finito oggi FF13! poco più di 50 ore, in perfetta media inglese rispetto a quel che avevano dichiarato prima dell'uscita del gioco! beh diciamo che un quattro o cinque ore per livellare le ho spese però.
a questo punto con un qualsiasi altro FF inizierebbe tutta una parte di piena libertà in cui non si sa da che parte iniziare per fare le tantissime side quest indipendenti dalla trama del gioco. alcune le dovevi addirittura portare prima di un certo avvenimento oppure mai più! per fortuna con FF13 questo problema non si pone, infatti oltre alla mob hunt non c'è nulla da fare. non so se la cosa mi piacerà o meno, perchè la caccia di FF12 non l'ho mai portata a termine per sopraggiunti problemi alla memory card, quindi dal mio punto di vista è una cosa nuova.
ok, quanto a libertà d'azione questo FF non offre molto e questo l'hanno capito anche i muri. ma io sono un fermo sostenitore che un gioco vada analizzato per quello che dà, e non per quello che non dà. cosa dà FF13? un'esperienza lineare basata sulla trama. e mica c'è qualcosa di brutto in questo, sennò la gente mica giocherebbe ad uncharted, tomb raider o gears of war. e son tutti bei giochi...
ma FF13, come i titoli citati, non è un jrpg. tralasciando la questione della mancanza dei negozi e dei png, che trovo di secondaria importanza rispetto alla mancata esplorabilità delle città, cioè quei luoghi accessibili in cui si dovrebbero trovare le side-quest e le realtà umane di un "mondo" ricostruito che appunto non c'è, potremmo definirlo un lungo picchiaduro a scorrimento in cui cammini, trovi un nemico e ci combatti. un dissidia amplificato.
la qual cosa mi farebbe probabilmente gridare disgustato allo scandalo se non fosse contrastata da un ottimo bilanciamento della sceneggiatura, la trama è molto ben raccontata e, seppure diventi interessante diciamo solo dalla seconda metà in poi, quantomeno si mantiene abbastanza equilibrata nel dare attenzione ai vari personaggi alternativamente (certo, separare il gruppo e diluire l'attenzione dello spettatore è un trucco vecchio come matusalemme), i quali personaggi hanno così modo di emergere per quello che sono. tutti a modo loro piuttosto stereotipati secondo vari clichè del jrpg, ma in questo non ci trovo nulla di male. chiaramente alcuni sono meglio riusciti di altri. quali siano i migliori è opinabile, ma non opinabile è la pateticità di snow. una sagoma di cartone ha più sfumature mentali. di solito l'energumeno dalla grande forza fisica ma dal carisma nullo perlomeno serve in battaglia, invece snow neanche quello. vabè, una presenza appena avvertibile che non infastidisce, se non magari nei filmati che lo riguardano in occasione dei quali ribadisce le sue ovvietà da eroe di film di serie zeta, e poi torna buonino nel suo cantuccio. un po' come i moscerini d'estate quando si fa sera... sono noiosi ma non ti dànno veramente fastidio, e riesci a dimenticarti di loro.
nessun classificato dal lato dei cattivi. tutti appena intravisti, appena accennati, forse dal gioco finale è stato tagliato qualcosa che li riguardava, dandogli una migliore caratterizzazione. restano comunque invisibili e dimenticabili, roba da rimpiangere artemisia.
come quasi tutti i personaggi protagonisti, la trama è per certi aspetti interessante, ma non si può dire che sia, nel suo concetto di fondo, particolarmente originale: poco più che una nuova variazione sul tema di divinità insondabili. comunque piuttosto ben scritta, e sapientemente spettacolarizzata dai filmati in computer grafica, compreso quello con gli eidolons, che urla fan service da tutte le parti.
difetti ce ne sono.. la già evidenziata linearità, che di per sè non è negativa, però effettivamente lo spazio a qualcosa d'altro e di immersivo lo toglie; e poi la facilità del sistema di combattimento, sarò strano io ma se un gioco mi chiede per 50 ore di premere A, alla fine qualche domanda in ordine all'effettivo tasso di tatticità me la pongo. ma, come dicevo, il buon ritmo della narrazione ti permette anche di sorvolare su queste cose, le battaglie sono così corte che non hai il tempo di realizzare che ti stai annoiando. i difetti non sono gravi, e i pregi non sono da pietra miliare.
un bel gioco, 7,5.