Doomrider
Guerriero della Luce
La via oscura
Momenti di paura, anzi di terrore puro. Era ciò che stava provando Nova mentre correva disperatamente nello stretto corridoio di roccia che riportava al centro della Capitale Dimenticata, ora in crollo progressivo sotto i colpi inesorabili del terremoto. La distruzione di Sancta aveva segnato la fine di un’epoca e lo smantellamento irreversibile degli edifici a forma di conchiglia era il segno tangibile di ciò che stava succedendo; il potente terremoto, innescato dallo stesso Lifestream, stava facendo collassare le pareti rocciose su se stesse. La Paladina di Wutai, appesantita e sbilanciata dal peso di Hikaru sulle spalle, stava facendo del suo meglio per evitare i sassi, pezzi di roccia e terra che cadevano dall’alto, dai lati, davanti e dietro di lei. Per fortuna la ragazza sulle sue spalle non sembrava ostacolare la marcia –almeno lei-, ma era penzolante a peso morto sulla schiena di Nova, con le braccia stese lungo il suo petto come un animale appena ucciso in una battuta di caccia. La Paladina teneva strette le mani di Hikaru con la sua destra, in modo da evitare che le scivolasse via; nella pioggia di pietre in cui si trovava la ragazza di Wutai aveva non poche difficoltà nel fare un solo passo, ma nonostante tutto proseguiva il più velocemente possibile, temendo ciò che era imminente, cioè il crollo totale.
Proprio quando era arrivata a un passo dall’uscita della strettoia, un pesante macigno si staccò dall’alto e piombò a pochi metri davanti a lei; Nova fece un salto indietro e lanciò un grido di imprecazione, quindi venne investita da una pioggia di ghiaia fine che si era formata dallo sgretolamento della parete rocciosa sopra di lei. La Paladina si schermò con il braccio sinistro, l’unico libero, in modo da riuscire a vedere le sue ultime possibilità di fuga venire letteralmente seppellite da una frana di terra che coprì il macigno iniziale e chiuse definitivamente la strada.
_NO!!_ esclamò, allentando la presa su Hikaru, che scivolò più in basso fino quasi a toccare terra.
Nova si voltò, in un’atmosfera resa impraticabile dalla pioggia di ghiaia, sabbia e piccole rocce che stavano man mano staccandosi dall’alto. La Paladina lasciò cadere Hikaru, che si accasciò a terra come se fosse stata priva di sensi, e la guardò; siccome aveva la testa chinata, Nova le prese il mento e la sollevò delicatamente, in modo da guardarla negli occhi.
Hikaru non era priva di sensi, aveva sempre gli occhi aperti e probabilmente sarebbe stata in grado anche di camminare, ma rimaneva irresponsiva agli eventi del mondo esterno.
_Hikaru!! Hika… Hikaru, RISPONDIMI!!!_
Non ottenne risposta per i primi venti secondi, l’unica cosa che Nova riuscì a fare fu quella di perdere gran parte della voce continuando a ripetere quella frase. Alla fine, al colmo della disperazione, anche perché si vedeva ormai condannata come un topo in trappola Nova scosse violentemente Hikaru prendendola per le spalle e gridò
_HIKARU, TI ORDINO DI RISPONDERMI!!_
Tirò anche un pugno per terra, poco distante dalla ragazza sotto di lei. Ormai non poteva stare con lo sguardo rivolto verso l’alto per via dei sassi e della sabbia che stavano ricoprendo tutto piovendo da tutte le parti; la voce di Hikaru la sorprese, monotona e inespressiva
_Sì, sono qui. Agli ordini._
_Che cosa?!_ esclamò Nova, che mai più si aspettava un feedback da parte della ragazza che lei stessa aveva cercato
_Agli ordini_ ripetè Hikaru, con una voce come di automa
_Agli or.._ la Paladina non era sicura di aver capito bene, ma non aveva tempo di pensarci. Se Hikaru chiedeva ordini, lei ne aveva giusto un paio che le sembravano indispensabili; fece finta di ignorare le condizioni della ragazza e fece appello a tutta la sua leadership per esclamare l’ordine nel modo più perentorio che le riusciva
_HIKARU!! TIRACI FUORI DA QUI, FACCI USCIRE DA QUESTO POSTO!!!_
Nova diede fondo a tutto ciò che rimaneva della sua voce, ma almeno ottenne l’effetto sperato.
Hikaru si alzò in piedi, incurante della sabbia e delle piccole rocce che le stavano tagliando la pelle, e pose una mano davanti a sé; un istante dopo il grosso macigno che aveva bloccato la strada esplose, trascinando con sé almeno una decina di chili di terra. Le due ragazze vennero investite da una miriade di piccoli frammenti rocciosi, che costarono una serie di traumi e ferite vistose a Nova che le impedirono di muoversi.
La Paladina chiuse gli occhi in una smorfia di dolore, ma subito si sentì afferrare il braccio destro e sollevare da terra; quando riuscì a riaprirli, vide Hikaru che la stava trasportando, più o meno come aveva fatto lei fino a poco tempo prima. Le due ragazze uscirono dalla strettoia giusto in tempo, prima che uno scossone più violento degli altri facesse collassare definitivamente il passaggio; Hikaru portò Nova ancora per una decina di metri lungo il sentiero roccioso pianeggiante, poi si fermò di colpo.
Come un automa a cui si scaricano improvvisamente le batterie, Hikaru si bloccò con lo sguardo perso nel vuoto, portando le braccia lungo il corpo e facendo cadere in malo modo Nova davanti a lei; la Paladina si rialzò faticosamente, guardando la ragazza sua salvatrice.
_Non.. posso crederci. Mi hai.. ci hai salvato solo dopo che te l’ho ordinato?_
Hikaru non rispose, perché il vincolo con cui Jenova teneva serrata la sua preda era troppo forte da superare, troppo forte da rompere. Rimase in piedi, immobile e apparentemente insensibile alla domanda appena posta da Nova. La Paladina era tutt’altro che stupida, quindi decise di agire di conseguenza.
_Hikaru!! Ti ORDINO di dirmi se ci hai salvato solo dopo che te l’ho ordinato!!_
In un primo momento non ebbe risposta, ma pochi minuti dopo la ragazza iniziò a parlare, quasi spontaneamente
_L’ubbidienza è la strada. La strada della Madre_
_ E la Madre sarebbe.. Jenova?_ chiese Nova, per poi riformulare _HIKARU, è Jenova la Madre?!_
_Sì. Jenova mi porterà alla vittoria_
_Cos.._ La Paladina si fermò un attimo, indecisa se proseguire o no. Poi prese la sua decisione: sarebba andata fino in fondo alla questione.
_E quindi perché ubbidisci anche alle mie richieste? Io non sono Jenova_
_Non sei lei, ma lavori per lei. Inconsapevolmente anche tu sei sua discepola: noi siamo le braccia di Jenova_
Fu solo in quel momento che Cloud raggiunse le ragazze, nell’esatto attimo in cui non doveva arrivare. A un centinaio di metri da loro giaceva il corpo di Zack, ferito e immobile, che passò inosservato. Nova guardò Cloud spaventata, sperando che non avesse sentito la frase pronunciata da Hikaru.
_Che cosa succede? State bene?_ chiese lo spadaccino
_Noi.._ asserì Nova, cercando di evitare un conflitto che ai suoi occhi sembrava inevitabile _..non siamo ferite_
Prese Hikaru per il braccio e cercò di far sembrare la posizione innaturale della ragazza per una postura quasi accettabile.
_Sul serio? Non mi sembra che Hikaru stia proprio bene.. cos’ha?_
La Paladina di Wutai fece finta di guardare la ragazza vicino a lei, come se non sapesse già la verità. Quindi mentì spudoratamente
_Nnooo.. mi sembra che invece stia bene..._
_Ne sei sicura?_ Cloud si avvicinò e scrutò gli occhi di Hikaru con i suoi, come sempre brillanti di luce Mako
_Allora perchè non risponde?_
_Ehs..._ Nova diede uno strattone a Hikaru, che però rimase irresponsiva e come sempre con lo sguardo nel vuoto _Dai, Hikà... Rispondi!! RISPONDI!!_
_..non bisogna rispondere a tutto_ fu la reazione innescata della ragazza _Ciò che non serve può essere tralasciato_
Cloud aggrottò le sopracciglia, abbastanza stanco di sentirsi dire di essere inutile
_Cioè io non servirei?!_
_Esatto_ continuò Hikaru, mandando in apprensione sempre di più Nova man mano che parlava
_Tutto ciò che non è per la Madre è inutile_
_LA MADRE?!_ esclamò Cloud, estraendo la spada _Intendi QUELLA "Madre"?!?_
_NO! Non intendeva.._ cercò di intromettersi la Paladina, ma Hikaru proseguì. Nova ebbe un moto di stizza: possibile che
quando doveva parlare non parlava e adesso invece sembrava un libro aperto?!
_Non c'è altra Madre all'infuori di Jenova_
Cloud estrasse completamente la sua spada scomponibile, puntandola verso la ragazza, sorretta a malapena da Nova.
_Avevo ben ragione a preoccuparmi. Hikaru, cosa ti è successo? Cosa ti ha fatto Sephiroth?_
Nova si aspettava silenzio e invece la ragazza di fianco a lei rispose come se stesse parlando in piena libertà
_Sephiroth nulla. E nemmeno Jenova. Ho semplicemente ricevuto un'illuminazione, ho scelto la mia strada_
_La tua strada?!_ esclamarono all'unisono Cloud e Nova. Poi lo spadaccino avvicinò la spada alla nipote di Cid ed aggiunse
_Dunque vuoi metterti contro il Pianeta?_
Hikaru non rispose, prolungando il pesantissimo silenzio per ancora un paio di interminabili minuti. Poi si staccò da Nova e rispose
_Io ho scelto Jenova_
_Allora non resta che combattere_ concluse Cloud
Nova sentì il sangue gelare nelle vene, all’affermazione che sanciva il suo completo fallimento. L’unica cosa che doveva evitare ora stava per accadere.
Lanciò uno sguardo a Hikaru e, vedendo che barcollava e non dava affatto l’impressione di poter combattere, decise di estrarre anche lei la spada. La situazione era già critica, con quel gesto peggiorò solo la faccenda. Cloud si avvicinò minaccioso ed esclamò
_Fatti da parte, Nova_
_Ma non ci penso proprio_ rispose, ostentando una sicurezza che non aveva affatto, soprattutto dato che era cosciente di battersi per una causa sostanzialmente sbagliata.
_Se non sei col Pianeta, sei contro il Pianeta_ ribattè Cloud, rigettando indietro i suoi mille scrupoli _Quindi sarai spazzata via_
Nova strinse i denti, pronta a vendere cara la sua pelle e quella di Hikaru, apparentemente disarmata. Osò sfidare ancora lo sguardo dello spadaccino davanti a lei e rispose a bocca serrata
_Vedremo_
Fine XLVIII episodio