "...No"
???: "Davvero? Non hai paura di morire?"
Squall: "...no..."
???: "...amore?"
Squall: "..."
???: "vuoi l'amore?"
Mentre disse ciò si illuminò la scritta sotto una delle creature di pietra:
"Per ogni cosa c'è un prezzo da pagare...sospira per amare...brucia il tuo tempo per ghermire il sospiro altrui."
Non appena lesse tutto la candela emanò una vampata di calore che costrinse Squall a mollare la presa e lasciare cadere la candela.
L'urto della candela svegliò innumerevoli spiriti dalle parvenze umane che si muovevano tutti verso la candela. Giunti abbastanza vicini soffiarono su di essa.
La fiamma tornò normale ed uno di loro gli porse la candela e gli disse:
"Non esitare, non rimane molto tempo"
Poi sparìrono tutti insieme formando una nuvola viola con luci blu e rosse che si dividevano in fasci luminosi fino a sparire nel nulla.
Candela: "...ho caldo"
Squall si decise e scelse una via a caso.
Mentre avanzava incontrava delle lettere che vagavano per aria.
Queste si unirono formando una frase:
"Ti sfidiamo, se vinci tu ti lascieremo passare, se vinciamo noi dimenticherai Rinoa"
Quindi si unirono fromando diverse parole:
"Forza, astuzia, saggezza e mistero"
Forza prese l'aspetto di Squall e si lanciò all'attacco.
Era forte come Squall e i 2 combattevano ad armi pari.
Saggezza: "Se non ci batti prima che si spenga la candela perderai la tua anima"
Astuzia: "E se perdi la tua anima ce ne impossesseremo noi"
Mistero: "...i tuoi sogni sono fragili...noi possiamo cambiarli chiedi, che sogno vuoi?"
Durante lo scontro la candela cadde per terra e non appena avvenne ciò tutto si ruppe come uno specchio e tutto diventò bianco.
Un prato fiorito, petali che volano sostenuti da una fresca brezza primaverile, una casa, un ruscello che rispecchia la luce del sole, un luogo al di fuori delle sofferenze...questo si manifestò agli occhi di Squall.
Rinoa: "Squall, se venuto...finalmente!"
Corse da lui e lo abbracciò.
Rinoa: "Qui potremmo vivere felici per sempre, ne odio, ne dolore ne sofferenza...solo tu ed io..."
Squall: "...Rinoa..."
Rinoa: "Non vorresti vivere con me in questo posto, per sempre?"
Squall: "...io..."

Cloud: "Layle, Layle! Presto! Prendi la mia mano!
Layle si fidò.
Improvvisamente si ritrovarono nel sogno di Squall dove c'era lui che stringeva un fantoccio di carta che lo stava pian piano inglobando.
Layle usò i suoi poteri per colpire il fantoccio.
Ma non appena lo fece Squall si volto e si lanciò all'attacco con velocità incredibile.
Fortunatamente Cloud fermo il colpo appena in tempo.
Squall: "...voi, quando finirete di seminare odio e distruzione?!"
Cloud: "...Cosa?"
Layle: "...chiudi gli occhi!"
Squall: "...non ci casco!"
Squall sparò un colpo da fuoco che prese di striscio Cloud.
Dalla goccia di sangue che cadde si creò una zona di fiori macchiati di rosso dove ne spuntò uno nuovo che se li mangiò tutti e al posto di un fiore venne fuori dal bulbo il flauto.
Questo si mise a suonare spinto da forze apparentemente sconosciute creando un suono fievole e triste che si tramutò in parola:
"Perchè?...perchè l'illusione del sogno brama di sostituire i veri sogni?...la risposta è celata nella gioia del giorno, nella gentilezza della notte, nella follia del sangue, nell'odio del fato, nell'arroganza della luce, nel potere delle tenebre...ma più di ogni altra cosa nella verità celata nel nulla..."
Si mise a piovere e con la pioggia si scioglieva il sangue perso, e con esso si placavano le ire, il dolore, l'odio e anche il fantoccio.
Squall: "...Rinoa!"
Corse da lei ma era troppo tardi.
Tutto era tronato bianco, anche i 2 "mostri" che vedeva erano spariti.
Era rimasta solo la casa ed un flusso d'acqua dalle movenze irreali che si avvolgeva formando un flusso a spirale che creava diversi suoni e immagini: Ricordi di persone sconosciute.
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Parte 27 - Doomrider (scusate il ritardo :D)

Irvine guardò la sua borsa, fatta di fretta e male. La sua vita da civile era cominciata da sole due ore e già il nervoso cominciava a montargli nel corpo. Come erano riusciti lui e Zell a passare da rispettati e meritevoli SeeD a due sconosciuti civili nel giro di un giorno, anzi di una notte, non riusciva proprio a spiegarselo.
Adesso lui era lì, in una squallida camera di uno squallido albergo nel villaggio più squallido che avesse potuto trovarsi vicino al Garden; la sua borsa, traboccante di cose e mezza riversa sul pavimento, era lo specchio dei suoi pensieri. Aveva a stento convinto Zell a prendere una camera doppia, pensando che forse insieme avrebbero potuto affrontare meglio la loro nuova condizione. Per due ragazzi come loro, militari che avevano affrontato nemici del calibro di Artemisia, la vita da civile suonava grossomodo come essere dei vegetali, impotenti e incapaci di poter fare qualsiasi cosa. Per non esplodere Zell era andato a fare una passeggiata subito dopo aver preso posto in quella camera, troppo piccola e soprattutto troppo 'civile', lasciando Irvine in una situazione di punto morto che gli stava letteralmente facendo ribollire il sangue. Dal canto suo Irvine non poteva fare a meno di ripensare in che condizioni aveva lasciato il Garden, con quel criminale a fare il bello e il cattivo tempo come se fosse chissà chi.. qual era il suo nome? Rosemburg. Il SIGNOR Rosemburg, come l'aveva chiamato.

_Razza di.. INFAME!_ esplose ad alta voce _Ma chi **** si crede di essere quel.. quel COSO! Arriva e decide che Zell non è più degno di stare lì, riorganizza i SeeD, caccia perfino Seifer.. beh, ora che ci penso è stata una bella soddisfazione levarsi dalle scatole quel biondino. Però con me e Zell non lo doveva fare!!! ...Almeno gli altri SeeD potranno avere un ottimo riferimento con Konoha.. sì, ho fatto proprio bene a consigliare lei.... 'E allora prendi le tue cose e sparisci anche te' MA COME SI PERMETTE, quel criminale!! Se me lo ritrovo tra le mani al Garden giuro che farò da diserbante!!_

_Il diserbante?_ ripetè divertito Zell, comparendo all'improvviso alle sue spalle. Nella sua filippica Irvine si era completamente dimenticato della porta, che si era aperta e richiusa senza che lui se ne potesse accorgere

_..un termine appropriato direi_ sospirò il ragazzo appena giunto, sedendosi sul letto. Aveva una punta di malinconia nella voce _..in fondo per eliminare dal giardino le piante infestanti c'è proprio bisogno di un diserbante.. e prima o poi arriva.._

_Cosa vuoi dire?_ chiese Irvine _Non starai mica pensando di essere tu la pianta sbagliata?!_

_A quanto pare.. se avessi fatto meglio, probabilmente non sarei stato cacciato_ sospirò ancora Zell _Mi sento un incapace, come una pianta che ha dato frutti marci_

_MA COSA STAI DICENDO?! Ti pare che una pianta che da frutti marci ha molto seguito tra le altre? C'era mezzo Garden che avrebbe seguito fino al castello di Artemisia se necessario. No, se qui c'è un ramo marcio quello è quel criminale di Rosemburg!!_ esclamò Irvine con foga

_Se non la finite di parlare di giardinaggio vi uccido entrambi, così la smettete di dire stronzate_

Zell sobbalzò, nel vedere la figura snella di Seifer sulla soglia della porta

_Seifer?! COme hai fatto a entrare?!_

_Giù in reception non c'è nessuno e la porta era aperta_ affermò tranquillamente Seifer, con la solita aria di superiorità _..e se anche avessi trovato qualcuno il mio gunblade mi avrebbe aperto la strada_

_Cosa?! Non puoi averlo ancora!_ esclamò Irvine _Dovevi lasciarlo dopo la tua espulsione.._

_Oh si che posso_ rispose Seifer, mostrando la propria arma da SeeD _Specialmente quando l'ufficiale di guardia che mi ha fatto uscire dal Garden si chiama Raijin_ rispose Seifer

_Bravo, ben fatto._ commentò sarcasticamente Zell _Ottima soluzione per finire direttamente alla corte marziale, te e il tuo amichetto_

_Alla corte marziale ci finirà Rosemburg. E tutti i traditori che hanno violato le indicazioni del preside Cid e dei superiori._ affermò Seifer con l'aria di chi la sa lunga

_Cosa stai blaterando?! Non è una bella giornata, non vogliamo stare a sentire le tue stupidaggini_ esclamò Irvine, che già non lo sopportava più

_Stupidi siete voi, che vi siete fatti infinocchiare da quell'impostore e non avete pensato a un dettaglio importante. Dov'è la dichiarazione scritta che promuove Rosemburg nuovo capo del Garden?!_

_Beh.. non ho controllato.. ma sarà stata sicuramente sulla sua scrivania_ rispose Zell

_Errato. La dichiarazione scritta non può essere stata sulla scrivania, perchè è stata affidata ad un'altra persona. Che in questo momento si sarà persa chissà dove_

_E chi sarebbe, sentiamo?!_ lo provocò Irvine _Babbo Natale?_

_..l'unica persona che avrebbe potuto trovare il preside Cid e di cui lui si poteva fidare. Laguna Loire_ rispose Seifer

Irvine scoppiò a ridere

_Laguna?!?? E' un dannato armaiolo, mai e poi mai potrebbe essere il sostituto capo del Garden! Inventane un'altra Seifer, e già che ci sei inventala da un'altra parte.. insomma vattene!_

_Io non me ne vado fino a quando Zell non accetterà di venire con me e cercare Laguna._

_..è assurdo!_ interruppe Irvine _E poi a te chi le ha date queste informazioni?!_

_Se anche te lo dicessi non ci crederesti. Questo mondo sta rischiando un pericolo molto grande e dobbiamo agire prima che sia troppo tardi_ rispose Seifer

_..facciamo anche che io possa seguirti.._ iniziò a parlare Zell, mettendo a tacere una qualsiasi risposta di Irvine _..anche se non sto credendo a una singola parola di quello che mi stai dicendo, perchè sarebbe da pazzi. Io ti seguo, tu mi dici chi è la fonte delle tue informazioni?_

Non fece in tempo a finire la domanda, perchè sette frecce dorate comparirono come dal nulla sul pavimento nell'angolo più buio della stanza.
dei raggi luminosi riunirono le frecce appuntite e comparve un disegno arcano; quindi ci fu un lampo e apparì la strega.
Artemisia era ancora come era quando l'avevano sconfitta, con la tunica rossa lunga fino ai piedi e le lunghe corna bianche ai lati della testa. Le due ali nerastre come sempre pendevano dalle sue spalle e l'intera sua figura emanava la consueta aura terrificante di potenza.

_IO sono stata a dargli queste informazioni_ affermò ad alta voce, facendo gelare il sangue di Irvine e Zell. I due ex-SeeD rimasero quasi paralizzati nel rivedere di nuovo la loro nemica primaria viva e vegeta; Artemisia disse solo un'ultima frase prima di sparire
_A me credete, non è vero, stupidi mortali?_
Poi scoppiò in una risata e scomparve.
Zell girò la faccia verso Seifer e notò che era impallidito, anche lui terrorizzato dalla vista della strega. Per resistere al terrore che gli stava bloccando il corpo Zell cercò di scuotersi e risultare il più ironico che poteva

_Va.. bene.. credo che come testimonianza possiamo... accettarla. Dammi cinque minuti e partiamo, ok?_

...

Zack aveva fatto del suo meglio. In due ore, cioè da quando era tornato a casa con Hikaru, era riuscito a organizzare perfettamente la preparazione della partenza. Approfittando dell'imposizione datagli dalla Guerriera della Luce ("vado di sopra. Non seguirmi e per nessun motivo NON salire") aveva aperto ogni armadio, baule e mobile presente al piano terra e aveva accumulato beni di ogni sorta.
Vestiti, coperte, due spade, uno scudo, tre borraccie, una bussola, un paio di cartine su pergamena, sette pozioni, due elisir, cinque palle da tennis e un rotolo di corda di sei metri: questo era solo la parte più rilevante che Zack aveva classificato come 'indispensabile' e che stava accumulando sul tavolo. Per il trasporto contava di utilizzare due borse, più un'altra settantina di valigie che avrebbe dovuto comprare e caricare sul mezzo di trasporto. In fondo non erano sul Pianeta che lui conosceva, ma su un mondo molto molto più grande e relativamente sicuro rispetto al Pianeta; era improponibile pensare di attraversarlo a piedi, quindi serviva un mezzo di trasporto, su cui ci sarebbe stato tutto comodamente. Zack guardò soddisfatto alla pila di roba che aveva tirato fuori e incrociò le braccia, compiaciuto. Hikaru avrebbe dovuto solo procurare il mezzo di trasporto, ed erano a cavallo.
La Guerriera della Luce nel frattempo si era chiusa nella sua stanza, divorata dai dubbi; l'incontro con Garland aveva gettato il suo animo nella tempesta.
La prima cosa che fece fu sbattersi sul letto e fare due respiri profondi; non sapeva da che parte cominciare. I suoi maestri le avevano insegnato che prima di impugnare la spada un Guerriero della Luce deve essere cosciente del motivo e delle circostanze che lo spingono a usarla; per questo lei sentiva il bisogno fondamentale di fare chiarezza nel suo cuore. Garland era tornato, il che significava che Chaos era ancora presente. Dall'oceano di pensieri ed emozioni che attraversavano il suo cuore Hikaru si rese conto che non solo il caos era tornato, ma era anche sul punto di vincere ogni resistenza e lei non poteva permettersi assolutamente di essere manipolata da esso.
Solo che le questioni erano molte. Prima fra tutte, il passato; un'incombenza pesante da sopportare, ma fino a quel momento ancora tollerabile, anche e soprattutto perchè la guerra era finita con la vittoria. I sacrifici erano stati devastanti, ma Garland era stato sconfitto e sembrava che la pace fosse tornata. Poi comparve Zack, come dal nulla. Strani avvenimenti l'avevano preceduto, tra cui la comparsa di mostri dove prima era sicuro. Poi Gidan, poi altri mostri, fino a che gli eventi non avevano accelerato parecchio con il ritrovamento di Layle, seguito subito da Cloud e tutto il resto. Fino all'apice: Garland ancora vivo. Layle.. a pensarci bene quel ragazzo era.. carino, senza dubbio. Hikaru si mise una mano nei capelli. Ma cosa stava pensando? Non era quello il momento di.. pensare a certe cose.
Si tirò su e decise di iniziare a fare chiarezza. Per questo si spogliò dall'armatura e si infilò sotto il letto; qui recuperò un piccolo bauletto, nascosto a tutti. Hikaru poi aprì l'armadio e sotto una pila di vestiti recuperò la chiave; l'unico che aveva visto oltre a lei quel bauletto era stato Gidan, prima di essere reso incapace di muoversi dalle botte per due giorni. Per contro il ragazzo non aveva più pensato a prenderlo perchè aveva risolto che il bauletto dovesse contenere trucchi e altri oggetti femminili - che tornava perfettamente con l'odio della Guerriera della Luce provava nell'esternare la sua femminilità.
In realtà Hikaru aveva massacrato di botte Gidan non per un vezzo femminile. Avrebbe impedito con la vita a chiunque di toccare quel prezioso bauletto; e il motivo era molto semplice: vi era contenuto il suo passato. La ragazza tirò un altro lungo sospiro, poi si decise ad infilare la chiave nel cofanetto e lentamente la girò.

Hikaru: ..vi prego.. tutti quanti.. perdonatemi.

Un altro *clac* e il bauletto si aprì.
 

daffodill

Aurora Execution!
Parte 28 - Daffodill

Un ventata gelida Svegliò Cloud di soprassalto. Aveva dormito per strada, per terra appoggiato al muro della casa di qualcuno. Nessuno sembrava averci fatto caso, anche perché quella piccola strada era deserta. Era già buio. Cloud si chiese come fosse possibile.
"La notte è sempre piena di mostri..." Disse con aria distratta Layle che stava seduto accanto a lui come se nulla fosse "... le persone scompaiono e il cielo risucchia le cose..."
Cloud non disse nulla e cercò di capire cosa stesse guardando Layle. Non era sicuro di essere sveglio ed era abbastanza lucido da capirlo.
"Dobbiamo svegliarci adesso." Disse infine a Layle.
Layle si voltò verso il suo interlocutore e Cloud poté vedere distintamente un cristallo incastonato nella sua guancia. Poi Layle si alzò e accompagnato da una luce azzurrognola volò via lentamente verso il cielo. Nell'esatto punto dove Layle posò lo sguardo il cielo si aprì in due e Cloud ne venne risucchiato.
"Cosa sta succedendo..." Si chiedette Cloud mentre veniva sbalzato via da quel risucchio. Non aveva paura, in fondo era solo un sogno e cosa può succedere di così terribile in un sogno? Nulla che poi non verrà dimenticato una volta svegli.
Cloud però non riusciva a svegliarsi e più saltava dal sogno alla veglia più si abituava a considerarlo normale e non averne paura. Alcuni passaggi gli erano piuttosto oscuri, come fosse arrivato a quel punto, quando era iniziato tutto... Aveva paura di non svegliarsi più, ma forse non si era ma svegliato davvero.

Layle continuava a volare sopra di lui, si sentiva leggero, si sentiva bene, si sentiva forte. Avrebbe potuto fare qualsiasi cosa. Abbassare lo sguardo e osservare miriadi di cose sotto di se. Un ragazzo con i capelli castani raggiungeva di fretta una graziosa casetta tra i fiori, era lo stesso ragazzo che lo aveva attaccato poco prima, non riusciva a vedere cosa lo aspettava in quella casa? Perché avrebbe dovuto dirglielo lui, non era stato gentile, erano fatti suoi se voleva andarci comunque...
Cloud era poco sotto, anche lui fluttuava, Layle lo teneva per non farlo cadere, si chiese se anche Cloud vedeva le stesse cose che vedeva anche lui.
Poi attraversarono un altro vortice e un altro ancora e alla fine arrivano in un piccolo insediamento di case. Era notte, un mulino di legno girava smosso dal vento, le pale scricchiolavano rumorosamente e fastidiosamente.
Layle fece cadere Cloud su un ponte sospeso al limitare del quale c'era una baracca chiusa. Nella strada sottostante brulicavano mostri di ogni sorta e in mezzo a loro una ragazza con i capelli neri spingeva avanti e indietro una sedia a rotelle vuota. I mostri non sembravano considerarla e si lanciarono tutti contro Layle e Cloud.
Layle alzò il braccio e con un cenno della mano costruì un muro di energia che impedi a qualunque creatura di avvicinarli.
"Perchè non ne sono più capace?" Chiese Layle. Cloud lo guardò interrogativo "Mi sento debole, mi sento inutile!" Il muro d'energia si trasformò in un onda d'urto che spazzò via tutti i mostri e il sole iniziava a sorgere. Cloud osservò la ragazza ed ebbe l'impressione di vedere se stesso sulla sedia a rotelle.
"Non preoccuparti... ti proteggerò io finché non riuscirai a farlo da solo."
"..."
"Tu puoi portarci fuori da qui, se non ti svegli continueremo a dormire."
"Ma Cloud, questo sogno è il tuo."

Layle aprì gli occhi, una pietra lo aveva colpito in fronte, facendolo sanguinare. Si sentiva ancora confuso dal sogno, appena svegliò, fece un rapido girò con gli occhi, una ventina di uomini poco rassicuranti gli si erano fatti intorno e avevano iniziato a lanciargli contro quello che capitava. Urlavano varie cose e Layle riuscì a distinguere solo qualche parola.
"Assassino!" non riuscì a schivare altre due pietre che lo colpirono in faccia e sul petto. Layle ripassò velocemente cosa era successo, aveva spezzato il collo ad un tizio, questo lo ricordava, poi tra la folla aveva seguito quella ragazza, Yuna, e si era perso e...
"Mostro!" Lo colpirono di nuovo diverse volte, poi le pietre iniziarono a fermarsi e cadere prima di toccarlo ed ecco di nuovo la sua ferita solita, ancora li, aperta, umida e sgocciolante, dolorosa.
Poi la gente smise di lanciare quello che aveva in mano e Cloud avanzò tenendo ben a vista di tutti la sua spada. Si posizionò di fronte a Layle e piantò la sua arma per terra. Non sapeva neanche cosa dire. In fondo, a detta di Gidan, Layle aveva ucciso uno degli abitanti della città senza pensarci troppo, una persona indifesa e innocente e questo gesto non aveva molte giustificazioni. Non poteva neanche dire che si sentivano un po' stressati. Si limitò quindi a guardare minacciosamente le persone innanzi a lui che pian piano si dispersero minacciando di avvisare le autorità locali.
"Si, avvisate la autorità locali! E' Hikaru la legge da queste parti, siamo noi che vi proteggiamo, stupidi!" Gidan esordì con un ingresso in scena per nulla discreto. "Come va ragazzi?"
"Non lo sopporto più! Sto per impazzire!" Ringhiò Layle stringendosi la ferita. Il sangue continuava a colargli giù dalle mani che coprivano la guancia.
"In effetti ieri notte non sembravi molto sano di testa!" Commentò Gidan.
Mentre Cloud faceva strada, Gidan dovette sostenerlo fino a casa.
Hikaru non c'era, fu Zack ad accoglierli ed ha prestare nuove cure.
"Ti senti male ogni volta che sanguina questa ferita?" Chiese Zack
"Si."
"Potresti essere stato colpito da qualcosa di velenoso." Pensò Gidan.
"No."
"Come fai ad esserne sicuro?"
"Non è così e basta..."
"Forse manca qualcosa per rattoppare." Disse Cloud
"Non sono un medico, ma potrei provare a ricucirti la ferita." Pensò Zack
"NO!" Urlò Layle
"Ok, non c'è bisogno di prendersela! Ti metto una benda."
"Dov'è Hikaru?" Chiese Layle.
"Doveva procurarci un mezzo di trasporto, nel caso sia necessario lasciare la città... era molto preoccupata per te, forse più tardi potresti rassicurarla."
"Forse stanotte potreste dormire insieme!" Disse Gidan esultando. "Ma in quel caso noi due diventeremo rivali!"
"Non pensi che ogni tanto dovresti stare in silenzio?" Disse Zack, Gidan gli rispose ridendo e l'aria iniziò ad essere più leggera pian piano tutti iniziarono a scherzare, per fino Cloud che rimase un po' in disparte non si astenne da qualche sorriso.
Per il restò nessuno si azzardò a chiedere a Layle come o perché avesse fatto quel disastro la sera prima, ne perché avesse ucciso quell'uomo, ne tanto meno Gidan accennò a cosa avesse visto alla casa de giudice, per essere seri ci sarebbe stato tempo dopo.
______________________
Fran si era da poco addormentata sull'aeronave militare che aveva salvato lei e Balthier. Non sapeva bene perché, ma era sicura di aver lasciato qualcosa dietro di se.
Si avvicinò lentamente a Rinoa. Il primo luogo dove solitamente arrivava era il sogno di Rinoa. Alcune persone vivevano nel sogno, altre lo subivano, altre ancora non riuscivano più a liberarsene, come Rinoa e Fran cercava di proteggerle. Cercava di fare qualcosa perché altrimenti non avrebbe potuto spiegarsi perché tutto questo le stava succedendo e quale fosse il suo ruolo nella vicenda. Fran sapeva che ogni cosa nell'universo ha un luogo ben preciso e delle regole ed è così in ogni universo. Anche in questo.
Vedere morire un intero pianeta l'aveva shoccata e resa debole e instabile. Nell'istante in cui il mondo era scomparso lei era stata invasa da milioni di correnti, di energie, di visioni, di sogni e poi aveva scorto quel ragazzo che era scivolato nel sogno mentre il suo mondo si sgretolava. Fran non aveva capito subito cosa stesse accadendo, ma l'energia magica di Layle, il suo cristallo, le aveva parlato e raccontato molto più cose di quante lui stesso non ricordasse e aveva creato una strana risonanza prima di sparire con l'uomo che l'aveva rubata.
Fran non aveva fatto in tempo a prendere Layle, distratta da Yuna lui le era sfuggito finendo chissà dove e infine aveva perso anche Yuna.
Fran sapeva di avere potere nel sogno, e aveva promesso ad Aria che l'avrebbe aiutata a proteggere le persone che sarebbero arrivate,che quando sarebbe stato il momento sarebbe diventata la loro guida. Tuttavia ne aveva già perdute due e Yuna non sapeva più dove cercarla.
"Fran, cosa succede quando si dorme per molto tempo?" Chiese Rinoa
"Dopo un di tempo si muore..."
"E cosa succede quando si muore?"
"Beh... allora esiste solo la morte e basta..."
"Lei non ci permetterà di svegliarci!"
"lei chi? Tu sai chi fa addormentare le persone?"
"Lei, è Artemisia! Non ci farò mai incontrare, non ci farà svegliare mai, così moriremo, moriremo entrambi!"

Fran si svegliò, mentre Balthier le si sistemava accanto parlandole di tutte le cose assurde che si erano detti con Basch.
"Basch sostiene che i cristalli stanno perdendo il loro potere, ha detto di essere andato da solo a grande cristallo e dice che qualcosa sta cambiando li! Larsa sembra che stia diventando pazzo e..."
"Balthier, stavo dormendo."
"Si, beh, dovevo raccontartelo."
"Il tuo ego non ha abbastanza confini."
"Ti piacerebbe andare per un po' in campagna?"
"Vuol dire, niente più viaggi nello spazio?"
"Si, per un certo periodo."
"Qualsiasi cosa mi va bene, purché sia un posto tranquillo..."
"Sarà adorabile... vedrai."
"Allora, come sta Basch?"
"E' un po' sciupato,ha problemi di sonno."
"Problemi di sonno?"
"Si, di sonno! Da quando è tornato da grande cristallo"

__________________________________________

Vaan portò in braccio il corpo di Penelo fin nelle profondità delle prigioni. Seguito da Garland, Biggs e Wedge, raggiunse il buco e gettò il corpo di sotto. Quando l'aveva trovata si era sentito triste.
"Conosci questa ragazza?" Aveva chiesto Garland
"No." Aveva risposto, ed in effetti non la conosceva e non riusciva a spiegarsi come mai trovarla morta lo aveva intristito e riempito di rancore.
Nonostante il copro di Vaan fosse stato replicato, il dottor Hojo aveva ben pensato di modificare i suoi ricordi, ma non ci era riuscito appieno.
Le prime copie erano state un fallimento e avevano dovuto eliminarle, Il copro originale aveva retto abbastanza bene tutti gli esperimenti, ma alla fine aveva ceduto e avevano dovuto accontentarsi di qualche cellula residua o dei dati genetici immagazzinati, tuttavia parte della memoria del soggetto originale restava e di tanto in tanto pareva affiorare. Per questo Il governatore aveva pensato di mettere Biggs e Wedge a guardia del suo giocattolo, ma adesso che la situazione sembrava più complessa era stato necessario l'intervento di uno degli uomini più fidati del governatore. Il compito di Vaan era facile, eliminare il guerriero della luce, poi erano arrivati gli stranieri ed era stato necessario cambiare approccio. Soprattutto adesso che tra quegli stranieri c'era il materiale primo per la nuova ricerca del dottor Hojo e dei suoi colleghi.
"Il guerriero delle luce dovrà giustificare quanto è avvenuto e per ciò che riguarda quello straniero e accusato dell'omicidio di un cittadino e della scomparsa del capo villaggio. Garland, portameli entrambi. Degli altri potete occuparvene voi due."
Garland si compiacque nel vedere che Vaan rispondeva come avrebbe dovuto e insieme a Biggs e Wedge si prestò a svolgere il suo dovere.
Vaan Rimase ancora i giù a rimuginare, un terribile fetore di morte veniva su da quel maledetto buco.
 

Leon90...

Active Member
Parte 29 - Leon90...

Le correnti del fiume circondavano la casa avvolta nel nulla, man mano che avanzava le correnti lo travolgevano sempre di più portandogli alla mente innumerevoli ricordi ignoti:

"All'inizio pensavo di potere raggiungere qualunque obiettivo, ma poi ho trovato te...e ho compreso che in realtà non avevo raggiunto nulla"
"io non potevo fare nulla e tu non c'eri più...tuttavia ti ho ritrovato in sogno e ora non ti lascierò più"
"ricordi quelle dolci montagne? Io ti aspettero lì...sono sicuro che mi troverai"
"perchè voglio sempre di più? Perchè? Forse...perchè...in realtà non voglio nulla"
"la verità? nulla di più terribile...meglio crogiolarsi in dolci menzogne per l'eternità..."
"chi sei? Che vuoi da me!?...laciami in pace...questo limbo è tutto quello che merito...o ucciso il mio stesso sangue...perchè? Non saprei dirlo..."
"...il mio potere era terribile, ho deciso di sigillarmi per bloccarlo...tuttavia ora quel potere sembra fluire via da me...verso l'esterno..."
"la paura...il ricordo di quei momenti non sparisce...ma ora nemmeno tali momenti sembrano avere fine..."
"...frammenti di ricordi mi inondarono portando alla mente immagini, suoni ed emozioni...finchè non capì più chi ero veramente...quali erano i miei veri ricordi"

Questi ricordi associati a diverse immagini ed emozioni si mostravano accavallandosi l'uno sull'altro agli occhi di Squall.
Si sentiva scoppiare il cervello, quindi corse in direzione della casa più in fretta che poteva e nel momento in cui varco la porta senti solo una frase netta e distinta:

"Tu che osi varcare la soglia dei ricordi...puoi scrivere le pagine del destino...puoi conoscere il fato di ogni stato di materia...puoi questo e molto altro...ma in cambio devi perdere qualcosa..."

Improvvisamente apparve Artemisia: Ti stavo aspettando, Squall..."
Il tempo si fermò e anche squall rimase immobilizzato.
Artemisia: "...cerchi Rinoa, non è vero? Io posso portarti da lei, ma in cambio devi farmi un favore..."
Artemisia sblocco il tempo sollevando una mano.
Non appena fù libero di muoversi Squall si lanciò all'attacco che però attraverso il corpo di Artemisia senza colpirla.
Artemisia: "...che peccato..."
Artemisia si era dissolta nel nulla dicendo: "I tuoi ricordi terminaneranno con me...l'odio che porti nei miei confronti ti condurrà all'oblio!"
Tutto intorno a lui era bianco e si stava sgretolando lasciando una scia nera che prese la forma di un drago nero che comincò ad attaccarlo.
Squall non poteva fare altro che difendersi perchè gli era crollato il suolo sotto i piedi.
Tuttavia improvvisamente il tempo si fermò nuovamente e sentì una voce:
Aria: "Devi ritrovare la fiamma delle tue speranze, lei ti indicherà la strada, non arrenderti! Ma fàm attenzione, i poteri che sconfiggi possono entrare dentro di te cambiando la tua anima e non solo...e sopprattutto il luogo dei tuoi ricordi, quella casa, cela terribili poteri..."
La voce si fece sempre più fievole fino a confondersi con un suono che echeggiava nel vuoto di una stanza dalle sembianze semplici ma oscurate da una luce oscura. La stanza era piena di libri e aveva una scrivania al suo centro e con una sola finestra che lasciava intravedere in lontananza un lago dall'acqua bianca che rifletteva una luna nera. Tutto sembrava in bianco e nero tranne i libri che erano di diversi colori e con diverse fantasie incise.
Su ogni libro parevano esserci scirtte diverse formule magiche che potevano dare qualsiasi potere a chi le leggeva, ma ciasquna di esse consumava qualcosa.
Ricordandosi le parole di quella ragazza si mise alla ricerca della candela, ma non la trovò, quindi chiuse gli occhi tuttavia non vide nulla ugualmente...tuttavia il suono che echeggiava nella stanza sembrava il fruscio del vento sulle foglie.
Aria: "...più tempo trascorri qui più la tua anima si distaccherà dal corpo...devi trovarla...presto!"
Non appena riaprì gli occhi vide un libro aperto su di una pagina con illuminata di verde una frase: "Per trovare quello che cerchi devi donarci ciò che ti lega ad esso, per ritrovare la speranza devi donarci i ricordi che ti legano ad esso"
Improvvisamente però notò, oltre la finestra una foresta che prima non c'era...dalla qualesembravano estendersi delle luci verdi-azzurre.
In mezzo alle quali riuscì a vedere una luce rossa, forse era la candela che cercava.
Questa sembrava stesse per spegnersi, quindi spalancò la porta e corse verso quella luce, il terreno si stava facendo sempre più fangoso, fino ad esserne decisamente rallentato. Proprio mentre stava per toccare la candela con una dito arrancando nella poltiglia che ormai lo aveva avvolto questa si spense soffocata da uno schizzo di fango da lui stesso provocato.
Non appena questo era avvenuto Squall venne inghiottito da una voragine oscura dove precipitò.
Qui dopo un lungo e triste periodo di silenzio udì un pianto, era la sagoma di una Bambina che piangeva, le sue lacrime davano vita ad una cascata che, priva di direzione, errava nell'oscurità.
Queste correnti prendevano forme diverse e si materializzavano formando innumerevoli rocce e strapiombi con innumerevoli rivoli d'acuqa a decorarne le sembianze, tali da sembrare un dedalo.
 
Top