PS3 Heavy Rain - 24 Febbraio 2010

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  • Ottimo: uno dei migliori giochi disponibili da giocare e rigiocare senza il rischio di cadere nella

    Voti: 8 72,7%
  • Distinto: merita sicuramente la pena di essere giocato riuscendo a piazzarsi nella lista dei titoli

    Voti: 2 18,2%
  • Buono: potrebbe far storcere il naso a qualcuno, ma presenta delle caratteristiche uniche nel suo ge

    Voti: 0 0,0%
  • Sufficiente: pur offrendo poche caratteristiche riesce a raggiunge la mediocrità e a non far pentire

    Voti: 1 9,1%
  • Insufficiente: da evitare assolutamente per non rischiare un crollo emotivo

    Voti: 0 0,0%

  • Votatori totali
    11

pissio

Osservatore di eclissi
io ho giocato la demo solamente una volta, mi sono sporcato solamente durante la terza fase di discesa perchè avevo cannato i tasti
certo che la fase di salita ti fa incrociare le dita :p
 

Jed

k-d-f-werewolf
Staff Forum
ma scusate, almeno l'avete letto l'articolo?

Quel videogioco per adulti sembra davvero un film
In uscita Heavy Rain, il videogioco per Ps3 prodotto da Sony e sviluppato dalla francese Quantic Dream. Le scene di nudo, le ambientazioni e la cura della narrazione segnano un passo in avanti nell'intrattenimento videoludico, indirizzato espressamente a un pubblico ormai cresciuto
LA DONNA è sola nell'ampio bagno del suo lussuoso loft. Si spoglia con calma, si rilassa sotto la doccia: si prende tutto il tempo necessario mentre la telecamera indugia sui dettagli del suo fisico atletico. Poi chiude i rubinetti, si asciuga lentamente e si riveste indossando degli slip e una canottiera leggera. L'occhio del regista segue Madison - questo il nome della donna - mentre si rifugia nell'intimità del suo bagno per poi andare in cucina. Giusto il tempo di accorgersi di un rumore strano, prima che si scateni la violenta aggressione da parte di quattro intrusi coperti da passamontagna e armati di coltelli, che la picchiano ripetutamente e tentano di ucciderla scaraventandola contro i mobili della stanza.

Nulla di strano se si trattasse di un film, eppure la scena di cui stiamo parlando è un momento di gioco di "Heavy Rain - The Origami Killer", videogame dai toni molto adulti in uscita in questi giorni su Playstation 3. Una scena di questo tipo in un videogame non si era mai vista, non tanto per il nudo - presente in altri videogiochi - quanto per le atmosfere intime e realistiche. L'impressione è che gli sviluppatori abbiano realmente trasportato il giocatore in un territorio nuovo, rivoluzionando il linguaggio narrativo del mezzo videoludico e creando un prodotto nuovo e trasversale.

Un progetto ambizioso targato Sony e sviluppato dalla francese Quantic Dream, atteso dagli appassionati fin da quando, quattro anni fa, venne presentata al pubblico una curiosa demo che prometteva una nuova generazione di videogiochi complessi come dei libri ed emozionanti come un film.


Basta poco per rendersi conto quanto questa singola clip di gioco sia distante anni luce dal mondo dei videogames finora conosciuti. Se la violenza e il sadismo non fanno quasi più scalpore, per cui non è un problema fare strage di civili in un aeroporto come nel recente Modern Warfare 2 (per fortuna in un capitolo che almeno si può decidere di non giocare), guai a parlare di sesso o mostrare un corpo nudo in una situazione di intimità, come accade stavolta.

Un genere nuovo, a metà fra il cinema e il videogame, che va ben oltre l'azione e l'occasionale combinazione di tasti da premere in sequenza, per lasciare spazio ad emozioni tangibili e un aspetto complessivo estremamente realistico. Quello che il regista David Cage non esita a definire "un film noir molto dark e dai temi adulti".


repubblica.it


sorvoliamo :rolleyes:
Ho notato solo ora questo ennesimo splendido articolo che sarebbe anche apprezzabile in qualche sua parte ma che affonda tragicamente nella totale ignoranza proprio verso la fine, proprio per la frase da te sottolineata. Eppure mancava così poco per fare un articolo quasi decente....eeehhh beh dai, è comunque un passo avanti, mi sarei aspettato teorie di problemi sociali per tutti quei poveri giovani innocenti che potrebbero mettere le mani su un gioco dove c'è una scena di nudo e una ragazza che tenta di difendersi da un criminale. Vedrete che di questo passo tra una cinquantina di anni anche i videogiochi cominceranno ad essere considerati un pò meno prodotti atti a istigare la violenza.
 

Jed

k-d-f-werewolf
Staff Forum
Un buon articolo questa volta

Niente guerre o invasioni di alieni. L'ultimo prodotto, in uscita mercoledì, mette in scena l'amore disperato di un padre che tenta di salvare il proprio bambino. Mathieu Kassovitz: "Il termine videogioco non è più adatto"
Heavy Rain, rivoluzione videogame vince solo chi sa piangere

Ecco quel che Steven Spielberg sognava di fare da anni: un videogame che sappia commuovere. A riuscirci però è stato un quarantunenne francese di origine italiana, David De Gruttola, in arte David Cage. Il suo Heavy Rain, che esce mercoledì in tutta Europa per PlayStation 3, è uno spartiacque. Non ha nulla in comune con le invasioni aliene, le epopee fantasy e quell'esercito di eroi digitali così senza macchia da non lasciare mai un ricordo nella memoria. Stavolta in scena c'è un padre e il suo amore incondizionato per il figlio di otto anni, come in La Strada, il romanzo di Cormac McCarthy. Una storia struggente ambientata nei sobborghi di una Philadelphia povera, battuta dalla pioggia, terrorizzata da un serial killer di bambini. Una storia imprevedibile dato che, secondo le scelte compiute, la trama può prendere direzioni diverse, avere finali differenti e risolversi in dieci come in venti ore. Alcuni personaggi, anche quelli principali, possono morire se magari non si abbandona quella stanza in tempo o non si è in grado di difendersi. E non si torna indietro, non c'è mai una seconda chance. Semplicemente il tessuto narrativo si ricompone prendendo un altro percorso.

"Né film, né gioco. Semplicemente qualcosa che prima non esisteva", commenta Terry Gillian, regista di Brazil e L'Esercito delle 12 Scimmie, che abbiamo incontrato alla presentazione di Heavy Rain. Assieme a lui anche Mathieu Kassovitz, L'odio e Fiumi di Porpora, e Neil LaBute, regista statunitense che sul tema di fondo del videogame ha girato un breve documentario dove compaiono fra gli altri Samuel L. Jackson e Stephen Frears. Si intitola How far would you go for love? - quanto saresti disposto a rischiare per amore? - che è poi la domanda centrale del gioco. Quella che segna la vita, nel bene o nel male, dei suoi quattro interpreti principali. Interpreti veri e in carne e ossa, selezionati sulla base di trecento provini, poi filmati e digitalizzati nel corso di diciotto mesi seguendo una sceneggiatura di oltre duemila pagine.

Un lavoro mastodontico che ha portato a un risultato fuori dal comune. Anche se in realtà Heavy Rain è l'insieme di elementi e soluzioni tecniche che il ricco, ricchissimo, mondo dei giochi elettronici ha a disposizione da tempo. Solo che, stranamente, nessuno ha mai avuto il coraggio di usarli in questo modo. Salvo rarissime eccezioni, non altrettanto mature, come il gioco precedente di Cage, Fahrenheit. E così nei negozi hanno continuato a proliferare titoli di guerra - come Call of Duty: Modern Warfare 2, sette milioni di copie vendute in ventiquattro ore - che in un colpo solo uniscono un realismo visivo da telegiornale al piglio ottuso del maccartismo anni Cinquanta.

"Mi sono sempre sentito un alieno in quest'industria", confessa Cage. "Il che da un lato è anche una cosa buona, significa che quel che faccio è originale, ma allo stesso tempo mi ha spinto a domandarmi se le mie idee avessero un senso". Di certo nessuno, fra i game designer più quotati, avrebbe mai ideato un gioco partendo da un episodio come quello accaduto allo stesso Cage e che fa subito venire in mente Bambini nel tempo, il libro di Ian McEwan. Cage si trovava in un centro commerciale con la famiglia quando perse di vista uno dei suoi due figli. Credeva fosse con la moglie e la moglie credeva fosse con lui. "Siamo entrati in una stato di puro panico e per dieci minuti abbiamo visto l'inferno", ricorda. "Heavy Rain nasce da quei dieci minuti: dal baratro emotivo apertosi con la possibilità che non avrei più rivisto mio figlio".

Per fortuna il bambino venne ritrovato. A Ethan Mars, il protagonista del gioco, non è andata altrettanto bene. Suo figlio maggiore muore attraversando la strada davanti a un centro commerciale. Due anni dopo la vita di Ethan è ridotta a un'ombra e il senso di colpa è talmente opprimente da anestetizzare anche l'amore per l'altro figlio, Shaun. A peggiorare le cose degli strani vuoti di memoria che lo colpiscono all'improvviso. E così, quando Shaun viene rapito, Ethan inizia a perdere la ragione e arriva a ipotizzare che dietro il killer dell'origami, chiamato così perché lascia sempre sulle vittime degli animali di carta, ci sia proprio lui. Per le precedenti vittime, fra la scomparsa e il ritrovamento del corpo, passano quasi sempre quattro giorni. Ha quindi una manciata di ore per trovare il figlio - e in fondo per redimersi dal senso di colpa.

"Le scelte, la cosa che mi ha colpito sono le scelte", racconta Gillian alla fine. "E poi la lentezza, la lentezza di certi movimenti, quando ad esempio culli un neonato nei panni dell'investigatore privato Shelby o quando cucini per tuo figlio vestendo quelli di Ethan". Forse però la conclusione migliore è quella di Kassovitz: "Dopo aver finito Heavy Rain, mi è stato subito chiaro che il termine videogame non era più adatto. Ora bisogna trovarne uno nuovo".

fonte repubblica - JAIME D'ALESSANDRO
 

pissio

Osservatore di eclissi
preso e finito il primo capitolo, il prologo
beh, inutile spendere ancora parole perchè sinceramente non so più cosa potrei dire su questo gioco se non che

omgy.jpg

probabilmente il killer degli origami sono io D:
 

Mr. Faz

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Preso oggi, finito il terzo capitolo qualche minuto fa. Naturalmente aspetto per esprimere un giudizio vero e proprio, dico solo le prime tre impressioni "a pelle":

- sembra davvero un film interattivo
- i quick time event sono gestiti molto meglio rispetto al passato
- graficamente per me siamo ai livelli di Uncharted 2, HR per ora non mi è sembrato così superiore come sbandieravano nei promo

Ripeto che sono le prime impressioni dopo un'oretta e qualcosa di gioco, quindi mi riservo di cambiare idea (in positivo o negativo) su tutto quello che ho detto!
 

Mr. Faz

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Staff Forum
Sì, i trofei sono praticamente tutti segreti perchè si ottengono (almeno quelli che ho sbloccato fin'ora) con il completamento dei vari capitoli, e alcuni titoli potrebbero spoilerarti un colpo di scena!
 
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