Uff.. se non fosse x questa Universita' a quest'ora sarebbe gia' finita XO
Il cap. 4 si chiama "Discovering a New World"
L'avro' scritta tipo a Dicembre-Gennaio 2007..bei tempi o.o LOL
Non so perche' ma non mi danno il carattere Arial x questo capitolo, ma fa nulla^^
Noemi stava ancora sognando su quel materasso bianco affianco ad una parete, mentre Wakka venne chiamato da Gatta fuori.
‘Siete pronto? La prova vi aspetta…’.
‘Va bene…arrivo subito…’ rispose lui, lasciando dormire l’orfana, che dopo pochi minuti si alzò di colpo, come se fosse ritornata nel mondo reale dopo un incubo. Già…quella era la prova che ciò che era successo nell’ “incubo”, iniziato da Zanarkand, in realtà era stato tutto vero, purtroppo.
‘Wakka?!’ esclamò, subito destandosi da letto ed andando a cercarlo al villaggio. Trovò, seduto a mirare intorno con tranquillità, il miliziano Gatta che subito la notò.
‘Scusate, avete visto Wakka? E’ importante…’ chiese lei, con la faccia da “disperata” scioccata. Non voleva per niente crederci che forse, quello, era un mondo reale.
‘Si trova al tempio di fronte al villaggio. E’ al “Chiostro della Prova” per trovare la sfera’.
Cosa ha detto?? Vabè… devo subito trovarlo ‘E… dov’è il tempio?’ chiese ancora.
‘Non te l’ho detto?? E’ dietro di te!!’ rispose, rivolgendo anche l’indice. Ella si voltò e vide un tempio che lontanamente ricordava le chiese di Metropolis o quelle medievali. Era una costruzione dalle forme azzurre, arrotondate ed allungate. L’ingresso era diretto, preceduto da un corridoio che passava sotto diverse arcate circolari che si collegavano ai lati del tempio.
Non ho visto mai niente di simile!! Entrò attraverso una porta a due ante, alta circa due metri, e decorata da strani simboli: “
Benvenuti al tempio ventoso di Yevon”.
Dentro si trovò in un’enorme sala circolare con attorno i posti dove pensava che si sedevano i predicatori. Fu in quel momento che ella capì quanto quel mondo fosse diverso dal suo. A fianco della porta frontale alla sala, opposta alla porta d’ingresso, si trovavano due statue enormi, una per fianco, e il soffitto era tapezzato di simboli strani che conferivano alla sala un aspetto di grande solennità e maestà.
Uao…. Ma che religione professano in questo mondo? E chi sono quelli rappresentati? Restò davvero meravigliata e si avvicinò poi davanti alla figura di destra, che rappresentava un tizio dall’aria molto importante con un’asta in mano, un elmetto in testa, ed un vestito quasi complessivamente di forma triangolare, con maniche molto lunghe e gonfie. Subito, mentre lei mirava, iniziò a parlare quello che sembrava il sacerdote del tempio di Besaid, dopo aver fatto quella stessa forma di saluto che la ragazza aveva visto all’ingresso del villaggio.
‘Questa è la statua del grande invocatore Braska. Combatté Sin molto tempo fa, ma perse la vita durante il suo scontro contro Sin…’
Cosa… non ho capito…
‘Posso…sapere chi è un “gran invocatore?” chiese lei ad alta voce, e tutte le persone presenti si sorpresero nel sentire una domanda del genere, come chiedersi “Ma da che mondo viene questa, che non sa una cosa così importante??!”. Da lì in avanti si potevano sentire piccoli brusii qua e là, tipo come si fa nei pettegolezzi. Di fronte ad una situazione di tale imbarazzo, ella tirò fuori la scusa di Wakka: ‘Ehm… Sono stata intossicata da Sin…e…ehm…non ricordo più nulla…!!’.
Il sacerdote si riprese dal suo scetticismo ed iniziò a parlare, quasi con fatica. ‘I grandi invocatori…sono coloro che vengono eletti ad avere poteri straordinari, evocando anime dell’aldilà che si sono sacrificate.’—
Questa l’ho già sentita… —‘Essi sono la grazia data a noi da Yevon…’—
Deve essere il “Dio di Spira” immagino… —‘…per combattere e sconfiggere una volta per tutte Sin!’—
Ma non c’era la Milizia per questo?? —‘C’è adesso Yuna a darci una nuova speranza!!’.
Improvvisamente giunsero altre due persone. Uno forse no: era alto almeno due metri, robusto e con la pelle viola, con del pelo folto e di color lilla sulle spalle e sulla parte superiore delle braccia e delle mani.
Mani?? Mi sembrano più zampe!! Perfino i suoi capelli erano dello stesso colore: lunghi fino al collo e lisci, tanto che poteva permettersi di avere una corta coda di cavallo dietro. Aveva la faccia esattamente come quella di un leone, con gli occhi giallastri ed un corno, forse rotto da molto tempo, sulla sua fronte, e qualche orecchino a cerchio sulle orecchie. Sembrava un vero e proprio leone bipede, con artigli affilati sui piedi e sulle arti superiori. Da dietro il vestito, molto semplice, spuntava anche una coda.
L’altra era una donna alta con i capelli neri, lunghi e lisci, raccolti dietro con due bacchette stile cinese a croce e decorati. Portava un abito nero e grigio scuro, con ampie e lunghe maniche, ricamate nella parte terminale, che lasciava scoperte le sue candide spalle lisce e consisteva ai lati di una folta pelliccia di colore bianco sporco, e che terminava con una lunga gonna composta da diverse cinture intrecciate. Il suo soffice collo era occupato da due grosse collane, ed una lunga frangia nera e mossa, le copriva l’occhio sinistro. La cosa che più sorprese fu il suo colore: un puro porfido rosso sangue. No, no… non era un vampiro… Ma quelle labbra violacee…
Brrr…mi mette i brividi!! Si avvicinò al custode. ‘Wakka è ancora dentro?’
‘Sì…Gli dev’essere successo qualcosa…’ rispose.
Cosa?? Proprio ora che gli devo parlare?? Cosa cavolo sta facendo là dentro??
Noemi sapeva bene che quell’ “indigeno” era l’unico che potesse aiutarla con i suoi dubbi, soprattutto con il sogno che aveva fatto con Tidus. Così corse verso la porta là vicino senza ascoltare nessuno.
‘Ehi tu! Dove vai?? Lo sai che il Chiostro della Prova è accessibile solo ai guardiani??’ urlò quasi la “signora in nero” in modo autoritario.
L’altra allora scoppiò quasi con rabbia. ‘Ah, sì? Che razza di prova deve superare?? Ho bisogno di lui ORA!!! Che cosa mai ci sarà di strano in una stanzetta??!!’ e corse verso il chiostro. Per fortuna che non erano abituati ad avere a che fare con una ragazza sacrilega, e sul momento non riuscirono a fermarla. La signora scosse la testa mettendosi una mano sulla fronte. ‘Beh…almeno Wakka non sarà solo… lui che vuole farsi sempre vedere e mostrare…così imparerà che il Chiostro è una cosa seria!!!’.
Una volta dentro, Noemi non capì più nulla. C’erano passaggi, scale, porte ovunque, tapezzate di simboli luminosi simili a quelli visti prima. Uno, in particolare, continuava a ripetersi: “
t”.
Deve essere la lingua del posto… peccato che non ci capisca un tubo… Ehi!! E’ una fortuna che mi capiscano quando parlo!! Ehm…credo di essermi persa… Così iniziò ad urlare il nome del suo amico e a fare casino, cosa che gli riusciva sempre bene, soprattutto quando rubava ai fruttivendoli, fino a quando non si sedette stanca vicino ad una porta bloccata, che era forse la giusta via d’uscita.
Guarda in che ginepraio mi sono cacciata… ora chi mi tira fuori da qui??… Usare quel cha… come cavolo si chiama?? Naaaah… è troppo pericoloso!! P…però…’—rabbrividì—‘
…mi…mi sa che…che non sto sognando…!!!
Ma, per fortuna, dopo alcuni interminabili minuti, fu Wakka a trovarla disperata, uscendo proprio da quella porta che aveva interrotto la sua ricerca. ‘Ehi!! Cosa ci fai qui?? Lo sai che è vietato??!!’ le urlò quasi con grande durezza.
Ci tieni così tanto alle tradizioni??!!
‘Ma tu… cioè…io…’—guarda il suolo—‘…dovevo parlarti, ecco!!’.
‘Ah ah ah!! Una ragazza che vuole parlare con me?? Devo dire che è la mia giornata fortunata!!’.
‘Vabè… dimmi piuttosto come cavolo usciamo da questa specie di labirinto!!’.
‘Cosa??! Non sai neppure questo?? Sei proprio messa male…’—
Grrrrazie!!!—‘…Sto cercando il Naos dell’Intercessore. E’ lì che potrò trovare la sfera magica di Besaid!’
Una sfera magica???
‘Per cosa, scusa? Per battere Sin? Da solo??? Pffff…’ si stava mettendo a ridere.
Così lui iniziò a spiegare, mentre la conduceva al Naos, risolvendo l’uno e l’altro enigma dei simboli sulle pareti. Doveva conoscerli bene, per rendere più facile del previsto la prova.
‘Vedi… dice la tradizione, che il grande Braska usò sei sfere magiche per ottenere un potere tanto immenso da poterlo sconfiggere. Esse si trovano risolvendo le prove nei chiostri dei templi e sconfiggendo il mostro che custodisce ciascuna sfera nel Naos dell’Intercessore. Le sfere sono quella di Besaid, Kilika, Djose, Macalania, Gagazet e quella di Bevelle. Ognuna di esse permette di controllare particolari elementi naturali, e fare incantesimi con le opportune formule magiche…le magie…M…“Master”, o una cosa simile…! Le sfere vengono raccolte da un invocatore e dai suoi guardiani’—e forse senza accorgersene mostrò maggiormente il suo petto con il pollice—‘viaggiando in pellegrinaggio per tutta Spira!!’.
‘Ma dimmi… perché allora Braska venne sconfitto? Me l’ha detto un sacerdote...’.
‘Beh…ecco…si dice che esiste anche una settima sfera, quella di Zanarkand. Però è solo una leggenda, e sembra che non sia nemmeno custodita da un mostro o sia in un tempio…’ Qui il suo viso si riempì di insicurezza.
‘Ma…allora??!! Cosa aspettate a cercare prima quella?? Così vi evitate la fatica…’.
‘Ne abbiamo discusso a lungo… alla fine è stata la nostra invocatrice, Yuna, a decidere. Sarà l’ultima sfera che cercheremo. In fondo…bisogna fidarsi di chi proteggiamo!!! Ehehehe’.
Wakka aprì poi una grossa porta. Sembrava l’ultima. Era molto semplice, e sembrava quella che si usava nei castelli medievali, pesante e alta più del dovuto.
‘E poi… mi ha detto che quelli come lei riescono ad evocare spiriti dell’aldilà… Ehm… il mio caso c’entra qualcosa??’ Noemi mostrò grande ansia. Pensava che almeno non fosse l’unica.
‘In realtà…il tuo caso è piuttosto particolare… ecco perché voglio farti conoscere Yuna… Magari anche tu potresti diventare una guardiana o guardiano!!!’
Cosa??!! Non mi passa neanche per la testa di andare in capo al mondo a cercare sfere… mi interessa risolvere il problema e fuggire subito, all’istante…
‘Perché tu sei un guardiano??’ chiese la ragazza, mentre percorrevano un piccolo e semplice corridoio, che portò ad una piccola sala circolare.
‘Sì…penso di abbandonare il Blitz per intraprendere meglio questo impegno!! Il nostro dovere è proteggere gli invocatori ad ogni costo durante il pellegrinaggio. Ora la mia squadra è rimasta senza capitano… Ed avevo bisogno di qualcuno che ecco…’—un po’ imbarazzato—‘…portasse la squadra alla vittoria… Avevo pensato a…’.
‘Tidus??’ appena detto, la saletta iniziò a tremare ritmicamente. Era come se si stesse avvicinando un gigante. Altro che gigante!!!!
Nella sala entrò un essere di tre metri, che si muoveva su due piedi ed era composto di sole pietre e sassi. Alcune rocce componevano le sue gambe, altre le “mani”, che avevano la stessa forma dei martelli. Tutt’intorno si muoveva un vortice d’aria fortissimo che fischiava e che sembrava mantenere in piedi tutte quelle pietre
. Oh…oh!!! Chi… CHE DIAVOLO E’ QUEL COSO?? Vuole massacrarci, immagino!!! La prossima volta non citerò ancora quel nome… magari è stregato come quella maledetta spada…
‘Eccolo!! Quello è il custode della sfera di Besaid, che controlla l’aria e le rocce!! Abbiamo risolto gli enigmi… ora dobbiamo solo batterlo!!’ spiegò Wakka, mentre tirava fuori un pallone chiodato.
Ha…ha detto bene??? DOBBIAMO??? No no no…. Io me la filo…
Noemi cercò di uscire dal naos a gambe levate: era un coso orrendo sì, ma anche lento nei movimenti, pensava, con tutte quelle rocce!! Peccato che quel vortice in realtà lo rendeva molto più agile di una gazzella. Quando lei cercò di avvicinarsi alla porta, venne presa in pieno di lato da uno di quei “martelli” rocciosi e venne catapultata per terra: solo per miracolo non andò a sbattere violentemente contro il muro.
‘Ehi!!! Stai bene???’ le gridò Wakka, che ancora non sapeva come la ragazza si chiamava. Ma non aveva tempo per aiutarla: per un soffio riuscì a non rimanere “spiaccicato” sul pavimento. Lei era accasciata a terra dolente, ma non aveva perso i sensi, e questo era strano, per la botta che aveva preso. Si sentiva ancora in modo strano, come era successo quando Rikku era stata attaccata dal mostro. La testa gli girava da impazzire e parallelamente sentiva ancora quella “cosa” che l’assaliva, e non sapeva se avere più paura del custode o di come di nuovo si sentiva.
‘Pensavo di trovare Yuna… Lei può battere questo mostro… Forse è stata una cattiva idea fare tutto da solo…!!!’ poi tirò una cannonata con il suo piede destro, che centrò in pieno la testa di quello e lo accecò per alcuni minuti. Lui già festeggiava, quando però una potente brezza lo fece sbattere contro una colonna. Quando si destò, con gli uccellini sulla testa, vide qualcosa di insolito alla sua destra. Accanto a Noemi era comparsa una spada, che lanciava luci blu ovunque, come la stessa ragazza.
‘Ma certo…il chakra… Forse se riesco a farle...’ Wakka venne preso da un’altra folata di vento che lo sollevò da terra. Lei lo aveva visto, spostando la testa, senza quasi mostrare consapevolezza nel suo sguardo e nella sua espressione.
No!!! Se lo uccide…chi mi può aiutare… Lo devo fermare!!! Non voglio rimanere in questo mondo!!! MAI!!!
Senza che lei ragionasse impugnò la Fraternity e si scagliò contro la roccia-custode, facendo esplodere tutta l’energia nascosta che aveva dentro che aveva, venuta chissà dove.
Wakka ammirò come Tidus affrontava il nemico con quella spada che, composta d’acqua, era in grado di sciogliere le rocce tenute insieme dall’aria. Si muoveva così velocemente che quasi quasi non riusciva a seguirlo con gli occhi: non aveva mai visto così tanta grinta. Neanche nelle sue precedenti partite di Blitzball. Il gigante indietreggiò mano a mano che cadeva a pezzi sotto i colpi di quel “furioso” biondo. Quando il mostro di roccia cadde a terra a “roccia” in sù, Tidus corse verso di esso, fece un balzo dal suo petto e, mentre era in aria, mise la spada verso il basso in verticale e per i diversi secondi della caduta, essa si caricò di energia tale da tremare all’altezza dell’impugnatura. La spada perforò il petto robusto del custode, nonostante la resistenza offertagli dell’aria. L’energia blu che si liberò esplose, disintegrando le rocce del mostro e lasciando Wakka pietrificato. ‘Fooooorteeee!!’.
Dopo l’interna esplosione del gigante, piovevano sassolini ovunque e tra essi anche una sfera arancione, che cadde ai piedi di Wakka, che trasformò il suo stupore in felicità estrema. Essa riportava quel simbolo già visto “
T”, emergendo con un colore arancione un po’ più chiaro.
‘E’… è lei!!! L’abbiamo presa!!! Ma come hai fatto?? Me…me la sono vista…brutta…eheheh!!’ e poi raccolse da terra la Sfera di Besaid, che brillava come il sole al tramonto, visibile agli occhi.
Tidus era caduto in piedi e rimase anche lui impressionato di quello che aveva fatto, Guardando qua e là i vari sassolini sparsi a terra. Anche se non ricordava molto, era sicuro di non aver mai fatto una cosa simile. Per giunta neanche pensandoci. Sembrava come dire “Era tutto calcolato”. Cercava di capirsi osservandosi, soprattutto il suo fisico, che non si addiceva né ad un ragazzo poco sportivo, né ad uno come lui, che non sapeva neppure calciare un pallone. Ma cosa gli era successo?? Era così confuso di tutto ciò che si mise le mani sulla testa lasciando cadere la spada, come se un gladiatore valoroso avesse ucciso in nemico che scoprì dopo che era un amico mascherato. Ma il nemico non era il problema: era la disperazione per non capire perché succedeva questo, perché era cambiato, e cosa c’entrava quella ragazza con cui continuava a fare i “cambi di parte”, per giunta che viene da un altro tempo e mondo?? Era un misto di confusione, dubbi, domande per quello che riusciva ora a fare, ma soprattutto paura di ciò che non ricordava e di quella strana forza. E se un giorno lei sarebbe sparita per sempre dalla circolazione a causa sua???
Wakka lo vide mentre scuoteva la testa a destra ed a sinistra con gli occhi chiusi, fino ad urlare all’impazzata, come un vero e proprio disperato matto, volgendo la testa verso il soffitto. Gli si avvicinò, appoggiò le sue mani sulle sue spalle e fece incrociare i suoi occhi castani chiari con i suoi, blu come il cielo.
‘Ma cosa ti prende?? Perché ti sei messo ad urlare?? Ahahah… E’ per caso questa la tua esultanza quando batti i tuoi avversari?? Lo avevo detto che eri un tipo strano, ma fino ad un certo punto!!’ gli disse, ridendo.
Lei…io… perché… io non capisco… devo...devo riuscire a ricordare!! Ma...ma come?? Chissà cosa potrebbe pensare lei di me… che mi sto impossessando di lei?? L’unico modo è cercare di acquistare la sua fiducia… sono sicuro che passerà questa maledetta amnesia!!
‘ALLORA!!! Rispondi!! Cos’hai?? C’è qualche problema? Cosa ti assilla?’ Wakka iniziò a scuotere Tidus avanti e indietro come quasi un burattino, confuso più che mai.
‘Lui…il mostro…è tutto…finito??’ gli girava enormemente la testa.
‘Tu non stai bene. A quanto pare non hai recuperato le forze. Sei sicuro che conosci il chakra?? Senti, seguimi, che usciamo dal tempio. La sfera l’ho presa io!!’
“La sfera l’ho presa io!!” Certo, io faccio la fatica e lui si prende il bottino!! Però…non mi sono mai sentito così energico!!!
‘Tu… ti chiami Tidus, vero? Sai, ho già sentito questo nome da qualche parte… ma non mi ricordo proprio dove…!!!’ disse l’altro, guardandolo in faccia. Sembrava che quei capelli biondi (e in particolare i tre ciuffi che gli spuntavano nella parte davanti) gli avevano fatto ricordare qualcosa di importante. Ma non aveva molto tempo per pensare, visto che era atteso fuori da lì. Ed era anche difficile, con un compagno che sbandava qua e là senza saperlo. Sembrava un ubriaco…
Quando Wakka e Tidus uscirono dal tempio, il primo mostrò subito la sfera magica alla “signora in nero” e al leone violaceo.
‘Bene!!! Bravo! L’hai presa! Non ci posso credere…!!’ disse lei.
‘Mi ha aiutato lui!!’ e Wakka indicò il compagno di fianco. Per diversi secondi tutti stettero in silenzio.
Ma…ma cos’hanno da guardare?? E’ vero, non mi sono visto allo specchio, ma perché tanto stupore? Ho qualcosa che non va?? Spero che passi via tutto…
‘LUI??? E chi è?? Non l’ho visto nemmeno entrare…era nel naos??!!’ chiese la signora.
‘No…no Lulu…l’ho…ecco… “trovato” stamattina mentre allenavo la mia ex-squadra. Ha anche lui un chakra! Forza, presentati!!’ e diede una potente pacca dietro la schiena al compagno. Lulu invece non sembrava per niente entusiasta all’idea di un nuovo guardiano da inserire nel loro gruppo. E poi non sarebbe nemmeno stato tale, visto che aveva un chakra come un invocatore. Era disgustata dalla sola idea, pensando “Ma dove l’ha pescato? E chi cavolo è??”. E non aveva di certo l’aspetto né di un guardiano, né tantomeno di un invocatore. Intanto il “leone viola” restava in disparte, a braccia conserte vicino all’ingresso del tempio, come se aspettasse l’arrivo di qualcuno. Dopo alcuni minuti fece un cenno a Lulu che si avvicinò anche lei verso l’ingresso.
‘Ma…sono tuoi amici??’ chiese l’ex-naufrago.
‘Be… li conosco da molto tempo assieme a Yuna!!. Io, Lulu e Kimahri’—ed indicò il leone—‘siamo suoi guardiani. Abbiamo appena appena iniziato il pellegrinaggio, ed abbiamo raccolto la prima sfera. Sono sicuro che lei potrà aiutarti per il tuo problema! Mi sa che è arrivata…’.
Poi Tidus vide il sacerdote fare ancora quello strano saluto.
‘Mi spieghi perché ogni tanto si fa… quello?’.
‘Quello? E’ la “reverenza”, l’hai scordato?? La forma di saluto che usiamo qui. E’ una forma di rispetto verso gli avvenimenti sacri, gli invocatori…bla,bla,bla…’
Ah…. Anziché fare la stretta di mano si fa quella sorta di rituale… mah… ormai…qui le novità non finiscono mai!!
Dopo che Wakka gli insegnò la “pratica”, tutti uscirono dal tempio: era arrivata la famosa invocatrice. Era già calato il sole già da un pezzo e si vedevano così tante stelle nel cielo, che sembravano più un insieme di nebulose, tanto da rendere il cielo blu, completamente diverso da quello di Metropolis, reso di solito nero-arancione dal grande inquinamento luminoso.
Che spettacolo… Non è male questo posto…
Accompagnata da quasi tutti gli abitanti del villaggio (davvero pochi!!), arrivò Yuna, correndo verso Wakka, con un grande sorriso stampato sulla faccia.
‘Ho sentito…che sei riuscito a prendere la sfera!!’ disse, prendendolo per le mani e guardandolo negli occhi.
‘Sì… eccola!!!’ gliela consegnò e lei mostrò tutta la sua felicità, contenuta forse, per mantenere il carisma di fronte agli altri.
Così lei le conserva…bene!! Adesso gli chiedo come risolvere il problema e…buonanotte! Anche perché, se rimango qui forse non tornerò indietro…neanche a Metropolis per lei!
Non era però ancora il momento: Yuna prese un’asta lucente e si mise al centro della piccola piazza al centro del villaggio e di fronte al tempio. Tutti si avvicinarono in cerchio, come se stesse iniziando uno spettacolo. Improvvisamente la sua bacchetta si illuminò assieme alla sfera arancione appena raccolta e tenuta nella mano, e si liberò un’intensa luce. Alzò poi le braccia prima ai lati e poi al cielo, e dalla sua asta si liberarono quattro fasci di luce arancioni, che sembravano “comete in miniatura”. Esse salirono fino al cielo che s’illuminò per un attimo. Dopo alcuni secondi arrivò da quel punto uno strano essere alato, che aveva ali rosee più leggere di quelle di un qualunque altro uccello, senza penne o piume. Non aveva arti superiori, ma solo inferiori, viola, e dal corpo esile spuntava un lungo collo, ricco di scaglie rosse lunghe ed appuntite, che si collegava alla testa appuntita, che ricordava quasi quella di un falco. Inoltre da questa spuntavano delle specie di capelli, che sembravano la continuazione di quelle scaglie rosse. Questo atterrò proprio davanti all’invocatrice.
Ma…cos’è quel coso? E se… è pericoloso? Se le farà del male?? Tutti, soprattutto Tidus, erano stupefatti ed eccitati. Quell’essere era così docile che si faceva accarezzare facilmente.
In poco tempo tutti iniziarono ad esultare. ‘Evviva!! Evviva!! Ce l’ha fatta!!’ ‘Finalmente c’è qualcuno che ci proteggerà!!’ ‘La leggenda ricomincia!!!’.
Dopo una superrisata, Wakka si accorse di quanto fosse confuso il suo nuovo amico. Già, per i fatti suoi, se poi si metteva pure quell “uccello”, se si può chiamare così… Era rimasto incantato. Tutto qui?? Chissà cosa gli passava per la testa… si chiedeva.
‘Quello è un Eone!! Si possono evocare solo dagli invocatori, tramite le sfere magiche. Non è fantastico?? Per farlo è necessario un chakra. Con essi, sconfiggeremo Sin!! Allora… ti sei ricordato tutto ora? Sei ancora…intossicato?’ chiese Wakka.
‘Ah, sì?’—Tidus lo fulminò nello sguardo—‘Se quel “chakcoso” ti permette di evocare quelle creature dell’aldilà, allora io sarei morto??!!’. Wakka si spaventò, e dopo aver guardato a destra ed a sinistra, gli schiaffò un lunghissimo ‘Shhhhtt’. Ma lui riprese, mostrando ancora la rabbia e la confusione che aveva addosso.
‘Allora?? Perché sono conciato in questo modo?? Perché mi sono ritrovato qui, con una strana catena che non mi ero mai visto addosso??’—e gliela porta avanti agli occhi—‘E mi sono poi trovato tutto d’un colpo biondo e cresciuto??!! Perché non riesco a ricordarmi nulla???!!!’.
‘C…cresciuto?? Ehm…’—si grattò il capo—‘..siamo sicuri che sia solo un’amnesia?? Ti ho detto che il tuo caso è strano… Ascolta, perché non parli con Yuna?? Fidati, lei ti potrà aiutare…’ Wakka gli diede una pacca sulla spalla. Di lì a poco e Tidus sarebbe scoppiato di nuovo. Ma stranamente c’era qualcosa che lo rassicurava. Qualcosa…
Era tardi, ed alcuni abitanti erano rimasti in piedi seduti per terra davanti ad un falò a chiacchierare dell’ “impresa” di Yuna. Wakka chiamò la squadra dei Besaid Aurochs e si mise quasi ad urlare.
‘Da ora in avanti avrete un nuovo capitano!’
Perfetto!! Ed ora?? Mi metto a giocare con questi in una situazione così grave?? Non so nemmeno… Poi l’ex-capitano diede uno spintone a Tidus tanto da metterlo al centro dei ragazzi. Diciamo che era decisamente in imbarazzo, tanto da dire un “ciao” tiratissimo, portandosi la mano dietro il collo e tirando fuori un “sorrisino”.
‘Il nostro nuovo obiettivo sarà VINCERE!!! Battere tutti i rivali ed arrivare alla Coppa!!’ disse ancora Wakka e tutti i compagni festeggiarono il nuovo compagno saltellando come canguri ed incitandolo continuamente, ripensando a quel supertiro che avevano visto quella mattina.
Ma più che ascoltare i compagni di Blitzball, Tidus si fermò a guardare la nuova invocatrice. Stava bevendo il thé, mentre parlava con alcuni del villaggio.
Lei… è l’unica… se solo…
Lei lo guardò per diversi secondi negli occhi, cosa che lo immobilizzò. I suoi occhi, uno azzurro e l’altro verde, incrociarono i suoi blu. Sembrava che tutto ciò che c’era attorno a loro non esistesse. Erano entrambi assorti in differenti pensieri, diversi, ma forse simili.
Da quella notte, infatti, tutto cambiò. Per tutti, per la squadra di Blitz, per Yuna, per Tidus. E chissà se sarebbe davvero migliorato il destino di ciascuno…
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