Divina commedia

Leonhart Laguna

7th KnightOfTheRound
12 Ottobre 2007
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Zanna ha detto:
Poi sia ben chiaro, la mia non è una critica alla commedia (ogni opera deve fare i conti in un modo o nell'altro con il tempo e la terra che la hanno prodotta, pensiamo all'Iliade, che non è un semplice poema epico, ma era considerata nell'antichità la bibbia dei greci), ma a chi tenta di mettere al di sopra di ogni altra un opera per puro senso nazionalistico, e ignora ciò che sta al di là dei nostri confini (confini che nella letterautura, così come nell'arte, non dovrebbero sussistere).

Voglio essere sincero: io un po' nazionalista lo sono per quanto riguarda un certo tipo di cose (arte, e con arte intendo anche letteratura, in primis). Ma non avrei mai messo un sondaggio con una scelta così secca (si o no) su un tema così importante se non ne fossi stato davvero convinto al di la dei miei istinti. Era solo una specificazione. Continuate a postare...
 

artemide86

...lunatica...
19 Novembre 2006
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AlexLeonheart ha detto:
Non sono d'accordo sulla medievalità di Dante nella Commedia. L'unica opera dove si mostra tutta l'arretratezza di Dante in quanto uomo medievale è la "Monarchia", in quanto praticamente Dante era uno dei pochissimi rimasti in Europa a credere ciecamente alla figura dell'imperatore, una figura ormai quasi del tutto svuotata di reale ed effettivo potere. Per contro, la lungimiranza di Dante è riscontrabile in tutto il resto. Basti pensare al "De vulgari eloquentia" e al problema linguistico italiano: Dante fu il primo ad avvertire la vera importanza delle nuove lingue neo-latine e fu il primo ad evidenziare la situazione della nostra penisola. Per carità, Dante rimane un uomo nato nella seconda metà del XIII secolo: però l'attualità emergente da molti canti della Commedia è a volte quasi imbarazzante.
Per certi versi Dante è un uomo moderno, e il suo pensiero sulle nuove lingue ne è un esempio. Ma è innegabile che Dante è un uomo medievale (nel bene e nel male). Certi autori sono universali (in pratica quelli che trattano argomenti il più lontano possibile dalla politica), ma Dante dimostra tutta la sua medievalità condannando (ad esempio) Ulisse all'inferno, non per aver seminato morte e distruzione in una città con l'inganno, ma perchè ha osato oltreapassare lo Stetto di Gibilterra.
Oggi, un personaggio del genere verrebbe acclamato (vedi Cristofo Colombo), nel Medioevo è un peccatore.
 
28 Settembre 2007
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alexzampella.spaces.live.com
artemide86 ha detto:
ma Dante dimostra tutta la sua medievalità condannando (ad esempio) Ulisse all'inferno, non per aver seminato morte e distruzione in una città con l'inganno, ma perchè ha osato oltreapassare lo Stetto di Gibilterra.
Oggi, un personaggio del genere verrebbe acclamato (vedi Cristofo Colombo), nel Medioevo è un peccatore.

Ci sono precise ragioni per la collocazione di Ulisse nell'Inferno e ancor più precise per la condanna dell'oltrepassamento dello stretto di Gibilterra. Lo stretto, in questo caso, rappresenta il Limite, l'Ignoto, la porta verso l'Assoluto e cioè Dio. Ulisse, nella costruzione dantesca, è convinto di poter arrivare a Dio, e soddisfare così il suo "ardore" per la conoscenza, la sua sfrenata bramosia di sapere, unicamente grazie al suo intelletto (nell'epica e nella letteratura classiche Ulisse è il personaggio più intelligente). La condanna che Dante muove ad Ulisse è la condanna della superbia intellettuale, condanna che già aveva mosso tramite la figura di Cavalcante nel X canto. Attraverso queste due condanne, Dante si spoglia e si confessa di un peccato, la superbia intellettuale, che pure lo aveva toccato e sfiorato. La voce di Ulisse nel XVIII canto dell'Inferno è la voce di Dante. Dante è Ulisse. L'Alighieri non condanna la ricerca della conoscenza e del sapere, anzi, considera questa ricerca la più alta dignità dell'uomo ("Considerate la vostra semenza/fatti non foste a viver come bruti/ma per seguir virtute e canoscenza). Ma Dante è convinto, è sicuro (per via della sua Fede ovviamente) che a questa ricerca debba essere posto un limite, un limite che definisca la finitezza dell'uomo nei confronti dell'Infinito, di Dio. La citazione delle imprese compiute da lui e Diomede (il cavallo, lo smascheramento di Achille e soprattutto il furto del Palladio) è quasi marginale e serve solo a spiegare chi sono le anime incontrate da Dante e perchè si trovano in quella parte dell'Inferno: a ben vedere il peccato dei "consiglieri fraudolenti" viene quasi messo da parte. Sulla scena, costituita da ben cento versi, c'è solo una nuova, ultima cronistoria di Ulisse, degli aspetti narrativi completamente inventati dal poeta fiorentino e funzionali al secondo obiettivo che Dante si pone scrivendo la Commedia. Il primo è mostrare, attraverso "anime che son di fama note", lo stato delle anime dopo la morte e il castigo o il premio che tocca loro in base al loro comportamento in vita. Il secondo è confessare se stesso: i personaggi di Dante costituiscono la sua coscienza. Ognuna delle anime che Dante incontra ha commesso un peccato che il poeta stesso ha toccato o sfiorato. Il racconto, la narrazione dei vari personaggi che Dante incontra, le loro confessioni, costituiscono, tutti insieme, la confessione della coscienza e dell'anima del poeta, il suo percorso, il suo "itinerarium mentis, il suo cammino dal peccato all'Assoluto, dal terreno al celeste, dall'umano al divino. Ulisse, per banalizzare, è una parte del Dante che troviamo nella selva oscura del primo canto.
Nella condanna alla superbia intellettuale (pur riconoscendo l'alta dignità umana della ricerca della conoscenza e del sapere, ma ponendo un limite invalicabile) Dante non è attuale? Assolutamente non sono d'accordo. Un esempio banale della sua attualità può essere la ricerca genetica. Questa ricerca è importantissima per l'uomo: in futuro grazie ad essa si potrebbero dimezzare le malattie che ci colpiscono dall'alba dei tempi e si potrebbero prevenire nuovi morbi. Eppure sono tante le voci che chiedono di non andare oltre con la manipolazione dei geni, sono tante le voci che chiedono di non oltrepassare il limite. La clonazione è da più parti osteggiata. Dante, oggi, probabilmente, avrebbe accettato la ricerca genetica come mezzo per migliorare la vita dell'uomo; ma, ancora più probabilmente, avrebbe criticato la clonazione: in essa avrebbe scorto, ancora una volta, dei novelli Ulisse che, con l'assoluta fede nel proprio intelletto, avrebbero cercato di oltrepassare il limite che separa umano e divino.
 

artemide86

...lunatica...
19 Novembre 2006
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AlexLeonheart ha detto:
Ci sono precise ragioni ... avrebbero cercato di oltrepassare il limite che separa umano e divino.
o_O non ti quoto in toto perchè il post è immenso.
Credo di essermi messa contro un nemico che ha studiato veramente Dante :D
Da parte mia l'ho studiato solo alle superiori, e mi manca tutta quella parte di critica costruttiva che tu hai esposto così bene :)
Devo ammettere che il ragionamento sui limiti dell'uomo mi giunge nuova, non avevo mai pensato all'Ulisse dantesco sotto questo aspetto, lo vedevo solo come una sorta di bigottismo di Dante, un po' come la posizione di Achille all'inferno, relegato nel girone dei lussuriosi (credo)
 

Kratos22

ther's a devil in me
10 Novembre 2007
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ah quando ero in seconda media tutto l'anno siamo andati avanti con la divina commedia molto difficile da interpretare quanta sofferenza il mio canto preferito è la città di dite è un pò come entrare a scuola tutte le mattine non trovate per me sva nella citta dolente per me si va tra la perduta gente
 

Uno dei tanti

Radical Dreamers
29 Giugno 2006
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Arni / Roma
www.tedmosbyisajerk.com
Io non amo affatto la lettura, leggo quasi esclusivamente manga e HP... ma la Divina Commedia [e i Promessi Sposi] mi hanno proprio preso, in particolare la Divina Commedia... ^^

Per ora, avendo fatto il terzo l' anno scorso, ho letto solamente parte dell' Inferno, spero di cominciare presto il Purgatorio quest' anno. ^^
 

Bierah

Member
5 Novembre 2007
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Mi è sempre piaciuto leggerla ma con moderazione... non riesco a leggerla tanto a lungo... mi ricordo che la mia prof mi fece imparare a memoria "Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura..." oppure "O animal grazioso e benigno, che visitando vai per l'aer perso..." ...:D :D :D
 

ventolin

Member
16 Aprile 2006
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Non approvo la visione Dantesca dell'inferno (forse perchè dovrei essere là per lui) ma nonostante ciò Dante è un poeta imprescindibile. L'unico, il sommo, il più ******** bad muthaffuccka nigga di tutta la poesia italiana e sono felice di essere almeno suo compatriota...
 

Ayrin

Stormborn
17 Ottobre 2006
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ventolin ha detto:
Non approvo la visione Dantesca dell'inferno (forse perchè dovrei essere là per lui) ma nonostante ciò Dante è un poeta imprescindibile. L'unico, il sommo, il più ******** bad muthaffuccka nigga di tutta la poesia italiana e sono felice di essere almeno suo compatriota...

Si infatti ! Non è che apprezzarlo equivale a prendere per vera la sua opera... va preso come un'opera di fantasia... :)
Comunque anche io sono fiera che sia Italiano, comunque l'italia come cultura anche senza Dante non ha niente da invidiare a nessuno!!
 

Leonhart Laguna

7th KnightOfTheRound
12 Ottobre 2007
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Ayrin ha detto:
Comunque anche io sono fiera che sia Italiano, comunque l'italia come cultura anche senza Dante non ha niente da invidiare a nessuno!!

OH YEAAAAAHHHH

Comunque Benigni Rulez... me lo sto sentendo e veramente è superbo
 

Cucciolotta

Nuovo utente
13 Settembre 2007
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Leonhart Laguna ha detto:
Ho notato che è quasi assente: usando search ho trovato solo due 3d che non erano nemmeno incentrati su di essa... su quella che io considero la più bella opera letteraria di tutti i tempi: passato, prezente e futuren (dottor Odine docet). Si perchè sono convinto che sia un'opera irripetibile: tecnicamente e stilisticamente superba, emozionante, dalla morale infinita, l'opera Madre della lingua italiana, tratta tutti i temi umani: Politica, Arte, Scienza, Religione e, un po' rozzamente, anche la Psicoilogia con stile sempre adatto all'occasione. Visioni dei tre mondi dell'aldilà, la missione di salvare l'essere umano, l'imperscrutabilità del Giudizio Divino... voi che ne pensate? siete d'accordo con me che la Divina Commedia sia la più grande opera letteraria umana? Rispondete e argomentate il perchè
Nel mezzo del cammino di nostra vita, mi ritrovai in una selva oscura.. inizia così? oppure ho sbagliato? comunque, hai ragione... è davvero una bella opera... però mi piace soprattutto l'inferno.. sarebbe stato bello, vedere la divina commedia a film, che segue passo per passo ciò che dice Dante... Costui, doveva essere una persona intelligentissima, caspita! come si può concentrare tutti i temi in una sola opera??
 

Mobius

Ulisse
13 Maggio 2007
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www.moddb.com
Tutto lo scibile umano in un'opera immensa. Cose che lasciano senza parole...

Benigni è un grande, mi sono piaciuti i suoi commenti pieni di nazionalismo! :D
 

Leonhart Laguna

7th KnightOfTheRound
12 Ottobre 2007
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Mobius ha detto:
Tutto lo scibile umano in un'opera immensa. Cose che lasciano senza parole...

Benigni è un grande, mi sono piaciuti i suoi commenti pieni di nazionalismo! :D
D'accordissimo... Sul nazionalismo anche, visto che era un puro nazionalismo ottocentesco: quello più onesto, sentito e sincero, e da questo punto di vista, nazionalista lo sono anch'io.