[Fan Fiction] Assassin's Creed Saga

vakkovich

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parla della continua ricerca da parte della razza umana...di un nuovo pianeta abitabile dopo che la terra è andata distrutta....e osì trovano un pianeta di nome Theranis sul quale è possibile la vita, ma questo pianeta è già abitato dai Theraniani e presto scoppierà una guerra tra le due fazioni
 

vakkovich

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<<Allora? Come entriamo? Ci sono poliziotti dappertutto e ho intravisto qualche templare.>>
<<Entreremo di notte, quando non ci sarà nessuno. Desmond ricordati la tunica una volta entrati.>>
La notte era buia e pioveva. Dovevamo fare in fretta altrimenti si sarebbero accorti della nostra presenza.
Entrammo da una delle finestre secondarie del primo piano.
Eravamo preparati a tutto, tranne ad un incontro con un templare. Cosa avremmo fatto se si fosse presentato davanti a noi e mi avrebbe riconosciuto?
Ma per nostra fortuna quell'occasione non si presentò. Entrammo indisturbati nella stanza del Papa.
<<Buonasera Assassini.>>
<<Cosa diavolo?>>
Era una trappola. Sbucarono templari dappertutto e ci bloccarono, ogni via d'uscita era sorvegliata da almeno un templare.
<<Come facevate a saperlo?>>
<<Volevate questo>>, mostrò il bastone papale,<<Non è vero?>>
Lo batté una volta a terra per moltiplicarsi. Ora si che eravamo nei casini. Estrassi le lame e uccisi le guardie che mi tenevano fermo.
Mi affrettai a prendere il bastone, ma subito questo svanì. Tutti i templari si buttarono contro di noi. Ne uccisi una ventina, ma continuavano a sbucare fuori.
Ne presi un altro, ma sparì di nuovo.
<<Tenete occupati i templari!>>
<<Facile a dirsi!>
Usai la vista dell'aquila per cercare il Papa, ma non lo trovai nella stanza. Con tutta quella confusione deve essere uscito. Dovevo uscire di lì. Mi fiondai sulla porta e nel frattempo uccisi qualche templare. Ma la fortuna non è dalla mia. Un pugnale mi si conficcò nella spalla sinistra. Me lo tolsi immediatamente e lo ficcai nel mento del templare. Uscì dalla stanza e come se non bastasse, dei poliziotti si misero alle mie calcagna. Il Papa era fuggito. Perchè? Aveva il frutto dalla sua.
Correvo per la basilica quando vidi Ezio. Questa volta non provavo dolore e stavo anche continuando a correre. Ezio stava posando la mela presa da Rodrigo dentro la cripta sotto la basilica.
Non dovevo più correre a vuoto. Mi lanciai da un balconcino per arrivare nella navata centrale. Spostai l'altare e scesi le scale. Come immaginavo ecco il Papa cercare di aprire la cripta.
La scena mi era talmente familiare da capire come sarebbe andata a finire. Ero li per due motivi: prendere la mela e il bastone e per chiedere informazioni a minerva.
<<Naturalmente, tu sai come aprirla,assassino.>>
<<Certo ma non sono qui per aprire la cripta. No, sono qui per il bastone. Ci sono cose molto più gravi di cui mi devo occupare.>>
<<Ah davvero? E per fare questo ti serve il bastone? Bè, eccotelo.>>
Sotto i miei occhi increduli spezzò in 2 il bastone.
I frutti dell'eden potevano rompersi? E della mia missione? Cosa sarebbe successo se non avrei portato a termine quello che mi è stato affidato?
<<Bastardo!>>
Mi gettai su di lui, ma scomparve.
<<Cosa c'è, assassino? Non puoi attaccare se non vedi? Bè lascia che ti insegni una cosa, non si vede solo con gli occhi.>>
Provai ad usare la vista dell'aquila, ma niente. Non lo vedevo.
Mi colpì ripetutamente alle spalle e sulla pancia, ma io non continuavo a vederlo.
Doveva per forza essere opera dei frutti, ma quali? Forse il bastone non è mai stato distrutto.
<<Assassino! Ricorda: nulla è reale, tutto è lecito. REQUIESCAT IN PACE!>>
Mi spostai quel tanto che bastava per evitarlo. Lo sentii che mi passava di fianco.
Estrassi la lama e iniziai a colpire alla cieca, ma trafiggevo solo l'aria.
Mi fermai. Mi venne un'idea. Chiusi gli occhi e rimasi in silenzio. Mi ricordai che Ezio, sviluppò un altro potere: l'udito dell'aquila.
Sentivo i suoi movimenti. Si stava avvicinando. Estrassi la lama senza farmi notare. Con un colpo secco gli trapassai la spalla, ma lui fece altrettanto con me.
Cademmo a terra, sanguinanti. Sentivo qualcosa di strano, dietro una colonna.
Come una specie di rumore metallico.
Usai la vista dell'aquila per vedere da dove proveniva, e subito la riconobbi: la mela che Ezio nascose.
Mi precipitai verso essa, ma il Papa mi prese per una caviglia. Caddi a terra e urtai il naso. Il sangue che colava e la rabbia saliva. Estrassi la lama e gli trapassai la mano.
<<E' finita, Benedetto XVII.>>
Presi la mela che guarì le mie ferite. Usai la mela per farlo penzolare in aria come fece Al Mualim con Altair.
Presi la sua spada e lo trafissi dritto nel cuore.
Fatto ciò corsi subito a prendere il bastone, non quello falso ma quello vero, nascosto dietro una colonna. Mi ero accorto subito dello scambio. Lo posizionai al centro della cripta per aprirne le porte.
Entrai dentro.
<<Minerva! Minerva!>>
<<Chi pronuncia il mio nome?>>
<<Sono io, Desmond.>>
<<Il tuo compito non è ancora stato portato a termine.>>
<<Volevo più informazioni. Dove si trovano queste tre piramidi? Cosa devo fare dopo aver messo dentro i frutti? Quanto tempo ho?>>
<<Ogni risposta ha un suo momento. Questo è il momento dell'ultima risposta: hai tempo fino al prossimo solstizio di inverno, il 21 dicembre 2012.>>
<<Quindi avrei tempo un mese?>>
<<Il tempo delle domande è finito.>>
Sparì. Ritornai dagli altri per vedere come stavano, se erano feriti.
<<Desmond! Allora?>>
Mostrai il bastone con sopra la mela.
<<Fantastico! Quindi ce ne mancano 5? Cos'hai Desmond?>>
<<Non abbiamo tanto tempo, solo un mese>>
<<Cosa?? e perchè non ce l'hai detto prima?? Quindi abbiamo tempo fino al 21??>>
<<Si>>
<<Ma almeno sappiamo dove si trovano i templi??>>
<<Minerva ha parlato di un altro mondo, un mondo diverso dal mondo. Dove lei e i suoi compagni forgiarono i primi frutti dell'eden.>>
<<Mi stai dicendo che i templi non sono sulla terra, ma su un altro pianeta?>>
<<Si.>>
<<Fantastico! Siamo fo****i.>>
<<Comunque io avrei in mente un luogo dove cercare un frutto.>>
<<Ossia?>>
<<New York!>>
<<E perchè New York?>>
<<Pensateci bene, New York, la grande mela. Mela. Forse lì si trova una mela dell'eden.>>
<<Si, potrebbe essere.>>
<<Scusa Desmond.>>
<<Dimmi Shaun.>>
<<Ma questo pianeta, dov'è?>>
 

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<<In un altro sistema solare, il pianeta si chiama Pandora.>>
<<E così, si va a New York? Bene, quando si parte?.>>
<<Domattina, dobbiamo essere più veloci dei templari, sicuramente saranno stati già avvisati>>
<<Ok. Ragazzi, devo parlarvi.>>
<<Qualcosa non va Desmond?>>
<<L'effetto collaterale dell'Animus.>>
<<Hai qualche sintomo?>>
<<No sto benissimo. E' questo il punto. Riesco a controllarlo, così ho trovato il papa, accedendo ai ricordi di Ezio senza l'Animus.>>
<<Wow, Desmond magnifico, ci sarà di grande aiuto!>>
La mattina dopo ci mettemmo in viaggio e con mia grande sorpresa non vidi nessun templare.
<<Ricapitolando: stiamo andando alla ricerca di altri 5 frutti dell'eden prima dei templari, dopo dobbiamo andarli a portare su un pianeta ancora sconosciuto all'uomo di nome Pandora e tutto questo prima del 21/12/2012?>>
<<Si Shaun.>>
<<Ok e quando moriremo?>>
<<Non essere pessimista, certo che se i templari invece di darci battaglia si alleassero con noi sarebbe tutto più facile>>
<<Ci andrò a parlare io!>>
<<Desmond ma sei pazzo?>>
<<Farò come fece Altair.>>
<<Desmond non ci pensare nemmeno, e poi è troppo tardi. Saremo a New York tra meno di un giorno.>>
<<Ok ok, ma dove andremo a cercare il frutto?>>
<<Io avrei pensato di trovarlo nel cuore dell' America, dentro la statua della libertà.>>
<<Forse hai ragione, ma sarebbe meglio se ci dividessimo>>
<<Allora io e Desmond andremo a cercare nella statua, Shaun e Rebecca andranno a cercare a Central Park e dintorni, la squadra di Manuel e Maria andranno a vedere il resto della città>>
<<Ok>>
Arrivammo la sera tardi.
New York, una città immensa. Subito ci dividemmo per andare alle rispettive mete.
<<Ok come andremo su Pandora?>>
<<Non lo so>>
<<Gli assassini non hanno abbastanza soldi per un viaggio nello spazio e poi non sappiamo nemmeno dov'è.>>
<<Minerva mi ha detto che il viaggio da qui a Pandora era talmente lungo che bisogna ibernarsi nella navicella.>>
<<Davvero?>>
<<Ahahaha, no. Scherzavo. Il viaggio durerà solo 4 giorni>>
<<Oh finalmente una buona notizia>>
<<Comunque ho raccolto delle informazioni: su questo pianeta non c'è ossigeno. C'è una popolazione indigena chiamata Na'vi, gli abitanti sono alti 3 metri.>>
<<E tutte queste informazioni dove le hai prese?>>
<<C'è già stata una missione segreta della NASA su Pandora. Però siccome non c'è ossigeno hanno usato degli Avatar.>>
<<Avatar?>>
<<Sono degli esseri ottenuti utilizzando DNA alieno e DNA umano.>>
<<Wow.>>
Eravamo arrivati ai piedi della statua.
Era davvero impensabile che i francesi abbiano costruito una statua così grande.
Ci stavamo già sulla mano quando una scossa di terremoto fece cadere Lucy.
<<LUCY!>>
Feci in tempo ad afferrarle una mano, ma stava scivolando.
Cercai di tirarla su, ma una luce ci piombò su. Era un elicottero. Volava troppo vicino, il che ci fece dondolare un po'.
<<Lucy ti fidi di me?>>
<<Si, si, Desmond.>>
<<Ok allora al mio 3 lascia la presa.>>
Eravamo troppo in alto e non c'erano appigli su cui potersi aggrappare.
<<Ok 1...2....>>
Non feci in tempo a dire 3 che un proiettile mi trapassa la spalla, e involontariamente lasciai cadere Lucy.
<<LUCY! AGGRAPPATI ALLA SPORGENZA DEL LIBRO!>>
Ma non vidi più niente. Fui costretto anche io a scendere perchè l'elicottero ci stava sparando.
Afferrai il libro della statua e mi calai giù.
Mi diressi verso la porta cercando Lucy, ma non c'era.
<<LUCY! LUCY!>>
<<SONO QUI!>>
Mi precipitai verso di lei e ai miei occhi si presentò una scena raccapricciante. Lucy coperta di sangue sul petto.
Mi fermai un momento. Sentivo un rumore metallico, come a Roma.
<<Venite subito alla statua. Lucy è ferita!>>
<<Avete trovato la mela?>>
<<Si l'abbiamo trovata, ma abbiamo un elicottero che ci sta sparando.>>
<<Arriviamo.>>
Aspettammo per una buona mezz'ora.
L'elicottero aveva smesso di spararci dopo che siamo caduti.
<<Lucy, andrà tutto bene. Fidati.>>
<<Desmond.>>
<<Maria! Porta Lucy al sicuro, io vado a prendere il frutto.>>
<<Ok!>>
Mi diressi all'entrata della statua.
C'era una scala che portava molto in alto.
Mi arrampicai fino ad arrivare in cima quando vidi il frutto. Tornai giù, ma mentre scendevo pensavo a quale altro posto visitare.
<<Che idiota!>>
Mi ero completamente dimenticato della mappa che avevo disegnato. La guardai attentamente. Ora so dove dovevamo andare.
 

vakkovich

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23 giorni dopo

<<Allora domani si parte per Pandora?>>
<<Si, Shaun e Rebecca hanno pensato a tutto e i templari ci aiutano con la navicella. Però ci possono andare solo 3 persone.>>
<<Bene, credo che dovremmo andare io, Desmond e Manuel.>>
<<Ok Lucy, io vado a riposarmi.>>
Andai in camera e contemplai i 7 frutti dell'Eden ottenuti a carissimo prezzo: Maria.
Erano tutti li: lo scettro papale, le 4 mele, la spada di Altair e lo scudo di Adamo.
Presi subito sonno.
<<Desmond, svegliati!>>
<<Cos....chi....come?>>
<<Dobbiamo andare.>>
<<Dove?>>
Mi ci volle un po' per riprendermi.
<<Sbrigati! Ci aspettano di sotto.>>
Chi l'avrebbe mai detto che mi stavo per avventurare in un mondo sconosciuto? Pandora.
<<Ma Pandora è gigantesco, come faremo a trovare il tempio?>>
<<Ti ricordi quando me ne andai per 5 giorni? Andai a Roma a chiedere a Minerva e lei mi diede una mappa.>>
Mostrai la mappa di Pandora e tutti rimasero a bocca aperta.
<<Bene andiamo sulla navicella, allora.>>
Eravamo tutti contenti. Contenti per il fatto che stavamo per salvare il mondo e contenti che la guerra contro i templari sia finita.
L'astronave era molto grande, somigliava a uno shuttle.
Entrammo dentro io Lucy e Manuel. Io andai subito a prendere posto per il count down.
Mancavano una manciata di minuti e poi saremmo partiti.
Finalmente partimmo.
La Terra somigliava a un piccolo puntino, quel puntino che stavamo andando a salvare.
Dopo 4 lunghissimi giorni di viaggio cominciammo a intravedere Pandora.
Atterrammo con qualche difficoltà, il pianeta aveva una vegetazione fittissima.
<<Ok, ora dobbiamo trovare il tempio.>>
<<Pendi la mappa Desmond. Dai, oggi è il 21, dobbiamo sbrigarci.>>
Presi la mappa e ci mettemmo in viaggio.
<<AAAHHH!>>
<<MANUEL!>>
Era stato colpito da una freccia blu.
Ero sicuro al 100% che l'aveva lanciata un Na'vi, ma non sapevo da dove. Mi guardai intorno, ma niente.
<<NO, MANUEL!>>
Non respirava. In qualche modo la freccia deve avergli bloccato le vie respiratorie e il flusso del sangue.
Tolsi la freccia dalla pancia e notai che sulla punta c'era una resina blu. Doveva essere quella.
<<Lucy dobbiamo andare.>>
<<Non possiamo lasciarlo qui! Morirà!>>
<<E' già morto, Lucy! Andiamo.>>
Lasciammo Manuel al suo triste destino e ci incamminammo, ma una scossa violentissima spaccò il terreno in due.
<<C***o, allora è l'universo che sta andando a pu****e.>>
Saltammo dall'altra parte appena in tempo per vedere dalla crepa uscire della lava.
Iniziammo a correre anche perchè la lava ci stava seguendo.
Mentre stavamo correndo si presentò davanti a noi un indigeno.
<<Perchè voi essere qui? State uccidendo la nostra terra.>>
<< Ehi amico ne riparliamo più tardi, ora dobbiamo salvare l'universo. Con permesso.>>
<<Fermi! Voi non andate da nessuna parte.>>
<<Senti. Ho due secondi per spiegarti tutto quindi ascolta attentamente: dobbiamo portare sette oggetti ad un tempio prima di domani o oggi se no l'universo muore e anche il tuo e il nostro pianeta, ok?>>
<<Tutto chiaro. Venite con me.>>
Non ci aveva creduto. Ci stava portando dal suo capo e noi non avevamo più tempo.
<<Lucy, al mio tre dobbiamo scappare e cercare quel maledetto tempio.>>
<<Come facciamo? Questo tizio è alto 3 metri!>>
Altre scosse violente e sul pianeta iniziò a scatenarsi una bufera.
L'indigeno cadde in un burrone apertosi improvvisamente e noi ne approfittammo per cercare il tempio.
Corremmo per molto tempo finchè non vedemmo uno strano edificio. Andammo più vicino e notai il marchio degli assassini: era lui!
Iniziammo a correre, quando altre scosse violentissime ci fecero perdere l'equilibrio. Dovevano essere proprio forti queste scosse per riuscire a far perdere l'equilibrio a un assassino.
Arrivammo all'entrata del tempio, ma questa crollò.
Cercammo un'altra via. Decisi allora di usare la spada e la mela per liberarci la strada. Entrai nel tempio e una voce mi accolse.
<<Benvenuto Desmond.>>
<<Minerva, cosa devo fare?>>
<<Usa i frutti per porre fine a tutto questo! Desmond fa presto! Poni fine a tutto questo e dopo distruggi i frutti!>>
Non sapevo come usarli. Misi le mele una dentro lo scudo, una sul bastone, una sul manico della spada e l'altra la tenni io. Tutti i frutti si illuminarono e mandarono un flash luminoso. Era talmente potente che fui scagliato violentissimo ad almeno 100 metri di distanza. Svenni.
Mi risvegliai poco dopo e vidi i frutti a terra.
<<Desmond non ha funzionato!>>. Tornai dentro da Minerva.
<<Desmond dovrai sacrificarti per il bene dell'universo.>>
Cosa? Io dovevo sacrificarmi? Ripensai a tutta la mia vita; alle persone a me care; ai momenti difficili; e quelli felici; pensai alle persone che si erano morte, Maria Manuel Adrian Vidic, e ora toccava a me.
Presi la spada di Altair e gli altri frutti. Mi sollevai da terra. Stavo fluttuando nel cielo. Improvvisamente sentii una strana energia. Agitai i frutti in aria e si sprigionò un' energia tale da poter distruggere l'intero universo, ma non fu così. Tutto si arrestò. Le catastrofi, i terremoti, gli uragani, tutto. Mi sentivo bruciare dentro e caddi nel vuoto.
<<DESMOND!>>
Ero morto?
Se ero morto perchè sentivo una voce?
<<Hai portato a termine il tuo compito. Per un nostro errore hai dovuto pagare con la vita. Ma noi ti premieremo. Vivrai, tu e i tuoi compagni. Grazie, Desmond Miles.>>
Mi risvegliai con un sussulto. E mi ritrovai nella navicella.
Mi sentivo bruciare sul petto. Mi levai la maglietta e guardai. C'era una scritta: NULLA E' REALE, TUTTO E' LECITO!

seconda fan fiction.....seguito di AC3

Assassin's Creed L'origine della specie
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vakkovich

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Assassin’s Creed: L’Origine della Specie
Mi guardavano in modo alquanto strano. Tutti mi conoscevano, sapevano il mio nome e chi era mio padre. Erano molto gentili con me, d'altronde sono il figlio del Salvatore dell'Universo. Era l'ora di religione. L'insegnante si mise alla cattedra. Era il nuovo supplente venuto dall'Italia per sostituire la signorina Anderson.
<<Long?>>
<< Presente.>>
<<Lopez?>>
<< Eccomi.>>
<<Martinez?>>
<<Qui.>>
<<Mi....Miles?>>
<<Presente.>>
Mi squadrò da capo a piedi. Sembrò come se avesse visto un fantasma.
<<Scusatemi un attimo, ragazzi, devo fare una telefonata importante.>>
Uscì dall'aula frettolosamente e lo sentimmo parlare al telefono.
<<Adam......si è qui......dobbiamo dirglielo?.......ok........>>
La lezione trascorse lenta e noiosa. La lezione era incentrata sui templari e su una setta loro nemica, ma con cui stipularono un accordo 17 anni fa.
<< Come è andata a scuola, Manuel?>>
<< Bene. Oggi è venuto un nuovo supplente di religione: ci ha parlato di una guerra antichissima detta la guerra dell'Eden e di due sette, quella dei templari e degli assassini. Papà stai bene?>>
Mio padre era diventato improvvisamente pallido, si alzò e andò da Lucy, mia madre.
<< Ci perseguitano, Lucy. Dobbiamo fare qualcosa!>>
<< Non ce ne possiamo andare via di nuovo, Desmond. Manuel deve ancora ambientarsi in questa scuola e poi soffrirebbe se ci trasferissimo di nuovo.>>
<<Allora domani mi vedrò con gli altri e ne parleremo. Se rivogliono una guerra, e che guerra sia!>>
Quella notte non riuscì a dormire. Mi giravo e rigiravo nel letto. Ripensavo al discorso del professore.
<< Una guerra, la guerra dell'Eden. Per anni gli storici hanno taciuto, e con essi anche i libri di storia. Ma dopo più di 2000 anni di guerra la verità è venuta a galla. Templari e Assassini si sfidano dalla notte dei tempi. Ma un male comune ha costretto le due fazioni ad allearsi anche se con qualche incertezza. I templari, dopo che gli assassini inflissero loro una delle tante sconfitte decisero che sarebbe stato meglio fare una breve tregua. Infatti gli assassini, uno in particolare, aveva un compito estremamente importante. Impedire all'universo di esplodere su sé stesso con i frutti dell'Eden. Oggetti mistici creati da un popolo a noi sconosciuto. Questi oggetti avevano la capacità di soggiogare la mente umana. Non si ha più traccia di questi oggetti dopo il 21/12/2012. C'è chi dice che andarono distrutti, c'è chi dice che qualcuno li conservò e li nascose. Vero signor Miles?>>
Non sapevo di che parlasse. Mi ero ripromesso di parlare di questa cosa con mio padre il giorno dopo. Mi svegliai tardi. Scesi di sotto per cercare mio padre, ma trovai solo mia madre seduta a guardare il telegiornale.
<<Mamma, hai visto papà?>>
<< E' uscito poco fa. Come mai lo cerchi?>>
<< Dovevo parlagli. Mamma tu per caso sai qualcosa riguardo la guerra dell'Eden?>>
Mia madre impallidì. Si alzò in piedi e andò vicino al camino.
<< E' ora che tu sappia la verità su di me e su tuo padre: siamo Assassini.>>
<<Cosa?>>
Senza accorgermene indietreggiai. Spostai un mattone ed il cammino si alzò. Spuntò fuori una camera nascosta una specie di rifugio. Appena entrai qualcosa mi balzò agli occhi: i frutti dell'Eden.
<<Mamma, quelli sono frutti dell'Eden? Tutti e 7?>>
<<9 per la precisione. Ne abbiamo trovato altri due 4 anni fa>>
Mia madre incominciò il suo discorso, dalla prigionia dell'Abstergo, alla fuga e di nuovo alla prigionia. Mi parlò di Maria e di Manuel, morti per salvare l'universo e la Terra con esso. Mi parlò del passato di mio padre, dalla fuga dalla fattoria allo sbarco su Pandora.
<<Cavolo, e mi avete tenuto nascosto questo per 15 anni?>>
<<Aspettavamo solo il momento giusto. E poi la guerra contro i templari non è finita. Sospettiamo che ci sia un infiltrato nella tua scuola.>>
<<Il prof di Religione. E' lui che ci ha parlato di questa guerra>>
Passò una settimana. Aspettai con ansia l'ora di Religione perchè volevo parlare con il prof. La lezione si svolgeva a prima ora. La campanella suonò e tutti entrammo nelle rispettive aule.
<<AAAAAAAAAAH>>
L'urlo proveniva dalla mia aula. Mi feci largo tra la marmaglia di studenti che si erano accalcati davanti la porta. Una scena raccapricciante si presentò ai miei occhi. Il prof di religione a terra senza vita e sul muro una scritta: Requiescat in pace. Nulla è reale, tutto è lecito.
Mandarono gi altri alunni a casa. Io restai a scuola perchè, secondo il preside, avevo qualcosa a che fare con l'omicidio perchè sono figlio di Assassini.
<<Manuel, cos'è successo?>> disse mio padre sbattendo la porta del commissariato.
<<Forse dovresti spiegarmelo tu, Assassino. La mamma mi ha detto tutto: come hai potuto nascondermi tutto questo per oltre 15 anni?>>
<<Ne riparliamo a casa, Manuel. Adesso vai fuori perchè devo parlare con il Signore.>>
<<Certo, altri segreti.>>
Ero infuriato, uscì sbattendo la porta.
<<Mi senta, noi non c'entriamo niente con questo omicidio. Il professore era uno di noi e poi....Cos'ha lì sul polso?>>
Guardavo dalla finestra e vidi mio padre di un blu intenso, mentre il poliziotto era rosso. In un istante mio padre estrasse una lama e trafisse la testa del poliziotto. Non credevo ai miei occhi.
<<Papà ma cosa hai fatto?>>
 

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<<Tua madre ti ha raccontato tutto vero? Be saprai che noi siamo in guerra con i templari e lui è un templare. Ora dobbiamo andarcene da qui. Domani avverto la confraternita.>>
Salì in macchina.
<<E' ora che anche tu diventa un assassino. Prendi questo.>>
Mi lanciò una specie di polsiera con un anello. La misi al polso e l'anello al mignolo. Feci scattare la mano e dalla polsiera uscì una lama.
<<Cavolo! E questa a che mi serve?>>
<<Mi hai visto nell'ufficio del poliziotto no? Non ti preoccupare hai tutto il tempo per imparare.>>
<<Lucy, dobbiamo parlare.>>
<<Desmond, cos'è successo? Hai dato la lama a Manuel?>>
<<Ne parliamo dopo. Il professore di Manuel è stato trovato morto nella classe e sul muro il nostro credo.>>
<<Cosa? E perchè stanno tutti i membri qui? Stai organizzando qualcosa?>>
<<Hai ancora l'animus 5.0?>>
<<Si perchè?>>
<<Dobbiamo usarlo per tornare indietro nel tempo ed impedire che quei frutti vengano forgiati. Dobbiamo ritornare al tempo di Adamo ed Eva. Sarà Manuel ad entrare nell'animus, così imparerà qualcosa con l'effetto osmosi.>>
<<Si, ma cosa ci succederà se i frutti dell'eden scompariranno? Altair non esisterebbe e con lui nemmeno tu. Scompariresti Desmond.>>
<<E' un rischio che bisogna correre.>> La discussione fu interrotta da una serie di colpi alla porta.
<<FBI, aprite!>> Mio padre andò a guardare dallo spioncino.
<<*****, hanno il marchio dei templari. Si sono infiltrati dappertutto. Lucy porta Manuel al sicuro. Gli altri con me.>> Aprirono la porta.
<<Mi dica. C'è qualche problema?>>
<<Signor Miles, lei e suo figlio siete accusati di omicidio di pubblico ufficiale.>>
Due poliziotti tenerono fermo mio padre.
<<So che ubbidite agli ordini, perciò se mi lasciate non vi farò del male>>
I due risero di gusto, ma la loro risata fu presto smorzata. Mio padre conficcò loro una lama nella gola.
<<Prendete il ragazzo!>>
<<Manuel corri!>>
 

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Mia madre mi prese per mano e iniziammo a correre.
Uscimmo in strada.
<<Bene veniamo a noi.>>
<<Cosa? La spada dell'Eden?>>
<<Mamma, dove stiamo andando?>>
<<Manuel salta!>>
<<Non ci riesco mamma!>>
<<Si che ci riesci! Coraggio! Ce l'hai nel sangue, Manuel! Sei un assassino!>>
Mi arrampicai su una parete di una casa. Non fu difficile.
Ci fermammo. Due volanti della polizia ci intercettarono.
<<Fermi o sparo!>>
Eravamo in trappola. Poi mi ricordai della lama che mi diede mio padre. Cominciai a correre verso il poliziotto. Saltai sulla macchina, estrassi la lama e lo trafissi sul capo. Presi la pistola dal cadavere e sparai agli altri 2.
<<Visto Manuel? Ce l'hai nel sangue.>>
Salì in macchina.
<<Mamma dove stiamo andando?>>
<<Da Rebecca.>>
<<Rebecca? E chi è?>>
<<Una mia cara amica. Ci ha aiutato 17 anni fa a salvare l'universo.>>
<<Cavolo, ma i frutti dell'eden?>>
<<Dobbiamo distruggerli. Anzi devi distruggerli. Appena arriviamo da Rebecca dobbiamo metterci subito a lavoro.>>
Il viaggio fu lungo. A metà strada sentimmo un clacson. Guardai lo specchietto e vidi una faccia conosciuta.
<<E' papà!>>
Sentimmo un tonfo sul tetto. Papà entrò dal finestrino.
<<Dove stiamo andando?>>
<<Da Rebecca.>>
Arrivammo all'alba. La casa si trovava a Phoenix.
<<Desmond, Lucy e...?!>>
<<Manuel, nostro figlio.>>
<<Come mai siete qui?>>
<<Templari. Vi spieghiamo tutto dopo. Dov'è l'animus 5.0?>>
<<Da questa parte.>>
Mi portarono vicino una specie di sedia, ma con un casco.
 
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