Varie The Value Of Confidence

mi unisco anche io nel farti i complimenti, è stata un po' dura leggerlo tutto con attenzione ma oggi è domenica quindi nn ho niente da fare, bello, aspetto il continuo
 

6DeepTreasure9

¤·.∂яєαмѕ ƒιgнтєя.·¤
I miei punti deboli sono sempre stati i condizionali e i congiuntivi :D :D :D
Grazie per avermelo evidenziato^^ La prima volta che avevo scritto c'erano erroracci ank peggiori XDDDD! E qualche volta qualcosina scappa >.<''
Comunque vi ringrazio moltissimo per il vostro aiuto sono gia' al lavoro XD

(PS: ho visto la foto do Odstarva @@)
 

6DeepTreasure9

¤·.∂яєαмѕ ƒιgнтєя.·¤
Uff.. se non fosse x questa Universita' a quest'ora sarebbe gia' finita XO

Il cap. 4 si chiama "Discovering a New World"

L'avro' scritta tipo a Dicembre-Gennaio 2007..bei tempi o.o LOL

Non so perche' ma non mi danno il carattere Arial x questo capitolo, ma fa nulla^^

Noemi stava ancora sognando su quel materasso bianco affianco ad una parete, mentre Wakka venne chiamato da Gatta fuori.
‘Siete pronto? La prova vi aspetta…’.
‘Va bene…arrivo subito…’ rispose lui, lasciando dormire l’orfana, che dopo pochi minuti si alzò di colpo, come se fosse ritornata nel mondo reale dopo un incubo. Già…quella era la prova che ciò che era successo nell’ “incubo”, iniziato da Zanarkand, in realtà era stato tutto vero, purtroppo.
‘Wakka?!’ esclamò, subito destandosi da letto ed andando a cercarlo al villaggio. Trovò, seduto a mirare intorno con tranquillità, il miliziano Gatta che subito la notò.
‘Scusate, avete visto Wakka? E’ importante…’ chiese lei, con la faccia da “disperata” scioccata. Non voleva per niente crederci che forse, quello, era un mondo reale.
‘Si trova al tempio di fronte al villaggio. E’ al “Chiostro della Prova” per trovare la sfera’. Cosa ha detto?? Vabè… devo subito trovarlo ‘E… dov’è il tempio?’ chiese ancora.
‘Non te l’ho detto?? E’ dietro di te!!’ rispose, rivolgendo anche l’indice. Ella si voltò e vide un tempio che lontanamente ricordava le chiese di Metropolis o quelle medievali. Era una costruzione dalle forme azzurre, arrotondate ed allungate. L’ingresso era diretto, preceduto da un corridoio che passava sotto diverse arcate circolari che si collegavano ai lati del tempio. Non ho visto mai niente di simile!! Entrò attraverso una porta a due ante, alta circa due metri, e decorata da strani simboli: “Benvenuti al tempio ventoso di Yevon”.
Dentro si trovò in un’enorme sala circolare con attorno i posti dove pensava che si sedevano i predicatori. Fu in quel momento che ella capì quanto quel mondo fosse diverso dal suo. A fianco della porta frontale alla sala, opposta alla porta d’ingresso, si trovavano due statue enormi, una per fianco, e il soffitto era tapezzato di simboli strani che conferivano alla sala un aspetto di grande solennità e maestà. Uao…. Ma che religione professano in questo mondo? E chi sono quelli rappresentati? Restò davvero meravigliata e si avvicinò poi davanti alla figura di destra, che rappresentava un tizio dall’aria molto importante con un’asta in mano, un elmetto in testa, ed un vestito quasi complessivamente di forma triangolare, con maniche molto lunghe e gonfie. Subito, mentre lei mirava, iniziò a parlare quello che sembrava il sacerdote del tempio di Besaid, dopo aver fatto quella stessa forma di saluto che la ragazza aveva visto all’ingresso del villaggio.
‘Questa è la statua del grande invocatore Braska. Combatté Sin molto tempo fa, ma perse la vita durante il suo scontro contro Sin…’ Cosa… non ho capito…
‘Posso…sapere chi è un “gran invocatore?” chiese lei ad alta voce, e tutte le persone presenti si sorpresero nel sentire una domanda del genere, come chiedersi “Ma da che mondo viene questa, che non sa una cosa così importante??!”. Da lì in avanti si potevano sentire piccoli brusii qua e là, tipo come si fa nei pettegolezzi. Di fronte ad una situazione di tale imbarazzo, ella tirò fuori la scusa di Wakka: ‘Ehm… Sono stata intossicata da Sin…e…ehm…non ricordo più nulla…!!’.
Il sacerdote si riprese dal suo scetticismo ed iniziò a parlare, quasi con fatica. ‘I grandi invocatori…sono coloro che vengono eletti ad avere poteri straordinari, evocando anime dell’aldilà che si sono sacrificate.’—Questa l’ho già sentita… —‘Essi sono la grazia data a noi da Yevon…’—Deve essere il “Dio di Spira” immagino… —‘…per combattere e sconfiggere una volta per tutte Sin!’—Ma non c’era la Milizia per questo?? —‘C’è adesso Yuna a darci una nuova speranza!!’.
Improvvisamente giunsero altre due persone. Uno forse no: era alto almeno due metri, robusto e con la pelle viola, con del pelo folto e di color lilla sulle spalle e sulla parte superiore delle braccia e delle mani. Mani?? Mi sembrano più zampe!! Perfino i suoi capelli erano dello stesso colore: lunghi fino al collo e lisci, tanto che poteva permettersi di avere una corta coda di cavallo dietro. Aveva la faccia esattamente come quella di un leone, con gli occhi giallastri ed un corno, forse rotto da molto tempo, sulla sua fronte, e qualche orecchino a cerchio sulle orecchie. Sembrava un vero e proprio leone bipede, con artigli affilati sui piedi e sulle arti superiori. Da dietro il vestito, molto semplice, spuntava anche una coda.
L’altra era una donna alta con i capelli neri, lunghi e lisci, raccolti dietro con due bacchette stile cinese a croce e decorati. Portava un abito nero e grigio scuro, con ampie e lunghe maniche, ricamate nella parte terminale, che lasciava scoperte le sue candide spalle lisce e consisteva ai lati di una folta pelliccia di colore bianco sporco, e che terminava con una lunga gonna composta da diverse cinture intrecciate. Il suo soffice collo era occupato da due grosse collane, ed una lunga frangia nera e mossa, le copriva l’occhio sinistro. La cosa che più sorprese fu il suo colore: un puro porfido rosso sangue. No, no… non era un vampiro… Ma quelle labbra violacee… Brrr…mi mette i brividi!! Si avvicinò al custode. ‘Wakka è ancora dentro?’
‘Sì…Gli dev’essere successo qualcosa…’ rispose. Cosa?? Proprio ora che gli devo parlare?? Cosa cavolo sta facendo là dentro??
Noemi sapeva bene che quell’ “indigeno” era l’unico che potesse aiutarla con i suoi dubbi, soprattutto con il sogno che aveva fatto con Tidus. Così corse verso la porta là vicino senza ascoltare nessuno.
‘Ehi tu! Dove vai?? Lo sai che il Chiostro della Prova è accessibile solo ai guardiani??’ urlò quasi la “signora in nero” in modo autoritario.
L’altra allora scoppiò quasi con rabbia. ‘Ah, sì? Che razza di prova deve superare?? Ho bisogno di lui ORA!!! Che cosa mai ci sarà di strano in una stanzetta??!!’ e corse verso il chiostro. Per fortuna che non erano abituati ad avere a che fare con una ragazza sacrilega, e sul momento non riuscirono a fermarla. La signora scosse la testa mettendosi una mano sulla fronte. ‘Beh…almeno Wakka non sarà solo… lui che vuole farsi sempre vedere e mostrare…così imparerà che il Chiostro è una cosa seria!!!’.

Una volta dentro, Noemi non capì più nulla. C’erano passaggi, scale, porte ovunque, tapezzate di simboli luminosi simili a quelli visti prima. Uno, in particolare, continuava a ripetersi: “t”. Deve essere la lingua del posto… peccato che non ci capisca un tubo… Ehi!! E’ una fortuna che mi capiscano quando parlo!! Ehm…credo di essermi persa… Così iniziò ad urlare il nome del suo amico e a fare casino, cosa che gli riusciva sempre bene, soprattutto quando rubava ai fruttivendoli, fino a quando non si sedette stanca vicino ad una porta bloccata, che era forse la giusta via d’uscita. Guarda in che ginepraio mi sono cacciata… ora chi mi tira fuori da qui??… Usare quel cha… come cavolo si chiama?? Naaaah… è troppo pericoloso!! P…però…’—rabbrividì—‘…mi…mi sa che…che non sto sognando…!!!
Ma, per fortuna, dopo alcuni interminabili minuti, fu Wakka a trovarla disperata, uscendo proprio da quella porta che aveva interrotto la sua ricerca. ‘Ehi!! Cosa ci fai qui?? Lo sai che è vietato??!!’ le urlò quasi con grande durezza. Ci tieni così tanto alle tradizioni??!!
‘Ma tu… cioè…io…’—guarda il suolo—‘…dovevo parlarti, ecco!!’.
‘Ah ah ah!! Una ragazza che vuole parlare con me?? Devo dire che è la mia giornata fortunata!!’.
‘Vabè… dimmi piuttosto come cavolo usciamo da questa specie di labirinto!!’.
‘Cosa??! Non sai neppure questo?? Sei proprio messa male…’—Grrrrazie!!!—‘…Sto cercando il Naos dell’Intercessore. E’ lì che potrò trovare la sfera magica di Besaid!’ Una sfera magica???
‘Per cosa, scusa? Per battere Sin? Da solo??? Pffff…’ si stava mettendo a ridere.
Così lui iniziò a spiegare, mentre la conduceva al Naos, risolvendo l’uno e l’altro enigma dei simboli sulle pareti. Doveva conoscerli bene, per rendere più facile del previsto la prova.
‘Vedi… dice la tradizione, che il grande Braska usò sei sfere magiche per ottenere un potere tanto immenso da poterlo sconfiggere. Esse si trovano risolvendo le prove nei chiostri dei templi e sconfiggendo il mostro che custodisce ciascuna sfera nel Naos dell’Intercessore. Le sfere sono quella di Besaid, Kilika, Djose, Macalania, Gagazet e quella di Bevelle. Ognuna di esse permette di controllare particolari elementi naturali, e fare incantesimi con le opportune formule magiche…le magie…M…“Master”, o una cosa simile…! Le sfere vengono raccolte da un invocatore e dai suoi guardiani’—e forse senza accorgersene mostrò maggiormente il suo petto con il pollice—‘viaggiando in pellegrinaggio per tutta Spira!!’.
‘Ma dimmi… perché allora Braska venne sconfitto? Me l’ha detto un sacerdote...’.
‘Beh…ecco…si dice che esiste anche una settima sfera, quella di Zanarkand. Però è solo una leggenda, e sembra che non sia nemmeno custodita da un mostro o sia in un tempio…’ Qui il suo viso si riempì di insicurezza.
‘Ma…allora??!! Cosa aspettate a cercare prima quella?? Così vi evitate la fatica…’.
‘Ne abbiamo discusso a lungo… alla fine è stata la nostra invocatrice, Yuna, a decidere. Sarà l’ultima sfera che cercheremo. In fondo…bisogna fidarsi di chi proteggiamo!!! Ehehehe’.
Wakka aprì poi una grossa porta. Sembrava l’ultima. Era molto semplice, e sembrava quella che si usava nei castelli medievali, pesante e alta più del dovuto.
‘E poi… mi ha detto che quelli come lei riescono ad evocare spiriti dell’aldilà… Ehm… il mio caso c’entra qualcosa??’ Noemi mostrò grande ansia. Pensava che almeno non fosse l’unica.
‘In realtà…il tuo caso è piuttosto particolare… ecco perché voglio farti conoscere Yuna… Magari anche tu potresti diventare una guardiana o guardiano!!!’ Cosa??!! Non mi passa neanche per la testa di andare in capo al mondo a cercare sfere… mi interessa risolvere il problema e fuggire subito, all’istante…
‘Perché tu sei un guardiano??’ chiese la ragazza, mentre percorrevano un piccolo e semplice corridoio, che portò ad una piccola sala circolare.
‘Sì…penso di abbandonare il Blitz per intraprendere meglio questo impegno!! Il nostro dovere è proteggere gli invocatori ad ogni costo durante il pellegrinaggio. Ora la mia squadra è rimasta senza capitano… Ed avevo bisogno di qualcuno che ecco…’—un po’ imbarazzato—‘…portasse la squadra alla vittoria… Avevo pensato a…’.
‘Tidus??’ appena detto, la saletta iniziò a tremare ritmicamente. Era come se si stesse avvicinando un gigante. Altro che gigante!!!!
Nella sala entrò un essere di tre metri, che si muoveva su due piedi ed era composto di sole pietre e sassi. Alcune rocce componevano le sue gambe, altre le “mani”, che avevano la stessa forma dei martelli. Tutt’intorno si muoveva un vortice d’aria fortissimo che fischiava e che sembrava mantenere in piedi tutte quelle pietre. Oh…oh!!! Chi… CHE DIAVOLO E’ QUEL COSO?? Vuole massacrarci, immagino!!! La prossima volta non citerò ancora quel nome… magari è stregato come quella maledetta spada…
‘Eccolo!! Quello è il custode della sfera di Besaid, che controlla l’aria e le rocce!! Abbiamo risolto gli enigmi… ora dobbiamo solo batterlo!!’ spiegò Wakka, mentre tirava fuori un pallone chiodato. Ha…ha detto bene??? DOBBIAMO??? No no no…. Io me la filo…
Noemi cercò di uscire dal naos a gambe levate: era un coso orrendo sì, ma anche lento nei movimenti, pensava, con tutte quelle rocce!! Peccato che quel vortice in realtà lo rendeva molto più agile di una gazzella. Quando lei cercò di avvicinarsi alla porta, venne presa in pieno di lato da uno di quei “martelli” rocciosi e venne catapultata per terra: solo per miracolo non andò a sbattere violentemente contro il muro.
‘Ehi!!! Stai bene???’ le gridò Wakka, che ancora non sapeva come la ragazza si chiamava. Ma non aveva tempo per aiutarla: per un soffio riuscì a non rimanere “spiaccicato” sul pavimento. Lei era accasciata a terra dolente, ma non aveva perso i sensi, e questo era strano, per la botta che aveva preso. Si sentiva ancora in modo strano, come era successo quando Rikku era stata attaccata dal mostro. La testa gli girava da impazzire e parallelamente sentiva ancora quella “cosa” che l’assaliva, e non sapeva se avere più paura del custode o di come di nuovo si sentiva.

‘Pensavo di trovare Yuna… Lei può battere questo mostro… Forse è stata una cattiva idea fare tutto da solo…!!!’ poi tirò una cannonata con il suo piede destro, che centrò in pieno la testa di quello e lo accecò per alcuni minuti. Lui già festeggiava, quando però una potente brezza lo fece sbattere contro una colonna. Quando si destò, con gli uccellini sulla testa, vide qualcosa di insolito alla sua destra. Accanto a Noemi era comparsa una spada, che lanciava luci blu ovunque, come la stessa ragazza.
‘Ma certo…il chakra… Forse se riesco a farle...’ Wakka venne preso da un’altra folata di vento che lo sollevò da terra. Lei lo aveva visto, spostando la testa, senza quasi mostrare consapevolezza nel suo sguardo e nella sua espressione. No!!! Se lo uccide…chi mi può aiutare… Lo devo fermare!!! Non voglio rimanere in questo mondo!!! MAI!!!
Senza che lei ragionasse impugnò la Fraternity e si scagliò contro la roccia-custode, facendo esplodere tutta l’energia nascosta che aveva dentro che aveva, venuta chissà dove.
Wakka ammirò come Tidus affrontava il nemico con quella spada che, composta d’acqua, era in grado di sciogliere le rocce tenute insieme dall’aria. Si muoveva così velocemente che quasi quasi non riusciva a seguirlo con gli occhi: non aveva mai visto così tanta grinta. Neanche nelle sue precedenti partite di Blitzball. Il gigante indietreggiò mano a mano che cadeva a pezzi sotto i colpi di quel “furioso” biondo. Quando il mostro di roccia cadde a terra a “roccia” in sù, Tidus corse verso di esso, fece un balzo dal suo petto e, mentre era in aria, mise la spada verso il basso in verticale e per i diversi secondi della caduta, essa si caricò di energia tale da tremare all’altezza dell’impugnatura. La spada perforò il petto robusto del custode, nonostante la resistenza offertagli dell’aria. L’energia blu che si liberò esplose, disintegrando le rocce del mostro e lasciando Wakka pietrificato. ‘Fooooorteeee!!’.
Dopo l’interna esplosione del gigante, piovevano sassolini ovunque e tra essi anche una sfera arancione, che cadde ai piedi di Wakka, che trasformò il suo stupore in felicità estrema. Essa riportava quel simbolo già visto “T”, emergendo con un colore arancione un po’ più chiaro.
‘E’… è lei!!! L’abbiamo presa!!! Ma come hai fatto?? Me…me la sono vista…brutta…eheheh!!’ e poi raccolse da terra la Sfera di Besaid, che brillava come il sole al tramonto, visibile agli occhi.
Tidus era caduto in piedi e rimase anche lui impressionato di quello che aveva fatto, Guardando qua e là i vari sassolini sparsi a terra. Anche se non ricordava molto, era sicuro di non aver mai fatto una cosa simile. Per giunta neanche pensandoci. Sembrava come dire “Era tutto calcolato”. Cercava di capirsi osservandosi, soprattutto il suo fisico, che non si addiceva né ad un ragazzo poco sportivo, né ad uno come lui, che non sapeva neppure calciare un pallone. Ma cosa gli era successo?? Era così confuso di tutto ciò che si mise le mani sulla testa lasciando cadere la spada, come se un gladiatore valoroso avesse ucciso in nemico che scoprì dopo che era un amico mascherato. Ma il nemico non era il problema: era la disperazione per non capire perché succedeva questo, perché era cambiato, e cosa c’entrava quella ragazza con cui continuava a fare i “cambi di parte”, per giunta che viene da un altro tempo e mondo?? Era un misto di confusione, dubbi, domande per quello che riusciva ora a fare, ma soprattutto paura di ciò che non ricordava e di quella strana forza. E se un giorno lei sarebbe sparita per sempre dalla circolazione a causa sua???
Wakka lo vide mentre scuoteva la testa a destra ed a sinistra con gli occhi chiusi, fino ad urlare all’impazzata, come un vero e proprio disperato matto, volgendo la testa verso il soffitto. Gli si avvicinò, appoggiò le sue mani sulle sue spalle e fece incrociare i suoi occhi castani chiari con i suoi, blu come il cielo.
‘Ma cosa ti prende?? Perché ti sei messo ad urlare?? Ahahah… E’ per caso questa la tua esultanza quando batti i tuoi avversari?? Lo avevo detto che eri un tipo strano, ma fino ad un certo punto!!’ gli disse, ridendo. Lei…io… perché… io non capisco… devo...devo riuscire a ricordare!! Ma...ma come?? Chissà cosa potrebbe pensare lei di me… che mi sto impossessando di lei?? L’unico modo è cercare di acquistare la sua fiducia… sono sicuro che passerà questa maledetta amnesia!!
‘ALLORA!!! Rispondi!! Cos’hai?? C’è qualche problema? Cosa ti assilla?’ Wakka iniziò a scuotere Tidus avanti e indietro come quasi un burattino, confuso più che mai.
‘Lui…il mostro…è tutto…finito??’ gli girava enormemente la testa.
‘Tu non stai bene. A quanto pare non hai recuperato le forze. Sei sicuro che conosci il chakra?? Senti, seguimi, che usciamo dal tempio. La sfera l’ho presa io!!’ “La sfera l’ho presa io!!” Certo, io faccio la fatica e lui si prende il bottino!! Però…non mi sono mai sentito così energico!!!
‘Tu… ti chiami Tidus, vero? Sai, ho già sentito questo nome da qualche parte… ma non mi ricordo proprio dove…!!!’ disse l’altro, guardandolo in faccia. Sembrava che quei capelli biondi (e in particolare i tre ciuffi che gli spuntavano nella parte davanti) gli avevano fatto ricordare qualcosa di importante. Ma non aveva molto tempo per pensare, visto che era atteso fuori da lì. Ed era anche difficile, con un compagno che sbandava qua e là senza saperlo. Sembrava un ubriaco…

Quando Wakka e Tidus uscirono dal tempio, il primo mostrò subito la sfera magica alla “signora in nero” e al leone violaceo.
‘Bene!!! Bravo! L’hai presa! Non ci posso credere…!!’ disse lei.
‘Mi ha aiutato lui!!’ e Wakka indicò il compagno di fianco. Per diversi secondi tutti stettero in silenzio. Ma…ma cos’hanno da guardare?? E’ vero, non mi sono visto allo specchio, ma perché tanto stupore? Ho qualcosa che non va?? Spero che passi via tutto…
‘LUI??? E chi è?? Non l’ho visto nemmeno entrare…era nel naos??!!’ chiese la signora.
‘No…no Lulu…l’ho…ecco… “trovato” stamattina mentre allenavo la mia ex-squadra. Ha anche lui un chakra! Forza, presentati!!’ e diede una potente pacca dietro la schiena al compagno. Lulu invece non sembrava per niente entusiasta all’idea di un nuovo guardiano da inserire nel loro gruppo. E poi non sarebbe nemmeno stato tale, visto che aveva un chakra come un invocatore. Era disgustata dalla sola idea, pensando “Ma dove l’ha pescato? E chi cavolo è??”. E non aveva di certo l’aspetto né di un guardiano, né tantomeno di un invocatore. Intanto il “leone viola” restava in disparte, a braccia conserte vicino all’ingresso del tempio, come se aspettasse l’arrivo di qualcuno. Dopo alcuni minuti fece un cenno a Lulu che si avvicinò anche lei verso l’ingresso.
‘Ma…sono tuoi amici??’ chiese l’ex-naufrago.
‘Be… li conosco da molto tempo assieme a Yuna!!. Io, Lulu e Kimahri’—ed indicò il leone—‘siamo suoi guardiani. Abbiamo appena appena iniziato il pellegrinaggio, ed abbiamo raccolto la prima sfera. Sono sicuro che lei potrà aiutarti per il tuo problema! Mi sa che è arrivata…’.
Poi Tidus vide il sacerdote fare ancora quello strano saluto.
‘Mi spieghi perché ogni tanto si fa… quello?’.
‘Quello? E’ la “reverenza”, l’hai scordato?? La forma di saluto che usiamo qui. E’ una forma di rispetto verso gli avvenimenti sacri, gli invocatori…bla,bla,bla…’ Ah…. Anziché fare la stretta di mano si fa quella sorta di rituale… mah… ormai…qui le novità non finiscono mai!!
Dopo che Wakka gli insegnò la “pratica”, tutti uscirono dal tempio: era arrivata la famosa invocatrice. Era già calato il sole già da un pezzo e si vedevano così tante stelle nel cielo, che sembravano più un insieme di nebulose, tanto da rendere il cielo blu, completamente diverso da quello di Metropolis, reso di solito nero-arancione dal grande inquinamento luminoso. Che spettacolo… Non è male questo posto…
Accompagnata da quasi tutti gli abitanti del villaggio (davvero pochi!!), arrivò Yuna, correndo verso Wakka, con un grande sorriso stampato sulla faccia.
‘Ho sentito…che sei riuscito a prendere la sfera!!’ disse, prendendolo per le mani e guardandolo negli occhi.
‘Sì… eccola!!!’ gliela consegnò e lei mostrò tutta la sua felicità, contenuta forse, per mantenere il carisma di fronte agli altri. Così lei le conserva…bene!! Adesso gli chiedo come risolvere il problema e…buonanotte! Anche perché, se rimango qui forse non tornerò indietro…neanche a Metropolis per lei!
Non era però ancora il momento: Yuna prese un’asta lucente e si mise al centro della piccola piazza al centro del villaggio e di fronte al tempio. Tutti si avvicinarono in cerchio, come se stesse iniziando uno spettacolo. Improvvisamente la sua bacchetta si illuminò assieme alla sfera arancione appena raccolta e tenuta nella mano, e si liberò un’intensa luce. Alzò poi le braccia prima ai lati e poi al cielo, e dalla sua asta si liberarono quattro fasci di luce arancioni, che sembravano “comete in miniatura”. Esse salirono fino al cielo che s’illuminò per un attimo. Dopo alcuni secondi arrivò da quel punto uno strano essere alato, che aveva ali rosee più leggere di quelle di un qualunque altro uccello, senza penne o piume. Non aveva arti superiori, ma solo inferiori, viola, e dal corpo esile spuntava un lungo collo, ricco di scaglie rosse lunghe ed appuntite, che si collegava alla testa appuntita, che ricordava quasi quella di un falco. Inoltre da questa spuntavano delle specie di capelli, che sembravano la continuazione di quelle scaglie rosse. Questo atterrò proprio davanti all’invocatrice. Ma…cos’è quel coso? E se… è pericoloso? Se le farà del male?? Tutti, soprattutto Tidus, erano stupefatti ed eccitati. Quell’essere era così docile che si faceva accarezzare facilmente.
In poco tempo tutti iniziarono ad esultare. ‘Evviva!! Evviva!! Ce l’ha fatta!!’ ‘Finalmente c’è qualcuno che ci proteggerà!!’ ‘La leggenda ricomincia!!!’.
Dopo una superrisata, Wakka si accorse di quanto fosse confuso il suo nuovo amico. Già, per i fatti suoi, se poi si metteva pure quell “uccello”, se si può chiamare così… Era rimasto incantato. Tutto qui?? Chissà cosa gli passava per la testa… si chiedeva.
‘Quello è un Eone!! Si possono evocare solo dagli invocatori, tramite le sfere magiche. Non è fantastico?? Per farlo è necessario un chakra. Con essi, sconfiggeremo Sin!! Allora… ti sei ricordato tutto ora? Sei ancora…intossicato?’ chiese Wakka.
‘Ah, sì?’—Tidus lo fulminò nello sguardo—‘Se quel “chakcoso” ti permette di evocare quelle creature dell’aldilà, allora io sarei morto??!!’. Wakka si spaventò, e dopo aver guardato a destra ed a sinistra, gli schiaffò un lunghissimo ‘Shhhhtt’. Ma lui riprese, mostrando ancora la rabbia e la confusione che aveva addosso.
‘Allora?? Perché sono conciato in questo modo?? Perché mi sono ritrovato qui, con una strana catena che non mi ero mai visto addosso??’—e gliela porta avanti agli occhi—‘E mi sono poi trovato tutto d’un colpo biondo e cresciuto??!! Perché non riesco a ricordarmi nulla???!!!’.
‘C…cresciuto?? Ehm…’—si grattò il capo—‘..siamo sicuri che sia solo un’amnesia?? Ti ho detto che il tuo caso è strano… Ascolta, perché non parli con Yuna?? Fidati, lei ti potrà aiutare…’ Wakka gli diede una pacca sulla spalla. Di lì a poco e Tidus sarebbe scoppiato di nuovo. Ma stranamente c’era qualcosa che lo rassicurava. Qualcosa…

Era tardi, ed alcuni abitanti erano rimasti in piedi seduti per terra davanti ad un falò a chiacchierare dell’ “impresa” di Yuna. Wakka chiamò la squadra dei Besaid Aurochs e si mise quasi ad urlare.
‘Da ora in avanti avrete un nuovo capitano!’ Perfetto!! Ed ora?? Mi metto a giocare con questi in una situazione così grave?? Non so nemmeno… Poi l’ex-capitano diede uno spintone a Tidus tanto da metterlo al centro dei ragazzi. Diciamo che era decisamente in imbarazzo, tanto da dire un “ciao” tiratissimo, portandosi la mano dietro il collo e tirando fuori un “sorrisino”.
‘Il nostro nuovo obiettivo sarà VINCERE!!! Battere tutti i rivali ed arrivare alla Coppa!!’ disse ancora Wakka e tutti i compagni festeggiarono il nuovo compagno saltellando come canguri ed incitandolo continuamente, ripensando a quel supertiro che avevano visto quella mattina.
Ma più che ascoltare i compagni di Blitzball, Tidus si fermò a guardare la nuova invocatrice. Stava bevendo il thé, mentre parlava con alcuni del villaggio. Lei… è l’unica… se solo…
Lei lo guardò per diversi secondi negli occhi, cosa che lo immobilizzò. I suoi occhi, uno azzurro e l’altro verde, incrociarono i suoi blu. Sembrava che tutto ciò che c’era attorno a loro non esistesse. Erano entrambi assorti in differenti pensieri, diversi, ma forse simili.
Da quella notte, infatti, tutto cambiò. Per tutti, per la squadra di Blitz, per Yuna, per Tidus. E chissà se sarebbe davvero migliorato il destino di ciascuno…

Link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=262661&i=1
 

6DeepTreasure9

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Ciaooo sono ancora viva^^ Non so voi XD XD jk
L'uni mi sta schiacciando in questi gg, ma tengo duro :D E gia' siamo a meta' marzo!!

Cap. 5: The Beginning Of The Pilgrimage

Il clima era molto mite, nonostante fosse notte, accompagnato da numerosissime stelle, ma senza la presenza della luna, con grilli che cantavano così bene che sembravano quasi uccellini. Dormire in un posto simile, sotto la luce morbida e quel canticchiare dolce, sarebbe stato molto facile.
Yuna ad un tratto si alzò e si allontanò dal gruppo, sempre con il sorriso stampato sul viso.
‘State attenta!! Quel ragazzo è un sacrilego!! Non fidatevi troppo di lui!!!’ esclamò una donna anziana, forse sull’ottantina, che vestiva abiti da contadina. Sacrilego?? Ho solo cercato di aiutare un amico… sono tutti così religiosi qui???
Ma lei, senza dare ascoltò sì avvicinò a Tidus camminando con leggiadria. Era così ‘delicato’ il suo passo che lui le rivolse una faccia un po’ sorpresa, attento a mirare la grande felicità che mostrava.
Ella portava una specie di kimono, bianco, che arrivava fino al seno, e sotto una lunga gonna viola, con una serie di fiori bianchi che si arrampicavano ad essa partendo da sotto. Il kimono era retto da una fascia larga e dorata, con dei fiori verdi sopra, che terminava con un grande fiocco dietro la schiena. Le maniche erano sfumate (dal bianco al fucsia) e così lunghe (ai lati, non dove esce la mano) che arrivavano a metà della gonna. Portava i capelli lunghi, lisci e castani, con una treccia “africana” che le cadeva sul lato destro; una collana sottile sul collo e due paia di braccialetti dello stesso tipo sui polsi. Lei gli si fermò davanti e lo guardò negli occhi mostrando tutta la sua timidezza. In realtà i timidi erano due…
‘Ehm… Ciao! Mi chiamo Yuna!’ poi mostrò ancora quel sorriso. L’invocatrice…
‘Io…sono Tidus…’
I due si guardarono per diversi secondi. L’una arrossì di colpo, per un misto di timidezza e, forse, di stanchezza per l’evocazione dell’Eone. L’altro era rimasto ancora impressionato da quello che aveva visto, ed a questo si aggiungeva anche quella “forza” che lo faceva sentire incredibilmente bene, dopo tutto. ‘Ehm…Ho visto il tuo Eone…era stupendo! Non ho mai visto nulla del genere!’ riprese Tidus, che fece forse il suo primo sorriso della giornata. Era contagiosa…
‘Valefor? E’ l’Eone di Besaid. Protegge questo villaggio.’—stette poi altri secondi in silenzio—‘A…Adesso inizieremo il nostro pellegrinaggio…v…vuoi venire anche tu? Ho…sentito che tu hai battuto il custode…!’ Poi arrossì di nuovo, più di prima, raccogliendo entrambe le mani candide davanti.
‘Ma io…ho un problema. Vengo da Zanarkand e questo…come lo chiamate…chakra mi ha portato qui. Cioè…mi sento ancora confuso…come se mi fossi risvegliato da…un lungo sonno… Non so né il motivo né qualcos’altro… è solo che ho questa strana sensazione, ma non riesco a ricordare…’ poi Tidus cambiò completamente sguardo. Lei sentì come una stretta nel cuore. Gli si avvicinò e gli prese le mani, calde, come le mani di una madre con suo figlio.
‘Da…Zanarkand?? Il tuo nome l’ho già sentito da qualche parte… credimi, sono sicura che durante il pellegrinaggio potremo aiutarti a risolvere i tuoi problemi. Hai detto di avere un chakra??’ sembrò riprendersi.
‘Tu…mi aiuteresti??’ lui arrossì di più di prima, senza staccarle gli occhi. Lei ebbe come un lampo.
‘Ma certo!! Ricordo una leggenda su un chakra molto particolare e potente… non sono sicura, ma trovando le sfere, riusciremo a fare qualcosa…!’ E gli fece l’occhiolino, come se gli avesse detto “E’ una promessa”.
Poi Wakka si intromise, mentre lui continuava a guardarla pensando a che aiuto poteva ricevere. Non sarebbe stato un pensiero in più durante il pellegrinaggio? Per giunta, doveva ancora dirgli quale era l’altra sua identità. Mentre pensava, l’invocatrice tornava dal gruppo precedente, che lanciava occhi fulminei verso il biondo.
‘Allora! Domani partiremo per Kilika alla ricerca della prossima sfera… Hai deciso??’ L’altro non rispose. Aveva proprio intenzione di portarlo con loro. Ma sarebbero stati tutti d’accordo? E chi tace…
Decidere??? In realtà siete stati voi a farlo… ma se questa è l’unica chance per capire e tornare a casa….

Passò un’altra nottata nera per Noemi, nonostante l’effetto del chakra fosse finito. Stavolta si trovò in una specie di baia, quella che aveva visto la mattina precedente, vicino alla spiaggia. Si trovava là sotto un cielo grigio e plumbeo. Alla sua sinistra vide ancora quel bambino. Aveva le mani sulla testa, come se gli scoppiasse. L’orfana gli si stava accostando, quando comparve improvvisamente ancora quel “pirata”.
‘Ah ah ah… cosa fai??? Continui a piangere??? Piangi, piangi… non sarai mai bravo quanto me….MAI!! resterai sempre un fallito…!!’ disse quello.
Il bambino si alzò in piedi per poi urlare con tutta la forza che aveva. ‘Jecht…..TI ODIOOOO!!!!’ Il grido riecheggiò così tanto che Noemi si svegliò di soprassalto dal letto. Tra poco avrebbe preso l’infarto. Si fermò per alcuni secondi prima a riprendere fiato, e poi a meditare, sul perché di quei continui sogni. Forse è l’infanzia di Tidus… ma…perché?? Quell’uomo chi è?? Cosa vuole? Cosa devo fare io??…. Sembra un enigma senza fine… Non riusciva però a trovare un punto fermo. Forse se avesse eliminato quell’uomo dai suoi ricordi, sarebbe finito tutto. Già, ma come, visto che non erano ricordi suoi?? E cosa c’entrava lei in questo??
Improvvisamente sentì delle voci provenire da fuori. Erano Wakka e Lulu che discutevano in maniera piuttosto accesa, sotto il sole mattutino.
‘NON DOVEVI, Wakka!!’.
‘Perché?? E’ in gamba, credimi… Ha un chakra molto potente!! E’ custodito da una ragazza molto decisa… dobbiamo solo risolvergli alcuni dubbi e basta…. E poi più siamo meglio è…!’.
‘BASTA, Wakka!! Il fatto che quel tipo assomigli a Chappu, non è un motivo valido!!! Non facciamo una vacanza!!!’ Chappu?? Stanno parlando di me?? Quella mi sta davvero antipatica…
L’altro sbuffò e rientrò dentro la sua tenda, e s notò alla sua destra, appoggiata al muro, a mani conserte e viso severo, la ragazza di Metropolis.
‘Chi è Chappu?? Stavate parlando di me, vero??!! Voglio avere delle spiegazioni! Cosa vuole da me quella lì??’.
Wakka subito cambiò volto. Camminò lentamente e si sedette su un letto, accanto a quello di Noemi ed iniziò a parlare con tono lento.
‘Chappu era mio fratello… Ha perso la vita combattendo contro Sin nella Milizia…. Ed ora per vendicarlo sono diventato un guardiano, lasciando perdere il mio sport preferito…’ Chinò la testa. Oh…
Calò il silenzio. L’orfana si sentì un po’ in colpa per la sua prepotenza nel sapere tutto di tutti. Così tirò fuori la prima cosa che le venne in mente per tirarlo su.
‘Senti Wakka…’—lei si alzò dal letto—‘Io…vorrei…vorrei dirti grazie per tutto quello che stai facendo per me… Insomma…’—sorrise—‘…chi si prenderebbe cura di una persona chissà chi, venuta per giunta dal nulla??’.
Lui riprese il sorriso: ‘Dai…ehm… non fare così… Mi stai facendo arrossire!!!’.
Da quel momento i due divennero amici intimi. E fu anche da lì in poi che Noemi decise di far parte del gruppo, mettendo da parte la sua solita testardaggine. Non ho altra scelta… Se voglio trovare quel “Jecht” e tornare alla normalità… spero che non sia troppo pericoloso….

Erano ormai tutti pronti per prendere la nave che si trovava in quel momento al molo, con direzione Kilika: un’isoletta leggermente più a nord di Besaid. Lì c’era l’altra sfera da prendere.
Tutti erano nella piazzetta del villaggio, sotto un’altra bella mattinata di sole. Noemi, Lulu e Wakka stavano aspettando Yuna da almeno mezz’ora, fino a quando non arrivò in fretta e furia con una grossa pila di valigie.
‘Non stiamo partendo per spassarcela!!!’ disse Wakka Senti chi parla…!!!
‘Hai… hai ragione… Sto arrivando!!’ Poi lui disse tra sé a bassa voce ‘Sempre così… da dieci anni che la conosco!!!’.
‘La conosci bene allora?’ chiese Noemi, sentendolo.
‘Sì… l’ho conosciuta dieci anni fa, incrociando Kimahri…’. Mi chiedo cosa ci possa centrare un leone viola del genere… boh…!!
Lui riprese. ‘Eravamo piccoli, allora!! E non avevo mai visto un Ronso in vita mia! Fu così che lei me lo fece conoscere… e poi, quando mi disse che ero simpatico…eheh…siamo diventati ottimi amici!!!’.
Yuna poi si girò e fece il gesto di reverenza davanti al tempio, e Noemi notò nel suo viso un non so che di tristezza e arresa, come chi deve dire addio a qualche cosa.
Dopo partirono subito, percorrendo una stradina che passava sotto diverse cascate scintillanti, dalle quali spuntava anche un meraviglioso arcobaleno. L’orfana pensava ancora se aveva fatto bene a venire con loro, fermandosi ogni tanto a mirare il paesaggio che la circondava. Altro che Metropolis!!! Quello era davvero un luogo paradisiaco. Quanto si dovrebbe pagare per una vacanza qui per una settimana??
Mentre Wakka e Lulu liberavano la strada da animali selvatici, il primo con una palla chiodata, l’altra con formule magiche tenendo in mano la sfera dell’aria e delle rocce, Yuna e Noemi si misero a parlare insieme.
Speriamo che mi creda… lo so, è assurdo…come è assurdo che mi trovi qui… ‘Io…sono…’ diventò rossa per imbarazzo.
‘Lo so…’—disse lei con sicurezza—‘…Mi ha detto tutto Wakka quando tu eri già a letto!! Il chakra ti fa diventare un’altra persona…che sa di chiamarsi Tidus…e che non ricorda molto di sé, vero? Ma non mi ha detto più nulla poi…!’. Quella specie di “riassunto” della situazione confortò la ragazza abbastanza sia per fidarsi di lei, che mostrava grande comprensione, sia per avere il coraggio per confessare altro.
‘Quella spada… è stregata!! Mi ha portato qui… E…e poi…e poi faccio sogni strani, con un bambino che mi assilla continuamente, dicendo che io gli devo fare un favore o una cosa simile…’ lo disse in maniera davvero confusionale.
‘Incredibile… un chakra che evoca una persona e non un Eone!! Questo è il tuo “vero” aspetto e lui quello magico?’.
‘Sì!! Ma quando mi sento in difficoltà, non sono più me… ti prego…aiutami!!!’—alzò la voce—‘Non so né chi sia né da dove venga… ma per favore, liberami da questo “spirito” o chicchessia…PER FAVORE!!! Io… io sono così confusa… Non ce la faccio più… Non voglio saperne un tubo di lui e i suoi problemi!!!’ si fece una bella sfogata per poi riprendere il controllo di sé.
‘Ascolta, però…Devi stare più calma…Sono sicura che non voglia farti del male!! Forse ha scelto te per risolvere contemporaneamente i suoi e i tuoi problemi…! Magari vuole aiutare anche te!!’.
‘I MIEI problemi?? Non li risolvere di certo uno stupido bambino e la sua copia più grande che si diverte a prendermi il posto…!!’ esclamò con grande disprezzo. Non voleva proprio saperne. E mi chiedo anche perché sia bambino… Era così assillata nei suoi pensieri che non si accorse che gli altri si erano già fermati prima. Non fece in tempo a girarsi che subito le comparve Kimahri davanti. Aveva un’aria estremamente minacciosa, ed armatosi di una lancia cercò di attaccarla.
Per un pelo lei schivò un primo attacco, cosa che la fece cadere a terra.
‘MA…CHE TI SALTA IN MENTE??!!! NON SONO UN MOSTRO IO!!!!’ urlò subito, ma sembrava parlare con un muro. Il leone cercò di attaccarla di nuovo, con occhi, gialli e luminosi, come quelle dei gatti la notte. L’altra si alzò di colpo ma inciampò all’indietro, e la lancia si fermò a 5 cm dalla sua gola, quando si sentirono delle grida da dietro. La ragazza stava sudando freddo, con il cuore, appunto, in gola.
‘Basta così!!’ disse Wakka. Dopo alcuni secondi, lei cercò di sbollire.
‘VI SEMBRA IL CASO???? MI AVETE FATTO PRENDERE UN INFARTO!!!!’ rialzandosi, mentre si avvicinava ridendo, sempre con quella leggiadria, Yuna.
‘Eheheh… Oh, non farci caso…. E’ fatto così Kimahri!! Voleva…metterti alla prova…forse!! Sai, non si capisce mai cosa pensa… Lo conosco da dieci anni!! E’ stato lui ad aiutarmi quando ero orfana!!’.
A sentire quella parola, Noemi trasformò il suo “infarto” in una minuta sorpresa. O…Orfana?? Anche lei è orfana come me?? Accidenti…ne abbiamo di cose in comune!! ‘Tu…sei stata un’orfana??’ chiese con delicatezza.
‘Sì…’—e ripresero tutti a camminare—‘…ma lui mi aiutò a superare quel momento!!’. Accidenti?? Ma come ha perso i suoi genitori??
‘Ma come…’ Noemi glielo stava chiedendo, quando Lulu sovrappose la sua voce alla sua.
‘Kimahri fa parte della tribù dei Ronso, del monte Gagazet. E’ stato il primo a diventare guardiano per proteggerla…!!’ Deve sempre rovinare le feste??!!
Erano intanto arrivati alla spiaggia, morbida e dorata come quelle che aveva sempre sognato di incontrare.
‘Non mi hai detto bene cosa ti è successo o da dove vieni…!’ le chiese l’invocatrice, con grande felicità.
‘E’ successo tutto per colpa di una spada che mi ha portato a Zanarkand… ma mi hanno detto che non esiste più…!! Me lo sarò sognato…’ ed abbassò gli occhi.
‘E’ vero, oggi rimangono solo rovine… ma non te lo sei sognato!! Ma se ritorni là potresti trovare qualche indizio che potrebbe aiutarti, non preoccuparti!!! Ma di quale spada parli??’.
Noemi si girò prima a destra e poi a sinistra.
‘Quella spada sparisce “così”—e schioccò le dita—e poi ricompare allo stesso modo!! E’ sulla manica che ho saputo…’ rispose stizzita.
‘Quel nome, vero??’
La ragazza ritrovò un filo di speranza. Sa qualcosa!!!! Forse….
‘Tu…tu lo sai???’ e si fermarono. Erano arrivati al molo.
‘No… però ho sentito tanto tempo fa una storia simile… quando ero piccola da mio padre. Non la ricordo molto bene…ma sono sicura che durante il pellegrinaggio mi verrà in mente qualcosa di più!!’. Speriamo…che non sia lungo!!!
Il molo era piccolissimo, costituito da un’unica “passerella” di legno e di sicuro non potevano attraccare più di tre navi. C’era già una piccola nave composta da tre piani, quello sottocoperta con il primo piano in alto esterno. Una nave piuttosto strana, non perché aveva le vele, ma perché ai lati presentava due grandi ruote con grandi pale per raggio, come quelle che hanno i mulini. Ma….a cosa servono?? Non vanno a remi ma a “pale”?? Qua le sorprese non finiscono più….
Il capitano—un tipo ciccione pelato e goffo—li fece imbarcare tutti e si mostrò un po’ timoroso quando vide Kimahri. E’ proprio orribile…ma come mai gli altri non sono sorpresi di vedere un leone bipede che entra nella nave??? Il viaggio sarebbe durato per tutto il pomeriggio, si moriva già di caldo. Non erano gli unici ad essere sulla nave: c’era anche la squadra di Blitz degli Aurochs e molta altra gente che aveva la necessità di raggiungere l’isola di Kilika.
Tutti gli abitanti del villaggio di Besaid si radunarono al molo (quattro gatti con il sacerdote pelato) per salutare la loro idola, perfino piangendo ed urlando ogni genere di saluto, che sembravano più degli addii, mentre Yuna tirò fuori un fazzoletto e lo agitò, continuando a salutare, e non riuscii a trattenere qualche piccola lacrima che gli rigò il suo bel candido viso, sempre però sorridendo.

Mentre Wakka pensava alla squadra, Lulu e il leone stavano ad aspettare l’arrivo, e Yuna letteralmente “ingabbiata” dalle persone imbarcate che la circondavano, Noemi si avvicinò all’ex-capitano di Blitz.
‘Perché la lodano così tanto? Cos’ha di speciale? Quella sorta di rituale che fa venire mostri dal nulla?’.
‘Ma…!! Certo che sei proprio un’ignorante!!’—mostrando una faccia estremamente sorpresa—‘Ti ho già detto che sono solo in pochi ad avere un chakra!! E solo esso può essere forte abbastanza per sconfiggere Sin. Quando la gente sente di questi “eletti” li lodano perché il loro potere riempie i loro cuori di speranza. E quella magia permette loro di evocare gli Eoni, che NON sono mostri!!!!!!’ rispose lui con tono severo.
‘Ahhhhhh… Quindi se mi metto ad urlare che anche io ho un chakra, verrò lodata anche io in quel modo??’. Noemi fece per la prima volta una faccia sorridente. L’altro, invece, fece una faccia preoccupatissima.
‘Co…cosa vorresti fare?? NON VORRESTI…’.
Noemi si girò verso il gruppo che circondavano l’ “eletta” ed iniziò a gridare ‘IO HO…’ quando Wakka gli ficcò una mano davanti alla bocca e la immobilizzò. Tutta la gente li guardavano, e Wakka divenne più rosso del pomodoro, tirando fuori un sorriso grande come una casa. Poi disse a Noemi sottovoce con il sorrisino tiratissimo: ‘Adesso VAI IN SOTTOCOPERTA e ci stai PER TUTTA LA DURATA DEL VIAGGIO, chiaro????’.

Ancora rossa sia dal ridere, sia per imbarazzo, Noemi andò al piano di sotto, tramite alcune scale ed iniziò a pensare. Quella ragazza non riusciva a vivere senza avere il cervello occupato.
Un chakra che è in grado di sconfiggere quella strana entità… Forse possono farlo quegli Eoni, ma ciò non vale per me. Io non so evocare quei cosi!! E di certo non ci tengo neppure!! Però… Quel bambino…. Ancora??!! Possibile che ci penso sempre?? Tanto è inutile!! Da sola non potrò mai trovare la soluzione! E’ un enigma più forte di me…Forse se riuscissi a parlare direttamente con… ma che dico?? Devo essere solo una pazza!!
Frattanto era arrivata al piano più in basso della nave, seguendo il rumore di uno strano motore. Ma cos’è questo fracasso?? Poi lesse sulla porta “Sala Motori” e la sua curiosità la spinse a darci un’occhiata.
Dentro vide due corridoi paralleli, con due ruote per parte, all’interno delle quali correvano degli strani animali dalle piume gialle, più alti dei cavalli, agili come lepri. Avevano delle zampe lunghe ed arancioni, che terminavano con tre dita, ed avevano un becco lucido dello stesso colore. Non sembrava che sapessero volare, ma le loro piume gialle brillanti sembravano leggerissime, e ricoprivano tutto il loro corpo, perfino il lungo ciuffo che spuntava sulla loro testa. Ma…cosa cavolo sono?? Una nuova generazione di polli ingranditi di 10 volte?? Avevo sentito parlare di OGM, ma questi proprio… Guarda!! Si muovono come criceti che continuano a correre in una ruota!!!
Lei si fermò a bocca aperta davanti ad uno di quei “polli” gialli, quando una ragazza, che forse era la responsabile del reparto, le andò incontro.
‘Ehi, tu!! Cosa ci fai qui?? Lo sai che potresti disturbare i chocobo?’ con un tono di rimprovero.
‘Cosa? I chocoche?? Scusa, io non ho mai visto polli così grossi in vita mia! Cosa avete fatto? Esistono raggi di ingrandimento??’ L’altra fece una faccia davvero sorpresa.
‘Ma….da che mondo vieni?!?! Mi stai dicendo che non hai mai visto un chocobo?? E’ inaudito!!’.
Noemi cercò di cambiare discorso, per evitare che quella ragazza gli facesse le stesse domande solite.
‘Ah… Quindi sono questi….chocobo che fanno andare la nave? Non si usa più il gasolio?’.
‘Sì, esatto… Ma cos’è il gasolio?’ adesso fu l’altra a fare la faccia sorpresa.
‘Ehm…lasciamo perdere…’ Guarda un po’ te gli uomini!! Avevano detto mille volte che le risorse non rinnovabili sarebbero finite!! Adesso hanno creato polli giganti per risolvere il problema…roba da matti!! Forse ancora non teneva conto che da Sin in poi tutte (forse) le macchine non venivano più usate…

Noemi tornò al piano di sopra, allontanandosi dal gran fracasso della sala motori, sostituito dal dolce rumore delle onde marine rotte al passaggio della nave. Trovò Yuna finalmente sola e disponibile e le si avvicinò, pronta per farle altre domande, ma lei la anticipò. Il bello era come l’aveva fatto.
‘Sai…trovo Tidus un tipo molto speciale…’ disse quasi sottovoce.
‘COSA??? Stai bene?!? Per me è proprio lui il problema!! Volete aiutarmi o “ammirare il tipo”??’. L’altra si girò. ‘Sbaglio o è diventato il nuovo capitano della squadra di Wakka e che viene da Zanarkand?’.
‘Si… te l’ha detto Wakka? E’ vero…’.
‘Allora ci credo che sarà un buon capitano!! Ho sentito che in quella città c’era uno stadio che era il più grande in Spira di tutti i tempi!! Ha giocato là?’. Finalmente!! Ho trovato chi mi può aiutare!!!
‘Non lo so… ma Io quel tempio l’ho visto!!! E Tidus l’ho anche visto in una strana immagine gigantesca proprio in quello stadio!! Apparteneva in una squadra-idolo… come si chiama…?’.
‘Vallo a chiedere a Wakka. Potrebbero essere informazioni utili per iniziare a fare ordine!!…’.
‘Ma tu come fai a sapere tutto questo?’.
‘Mi è stata tramandata una storia simile di generazione in generazione, dai tempi di Braska… io sono una sua discendente.’.
‘Ah… Quell’ invocatore che non aveva abbastanza potere e non è riuscito a sconfiggere Sin…’.
‘Sì… proprio lui!! Dicono che io abbia ereditato da lui le forze necessarie per farlo!!’.
‘Ma Braska era da solo?’ e Noemi si mise a mirare l’orizzonte sereno del cielo.
‘No… era assieme a due guardiani… uno non so chi sia, l’altro si chiamava Jecht’. Jecht???!! Ho già sentito questo nome… Ma certo!!
‘Ma questo è successo… mille anni fa??’.
‘Già…al famoso Sacrificio…’. E il suo bel viso si incupì di brutto. Sa….sacrificio??? Vabbè…come al solito non ci capisco niente…
Noemi si mise a pensare a come fargli quella domanda. La toccava davvero molto, perché la riguardava molto da vicino.
‘Tu….tu perché sei orfana? Perché io…io…’.

Link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=264235&i=1
 

6DeepTreasure9

¤·.∂яєαмѕ ƒιgнтєя.·¤
Sto cercando di controllare eventuali errori.. e' tutto giusto? Sono una frana xP

Il titolo della parte sei si chiama "The Occasion", buon divertimento^^

Si sentì uno strano silenzio per diversi secondi, in cui Yuna trasformò la sua naturale felicità in leggera mestizia.
‘Io…ho perso mio padre mentre lottava contro Sin. Abitavo a Besaid, e già molti mi conoscevano perché possedevo un chakra, e che quindi potevo invocare Eoni con le pietre magiche. Mi sono esercitata per dieci anni ed ora ho intenzione di sconfiggerlo, per il bene di tutti.’ Cavolo… Che peso avere certi poteri…. Però…questo chakra… se mi salverebbe da Sin… forse torno a casa…
L’invocatrice però tornò a sorridere… stava pensando a quel biondo “ruba-parti”? No… pensava alla sua felice infanzia. Improvvisamente, i ricordi furono interrotti da uno scossone, che fece tremare l’intera nave: tutti si aggrapparono a qualcosa, ma lei non trovò appigli se non la mano della ragazza castana, che si tenne sul bordo della nave.
‘Ma…Che cosa succede??TIENITI!!! Non mollare!!!’ gridò lei, mentre la nave continuava a vibrare, perdendo già parte del suo equipaggio e membri della Milizia in mare.
‘Tieniti!!!’ Noemi cercò di resistere, ma un violento colpo le fece mollare la presa, e se non fosse stato per Kimahri, che la prese al volo da dietro, sarebbe anche lei caduta in quelle onde violente, che già stavano facendo le prime vittime.
Quella di Metropolis si girò intorno senza capire nulla, fino a quando tutti videro una strana “pinna” sbucare dall’acqua. E’ lui…forse…torno a casa… Se mi ha portato qui, mi riporterà anche indietro…basta entrare in contatto...credo! Ella, nonostante la confusione, riconobbe che quello era…
‘SIN!!!!!’ gridò uno della Milizia a prua, ed esso, insieme ad un altro compagno, misero mani su degli arpioni là davanti.
‘Che vi salta in mente di fare??? Non lo sapete che potremo rimanere tutti secchi!!!!??’ urlò Wakka, mentre Noemi senti la sua pressione crescere. In fondo, la vita da ladra era molto più tranquilla…
‘Se non cerchiamo di dirottare la sua corsa andrà a Kilika!!’ rispose uno.
Così non lo ascoltarono e spararono contro la pinna di quel “pescione”, e la nave venne trascinata dalla forza incredibile di quel mostro.
Ho perso la pazienza unisciti a me, o incontrerai la mia furia…”.
‘Grazie…Kimahri…’ disse Yuna, quando la pinna di Sin cambiò direzione, facendo cadere in acqua altri soldati miliziani. Noemi si sentì davvero vicino alla morte, confusa e strana. L’unica cosa che la rassicurava era di avere la speranza di tornare a casa. Viva, certo… Se io venni qua durante la distruzione di quella città mentre Sin attaccava, forse posso ritornare ora in quel tunnel e….
Così corse verso il centro della nave, pronta per poter essere presa di nuovo da quell’essere.
‘Noemi!!! Che stai facendo???’ gridò l’ex-blitzer, che non poté fare nulla, poiché cercava di salvare uno che stava per cadere.
Yuna si destò subito, prese la sfera di Besaid e senza pensarci due volte, invocò l’Eone delle rocce e dell’aria, Valefor. ll cielo si annuvolò improvvisamente, e una leggera brezza si levò, illuminato da quattro mini comete di colore arancione, come la sfera. Uscì dal cielo ancora quello strano uccello, mentre l’invocatrice restò ferma con l’asta in mano dritta, come per concentrarsi nel modo migliore. E’ vero che il chakra usa anche “energie mentali”??
‘IO NON MI MUOVO DI QUI!!!! HO FINITO CON QUEST’INCUBO!!!!’ gridò lei, ma la pinna si spostò di nuovo, e quando l’acqua finì di piovere ovunque, lei sparì.
Manca poco ormai…”
Yuna mosse la sua asta, che brillava di almeno mille tipi di arancioni diversi e mandò Valefor contro la pinna di Sin, che continuava a spingere la nave. L’Eone sprigionò la forza di un centinaio di venti, da ovunque, creando un enorme vortice d’aria che però non scalfì nemmeno la pellaccia di quel “coso”. Da esso caddero diverse scaglie, che arrivarono sulla nave, aprendosi e liberando gli stessi mostri di Zanarkand.
‘Maledizione!! Ancora le scaglie!!!’ esclamò Lulu, mentre aprì un libro che sembrava vecchio secoli. Valefor allora fece una magia, e subito comparì un enorme masso che cadde, frantumandosi sulla pinna e tagliando le corde attaccate che legavano la nave a Sin. La nave così frenò di colpo, mentre l’essere scomparve sott’acqua, velocemente così come era apparso.
Inutili saranno i vostri tentativi…”.
Valefor sparì nel cielo, che tornò subito dopo sereno, ma di certo non si poteva parlare di “serenità” sulla nave: aveva perso circa un terzo dell’equipaggio che non stava sottocoperta. Tutti erano scossi, con qualcuno che piangeva il proprio compagno perso, perfino i chocobo della sala motori erano agitati: essi raggiunsero il piano di sopra continuando a strillare ed ad agitare le loro brillanti piume gialle.
Yuna smise di usare il suo chakra e cadde quasi svenuta per la fatica sulle braccia di Kimahri. Lulu nascose il suo libro, mentre l’ex-capitano si accostò alla sua invocatrice. Si girò a destra ed a sinistra: mancava qualcuno. Egli corse attorno alla nave, cercò dappertutto: Noemi era caduta in acqua, e forse per lei non c’erano più speranze.

Wakka, dopo che legò la sua vita ad una spessa corda, si tuffò in acqua e si mise a cercarla. Non si riusciva a vedere niente: l’acqua del mare era troppo profonda, e increspata fortemente dalla nave adiacente. Per non parlare poi della presenza di diversi piranha, che erano più numerosi del solito. Infatti, avevano localizzato la loro “merenda” in mare. Wakka non riuscì a trovarla, e tirò la fune per tornare sulla nave, prima di rimanere divorato da quello sciame affamato. Pensava ad un modo per salvare la sua nuova amica, che lo aveva imbarazzato prima, ma che gli stava più a cuore di quanto credesse. Appena mise piede sulla nave, i suoi compagni lo raggiunsero.
‘Allora…l ragazza? L’hai trovata?’ chiese aggrappata ancora a Kimahri per la stanchezza.
‘No…nessuna traccia…il mare è pieno di piranha…’ poi chinò il capo, ricordando che l’aveva condotta lui in quel rischioso viaggio.
‘Lo avevo detto che non era una buona idea!!! Complimenti Wakka!!!!’ urlò Lulu.
Tutti, eccetto Kimahri, si guardarono male, pensando a quella povera ragazza e ai compagni dispersi.
‘Purtroppo dovremo continuare senza lei. Complimenti…! Mettere di mezzo una ragazza…’ ribadì la maga.

Il mostro si allontanò nell’orizzonte marino e continuò dritto la sua corsa raggiungendo Kilika. Esso era un piccolo villaggio, composto da piattaforme sollevate dall’acqua e palafitte di legno ben resistenti. Si trovava poco prima dell’isola omonima, ed era poco più grande di Besaid. Sin arrivò a folle velocità, tanto che formò un enorme tsunami, alto almeno venti metri, che spazzò via l’intero posto e un terzo dei suoi abitanti. Molti cercarono di trovare riparo, ma la furia distruttiva del mare rase quasi tutte le palafitte sulla destra, creando un vortice d’aria che sollevò numerosi pezzi di legno e quelli che erano gli strumenti di quella gente. Accadde tutto in pochi secondi, e si contarono altre vittime. Quello che regnò poi era un grande silenzio, rotto forse da un pallone di Blitzball che sbatteva contro altri pezzi di legno sull’acqua.

Tutti quelli della nave, amareggiati, avevano già visto che Sin si era recato sfortunatamente in quella direzione, e che l’attracco sarebbe stato molto più difficile. La nave “Liki” uscì malconcia, perdendo una delle sue ruote “a pale” e malgrado tutto non imbarcava acqua.
Improvvisamente a babordo, là dove erano state distrutte le barriere di protezione, uscì dall’acqua una mano, o meglio, un guanto nero che cadde di peso, e il tonfo venne sentito da tutti che si girarono da quella parte. Venne seguita da un'altra mano inguantata, verde, e subito dall’acqua salì una persona, che portava negli occhi un’amara…”delusione”.
Non…ci sono riuscito…sono ancora qui… Sono stato colpito…e non ha funzionato…che botta!
‘Il tipo venuto dal mare!’ gridava uno della Milizia. Yuna, nonostante la stanchezza, si mise a correre verso quella parte, affiancata da Wakka.
‘Tidus!!! Sei…vivo??!! Con Sin…quei piranha…??’ urlò Wakka, che lo abbracciò, quando neanche quest’ultimo si era alzato in piedi. Beh…almeno…almeno non ho perso gli amici!!! Ma..ero sicuro che avrebbe funzionato…che cosa non va?? Perché non sono tornato nella mia città????
Subito Tidus si liberò dall’affetto di Wakka, mostrando ancora quel nervosismo che era difficile da capire.
‘Perché!??! Perché sono ancora qui?? Perché non mi ha riportato indietro??!!’—gridò pestando anche il piede destro—‘Chi devo pregare??!!’.
‘Ehi…cosa ti prende?? E anzi che sei sopravvissuto…’ gli rispose Wakka con una faccia davvero scettica, ma anche scherzosa. “Perché, ogni volta, quella rabbia?”, si chiedeva ogni volta. Era il chakra? Era la sua intossicazione, ora doppia??
‘Grazie al cielo, grazie Yevon!’ disse Yuna, che fece la reverenza con la testa alzata verso il cielo, mentre Lulu andò sottocoperta, tirando di nuovo fuori quel libro che portava con sé.
‘Ehi….possiamo parlarne… Che ne dici di andare al piano scoperto di sopra e parlarne con più calma? Non mi va di discutere con una persona inferocita…’ chiese Wakka e Tidus annuì, tenendo la testa bassa e lo sguardo un po’ perso.

Era già il tramonto e si vedeva come il sole, prima cocente, fosse visibile ora ad occhio nudo. Era tre volte più grande di quello di Metropolis. Come sottofondo si sentiva il grido di molti uccelli che sembravano i discendenti dei gabbiani: erano della stessa grandezza, ma erano in parte bianchi e in parte avevano penne azzurre. Wakka era a terra, a gambe incrociate, con le mani dietro stese, mentre Tidus era in piedi, appoggiato ad una delle poche barriere di protezione rimaste, mentre osservava lo spettacolo offerto dalla natura, che forse gli infondeva quella tranquillità e quella razionalità che gli mancava.
‘Pensavo… io… di poter tornare a casa… bastava entrare in contatto con Sin…. E invece mi trovo intrappolato…per sempre…’ disse a bassa voce il biondo mostrando una sorta di “sottomissione alla realtà” negli occhi blu.
‘Oh…avanti!! Non essere giù… arriveremo a Zanarkand, sta’ tranquillo!! Non capisco perché ci tieni così tanto… qual è il problema??!!’.
‘Qual è il problema???’—alzò la voce, girandosi verso di lui—‘Che sono nel futuro!!! E la mia città non esiste più!! Volevo tornare nel passato, per poter ricordare di più quello che ho dimenticato… Io…io mi sento come se fossi rimasto…addormentato…per tanto tempo…!!’.
‘Addormentato?? Intossicato, semmai!!! Magari non è stato quell’essere a portarti…nel futuro…magari qualcos’altro!! Secondo me è in quella città che avrai delle risposte!!’.
‘Ma…ti ho detto che è un cumulo di rovine ormai!! Cosa vuoi che ci troverò li?? Un cumulo di macerie e il ricordo di tutta questa disgrazia…’ ed abbassò lo sguardo.
‘Chiami me e i tuoi nuovi amici disgrazia??’ continuò Wakka, alzandosi in piedi e si mise nella stessa posizione del suo compagno. La sua frase non nascondeva un pizzico di irritazione.
Tidus girò la testa più volte, prima lentamente e poi più velocemente, volgendo uno sguardo adirato.
‘CERTO!! Come fate a capire?? Non avete mai visto la vostra casa essere rasa al suolo da un essere deforme mai visto!!!!’—alzò la voce ed iniziò a gesticolare—‘E’ questo il problema!!!’—e con i pollici delle sue mani si autoindicò—‘Mi sono ritrovato così, cresciuto, cambiato… che scambio la mia identità con una povera ragazza!!! Io voglio tornare come ero!! Che cos’è questa magia?? Che cos’è questo chakra che tanto elogiate???!!!’.
Wakka restò alcuni minuti in silenzio a calcolare le parole giuste, cosa in cui non era di certo un genio, ma comprese lo sfogo e la disperazione di Tidus, che aveva chiuso gli occhi e si era messo le mani sulla testa, come chi non vorrebbe sentire più nessuno, non vorrebbe più ragionare e complicarsi la vita, o semplicemente come dopo aver capito di diventare pazzo. Cadde lentamente ginocchioni e cercò in tutti i modi di non piangere: aveva la sensazione che farlo sarebbe stato imperdonabile. Anche questa era un’altra domanda: perché?
Il compagno si sedette di nuovo vicino a lui e gli mise il braccio sinistro sulla schiena. ‘Beh…il chakra potrà essere il tuo “peggior problema”, assieme ai tuoi ricordi…ma ti ha salvato la vita proprio ora… E l’ha salvata anche a me contro il custode del tempio…ehehe!!’.
Tidus aprì gli occhi e alzò la testa lentamente, tornando a contemplare il sole all’orizzonte. Aveva ragione.
‘Forza!—e gli diede due pacche sulla spalla—‘Siamo arrivati a Kilika!!’ e detto questo l’ex-capitano raggiunse gli altri a prua, che erano tutti rimasti pietrificati dalla nuova panoramica del villaggio.
Ha…ha salvato…la vita?? E’ vero… però immagino come si dovrebbe sentire l’altra identità!! Spaventata, confusa… devo solo cercare di ottenere la sua fiducia, in un modo o nell’altro! Ed appena otterrò le mie risposte, le spiegherò tutto… già…credo che anche un “dialogo” sarà un problema…
Si fece forza e si avvicinò al gruppo. Lo spettacolo era orribile: quasi tutte le palafitte della parte di destra erano state spazzate via, e gli abitanti sopravvissuti già piangevano le vittime ginocchioni, mentre altri si misero subito al lavoro per riparare i danni.
A quella vista, Yuna trasformò la sua felicità nel rivedere il proprio compagno illeso in una tristezza enorme. ‘Sconfiggerò Sin. Devo sconfiggere Sin!!’ si promise, guardando con occhi sbarrati il desolato paesaggio.
La nave attraccò a fatica e l’equipaggio sbarcò con le gambe che ancora tremavano. Fortunatamente i chocobo si erano calmati, ma era meglio tenerli dentro la nave.
Quando l’invocatrice sbarcò, fece la reverenza e poi cercò di dare conforto al popolo. ‘Abitanti di Kilika…Sono l’invocatrice Yuna….vengo da Besaid!’ in breve tempo tutti gli abitanti lì presenti si radunarono attorno a lei come con una dea. ‘Un’invocatrice!!’ ‘Grazie al cielo!!’ esclamarono alcuni. Dopo poco tempo si avvicinò una signora anziana accompagnata da una ragazza, forse la nipote.
‘Per favore!! Aiutateci!! Potete fare il rito del Trapasso? Abbiamo paura dei mostri!!’.
‘Va bene…conducetemi voi…’ rispose lei, seguendo quelle persone, assieme a Kimahri e Lulu.
Wakka si guardò intorno, e notò Luzzu e Gatta con quelli della Milizia che scaricavano il cargo segretissimo della nave. ‘Avete bisogno di aiuto?? Mi sembra pesante….’.
‘No…restate lì…questo cargo è troppo importante...se lo sapesse il clero ci rovinerebbe tutto…’ rispose Gatta.
‘Eh?? Vabbè…’. Wakka poi fece sbarcare l’intera squadra dei Besaid Aurochs ed ordinò loro di aiutare gli abitanti con le riparazioni già avviate. Poi s’incamminò verso il centro del villaggio, su palafitte improvvisate, quando notò Tidus fermo in piedi, in un lato della piattaforma di legno semi-distrutta. Sembrava che se si stesse specchiando, confuso e sicuro di non poter più tornare indietro, con occhi smarriti, non sapendo bene chi fosse o chi sia diventato, perché e come sia “ritornato”. Stranamente, per la prima volta, tutto questo conteneva anche una sorta di “ammirazione”. In fondo, aveva scoperto delle qualità che aveva sempre desiderato…
‘Ehi!!’—e qui Tidus si girò—‘Io vado ad aiutare quelli del villaggio. Vai a raggiungere gli altri…’ gli urlò Wakka, mentre correnva a dare una mano. Aiutare? Che tristezza… Sin distrugge e gli altri riparano tutte le volte… Devo cercare di stare calmo… E’ troppo pericoloso questo…chakra!! Ho ancora in mente la distruzione di quel custode… E poi perché non invoco un Eone, visto che è la stessa “magia”?? Basta sperare che ritornino i miei ricordi…e com’ero prima… anche se mi sento davvero benissimo! Già…nonostante tutto quello che era successo, e quell’enorme “schiaffo”, forse anche fatale, dalla pinna di quel mostro, non aveva neanche un graffio. Era completamente uscito illeso. Non stava solo “bene”: ma c’era di più. C’era qualcosa.
Mentre seguì l’unica piattaforma percorribile che portava dagli altri, si guardò intorno: uomini che lavoravano con grande pazienza, donne e bambini che seguirono lo stesso percorso, piangendo e ricordando i propri cari. Era davvero molto drammatico…il peggio era passato??
Tidus raggiunse la soglia di una piattaforma affondata a metà. Erano tutti lì, mentre Yuna tirò fuori di nuovo la sua asta. Che spettacolo raccapricciante!! Orribile… Già, anche molto. Tutta la gente si era radunata davanti ad un grande numero di corpi senza vita, che galleggiavano appena appena sulla superficie del mare, reso arancione dal tramonto, e scuro dalla presenza diffusa di varie ninfee. Erano vecchi, bambini, uomini robusti… E tutt’intorno c’erano diversi luminari, con del fuoco che bruciava vivacemente, messi lì di recente.
‘Allora…inizio….’ disse fra sé l’invocatrice, concentrandosi ed avvicinandosi all’acqua che nascondeva i cadaveri.
Il biondo, come tutti gli altri, erano rimasti “congelati” alla vista di quell’orrore, fino a quando la curiosità non batté la tristezza. ‘Inizia…cosa?? Cosa fa??’ chiese a Lulu che gli era di fianco. Lei si girò, e dopo aver fatto gesti del tipo “da che mondo vieni??”, gli rispose. ‘Sta eseguendo il “rito del Trapasso” ’.
‘Il…Trapasso??’ Che roba è?
‘Sei sicuro che la tua non sia solo un’amnesia?’ continuò lei, lanciandogli i suoi occhi, rossi come il sangue. Poi continuò: ‘Si esegue tale rito per mandare le anime all’Oltremondo. Quando una persona muore, è ancora molto legata alla vita terrena, e rifiuta di lasciare il mondo. L’anima però prova una grande invidia nei confronti dei vivi, e se restano per molto tempo sulla Terra, trasformano la loro invidia in rabbia ed odio, fino a diventare dei mostri. Il rito serve per mandarli là dove potranno stare in pace! E’ per questo che nei percorsi trovi dei mostri in giro…’. O…oltremondo? A…agghiacciate!!
Yuna si concentrò a tal punto che il suo chakra bianco la avvolse, soprattutto nei pressi della sua asta. Riusciva a camminare perfettamente sull’acqua, e quando fu abbastanza al centro dei cadaveri, iniziò a fare una specie di rito muovendosi energicamente assieme all’asta, come una danzatrice in gara. Improvvisamente i fuochi sui luminari divennero blu e dai corpi uscirono strane “comete”, come quelli che si erano visti dai mostri di Zanarkand abbattuti. Esse girarono a spirale attorno a Yuna, fino a quando non fu sollevata lentamente da una specie di fontanella d’acqua, che si apriva come un fiore. E lei continuava a girare, assieme a quelle comete, che salirono al cielo ed illuminavano tutto il posto, mentre la gente che vedeva quel rituale continuava a piangere, inginocchiandosi, gridando e urlando di dolore…

Quando il rito finì, la danzatrice era stanca morta, forse per colpa dell’uso di quel “chakra”, e subito venne condotta verso una palafitta indenne, ovvero una taverna per viaggiatori, e quasi tutti la seguirono.
‘Hai visto? E si deve fare tutte le volte che Sin fa delle vittime.’ continuò a voce bassa Lulu, mentre si incamminava con gli altri. Il “tipo venuto dal mare”, invece, restò ancora fermo a pensare, impressionato dallo spettacolo di dolore, guardando il sole mentre spariva basso all’orizzonte. Viene fatto tutte le volte?? Mi auguro che sia stata l’ultima questa!! Non vorrei mai più assistere a certe scene!! Mai più… Ma non mollerò mai!! Loro lotteranno contro Sin fino alla fine, io lotterò per arrivare al succo di tutto!! E’ una promessa…
Quella era la sua nuova, definitiva realtà. Il fatto che non era di nuovo a casa dopo aver incontrato Sin, e il fatto di trovarsi cambiato, lo spingeva a doversi abituare alla sua nuova vita…ed ad acquisire la fiducia di un’altra…

Link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=265997&i=1
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Bello, complimenti! :D
Ti ricordo che il sottoscritto continua a leggere, è solo troppo pigro per commentare...:D :D
 

Cespuglia2008

-+*Tokage the lynx*+-
eccomi,lo avevo detto che nei commenti non sono costante xD (in più è da due giorni che ho la febbre è mi è calata un po' solo ora ._.). Comunque brava! continua che sono curiosa di come prosegue ^^!
 

6DeepTreasure9

¤·.∂яєαмѕ ƒιgнтєя.·¤
Ciao.. vi ricordate di me? XDD

Eccomi tornata viva e vegeta.. dopo una valanga di cose che mi sono successe e che hanno causato questo enorme ritardo.. sowwy sowwy .___.
Cmq, vorrei farmi perdonare XDDD Eccomi di nuovo qua =D Buon divertimento^^

Cap. 7: Lack Of Courage

Tutti erano stanchi per il viaggio ed andarono a letto presto. La prima ad addormentarsi fu Yuna, stanca per il rito, che poteva essere fatto solo da quegli strani “eletti del chakra”. Fu un’altra dura nottata per Noemi, che si era buttata nel letto forse a causa sempre di quella stessa magia.
Sognò l’interno di una casa, composta da una sala di medie dimensioni, con al centro un tavolo circolare. Alla porta di ingresso della casa ci si arrivava tramite delle brevissime scale, e di più non si riusciva a vedere: era tutto offuscato. Lei non c’era in quella casa: vi era una donna alta, dai capelli castani lisci e mediamente lunghi, e con lei un bambino di sette anni che la ragazza iniziava a conoscere bene, e forse anche a detestare parecchio. Nei pressi della porta d’ingresso c’erano delle persone, precedute da due altre.
‘Lo…avete trovato?? Vi prego! Parlate….’ disse quella donna, mentre abbracciava in parte il bambino, come una madre.
‘No… Lo abbiamo cercato ovunque, ma non lo abbiamo trovato da nessuna parte… mi dispiace…’ disse uno. Poi subito il bambino parlo quasi a bassa voce.
‘Meglio…’ La madre che lo abbracciava abbassò lo sguardo fino a quando i suoi occhi castani non incontravano quelli azzurri del piccolo.
‘Come?? Capisco che lo odi tanto, ma se lui non tornerà non potrai mai dirgli che lo odi!!’ disse lei con una voce quasi da disperata. Poi riprese.
‘Lui…non avrei mai pensato che si sarebbe allontanato così tanto per quel maledetto sport…Jecht… dove sei…’.

Tutto poi divenne improvvisamente bianco. Si svegliò di soprassalto balzando dal mediocre letto su cui aveva dormito. Solo la stanchezza gli aveva permesso di dormire su di un affare di quel genere. Era uno dei pochi rimasti disponibili dopo il devasto. Jecht? Jecht? Jecht… Chi è questo diavolo di “Jecht”? Maledizione! Ma che mi prende?? Non ho mai fatti sogni così strani…e simili… La ragazza continuava a pensare che era colpa di quegli strani avvenimenti, considerati ormai una realtà vera e propria. Per diversi secondi, mettendosi le mani sulla testa e scostandola leggermente, ebbe nella mente quel nome, chissà perché quasi “riecheggiato” continuamente.
Quando si riprese un poco, cercò di dimenticare i ricordi del giorno prima, e provare invece a pensare quali altre sorprese avrebbe dato quel nuovo giorno. Di certo si augurava di non fare ancora i conti con Tidus, questo era davvero sicuro. Fuori faceva molto caldo ed era una splendida giornata. Il sole era cocente, nonostante alcune innocue nuvole ogni tanto indebolissero i suoi raggi. Già c’era un bell’ordine e gran parte delle passerelle di legno e delle palafitte erano state riparate, e questo dimostrava che la gente era abituata a questi lavori di riparazione. Insomma, quante volte Sin aveva distrutto quel villaggio?
Noemi vide poi Wakka avanzare verso di lei, con aria piuttosto allegra. ‘Ah! Ben svegliata! Vieni con me! Gli altri ti stanno aspettando nel bosco…’.
‘Nel bosco?? Qui?!’.
‘Certo!! Questo passaggio porta all’isola vera e propria. E tutta boscosa, ed in cima c’è il Tempio di Fuoco. E’ lì che prenderemo la seconda sfera. Bisogna stare attenti però… il sentiero è pieno di mostri…’ Oddio… Vi prego…
‘Mo…mostri?? Ancora??’ si spaventò, come se prevedesse il futuro, mettendosi una mano sulla fronte.
‘Beh…secondo te perché gli abitanti hanno scelto di vivere su palafitte??’ poi Wakka rise di gusto e spinse la ragazza a camminare avanti, dandole una pacca sulla schiena. Fantastico… Chi arriverà ora?? Un pipistrello gigante? Un essere a nove teste???... Poi si fermò di nuovo.
‘NO!! NON CONTATE SU DI ME, EH!? Io…non rischio di nuovo!!! Non voglio avere più a che fare con…’.
‘Oh, avanti!! Vuoi dimostrare davvero quello che sei o no? Se vuoi venire con noi non puoi stare con le mani in mano… Bla,bla,bla… E chi ha detto che voglio “combattere per voi”??! Poi l’ex-blitzer riprese. ‘Forza, datti una mossa!! Il grande Ohalland non aspetta nessuno!!’ Noemi iniziò a seguirlo.
‘Ah….E…chi sarebbe?’.
‘Era il sacerdote del tempio che lo ha fondato per custodire la sfera. Fu un grande giocatore di Blitzball… Fu lì che si allenò per la prima volta. Oggi tutti i giocatori si radunano lì per pregare per la vittoria. Sacerdoti…che praticano sport?? E che sport religioso sarebbe?? Ancora non mi ha spiegato come si gioca…
‘Anche quella squadra leggendaria?’.
‘Gli Zanarkand Abes? Veramente il tempio venne costruito circa ottocento anni fa… Dopo la distruzione di quella città quei campioni sparirono….dispersi…’.
‘Ah… mi dispiace… Ma ho visto comunque una loro immagine che rappresentava i giocatori prima che la città venisse distrutta. Te l’ho già detto questo?? Se mi credesse qualcuno…’ Wakka si fermò.
‘Senti, ho sentito già storie del tipo “uomini che vengono trasportati in altre epoche da Sin”!! Perché dovrei considerare ciò impossibile??’ Intanto raggiunsero gli altri nel bel mezzo del bosco.
‘Ah, sì? E se ti dicessi che ho visto Tidus in quell’immagine gigante??’.
Wakka si fermò stupito ed a bocca aperta, mentre Yuna si avvicinò all’orfana.
’Ehm…ecco…io…vorrei che ci accompagnassi per tutto il viaggio…’ chiese lei sorridendo, un po’ imbarazzata. Cosa??
‘COSA?’ esclamò Lulu appena sentite quelle parole.‘Cosa?? Deve venire con noi?? Ma Wakka non aveva detto che doveva fermarsi a Luka per trovare qualcuno?? Sei impazzita?? E’ troppo rischioso… ed è anche una novellina con il suo stesso chakra…’ L’invocatrice congiunse le mani tenendole in basso.
‘Oh…le mie scuse… perdonatemi…’ poi si girò verso il sentiero terroso e si incamminò. Ma… cosa le è preso?? Perché fa così?? Boh…
Wakka non si era quasi accorto di nulla, immerso nei suoi pensieri. Se prima ci credeva a malapena alla sua storia, ora lo credeva più una favola straordinaria. Quella squadra era il suo idolo, il suo modello per eccellenza. Quando fondò la sua, era convinto che essa diventasse come quella. Ma si sbagliava. I suoi giocatori erano davvero delle pappemolli…

Il bosco sembrava più una vera e propria giungla, e la grande umidità del posto rendeva più opprimente il gran caldo e l’afa. Si sentivano cantare grilli ovunque. Il sentiero era composto da piccole radici di piante che lo affiancavano, e tutt’intorno c’erano solo lunghi fili d’erba. Dalle piante più alte cadevano lunghe liane, e si notava anche qualche strano fiore qua e là. Il percorso proseguiva accanto ad un piccolo golfo, che era così calmo che tutto vi si specchiava sopra, reso grigio dall’ombra degli alti alberi là attorno. Poi, nei pressi un ponte di legno, il gruppo incontrò Luzzu e Gatta.
‘Ah, voi!! State attenti!!’ avvertì Luzzu, mentre dava strani segni a Gatta.
‘Perché? C’è qualcosa che non va?’ chiese Wakka.
‘Abbiamo avvistato una Scaglia Gamo all’ingresso del tempio.’ Scaglia…che?? Mi rifiuto!! Appena che sono distratti…me la filo!!!
‘Accidenti… non abbiamo altra scelta. C’è un unico ingresso….’ continuò l’altro. Noemi era letteralmente sbiancata in faccia, immaginando un mostro alto quanto un grattacielo.
Salirono lentamente le scale di pietra, con i corrimani dove si alternavano luminari con fiamme brucianti, fino ad arrivare in una piccola piazza che si trovava a metà tra il tempio di Kilika e il bosco. Alla propria sinistra era possibile vedere il villaggio dall’alto. Davvero un bel paesaggio.
‘Qui è dove Ohalland giocò le sue prime partite in superficie e si allenò…’ spiegò Wakka, ma tutti erano concentrati su un “coso” che non si riusciva a capire cos’era. Si trovava nel lato esterno della piazzetta, fisso, immobile. A vederlo da lontano sembrava un enorme masso grigio. Ma si sbagliavano di grosso.
Improvvisamente quella sorta di “conchiglia” si aprì e ne uscì uno strano essere d’erba, che aveva un corpo possente con alcuni funghi rossi sopra e sulle “spalle”, ed era provvisto di lunghi, lunghissimi tentacoli che si attaccavano a quel “tronco” come braccia vere e proprie. La sua “bocca” poi si apriva in tre parti, dal quale usciva un non so che di melma appiccicosa, ma di sicuro velenosa. I versi che lanciava assordavano chiunque, ma non abbastanza per essere uditi dalla Milizia di sotto.
‘Bene…bene…bene… tocca a noi guardiani!!’ gridò Wakka, che tirò fuori la sua palla chiodata, usata come vera e propria arma da calciare. Roba da guardiani?? Voi siete pazzi... Via…!
Yuna era protetta strettamente da Kimahri, che cercava di difenderla da quei lunghi tentacoli, mentre Lulu aveva già previsto da prima che…
‘Lo sapevo!! Eccola lì… che scappa a gambe levate!! Non può venire!!!’ Yuna si accorse che l’orfana stava correndo come una matta scendendo le scale.
‘Dove vai!!!?’—le urlò, inseguendola, per paura che altri mostri le bloccassero la strada—‘E’ pericoloso!!!’.
Così, mentre i guardiani cercavano di liberare la via per il tempio, lei corse più veloce che poteva per raggiungere Noemi. E lei, quanto andava veloce!! Già, per tutte le volte che era scappata a Metropolis, per sfuggire ai suoi creditori!!! Poi però lei inciampò su una radice ad “arco” che sbucava, e cadde a terra. Io… non voglio… Basta mostri… basta incubi… basta tutto!!! Io sono stufa!! Preferisco starmene al villaggio ed aspettare che tutto sia finito… Tanto… chi se ne importa!!!! Poi girò la testa dietro di sé. Yu…Yuna???
‘Perché sei corsa via?? Hai paura??’ chiese l’invocatrice, con grande gentilezza. Sembrava tutt’altro che arrabbiata.
‘Io… Non sono in grado… È roba vostra, quella!! Che volete da me??’ rispose l’altra, rialzandosi e togliendosi la polvere di dosso. L’altra si avvicinò a lei, con i suoi occhi, uno blu e l’altro verde.
‘Temi i mostri?? Sbaglio o hai un chakra come me? Sai, anche io quando ho scoperto questo potere avevo tanta paura, ma se riuscirai a controllarlo ti potrà solo aiutare!!!’ e le sorrise.
‘A…aiutare!! Ho…paura…Non voglio averci a che fare con quel mostro Gamo-coso!! E poi chi mi assicura che quella magia mi aiuti?? Vuole farmi sparire dalla faccia della terra!!!’. Stava davvero morendo dalla paura. L’aveva tantissimo quando aveva incontrato Sin, ma riuscì ad agire, semplicemente perché la speranza di tornare a casa non faceva che batterla. Lì c’era la possibilità invece di lasciarci puramente la pelle.
‘Ho capito…! Non sai ancora come usarla la magia!! Mi sono allenata dieci anni e so benissimo come fare…non preoccuparti!! Ti insegnerò io…’ detto questo le fece l’occhiolino, risollevandola un poco. Mi…mi aiuterà?? Lei…ma come…
I guardiani fecero una grande fatica contro quel mostro d’erba: le armi sembravano che non facessero alcun effetto. Lulu poi tirò fuori di nuovo quel libro, prese la sfera di Besaid che aveva ancora con sé e la girò in modo circolare, e recitò Deepwhirl, creando una specie di turbine che portò con sé un grande numero di sassi e pietre dalle circostanze.
Noemi e Yuna erano nei pressi della piazza e videro tutto. Il turbine colpì così duramente il mostro che ad uno ad uno caddero tutti i suoi tentacoli, e lentamente il suo corpo cadde a terra, liberando ancora quelle singolari “comete”.
‘Cavolo!! Deve essere potente quella sfera!! Cos’era?? Altra magia??’ chiese l’orfana.
‘Lulu ha studiato la magia nera prima di diventare una guardiana. Porta sempre con sé un libro pieno di formule di incantesimi… ma siccome non ha un chakra, l’energia la prende dalle sfere’.
Bene!! Il chakra trasforma in maghi le persone… e c’è qualcos’altro che devo scoprire?!
Wakka e la “maga nera” erano stanchi morti, forse anche Kimahri, ma lo nascondeva bene.
‘Essere guardiani… stanca!!’ commentò Noemi da lontano, e subito Lulu rispose con arroganza. ‘E così tu, scappando a gambe levate, dovresti venire con noi??!!’
Lei a sentire quelle parole cambiò sguardo ed abbassò gli occhi. Non poteva andare con loro. Non aveva coraggio, per niente. Non sapeva neanche impugnare un’arma, niente di niente. L’unica cosa era quel chakra che tanto lei odiava. Cosa poteva fare a quel punto? Imparare ad “usarlo” o rimanere imprigionata lì, in quello strano mondo?? Erano poche le alternative…
Wakka, vedendola imprigionata nei suoi pensieri, ribatté con forza. ‘Ma…io lo giuro!! L’ho vista!! Contro il custode di Besaid…!’.
‘Ah, si?? E allora perché, di fronte ad una situazione del genere non lo ha dimostrato??? E’ inutile che insisti Wakka, nessuno può prendere il posto di tuo fratello Chappu! Nessuno!! Mettitelo bene in testa!!’—e qui Lulu iniziò a salire le scale che salivano fino al tempio—‘…è morto, schiacciato da Sin, e buttato nelle acque del mare…’ Mo...morto… oh…Certo…Io…Prendere il suo posto?? Sono pazzi, sia che pensano a me o a Tidus…
L’ex-capitano non sapeva come rispondere. Aveva sempre creduto che Tidus fosse la sua “seconda occasione”. Non era riuscito a proteggere il fratello, sentiva così tanto la sua mancanza nel cuore! E il nuovo arrivato assomigliava molto a lui, e voleva davvero che prendesse il suo posto. Niente a che vedere con la ragazza, come pensava Lulu…di certo, lei ancora non sapeva…
‘Deve solo superare i suoi problemi!! Diamole un po’ di tempo!’ disse Yuna, e tutti si incamminarono verso il tempio. Superare i problemi?? Io sono solo di impiccio qui…
In effetti, sembravano strani i riferimenti di Lulu. Insomma, gira e rigira e quel nome saltava sempre fuori. Doveva essere successo qualcosa tra lei, il “Chappu” e Wakka. Questo era certo.
Così in breve tempo raggiunsero il tempio di Kilika. Era un tempio di pietra bicromata, di un marroncino leggero e un chiaro verde. Era davvero strana, era composta da due imponenti torri dalle forme circolari e contorte, quasi come la giungla-bosco iniziale. Prima dell’ingresso, al quale si accedeva tramite delle scale che portavano in basso, c’era una piccola piazza circolare, dove al centro c’era del fuoco “sotterraneo” che bruciava. Tutt’attorno ad essa c’erano delle piccole scalinate con diversi luminari ed alcune statue messe lì chissà perché. C’erano diverse persone, ed assieme a loro si aggiunsero quelli dei Besaid Aurochs, aspettando però alcuni minuti, affinché arrivasse anche il loro portiere, un po’ cicciotto. Faceva quasi pena a vederlo, tanto che faceva fatica con quelle interminabili scale.
I pellegrini entrarono nel tempio e Noemi esitò un momento. Una signora decisamente anziana, dalla schiena ricurva, si avvicinò a lei come se qualcosa catturasse la sua attenzione.
‘Tu… sei stata a Zanarkand?’ chiese a lei, reggendosi con un bastone. L’orfana rimase estremamente sorpresa. Forse sapeva qualcosa. Lei…lei… Finalmente qualcuno che mi può aiutare!!
‘Sì!! Mi…conosce??’ con faccia stupita e sorridente.
‘Quella… mi sembra la catena di Zanarkand, se la mia memoria non m’inganna… sa com’é…a quest’età…eheh!! Allora l’avete ritrovata!!’ Cosa??? E che è??
‘Ehi!! Vieni!!’ gridò poi Yuna, ridendo ed agitando la mano destra. Poi quella signora anziana seguì con lo sguardo la ragazza, mentre si incamminava, commentando poi ‘Incredibile…!’.

Quando la ragazza entrò con gli altri nel tempio, si accorse come l’elemento del fuoco fosse dominante, accompagnato da un simbolo continuo, “n” . C’erano luminari dappertutto, specialmente i due più grossi situati prima delle scale che portavano al Chiostro della Prova. Essi conferivano all’ambiente l’atmosfera “calda” e giallo-arancione all’ambiente. Era entrata in una sala circolare come quella del tempio precedente, e c’erano le stesse statue di prima, come quella di Braska. Ce n’era comunque anche un’altra, di fronte alla quale Wakka stava inginocchiato a pregare e fare riti di reverenza.
‘Grande Ohalland, guidate i nostri passi! Per la vittoria…per la coppa!’ diceva. E’ ridicolo!! Si rischia la vita e lui pensa al gioco?!? Se non ha vinto per tutti quegli anni…. Non è che sta pensando…no….non lo farebbe!! Lo conosce appena…
Quando ebbe finito, si destò in piedi. ‘Bene!! La sfera del fuoco e della forza di Kilika ci aspetta!! Ma…’—si girò verso gli altri—‘…chi va a prenderla? Non possiamo andare più di due persone…è vietato dal credo…!!’.
‘Io dico che dovresti andarci tu, Wakka… Sbaglio o l’ultima volta volevi tanto dimostrare quanto eri forte?? E comunque questo è il famigerato tempio del Blitzball…ti porterà fortuna!!’ disse Lulu.
Fiuuuuu… E chi sarebbe la seconda persona?? Con la mia caaaara sfort…
‘Vieni con me Noemi! Gli faremo vedere a Lulu la tua vera forza!!’ e la prese per un braccio, quasi facendola cadere e trascinandola verso le scale che portavano al Chiostro della Prova.
‘COSA?? Sei pazzo?? Io non ci entro là dentro!! Mai e poi mai!! Sia chiaro!!’.
Poi Wakka la tirò di nuovo con forza, fino a farla girare di 180 gradi. ‘Certo che sei strana!! Vuoi vincere l’arroganza di quella’—ed indicò la “signora in nero”—‘si o no??’
‘A me non me ne frega niente di quello che pensa!! Adesso lasciami!!’
‘Ti prego!! Farò tutto io, promesso!!’ e poi, con la mano nascosta in una tasca, fece il “segno della forbice”. Come dire “Come no?? Farò di tutto per mostrare l’altra parte di te!”.
Alla fine la ragazza accettò, annuendogli, forse grazie al sorriso di Yuna, che le mostrò quando si voltò verso il gruppo. Si giurava stavolta di restare il più possibile calma e di non fare assolutamente nulla, per evitare il solito “fastidio”.

All’interno si trovò una piccola saletta, piena di luminari di fuoco. Faceva molto caldo, e sulla porta, avvolta dalle fiamme, era possibile vedere alcune scritte strane, le stesse del tempio precedente, e quello stesso simbolo. Speriamo che non mi trovi in un altro labirinto come in quell’altro tempio!!!
‘Uff…che caldo… Si può sapere che razza di scrittura è questa??’ chiese al compagno, con aria seccata dalle novità che uscivano fuori. Tanto che non c’è mai un attimo di respiro!!! Indicò prima il “e”, poi il “j”, ed infine il “v” affianco.
‘E’ la lingua di Spira. E’ la sacra scrittura “yevonita”, usata nelle magie, nei templi e nelle preghiere’. Ah…un’altra lingua marziana… infatti non ci capisco un acca!!
Stranamente, anche prima di Besaid, a Noemi quella scrittura sembrava di averla già vista da qualche parte. Chissà perché. Intuito??
Il duetto avanzò oltre corridoi e porte su porte, superando diversi tranelli, come evitare piccole palle di fuoco o saltare oltre aperture profonde ed infuocate del pavimento, ricoperto di bassorilievi con le stesse scritture. Ad ogni ostacolo la ragazza mostrò sempre grande paura e ciò di certo complicava il percorso e il lavoro di Wakka. Lei non era in grado di diventare una di loro o una guardiana se l’avessero voluto. Non aveva le qualità, anzi una ce l’aveva: cacciarsi nei guai. Quello era sicuro. A parte che non era nemmeno una “qualità”… Più si avvicinavano al Naos centrale, più la temperatura aumentava. Era davvero insopportabile quel posto, e per dimenticare un po’ la stanchezza, un bel dialogo era la “cura” migliore.
‘Posso almeno sapere che cosa c’è scritto da tutte le parti??’ chiese lei, facendo con la mano sinistra un “ventaglio”.
‘Sono tutte preghiere e versi sulla sfera di Kilika. Essa permette di invocare un potente essere di fuoco… così dicono le scritte…’. Certo… Con questo caldo non poteva essere diversamente… Mi gira la testa!!
Finalmente, dopo tanta fatica e sudore, i due arrivarono di fronte alla porta del Naos. Era una porta composta da solo fuoco.
‘Ci siamo!!’ disse il suo compagno con serenità e fatica.
‘Ah, benissimo!! Fatica sprecata!! Non si può passare!! Bene… torniamo indie…’ appena si girò di spalle venne catturata per un braccio dall’amico.
‘Non l’hai capito?? E’ un altro trabocchetto!!’ spiegò lui, e quando mollò la ragazza passò oltre la “porta” senza farsi un graffio.
Ci vollero però dieci, lunghissimi, interminabili minuti prima che convincesse Noemi ad oltrepassarla. Quella sì che era l’ultimo ostacolo del tempio. “Far oltrepassare un trabocchetto ad una persona impossibile…”. Bella come idea. Lo fece sorridere, ed è proprio quel suo atteggiamento che la spinse a buttarsi. Si sentiva un po’ presa in giro e derisa. Era una di quelle cose che non sopportava.
Dopo ciò raggiunsero un’enorme sala circolare, dove all’interno non si poteva proprio stare, tanto che la vista si appannava. No…non mi dite…che… Per favore!! Ho… già visto una sala come questa…
I suoi pensieri furono stroncati da rumori di passi pesanti, mooolto pesanti. In breve tempo comparì un essere che era alto due volte di più di ella, e aveva la fisionomia umana. Un essere completamente avvolto dalle fiamme, tanto che non si riuscivano a distinguere le sue parti superficiali. Si scorgevano chiaramente dei lunghi “artigli” di fuoco nella parte terminale delle sue braccia. Era decisamente molto più arrabbiato dell’altro custode di pietra, come se qualcuno gli aveva fatto un torto. Lanciava versi striduli che rabbrividivano chiunque. Come un perfetto pazzo. Se avesse saputo parlare, allora la diplomazia sarebbe stata decisamente la cosa migliore, ma…
La sola vista di quel custode e la paura di quello strano chakra, come era successo prima, bloccarono la diciassettenne, che non sapeva proprio né cosa fare, né cosa pensare.
‘Forza!! Mostrami cosa sai fare!!! Io lo distraggo, mentre tu… eh?’ Wakka si girò dietro, pensando che lei o lui avesse collaborato, ma si sbagliava. Infatti la vide correre verso la porta-tranello.
‘IO…ME NE VADO!!! IO CI TENGO ALLA PELLE!!! Non ho mai rischiato così tanto in vita mia!! Se volevi che quell’energia mi prendesse di nuovo e mi facesse sparire hai fatto male i tuoi conti!!!’ e lei, dopo aver urlato, si avviò alla porta. Questa volta l’ex-blitzer si accorse che quella porta era diventata fuoco vero. Lo poté fare perché vide una fulminea luce azzurra mista all’arancione-giallo del fuoco.
‘NO!!!!! FERMA!!!!’ urlò, ma si dovette girare subito davanti a sé, se non voleva fare la fine dell’abbrustolito. Poi sentì un tonfo da dietro, come quello di qualcuno che cadeva di peso.
Stavolta Wakka si era davvero sbagliato.

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Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Scusate il doppio post. 6DeepTreasure9 è molto impegnata al momento, ritornerà a postare con regolarità da agosto. :D
 
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