Mi ero già espresso parecchio tempo fa a riguardo ma vuoi per il desiderio irrefrenabile di riniziarlo, vuoi per i ricordi legati a questo straordinario capitolo, scrivo con grande entusiasmo l'ennesimo post su FFIX. Avviso a tutti coloro non l'abbiano ancora finito che questo post-elogio potrebbe innavertitamente svelare degli spoiler e che se comunque servisse a qualcuno per farsi un'idea generale e prendere la brillante iniziativa di cominciarlo, ben venga!
Come dicevo, nonostante ami tutti i capitoli della saga (bè, quasi tutti...), devo dire che il IX l'ho amato in maniera particolare. La storia mi ha preso moltissimo, è a tratti decisamente divertente, a tratti tragica, a tratti intensa, sicuramente non ti lascia mai indifferente. Condivido l'opinione di alcuni sul fatto che questo capitolo della serie è il migliore dal punto di vista ambientativo....lo stile classicistico unito alle estremizzazzioni manieristiche/barocche fanno del paese delle nebbie e più in generale del resto del mondo un ambiente affascinante in cui giocare (girare quei graziosi villaggi è un piacere immenso^^!).
Sicuramente di questo fantasy ho apprezzato lo stile e l'ambientazione un po' fuori dai canoni rispetto agli ultimi episodi, il tentativo di dare un significato filosofico al dramma delle vicende (tutto il tema del teatro, delle maschere, della "commedia della vita e della morte" mi suggeriscono almeno una vaga conoscenza da parte degli autori di Pirandello), il fatto che non si prendesse troppo sul serio per gran parte della sua longevità e poi di colpo assumesse una certa serietà e pathos.
Inoltre anche se l'VIII mi è piaciuto tantissimo, ho sentito la mancanza dei ruoli ben definiti, recuperati prorio in questo capitolo.
L'ho giocato almeno un paio di volte (troppo poche ahimè) e ogni volta scoprivo qualcosa di nuovo. Il mondo delle missioni secondarie è pressochè infinito. Ho passato una vita intera a fare le missioni secondarie del chocobo (chocogafrie e varie...) per avere la soddisfazione di battere Ozma (cosa tra l'altro che non sono riuscito a fare perchè la mia ps1 mi ha abbandonato poco prima della grande impresa...ma questa è un'altra storia^^)
Per quanto riguarda l'aspetto prettamente grafico è tutta questione di idiosincrasie personali su cui non è mia intenzione disquisire, anche perchè lo ritengo inutile. Diciamo che è un discorso che riguarda la realizzazione tecnica per cui se si confronta FFIX agli altri due FF precedenti apparsi su PS1, graficamente FFIX straccia senza pietà sia il settimo che l'ottavo episodio, senza nessunissima ombra di dubbio. Rispetto al settimo è proprio su un altro pianeta, e nemmeno FFVIII gli tiene testa.
La grafica è ricca, particolareggiata, disegnata con tratti magistrali. E sopratutto, i personaggi non staccano più in modo così evidente rispetto agli sfondi. Vedere le figure filiformi e squadrettate di Squall and Co. muoversi per ambienti pre-renderezzati foto-realistici era uno spettacolo che sconcertava spesso, più che che affascinare.
E in tal senso FFIX è immensamente più riuscito, rendendo alla perfezione l'idea di ambienti perfettamente integrati graficamente con l'insieme dello stile del gioco, e sopratutto di personaggi che appartengono realmente a quel mondo lì.
Insomma come ho già detto l'altra volta, FFIX rappresenta una delle punte massime di sfruttamento delle risorse della PS1, e in tal senso è uno dei FF con la grafica migliore di sempre.
Parlando di realizzazione tecnica e sfiorando il comparto narrativo della caratterizzazione dei personaggi devo dire che la scelta dei "personaggi nani" (tutt'altro che casuale) è stata davvero azzeccata, infatti a mio parere rimpicciolendo un pò i personaggi si riescono a "ingrandire" le varie scene, aggiungendo più particolari alla visione di insieme. Inoltre, per quanto riguarda la questione estetica dei personaggi sembra proprio che il vestiario sia collegato indissolubilmente alle loro personalità. Potremmo fare l'esempio di Freija che, con quel cappello che le copre parte del volto, dà l'idea di una persona quasi in "lutto", ma non per questo debole o poco sicura di sè. Altro esempio potrebbe essere il banditore d'asta di Toleno, in quel vestito quasi "altezzoso"... Infatti appena l'abbiamo conosciuto è già li a fare affari con Kuja! Anche la regina Brahne, vestita in modo lussuoso ma con poco buongusto dà l'idea di una sovrana avida di conquiste.
Le proporzioni vanno ben al di là del semplice gusto personale, è questione di capire che i "nani" sono una scelta dovuta per vari motivi, tra i quali c'è l'enfatizzazione delle scene comiche, il ritorno alle origini richiamando il 2D che aveva i personaggi di statura bassa, e non ultima l'accentuazione del tema fantasy. Personaggi di normale statura in questo capitolo non avrebbero reso come quelli scelti.
PS: Avevo sempre pensato che la frase di Gidan fosse buttata lì per caso, ma ora capisco quanto Sakaguchi avesse visto lontano nel fargli dire "Il valore di un uomo non si misura dall'altezza, ma dalla purezza del suo cuore."
Bisogna ammettere inoltre che la presenza dei compagni di Gidan ognuno con il proprio dialetto (Er Cina è un vero spettacolo!) resta ancora oggi un elemento peculiare indimenticabile.
I personaggi poi sono interessanti soprattutto per come interagiscono tra di loro: spesso, in alcuni Final Fantasy, capita che alcuni dicano frasi o esprimano pensieri sui loro problemi personali ma i compagni di squadra sembrano non curarsene. Invece in FFIX mi sono accorto che ad ogni azione di un membro del gruppo corrisponde sempre una reazione da parte dei compagni. Lampante è l'esempio di Vivi: ogni volta il piccolo maghetto cade nello sconforto per le sue dubbie origini, uno dei personaggi è lì pronto a rassicurarlo e tranquillizzarlo. Mi ha piacevolmente sorpreso Freija, che prima di entrare a Burmesia si lascia incoraggiare da Vivi e addirittura elogia Quina per il suo rapporto con la natura^^!
Questo gioco ha avuto il pregio di riuscire a miscelare perfettamente la comicità e la serietà della vita. C'è chi pensa che FF9 sia un gioco per bambini, ma vorrei far notare la serietà dei pg: cominciamo da Vivi, un bambino di 7 anni allegro e spensierato, poi incontra i suoi simili, e incomincia ad avere paura, paura di non essere più unico come persona, e teme che un giorno morirà come gli hanno mostrato gli altri maghi neri; poi Gidan che è un ragazzo pieno di spirito e molto altruista, ritrovando le sue radici ha scoperto quello che non avrebbe mai voluto sapere; Steiner, incomincia a ragionare con la sua testa dopo che comprende che per tutta la vita ha eseguito degli ordini sbagliati; Freija, è partita solamente per trovare Sir Flatrey e finisce anche lei nella confusione, temeva di essere stata dimenticata (e lo era) e allora ha pensato "che ho da perdere...?"; Garnet, è una ragazza molto fragile, vede il suo regno cadere, e teme di non poter far nulla; Amarant cerca di riscoprire il suo passato, come Gidan, ma non è altrettanto sicuro di volerlo ritrovare...Eiko, è sempre rimasta sola con i moguri, e non ha mai avuto contatti con un altro suo simile, così appena scopre che anche Garnet è una sciamana riscopre il valore della famiglia perduta.
In particolare vorrei sottolineare il comportamento e l'evoluzione di alcuni personaggi. Ad esempio Eiko rimanendo sola in tenera età, si dedica fin troppo presto a quelle "faccende da adulta" come conservare integre le mura e le tradizioni del suo villaggio e per questo si atteggia spesso a "prima donna" o a "mammina" con Vivi; si innamora di uno dei personaggi probabilmente perchè non è cresciuta con una figura maschile che non fosse il nonno e si affeziona tanto al gruppo proprio perchè non vuole più tornare a soffrire la solitudine. Eiko certamente non sarà il personaggio meglio caratterizzato del gioco ma ha un suo perché derivante non tanto dall'infatuazione per Gidan, quanto per il senso di solitudine che l'affligge dalla morte del nonno.
Ed è disposta a rompere una promessa pur di aprirsi a nuove conoscenze e sentimenti. Diciamo che è a metà fra l'eccellenza che Vivi rappresenta in caratterizzazione e scopo, e la goliardia più totale rappresentata da Quina.
Il primo è alle prese con la domanda: "perché esisto?". Lungi dall'essere una banalità come potrebbe sembrare, Vivi matura ed evolve durante il gioco in una maniera così profonda che neanche Squall o Cloud fanno.
Quina d'altra parte, che motivo ha di esistere? Per gran parte del gioco può esserci come può non esserci (dipende se andiamo a recuperarla o meno alla palude dei Qu) e nella restante parte non fa altro che ingurgitare ciò che le passa a portata di lingua. E' il simbolo del non prendersi troppo sul serio di questo episodio; scelta azzeccata secondo il mio modesto parere.
Non dimentichiamoci di Bellatrix che comincia a dubitare delle sue stesse azioni e delle cause per le quali lotta. A mio parere il fatto che si ponga dei quesiti sulle azioni che compie è un segno di forza, non di fragilità. Tanto più che una volta che si accorge dei suoi errori di valutazione, invece che disgregarsi emotivamente, trova subito il coraggio di fare quello che deve.
Lo stesso Gidan che veste in modo frivolo e leggero dimostra a gioco inoltrato di avere una inaspettata maturità.
In conclusione mi sento solo di dire che è un titolo che induce a riflessioni molto profonde, e in qualche caso dolorose. C'è da dire che sono tutte da cogliere, non c'è niente di troppo esplicito. Come ho già avuto modo di scrivere, è una fiaba con atmosfere ovattate, ma come ogni fiaba che si rispetti contiene messaggi, morali, riflessioni e fondi di verità molto attinenti alla vita quotidiana. Chiaro che poi uno puo' sorvolare e vederlo come una semplice storia spensierata, però fermandosi a riflettere si scopre che c'è sotto la superficie molto, molto di più. Dipende anche dai giocatori: molti, quando hanno letto la frase di presentazione di Freija (Essere dimenticati è peggio che morire) si sono limitati ad esclamare un "Wow". Ad altri è entrata molto più nel profondo.