FFfan90
FC Liverpool Fan
E' la mia prima Fan Fic (sebbene sia ormai un abbonato del forum...) e ho voluto dedicarla ad uno dei miei personaggi preferiti di FF. I miei talenti naturali non sono quelli di uno scrittore duqnue mi scuso se ho voluto essere troppo pretenzioso inventando una parte del passato di Steiner. Siccome nessuno sa nulla di come sia diventato Comandante dei Plutò di Alexandria ho voluto provare ad immaginarmelo. La fan fic sarà divisa in tre episodi.
Episodio 1
Il sole dell'estate splende sulla città di Alexandria, capitale dell'omonimo regno.
Il lago è pieno di giovani accaldati in cerca di frescura e di divertimento. Tuttavia un ragazzo in quel momento riusciva a trovare la voglia di continuare a studiare: il suo nome è Adalberto. Appartiene alla nobile casata degli Steiner, molto ben vista presso il palazzo in quegli anni, in particolare dopo che il grande comandante Plutò Eligario, cugino di Adalberto, aveva respinto da solo dalla città un'orda di goblin tre anni prima. Il giovane nobile prendeva quotidiane lezioni private da uno die più grandi maestri dell'epoca, compiacendo così il volere di suo padre che lo vedeva avviato per una prestigiosa carriera di avvocato. In quel momento l'argomento è il latino scritto, una delle materie preferite dall'operoso studente.
Maestro: Orbene signorino, mi traduca queste frasi:"Quorum ego ferrum et audaciam reieci in campo, debilitavi in foro, compressi etiam domi meae seape..."
Adalberto: Subito signore:"A coloro di cui io ho respinto le armi e l'audacia nel Campo Marzio, le ho indebolite nel foro, le ho represse spesso in casa mia..."
Maestro: No! E' scorretto! E'indecente! E'assurdo!
Adalberto: Impossibile, ho tradotto alla perfezione!
Maestro: "Semel in anno licet insanire", ma non è codesto il momento! Anche un infante dopo solo quattro ore continue di studio noterebbe la parola "etiam", che invece voi, signorino, sebra che volgarmente trascuriate...
Adalberto: (veramente siamo qua da cinque ore e un quarto, brutto #########)....
Maestro: Ha detto qualcosa, signorino?
Adalberto: Nulla, maestro. Ora però mi scusi, vado a prendere una boccata d'aria.
Maestro: Bene, dopotutto è anche corretto placare un momento codesta arsura estiva.
Adalberto apre la finestra e subito si ritrova con la faccia fradicia. I suoi coetanei erano prorpio dei grandi tuffatori.
Ragazzo1: Ehi! Perchè non vieni anche tu? Ti vedo accaldato in quella specie di cappotto con le corna che indossi...
Adalberto: Vade retro!
E torna al suo tavolo richiudendo immediatamente le persiane.
Ragazzo1: Simpatico come uno scaraburi nello stivale, eh?
Ragazzo2: Dai, lascialo perdere! Non curiamoci dei tipi snob come lui...
Dopo la lezione Adalberto è solito andare a trovare suo cugino Eligario al castello. I due sono da tempo grandi confidenti.
Adalberto: Allora, come ti trovi in questi giorni a palazzo? Con la nascita della principessa il livello di guardia dovrebbe essere al massimo.
Eligario: Sono più di settanta ore che non chiudo occhio...Preferirei mangiarmi un chilo di quegli strani sottaceti che una volta ho assaggiato a Lindblum piuttosto che svolgere questo lavoro...
Adalberto: Ma come? Da sempre la nostra casata si è dedicata a proteggere la famiglia reale! Non puoi abbassare la guardia proprio allla vigilia della presentazione della principessa alla società!
Eligario guarda il tramonto con occhi tristi...
Eligario: "Da sempre la nostra casata..." te l'ha detto tuo padre, vero? Io sono nato per combattere, non per fare da baby-sitter ad una bambina...
Adalberto: Cooosa?!?! Non dire blasfemie: il tuo lavoro è segno di grande prestigio per noi!
Eligario: Ma non lo è per me. Scusa, ora devo andare a sentire la regina.
E si allontana lasciando il giovane Adalberto frastornato da quelle strane parole...
Fine Prima Parte
Episodio 1
Il sole dell'estate splende sulla città di Alexandria, capitale dell'omonimo regno.
Il lago è pieno di giovani accaldati in cerca di frescura e di divertimento. Tuttavia un ragazzo in quel momento riusciva a trovare la voglia di continuare a studiare: il suo nome è Adalberto. Appartiene alla nobile casata degli Steiner, molto ben vista presso il palazzo in quegli anni, in particolare dopo che il grande comandante Plutò Eligario, cugino di Adalberto, aveva respinto da solo dalla città un'orda di goblin tre anni prima. Il giovane nobile prendeva quotidiane lezioni private da uno die più grandi maestri dell'epoca, compiacendo così il volere di suo padre che lo vedeva avviato per una prestigiosa carriera di avvocato. In quel momento l'argomento è il latino scritto, una delle materie preferite dall'operoso studente.
Maestro: Orbene signorino, mi traduca queste frasi:"Quorum ego ferrum et audaciam reieci in campo, debilitavi in foro, compressi etiam domi meae seape..."
Adalberto: Subito signore:"A coloro di cui io ho respinto le armi e l'audacia nel Campo Marzio, le ho indebolite nel foro, le ho represse spesso in casa mia..."
Maestro: No! E' scorretto! E'indecente! E'assurdo!
Adalberto: Impossibile, ho tradotto alla perfezione!
Maestro: "Semel in anno licet insanire", ma non è codesto il momento! Anche un infante dopo solo quattro ore continue di studio noterebbe la parola "etiam", che invece voi, signorino, sebra che volgarmente trascuriate...
Adalberto: (veramente siamo qua da cinque ore e un quarto, brutto #########)....
Maestro: Ha detto qualcosa, signorino?
Adalberto: Nulla, maestro. Ora però mi scusi, vado a prendere una boccata d'aria.
Maestro: Bene, dopotutto è anche corretto placare un momento codesta arsura estiva.
Adalberto apre la finestra e subito si ritrova con la faccia fradicia. I suoi coetanei erano prorpio dei grandi tuffatori.
Ragazzo1: Ehi! Perchè non vieni anche tu? Ti vedo accaldato in quella specie di cappotto con le corna che indossi...
Adalberto: Vade retro!
E torna al suo tavolo richiudendo immediatamente le persiane.
Ragazzo1: Simpatico come uno scaraburi nello stivale, eh?
Ragazzo2: Dai, lascialo perdere! Non curiamoci dei tipi snob come lui...
Dopo la lezione Adalberto è solito andare a trovare suo cugino Eligario al castello. I due sono da tempo grandi confidenti.
Adalberto: Allora, come ti trovi in questi giorni a palazzo? Con la nascita della principessa il livello di guardia dovrebbe essere al massimo.
Eligario: Sono più di settanta ore che non chiudo occhio...Preferirei mangiarmi un chilo di quegli strani sottaceti che una volta ho assaggiato a Lindblum piuttosto che svolgere questo lavoro...
Adalberto: Ma come? Da sempre la nostra casata si è dedicata a proteggere la famiglia reale! Non puoi abbassare la guardia proprio allla vigilia della presentazione della principessa alla società!
Eligario guarda il tramonto con occhi tristi...
Eligario: "Da sempre la nostra casata..." te l'ha detto tuo padre, vero? Io sono nato per combattere, non per fare da baby-sitter ad una bambina...
Adalberto: Cooosa?!?! Non dire blasfemie: il tuo lavoro è segno di grande prestigio per noi!
Eligario: Ma non lo è per me. Scusa, ora devo andare a sentire la regina.
E si allontana lasciando il giovane Adalberto frastornato da quelle strane parole...
Fine Prima Parte