Il non leggere non è un problema moderno. I miei nonni avranno aperto si e no due libri in tutta la loro vita, e ancora oggi mia nonna se ne vede bene dal solo sfogliarne uno.
In realtà la lettura come fenomeno commerciale è relativamente breve. E' infatti solo da poco che la gente ha le capacità e gli strumenti per godersi un buon libro. Prima la letteratura era un passatempo per pochi, anzi, pochissimi. Infatti, ancora oggi, almeno la metà di chi non legge mai non possiede gli strumenti adatti per farlo. Per queste persone aprire un libro è come tentare di tradurre l'arabo in giapponese. E' difficile e richiede uno sforzo che, dal loro modo di vedere, e sproporzionato in confronto al risultato finale.
Poi però ci sono i ragazzi di oggi, freschi freschi di studi, che mai si sognerebbero di sedersi su una sedia, aprire un romanzo e tuffarsi nella lettura. La colpa è solo in parte di questa società frenetica che ci impone ritmi velocissimi, instostenibili. Secondo me la verità è un'altra.
Il libro è indipendenza intellettuale. Il lettore sceglie da se il tempo della letteratura, e seguendo lettere e parole immagina un mondo che lo scrittore solo accenna. Diventa così il suo mondo. Ed il pensiero dell'autore si trasforma, diventa in parte il pensiero del lettore. Oggi invece siamo abituati a rimanere spettatori passivi di aggeggi elettronici, come la TV, che non ci lasciano il tempo di pensare, ma ci impongono subito una verità da prendere o da lasciare. Mai da elaborare.
E' questo che temono i ragazzi di oggi. Pensare. Infatti si ricoprono di passatempi il cuo unico scopo è proprio quello di inibire il pensiero e la mente (qualcuno ha detto discoteca?). Come un nuotatore inesperto lasciato da solo nell'oceano, loro non sarebbero in grado di lasciarsi andare subito alla lettura. Devono esercitare il pensiero, proprio come il nuotatore esercita il corpo e la mente all'immensità del mare aperto.
Finisco dicendo che la forza della carta stampata difficilmente verrà sorpassata.Un libro lo si può leggere ovunque, portare ovunque, senza preoccuparsi di batterie, fili, filetti e allacci elettrici. Insomma, vi sfido ad usare una PS3 mentre siete seduti sul cesso. Col libro si può.