I nostri genitori avevano preoccupazioni più gravi, a cominciare dalle malattie che oggi si evitano con un vaccino. I nostri avi poi erano costretti a considerare la morte dei figli un fatto non eccezionale, anzi da mettere in conto (mia bisnonna, che ho avuto la fortuna di conoscere, diceva che per tutta la vita il suo primo pensiero al risveglio è stato il figlio morto bambino). Noi viviamo in un’epoca infinitamente più fortunata (anche se alcune famiglie conoscono il dolore degli ospedali infantili). Ma dobbiamo fronteggiare insidie un tempo sconosciute. La vera piaga dell’infanzia e dell’adolescenza di oggi sono i giochi elettronici. Alcuni sono violenti, razzisti, orribili. Altri sono suadenti, seducenti, affascinanti (ce n’è uno che consiste nel comporre uno zoo, curando animali malati e facendo nascere i cuccioli). Quindi i giochi elettronici non sono tutti uguali, e non rappresentano un male in sé. Tutti però proiettano i nostri figli al di fuori di se stessi, e rischiano di farne degli alienati. Come una droga, li allontanano dallo studio, dalla lettura, persino dalla tv. Film che a noi sono sembrati un fuoco di fila di trovate, da Piccolo grande uomo alla saga di Indiana Jones, a loro sembrano lenti e troppo lunghi. Pare passata un’era geologica dai primi videogames, quelli con i marzianetti che apparivano così facili da abbattere. Invece i marzianetti si sono riprodotti ed evoluti. E vogliono rapirci i figli. Senza che noi genitori si disponga di un manuale, di un antidoto, di un vaccino per respingerli, o almeno per somministrarli a piccole dosi.
fonte: Troviamo un vaccino per i giochi elettronici | Quello che gli uomini non dicono
Non bisognerebbe dare spazio a questa gente, però dai leggere certe perle fa sempre ridere :asd: