Il sorpasso - «straordinario» o «funesto», a seconda dei punti di vista - è avvenuto. Amazon, la libreria online più popolare al mondo, vende più libri elettronici che tradizionali, un trend che appare ormai inarrestabile. «Negli ultimi tre mesi, per ogni 100 libri rilegati venduti, Amazon.com ne ha venduti 143 in versione digitale sul lettore Kindle», ha reso noto la società, precisando che il dato riguarda soltanto le nuove pubblicazioni e non i volumi tascabili. Lo scavalcamento è stato favorito dalla nuova politica dei prezzi di Kindle: Amazon lo ha abbassato di recente a 189 dollari per far fronte alla concorrenza con la popolare tavoletta iPad della Apple. E il boom è solo agli inizi. Il mese scorso il negozio online ha venduto 180 libri su Kindle per ogni 100 libri tradizionali: un miracolo, se si pensa che il catalogo Kindle include solo 630 mila libri, una minima fetta di tutti i titoli disponibili su Amazon.
L’evoluzione digitale dell’editoria sta già spaccando in due il mondo letterario americano. «È una panacea », afferma l’autore di thriller James Patterson, il primo a vendere più di un milione di libri elettronici grazie ai bestseller della serie Alex Cross. «Sono contento - teorizza l’autore di libri come Il collezionista e Ricorda Maggie Rose - se gli ebook aiutano la gente che non ha mai letto a prendere in mano un libro». Si dichiara entusiasta anche il maestro della suspense Stephen King, altro campione mondiale di vendite, che lo scorso aprile ha pubblicato l’edizione ebook della sua ultima fatica Blockade Billy, un mese prima dell’uscita della versione cartacea edita da Scribner, sussidiaria del colosso Simon and Schuster, negli Stati Uniti e in Canada. E nel febbraio del 2009 lo stesso King aveva scritto una storia in esclusiva per Kindle.
Ma se gli autori più commerciali concordano, per ovvi motivi utilitaristici, nell’osannare il nuovo corso, l’entusiasmo si stempera fino a scomparire tra gli scrittori meno letti. Poeti in testa. Molti di loro si lamentano del fatto che la poesia contemporanea è quasi completamente assente dal mercato degli ebook. I pochi che riescono a entrarvi denunciano la «formattazione infelice» subita dalle loro rime nel cyberspazio. «Un mio verso di tre righe è stato trasformato in uno di quattro, per motivi che non hanno nulla a che fare con la poesia», denuncia Billy Collins, uno dei poeti americani più letti. «Gli ebook sono l’anatema della poesia», incalza Collins, la cui ultima raccolta di versi, Ballistics, è uscita a febbraio.
Quest’insofferenza echeggia nelle critiche anti-Kindle lanciate l’anno scorso dall’autorevole critico letterario del «New York Times» Charles McGrath, rilanciate di recente dallo scrittore-giornalista Verlyn Klinkenborg, membro dell’editorial board dello stesso New York Times, secondo il quale la poesia e gli ebook sarebbero «incompatibili ». Ma la vera sfida, secondo alcuni, è semmai un’altra. «Lo sforzo degli editori per controllare, congelandoli, i diritti elettronici degli ebook, è iniquo e deve cambiare», sostiene il presidente della Society of Authors britannica, Tom Holland. «Le case editrici oggi cercano di avere contratti a tempo indefinito con gli autori per le loro opere in edizione ebook - incalza - ma stabilire un tetto ai proventi del diritto d’autore è penalizzante nel caso l’ebook si trasformasse in bestseller. Con la crescita del formato ebook e l’assenza dei costi tipici delle edizioni cartacee - conclude Holland - la casa editrice in futuro guadagnerebbe infinitamente più dell’autore».
fonte: corriere