Varie Dissidia - Il crossover a più mani

Doomrider

Guerriero della Luce
Parte 30 - Doomrider

Hikaru camminava lentamente nella periferia di Ur; stringeva ancora nelle mani il cofanetto che aveva preso dalla sua stanza, mentre si affrettava a raggiungere la sua destinazione.
Era bastato relativamente poco per sconvolgere la sua vita e disintegrare la reputazione che si era conquistata con mesi di gesta più o meno eroiche; ora dovunque volgesse gli occhi la Guerriera della Luce incrociava sguardi diffidenti, maliziosi, alcuni quasi ostili. La maggior parte della gente di Ur, già diffidente nei confronti degli stranieri, ora aveva cambiato idea anche nei confronti della responsabile -secondo il loro modo di vedere- degli ultimi eventi; praticamente tutti avevano dimenticato il fatto che quella stessa persona, ora mal sopportata, aveva permesso alla città e al mondo intero di non essere inghiottiti dal Chaos solo qualche anno prima.
La Guerriera della Luce capiva di essere sempre meno benaccetta dalla sua gente, ma non poteva farci un granchè; non aveva neanche tempo per risolvere questioni ridicole come la propria reputazione, quindi non si curò troppo degli sguardi di disapprovazione che incrociava e affrettò il passo.
Dopo una decina di minuti arrivò finalmente a destinazione: un edificio non tanto grande, con un'insegna in alto e una piccola porta di legno.
La ragazza in armatura bussò a quella porta e attese un paio di minuti. Siccome non ricevette risposta bussò di nuovo, più forte; alla terza volta picchiò entrambi i pugni sul legno, alla quarta diede colpi così vigorosi da attirare l'attenzione dei passanti, che si fermarono -a distanza- e iniziavano a commentare.

_Ma cosa vuole fare?_

_Vuole sfondare una bottega.. _

_Sempre usare la violenza?! Dovrebbero impedirglielo.. dov'è la legge quando serve?_

_Zitti! Avete visto cos'è successo alla casa del nuovo giudice? Non fatevi sentire, se tenete alla pelle_

Hikaru sentì un po' di quei commenti ma non ci fece caso. Continuò invece a bussare energicamente alla porta, perchè sapeva che il padrone di casa avrebbe avuto qualche difficoltà a sentirla. Dopo un po' si sentì una voce dall'interno sbraitare

****: Va bene, va bene, va bene @#£$%!!! Sto arrivando, che c...

Poi altri rumori di oggetti metallici che cadevano e infine la porta si aprì

****: SI PUO' sapere chi @#£$ è che.. ah ma sei tu. Che @#£$%& ti salta in mente, vuoi sfondarmi la porta?!?
Hikaru: Non ho tempo per queste stupidaggini, Cid. Fammi entrare.

Gli osservatori, ormai un gruppetto di almeno quindici persone, videro quindi entrare la guerriera della Luce e richiudere la porta.

_Roba da matti, l'ha fatta entrare!_

_Ah, ma vedete, se lei o uno dei suoi amici stranieri vengono a bussare così a casa mia.. li accoglierò con un bastone!_

_Dobbiamo difenderci, andiamo dal Governatore!_

Quella frase fu condivisa presto da tutti, che così iniziarono la marcia verso la casa del giudice.

Hikaru: Non sei cambiato, a quanto pare.. non potresti tenere più ordinata questa bottega?

Cid: Ordine?! @#£$, l'ordine non è per la gente che lavora. Ed è terribilmente da donne!

Hikaru: ..lasciamo perdere. Ho bisogno del tuo aiuto. Anzi, abbiamo bisogno del tuo aiuto, Cid.

Cid: Eh? E che può fare un ex pilota per la Guerriera della Luce e i suoi allegri amichetti che distruggono la città?

Hikaru: NON stanno distruggendo la città. Sono vittime, non carnefici.

Cid: Sarà.. vaglielo a raccontare alla casa del giudice. Ne avete fatto di casino là dentro!

Hikaru: Cid, non ho tempo da perdere. Dobbiamo raggiungere il castello di Cornelia il più in fretta possibile.

Cid: @#£$, aspetta un attimo! Per entrare in quel fo****to castello devi avere..

Solo in quel momento Hikaru mostrò il cofanetto che aveva in mano

Hikaru: Ce l'ho.

Cid: Occristo, vuoi dire che quello che hai in mano è QUEL cofanetto?! @#£$ cosa #$%& ti è passato per la mente di..

Hikaru: CID!! Basta! Non abbiamo tempo! Garland è tornato!!

Seguirono una ventina di parole poco carine di esclamazione, che potevano andare avanti all'infinito se la Guerriera della Luce non avesse estratto il contenuto del cofanetto: un cristallo di forma cilindrica, di colore rosso che sembrò accendersi e brillare di luce propria non appena lo ebbe toccato con la mano. Solo in quel modo la ragazza riuscì a richiamare sufficiente attenzione da parte del suo interlocutore

Hikaru: Ce l'hai ancora l'aeronave?

Cid: Sì, certo. bisognerà sfrattare la legione di ratti che ci vive dentro, eliminare un po' di ragnatele e sarà come ai vecchi tempi!

Hikaru: cosa?!

Cid: Eh ragazza, che ti pretendi! E' un po' che non vola, senza dover scarrozzare in giro i Guerrieri della Luce a destra e a manca per inseguire i cattivi ho mandato lo Shera in pensione!

Hikaru: Shera? Non si chiamava Highwind?

Cid: @#$, io sono il capitano. Io gli dò il nome. Mi sono rotto di usare il mio nome per dare il nome a un condominio per ratti, quindi gli ho cambiato nome.

Hikaru: Va beh.. Senti Cid. Ho bisogno della tua risposta subito. Sei disposto a trasportarci fino al Castello Cornelia?

Cid: Non sia mai detto che Cid Highwind rifiuti un aiuto alla sua migliore amica. EHI un attimo, hai detto 'accompagnarCI'?!

Hikaru: Sì. Vengono tutti con me.

Cid: ..hai intenzione di portarti dietro quelli che..

Hikaru: ESATTO. Zack, Gidan, Cloud e Layle. Non accetterò compromessi.

Cid: Va bene, va bene. Ma spero bene che tu usi i tuoi poteri da donna per tenerli buoni, o giuro sui tuoi @#£$ di cristalli che li scaravento giù da 10000 piedi di altezza!

Hikaru: Non ti preoccupare, si comporteranno bene.
Fece una piccola pausa, poi tirò un grande sospiro e aggiunse
Hikaru: Grazie.

Cid fece l'occhiolino, a cui seguì un grande sorriso

Cid: Prego mia cara. Sempre al servizio di una dolce ragazza.. soprattutto se è figa come te!

Hikaru: Sorvolerò sull'ultima frase..

Cid: Ah ah ah! Ma dai, sto scherzando!

L'ex pilota tirò una pacca sulle spalle della Guerriera della Luce, poi scese le scale di corsa. Hikaru girò intorno al tavolo e sentì la voce da sotto

Cid: Vado all'hangar. Dammi una mezzoretta per sfrattare i ratti e ti vengo a prendere direttamente a casa, ok?!

Hikaru: D'accordo. Spero che nel frattempo Cloud e Layle siano arrivati..

Senza perdere ulteriore tempo, la Guerriera della Luce ripose il cristallo nel cofanetto e uscì. Riprese la via di casa, non senza chiedersi per quale motivo ora la strada era deserta.

...


Irvine e Zell uscirono abbastanza rapidamente dalla loro stanza, più per allontanarsi dal punto in cui era comparsa Artemisia che per evitare di far attendere Seifer.
L'ex SeeD li aspettava appoggiato al muro, facendo penzolare passivamente il gunblade fra le sue gambe.

Zell: Possiamo andare

Irvine: E dove?! Quale grande illuminazione ci porterà Seifer?

Seifer: Dobbiamo cercare Laguna. L'ultima volta è stato visto nei paraggi della caverna di fuoco.

Zell: Caverna di fuoco?! Ma c'è Ifrit là dentro!!

Seifer: I Guardian Force non sono più quelli che erano. Ora sono diventati incontrollabili, per tutti.

Irvine: Ma roba da matti!!! e noi dovremmo fidarci di seguire questo galoppino della strega, per andarci a ficcare in un trappolone evidente come una trappola per topi con su un chilo di formaggio!!!

Seifer: Non direi che è una trappola. Perfino Artemisia non riuscirebbe a controllare un Guardian Force adesso.

Irvine: Eh certo, il controllo del tempo non può nulla contro una fiammata in faccia.. e se anche fosse come dici, perchè Laguna dovrebbe essere sopravvissuto?

Zell: Non importa, Irvine. Non abbiamo molta scelta; Ifrit è forte ma non imbattibile. E comunque preferisco battermi ancora contro un Guardian Force che contro Artemisia. Almeno fino a quando non ritroveremo Squall

Irvine si mise una mano nei capelli. Fece un respiro profondo e poi accettò
la logica di Zell, anche se scarseggiava di senso. Alla sua ultima obiezione, quella inerente al fatto che sia lui che Zell non avevano armi, Seifer rispose estraendo quasi dal nulla un gunblade e porgendolo al SeeD. Quando Irvine l'ebbe preso e constatato che era perfettamente funzionante, Seifer commentò

Seifer: Adesso anche tu sei pronto per la corte marziale. Zell.. tu te la cavi anche senza armi, vero?

Zell strinse il pugno della mano destra con la sinistra e annuì

Zell: Non ti preoccupare. Muoviamoci.
 

daffodill

Aurora Execution!
Parte 31 - Daffodill


Laguna si guardò intorno circospetto. Tra le colonne in rovina dei vecchi palazzi si aggiravano ombre inqiuetanti e riusciva a sentire i versi di strani animali provenire da varie direzioni. Dietro di lui La Ragnarock continuava a bruciare e di tanto in tanto una piccola esplosione causava qualche fiammata intensa e più alta. Quel rogo però teneva lontane le bestie e questo andava bene.
Dal rogo della Ragnarock, Laguna era riuscito a salvare solo qualche arma. Un fucile e una mitraglietta, il coltello, un paio di pistole, granate, munizioni, razzi segnalatori e una giubba antiproiettile, gli piaceva viaggiare sicuro, sopratutto quando non sapeva dove stava andando.
Ormai era da settimane che seguiva i segnali di S.O.S inviati da un certo Vaan a bordo di un'aeronave di nome Galbana. Lo aveva sentito per la prima volta nei pressi della caverna di fuoco e lo aveva seguito fin dentro...

" C'è Qualcuno? Sono Vaan dell'aeronave Galbana, se qualcuno può sentire questo messaggio vi prego, aiutateci! Proveremo a rifugiarci dentro la caverna ..."

Il primo messaggio si interrompeva li. così Laguna era entrato nella grotta e aveva trovato degli strani oggetti meccanici che catalogò come "tecnologia aliena". Non trovando però nessuno era uscito. In seguito la Ragnarock aveva continuato ad intercettare ancora il messaggio a intervalli di tempo regolare e Laguna si era recato più volte nella grotta senza mai trovare nulla di nuovo.
Tuttavia c'era qualcosa di strano. Innanzitutto il guardiano della grotta: Ifrit. Laguna aveva temuto di doverlo affrontare una volta dentro, ma lui non era mai apparso, nemmeno una volta. Quei pezzi meccanici li aveva rinvenuti vicino la sua tana, ma non aveva trovato altre tracce che giustificassero la sua assenza.
Le registrazione poi. Proveniva da un'aeronave mai sentita e si ripeteva sempre ad intervalli regolari sulla stessa frequenza, ciò voleva dire che doveva essere un segnale ripetuto inviato chissà quando e sarebbe potuto succedere qualsiasi cosa nel frattempo.
Le preoccupazioni di Laguna non erano semplicemente altruistiche. Qualche mese prima uno strano visitatore in armatura, che affermava di chiamarsi semplicemente Gabranth, gli aveva preannunciato la distruzione del suo mondo e l'arrivo di visitatori da altri mondi. Lo aveva messo in guardia riguardo ad alcuni cambiamenti e ad una misteriosa malattia del sonno. Subito dopo Laguna aveva saputo della malattia di Rinoa e della stessa malattia pareva essersi ammalata anche Edea. Dopo la scomparsa di Squall aveva deciso di credere a Gabranth e d' altro lui stesso affermava di provenire da un altro mondo e qualsiasi cosa aveva detto si era avverata. Così quando Laguna aveva intercettato quel segnale era partito per constatare la situazione, qualunque essa fosse.

"... sono morti! Sono tutti morti! Siamo sopravvissuti io e Penelo. Sono Vaan dell'aeronave Galbana... se qualcuno ci sente vi prego, venite a prenderci!"

"Vi sento! Vi sento! Dove siete? Vaan?" Laguna si era precipitato per rispondere al messaggio, ma non ottenne nessuna risposta. Il messaggio si ripeté di nuovo dopo un paio di ore e poi di nuovo ancora. A questo punto Laguna era certo di ricevere i messaggi in differita. Questo Vaan doveva essere stato qui ed era successo qualcosa, ma ora non c'era più. Dovevano esserci dei cadaveri da qualche parte, ma dove? Comunque se erano stati buttati nella lava non li avrebbe mai trovati, ma fece il tentativo di cercali per l'ennesima volta.

Prima di addentrarsi nuovamente nella grotta preparò un documento contenente e ultime novità, lo salvò sul database della Ragnarock e ne inviò una copia. Laguna era una persona previdente, se gli fosse successo qualcosa i suoi collaboratori, Kiros e Ward, avrebbero potuto avvalersi di tutto il materiale accumulato da lui e salvato sul database e di cui comunque ricevevano le copie. Per il resto l'operazione doveva restare un segreto.
Laguna non si aspettava di trovare qualcosa, tuttavia non poteva non sperarlo ogni qual volta varcasse la soglia della caverna. Il sentiero obbligato si districava in poche direzioni sospeso sulla lava e tutte le direzioni portavano verso un'unica meta: il rifugio di Ifrit. Laguna si convince che i corpi dei presunti morti fossero finiti nella lava, ma gli sorse una nuova domanda: l'aeronave dov'è? Aveva trovato i segni della sua permanenza, ma era sicuro che non poteva decollare nella caverna ... in realtà era già abbastanza strano che vi fosse entrata... no, di sicuro non ci era entrata, doveva essere fuori da qualche altra parte. Forse nel bosco vicino?
Laguna tornò alla sua aeronave, fece tabula rasa di tutte le indagini svolte fin ora alla caverna e ripartì da zero, dal bosco.
Gli ci volle tutto il pomeriggio e buona parte della nottata per trovare il corpo di un ragazzino smangiucchiato dalla fauna locale e poco vicino uno spiazzo di erba bruciata. probabilmente da dove era ripartita la Galbana. Decise di seppellire il corpo, e prima di renderlo alla terra gli prese tutto ciò che aveva nelle tasche: alcune pietre colorate, qualcosa di simile a dei soldi e un foglio di carta con segnata sopra una sequenza di numeri.
Laguna si chiese quale fosse il significato di quella sequenza e arrivato alla Ragnarock provo ad inserirla nel computer.
Inaspettatamente si aprì un canale e un giunse una terza registrazione.

"Se qualcuno può sentire questa comunicazione, aiutatemi. I miei compagni sono morti, io sono Vaan, unico superstite della Galbana, mi trovo da qualche parte nello spazio la mia rotta è..."

Laguna segnò la rotta velocemente tra i suoi appunti. La data della comunicazione risaliva a 3 settimane prima. Provò a inviare una comunicazione sullo stesso segnale, ma non rispose nessuno. Non sapeva dove conducesse quella rotta, ne se avrebbe trovato la fantomatica aeronave, ma ormai era arrivato fin li, tanto valeva partire e provare.

******

Nell'attesa che Hikaru tornasse Gidan aveva avuto l'idea di insegnare ai suoi nuovi amici un gioco con le carte. Zack dovette convincere Cloud a fare il quarto giocatore, ma Gidan vinceva tutte le mani e benché Cloud dicesse che non gli importava, la cosa lo infastidiva palesemente.
Layle non riusciva a concentrarsi così si limitava a punzecchiare l'ego di Cloud prendendolo un po' in giro.
Zack si chiese come potevano essersi messi a ridere e giocare dopo quanto era successo. Se qualcuno li avesse visti adesso per la prima volta non avrebbe mai potuto sospettare che genere di persone fossero in realtà. Due ex soldier, un ladruncolo ... e Layle, che nessuno sapeva ancora bene chi fosse o cosa facesse nella vita, neanche lui in persona.
"Probabilmente sarà un viaggio molto lungo..." Disse Zack.
"Mi piace viaggiare." Rispose Layle
"Questo pianeta non l'abbiamo mai visto, siamo sempre stati qui." Commentò Gidan
"Si però nella prossima città cerchiamo di non distruggere niente." concluse Zack, Cloud lo scrutò senza dire nulla e la partita riprese senza notevoli cambiamenti finché una voce non li interruppe.
"Aprite immediatamente, siamo qui in nome di Giudice Vaan!"
Nessuno dei ragazzi fece in tempo a muoversi, la porta fu buttata giù da Biggs e Wedge e Garland fece il suo ingresso trionfale di fronte ai quattro ragazzi seduti per terra a giocare a carte.
L'aria stupita e rilassata dei ragazzi lo offese e di contro alzo il suo tono di voce per apparire più minaccioso e autorevole possibile.
"Tu! Sei accusato del tentato omicidio del giudice, dell'assassinio di un uomo innocente e di aver scatenato il panico nella città assalendo i suoi cittadini! Per questo verrai giudicato dalla legge!"
Puntò il dito verso Layle, poi si rivolse agli altri, ma prima che potesse elencare i loro capi d'accusa Cloud afferò la spada posta dietro di lui e lo attaccò.
La lama stridette contro l'armatura di Garland che afferrò Cloud per la testa e lo scaraventò via. Zack accorse in suo aiuto e Gidan scagliò un secondo attacco verso Garland. Anche questo ebbe ben poco successo. Biggs e Wedge si fecero avanti e Gidan se li trovò di fronte. Intanto Cloud si riebbe e con Zack cercarono di attutire i colpi di Biggs e Wedge contro Gidan, che grazie a loro si rimise in piedi.

Garland nel frattempo si diresse verso Layle che cercava qualsiasi cosa da usare come arma, era consapevole di non saper combattere, ma in qualche modo doveva arrangiarsi.
Layle afferrò una delle spade co zack aveva preparato per la partenza e intimò Garland di non avvicinarsi. All'escalmazione di Layle una sorta di cortina azzurra blocco Garland per pochi istanti. Layle cercò un buco nell'armatura dove poter colpire, ma non c'era.
Garland fece vibrare per aria la sua spada.
Durante il combattimento contro Biggs e Wedge, Gidan fu l'unico ad accorgersi di quanto stava succededo tra layle e Garland e richiamo l'attenzione dei compagni.
Layle osservò la lama enorme che di li a poco lo avrebbe squarciato.
Con due colpi precisi Gidan colpì Biggs e Wedge ferendoli e i due caddero a terra. Cloud si voltò verso Garland e Layle intenzionato a mettersi in mezzo fra i due, ma qualcosa bloccò tutti quanti.Gidan fu schiacciato a terra in maniera alquanto dolorosa e Cloud rimase immobile benché la forza di gravità gli strappo con violenza la spada di mano spezzandogli un polso. Anche Zack rimase più o meno immobile. Layle osservò la spada sopra di lui e il fiato gli venne meno. Garland riuscì a spezzare la forza che lo teneva bloccato e un secondo colpo stordì del tutto Layle.
Mantre Garland lo predeva in spalla e si allontanava la situazione tornava normale e ognuno riprendeva pian piano possesso del proprio corpo.

*****

"Continuiamo a ricevere notizie preoccupanti da Arcadia. Basch, siete il tutore di Lord Larsa, dovreste andare a vedere cosa succede..."
"Si, grazie Marchese, terrò da conto il vostro consiglio."
Basch chiuse la comunacazione e sprofondò nella poltrona, una cosa che non aveva più molto tempo di fare in questi giorni.
"Perchè? Cosa succede ad Arcadia?" Chiese Fran
"Larsa è impazzito. Ecco cosa succede." Rispose Basch che non sembrava aver molta voglia di scambiare quattro chiacchiere.
"Ah, me lo sentivo!" Disse Balthier sorseggiando il liquore che era stato offerto a lui e alla sua compagna.
"Davvero?" Chiese Fran
"No, ma qualcuno doveva pur dire qualcosa!"
Fran scosse la testa, Basch sembrava da qualche atra parte. Un giovane soldato entrò nel salottino delle camere personali di Basch e annunciò un ritrovamento.
"Signore, abbiamo avvistato un'aeronave in fiamme."
"Un incidente?" Chiese Balthier
"Ci sono superstiti?" Chiese Basch che nel frattempo si era già messo in piedi e preparato per andare a controllare.
"Un uomo. Ha attirato la nostra attenzione con dei segnalatori."

Laguna scorse un'enorme aeronave dirigersi proprio verso di lui. Lanciò subito uno dei razzi segnalatori e poi un altro. Che fortuna, pensò. Seguendo la sua rotta non aveva trovato proprio nulla, ma era entrato nell'atmosfera di un pianeta sconosciuto e la Ragnarokc aveva retto l'impatto, poi però si era comunque schiantata contro quelle che sembravano delle rovine e dopo l'avaria era andata a fuoco.
Laguna agitò le mani e chiamo a gran voce, poi un'aeronave molto più piccola andò verso di lui.
 

Leon90...

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Parte 32 - Leon90...

Un dedalo formato da rivoli di acqua che venivano cristallizzati dal silenzio che circondava Squall formarono degli echi, delle voci che parevano senza senso. Il pavimento non c'era ma, ad ogni passo, sembrava lasciare il rumore di una pozza d'acqua, questa, sempre ad ogni passo, cambiava lo stesso dedalo.
Man mano che avanzava nel dedalo gli sembrava di capire le voci che prima sembravano prive di senso:
"terribile potere si cela in questa dimensione...tuttavia...qui nulla può essere controllato, ogni cosa non è come appare tu forse non sai nemmeno chi vuoi salvare...lei è triste...lei sta perdendo la speranza...lei sta alterando questo mondo...lei è la fonte di eterni dolori...eterni dilemmi...eterne morti...eterni sacrifici...lei è il futuro...e lei stà per essere ingannata dalla luce di mille specchi..."

Le voci si facevano sempre più distorte e sommesse che lo addormentarono: un uomo cavalca un cavallo e dice: Fanno schifo tutti! al suo seguito ha un uomo. La faccia dell'uomo a cavallo sembrava quella di un rapace e la faccia di quella dell'altro si stava trasformando in un lupo. L'uomo a cavallo disse: Allora, ti muovi? Dobbiamo raggiungere la meta entro 2 giorni! Quello a piedi gli salto addosso e lo azzannò alla gola.

Un mago vaga in cerca dell'unica cosa che nessuno vorrebbe mai e quando la trova si rende conto che vagava senza meta alcuna. In preda alla disperazione si tramuto in un essere vermiforme con una testa ingrossata da protuberanze dai poteri inquietanti dalle quali lasciava domande e dubbi al mondo intero chiedendo cose che potessero essere desiderabili, nella disperata ricerca della sua meta, quando finalmente trovo la cosa che nessuno voleva avendo chiesto a tutti cosa volevano si rese conto che nessuno voleva morire, allora si uccise. Tuttavia mentre si uccise con i suoi poteri si accorse che negli incubi c'era qualcuno che desiderava anche morire e allora si lanciò un ultimo incantesimo che avrebbe proiettato la sua anima nei sogni e ne avrebbe carpito i segreti in cerca del suo desiderio.

Una voce che ti dice di svegiarti prima in modo dolce, poi quando ti svegli scopri che sei ancora addormentato e la voce che prende un tono diverso sembra materializzarsi n una sagoma e questo si ripete fino a raggiungere delle urla che gridano sveglia provenienti da tante sagome umane che poi si assottigliano sempre di più fino a diventare degli omini stilizzati.
Gli omini stilizzati cominciano ad eseguire una danza che pian piano sembra essere sempre più agitata e convulsa fino al punto che tutti gli omini si schiantano fra loro lasciando una pozza di colore nero inchiostro. Da questa emersero delle bollicine nere che si fondevano l'una all'altra formando una sfera nerastra dalla quale si protraggono dei fili neri che cadono a terra come dei pezzi di fiammifero bruciati prosciugando la pozza sottostante da questi spuntarono delle ramificazioni che riformavano gli omini stilizzati di partenza solo che alcuni di essi erano macchiati di bianco così i neri li spezzarono ma da quelli psezzati ne spuntarono fuori il doppio e con delle lancie che tornarono a colpirli spezzandoli a loro volta quindi i neri raddopiarono di numero ed erano armati con dei fucili che spezzarono i macchiati di bianco e le loro lancie ma questi di nuovo raddopiarono di numero e tornarono a colpirli con dei raggi laser e quindi di nuovo i neri si sdoppiarono e li attaccarono con esplosioni enormi ma nel loro combattere erano incuranti del fatto che le bollicine che gli davano vita scoppiavano per i violenti scontri. Quindi rimasero solo 2 omini uno nero ed uno macchiato di bianco che si voltarono entrambi verso Squall e si avvicinarono a lui lentamente e gli chiesero: Chi scegli? Prima che rispondesse lo colpirono entrambi ma lui si parò e li colpì entrambi tuttavia alcune scheggie del loro corpo lo colpirono e lo trasformarono in un omino stilizzato a sua volta.
Una voce sussurrò nell'aria impreganta di nero inchiostro e di piume bianche che si macchiavano di nero mentre scendevano:
"Bahamuth stà per risvegliarsi..."
A queste parole vedeva un ballo con tanti omini stilizzati che ballavano in una stanza ricca di luce giochi di colori e di suoni che sembravono unirsi in armonia. In mezzo a tutti gli omini si stagliava la figura di Rinoa che si incammino verso di lui dicendo: "...ti stavo aspettando, Squall..." e lo abbraccio. Ma non appena lo fece scappò via urlando terrorizzata, infatti lui stava tornando normale ma i pezzi che lo avevano colpito volevano colpire anche lei comandando i suoi movimenti per poco tempo fino a staccarsi dal corpo di Squall e ad inseguire Rinoa.

Rinoa gli appariva in lontananza stava piangendo ma non appena corse verso di lei se la ritrovo faccia a faccia mentre lo pugnala al cuore dicendo: "...ti stavo aspettando, Bahamuth!" mentre Squall stava perdendo i sensi gli parve di vedere un castello di specchi con, alla cima della torre più alta, Artemisia che piangeva e che rideva allo stesso momento. Mentre Rinoa si incamminava verso il castello, aveva l'ombra di un omino stilizzato.

Quando riprese i sensi si ritrovo solo nel prato fiorito. La ferita che gli aveva inferto Rinoa era sparita ma le lacrime che versava formavano un ruscello che alterava il prato fiorito e lo seccava facendolo diventare una fredda lastra di roccia quindi vide la bambina che aveva intravisto prima sedersi di fianco a lui mentre piangeva anch'essa formando una cascata che inondò tutto trascinando Squall con sè.
La bambina gli disse queste parole prima che cadesse nella cascata: "Ti donerò dei poteri di Bahamuth...ma in cambio errerai per sempre nel deserto della separazione...".
L'ultima cosa che vide era Artemisia che gli diceva mentre stava precipitando: "Io sono tornata, io sono parte del tuo sogno, io sono il tuo incubo, io segnerò il tuo futuro con le arti proibite celate dai tuoi ricordi...ah, sappi che io controllerò il corpo di Rinoa ora che ha perso la speranza, ora che ha perso te...e sappi che non potrai dirlo ad alcuno se non alla stessa Rinoa, e cioè a me!".

Bambina: "...che tristezza...gli incubi ormai sono la mia unica consolazione...chissà che fine hanno fatto quei due che dicevano che mi avrebbero aiutato...avevo pensato di non essere sola...ma forse mi sbagliavo..."


Layle: Cloud...tu non ricordi nulla di una bambina che piangeva nel mondo dei sogni?
Cloud: Si...ma solo vagamente...lei mi ha dato dei poteri ma io non li desideravo...e poi dovevo dire qualcosa a Zack...ma non ricordo cosa...
Layle: Capisco...
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Parte 33 - Doomrider

Mentre tornava sulla strada di casa, la Guerriera della Luce era immersa nei pensieri; non c'era molto di più di che riflettere, perchè con le informazioni a sua disposizione aveva già raggiunto tutte le conclusioni possibili. Non era sua abitudine riflettere continuamente sulle stesse cose, specialmente perchè gli insegnamenti che aveva ricevuto le dicevano che se i pensieri ristagnano non si arriva mai a una risoluzione definitiva; al contrario se il ragionamento non porta risultati, è perchè bisogna agire per mutare la situazione.
Tuttavia Hikaru continuava a rifare il punto della situazione, e ogni volta che rifaceva tutti i ragionamenti trovava un punto oscuro che lei sentiva di poter risolvere. Sentiva, ma non aveva razionalmente idea di come poter risolvere; e lei odiava non riuscire a risolvere dei problemi alla sua portata, per cui continuava a rifarsi la stessa domanda. Alla fine esplose ad alta voce

Hikaru: Come ha fatto Garland ad essere ancora vivo?

Appena si rese conto di avere parlato, anzi urlato, in mezzo alla strada la Guerriera della Luce si tappò la bocca con la mano. Si guardò in giro e ringraziò la Luce perchè non c'era nessuno che l'aveva sentita. A dire il vero anche volendo non c'era nessuno che avrebbe potuto sentirla e solo in quel momento Hikaru si rese conto che quel silenzio era una presenza innaturale, soprattutto in una grande città come Ur; adesso che ci faceva caso, la strada principale sembrava quella di una città fantasma.
La Guerriera della Luce decise di affrettare il passo, visto che stava cominciando ad avere dei presentimenti inquietanti. Era quasi arrivata nell'incrocio vicino a casa sua quando improvvisamente si sentì schiacciare a terra, come se una folata di vento improvvisa avesse incrementato la gravità al punto che le cadde di mano sia la spada che lo scudo. Il peso del resto dell'armatura la immobilizzò e dovette concentrarsi per riuscire a mantenere regolare il respiro. Qualche minuto dopo l'eccesso di gravità si dissolse così come era venuto; Hikaru recuperò il fiato e le sue armi a terra, poi si mise a correre verso la sua destinazione. Arrivò in vista dell'ingresso della sua dimora giusto in tempo per vedere l'armatura di Garland scintillare sinistramente dietro l'angolo di un edificio più lontano, con Layle sulle spalle.

Hikaru: Ehi!

La ragazza accelerò la corsa, ottenendo come risultato quello di inciampare e letteralmente travolgere Gidan che era stato il primo a riprendersi ed uscire dalla casa senza preavviso. Fu proprio il ragazzo con la coda schiacciato sotto l'armatura della Guerriera della Luce a farle perdere l'attimo
critico, e con esso l'inseguimento.

Gidan: C..iao Hika.. va bene che ti mancavo, ma... non era il caso di saltarmi addosso così..

Hikaru: Non ho tempo! Quello era Layle?! E Garland? Dove lo sta portando??!

Una voce a lei nota proveniente dalle sue spalle le fece correre un brivido lungo la schiena

Garland: Proprio da nessuna parte.

Uno scatto rapido e Hikaru vide la sua nemesi a pochi metri da lei, in posizione da battaglia; di Layle non c'era più traccia. Garland non lasciò tempo per nessuna parola, perchè si scagliò immediatamente contro la sua avversaria a spada tratta. La Guerriera della Luce, colta di sorpresa, potè solo difendersi con lo scudo e allontanare il primo colpo. Garland fece un mezzo salto all'indietro e sollevò l'arma; la spada si tramutò improvvisamente in un grosso strumento triangolare, che prese forma poi di un'enorme ascia.

Garland: Ti schiaccerò come un insetto!
Con movimento fulmineo, quell'ascia si schiantò verso il basso; per contrastarlo Hikaru dovette richiamare il potere della Luce nello scudo e chiudere gli occhi

Hikaru: Luce!!



Un disco scintillante comparve intorno al suo scudo e l'ascia di Garland venne fermata. La Guerriera della Luce lanciò uno sguardo al ragazzo dietro di lei e ordinò

Hikaru: Gidan, vai in casa!

Gidan: Ma che c..

Hikaru: SPARISCI, se ci tieni alla pelle!!

Garland fece un altro scatto all'indietro e diede un fendente al manico dell'arma come se fosse stata una frusta. L'ascia mutò aspetto nuovamente e riprese la forma triangolare, più piccola della precedente, ma il cui manico era diventato una catena. Con due movimenti ampi Garland sfruttò il super-mazzafrusto per colpire contemporaneamente Hikaru e Gidan, ma il ragazzo fu più agile e schivò abilmente la catena, guadagnando la soglia della casa (e buttando per terra Zack stava per intervenire). La Guerriera della Luce si difese dal pezzo triangolare allontanandolo con un forte colpo di spada, ma nell'impatto più che allontanare fu lei ad essere allontanata. Atterrò alla meno peggio, strisciando un ginocchio sulla terra e procurandosi diverse escoriazioni sulla gamba.

Garland: Non fare domande. Fatti distruggere e basta. O prova a difenderti, se vuoi farmi perdere tempo.


….​


Nella fresca aria della prima mattina tre ragazzi armati attraversavano un campo di erba alta

Irvine: Si può sapere perchè abbiamo deviato? Avremmo già raggiunto la caverna di Ifrit almeno da mezzora se avessimo seguito la strada più veloce!

Seifer: Te l'ho detto. La strada più veloce passava troppo vicino al Garden. Sei stato tu a preoccuparti della corte marziale e delle nostre armi, non vorrai trovartela davanti adesso?

Zell: Irvine, mi scoccia ammetterlo ma...ha ragione Seifer.

Irvine: ..ma roba da matti! E io ancora che vi sto seguendo!

Seifer: Se solo tu non servissi, ti avrei già lasciato indietro molto tempo prima. Ma io e Zell da soli non troveremmo mai Laguna, quindi.. sei obbligato a seguirci

Irvine: Ah, ti piacerebbe lasciarmi indietro! Ma se pensi che abbandoni Zell...

Seifer: ...e allora piantala di lamentarti. Da quando siamo partiti non fai altro che questionare.

Irvine: Beh per for..

Zell: Zitti! Ho sentito qualcosa!!

I due si girarono verso il compagno, impugnando d'istinto i gunblade.

Seifer: Arriva qualcuno?

Zell: No.. sembra più il rumore di un motore.. guardate là in alto!

Irvine: Sembra una nave.. un'aeronave.

Seifer: non è un'aeronave. Non è un rumore metallico.

I tre ex-Seed andarono avanti per almeno quindici minuti a commentare il globo luminoso che era comparso all'orizzonte. Dopo quei quindici minuti comparve un secondo globo e poi un terzo, all'apparenza più lontano dei primi due.

Zell: Non può non essere una nave, adesso ne sono arrivate altre due!

Irvine: ..ma è troppo lontana, come fa a fare questo rumore?! Sembra più un...

Seifer: ..una magia.

Zell: Cosa?! Ma non diciamo eresie, neppure Artemisia potr...

Un fruscio improvviso portò con se delle piume nere, e la strega in persona apparve ai SeeD

Artemisia: Non sottovalutare chi controlla il tempo, mio caro. Però in effetti quella non è opera mia. Vi confermo che è una magia, che ha come bersaglio la città di Esthar e che non potete fare nulla per fermarla. Naturalmente non vi conviene farvi trovare nel raggio dell'incantesimo quando questo avverrà.

Un altro fruscio improvviso e la strega scomparve così come era apparsa, lasciando i ragazzi a metà tra sorpresi e spaventati.

Zell: ...beh... grazie per le informazioni..

….​

Hikaru si era rialzata ancora una volta dalla polvere. L'ennesimo attacco di Garland con la sua arma multiforme l'aveva scaraventata a terra e aveva anche fatto crollare parzialmente l'ingresso in casa, bloccando così Zack, Gidan e Cloud all'interno. Questo aveva pareggiato il numero fra i contendenti, ma aveva anche dato un piccolo vantaggio tattico a Hikaru, che non doveva preoccuparsi di difendere nessuno ad eccezione di se stessa. In effetti la potenza espressa da Garland era aumentata di molto rispetto al loro ultimo incontro, mentre per qualche ragione gli attacchi della ragazza erano stati molto ridimensionati. Anche sfruttando il potere sovrannaturale della Luce Hikaru riusciva a malapena a respingere i violenti attacchi portati contro di lei, dando allo scontro

Garland: Non ti sei ancora arresa, 'Guerriera della Luce'? Ormai dovresti avere capito che è tutto inutile con me!

Hikaru: Non dire stupidaggini Garland. La tua sicurezza è la tua debolezza.

Garland: E l'arroganza è la tua.

Hikaru: Hai sottovalutato una cosa.

Hikaru alzò la propria spada verso il cielo azzurro; la lama scintillò nel riflettere la luce del sole, quindi come un fulmine lo splendore dell'acciaio discese sulla ragazza e la sua armatura intera brillò con un bagliore nuovo.

Hikaru: ..la Luce è mia alleata!

Un globo luminoso abbastanza grande comparve sulla sua verticale, proprio mentre lei lanciava il suo attacco. Garland parò il colpo con la sua arma triangolare, che aveva mutato forma come blocco di roccia, con una naturalezza che sorprese la sua avversaria. Un secondo globo luminoso comparve a ovest rispetto al primo, quindi un terzo a sudest. Fermato l'attacco potenziato dalla Luce del giorno, Garland esplose in un attacco simile al primo, trasformando l'arma in un'ascia e scaraventandola contro Hikaru, la quale ripetè la stessa mossa della prima volta. Il disco luminoso sembrò attutire il colpo, ma l'esito fu molto diverso; dai globi nell'atmosfera un fascio di pura energia colpì come un fulmine l'arma di Garland, rendendola incandescente.

Garland: Curioso vero? Sembra che la Luce abbia cambiato alleanza..

Hikaru sbarrò gli occhi e trattenne il respiro, mentre la forza sovrannaturale di Garland dissolveva lo Scudo della Luce e il peso dell'ascia frantumava l'acciaio della difesa della ragazza. La Guerriera della Luce rotolò sulla destra, evitando per un briciolo di essere schiacciata dall'arma incandescente della sua nemesi.

Hikaru: ..co..come è possibile? -balbettò terrorizzata

Garland scoppiò in una risata, poi sferrò un altro attacco come il primo. Hikaru potè solo frapporre la sua spada come difesa, che venne frantumata come un grissino sotto un mietitrebbia. Solo un'altra lama, molto più grande della sua, che si frappose all'ultimo istante le salvò la vita; Hikaru riaprì gli occhi e vide di fianco a lei Zack. L'ex SOLDIER la prese in braccio, dopo aver incastrato la Buster Sword fra la terra e la superarma di Garland, permettendogli così di trarre in salvo la Guerriera della Luce. I tre globi luminosi nel cielo si unirono fra loro con fasci di energia, formando un triangolo di pura energia; Garland alzò lo sguardo e commentò

Garland: Grrr... sempre così. Non c'è più tempo, non posso porre fine con le mie mani alla tua vita.. evidentemente ci penserà qualcos'altro. Addio, 'eroi'. Ahahahaha!!

Detto questo lanciò la sua grande arma in mezzo al cielo; . Diverse rune brillanti apparvero in quel triangolo, mentre la Triade della Discordia completava la sua terrificante azione.
Il colpo distruttivo evocato da un semidio stava per manifestarsi; senza più armi né energia, Hikaru sentì il rumore dei motori di un'aeronave e una voce a lei nota sbraitare qualcosa, probabilmente bestemmie, dopodichè perse i sensi fra le braccia di Zack. Gidan fece uscire Cloud dal varco creato per Zack, mentre Garland era scomparso.

Molto lontano da quel punto, dalla rupe da cui si poteva osservare l'intera città di Ur, Biggs e Wedge deposero il corpo di Layle ai piedi del giudice Vaan. Garland comparve alle loro spalle dal nulla osservò silenzioso l'epilogo degli eventi; la sua sola presenza sembrava voler chiedere spiegazioni di ciò che stava succedendo. Vaan osservò la Triade della Discordia formata dai globi luminosi e affermò freddamente

Vaan: Il governatore ha deciso che questa città è colpevole. La sentenza è la Luce del Giudizio.

La triade di globi si illuminò improvvisamente e l'intero triangolo divenne un fascio luminoso che investì la città di Ur. La massa di gente che era stata radunata dagli uomini del giudice Vaan nella piazza centrale della città venne vaporizzata all'istante, seguita nel giro di pochissimi istanti da tutti gli oggetti -animati e non- al di sotto della Triade della Discordia. Al di là della colonna luminosa, solo un piccolo velivolo sfuggì alla distruzione; nessuno fra Vaan e i suoi uomini né Garland lo videro, ma se avessero potuto vedere quella piccola nave allontanarsi avrebbero potuto anche leggere il nome sulla carena aggiustata alla meno peggio dopo mille avventure. 'Shera'.
 

daffodill

Aurora Execution!
Parte 34 - Daffodill

Hikaru guardò la sua città avvolta nella luce. Si dissolse in pochi secondi lasciando che un'infinità di scintille luminose salissero silenziose verso il cielo tinto di rosa. Era tutto così irreale, così irrealmente bello e terribile.
"Layle..." Singhiozzo Hikaru prima di lasciarsi cadere sul pavimento a riflettere se fosse giunto il momento di piangere o no.
Gidan le si avvicinò senza dire una parola. Era ancora stordito per tutto quello che era successo. Fino a pochi minuti fa era seduto a ridere e giocare con quelli che considerava suoi amici e ora era ammaccato e dolorante in un'aeoronave sconosciuta, sempre con le stesse persone, persone che in fondo non conosceva poi così tanto.
Nel mezzo tra questi due tempi era successo qualcosa di terribile. Una sensazione che sapeva di aver già provato. Garnet, quella ragazza così graziosa che era comparsa nei suoi sogni una sola volta, la stessa volta che aveva ricordato quella sensazione. Ch era lei? Cosa c'entrava con tutto questo? E lui cosa c'entrava con tutto questo?
Più o meno era la stessa domanda che si stavano ponendo Zack e Cloud, ognuno alla sua maniera. Zack Agitava la testa nervosamente tentando di raddrizzare l'osso spezzato del polso di Cloud. Una medicazione piuttosto antiquata, ma era il massimo che si potesse avere al momento.
Cloud guardava Zack e si chiedeva se fosse il caso di dirgli qualcosa. Guardava Cid e si chiedeva se fosse il caso di dirgli qualcosa, ma Cid alla guida non sembrava neanche riconoscerlo.
"Cid..."
"Non prenderti troppa confidenza biondino."
"Non mi riconosci?"
"Ah, ma **********, non distrarmi!"
No, evidentemente non lo riconosceva. Cloud non si offese molto. Forse Cid non si ricordava di lui, ma era sempre lo stesso Cid.
"La città è stata distrutta..." Osservò Gidan con gli occhi fissi a terra.
"Ottima deduzione scimmietta!" Rispose Cid.
"Anche la nostra casa è stata distrutta..."
"E' stato distrutto tutto Gidan..." Concluse Zack.
"Layle..." Singhiozzò Hikaru ancora una volta prima di arrendersi al pianto. Pianse per la sua città, i suoi ricordi, per tutto ciò che aveva sempre cercato di proteggere e per aver fallito. Pianse per aver perso quel ragazzo, quello strano ragazzo con i riccioli a cui erano bastati solo pochi giorni per farle provare così tanti sentimenti.
"Mi dispiace interrompere i vostri farfugliamenti psicologici, ma dove volete andare?"
"... nella foresta dei Molboro..." Disse Hikaru.
"Cosa? E perché?"
"Perchè si." Si limitò a rispondere Hikaru. Gidan e Zack capirono che Hikaru voleva tornare nel posto dove aveva visto Layle per la prima volta e non protestarono. A Cloud andava bene qualsiasi cosa... Si appoggiò alla parete e chiuse gli occhi per un po'.

Layle stava seduto su di una roccia. Il suo cristallo nella guancia emanava una luce pallida. Rinoa fingeva di dormire con la testa appoggiata alle sue gambe.
"Perchè sei tornato?"
"Non lo so... credo di star cercando qualcuno... qualcosa... dei ricordi forse..."
"Qualcosa importante?"
"Credo di si... e lui? Non è ancora riuscito a trovarti?"
"Layle...io credo proprio che morirò..."
"... Non voglio che tu muoia."
Rinoa non rispose, respirava piano e le sue braccia dondolavano lentamente.
"Dimmi come si chiama, se lo incontrassi potrei dirgli come raggiungerti."
"Sono stanca, così stanca..."
Layle si alzò e prese in braccio la ragazza.
"Layle." Lo chiamò Cloud.
"Rinoa sta riposando." Layle fece cenno a Cloud di fare piano.
"Layle... devi dirmi dove sei..."
"Come? Sono qui davanti a te."

Cloud si svegliò improvvisamente. Cid continuava a urlare imprecazioni contro il volante, il clima, gli uccelli che gli coprivano la visuale... Hikaru sembrava apatica, appoggiata alla spalla di Gidan che giocherellava con la punta della coda. Zack, sdraiato accanto a lui, aveva il viso coperto, forse dormiva. Guardò fuori dal finestrino le ultime scintille salire verso il cielo che riprendeva lentamente il suo colore e si sentì male. Aveva promesso a Layle che lo avrebbe protetto, finché lui non sarebbe stato in grado di proteggersi da solo e invece lo aveva perso.
"Io andrò per la mia strada una volta scesi a terra."
"Dove vorresti andartene?" Chiese Zack, che non dormiva affatto.
"Devo trovare Layle, gli ho fatto una promessa."
"E' morto."
"... non eri così una volta."
"Neanche tu eri così una volta." Concluse Zack

******

Rinoa poggiò una mano sul volto di Layle "Sei così gentile. Vieni a trovarmi ancora. "
Layle poggiò Rinoa a terra e appena la poggiò lei scomparve, Cloud scomparve, quella distesa rocciosa scomparve e Layle si ritrovò da solo. Sopra di lui splendeva un cielo terso e azzurro, tutto intorno la luce del sole si rifletteva sulla sabbia e sull'acqua. Layle si chiese so questo fosse il suo sogno o quello di qualcun altro, poi vide qualcuno in mare. Cercò di raggiungerlo volando ma una fitta alla guancia gli fece perdere l'equilibrio e per un attimo credette di star precipitando.
Quando aprì gli occhi era riverso col viso su una pozza del suo sangue. Uno squarcio lungo dalla spalla al petto gli ricordò quanto era avvenuto. Era legato e il rumore dei motori lo stordiva. Nonostante la vista annebbiata intravide uno degli uomini del giudice fargli da guardia. Chiese un po' d'acqua, ma non venne considerato.
"La cavia si sta svegliando, il corpo reagisce bene al composto somministrato." Disse una voce.
"Cosa? Composto? Cosa mi avete dato?" Chiese Layle, ma anche stavolta non venne considerato.
"Il cristallo?" Chiese una seconda voce
"Non abbiamo potuto esaminarlo adesso. Quando arriveremo al laboratorio apriremo la sua ferita per studiarla meglio. Il dottore è convinto che il cristallo abbia delle radici e che sia un'entità biologicamente senziente, ma priva di vita autonoma. In pratica usa il corpo del ragazzo come organismo ospite, come i parassiti."
Layle tentò di liberarsi i polsi, ma la ferita alla spalla gli ricordò la sue condizioni. D'altro canto l'idea che qualcuno lo aprisse non lo esaltava. Cercò di voltarsi per vedere il viso dei due interlocutori.
"Se lo dice il dottore sarà vero..."
Uno degli uomini aveva addosso un camice bianco. L'altro aveva dei capelli lunghi e neri e indossava un completo nero.
"Dove mi state portando?" Chiese, ma anche stavolta non ottenne risposta.
"Dove sono Gidan e Zack e..." Layle rinunciò, nessuno gli avrebbe risposto e lui era debole e senza difese.
Cercò di mettersi seduto, ma non riusciva neanche a muovere le gambe, sentì qualcosa tirarlo, qualcosa che doveva essere attaccato al suo corpo.
L'uomo col camice era molto attento alle reazioni di Layle, gli controllò le pupille. Layle lo morse e l'uomo ritrasse la mano velocemente.
"Posso avere dell'acqua adesso?" Chiese.
Il tizio col completo gli porse un bicchiere con una cannuccia "Ti porteremo in un posto dove ti cureranno. Ti sentirai meglio." gli disse.
"Non ti credo." Gli rispose Layle. Non che importasse qualcosa. L'acqua si mischiò al sangue e Layle ebbe un senso di nausea che lo stordì di nuovo. Non riusciva a pensare, a muoversi, non capiva neanche quello che gli diceva l'uomo col completo chinato su di lui. Non poteva fare altro che aspettare sperando di addormentarsi di nuovo per non sentire il dolore al viso e al corpo. Pensò che almeno stavolta gli sarebbe piaciuto sognare Hikaru.

******

Dall'aeronave più piccola uscì un uomo con la pelle olivastra e una strana armatura arancione. Laguna lo scrutò con una certa curiosità, lui lo invitò a salire sul suo velivolo con dei modi alquanto affettati.
Laguna si sentì quasi in dovere di ringraziarlo con un inchino e dopo qualche scambio di occhiate salirono entrambi e si diressero verso l'enorme aeronave.
Laguna lesse il nome dell'aeronave sulla fiancata, sotto il nome era riportata la dicitura "Alleanza di Ivalice".
Laguna era certo di non conoscere questo posto e lui conosceva quasi tutti i posti del mondo.
Appena a bordo un uomo incredibilmente simile a Gabranth gli si fece incontro. Con lui c'era un altro uomo e una donna molto sexy. Laguna si concentrò sulla donna ed ebbe alcuni crampi che lo fecero avanzare salterellando verso i tre astanti.
Basch lo scrutò come se fosse un povero ritardato e Balthier cercò di non ridergli in faccia, senza avere successo. Fran non cambiò espressione, ma si sentì a disagio e si coprì dietro il suo compagno.
Laguna osservò l'aeronave, gli astanti e concluse che doveva trovarsi in un altro mondo.
"Salve, io mi chiamo Laguna Loire, grazie per aver raccolto il mio sos."
"Io sono Bathier e la mia compagna: Fran."
Laguna porse la mano al suo interlocutore. Balthier lo guardò perplesso.
"Io sono Basch Von Rosemburg. Avete avuto un avaria?"
"No... si... qualcosa del genere."
"Io mi intendo abbastanza di ingegneria, se vuoi posso dare un'occhiata alla tua aeronave." Si propose Balthier.
"Grazie, ma credo sia rimasto ben poco da vedere... In realtà stavo seguendo l'sos di un altro velivolo quando mi sono schiantato qui."
"E' probabile che seguiste noi allora..." Disse Balthier
"No, no sono sicuro. Seguivo la Galbana, l'sos era di un certo Vaan."
Tutti e tre osservarono il loro interlocutore nell'attesa che accadesse qualcosa. Balthier aveva lanciato un sos a Vaan che aveva lanciato un sos che era stato raccolto da questo tizio, ma alla fine nessuno sapeva ancora dove fosse Vaan. Balthier si sentì piuttosto stupido.
Nelle ore successive vennero forniti a Laguna una cabina personale, cibo e degli abiti puliti. Nessuno toccò l'argomento Galbana per il resto del giorno. Tranne Fran che si dimostrò molto più preoccupata del solito per le sorti dei due ragazzi.

******

"Per ogni luogo esiste una guida. Fran, tu puoi seguire quel potere?"
"Io non lo so Aria... sto provando, ma sono confusa. Coma faccio a sapere chi guidare e dove andare? Ogni volta sono in un posto diverso."
"Anche i guerrieri della luce dormono, non riescono a sentirmi. Quei due ragazzi mi hanno già dimenticato, se anche tu mi abbandonerai, sarà la fine."
La bambina si avvinghiò a Fran. Fran la carezzò rassicurandola "Io non ti abbandonerò, ma ho bisogno di capire."
Aria prese Fran per le mani e si ritrovarono all'interno di una sorgente. Squall era immerso nella sorgente con la testa fuori. I fiori intorno a lui gli conferivano un'aria crudelmente tombale. Aveva gli occhi semi aperti.
"Lui..."

Fran si svegliò con Balthier che la scuoteva.
"Balthier...mh... che ore sono?"
"Le 2 del mattino."
"E cosa vuoi?"
"Dove stai andando?"
Fran sentì una brezza fredda e si rese conto di non essere più nel suo letto. La nave attraversò una nube. Balthier le prese la mano e la riportò dentro senza aggiungere altro.
Fran avvertì che qualcosa non andava, sentiva sempre quando l'aria cambiava,avvertiva ogni corrente invisibile intorno a lei, avvertiva perfino ogni ogni singola emozione del suo compagno, e tutto ultimamente sembrava più macabro. Si rattristò.
 

Leon90...

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Parte 35 - Leon90...

Creatura evanescente: Se non li uccidi loro si moltlipicheranno all'infinito e ti distruggeranno.
Governatore: Lo so...

Kuja: Sua maestà, ci sono buone nuove.
Governatore: Dimmi.
Kuja: Il ragazzo con il cristallo è in viaggio per il vostro castello, è scortato da Garland. Inoltre Bahamuth si è risvegliato.
Governatore: Molto bene, informa Hojo.
Kuja: Sarà fatto.
Governatore: Ah, hai la mia autorizzazzione per il risveglio di Alexander.
Kuja: Ahahah, non vedevo l'ora! Bene, vado.

Creatura evanescente: Ora avrete nuovi poteri, consultate la biblioteca.
Governatore: ...Si, così finalmente estirperò il seme della sofferenza...

Governatore: Ecco, dovrebbe essere qui...il mio amato libro...Vediamo.

-L'origine di tutto-

Capitolo 1

Un essere onnipotente che si diletta tra bene e male manovrando le gesta umane, si annoiava e decise di dare dei poteri a diverse creature e dandogli la consapevolezza della sua onnipotenza, gli fece credere di essere nel giusto e che gli altri avevano torto. Questa era il giusto imposto, sempre al diletto di tale essere, ma quando si rese conto dell'errore preso dal terrore che qualcuno o qualcosa lo potesse sfidare, che dimostrasse che non fosse onnipotente scatenò il destino avverso sul ragazzo, e nascose i poteri degli altri esseri nei sogni.


Capitolo 2

Un mago vaga in cerca dell'unica cosa che nessuno vorrebbe mai e quando la trova si rende conto che vagava senza meta alcuna. In preda alla disperazione si tramuto in un essere vermiforme con una testa ingrossata da protuberanze dai poteri inquietanti dalle quali lasciava domande e dubbi al mondo intero chiedendo cose che potessero essere desiderabili, nella disperata ricerca della sua meta, quando finalmente trovo la cosa che nessuno voleva avendo chiesto a tutti cosa volevano si rese conto che nessuno voleva morire, allora si uccise. Tuttavia mentre si uccise con i suoi poteri si accorse che negli incubi c'era qualcuno che desiderava anche morire e allora si lanciò un ultimo incantesimo che avrebbe proiettato la sua anima nei sogni e ne avrebbe carpito i segreti in cerca del suo desiderio.
In questo modo, vagando nei sogni della gente, riusci ad ottenere molto potere, troppo potere, tale da inpensierire l'essere onnipotente. Così questo bloccò le porte dei sogni in modo che quest'ultimo non ne potesse più uscire.
Tuttavia, un' altro uomo si stava appropriano di strani poteri assimilando potere magico da diveri demoni che, approfittando della paura celata negli incubi delle persone, le ingannavano stringendo patti con loro. Gli donavano i poteri che volevano donandogli la salvezza, in cambio però i demoni possono riprodursi nella loro prole, assoggettarne al volontà e molto altro.
Quest'uomo riuscì così a spalancare le porte dei sogni nel tentativo di accumulare più potere possibile per il suo scopo.

Capitolo 3

Sogni fittizzi, memorie fittizzie, speranze vane, tutte create per ingannare...tutto quello che pensi viene sentito, tutto quello che pensi viene contradetto da te stesso, le tue scelte vengono influenzate da qualcun altro che è dentro di te il lato osuro, il tuo lato oscuro...Dubbi celati nel sospetto di persone prima fidate...causati dal fato...o meglio da magie da scopi oscuri che regolano, dall'oscurtià di esso...ma da chi ha avuto origine?
Così il potente uomo riusciva a manipolare la mente attraverso i sogni, per ottenere più potere non doveva fare altro che assorbire i ricordi celati nelle memorie delle persone e da questi carpirne i sogni.
Diversi luoghi celati nel mondo dei sogni erano irraggiungibili e nascondeva poteri inimmaginabili che costituivano l'essere onnipotente, sia il mago che l'uomo potente cercano di raggiungerli ma con il fato dettatogli dall'essere onnipotente i fini dei 2 erano diversi, così come lo erano i mezzi e le circostanze.
L'uomo potente, per raggiungere i suoi scopi, accetto un patto con uno dei più potenti demoni che aveva ormai assogettato tutti gli altri questo gli consentiva di alterare il mondo dei sogni in quello reale e viceversa, grazie a tale potere si servì dei poteri di potenti esseri ormai deceduti, ma non dimenticati e rinvigoriti dalle memorie fittizzie in essi e nei loro antagonisti ormai celate.

Governatore: Finalmente un nuovo capitolo è apparso...

Capitolo 4

Un potente demone da indole paciifica, per paura di finire assogettato, al volere di quest'ultimo, strinse un patto con il mago nel mondo dei sogni prendendo l'aspetto di una bambina e nascose i suoi poteri in diversi luoghi a cui poteva accedere solo il mago e lui, o chi volesse lui o lo stesso mago. Fece quindi in modo di nascondere tali luoghi nel profondo delle memorie di alcune persone per mettere al sicuro si suoi poteri. In cambio il mago acquisì diversi poteri derivanti dallo stesso demone e le sue incarnazioni scisse nelle memorie del tempo...tali poteri gli permettevano di assumere il controllo di un luogo proibito dove sono celate diverse magie che richiedono un prezzo elevato al loro uso. Tra le quali animare gli oggetti, avverare i desideri, controllare lo scorrere del tempo e molto altro.

Governatore: Devo costringerli a tirare fuori i poteri delle loro entità...

...

Kadowaki: Non riesco a capire...ho provato di tutto, ma ancora non si svegia...
Quistis: ...! Non è possbile, Artemisia!
Kadowaki: Dove?
Quistis: Vicino al lago!
Kadowaki: Io resto ad assicurarmi che Rinoa sia al sicuro.
Quistis: Ok, vado!

Qusitis: Ma dov'è finita?!...Rinoa!
Kadowaki: ...
Quistis: Tutto bene?!
Kadowaki: Si, tu?
Quistis: Non c'era nessuno...
Kadowaki: Ti ho preparato una tisana rilassante, prendi...ti farà bene.
Quistis: Grazie...certo che sei stata veloce...ma che..cosa...

Quistis cadde a terra.

Kadowaki: Hihihi...Ora posso tornare con il mio normale aspetto...

Artemisia: E ora, Rinoa, i tuoi ricordi li prendo io...

...

Ellione: Sono tornata, come sta Rinoa?
Rinoa: Sto bene, ma tu chi sei?
Ellione: Dove sono Quistis e la dottoressa Kadowaki?
Rinoa: Chi?
Ellione: ...!
Ellione: Quistis stai bene?
Quistis: ...si...ho solo sonno...
Ellione: Tieni, prendi questa medicina.
Quistis: Grazie.

Rinoa: Chi sono e dove ci troviamo?
Ellione: Ci troviamo a Winhill e tu sei Rinoa.

_

Edea: Sento che Artemisia è tornata...
Cid: Non fare sforzi...
Edea: Non ti preocupare, sto meglio...ascolta, ora tenterò di farmi strada nei sogni per aiutarla...ma promettimi di starmi vicino e di continuare a ripetere il mio nome.
Cid: Certo, fai attenzione.

_

Cid: Ecco la foresta dei Molboro, ma si può sapere per quale motivo ci tenete ad andarci?
Hikaru: ...in quel luogo sono sepolti dolci ricordi...
Cloud: Non dovresti andare a salvare Layle?
Hikaru: Ma non sappiamo nemmeno dove sia...
Cloud: ...
Zack: ...scendiamo.
Cid: Mah, fate come vi pare! Io vi aspetto qui nel caso vi tornasse la ragione.

...

Hikaru: Ecco la fonte...

Gidan: Strano che non ci siano dei mostri...
Zack: ! Attenzione, c'è quello strano essere!

Si avvicinva lentamente ad Hikaru e mentre camminava si trasformava in Layle.
Tutto intorno si illuminava di piccole luci che si fondevano alle foglie creando un'atmosfera surreale.

???: Non desideri forse salvare lui? Io posso aiutarti...
Hikaru: ...si può sapere chi sei tu?
???: ...te l'ho già detto io sono tutto ciò che non desideri, chiedimi di salvarlo...se vuoi lo posso portare qui subito...
Hikaru: ...
Zack: Non ascoltarlo!
Cloud: No! Fermati!
Zack corse con enorme velocità e colpì il mostro, che però sparì nel nulla.
???: Tu...mi ricordo di te...perchè non gli riveli la tua vera identità?
Zack: ???...! Non riesco a muovermi!
???: Allora ci penso io...

Cloud corse ed utilizzò una potente spinta magica grazie alla quale riuscì a portare in salvo Zack.

Hikaru: Cosa intendi per vera identità?
???: Scommetto che non riesce a ricordare molte cose...o forse una parte di lui non vuole.
Zack: !
???: Tra l'altro...avverto che non è l'unico...anche quel ragazzino...
Gidan: !?
Improvvismanete si mise a piivere...
???: Questa pioggia laverà via ciò che sembra ma che non è...

Tutto intorno si fece più scuro e le luci di prima diventarono del colore di un cielo velato dalla nebbia. Queste diventarono sempre più trasparenti formando piccolissimi critalli di ghiaccio nella nebbia che ormai stava ricoprendo tutto sostituendo la pioggia che ormai era un tutt'uno con essa.
Il terreno sembrava soffice e fragile, mentre le pareti degli alberi erano dure come pilastri di ghiaccio e tutto era freddo ed eterno.

Hikaru: Cos'è questo profumo?...Mi ricorda...lui...
 
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