Il pifferaio misterioso
Davanti a loro i due ragazzi avevano un uomo con i lineamenti molto strani, quasi femminili. Una lunga cascata di capelli turchini pendeva dalla sua testa, gli occhi nocciola erano stranamente inespressivi, ma allo stesso tempo emanavano un nonsochè di gioioso e allegro. Il suo abito era una semplice giacca a maniche larghe, e un paio di pantaloni anch'essi larghi, fermati all'altezza del bacino da una cintura in pelle di cinghiale.
-Ma tu sei...-esclamò la ragazza, ma fu interrotta dall'uomo misterioso che disse-Un'elfo, certo!-con una voce tanto armoniosa da far quasi raggelare il sangue ai due. E detto questo spostò i capelli per mostrare le tradizionali orecchie a punta dei suoi simili-Della quinta dinastia-aggiunge poi-Quella dei musicanti.-
-Ma gli elfi non esistono, ciò è impossibile, stiamo sognando!-disse la ragazza vedendosi davanti quell'essere leggendario.
-Valerya, credo che qui non c'è nessun sogno, lui è perfettamente reale.
-Giustissimo-disse l'elfo sedendo su una roccia-Mi chiamo Ryuka. Nome insolito per voi, ma comune da noi. Sono stato portato qui anch'io da quegli stolti di Grugnol.
-Hanno catturato anche te?
-"Catturato" è una parola troppo grossa! Diciamo che mi sono fatto prendere dopo avervi visto in difficoltà, per potervi poi salvare.
-Cosa?! Tu...s-salvarci?-disse la ragazza meravigliata dalle parole dell'elfo-Ma perchè?
-La vita è la cosa più bella che ci possa essere donata dal Grande Creatore Arborius, questo è il credo di ogni elfo, ogni essere va amato e rispettato, chiunque deve essere aiutato da noi elfi, portatori di gioia e amore.
-Ma che belle parole! Corrisponderanno alla verità?
-Oh sì giovane, ora ce ne andremo tutti da qui senza farci alcun male e senza far male ai vostri rapitori. Vi consiglio solo di non fissarli negli occhi perchè potrebbero farvi svenire all'istante!-detto questo prese da un mucchio di pietre, che nascondevano un buco, un piffero, e si avviò verso la porta cominciando a suonare una melodia dolce e pacata...