FF IX é un grande gioco, che riesce a coinvolgere chiunque ci giochi. La morale c'é eccome: durante la storia i personaggi si scontrano con le proprie paure, i propri timori, i propri incubi peggiori, alcuni dei quali riportati, come già citato da Rizlas, sul libretto all'interno della custodia del videogioco. E non sono paure insensate: sono dubbi che possono far parte di ognuno di noi (ad esempio, io mi identifico con Freija: "Essere dimenticati é peggio che morire") e che, quindi, sono da rispettare e da comprendere. Giocando, vediamo come i singoli personaggi, da quelli considerati migliori (Gidan, Freija, Vivi, ecc.) a quelli considerati, a torto marcio secondo me, peggiori (Quina, Eiko, ecc.), si confrontano con essi e riescono a superarli, in un modo o nell'altro, grazie soprattutto all'appoggio di persone che sono DAVVERO amici e compagni: é grazie, ad esempio, al coraggio di Gidan che Garnet inizia la sua avventura quando fugge da Alexandria; é grazie anche a Steiner se Vivi riesce a prendere forza e a trasmettere quella forza d'animo agli altri, compreso lo stesso "cavaliere senza macchia e senza paura" (mitico Adalberto!); e si potrebbe fare ancora un elenco infinito su questo fatto. Il culmine, poi, lo si ha alla fine, quando Gidan é pronto a salvare Kuja, ma, soprattutto, quando Gidan si sente perso a Pandemonium e i suoi compagni vanno in suo soccorso perché sono legati da una forza indissolubile: é una delle scene di FF IX che non dimenticherò mai ed é una delle mie preferite in tutti i FF. Ogni volta che sento You're not Alone! rivedo ogni singolo istante di quel momento magico! Si nota, inoltre, come la VERA amicizia sia qualcosa che superi addirittura la morte e che riesca a tirar fuori da ogni persona il meglio che c'è nel suo io interiore. Questo é FF IX: un gioco in cui si mostra come la vita sia da vivere in ogni singolo momento al meglio delle proprie possibilità, senza fermarsi mai, ma combattendo sempre, assicurandosi di avere al proprio fianco amici fidati che sono pronti a dare il loro supporto nel caso ce ne sia il bisogno e ricordandosi che, anche nel momento più buio della propria vita, nell'istante in cui la depressione sembra l'unica cosa che ci sia rimasta, c'é sempre qualcuno pronto a riportarci nella luce e a farci restare. Ciò sapendo, comunque, che bisgona vivere per ciò che si é e che, qualche volta, bisogna rischiare per fare la cosa giusta, indipendentemente dal fatto che ci si senta criticati o abbandonati dagli altri: perché, come detto, ci sarà sempre qualcuno che crederà in noi.
P.S.: sembra forse che abbia esagerato un po', ma ciò é quello che sento ricordando il mitico FF IX, il quale é stato il primo gioco che é riuscito a farmi coomuovere e piangere (e, a momenti, mi stavano scendendo delle lacrime anche adesso mentre scrivevo).