[Fan Fiction] Assassin's Creed Saga

vakkovich

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<<Mi chiamo John Titor, e sono un assassino.>>
<<Se sei un assassino, perchè sei scappato quando ti ho chiamato?>>
<<Perchè non dovevi sapere della mia esistenza!>>
<<Se non dovevi farti scoprire, allora non avresti dovuto bloccarmi il forum.>>
<<Era per tenerti d'occhio. Devo controllare ogni tuo passo per assicurarmi che tu sopravviva!>>
<<E la bomba sotto la macchina?>>
<<Quella non so chi l'ha messa. Passavo vicino la macchina e ho sentito il rumore. Dato che non sapevo come disinnescarla, ho staccato il motore in modo che non partisse.>>
Estrassi il telefonino e chiamai Lucy. Dovevo avvertirla di tutto.
<<Pronto Desmond?>>
<<Lucy annullate tutto: l'ho trovato. Sto venendo da voi.>>
Lo presi e mi incamminai verso il magazzino.
<<Ora tu mi spieghi come fai a sapere che io morirò quest'anno.>>
<<Perchè io vengo dal futuro! Mi hanno mandato dall'anno 2036. In quell'anno tutti sanno ti conoscono. Sanno che sei morto nel 2013 e per questo il mondo è andato a catafascio. Con la tua morte non hai potuto creare tuo figlio: il ragazzo che sconfiggerà per sempre i templari!>>
<<Ma io non ho un figlio!>>
<<Lo farai l'anno prossimo, sempre se non muori.>>
<< Ok e come dovrei morire?>>
<<Un templare ti ucciderà il 18 novembre 2013>>
 

vakkovich

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<<Perchè mai un templare dovrebbe uccidermi? Abbiamo fatto una tregua. E poi noi siamo più potenti di loro, abbiamo tutti i frutti dell'eden.>>
<<Morirai lo stesso!>>
Arrivammo al magazzino. Appena entrammo Lucy ci corse incontro.
<<Desmond!>>
Mi abbracciò.
<<Tutto bene?>>
<<Alla grande>> rispose Shaun.
<< Lui sarebbe John Titor? Abbiamo fatto delle ricerche e ci risulta che sia comparso per un breve periodo in un forum della Time Travelers Institute e avrebbe parlato di un viaggio temporale per riprendere un vecchio modello di computer.>>
<<Già mi ricordo anche io! Ecco dove l'avevo sentito questo nome.>>
<<Venni nel 2001 per prendere il computer, ma la mia venuta causò un distacco temporale. Nel mio universo nel 2012 ci fu una violentissima guerra che causò una nuova diaspora tra gli Ebrei. Vennero fatti prigionieri in Egitto finchè un uomo non andò a salvarli facendoli attraversare il mar Rosso.>>
<<Un momento questa è la storia di Mosè!>>
<<Successe la stessa cosa nel 2012! Ma con la mia venuta tutto è cambiato. Non c'è stata nessuna guerra, ma un evento che aveva a che fare con i Maya. E tu Desmond salvasti il mondo. E ora il futuro è controllato dai templari che sono in possesso di tutti i frutti dell'eden. Ecco perchè bisogna salvarti.>>
La discussione venne interrotta da un vetro frantumato.
<<Cos'è stato?>>
Proveniva dal piano superiore. Andammo a controllare. Per terra c'era un mattone con un biglietto. Lo lessi ad alta voce.
TREGUA FINITA!
 

vakkovich

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Sotto la firma dei templari, una croce rossa. <<Tregua finita? Come sarebbe a dire tregua finita?>>
<<Ci hanno dichiarato guerra! Andiamo via di qui.>>
Presi le mie cose e la mela.
<<John vieni qui.>>
Il ragazzo si mosse con passo spedito verso di me, con un aria alquanto strana.
<<Cos'hai?>>
<<La storia sta cambiando!>>
<<In che senso sta cambiando?>>
<<Shaun doveva morire 10 minuti fa per mano dei templari!>>
<<Cosa?>> disse Shaun sbalordito.
<<Okay, l'importante è che è ancora vivo. Ora veniamo a noi: come dovrei morire e per mano di chi?>>
<<Te lo ripeto: il capo dei templari ti ucciderà il 18 novembre di quest'anno.>>
<<C'è un modo per evitarlo? E poi siamo sicuri che morirò? Insomma c'è stato un distacco temporale no? Magari non morirò!>>
<<Morirai di sicuro!>>
<<Grazie per l'incoraggiamento>>
<<Ma come farà il templare ad uccidermi senza frutti dell'Eden? Sono 7 in tutto e noi non li molliamo nemmeno quando andiamo a letto.>>
<<I frutti dell'eden non sono 7, ma 9. I tuoi antenati, Altair ed Ezio, ne trovarono uno a testa>>
Un esplosione. La porta principale era esplosa e dal fumo uscivano una trentina di templari.
<<*****! SHAUN LA SPADA!>>
La presi al volo e mi moltiplicai all'istante. Dal mio corpo uscirono una cinquantina di miei cloni. Non avevano speranze. Ma non tutte le cose belle durano per sempre.
<<Desmond siamo circondati!>>
<<*****! E ora che si fa?>>
<<PRENDETEMI LA MANO!>> urlò John.
All'unisono la prendemmo e venimmo catapultati in un'altra dimensione. Non eravamo più nel magazzino, ma eravamo in una città a me nota.
<<Siamo ad Acri!>>
Com'era possibile? Tutti le storie che ci aveva raccontato John erano vere? I viaggi nel tempo sono possibili?
<<Ok. Ora andiamo a cercare Altair!>>
 

vakkovich

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<<Cosa?>>
<<Siamo nel 1195 d.C. 5 anni dopo la sconfitta di Al Mualim.>>
<<Cosa siamo venuti a fare qui?>>
<<Diversamente da come riportato nel secondo codice degli Assassini, Al Mualim non morì nel 1190, ma bensì nel 1200 e nel 1195 uccise Altair poiché quest'ultimo gli rubò la mela e sconvolse il suo piano di dominare la Terra Santa. Vi ho portato qui perchè dovete aiutarmi a salvare Altair da morte certa. Se Altair è salvo allora il futuro cambierà. In questo universo Ezio Auditore non è mai nato perchè nel 1970, quando ci fu il primo viaggio del tempo, John Smith venne nel 1456 e uccise Maria Mozzi Auditore.>>
<<Quindi ora il nostro compito è salvare Altair in modo tale da far vivere Maria e far nascere Ezio?
E questo cos'ha a che fare con il futuro?>>
<<Ok. Questa parte non ve l'ho detta. Nel mio universo c'è una profezia. Narra che il male sarà sconfitto solo dal trio capace di padroneggiare la vista, cioè Altair, Ezio e tu, Desmond>>
<<***** quindi potrò sopravvivere solo se riusciremo a salvare Altair ed Ezio, i quali combatteranno insieme a me contro i templari nel 2013?>>
<<Si>>
<<Siamo fottuti!>>
<<Coraggio manca poco. Altair sta scrivendo il nuovo codice degli assassini che non verrà mai reso noto al mondo.>>
Seguimmo John. Sembrava che sapesse come muoversi.
<<Come morirà Altair?>>
<<Al Mualim spunterà nella sua stanza e cominceranno una lotta all'ultimo sangue. Altair con la mela, mentre Al Mualim con la spada>>
<<La spada?>>
 

vakkovich

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prenderla. Mi venne incontro con la spada sguainata, pronto per infilzarmi. Sentì un dolore al petto. La spada mi aveva trafisso e perdevo sangue.
<<Non...ho...paura...della morte. Tutto avviene per uno scopo, un disegno superiore. Nulla è reale, tutto è lecito.>>
<<Sciocco da parte tua pensare ciò in punti di morte, Altair>>
Tornai alla realtà. Tutti mi guardavano in attesa di risposte.
<<Morirà nel vecchio studio di Al Mualim. Dobbiamo sbrigarci. Possiamo entrare dal giardino pensile sul retro. Seguitemi!>>
<<Desmond sei un mostro!>>
Ci mettemmo a correre. Non ricordavo che Acri fosse così grande e maestosa. Tutti ci guardavano, davamo troppo nell'occhio vestiti così, ma non avevamo abiti di ricambio. Arrivammo nel giardino pensile e come previsto vedemmo Altair intento a scrivere le pagine del codice.
<<Altair!>>
Scattò in piedi con un balzo ed estrasse la spada.
<<Chi siete? E come siete vestiti?>>
Rimasi sbalordito. Eravamo due gocce d'acqua, identici in tutto e per tutto, fatta eccezione per l'anulare sinistro mancante ad Altair.
<<Veniamo dal futuro e siamo qui per dirti che stai per morire!>>
Gli spiegammo tutta la storia. Gli ci volle un po' per crederci, ma quando gli abbiamo fatto vedere gli oggetti tecnologici e i frutti dell'eden ci ha creduto.
<<Altair!>>
<<Al Mualim!>>
<<Bene vedo che mi hai riconosciuto!>>
Si rivelò a noi. Era identico alla visione, ma una cosa cambiò inaspettatamente. La spada dell'eden nella mia mano cominciò a brillare. Successe la stessa cosa a quella in possesso di Al Mualim. Si sollevarono a mezz'aria e si fusero insieme. Ne venne fuori una spada più grande e più potente. Un'esplosione di luce ci catapultò tutti nel giardino pensile. Non riuscivo a vedere più niente. Ero tutto indolenzito per il volo. Cercai la spada con le mani. Era incastrata nel terreno. Tutti i frutti presero a brillare. Una nuova esplosione di luce fece crollare su sé stesso il giardino. Precipitammo per un centinaio di metri lungo il precipizio. Mi aggrappai alla spada per non volare via e riuscì ad estrarla dal terreno. Agitai la spada in cielo e il giardino si fermò; ancora una ventina di metri e ci saremo scaraventati al suolo.
 
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