phantom101 ha detto:
spettacolare.....
@ventolin: eh???
Altra parte, dopo la luuunga pausa per lo studio e le feste:
Scena 12 – Invidia
Cloud si cadde presto in un sonno profondo, cedendo finalmente ai normali ritmi della vita umana che gli imponevano il riposo. Era opinione diffusa, tra la gente comune, che tutti i Miliziani fossero delle macchine infallibili e instancabili, ma in momenti come questi Cloud si accorgeva di quanto le leggende fossero lontane dalla realtà.
Naturalmente la Shinra non aveva mai fatto nulla per contrastare questa credenza. Perché avrebbe dovuto? L'aura di magnificenza e perfezione che l'avvolgeva era un'ottima fonte di sicurezza dal popolo.
[...a questo punto era mia intenzione spezzare la narrazione per inserire la spiegazione del metodo con cui la Shinra riusciva a mantenere il potere e ad eliminare gli avversari politici. Ho già scritto qualcosa, ma a livello molto schematico. In ogni caso non so se inserirò la parte qui o da altre parti, forse se la aggiungessi a questo punto rallenterei un po' troppo il ritmo. Nel frattempo si può continuare a leggere tranquillamente, poi vedremo...]
Aeris ed Elmira erano in sala da pranzo. Elmira era molto nervosa.
-Aeris, mi dici chi diavolo è quel Cloud, e cosa ci fa qui?-
-Non so spiegarti bene le mie sensazioni- rispose Aeris -ma io sento che in Cloud c'è qualcosa di speciale. Hai notato i suoi occhi?-
-Sì, li ho notati. E' un Miliziano anche lui? Pare che tu abbia proprio un debole per quei soldati assassini, vero?- la sua voce aveva una punta di disprezzo, ma Aeris non si scompose.
-Non sono assassini. E soprattutto non ho nessun debole per loro. Ho portato qui Cloud perché era evidente che non stava bene per niente. Tu non l'hai visto bene in certi momenti, io sì. E comunque avrai notato che zoppicava leggermente, anche se cercava di nasconderlo.-
-Sì, ho notato. Che stupida dimostrazione di orgoglio maschile... Io lo avrei accompagnato in una piccola pensione del Settore, e l'avrei salutato. Quel Cloud mi irrita, ha qualcosa di strano che non mi piace.- fece Elmira cocciutamente.
-Oh, mamma! Non so dirti bene perché, ma io percepisco che sia un bene per tutti che stia vicino a Cloud per un po'. Credo che mi potrà aiutare a rispondere ad alcune domande che mi pongo da tempo.-
-Quali domande?-
-Lo sai.- ribatté triste.
-Elmira la abbracciò, stringendola forte con le piccole braccia: -Piccola Aeris... dovresti stare lontana dai Miliziani, lo sai.-
-Mamma... non hai capito. Ho superato quella fase da un pezzo. Io credo che Cloud mi possa aiutare a capire il Pianeta.-
-Elmira sembrava sorpresa. -Ancora con questa storia? Lo sai che non capisco di che parli... Ma non importa. Fai quello che credi, ho fiducia in te. Ma nessuno mi toglierà mai il brutto presentimento che ho.-
-Tranquilla, mamma. Non c'è nulla di cui preoccuparsi, dico davvero.-
-Dici questo solo perché sei fatta così. Hai un ottimismo che a volte mi spaventa.-
-Lo so... Lo so- ripeté Aeris.
Elmira lasciò Aeris e tornò in cucina. -Maledetta Milizia! Ha già rovinato le nostre vite due volte, non voglio rischiare una terza.-
Cloud cominciò a sognare qualcosa di strano. L'indefinito divenne brusco terribilmente vivo, reale. Quella era sua madre. Era bellissima, un po' bassa ma con meravigliosi capelli ondulati biondi. Lei era indaffarata ai fornelli; su un letto vicino c'era Cloud. Era più giovane, di qualche anno. Era già entrato nella Milizia? Difficile dirlo. Guardava il soffitto, stanco. Sua madre naturalmente lo tempestava di domande.
-Come ti trovi a Midgar?-
-Bene-
-Sei cresciuto molto. Chissà quante ragazze ti girano attorno-
-Insomma-
-Dovresti cercarti una brava ragazza, che si prenda cura di te-
-Forse. Però ora non voglio pensarci. Lasciami in pace-
Sua madre ignorò la richiesta, e insistette, con voce più tagliente.
-Ad esempio, quella Aeris sembra tanto carina-
-Sì-
-E non ti disturba che stesse con lui?-
-Lui?-
-Sì, lui-
-Lui chi? Di chi stai parlando?-
La madre venne verso di lui, protese una mano, lo afferrò e lo attirò a sé, in piedi. Gli parlava faccia a faccia. Cloud aveva l'impressione di poterne sentire l'odore.
-Sai benissimo di chi parlo. Solamente non riesci a ricordarlo, come non riesci a fare niente nella tua misera vita-
-Non... Non capisco-
-Avanti, fai uno sforzo!- ora a Cloud sua madre non sembrava più tanto bella. Un vaga smorfia innaturale le trafiggeva il volto. Ella incalzò: -Colui che hai invidiato per anni. Era il tuo obiettivo, il tuo sogno... capisci ora?-
-Seph...-
Tutto sparì in un istante. Sua madre si allontanava come spinta da un vento inarrestabile, e con essa tutta la stanza. L'aria intorno a Cloud vagava in infiniti colori e forme, fino a quando non si stabilizzò in un uniforme nero sbiadito.
Cloud si accorse di essere sveglio. Riaprì gli occhi di soprassalto, tentando di ricordare ciò che aveva appena sognato. Inutile. Quanto più cercava di avvicinarsi al ricordo, più si rendeva conto di allontanarsene. La sua mente era un susseguirsi caotico di immagini senza significato. Impossibile, dunque, riuscire a ricostruire il suo sogno. Sua madre? Può darsi, ma inutile illudersi. Aveva dimenticato tutto, un'altra volta.
-Cloud- la mano di Aeris stoccò la spalla del guerriero con delicatezza, ma lo fece comunque sobbalzare dallo spavento sulla sedia su cui si era addormentato.
-Ah, sei tu. Ciao...- rispose Cloud turbato.
-Ti senti bene? Hai una faccia strana-
-Sì, bene. Tranquilla. Volevi dirmi qualcosa?-
-Sì. Se vuoi, ora ceniamo. Credo che tu stia morendo di fame, non è vero?-
Lo stomaco di Cloud gli diede una risposta inequivocabile. In effetti, non mangiava da quasi venti ore.
-Sì, hai proprio ragione- disse Cloud -ma, Aeris: se permetti vorrei mangiare qui, da solo-
Aeris rimase un po' stupita. Non si aspettava una richiesta del genere, che le pareva anche decisamente ineducata.
-Pensavo che volessi... No. Niente, lascia perdere. Sappi solo che...-
-...Che tua madre non la prenderà bene, lo so. E forse nemmeno tu- (Cloud in realtà pensava che Elmira non sarebbe stata molto infelice di ciò) -Ma lascia che ti spieghi. Da quel che ho capito, non vuoi rivelarle niente a proposito del nostro incontro con i Turks, vero? E mi sembra ovvio perciò che è meglio che io stia qui, in modo di parlare con tua madre il meno possibile-
-Ma cosa dici? E' ovvio che le dirò tutto!-
-Ah. Non me lo aspettavo, da come le avevi parlato oggi-
-Hai ragione- fece Aeris -ma prima non avevo ragionato con chiarezza. Ora invece ho cambiato totalmente idea, so esattamente come fare-
-Ti renderai conto che siamo entrambi in pericolo- disse Cloud grave -Midgar è enorme, è difficile che la Shinra riesca ad individuarci con facilità, se agiamo con scaltrezza. Ma sia me che te siamo in grande pericolo-
-Certo- fece Aeris -E so anche come fronteggiarlo: ci ho pensato mentre dormivi. Domani ti accompagnerò al Settore 7, dove tu mi presenterai al capo di Avalanche, così potrete aiutare me e mia madre a fuggire da Midgar-
-Ma cosa c'entra Aval...Avalanche?- Cloud spalancò la bocca in maniera fin troppo plateale, e riuscì a balbettare qualcosa che assomigliava a -Come fai a sapere che faccio parte di Avalanche?-
-Era facile da intuire, pensandoci un minimo. Di solito io non sono nemmeno una che passa tanto tempo a fare concatenazioni logiche, ma chissà perché oggi è successo-
Cloud tradiva segni di impazienza. Ma quanto era logorroica quella ragazza?
Aeris se ne accorse e andò subito al sodo.
-Ai notiziari di questa mattina hanno ripetuto un milione di volte che era stato scongiurato un attentato al reattore di questo settore. Dicevano anche che erano alla ricerca dei terroristi in fuga... A proposito: sono riusciti a scappare da qualche parte attraverso la rete fognaria, hanno detto alla tv. Tutti erano presi dall'inseguimento, e nessuno pensava più al reattore. Come hai notato, ti sei svegliato in una chiesa... questo perché quel posto è esattamente sotto il reattore da cui sei caduto-
-Evidente... Non dirmi banalità, continua-
-Dicevo, dato che i fiori erano così vicini al luogo dell'attentato, avevo paura che si potessero essere rovinati. Così sono andata a controllare, e ho trovato te. La cosa più logica da credere era che fossi un Miliziano, caduto dal ponte durante il combattimento con i terroristi. Ma poi sono arrivati quei soldati... i Tark-
-Turks-
-Sì, quelli. Se fossi stato un Miliziano, mi avresti consegnata-
-Ma non capisco una cosa- la interruppe Cloud -Se avevi pensato che fossi un Miliziano, perché hai chiesto il mio aiuto? Avresti dovuto scappare, io ero un tuo nemico-
-Lo so. Ho capito che saresti stato dalla mia parte, l'ho percepito. Sentivo che sarebbe andata così, che non mi eri nemico-
Cloud strinse le labbra in una smorfia poco convinta, e le fece cenno di continuare.
-A questo punto, l'unica soluzione possibile era che tu facessi parte dei terroristi, non ti pare?-
-Hai ragione- dovette ammettere Cloud controvoglia.
-Un'altra cosa, Cloud: il Turk ci ha visti insieme. Inizialmente non ha capito che tu eri di Avalanche, immagino; ma ora di sicuro io sono nei guai quanto te, con la Shinra-
-E' possibile, anzi probabile, che il Turk abbia capito tutto. Se non ha cercato di catturarmi era solo perché non faceva parte dei suoi ordini. Lui voleva te. Ma è comunque possibile che riferisca ciò che ha visto ai suoi superiori. E in quel caso sì, saresti nei guai-
-Perciò ho deciso che ti porterò al Settore 7, e poi voi di Avalanche ci aiuterete a fuggire. Andrò da qualche parte nel mondo. Magari a Mideel, lì la Shinra non ha alcun potere-
Cloud disse: -Ma tua madre non è ancora al corrente di questi tuoi progetti? Potrebbe non essere d'accordo-
-Lo sarà- rispose Aeris simulando sicurezza. In realtà i suoi occhi tradivano i suoi veri sentimenti. Era qualcosa più di una semplice paura. Era terrore. Per i Turks, per la fuga. Per sua madre: avrebbe accettato tutto questo? Aeris non ne era sicura. Parlò soprattutto per rassicurare se stessa. -Lo sarà. Andremo a Mideel e non avremo più problemi... spero.-