Varie Ff7 Project

Dragondavis000

DAAAAAAAAAH!
OLEEE!
Il capitolo che più aspettavo!!

Allora: è veramente bello, la trama è sviluppata in maniera più precisa e più dettagliata di quella del vg, e per questo ti devo lodare.
MA I FIORI NOOO! :D:D:D:D
Scherzo, è veramente bello, complimenti vivissimi alle menti di questo capitolo, mi piace tanto tanto!

Cid89 ha detto:
Le margherite divennero malvagie rose rosse.

Questa frase è spettacolare...
 

Cid89

Professional Burper
Dragondavis000 ha detto:
OLEEE!
Il capitolo che più aspettavo!!

Allora: è veramente bello, la trama è sviluppata in maniera più precisa e più dettagliata di quella del vg, e per questo ti devo lodare.
MA I FIORI NOOO! :D:D:D:D
Scherzo, è veramente bello, complimenti vivissimi alle menti di questo capitolo, mi piace tanto tanto!

Cid89 ha detto:
le margherite divennero malvagie rose rosse

Questa frase è spettacolare...
non sapevo che titolo mettere, mi sembrava abbastanza indicativo per il brano... :D

su quella frase delle rose rosse, avrò passato un quarto d'ora a pensare "ma malvagie si scrive con o senza la I???"
alla fine ho deciso di scrivere giusto... :cool:
(comunque, non dovrei dirlo ma piace un sacco anche a me... ops! :D)

grazie da parte di tutti, o stasera o domani posto la continuazione..
 

Cid89

Professional Burper
rieccoci, in colpevole ritardo.... questa è la continuazione. non è completa, devo ancora finire di rielaborare il manoscritto, ma ormai è cosa fatta!
Il capitolo poi continua con un dialogo tra aeri s e cloud in cui emerge il lato "naturalistico" di aeris, e si parla della convinzione di Aeris riguardo l'esistenza della Terra Promessa, in contrapposizione alla schifezza di Midgar.

Nel frattempo potete leggere questo, poi inseriremo la continuazione..

Scena 11 – Imbarazzo
Cloud e Aeris camminavano per le strade del Settore 5 di Midgar, la ragazza guidava lui in quello che altrimenti gli sarebbe risultato un incredibile labirinto di incroci e diramazioni.
Cloud era assillato da tanti pensieri. Che fine avevano fatto Tifa e gli altri? Perché la Shinra cercava Aeris? Quell'uomo l'aveva chiamata “l'Antico”... e aveva anche parlato di un certo Hojo. Cloud non sapeva chi fosse. E non capiva nemmeno cosa stesse succedendo a lui, si sentiva diverso: il giorno prima non gli importava niente di cosa sarebbe successo a Barret, Tifa, Wedge e gli altri senza di lui. Ora invece desiderava tornare in quel piccolo ma grazioso bar e salutare i compagni...
-In che grado eri nella Milizia?-
Aeris gli porse questa domanda senza preavviso, e Cloud ne rimase stupito. Come diavolo faceva a sapere che era un Miliziano?
-Prima classe. Ma come fai a sapere che io ero...-
-Lo so, lo capisco dagli occhi. E dal portamento, da tante cose che non puoi capire. E soprattutto, anche quell'uomo orribile coi capelli rossi ti ha chiamato Miliziano, scemo!- disse Aeris ridendo.
Era vero, e Cloud abbassò lo sguardo pensieroso. Gli tornò in mente la figura di Reno che lasciava andare i suoi uomini incontro al massacro, senza nemmeno provare a fermarli.
-Aeris, perché ti cercavano?-
-Non ne ho idea! Io quell'uomo non l'avevo mai visto in vita mia... Ma ora non ha più importanza, perché ci sei qui tu a proteggermi. Piuttosto c'è una cosa che proprio non capisco: perché non ha cercato di batterti quando tu uccidevi quei poveri soldati.-
Cloud ignorò volutamente la punta di rimprovero situata nelle ultime parole, e badò solo a rispondere alla domanda.
-Quello era un Turk. I Turks sono dei servizi segreti mercenari che si occupano principalmente di lavori sporchi... Non è affatto un buon segno che quella gente ti venga a cercare, credimi.-
In verità, quella era solo una parte della storia dei Turks. Nati nell'anno 11, nel pieno della Guerra Totale (alla fine della guerra, nel 38, si era deciso di usare l'inizio del conflitto come Anno Zero), inizialmente erano un piccolo nucleo di agenti scelti, a difesa personale dei più alti membri della Shinra; due anni dopo, col cambio del Comandante, diventarono una forza indipendente che offriva i loro servigi a chiunque elargisse loro il giusto onorario, cosa che negli ultimi anni solo la Shinra era capace di permettersi per lunghi periodi. I Turks erano spietatamente efficienti, e la Shinra amava sfruttarli ovunque servisse un lavoro difficile ed immorale di cui non si volesse sporcare le mani direttamente.
-E non ha usato la forza perché un Turk fa solo ciò per cui è pagato, né di più né di meno: non vedrai mai un Turk che non segue i proprio ordini assolutamente alla lettera.-
Aeris e Cloud camminarono per lungo tempo muti, nella pesante aria cittadina. Dopo una serie di incroci e diramazioni giunsero nei pressi di una piccola villetta lontana dal frenetico caos della megalopoli, con tanto di giardino fiorito.
Aeris si voltò verso il ragazzo: -Quella è casa mia, siamo arrivati...-
-Bene, missione compiuta allora.-
-Già.-
I due si guardarono in silenzio. Cloud non sapeva semplicemente cosa dire e stava per salutarla, a differenza di lei che era in evidente imbarazzo, e non riusciva a sostenere lo sguardo del suo temporaneo bodyguard. Prima che riuscisse a dire qualcosa, fu anticipata.
-Allora è tutto ok, arrivederci. Ah, per questa volta niente paga, non preoccuparti.- e fece per andarsene.
Aeris, colta alla sprovvista, scattò subito davanti a lui: -Ehi ehi fermo dove sei!-
-Aeris, devo andare al Settore 7 per incontrare delle persone, e immagino che sia un po' lontano. E comunque il mio lavoro è finito, e ho già detto che non serve che tu mi paghi...-
La ragazza, incurante della risposta, trasse dal cuore quello che per lei era un immenso coraggio, e disse, quasi sottovoce: -non è che... Insomma... Non credi che sarebbe meglio che tu restassi a casa mia per un po'?-
Cloud restò basito, Aeris invece arrossì a vista d'occhio abbassando i grandi occhi azzurri.
-E... per quale motivo? Ti ho già detto che devo andare al Settore 7 in fretta.-
-Perché la strada è molto lunga e difficile, e quindi non ci arriveresti da solo. E dato che oggi sono stanchissima e terrorizzata, non ho alcuna intenzione di muovermi per accompagnarti!-
-Allora andrò a cercare tra quelle case laggiù una guida, non preoccuparti...-
-Ma...! Insomma! Chi vuoi prendere in giro?!? Hai appena fatto un volo pazzesco sfondando il tetto di una chiesa, poi degli uomini hanno cercato di rapirmi ed ucciderti! E poi non mi sento affatto sicura, con quei Turks che mi cercano! Perciò tu passi questa notte a casa mia, punto e basta!-
-Ma...-
-Zitto e vieni.-
Aeris, soddisfatta di aver trovato così tante motivazioni valide, prese Cloud per mano e lo trascinò letteralmente per alcuni metri, fino a varcare la porta ed entrare in casa.

L'interno era molto semplice, ma elegante ed accogliente al tempo stesso. Un piccolo tavolo circolare stava al centro della stanza, e sopra vi erano un piccolo candelabro e pochi fogli scritti, poggiati su una minuto telo ricamato proprio dalla stessa Aeris. Oltrepassando il tavolo, della scale di legno salivano verso destra al piano superiore, dove si trovavano le camere da letto. Sulla sinistra, invece, una porta conduceva alla cucina, da cui provenivano vari aromi a Cloud più o meno sconosciuti. Fu sempre da lì che giunse una debole voce -Aeris, sei tu?-
-Sì mamma, sono tornata!-
-Ah, bene, mi stavo preoccupando- disse la donna entrando nella sala. Notò immediatamente l'inquietante biondo guerriero, rimasto in piedi sulla soglia della porta, ma Aeris subito la tranquillizzò: -Lui è Cloud, un mio amico. Mi ha riaccompagnato a casa, e passerà qui la notte perché è molto stanco, e domani dovrà andare fino al Settore 7.-
-Ho capito. Cloud, molto piacere, io sono Elmira Gainsbourgh.- Cloud rispose con un movimento appena abbozzato del capo, vagamente simile ad un inchino. Elmira fu seccata dal mutismo dell'ospite, ma continuò a parlare con la figlia come se nulla fosse. Aveva sempre avuto la buona abitudine di non indagare troppo nelle amicizie della figlia, perciò non si stupiva molto quando Aeris portava a casa persone sconosciute, in quanto si era sempre fidata ciecamente del suo buon senso.
Aeris aveva deciso di tacere ad Elmira l'incontro con i Turks, il combattimento di Cloud, il tentato rapimento. Dirle tutto sarebbe voluto dire un tempo illimitato di prigionia in casa, al sicuro, senza possibilità di uscire, di camminare la sera sotto le stelle, di coltivare i suoi fiori. La cosa che le conveniva di più, a questo punto, era restare protetta da Cloud.
Proprio il giovane interruppe un dialogo tra Aeris ed Elmira.
-Io credo che andrò a riposarmi, mi sento distrutto...-
Elmira questa volta si irritò con veemenza. -Non è possibile, io lo accolgo in casa mia e lui non apre bocca per un quarto d'ora, e le uniche parole che dice sono che deve andare a riposare... Che tempi...- Ma comunque si rassegnò svogliata ad accompagnarlo alla sua stanza, al piano di sopra, mentre Aeris si chiuse in cucina. -Ecco qui. Questo era lo studio di mio marito, ma posso sistemarti quel divano perché tu possa dormirci comodamente.-
-Non occorre, andrà benissimo anche così- rispose secco Cloud. -Grazie, ma ora preferisco restare da solo.-
 

Cid89

Professional Burper
rieccoci qui... scusate il ritardo, internet mi ha fatto i capricci^^
questa è la continuazione della parte spezzata a metà la volta scrosa.... tra poco comincerà la vicenda di corneo, che a mio parere è molto carina (il travestimento.... c'è pure quello :lol:)


Elmira questa volta si irritò violentemente, e non si trattenne dal pensare che -Non è possibile, io lo accolgo in casa mia e lui non apre bocca per un quarto d'ora, e le uniche parole che dice sono che deve andare a riposare... Che tempi...- Ma comunque si rassegnò svogliata ad accompagnarlo alla sua stanza, al piano di sopra, mentre Aeris si chiuse in cucina. -Ecco qui. Questo era lo studio di mio marito, ma se vuoi posso sistemarti quel divano perché tu possa dormirci comodamente.-
-Non occorre, andrà benissimo anche così- rispose secco Cloud. -Grazie, ma ora preferisco restare da solo.-
-Ah. Certamente... Per qualunque cosa, basta chiamare.- Elmira uscì dalla stanza chiudendosi la porta dietro di sé.
Cloud rimase finalmente solo. Lo studio era molto piccolo, ma tutto sommato accogliente, e certamente più comodo dell'ultimo posto in cui aveva dormito.
Davanti ad un'antica scrivania di legno c'era un'altrettanto antica libreria ricolma di vecchi volumi. Principalmente erano romanzi d'amore (-probabilmente sono di Aeris-), perciò Cloud decise di abbandonarli, e varcò un'ampia porta-finestra: un piccolo balcone si affacciava sul giardino che aveva visto prima di entrare in casa. Sembrava che lì la pace potesse vivere di nuovo, l'unico rumore percepibile era un lieve fruscìo del vento tre le foglie degli alberi fioriti. Aeris comparve vicino a Cloud, senza che lui l'avesse sentita arrivare.
-Bello qui, vero?-
-E' tranquillo.- fu l'indifferente risposta.
-Sai, questo è uno dei pochi posti in cui mi sento veramente bene, in armonia col mondo. Spesso vengo qui a sedermi... chiudo gli occhi, ed è come se quei palazzi sparissero, rimpiazzati da colline alberate... il cemento un infinito prato verde. A volte sento pure gli uccelli cantare, vedo i fiori sbocciare.-
-Non esistono posti del genere. Probabilmente non esistevano neanche prima della Guerra.-
Aeris lo guardò con una forte speranza.
-Io sono sicura che ci sia un luogo così. Mia madre me ne ha parlato moltissime volte, quando ero piccola. Forse era solo una favola, ma mi raccontava sempre che da qualche parte, nel mondo, esiste una terra felice, in cui nessuno si odia, dove c'è solo amore e felicità. Lei la chiamava la Terra Promessa.-
-La Terra Promessa è solo una leggenda, lo sanno tutti. “Il regno della suprema felicità”, dice la favola... Non capisco come tu faccia a credere a queste cose.-
-Forse sono solo leggende, hai ragione. Ma io sono convinta che esista, sento che c'è. Quando sono qui, mi sento come se ci fossi.
Ora però se non sbaglio volevi restare solo e riposare, perciò ti lascio. Stasera ti chiamerò per la cena, e domani ti accompagnerò al Settore 7.-
-Va bene.-
Aeris meditò per un attimo se dargli un bacio sulla guancia, ma poi desistette, limitandosi ad un semplice -Ciao-.
Quando uscì e chiuse la porta, si pentì della propria decisione.
 

phantom101

Nuovo utente
fantastico....un idea bellissima. bravissimi. se alla fine del lavoro vi serve un aiuto grafico per la copertina o altro, sono qui!!!

byeee
 

phantom101

Nuovo utente
Per esempio...una cosa del genere non sarebbe male :p semplice e coincisa :D

senzanome4fo2.jpg
 

Ibanez

Ero-Sennin!!
:eek: Cakkio!! Bella!! Bravo, forse al posto di "Final Fantasy" dovresti mettere "Final Fantasy VII", però resta sembre una bella copertina; però prima dobbiamo finire il lavoro :D
 

ventolin

Member
Cid89 ha detto:
Autori:
Cid89, con Ibanez, Viper91, Eldon
NOTA INTRODUTTIVA
Il progetto si scrivere una sorta di romanzo sulla storia del videogame nasce il 14 Agosto 2006 per mano mia. Col tempo, dopo aver letto le mie bozze, altri personaggi si sono uniti, per poter gestire più facilmente e velocemente una materia così infinitamente vasta. Nell'ordine Ibanez (20 Agosto), poi Viper91 (25 Settembre), infine Eldon (30 Ottobre); inoltre ho potuto contare più volte dell'aiuto di un mare di utenti disponibili, a cui ripeto ancora una volta “grazie” per l'aiuto e l'incoraggiamento...
Ciò che è stato scritto e che scriveremo è frutto di una quasi totale rielaborazione della storia del videogame, ci sono omissioni, aggiunte, cambiamenti di fatti. Queste "infedeltà" non vanno comunque a minare in profondità la trama di base, ma solo qualche fatto marginale.
Una raccomandazione, per favore: se volete commentare fate pure, è chiaro! (anzi, siete invitati a farlo...!) MA per commenti che provocherebbero discussioni troppo lunghe forse è meglio usare il thread che esiste da tempo, questo >>> http://forum.ffonline.it/showthread.php?threadid=8645
In quel thread in particolare ci sono spiegazioni sui dubbi per la trama.
Non speriamo certo di essere all'altezza del videogame, ma quantomeno proviamo ad avvicinarci il più possibile. :D

Posto qui tutta la produzione fino ad ora (è parecchia roba...), poi man mano aggiungeremo il resto.
(chi vuole partecipare, parli e valuteremo :D)

COSA IMPORTANTE: se si fa ciò che è scritto nella mia firma, si può salvare in pdf tutta la produzione (è strutturata meglio che sulla pagina web...)

Buona lettura...
Cid89

mi piace a chi piace come a me piace scrivere in maniera prolissa atque dilungata senonchè abbondante. Peace.
 

Cid89

Professional Burper
phantom101 ha detto:
spettacolare.....

@ventolin: eh???

Altra parte, dopo la luuunga pausa per lo studio e le feste:

Scena 12 – Invidia

Cloud si cadde presto in un sonno profondo, cedendo finalmente ai normali ritmi della vita umana che gli imponevano il riposo. Era opinione diffusa, tra la gente comune, che tutti i Miliziani fossero delle macchine infallibili e instancabili, ma in momenti come questi Cloud si accorgeva di quanto le leggende fossero lontane dalla realtà.
Naturalmente la Shinra non aveva mai fatto nulla per contrastare questa credenza. Perché avrebbe dovuto? L'aura di magnificenza e perfezione che l'avvolgeva era un'ottima fonte di sicurezza dal popolo.

[...a questo punto era mia intenzione spezzare la narrazione per inserire la spiegazione del metodo con cui la Shinra riusciva a mantenere il potere e ad eliminare gli avversari politici. Ho già scritto qualcosa, ma a livello molto schematico. In ogni caso non so se inserirò la parte qui o da altre parti, forse se la aggiungessi a questo punto rallenterei un po' troppo il ritmo. Nel frattempo si può continuare a leggere tranquillamente, poi vedremo...]

Aeris ed Elmira erano in sala da pranzo. Elmira era molto nervosa.
-Aeris, mi dici chi diavolo è quel Cloud, e cosa ci fa qui?-
-Non so spiegarti bene le mie sensazioni- rispose Aeris -ma io sento che in Cloud c'è qualcosa di speciale. Hai notato i suoi occhi?-
-Sì, li ho notati. E' un Miliziano anche lui? Pare che tu abbia proprio un debole per quei soldati assassini, vero?- la sua voce aveva una punta di disprezzo, ma Aeris non si scompose.
-Non sono assassini. E soprattutto non ho nessun debole per loro. Ho portato qui Cloud perché era evidente che non stava bene per niente. Tu non l'hai visto bene in certi momenti, io sì. E comunque avrai notato che zoppicava leggermente, anche se cercava di nasconderlo.-
-Sì, ho notato. Che stupida dimostrazione di orgoglio maschile... Io lo avrei accompagnato in una piccola pensione del Settore, e l'avrei salutato. Quel Cloud mi irrita, ha qualcosa di strano che non mi piace.- fece Elmira cocciutamente.
-Oh, mamma! Non so dirti bene perché, ma io percepisco che sia un bene per tutti che stia vicino a Cloud per un po'. Credo che mi potrà aiutare a rispondere ad alcune domande che mi pongo da tempo.-
-Quali domande?-
-Lo sai.- ribatté triste.
-Elmira la abbracciò, stringendola forte con le piccole braccia: -Piccola Aeris... dovresti stare lontana dai Miliziani, lo sai.-
-Mamma... non hai capito. Ho superato quella fase da un pezzo. Io credo che Cloud mi possa aiutare a capire il Pianeta.-
-Elmira sembrava sorpresa. -Ancora con questa storia? Lo sai che non capisco di che parli... Ma non importa. Fai quello che credi, ho fiducia in te. Ma nessuno mi toglierà mai il brutto presentimento che ho.-
-Tranquilla, mamma. Non c'è nulla di cui preoccuparsi, dico davvero.-
-Dici questo solo perché sei fatta così. Hai un ottimismo che a volte mi spaventa.-
-Lo so... Lo so- ripeté Aeris.
Elmira lasciò Aeris e tornò in cucina. -Maledetta Milizia! Ha già rovinato le nostre vite due volte, non voglio rischiare una terza.-

Cloud cominciò a sognare qualcosa di strano. L'indefinito divenne brusco terribilmente vivo, reale. Quella era sua madre. Era bellissima, un po' bassa ma con meravigliosi capelli ondulati biondi. Lei era indaffarata ai fornelli; su un letto vicino c'era Cloud. Era più giovane, di qualche anno. Era già entrato nella Milizia? Difficile dirlo. Guardava il soffitto, stanco. Sua madre naturalmente lo tempestava di domande.
-Come ti trovi a Midgar?-
-Bene-
-Sei cresciuto molto. Chissà quante ragazze ti girano attorno-
-Insomma-
-Dovresti cercarti una brava ragazza, che si prenda cura di te-
-Forse. Però ora non voglio pensarci. Lasciami in pace-
Sua madre ignorò la richiesta, e insistette, con voce più tagliente.
-Ad esempio, quella Aeris sembra tanto carina-
-Sì-
-E non ti disturba che stesse con lui?-
-Lui?-
-Sì, lui-
-Lui chi? Di chi stai parlando?-
La madre venne verso di lui, protese una mano, lo afferrò e lo attirò a sé, in piedi. Gli parlava faccia a faccia. Cloud aveva l'impressione di poterne sentire l'odore.
-Sai benissimo di chi parlo. Solamente non riesci a ricordarlo, come non riesci a fare niente nella tua misera vita-
-Non... Non capisco-
-Avanti, fai uno sforzo!- ora a Cloud sua madre non sembrava più tanto bella. Un vaga smorfia innaturale le trafiggeva il volto. Ella incalzò: -Colui che hai invidiato per anni. Era il tuo obiettivo, il tuo sogno... capisci ora?-
-Seph...-
Tutto sparì in un istante. Sua madre si allontanava come spinta da un vento inarrestabile, e con essa tutta la stanza. L'aria intorno a Cloud vagava in infiniti colori e forme, fino a quando non si stabilizzò in un uniforme nero sbiadito.
Cloud si accorse di essere sveglio. Riaprì gli occhi di soprassalto, tentando di ricordare ciò che aveva appena sognato. Inutile. Quanto più cercava di avvicinarsi al ricordo, più si rendeva conto di allontanarsene. La sua mente era un susseguirsi caotico di immagini senza significato. Impossibile, dunque, riuscire a ricostruire il suo sogno. Sua madre? Può darsi, ma inutile illudersi. Aveva dimenticato tutto, un'altra volta.
-Cloud- la mano di Aeris stoccò la spalla del guerriero con delicatezza, ma lo fece comunque sobbalzare dallo spavento sulla sedia su cui si era addormentato.
-Ah, sei tu. Ciao...- rispose Cloud turbato.
-Ti senti bene? Hai una faccia strana-
-Sì, bene. Tranquilla. Volevi dirmi qualcosa?-
-Sì. Se vuoi, ora ceniamo. Credo che tu stia morendo di fame, non è vero?-
Lo stomaco di Cloud gli diede una risposta inequivocabile. In effetti, non mangiava da quasi venti ore.
-Sì, hai proprio ragione- disse Cloud -ma, Aeris: se permetti vorrei mangiare qui, da solo-
Aeris rimase un po' stupita. Non si aspettava una richiesta del genere, che le pareva anche decisamente ineducata.
-Pensavo che volessi... No. Niente, lascia perdere. Sappi solo che...-
-...Che tua madre non la prenderà bene, lo so. E forse nemmeno tu- (Cloud in realtà pensava che Elmira non sarebbe stata molto infelice di ciò) -Ma lascia che ti spieghi. Da quel che ho capito, non vuoi rivelarle niente a proposito del nostro incontro con i Turks, vero? E mi sembra ovvio perciò che è meglio che io stia qui, in modo di parlare con tua madre il meno possibile-
-Ma cosa dici? E' ovvio che le dirò tutto!-
-Ah. Non me lo aspettavo, da come le avevi parlato oggi-
-Hai ragione- fece Aeris -ma prima non avevo ragionato con chiarezza. Ora invece ho cambiato totalmente idea, so esattamente come fare-
-Ti renderai conto che siamo entrambi in pericolo- disse Cloud grave -Midgar è enorme, è difficile che la Shinra riesca ad individuarci con facilità, se agiamo con scaltrezza. Ma sia me che te siamo in grande pericolo-
-Certo- fece Aeris -E so anche come fronteggiarlo: ci ho pensato mentre dormivi. Domani ti accompagnerò al Settore 7, dove tu mi presenterai al capo di Avalanche, così potrete aiutare me e mia madre a fuggire da Midgar-
-Ma cosa c'entra Aval...Avalanche?- Cloud spalancò la bocca in maniera fin troppo plateale, e riuscì a balbettare qualcosa che assomigliava a -Come fai a sapere che faccio parte di Avalanche?-
-Era facile da intuire, pensandoci un minimo. Di solito io non sono nemmeno una che passa tanto tempo a fare concatenazioni logiche, ma chissà perché oggi è successo-
Cloud tradiva segni di impazienza. Ma quanto era logorroica quella ragazza?
Aeris se ne accorse e andò subito al sodo.
-Ai notiziari di questa mattina hanno ripetuto un milione di volte che era stato scongiurato un attentato al reattore di questo settore. Dicevano anche che erano alla ricerca dei terroristi in fuga... A proposito: sono riusciti a scappare da qualche parte attraverso la rete fognaria, hanno detto alla tv. Tutti erano presi dall'inseguimento, e nessuno pensava più al reattore. Come hai notato, ti sei svegliato in una chiesa... questo perché quel posto è esattamente sotto il reattore da cui sei caduto-
-Evidente... Non dirmi banalità, continua-
-Dicevo, dato che i fiori erano così vicini al luogo dell'attentato, avevo paura che si potessero essere rovinati. Così sono andata a controllare, e ho trovato te. La cosa più logica da credere era che fossi un Miliziano, caduto dal ponte durante il combattimento con i terroristi. Ma poi sono arrivati quei soldati... i Tark-
-Turks-
-Sì, quelli. Se fossi stato un Miliziano, mi avresti consegnata-
-Ma non capisco una cosa- la interruppe Cloud -Se avevi pensato che fossi un Miliziano, perché hai chiesto il mio aiuto? Avresti dovuto scappare, io ero un tuo nemico-
-Lo so. Ho capito che saresti stato dalla mia parte, l'ho percepito. Sentivo che sarebbe andata così, che non mi eri nemico-
Cloud strinse le labbra in una smorfia poco convinta, e le fece cenno di continuare.
-A questo punto, l'unica soluzione possibile era che tu facessi parte dei terroristi, non ti pare?-
-Hai ragione- dovette ammettere Cloud controvoglia.
-Un'altra cosa, Cloud: il Turk ci ha visti insieme. Inizialmente non ha capito che tu eri di Avalanche, immagino; ma ora di sicuro io sono nei guai quanto te, con la Shinra-
-E' possibile, anzi probabile, che il Turk abbia capito tutto. Se non ha cercato di catturarmi era solo perché non faceva parte dei suoi ordini. Lui voleva te. Ma è comunque possibile che riferisca ciò che ha visto ai suoi superiori. E in quel caso sì, saresti nei guai-
-Perciò ho deciso che ti porterò al Settore 7, e poi voi di Avalanche ci aiuterete a fuggire. Andrò da qualche parte nel mondo. Magari a Mideel, lì la Shinra non ha alcun potere-
Cloud disse: -Ma tua madre non è ancora al corrente di questi tuoi progetti? Potrebbe non essere d'accordo-
-Lo sarà- rispose Aeris simulando sicurezza. In realtà i suoi occhi tradivano i suoi veri sentimenti. Era qualcosa più di una semplice paura. Era terrore. Per i Turks, per la fuga. Per sua madre: avrebbe accettato tutto questo? Aeris non ne era sicura. Parlò soprattutto per rassicurare se stessa. -Lo sarà. Andremo a Mideel e non avremo più problemi... spero.-
 

Cid89

Professional Burper
ecco la continuazione del capitolo 12...

STIAMO ARRIVANDO ALLA PARTE DI CORNEO! :D (conto di postarla o domai o dopodomani)... con travestimento incluso :D



Per Elmira quella fu una delle cene più indimenticabili della sua vita. Ascoltò pazientemente da Cloud tutta la faccenda del tentato rapimento alla chiesa, chiedendo costantemente conferma ad Aeris quando si trattava di questioni più incredibili del normale (come ad esempio quando Cloud affermò di aver respinto tutti i soldati senza manco ricevere un graffio). Riluttante, Cloud dovette anche rivelare di essere un Avalanche, e non fu sorpreso nel vedere la reazione di Elmira. In fondo, stava ospitando in casa sua “uno di quei terribili terroristi che hanno ammazzato un sacco di gente questa notte”.
-Allora non sei un Miliziano!-
-Lo ero. Ora però sono un mercenario, faccio quello che mi capita. E ora capita che Avalanche mi abbia pagato per questi lavori- rispose pronto Cloud.
-Sì, ma alla fine non è importante questo;- interruppe Aeris nervosa -l'importante è che, mamma, noi due dovremo abbandonare Midgar domani stesso.-
-Cosa? E perché mai?- disse Elmira -la cosa più giusta da fare è che tu vada dalla Shinra senza fare tante storie: non hai fatto niente, non avranno motivo di farti del male!-
Cloud intervenne spazientito -Signora, io credo di sì, invece. In questa faccenda sono implicati anche i Turks, deve essere qualcosa di grosso, e pericoloso-
Elmira rimase a pensare dubbiosa, e Aeris ne approfittò per ricominciare a parlare.
-Mamma, domani io e te accompagneremo Cloud al Settore 7, dove incontreremo Avalanche che ci permetterà di poter fuggire da Midgar. No mamma, non dire niente! Non possiamo uscire da sole, lo sai, le uscite sono sorvegliate! Avalanche potrà di certo aiutarci a farci scappare nell'ombra-
Elmira inghiottì rumorosamente e continuò a rimuginare in se stessa. Alla fine fu costretta ad accettare, ma provava una paura mai avuta prima. Lasciare Midgar era la svolta più importante della sua vita.

Era notte quando Elmira andò a bussare alla porta della camera di Aeris. La ragazza aprì la porta sbadigliando, e la madre entrò con sguardo grave.
-Ho pensato a quanto hai detto oggi- disse Elmira -e ho capito che non devo venire con te. Io ti sarei solo d'impaccio, sono vecchia e ho le mie manie. Cercano te, non me... Se mai mi verranno a cercare, dirò che ti ho visto per l'ultima volta la mattina scorsa, e naturalmente negherò di conoscere Cloud, se me lo chiederanno-
-Ma...-
-Niente ma, non dire niente, ti prego. Tu devi andare, lo sai. Io non potrei mai sopportare di lasciare la mia casa-
Aeris ascoltò triste le parole di Elmira, e a nulla valsero le sue proteste. Sarebbe andata da sola, e si sarebbero tenute sempre in contatto. Non trattenne le lacrime, e continuò fino alla mattina successiva, quando le luci del Settore si riaccesero con più vigore simulando la successione tra la notte e il giorno.
Di comune accordo le due donne avevano deciso di non replicare la tristezza dandosi un ultimo addio alla mattina, così Aeris andò a svegliare Cloud e uscì con lui lasciando Elmira che dormiva nella sua stanza.

I due si incamminarono verso il Settore 7. Il cammino sarebbe stato molto lungo, e Cloud spiegò ad Aeris che non avrebbero potuto usare il treno, dato che certamente le loro schede ID li avrebbero traditi. Ma anche se avessero voluto rischiare, non avrebbero potuto: la Shinra aveva, in via precauzionale, interrotto il trasporto ferroviario.
Camminarono per ore scambiandosi poche parole. Aeris in verità tentava di intavolare una conversazione, ma si rese presto conto che con Cloud quella sarebbe stata un'impresa. Cloud era però molto disponibile a fornire dettagli sul come fuggire dalla Shinra, e in particolar modo dai Turks: conosceva i loro metodi, e consigliò Aeris su come comportarsi una volta giunta a Mideel, una delle poche città totalmente indipendenti dal dominio globale della Shinra.
Raggiunsero il Settore 6, e comprarono qualcosa da mangiare da un venditore ambulante. Erano ormai quasi giunti alla meta, ma entrambi erano molto stanchi e affamati: Aeris in particolare non avrebbe potuto continuare a camminare ancora per molto.
Presero i loro panini e andarono a sedersi in una panchina dissestata di un piccolo parco giochi semi-abbandonato. Mangiarono in un silenzio profondo, che conferiva alle vecchie altalene arrugginite un'aria spettrale e inquietante. L'unico rumore era un leggero cigolio dato da un alito di vento, quando Aeris interruppe la quiete.
-Sul serio eri un Miliziano di Prima Classe? Ce ne sono pochi al mondo di guerrieri così- disse Aeris dubbiosa.
-Sì, ero di Prima Classe. In effetti è l'élite della Milizia, credo che in totale siano un centinaio o poco meno- fu la risposta di Cloud.
-Prima Classe, pure tu...- sospirò Aeris guardando il tetto della piattaforma, come se volesse perforarlo con gli occhi e essere inondata dal cielo.
-In che senso “pure io”?- chiese Cloud sorpreso -Conosci un Miliziano di Prima Classe?-
-Il mio ex ragazzo-
-Come si chiama? Magari lo conosco-
-No... non ha più importanza, ora... è una storia vecchia di cinque anni, di quando era una ragazzina-
Aeris non volle continuare, perché Cloud si era voltato alle sue spalle, attirato da un cigolio di ruote.
 

Cid89

Professional Burper
Vexen91 ha detto:
Mitico!!!!!!!Sei un grande Cid!!!Vogliamo Don Corneo adesso:D:D
arriva, arriva... :D con travestimento incluso :D
pensa che ho chiamato il prox capitolo "L'UMILIAZIONE" !!! :D :lol:

(comunque ricordo che non sono solo....anzi, il capitolo di corneo che verrà è per la maggioranza di ibanez!)
attendete in linea uno o due giorni 8)
 

Dragondavis000

DAAAAAAAAAH!
Mmm... L'umiliazione non mpiace come titolo... perchè non: "Quello che si deve sopportare per una donna...."? O cose simili... qualcosa di Hilarious...
 
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