Varie Il Ritorno degli Antichi

Doomrider

Guerriero della Luce
Ultimo addio

_Cloud, che @#£$ hai intenzione di fare?!_

_Fammi fare ciò che devo, Cid. E’ meglio per tutti_

_Ma c@#”… e cosa le dico quando si sveglia?!? ‘guarda, ti abbiamo legato dentro una specie di sacco a pelo e Cloud è andato a cercare Nova perché non vuole che tu muoia e non c’era altro modo per obbligarti a stare ferma’?!? @#£$%%&!!!!_

_Basta lamentarsi_ affermò Cloud, sempre a bassa voce _Ormai è fatto, quindi posso andare a cercare la Paladina. E poi.. guardala_

_?!?_

_..già solo il fatto che Hikaru non si sia accorta che la stavamo bloccando ti dimostra che abbiamo ragione a non farla combattere. Sarebbe un suicidio_

_@#£%&… tanto tocca a me stare qua e spiegarglielo…_

_Devi stare a curare Locke_ aggiunse Cloud, ormai sulla soglia della porta. La pioggia non era ancora cessata, ma era meno violenta della notte precedente; prima di andarsene Cloud concluse con una raccomandazione che suonava quasi come una minaccia.

_Non puoi permetterti che muoia. Non una seconda volta_

Cid fece sbattere la porta d’ingresso, quando lo spadaccino era ormai lontano, diretto verso il monte Nibel.

_Una seconda volta?! #@£$, #£$% e $/)&!! Non ci sarebbe la seconda se tu non avessi fatto la prima, razza di…_

Un gemito proveniente dalla sala del camino, dove ancora bruciacchiava una piccola fiammella magica, fece interrompere gli insulti del pilota. O meglio, continuò a imprecare ma per un’altra ragione.

_Merda! E’ già sveglia?!_

_..ma.. cosa.. ehi!!_

Cid corse verso il caminetto, trovando Hikaru comprensibilmente agitata, nonché spaventata per la corda che la legava fra una coperta e l’altra a mò di sandwich.

_Fermati, ferma.. @#£$, ascoltami!!_ le gridò suo nonno, mentre la povera ragazza cercava di svincolarsi in tutti i modi senza grossi risultati. Alla fine Hikaru si arrese, smise di lamentarsi e si rimise con la testa appoggiata al cuscino; nei vari tentativi aveva anche preso un leggero colpo sulle spalle, che era stato poi il motivo finale della sua resa.
Cid le si avvicinò e le si sedette a fianco, cercando di calmarla ancora. La guardò negli occhi e già solo dal suo sguardo si poteva capire che quantomeno cercava spiegazioni. Il pilota cercò di spiegarsi nel modo più appropriato possibile, evitando quante più imprecazioni gli riusciva

_Senti.. so che ti sembra un’esagerazione, in effetti non è il massimo svegliarsi con una stramaledetta corda che ti lega… però l’abbiamo fatto per.._
_E’ stato Cloud, vero?_ chiese lei, interrompendo bruscamente Cid

_..E.. beh.. sì_ ammise il pilota _Ma l’ha fatto perché non voleva che tu.._

Hikaru chiuse gli occhi, come se dovesse trattenere la rabbia, e fece un respiro profondo. Aveva ancora i brividi, probabilmente anche qualche linea di febbre, ma almeno i vestiti si erano asciugati; sentiva le spalle indolenzite, perché la sera precedente non si era tolta le spalline protettive, e naturalmente i consueti dolori sotto il diaframma. A qualcosa però il sonno era servito, adesso vedeva la realtà con più ottimismo; cercò Locke e lo trovò a pochi metri dal caminetto, sdraiato ma sveglio. Tutto questo successe nel giro di tre secondi, prima che Cid potesse continuare con le motivazioni; Hikaru lo guardò negli occhi e lo interruppe nuovamente

_Liberami_ gli disse

_..@#£$.. Ma se ti libero poi tu scapperai fuori per trovare quella dannatissima Paladina o il che c***o ne so.:!!Non posso farlo_

_Non puoi neanche tenermi bloccata per il resto della mia vita._ gli fece notare la ragazza, poi affermò con decisione _Liberami o lo farò io_

_No, NO per l’amor di Shera! Non farlo, che sono le uniche fottute coperte che abbiamo.. non puoi ridurle in cenere!_ esclamò il pilota

Hikaru sorrise, con un atteggiamento di sfida. Quando Cid si rese conto che veramente la ragazza non si sarebbe fatta fermare così facilmente, intervenì e iniziò a slegarla

_Va bene, va bene.. @à”£$! Però promettimi che appena ti libero non andrai subito a cercare Cloud_

_Va bene, lo prometto_ rispose lei prima che Cid sciogliesse l’ultimo nodo. Una volta liberata, Hikaru si alzò e trovò che in effetti un pochino le girava la testa; evidentemente risentiva del ciclo e delle poche linee di febbre che si ritrovava. Mantenne la sua parola e si avvicinò a Locke.
Gli mise una mano sulla testa, vicino alla fasciatura; quindi gli diede un piccolo bacio, poi gli disse

_Ciao.. spero che ti rimetta in fretta.. mi sembra che stai già un po’ meglio…_

_Non credo ti possa rispondere. Non ha ancora recuperato la voce_ le disse Cid, alle sue spalle

Hikaru si voltò a metà, poi tornò sul ragazzo facendo scivolare la sua treccia di capelli sul suo petto e gli sussurrò all’orecchio

_Anche se non puoi rispondermi.. so che puoi capirmi. Devo andare ora, è arrivato il momento in cui affronterò Nova_

Locke socchiuse gli occhi e stupì non poco Cid, riuscendo a rispondere una frase di senso compiuto. Hikaru stranamente non si sorprese, perché in fondo il suo cuore glielo diceva che avrebbe potuto parlare, sebbene con un filo di voce.

_..devi.. ti.. ti rivedrò ancora viva?_

Hikaru abbassò lo sguardo, si fece quasi circondare dal mantello, poi rispose con tutta la sincerità possibile

_..io.. non credo_

Locke aprì completamente gli occhi e arrivò perfino a sollevarsi facendo leva con il gomito destro; raggiunse Hikaru a un millimetro di distanza e le sussurrò

_Allora… non sarò obbligato a sopravvivere_

Quindi con un impeto di energia si alzò verso di lei e le diede un profondo, appassionato bacio. Cid stimò una durata di settantanove secondi netti, stima per difetto, prima che i due ragazzi si staccassero.
Hikaru non disse più nulla, si alzò e si avvicinò alla porta dell’edificio, da cui si sentiva scrosciare la pioggia incessante su Nibelheim. Cid la fece andare perché aveva capito che si trattava di una battaglia persa in partenza trattenerla; gli dispiaceva sul serio vederla andare via e non accompagnarla, ma Locke necessitava ancora di qualcuno che gli stesse vicino. Il pilota cercava di non pensare all’ipotesi di non rivedere più sua nipote, ma tutto lasciava intuire che così sarebbe stato. Hikaru lo abbracciò affettuosamente, facendogli tra l’altro sentire come lei scottasse, e poi aprì la porta. Quindi si voltò e gli disse

_..di una cosa avevi ragione, nonno: avevi detto che sarei stata nella… insomma, lì fino al collo. Adesso non posso che dirti: avevi proprio ragione._

Poi Hikaru uscì dalla casa e scomparì nel fitto della pioggia; l’ultima cosa che Cid vide fu la lunga treccia di capelli rossi che ciondolava nella nebbiolina della tempesta. Quando scomparve anch’essa, una lacrima scese anche dagli occhi del pilota che affermò

_..sì, @à£$!! Mai come adesso ho odiato aver ragione.._

Fine XXXVII episodio
 

Neji20

got it memorized...?
La più grande delle luci genera la più grande delle ombre. Ecco perché è impossibile. La luce da sola non potrà mai esistere_


sephiroth ha fatto tesoro delle apparizioni in Kingdom Hearts, a quanto pare!
e tra l'altro sono completamente d'accordo con lui.
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Primo scontro​

Hikaru proseguì nei pericolosi sentieri che portavano verso il monte Nibel, resi ancora più letali dalla pioggia scrosciante che sembrava non voler finire mai.
La ragazza in effetti era scivolata sulla fanghiglia più volte, ma ogni volta aveva trovato una pietra o un appoggio solido che le aveva permesso di non cadere; il suo bel mantello rosso divenne quasi interamente marrone, per via del fango e dell’acqua delle pozzanghere impregnate di terra. Il monte Nibel non era mai stato esattamente un luogo di villeggiatura, ma nemmeno gli abitanti di Nibelheim avevano mai osato tentare un avvicinamento durante una tempesta.
Solo una persona ci aveva provato, Tifa Lockheart, all’età di dieci anni; il risultato fu che finì in coma per sette giorni, grazie a un tempestivo quando insufficiente salvataggio da parte di Cloud.
Adesso Hikaru stava tentando la stessa impresa e doveva ammettere che le stava riuscendo anche discretamente bene, nonostante avesse una velocità di movimento praticamente nulla e ogni due passi doveva fermarsi perché aveva gocce d’acqua che le erano entrate negli occhi.
Le frequenti soste erano però utili e necessarie anche per un altro motivo: Hikaru non era Tifa, non era abituata a escursioni in montagna, doveva riprendere fiato.
Cloud nel frattempo si era perso, non tanto perché avesse difficoltà nel muoversi quanto perché non sapeva esattamente dove cercare Nova. Il suo istinto l’aveva portato verso il monte Nibel, ma non poteva fare molto di più. D’un tratto si voltò e gli parve di vedere la lunga treccia rossa di Hikaru muoversi nella pioggia.

_Sei già.. qua?_ chiese ad alta voce, ma senza necessariamente voler raggiungere la ragazza

In effetti nessuno rispose e Cloud intraprese la stessa direzione in cui aveva intravisto andare Hikaru.
Dopo un paio d’ore di cammino la ragazza raggiunse l’edificio ormai in rovina dell’antico reattore mako, luogo del suo appuntamento con Nova. La pioggia cadeva ancora fitta e lei stava iniziando a sentire dei brividi più forti di quelli con cui era partita e che l’avevano accompagnata per tutto il viaggio, per cui Hikaru decise di non fermarsi ed entrare all’asciutto. Il reattore poteva anche essere pericoloso e pericolante, ma almeno le avrebbe impedito di prendersi una broncopolmonite, se già non l’aveva in corso.
La ragazza entrò timidamente e raggiunse la sala delle cabine di clonaggio per mostri, ormai inutilizzate e non più in grado di perpetrare simili atrocità su esseri viventi, visto l’arresto improvviso di flusso di mako. Tutto ciò che rimaneva erano dei gusci di plasticacciaio vuoti e rotti, come delle gigantesche uova ormai svuotate del loro contenuto. Hikaru guardò con abbastanza disgusto quel pessimo arredamento, ma non potè fare a meno di lasciarsi cadere su uno di quei mezzi gusci aperti per riprendere fiato. Non solo, aveva anche dei seri problemi a stare ferma, visto che continui violenti brividi la scuotevano da capo a piedi; si mise una mano sulla fronte e comprese di avere una febbre non indifferente, cosa che le spiegava anche il giramento di testa e gli altri milleseicento doloretti che le affliggevano varie parti del corpo.
Hikaru si scrollò l’abbondante acqua che le scorreva sui capelli e lungo il mantello, mentre una brezza congelata proveniente dagli onnipresenti spifferi nelle pareti le faceva sentire sempre di più l’effetto della pioggia sul suo corpo. Fu allora che realizzò il vero problema: come poteva pensare anche solo di riuscire a incontrare Nova in una condizione del genere? Riusciva a malapena a stare in piedi, grazie alla grande idea di indossare un mantello e altri vestiti pesanti ma non impermeabili.
Hikaru si guardò intorno con gli occhi lucidi e trovò un piccolo anfratto riparato, un guscio che non si era rotto così tanto da poter permetterle di entrare e alloggiarsi comodamente dentro, fornendole anche un discreto riparo dal vento. La ragazza lo raggiunse a tastoni, visto che riusciva a stento a camminare; quindi si fece scivolare fra i due gusci e si sdraiò in quella specie di rifugio.
Chiuse gli occhi, promettendosi di riposare “solo cinque minuti”, quindi cadde in un sonno profondo.

…​

Nova raggiunse l’entrata del reattore circa tre ore dopo l’arrivo di Hikaru; si scrollò l’acqua che le era piovuta sull’armatura e si tolse l’elmo, lanciandolo lontano.
La Paladina non poteva saperlo, ma superò le paratie di ingresso esattamente nove minuti prima di Cloud; non si spiegava ancora perché avesse dato appuntamento a Hikaru proprio in quel luogo, eppure l’aveva fatto. Era come se una forza esterna alla sua le avesse suggerito tale locazione, ma in ogni caso non se ne preoccupava troppo: ogni luogo sarebbe stato buono per eliminare quella ragazzina figlia del Governatore e acquisire i suoi poteri.
Nova ispezionò ogni singolo centimetro della sala d’ingresso del reattore, proseguendo fino all’ala destinata al clonaggio mostri, ovvero il cuore della struttura. Notò i gusci semiaperti e salì alcuni dei gradini della scalinata principale; alzò lo sguardo e vide i residui della scritta “Jenova” coprire la volta della porta al termine dei gradini.
Incuriosita, visto che non trovava nessuno, salì le scale fino a quella porta e la aprì delicatamente; la sua mano irruppe in un copioso set di ragnatele, che avevano dato l’illusione di una struttura solida e artificiale, ma che in realtà coprivano l’ingresso di una porta scardinata già ai tempi di Meteor.
La Paladina di Wutai seguì quindi il tubo ascendente che portava fino a quella che un tempo era la vetrina in cui veniva custodita Jenova, prima che Sephiroth la rompesse per strappare la testa della Madre e portarsela con sé. Di tutto ciò che vi era conservato rimanevano solo dei vetri e qualche piccolo frammento di tentacolo rinsecchito negli angoli interni della teca.

_Così.. questa è la famosa Jenova.._

_Esatto_ rispose una voce maschile dietro di lei _Ma non ti sarà dato altro tempo per scoprire cose nuove!_

Nova si voltò, curiosa di conoscere il volto del pazzo che osava rivolgersi a lei con quel tono; trovò davanti a sé un Cloud molto minaccioso, con la spada scomponibile puntata contro di lei.
La ragazza sorrise

_Sei bravo a maneggiare quello spadone grande quasi come te… ma non dovresti giocare col fuoco!_

_Io non sto giocando_ affermò Cloud, per una volta deciso e sicuro come Tifa avrebbe voluto sempre vederlo _E tu hai finito di agire su questo Pianeta_

Nova esplose in una risata

_Io.. cosa? Ah, evidentemente non sai con chi stai parlando... ma siccome vuoi la guerra, la guerra avrai!_

Nova estrasse la sua arma, una spada con intarsiata sulla lama la sagoma del Leviatano, protettore di Wutai, e si preparò a combattere mettendosi nella stessa posa presa da Sephiroth molti anni prima.
Cloud attaccò velocemente, andando per vie dirette a cercare la fine dello scontro puntando subito al cuore della Paladina. Nova comprese il tentativo di sfondamento e spiccò un salto all’ultimo, che le consentì di sferrare un attacco sul fianco di destra di Cloud, il quale però fermò il colpo spostando la sua lama speciale a tempo record.
La Paladina approfittò dello scontro per prendere lo slancio e fare un salto molto lontano da dove si trovava in origine, prendendo così le distanze dal suo avversario.

_Non so perché mi stai attaccando, ma devo riconoscere che come guerriero sai il fatto tuo_ ammise _Ma non credere che ti sarà facile battermi_

_Ho vinto qualcuno molto più potente di te_ ribattè Cloud, stringendo le palpebre

_Allora dimostralo!_ esclamò Nova, poi si lanciò in un attacco serrato e velocissimo, una sorta di turbinio che aveva come priorità quella di superare e disintegrare le difese dell’avversario.
Cloud non si aspettava una veemenza simile, né un’abilità così raffinata nel portare un attacco: sembrava quasi che Sephiroth stesso, o qualcuno di molto vicino a lui, avesse insegnato a Nova come combattere.
Cloud poteva dire di aver trovato pane per i suoi denti e la prima cosa che gli venne in mente fu che aveva fatto bene a impedire a Hikaru di combattere: contro un avversario del genere sarebbe stata spazzata via senza neanche il tempo di pensarci. Lui invece.. poteva batterla. Non doveva fare stupidaggini però, perché il minimo errore gli si sarebbe rivelato fatale.
Errore che arrivò quasi subito dopo aver fatto questo pensiero; Cloud aveva appena schivato un violento attacco che aveva sfondato il muro dietro le sue spalle e non si aspettava il colpo di coda. Invece Nova lasciò perdere la spada, conficcata fra le crepe del muro, ed estrasse una piccola sfera verde lucente; un fulmine partì da essa quando la Paladina attivò la Materia Thundaga, colpendo in pieno lo spadaccino che mai più si aspettava una magia in quel duello.
Cloud venne sbalzato indietro di svariati metri, cadendo lontano dalla teca di Jenova; come se ciò non bastasse, scivolò pure su una piccola pozza verdastra ancora presente dopo la rimozione dell’alieno e cadde per terra. Nova recuperò la sua arma e approfittò del momento, cercando e trovando le difese abbassate; solo un colpo di riflessi quasi divino permise a Cloud di alzare la lama della sua spada e bloccare l’attacco che altrimenti non gli avrebbe lasciato scampo.

_Come guerriero non sei male_ si complimentò sarcasticamente Nova _Solo che non ho tempo per giocare con te. Ho un duello molto più importante che mi aspetta_

La Paladina estrasse la semisfera di Materia Oscura, da cui iniziarono a scaturire scintille nerastre. Cloud vide l’oggetto della sua missione e con un diversivo riuscì a saltare lontano da Nova, pronto per fermarla; si concentrò e fece fluire l’aura azzurra della sua limit in fase di caricamento.

_Non hai nessun duello. Ti fermerò adesso, una volta e per tutte!_

Quando fu pronto, cioè dopo aver finito la frase, Cloud toccò con una mano la lama del suo spadone, divenuto molto simile alla Buster Sword ma molto più letale, caricando l’Omnislash. Quindi si scaraventò contro Nova; quando le fu a tiro, dalla sua spada si separarono sei lame, che la circondarono come avevano fatto con Sephiroth ai tempi del Geostigma.
Tuttavia l’epilogo fu molto differente: mentre Cloud cercava di affondare il primo colpo, Nova alzò la Materia Oscura al cielo e una piccola meteora si materializzò fra lei e lo spadaccino; Cloud sfondò la roccia senza problemi, evitando però così la Paladina. Si formò un vero vortice nero, in cui gli altri sei colpi dell’Omnislash subirono lo stesso destino del primo, con meteore sempre più grandi e un forte vento diretto verso l’esterno da superare. Al colpo finale, quando Cloud aveva ormai riunito tutte le sue spade ed era al culmine del potere, Nova gridò ed evocò una meteora enorme, che apparì dal nulla e si schiantò contro lo spadaccino a mezzaria.
Cloud non riuscì a trapassare l’enorme massa che gli si era lanciata contro e venne trascinato fuori dalla sala di Jenova, come una cometa che attraversa il cielo. Il rumore generato dal vortice oscuro svegliò di soprassalto Hikaru, che dormiva nascosta nella sala dei mostri; la ragazza aprì gli occhi di colpo giusto per vedere una cometa infuocata che sfondava la porta e attraversava la stanza. Poco prima di devastare il muro ed esplodere contro il suolo esterno del monte Nibel, Cloud riuscì finalmente a sfondare il meteorone e gli passò in mezzo.
Hikaru non aveva visto il biondo ragazzo, anche perché era ormai fuori dalla sua portata visiva; anche volendo non era il caso per lei di distrarsi con altri pensieri: Nova era comparsa dove prima c’era l’ingresso di Jenova con un sorriso malvagio stampato in faccia.
Quando si accorse di lei, la Paladina allargò il sorriso e la accolse con una frase

_Finalmente, Hikaru_

La ragazza si alzò e cercò di ricomporsi quanto più velocemente poteva, anche se le girava ancora un po’ la testa. Fece comparire la Buster Sword dalle solite fiamme e si mise in posizione di difesa.

_Dunque è arrivato il momento. Fatti sotto, Nova_

_Con molto piacere_ rispose la Paladina, rimettendo nelle pieghe del mantello la Materia Oscura

Non qui.

Una voce nota a entrambe si fece sentire, sebbene eterea. Un forte e immediato terremoto colpì il reattore, facendo crollare la maggior parte delle mura; Nova e Hikaru si aggrapparono alle rispettive armi, puntate per terra, fino a che non si aprì una voragine nel terreno ed entrambe caddero diversi metri più in basso.
Hikaru utilizzò la grossa lama della Buster Sword per proteggersi dall’urto con una calda superficie metallica, piombando dall’alto e atterrando in ginocchio; Nova aveva fatto una cosa analoga una decina di metri lontano da lei. La voce di Sephiroth si fece sentire nuovamente

Visto che volete un duello all’ultimo sangue, ho pensato di darvi un’arena adeguata

In effetti quando Hikaru si guardò intorno, rimase senza parole per almeno due motivi. Il primo era che si trovava su una piattaforma quadrata apparentemente sospesa in aria fra due pareti di roccia, che costituivano la base della voragine sopra il reattore. La piattaforma era tenuta sospesa da quattro pesantissime catene metalliche che ancoravano gli angoli del quadrato a delle rocce poste più in alto sulle pareti.
Il secondo motivo era che faceva un grande caldo in quella zona, perché la piattaforma era sospesa sopra un lago di lava, che costituiva il fondo della voragine e da cui ogni tanto partivano dei lapilli o soffi incandescenti. Ogni tanto qualche pezzo di roccia fusa usciva dal magma ribollente e schizzava sulla piattaforma, rendendola un ambiente decisamente infernale.
Hikaru guardò tutto questo rimanendo senza fiato; si accorse però che anche Nova sembrava sorpresa quanto lei. Ciò che fece più stupire la Paladina era che Sephiroth fosse interessato al loro scontro.. al punto di generare un’arena di quel tipo.

_A questo punto.._ affermò, cercando di tenere nascosta la sorpresa e brandendo la spada _..che parlino le armi!_

Hikaru si mise in posizione difensiva, mentre un flusso di fiamme iniziò a circondarla


My friend, the Fates are cruel.
There are no dreams, no honor remains.
The arrow has left the bow of the goddess.​

Loveless

Fine XXXVIII episodio
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Duello mortale

Hikaru rimase con gli occhi puntati sulla sua avversaria, pronta a tutto. Nova la guardava con occhi sprezzanti, senza battere ciglio.
Le due contendenti si studiarono a lungo prima di fare la propria mossa, mentre piccoli pezzi di roccia fusa venivano catapultati sulla piattaforma dai lapilli di lava che scaturivano dal lago ribollente sotto di loro. Nova non voleva attaccare subito perché pensava di concedere un vantaggio troppo grande a Hikaru, che avrebbe potuto usare i suoi poteri per innalzare una barriera di fuoco pressochè impenetrabile.
D’altro canto Hikaru non poteva iniziare con un assalto perché non aveva ricevuto un addestramento tale da poterle consentire di prendere iniziative in battaglia; perlopiù si affidava al suo istinto, che le suggeriva in quel momento di stare ferma e attendere. Una cosa buona però poteva registrarla: l’alta temperatura di quell’ambiente, soffocante e al limite della sopportabilità per una persona normale, era riuscita a farle passare i brividi; anche il caldo della febbre sembrava essere passato. In realtà le condizioni fisiche della ragazza erano rimaste immutate, solo non erano percepibili in un ambiente infernale come quello in cui si trovava ora.
Dopo una ventina di minuti di stallo, la figura evanescente di Sephiroth apparve fra Nova e Hikaru, esattamente in mezzo all’arena; il figlio di Jenova guardò con disprezzo sia una che l’altra e gridò

Allora, facciamo notte?! COMBATTETE!!

_Non prendo ordini da te_ ribattè Nova, punta nell’orgoglio _Però hai ragione.. è ora di combattere!_

La Paladina sfruttò la distrazione offertale dalla comparsa di Sephiroth per correre verso Hikaru e saltare alle sue spalle, cercando un affondo immediato nella schiena. La ragazza si accorse del movimento e bloccò il colpo con la spessa lama della Buster Sword, quindi fece un passo indietro e si preparò a ricevere il successivo attacco. Nova si scatenò in un assalto fulmineo, simile a quello che aveva fatto contro Cloud ma molto più veemente; i suoi colpi raggiunsero quasi la velocità della luce e la difesa di Hikaru venne superata almeno quindici volte su settanta attacchi inferti, aprendole le prime ferite, sebbene superficiali.
Per fermare la mitragliata di danni la nipote di Cid dovette fare ricorso al fuoco: lanciò un grido mentre parava i colpi di Nova e fece invadere la lama della Buster Sword di fiamme, che poi esplosero violentemente. La Paladina di Wutai fu costretta a saltare indietro e coprirsi il volto per non essere accecata; nonostante i suoi riflessi il fuoco le provocò diverse ustioni alle braccia e aprì dei buchi nel suo mantello.
L’istinto di Hikaru le suggerì di approfittare di quel momento e la ragazza si fece avanti, portando quattro attacchi concatenati di estrema potenza; Nova schivò il primo, bloccò il secondo ma prese in pieno il terzo e solo per un miracolo il quarto non le ruppe la colonna vertebrale. Trattenne il fiato quando fu colpita, ma solo per conservare le energie per un contrattacco immediato, esplicitato da due sciabolate alla destra di Hikaru che riuscirono a provocarle un taglio abbastanza grande sulla gamba e sul braccio sinistro.
La ragazza fece un mezzo salto indietro, sfruttando la gamba destra e facendo leva con la Buster Sword, allontanandosi da Nova.
Le due contendenti si guardarono dopo i primi scambi di battute, ansimando. Erano bastati solo pochi colpi e già avevano subito ferite abbastanza profonde, soprattutto Hikaru. Proprio quest’ultima, le cui forze già non erano al top dall’inizio, prese tempo facendo una domanda

_Nova.. spiegami una cosa.._

La Paladina respirava frequentemente, abbastanza provata da uno scontro che tutto sommato riteneva essere più facile; il duello con Cloud era riuscito a sottrarle buona parte delle sue energie, in qualche modo riequilibrando le forze iniziali.

_Che cosa?_ rispose, accettando implicitamente la semi-tregua chiesta da Hikaru

_..perché.. vuoi sfidarmi?_

Nova sorrise, poi stese in avanti la sua spada già insanguinata

_I tuoi poteri. Li voglio, te l’ho già detto_

Hikaru sollevò lo sguardo, continuando ad ansimare

_Sì ma.. la mia domanda era diversa.. cosa ti spinge a volere i miei poteri per forza? Non mi sembri assetata di potere.. cosa ti spinge a.._

Nova rimase in silenzio un paio di secondi, come se non sapesse cosa rispondere. Poi lanciò un attacco fulmineo, che colse alla sprovvista Hikaru. La ragazza fu presa in carica e accusò il colpo quasi in pieno, che le aprì una grossa ferita sul fianco e la scaraventò contro una delle catene che sorreggevano un angolo della piattaforma.
Hikaru sbattè contro il freddo metallo di schiena e cacciò un grido; poi si fece cadere sulla piattaforma in ginocchio, stordita dal colpo. Nova le si avvicinò camminando con un ghigno malvagio, rispondendo finalmente alla domanda

_Per Wutai, è chiaro. Tuo padre ha perseguitato la mia gente per decenni, prima di dichiarare una guerra ingiusta e assolutamente priva di senso. Con i tuoi poteri io potrò disintegrare le forze del Governatore e rendere finalmente la pace al mio popolo_

Nova arrivò fino a puntare la lama della sua spada contro la gola di Hikaru, praticamente indifesa ma con la Buster Sword ancora in mano. Se prima non sembrava, ora era evidente che l’apparente superiorità di Nova era data dal fatto che Hikaru in fondo non voleva combattere, proprio per niente. La Paladina stava per darle l’ultimatum, ma la ragazza espresse ciò che era il suo pensiero con le lacrime prima che con le parole

_Quindi… anche tu non vuoi la guerra.._

La Paladina si fermò, un secondo prima di affondare la lama. Sembrava in qualche modo che le azioni della ragazza l’avessero colpita, sebbene rimaneva ferma e solida nelle sue convinzioni.

_..cosa vuoi dire?_

_Nova.. tu.. _ balbettò Hikaru, con un potente giramento di testa che le aveva fatto notare che la sua febbre era comunque alta _..tu.. non vuoi combattere.. per forza.._

_No, certo che no!_ Nova ritirò la spada, punta nuovamente nell’orgoglio. Da che mondo era mondo, tutto si poteva dire dell’Ordine dei Paladini di Wutai tranne che fossero dei sanguinari assassini. Al contrario l’Ordine era un’organizzazione d’elite militare simile a SOLDIER ma con in più un rigido codice morale da rispettare.
Quelli che condividevano il titolo di Nova erano vincolati da un rigidissimo quanto crudele precetto: non dovevano assolutamente combattere senza un motivo, ma una volta che la motivazione fosse stata chiara e ben delineata avrebbero dovuto eliminare chiunque, amico o nemico, si fosse frapposto fra loro e la vittoria. Nessun Paladino di Wutai avrebbe potuto tacere di fronte all’accusa di essere dei brutali e volgari assassini.
Hikaru era all’oscuro di tutto questo, ma proseguì lo stesso il suo discorso; non lo faceva perché pensava di convincere Nova a interrompere l’attacco, cosa che comunque le sarebbe convenuta visto che non aveva più molte forze. Lo faceva, incurante del suo status, perché non poteva sopportare una battaglia inutile. Aveva sempre odiato dare battaglia, ma essere costretta a combattere una guerra senza senso era veramente troppo.

_Nova.. ascoltami.. tu.. non vuoi la guerra.. e.. neanch’io..! Questo conflitto è stato scelto da altri, per motivi che non sappiamo.. per favore.. ascol.._

_Motivi che non sappiamo?!_ interruppe Nova, questa volta ferita non nell’orgoglio ma nella memoria _Mia madre abitava a Gongaga da settantanove anni. Era una persona nobile, mai aveva fatto niente di male, era benvoluta e conosciuta da tutti, aiutava chiunque fosse in difficoltà_ aggiunse poi con voce carica di rancore ma mantenendo una sorta di distaccamento _Mia madre è stata trucidata dagli uomini di tuo padre senza neanche il tempo di potersi difendere!!! E sai perché?!_

Hikaru non poteva rispondere, si limitava ad aspettare la risposta guardando gli occhi di Nova con occhi speranzosi.

_Perché…_

Nonostante i tentativi della Paladina di non far trasparire le emozioni, non riusciva a finire la frase. Hikaru scorse una lacrima scorrere veloce sul suo volto, giusto un secondo prima che esplodesse

_PERCHE’ AVEVA I CAPELLI ROSSI, ECCO PERCHE’!!!!_

Hikaru sentì un tuffo al cuore, scoprendo che un’altra persona innocente aveva fatto una fine terribile per colpa sua. La sua reazione fu di far riempire gli occhi di lacrime, ma non fece in tempo a piangere perchè si trovò la spada di Nova nuovamente puntata addosso; la Paladina era tornata la fredda guerriera che era prima di lasciarsi commuovere dai discorsi della nipote di Cid, che avevano smosso il recente doloroso passato.

_Non permetterò che persone innocenti seguano la fine di mia madre. Non permetterò che certi scempi si compiano ancora. Sconfiggerò il Governatore e tutta la sua dinastia, la estirperò dal mondo!! Solo così avremo la pace!_

_Ma.._

_NIENTE MA!!_ Nova affondò il colpo, solo per trovarsi respinta dalla grande lama della Buster Sword che Hikaru aveva sfoderato per liberarsi. Dall’improvviso impatto la spada scivolò via dalle mani della Paladina, che rimase indifesa di fronte a una Hikaru armata e potenzialmente a portata del colpo letale.
Contrariamente a quanto si aspettava Nova, la ragazza non fece niente del genere; al contrario fece scomparire la Buster Sword in una fiammata ed affermò

_Non è necessario combattere questo duello per ottenere la pace_

Hikaru stese la sua mano destra verso Nova, guardandola con occhi sicuri e certi di ciò che stanno facendo; lei non se ne poteva accorgere ma aveva ricominciato a tremare e faceva anche fatica a stare in piedi. Dal canto suo la Paladina non si aspettava un’azione pacificatrice di questo tipo, era convinta di trovare in Hikaru la degna figlia di un criminale come il Governatore Planetario: proprio per questo rimase abbastanza interdetta. Esitò un secondo, poi balbettò

_..cioè tu non vuoi…_

Hikaru fece cenno di no con la testa, pentendosene subito dopo perché il mondo aveva iniziato a girare con quel gesto e non aveva più smesso. Nova cercò di raggiungere la mano della ragazza, ma una fiammata improvvisa glielo impedì.
La Paladina fece un salto indietro, mentre vedeva Hikaru cadere in ginocchio fra le fiamme ed emettere grida di puro dolore. Fu allora che Sephiroth si fece sentire di nuovo, distintamente.

Ah, Hikaru. Non va bene così. Devi combattere, non fare la pace

_Che cosa?!_ esclamò Nova, che stava iniziando a capire. Hikaru gridava sempre più forte, mentre le fiamme del suo potere incontrollato la circondavano come un incendio indomabile; dei riflessi nerastri comparivano di tanto in tanto nel fuoco.

Hikaru. Ricorda il tuo vero obiettivo. Nova ha la Materia Oscura. Prendila!

_Maledetto traditore!_ gridò Nova, poco prima che il fuoco potesse dare tregua a Hikaru. Il corpo della ragazza ora giaceva fumante, sempre in ginocchio, a pochi metri dalla Paladina; Nova fece un passo verso di lei, ma Hikaru aprì gli occhi di colpo e scattò lontano.
La ragazza stava ora in piedi apparentemente senza problemi; si fece avvolgere interamente dalle fiamme e fece comparire una spada fiammeggiante, molto diversa dalla Buster Sword, nelle sue mani. Nova osservò il suo sguardo: non poteva distinguere gli iridi dalle pupille, ogni occhio era di un omogeneo colore rosso carminio attraversato di tanto in tanto da riflessi neri.
La Paladina non fece in tempo a notare nient’altro, perché venne costretta a difendersi da un attacco molto violento scatenato senza preavviso dalla nuova Hikaru. Ogni colpo di spada era seguito da almeno due vampate micidiali che puntavano verso di lei, tanto che Nova dovette sfoggiare tutta la sua bravura per evitare di essere incenerita e contemporaneamente resistere disarmata alla furia che le si era scatenata contro.
Fece una decina di passi indietro, per contenere l’avanzata di Hikaru, ma si trovò presto con i piedi sul bordo della piattaforma; ora Nova era intrappolata fra un baratro di roccia fusa e una tempesta di fiamme, che si scatenava ogni volta che la sua avversaria faceva roteare la spada. Nel giro di due minuti le sorti dello scontro si erano ribaltate, ma Hikaru non aveva la minima intenzione di attendere.
Nova già si dava per spacciata, quando si ricordò improvvisamente della Materia Oscura; la estrasse dal mantello e cercò di attivarne i poteri, in modo analogo allo scontro con Cloud. Scintille nerastre scaturirono dalla semisfera pulsante di energia.
Già ai primi effetti di attivazione Nova potè notare l’improvviso cambiamento di Hikaru. La ragazza di fronte a lei si era bloccata, come paralizzata di colpo; le fiamme erano scomparse, così come la spada infuocata nelle sue mani. Portò entrambe le mani al petto, facendo molta fatica a respirare: sembrava stare molto male, ma rimaneva sempre in piedi, sorretta dallo stesso potere oscuro che l’aveva costretta a combattere.
La Paladina si aspettava di vedere comparire prima o poi le stesse meteore che erano apparse dal nulla ogni volta che aveva attivato la Materia Oscura, ma anche dopo diverso tempo non successe niente. L’unica cosa che vedeva era Hikaru che stava sempre peggio, mentre veniva circondata da fasci di energia nerastra.
Diversi metri sopra l’arena, all’estremità della voragine creata dal terremoto di Sephiroth, un biondo guerriero guardava gli eventi; Cloud stava fremendo per cercare di agire, ma la piattaforma era troppo in basso e le pareti erano troppo ripide per tentare un qualsiasi tipo di discesa. Dopo aver oltrepassato la meteora di Nova ci aveva messo fino a quel momento per riuscire a raggiungere la battaglia decisiva, solo per rimanere impotente di fronte alla sofferenza di Hikaru.
Cloud strinse i denti, cercando di trovare una soluzione; sentì una risata a lui molto ben nota provenire dall’altra parte della voragine. L’essenza di Sephiroth si manifestò con un’espressione estremamente soddisfatta; il figlio di Jenova stava godendo un mondo soprattutto nel vedere la sua nemesi fremere impotente di fronte alla vittoria del suo piano.

_Rilassati Cloud. Non ci puoi fare niente, lo sai_

_Sephiroth! Sapevo che c’eri tu dietro a tutto questo.._

Sephiroth guardò il suo eterno avversario con aria strafottente
_Ne dubitavi forse? Cosa pensavi, che avessi accettato di divenire uno Spirito Guida per il gusto di reggere un pianeta di buoni a nulla come Hikaru?!_

Cloud aggrottò le sopracciglia, sempre più fremente di rabbia ma ricordando le parole di Tifa. “Non possiamo combattere contro Sephiroth” gli aveva detto prima che ritornasse in carne ed ossa “Una lotta fra Spiriti Guida vorrebbe dire il collasso della realtà stessa”.

_Ma perché lo vuoi? Dove ti porterà tutto questo?!_ esclamò, sfogando la rabbia nelle parole

Sephiroth fece un passo in avanti, sistemandosi la Masamune dietro la schiena e preparandosi a un lungo discorso

_Non sai dunque nulla, ‘Spirito del Cielo’? Non ti sei reso conto dei poteri di Hikaru?_

Cloud rimase in silenzio, così che il figlio di Jenova spiegasse meglio

_Non mi sto riferendo a quelle due fiammelle che ogni tanto le sembra di controllare. Quella ragazza ha in sé un’altra cosa. E’ lo stesso potere che ha riportato in vita il pilota e quell’altro buono a nulla del cacciatore di taglie._

Cloud continuava a guardare Sephiroth, spalancando gli occhi man mano che capiva il discorso

_Hikaru possiede la scintilla del Lifestream. Quella ragazza è in grado di riportare in vita qualunque cosa abbia mai toccato il Flusso Vitale, probabilmente sarebbe in grado di far ricomparire il Lifestream stesso. Ma ora il suo destino è indissolubilmente segnato. La Materia Oscura sta prendendo possesso del suo corpo e dei suoi poteri, quando tutta la semisfera rimanente alla Paladina di Wutai sarà assorbita interamente Hikaru potrà assolvere il suo compito definitivo_

A quel punto Cloud intervenne, perché aveva finalmente compreso la tappa finale di quel piano perverso

_Tu… tu vuoi.. riportare in vita.. Jenova?!_

Sephiroth sorrise, anzi, esplose in una risata malefica

_ESATTO!! La Madre tornerà di nuovo e guiderà il mondo alla distruzione e all’oblio. Quando sarà fatto, io rientrerò nella Ultima Reunion e diventerò onnipotente!_

Il figlio di Jenova fece una piccola pausa, poi aggiunse ridendo

_..e la cosa più divertente.. è che tu non potrai fare niente per fermarci!!Ah ah ah!!!_

_NO!!_ gridò Cloud

_E’ inutile che urli. Il processo di assorbimento è completo: guarda tu stesso!_

Sephiroth puntò la Masamune verso il basso, indicando la piattaforma dove Hikaru, praticamente in coma, stava venendo invasa dagli ultimi fasci neri di Materia Oscura che avevano portato al dissolvimento della semisfera in mano a Nova.
La Paladina aveva cercato di disattivare la Materia, ma si era accorta che ormai tutto era fuori dal suo controllo. Hikaru assorbì fino all’ultimo il potere Oscuro, senza ormai più forza di urlare né di provare dolore. Quando ebbe completato il processo, riaprì gli occhi e fece due passi in avanti; superò la Paladina e saltò in avanti, facendosi cadere nel mare di lava incandescente.
Nonostante le urla e i tentativi della ragazza di Wutai per evitare quell’estremo gesto, nulla potè impedire che Hikaru andasse incontro al suo destino. Il mantello prese fuoco per primo, seguito presto da tutti i suoi vestiti, che si incenerirono a contatto con la lava.
Un’ultima fiammata la circondò da capo a piedi, quindi venne completamente sommersa dal magma incandescente.

Fine XLIX episodio
 

Doomrider

Guerriero della Luce
L'ora più oscura

Nova e Cloud rimasero a guardare con la stessa espressione il lago di lava ribollire nel punto in cui era appena scomparsa Hikaru. Soprattutto la Paladina non poteva accettare il fatto che fosse finita così, con un gesto improvviso quanto apparentemente insensato; camminò lentamente verso la sua spada, a pochi metri da lei, e la recuperò.
Sephiroth invece osservava tutto in silenzio, trepidante per gli eventi che stavano per succedere: la fine di Hikaru era solo l’inizio. Il figlio di Jenova guardò nuovamente Cloud, che stava tremando dalla rabbia, con aria di scherno e gli chiese

_Beh, allora adesso cos’hai intenzione di fare? Preferisci continuare a giocare la tua parte di eroe a tutti i costi o ritornerai ad essere il mio burattino come dopo la fine della fioraia? Guarda il tuo fallimento, il tuo ennesimo fallimento. Ti sei reincarnato apposta per evitare che la materia Oscura venisse utilizzata, ed ora non solo non l’hai saputo impedire. Hai anche permesso che la ragazza in cui voi “spiriti guida” avete riposto tutte le vostre speranze morisse nel peggiore dei modi…_

Cloud strinse i denti, cercando di controllare l’istinto che gli stava comandando di saltare addosso alla sua nemesi e polverizzarla con le sue mani. Sephiroth continuava a deriderlo, conoscendo bene il fatto che non avrebbe mai potuto combatterlo – anche volendo Tifa Aeris e Zack l’avrebbero fermato prima.

_…ma NON E’ ANCORA FINITA! Il tuo fallimento non si limiterà a questo.. OSSERVA!!_

Il figlio di Jenova puntò la Masamune verso il basso, esattamente al centro della piattaforma su cui si trovava Nova.
Un’improvvisa esplosione di lava irruppe da sotto e fece innalzare una vera e propria colonna di fuoco che trapassò lo spesso metallo di cui era costituita la piattaforma. Nova si schermò con la spada e fece un passo verso la parete rocciosa per non essere ustionata dalla tempesta di fuoco che aveva reso la temperatura praticamente insopportabile; qualche istante dopo, dal centro della colonna si sprigionò una luce rossa intensissima dalla forma vagamente sferica.
Un grido inumano si levò da quel globo luminoso, facendo interrompere di colpo il flusso di magma verso l’alto e mostrando ai presenti la natura di quella sfera. Assomigliava molto alla sfera di plasma in cui era stata avvolta Hikaru durante lo scontro con il Governatore suo padre, con la differenza che all’interno questa volta non vi era la nipote di Cid ma un’altra presenza.
I suoi lunghi capelli biancastri simili a fili d’argento uscivano dall’alone sferico, mentre il globo luminoso diventava sempre più evanescente, fino a scomparire. Man mano che Cloud potè vedere di chi si trattava, sentì il sangue gelare nelle vene; anche Nova venne presa progressivamente dal terrore, sebbene non avesse mai visto di persona quella figura vagamente femminile.
Tra le risate incontrollate e più che mai malvage di Sephiroth, suo figlio, Jenova era tornata sul Pianeta; nei suoi occhi brillava una luce di tenebra, che faceva intuire che l’alieno era tornato senziente e con i pieni poteri che aveva prima di essere sigillato dagli Antichi molti secoli prima.
Sephiroth fece un salto in basso, estraendo la monoala per planare dolcemente a pochi metri da colei che aveva finalmente riportato in vita; si avvicinò con un misto di reverenza ed estasi, analogo a quando l’aveva trovata per la prima volta, e allungò la mano libera verso di lei.

_..Madre.. finalmente!_

Jenova lo guardò con un viso che non lasciava trasparire alcuna emozione; sembrava che indossasse una maschera. Probabilmente, pensava Cloud, l’alieno non era mai stato in grado di comunicare con gli esseri del Pianeta; la forma vagamente femminile poteva essere considerata uno sfoggio delle sue abilità di camuffarsi, per colpire poi le vittime quando meno se lo aspettavano. Sephiroth andò però avanti a parlare, come se gli fosse stato risposto

_Madre.. ora che sei veramente fra noi.. concedimi i tuoi poteri, e insieme spazzeremo via gli inutili esseri che abitano questo insulso Pianeta! Lo trasformeremo in un deserto di morte e oblio e poi lo useremo come vascello per trovare altri mondi da conquistare, fino a che l’Universo intero sarà reso sterile e privo di vita!!_

_CHE COSA?!_ gridò Nova, che era stata ridotta pressochè a spettatrice delle preghiere di Sephiroth verso un essere così terribile da ridurre anche l’entità più pericolosa del Pianeta ad un docile servo ubbidiente. _Lo farai sul mio cadavere, Sephiroth!_

Jenova non rispose, ma si limitò a voltarsi e indicare la Paladina, sempre con sguardo inespressivo. L’unico a capire il messaggio fu Sephiroth, che estrasse una piccola materia rossa e la attivò all’istante; nuove fiamme circondarono Jenova, mentre il fuoco di Ifrit liberava l’alieno dalla scomoda presenza che si era trascinata fino a quel momento con sé.
Una piccola cometa fuoriuscì da Jenova e si schiantò a pochi passi da Nova; dopo essersi ripresa dallo spavento ed essersi resa conto di essera ancora viva, la Paladina guardò meglio le fiamme residue dopo l’impatto. Rimase senza fiato nel vedere il corpo ustionato e privo di vita di Hikaru, con ancora indosso il suo mantello, fatto a brandelli, e buona parte dei suoi vestiti precedenti, anche se ormai non le servivano più a molto.
Liberatasi della scomoda zavorra Jenova iniziò a levitare, portando con se suo figlio verso l’alto.

_…raggiungeremo il luogo dove tutto è cominciato, e da lì corromperemo la matrice stessa della realtà!_ gridò Sephiroth, infuso del potere terribile della sua Madre _Questo mondo è già spacciato!!!_

Jenova e suo figlio superarono anche il livello di Cloud, che potè solo guardarli ascendere sempre più velocemente fino a scomparire nel cielo. L’ultima frase che sentì dire da Sephiroth fu

_Il mondo conoscerà presto la sua fine. Ma voi… non la vedrete!!_

Cloud vide anche un’altra Materia rossa cadere dall’alto, lasciata appositamente da Sephiroth sprofondare nel mare di lava. Un forte terremoto scosse il monte Nibel, tanto che alcune rocce sulle pareti crollarono e aumentarono il ritmo d’ebollizione; Nova si guardò intorno spaventata, mentre le catene che sorreggevano la piattaforma oscillavano pericolosamente e minacciavano di staccarsi. Una cosa di cui non poteva accorgersi, ma lo fece Cloud dall’alto, era che il livello del magma stava salendo a vista d’occhio, innescando l’eruzione di un nuovo vulcano.

_Presto, esci da lì!!_ le gridò il guerriero di Nibelheim _Sta per esplodere tutto!!!_

Nova si guardò ancora in giro, osservando le catene, Hikaru e le pareti tremanti, quindi prese la sua decisione. Si mosse rapidamente anche se barcollando per il forte tremore verso il corpo privo di vita della ragazza vicino a lei e se lo caricò sulle spalle; quindi si avvicinò alla catena che le sembrava più stabile e iniziò ad arrampicarsi verso l’alto. Non era un’impresa facile, soprattutto perché il peso – è proprio il caso di dirlo- morto che aveva sulle sue spalle la destabilizzavano molto di più del terremoto e dei vapori incandescenti. Nova fece appena in tempo a staccare i piedi dalla piattaforma prima che venisse sommersa dal magma che stava salendo troppo velocemente. Cloud, che la vedeva dall’alto, le gridò

_Lascia perdere Hikaru, è spacciata!_

Nova fece finta di non sentire e proseguì la sua difficile scalata, portandosi dietro anche la sua preziosa spada e cercando di concentrare le energie residue che le erano rimaste dopo due duelli ai massimi livelli. Arrivò alla fine della catena e vi si dovette aggrapparsi con tutte le sue forze, perché il terremoto era diventato particolarmente violento; ora non poteva più né scendere né salire, era bloccata a metà dal peso di Hikaru e dai forti scossoni che devastavano la parete del neoformato vulcano. Cloud strinse gli occhi per cercare di superare il fumo e i vapori incandescenti che salivano dal basso, vide ancora una volta la situazione su cui non poteva fare nulla e l’unica cosa che gli venne da fare fu ripetere il consiglio più sensato che poteva

_Nova.. lascia andare Hikaru..!! Lo so che può sembrare crudele, ma se non ti alleggerisci farai la sua stessa fine… lasciala andare!_

La Paladina strinse i denti, guardò Cloud e rispose a bassa voce qualcosa che lo spadaccino non capì, con riferimenti al suo onore e al fatto che avrebbe portato in salvo qualcuno che non era ancora morto. Cercò di fare un altro passo verso l’alto, aggrappandosi alla parete rocciosa, ma era troppo liscia per trovare appigli; il magma ormai era arrivato ai suoi piedi, l’esplosione era imminente.
Fu allora che intervenì una voce femminile dall’esterno, una voce che Cloud conosceva fin troppo bene

Zack, fai qualcosa!!

Un’altra voce si fece sentire

E cosa vuoi che faccia?

Qualsiasi cosa, sei tu che controlli l’elemento Fuoco!!! Salvali, no!

Non posso fermare l’eruzione di un vulcano, Tifa!

… ma non eri tu quello che voleva essere l’eroe?!

Cloud si intromise nella discussione fra i due spiriti guida e gridò

_DICO, VOLETE FINIRLA?! STA PER ESPLODERE TUTT…_

Non fece in tempo a finire la frase che la pressione del magma superò il livello massimo tollerabile: un grosso BOOOM precedette l’eruzione vera e propria, con il flusso di lava che come un fiume in piena venne scaraventato al di fuori della voragine, travolgendo Nova, Hikaru e Cloud.
L’ultima cosa che lo spadaccino di Nibelheim riuscì a dire fu

_..grazie tante, Za…_


…​


_è*$% boia! Respira ancora!!_

_Sì?_

_Ragazzo, pensi che abbia voglia di pigliarti per il ****!? Ti ho detto di sì, respirano ancora, entrambe!!_

Locke saltò su dal suo giaciglio velocemente, anche se dolorante. Le fasciature erano ancora molto strette e non aveva recuperato al cento per cento le forze; tuttavia riusciva a stare in piedi, e questo gli era bastato per avvicinarsi al cumulo di coperte su cui Cid aveva fatto sdraiare Nova e Hikaru.

_Ma dove hai detto che le hai trovate?_

_Ancora, ò#”£$!!! Ti ho detto che è stato Cloud a portarmele qui, dopo che si è trovato lui stesso a un centinaio di metri dal reattore di Nibel, che ora è un geyser di fuoco e magma!_

_E ora dov’è Cloud?_ chiese il ragazzo, avvicinandosi meglio alla Paladina e alla sua Hikaru.

_@#&£, che @࣠ne posso sapere io!! Mi ha detto solo che andava “dove tutto è cominciato” per fermare ancora quel disgraziato di Sephiroth.. tanto per cambiare!_

Cid si fermò, per mettere un cuscino ulteriore sotto a Hikaru, che respirava seppur impercettibilmente; Nova sembrava invece stare meglio, anche se dava l’impressione di aver dato fondo a tutte le sue energie. Vedendole entrambe sullo stesso letto, sdraiate, con i vestiti a brandelli e i mantelli bruciacchiati, le due ragazze erano molto simili; solo che l’espressione della Paladina di Wutai era molto meno sofferente di quella di Hikaru. Tant’è che dopo qualche minuto Nova cominciò a svegliarsi e riaprì gli occhi

_OH!! Meno male òà”£$!!!_ esplose Cid

La Paladina guardò il pilota, poi guardò Locke e infine riuscì a scorgere il corpo di Hikaru apparentemente ancora tutto intero di fianco a lei. Si rese conto di essere in una non tanto comoda ma comunque riparata casa di Nibelheim, su un supporto morbido e soprattutto di essere ancora viva. Nova rimase con gli occhi su Hikaru per un paio di secondi, poi richiuse gli occhi e fece un lungo sospiro; poi sussurrò

_..allora.. ce l’ho fatta.._

Quindi riperse i sensi. Cid Highwind si lasciò andare a una serie di bestemmie, per l’impazienza di sapere nei dettagli una storia di cui non aveva ancora capito il senso. Locke di fianco a lui si sedette, prendendosi cura di Hikaru; la ragazza sembrava al confine fra la vita e la morte, in condizioni molto peggiori di quelle in cui aveva lasciato lui. Locke le accarezzò la fronte e poi la lunga treccia di capelli rossi, un po’ bruciacchiata dai terribili eventi che l’avevano sconvolta e ridotta in quello stato. Poi le si avvicinò al viso e le sussurrò

_Se ce l’ha fatta lei, ce la farai anche tu.. ne sono certo!_

Quindi la baciò dolcemente, anche se fu un bacio praticamente a senso unico.

Fine XL episodio
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Cloud è fuori dai coglioni, ma tutto lascia a intendere che lo reincontreremo...
btw Hikaru e Nova sono vive!! =D (anche se non ho capito esattamente come)

Ma tutto è concesso, oggi, perchè con questo messaggio ho appena raggiunto la quota di MILLE POST, ed ora posso contare su uno segnapost-schiavo-moguri, FTW
 

Doomrider

Guerriero della Luce
L'Alba degli Antichi

Caldo. Qualcosa che pungeva nel petto. Un universo rosso di fronte agli occhi e dolore, tanto dolore ovunque. Come essere gettati vivi in una fornace.
Altra sensazione di qualcosa che pungeva, come un cristallo con molteplici punte che girava senza sosta vicino al cuore, lentamente.
La ragazza si svegliò con queste sensazioni, incapace di provare altro che dolore; le sembrava di avere aperto gli occhi, ma tutto ciò che vedeva era uno sfondo rosso intenso, lo stesso rosso che sembrava le stesse consumando l’anima. Il mondo era costituito da un oceano di onde, che si muovevano eteree su quello sfondo infernale.
La ragazza rimase in quello stato per un certo lasso di tempo, potevano essere minuti, ore, giorni, mesi o addirittura anni. Aveva perso la cognizione non solo del tempo e dello spazio, ma anche della sua stessa coscienza: non ricordava più nulla, né il suo nome, né dove si trovava, tantomeno come aveva fatto a finire conciata così. Dopo un tempo indefinito le onde eteree iniziarono a fluire in modo meno casuale, facendo comparire lentamente una sagoma vagamente umana.
La ragazza cercò di stendere la mano verso quella figura, la sua unica speranza di poter uscire da quell’inferno; quando si avvicinò a lei, la nuova presenza si delineò in modo molto più marcato. Il nero dominante nella sua figura lo facevano risaltare ancora di più sullo sfondo incandescente, così come il grosso oggetto rettangolare che sembrava portare sulla schiena. La ragazza notò che nonostante cercasse di toccarlo, la sua mano sprofondava nel nero e non poteva raggiungerlo per nessun motivo; riuscì però a capire che era una figura maschile e che effettivamente voleva comunicare con lei.
Nonostante il duplice tentativo, il suo di sentire cosa le stava dicendo, e quello della figura che provava a parlarle in tutti i modi, la ragazza non comprese le parole se non dopo cinque ripetizioni

_Svegliati… svegliati! Mi capisci? Mi puoi sentire?_

La ragazza accennò un debole sì con la testa, anche se ogni muscolo del suo corpo le stava inviando segnali di puro dolore, accecante e debilitante. Zack vide la sua risposta e proseguì

_Mi dispiace Hikaru. E’ stata tutta colpa mia._

Quando sentì pronunciare il suo nome la ragazza ebbe un tuffo al cuore, che fece acuire il dolore che sentiva nel petto. Cominciò lentamente a ricordare tutto ciò che la riguardava, ricordi che erano molto più dolorosi di ciò che il suo fisico aveva provato fino a quel momento. Zack se ne accorse e si affrettò a continuare il discorso prima che nuovo dolore potesse cancellare le sue parole

_…pensavo che trasmettendoti i miei poteri e il controllo del Fuoco saremmo riusciti a riportare il Pianeta alla Terra Promessa.. ma mi sbagliavo. Ci sbagliavamo tutti, io, Aeris, Cloud e Tifa_

Fece una pausa, aspettando che Hikaru potesse comprendere fino in fondo tutte le frasi che le aveva detto; sapeva che la ragazza stava provando l’inferno su di sè, per cui doveva darle tempo.

_..ti abbiamo chiesto troppo. Non eri una guerriera, non avevi la benché minima istruzione su come combattere il mondo, non potevi contenere tutto il potere del Fuoco. Sei stata trasportata dalle emozioni, hai cercato di fare del tuo meglio.. hai dato tutto, forse anche di più… invano. Non avresti dovuto combattere questa guerra, non avremmo dovuto chiedertelo. Gli Spiriti Guida hanno fallito e chi ci ha rimesso più di tutti sei stata tu._

Hikaru capì ogni singola parola; man mano che Zack andava avanti a parlare sentiva una forza nuova sorgere come dal nulla e sostituirsi al dolore, una forza molto diversa dal fuoco che aveva imparato a invocare. Chiuse gli occhi e li riaprì velocemente, sbattendo forte le palpebre; la figura di Zack ora gli appariva nitida, riusciva perfino a vedere i suoi occhi azzurri Mako risplendere. Lo sfondo era sempre rosso, ma la sensazione di punture al petto era passata.
Il SOLDIER di Gongaga era, dal canto suo, a braccia incrociate e sembrava molto serio; era come se stesse solo in quel momento riflettendo su tutto ciò che stava dicendo a Hikaru.

_Ora.. è troppo tardi. Tutto quello che posso fare è, dopo avere salvato il tuo corpo dal vulcano, cederti parte della mia forza per rimanere almeno nello status di Spirito. Il tuo corpo è tornato da Cid e Locke, che ti potranno dare una degna sepoltura_

Hikaru trasalì. Riuscì anche a parlare finalmente, grazie alla forza che le era nata dentro

_Quindi io… io sono…_

_Mi dispiace, Hikaru_ ripetè triste Zack _Perfino Aeris non può riportare in vita chi è morto, soprattutto dopo essere sprofondata nel magma bollente_

_Io..io non.._

La ragazza si guardò le mani, il corpo e la lunga treccia di capelli; non le sembrava possibile essere passata a miglior vita, in fondo si vedeva come era sempre stata, con tanto di vestiti e mantello. Cercò di unire le mani ma vide le sue dita che entravano le une nelle altre, così come non riusciva a toccare il corpo evanescente di Zack. La forza che sentiva crescere nel cuore si arrestò per un secondo, quando realizzò che il SOLDIER le aveva detto il vero.

_Io.. non posso essere.._

Subito dopo Hikaru venne investita da un’altra ondata di energia, generata apparentemente dal nulla e proveniente direttamente dai recessi più profondi della sua anima.
Una luce bianca accecante si sprigionò dal suo cuore, come se fosse appena diventata una stella; Zack fece un passo indietro, sorpreso. Lo spirito di Aeris e di Tifa si materializzarono di fianco a lui, ugualmente sorprese per ciò che stava succedendo.
Un arcobaleno di mille sfumature comparve intorno a Hikaru, raggiante di luce.

_Che succede, Aeris?_ chiese Tifa, esplicitando la domanda che anche Zack si stava facendo _Sei riuscita a…_

L’ultima dei Cetra osservò attentamente Hikaru e poi sorrise. Man mano che la figura della ragazza abbandonava i colori evanescenti e diveniva completamente bianca, Aeris si lasciò andare a una risata, prima debole e poi incontenibile. Lacrime di gioia scorrevano sul viso della fioraia, mentre affermava con voce rotta dall’emozione

_..Non sono stata io..! Questo è.. il potere di Hikaru! Non abbiamo sbagliato, Zack!! Non abbiamo sbagliato!!!_

_Che cosa?!_

_Questa è Hikaru… anzi, sono.. Gli Antichi!!!_ esclamò Aeris, mentre l’oggetto dei loro discorsi, cioè Hikaru, esplose in un grido di potenza diventando un essere completamente di luce.

_Io.. non posso morire!!_

Una sfolgorante armatura bianca la rivestì da capo a piedi, materializzando due spalline d’oro purissimo da cui scendeva un mantello altrettanto lucente. Al centro del corpo comparve la figura di un sole raggiante, mentre le gambe venivano ricoperte da una minigonna con rifiniture d’oro. Intorno alla fronte di Hikaru comparve un elegante diadema d’oro con incastonato un grande diamante a forma di sole nascente; sul suo mantello rosso, rifinito anch’esso con venature d’oro, troneggiava un simbolo analogo. Per concludere, i suoi piedi vennero rivestiti da due calzari bianchi e le mani riacquisirono i guanti rinforzati di Tifa, il Premium Heart, ma in versione bianca e molto più resistente.
Nelle sue mani comparirono una spada abbastanza grande, con sull’elsa incastonato un diamante analogo a quello del diadema, e uno scudo scintillante a forma triangolare. Sullo scudo era ben visibile il simbolo del sole di mezzogiorno, simbolo degli Antichi. Il processo di completò con un’esplosione di luce, al termine della quale Hikaru si ergeva in piedi, nobile e fiera come la migliore dei Paladini.
Zack, Tifa e perfino Aeris erano rimasti senza fiato nel vedere la maestosità del dono dei Cetra, piccolo preassaggio della magnificenza della Terra Promessa.
La fioraia si fece avanti per prima, incrociando lo sguardo di Hikaru e dicendole

_Sei pronta per tornare indietro?_

_Sì_ rispose solennemente lei _Manterrò fede alla mia promessa: riporterò la Luce su questo mondo!_

Aeris chiuse gli occhi e unì le mani in preghiera. Poi le aprì verso il cielo e un fascio luminoso si portò via Hikaru, facendola tornare nel mondo dei vivi.

_Macchecc…@#£$% succede?!_ gridò Cid, togliendosi la Venus Gospel dagli occhi. Un fascio luminoso proveniente dal cielo aveva irrotto nella stanza e aveva colpito in pieno il corpo di Hikaru, ancora fra le braccia di Locke. L’esplosione di luce successiva aveva fatto quasi temere il pilota che si trattasse di un megaflare di qualche Bahamut, sebbene molto più contenuto.
Locke aveva chiuso gli occhi per non essere accecato, ma quando li riaprì rimase esterrefatto. Anche il pilota dovette bloccare la bestemmia in gola, per lo splendore e l’inaspettatezza dell’evento: Hikaru, nella sua nuova splendente tenuta, aveva aperto gli occhi e stava già baciando il suo ragazzo prima ancora che quest’ultimo potesse accorgersene.
Due fasci luminosi successivi provenienti dal cielo fecero materializzare la spada e lo scudo degli Antichi poco lontano dai due, completando così l’equipaggiamento della ragazza.

_Che @#£$ è successo?! Hikaru, sei tu?!_ gridò Cid, facendo svegliare anche Nova di soprassalto.

La reazione della Paladina di Wutai fu esattamente come quella di tutti gli altri, se non che si riprese prima dallo stupore. Si alzò, anche se aveva poche energie, e lasciò Hikaru da sola al centro della stanza. Anche Locke si staccò da lei, dopo il bacio improvviso, e continuava a guardare esterrefatto la nuova nobile tenuta della ragazza. Nei suoi occhi brillava una luce differente ora, la Luce degli Antichi. Hikaru guardò tutti con un sorriso, consapevole di aver subito un cambiamento radicale non solo nel corpo ma nel più profondo dell’anima, e rispose a suo nonno

_Sì, sono io. E ora so cosa devo fare!_

_Intendi… fermare Jenova?_ chiese Nova, che era l’unica fra i presenti ad essere al corrente degli eventi

_Non solo_ rispose Hikaru sicura

_CHEEE?!? JENOVA?!? @#£$!!!!!!_ esclamò Cid, imprecando per una spiegazione. Non ci stava capendo più nulla, né lui né Locke.

_Forse dovrei darvi qualche spiegazione.._ asserì Hikaru

_’FORSE’?!? @#£$, (/$&!!!! CERTO che ci DEVI dare qualche spiegazione!!!!_ gridò il pilota

Pazientemente sua nipote si appoggiò al freddo muro della casa di pietra di Nibelheim e raccontò tutto ciò che era successo, più o meno da quando aveva lasciato Cid a quel momento. Di tanto in tanto il pilota esplodeva in qualche bestemmia e imprecazione, ma veniva subito messo a tacere da Locke o da Nova. In breve tutti i presenti seppero la storia, così come l’aveva vissuta Hikaru.

_Non c’è che dire… un gran bel casino!_ esclamò Locke

_P@#”£$A miseria, e tu in tutto questo sei riuscita a non perdere mai la testa?! Ricordatemi di farlo notare a quel è*£$ di Cloud, quando lo vedo!!_ affermò Cid, orgoglioso di come sua nipote era diventata di fatto un’eroina. O quasi. Nova rimase in silenzio, in disparte.

_Bene.. adesso che sapete tutto_ finì Hikaru _Sapete anche cosa devo fare. Non vi chiedo di venire con me, ma…_

_”non vi chiedo di venire con me”?!? @#£!!! &%(/!!!! Quante stronzate mi tocca sentire.. tu SAI che noi verremo con te, poche palle!!_ rispose Cid _Non sia mai detto che Cid Highwind si perda la fine definitiva di quel pazzo di Sephiroth e della sua cara mammina!!_

_Cid ha ragione_ affermò Locke _O meglio, non so se per lui sia importante vedere la fine di quei due, ma a me importa di sapere che tu stia bene. E l’unico modo per saperlo è venire con te._

Hikaru osservò i suoi due compagni e non potè fare altro che accettare la loro offerta, che comunque non sarebbe stata rifiutabile.

_Va bene.. grazie!_
La ragazza si alzò, facendo sfoggio della sua scintillante armatura, raccolse spada e scudo per terra e solo allora incrociò lo sguardo di Nova.

_..e tu? Cosa farai?_

La Paladina rimase con le braccia incrociate, come era stata per tutto il tempo da quando aveva sentito la storia di Hikaru. Si poteva dire che era giunta al termine della sua riflessione

_So che cosa stai pensando_ rispose _Ti aspetti che ti sfidi ancora.. ma ti sbagli. Con la morte del Governatore, che nessuno sapeva, questa guerra non ha più senso. Ora so che il vero nemico di Wutai, così come del Pianeta, è Sephiroth. Anzi Jenova. E’ mio dovere combatterli, anche a costo della mia vita_

Hikaru sorrise, sorpresa

_Quindi.. verrai con me?_

_Farò in modo che la tua missione si compia, erede degli Antichi. Conduci questo Pianeta alla Terra Promessa. Ti proteggerò fino a che sarà necessario!_

Hikaru si asciugò una lacrima che le scorse veloce sul viso, commossa. Poi oltrepassò tutti, aprì la porta che dava a Nibelheim e fece entrare la potente luce del sole di mezzogiorno nell’oscurità della casa.

_Siamo pronti allora.._

Quindi volse i suoi occhi rossi lucenti al terso cielo di montagna, traendo forza dal potere immobile e maestoso al tempo stesso della Natura. Poi esclamò

_Alla Capitale Dimenticata!_

Fine XLI episodio
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Corsa contro il tempo

Hikaru camminava decisa, sicura di sé e con una nuova forza in corpo. Raggiunse il centro di Nibelheim e si fermò a guardare la cisterna d’acqua, immortale testimone di decine di eventi cruciali per la storia del Pianeta. Erano passati solo pochi minuti da quando aveva invitato tutti alla Capitale Dimenticata e già era persa nei propri pensieri; non si accorse neppure che Nova le era giunta alle spalle e le aveva rivolto una domanda.

_Ehi, mi stai ascoltando?_

La ragazza scese dalle nuvole, voltandosi e guardando Nova come se non l’avesse mai vista prima.

_Eh..eh? Cosa c’è?_

_Stavi sentendo una delle tue voci?_ chiese la Paladina

_Io.. no, no. Volevi dirmi qualcosa?_

_Hai detto che dobbiamo andare alla Capitale Dimenticata, ma sai esattamente dove si trova?_

Hikaru scosse la testa, mentre anche Cid e Locke uscivano più lentamente dalla casa e raggiungevano le ragazze. In fondo le ferite di Locke erano ancora sufficientemente gravi da costringerlo a muoversi molto lentamente, cosa che permise a Hikaru e Nova di concludere il discorso.

_Bene.._ commentò la Paladina _E come facciamo a raggiungere un luogo che non sappiamo nemmeno dove si trova?_

_Mio nonno_ rispose Hikaru _Lui conosce la strada_

_Scusa, ma come fa?_

_Ci sono stato, cara mia!_ esclamò Cid alle sue spalle, facendola sobbalzare _@#£$, o sì che ci sono stato!!_

_Ah… se lo dice lui.. mi fido.._ asserì Nova, anche se non era molto convinta

_Piuttosto, @#£$% ladra, come ci arriviamo a quella ***** di città?! Siamo in quattro, cioè troppi per il Tiny Bronco!_

_Andiamo a piedi, no?_ suggerì Hikaru _Ci metteremo un po’ ma.._

Cid scoppiò a ridere. Poi tornò serio di colpo, tirò quattro bestemmie e quindi esclamò

_@£$”, nipote. Non dire STRONZATE!! Primo: dobbiamo attraversare il mare. Secondo: da ciò che ci hai raccontato quel ******* di Sephiroth con la sua mammina Jenova stanno andando proprio lì per farci il **** a stelle e striscie. NON abbiamo tempo da perdere!!_

Hikaru rimase in silenzio per un secondo, giusto il tempo di far terminare le ultime imprecazioni di Cid, quindi spostò il braccio destro in avanti e lo portò dietro la schiena, puntando col dito verso il basso. I più attenti osservatori, cioè nessuno di presente in quel momento, avrebbero colto in quel gesto una delle mosse che Cloud faceva spesso durante l’avventura pre-Meteor.

_Sephiroth non è un problema. E neanche Jenova_ affermò la ragazza sicura _Abbiamo il nostro tempo._

_Sephiroth non è un prob…_ esclamò Cid, tirandosi una pacca in testa _..Ragazza mia, spero bene che il Sole stampato sul tuo mantello non ti abbia completamente distrutto il cervello e tu SAPPIA cosa stai dicendo, o saremo ricoperti in un oceano di ***** da cui difficilmente potremo tirarci fuori…_

_So perfettamente quello che ho detto_ ribattè Hikaru _Sephiroth non è un problema. Per quanto riguarda il mare…_

_Attraversare il mare è più facile di quanto pensiate_ intervenne Nova _Non dimenticate che Wutai possiede l’egemonia sui mari. Basterà raggiungere la costa più vicina e avremo qualunque tipo di imbarcazione, dalla zattera al transatlantico_

_Qualsiasi cosa sia più veloce di un chocobo d’oro andrà bene_ affermò Hikaru, con una sicurezza che stupì non poco sia Cid che Locke. A memoria del ragazzo non gli sembrava di avere mai visto Hikaru in uno stato di fermezza e chiarità di intenti come lo era ora: aveva acquisito tutti i caratteri di una vera eroina, come se la nuova armatura le avesse cambiato personalità. In realtà non era cambiata, era solo diventata più sicura di ciò che era il suo obiettivo, finalmente rivelatole.

_Un chocobo d’oro va a 380 chilometri orari!!_ esclamò Nova incredula _Non ci sono navi regolari che superano quella velocità!!_

_Allora non possiamo permetterci di usarlo_ concluse Hikaru

_Un attimo._ interruppe la Paladina di Wutai _ho detto che non ci sono navi “regolari”. Però possiamo usare il Leviatano_

_E’ una nave?!_ esclamò Cid _Ero convinto che si trattasse di una fottutissima Summon.._

_Infatti_ sorrise Nova,estraendo una materia rossa dal mantello _Che vi credete, sono la persona più potente di Wutai per un motivo!_

_E’ veloce?_ chiese Hikaru

_E’ in grado di superare sette volte la velocità del suono, in mare aperto_ affermò Nova orgogliosa _E’ sufficientemente veloce per te?_

_Set..sette.._ balbettò Cid, incredulo _MAC 7?!? Porco @#£$è*, è*£ e “£ç°!!_

_Va bene. Dobbiamo andare alla Capitale Dimenticata il più in fretta possibile_ affermò poi Hikaru

_Ma non avevi detto che abbiamo il nostro tempo?_ chiese Locke, entrando per la prima volta nella discussione

_Esatto_ asserì la ragazza dalla treccia rossa _Ma il nostro tempo non è tanto. Cloud è sulle tracce di Sephiroth, e dobbiamo arrivare alla Capitale prima che si trovino!_

_Perché scusa? Se mr. Porcospino raggiunge il capellone gli fa un mazzo a tarallo come sempre e ci leva dalle palle un problema!_ esclamò Cid, accendendosi una sigaretta

_No_ esclamò Hikaru _Se Cloud raggiunge “il capellone” Sephiroth prima di me, questo pianeta è spacciato. Non devono combattere, per nessuna ragione._

_AH *****, dobbiamo fare in fretta allora!!_ gridò il pilota, ricordandosi improvvisamente una cosa _Cloud ha trovato Barret, Cait Sith e Vincent!!_

_Sì, li ho liberati un secondo prima di entrare nel reattore mako_ annuì Nova _..è un problema?_

_SI, @£$% D…!!!!_ esclamò Cid, facendo rimanere senza fiato tutti _ CAIT SITH HA BAHAMUT!!!_
Hikaru spalancò gli occhi, quindi ebbe un colpo al cuore; le gambe le tremarono un momento, poi si fece forza e riuscì a resistere allo shock. Anche Nova rimase stupefatta: in fondo se avevano bahamut, perché non erano fuggiti da… non ebbe tempo di pensarci, perché Hikaru si fece ancora sentire, con un filo di voce

_Qu..quindi Cl..oud ora sta.. evocando Bahamut per…_ sussurrò

_…raggiungere Sephiroth e la Capitale Dimenticata in meno tempo di quanto ce ne metteremmo noi anche col Leviatano_ completò la frase Locke, che aveva fatto due conti.

Hikaru fece cadere la spada e lo scudo a terra, quindi cadde in ginocchio ed esclamò piangendo

_..è finita..!!_

Seguì un breve momento di silenzio, in cui Cid fumò buona parte della sua sigaretta, Locke riprese fiato e Nova si mordeva le labbra, furiosa per non poter cambiare le cose.

_..se le due colonne combattono, andranno fino in fondo… e il mondo collasserà su se stesso_ piagnucolò Hikaru, disperandosi non poco _..è stato.. tutto inutile!_

_ALLORA!!_ gridò Cid _@£$%!!! Che modi sono questi?! Tirati su, Hikaru, sei mia nipote dopotutto, e un Highwind non si dà per vinto neanche con un palo in su per il … e con un bahamut che gli spalanca le fauci davanti!!_

Hikaru sollevò lo sguardo

_..sì ma.._

_NIENTE MA!!!_ urlò Cid, rosso in volto e all’apparenza furioso contro i discorsi disfattisti di sua nipote _PUNTO PRIMO: quel dannato ragazzo non ha ancora raggiunto Sephiroth. PUNTO SECONDO: Non è detto che Cait Sith abbia evocato Bahamut per lui. PUNTO TERZO: se anche li raggiungiamo che stanno combattendo, l’importante è che uno non uccida l’altro. PUNTO QUARTO: se non muoviamo le chiappe PRIMA di subito, allora SI che ce l’avremo nel ****!!_

Locke annuì e volle aggiungere anche la sua, anche se faceva fatica a parlare e per questo era rimasto in disparte nel discorso

_..Hai fatto una promessa.. non puoi gettarla al vento senza neanche provarci_

_Hanno ragione, Hikaru_ affermò Nova, allungando una mano per aiutarla a rialzarsi _Se non ci proviamo, avremo sicuramente perso. Ma vale la pena di fare almeno un tentativo_

La ragazza accettò l’aiuto e si alzò, recuperando spada e scudo; quindi guardò tutti e disse

_Scusate. Avete ragione. Non possiamo darci per vinto da subito_

Nova sorrise e tagliò corto nuovi discorsi

_Allora, per evocare il Leviatano è necessario almeno un flusso d’acqua che porti fino al mare.._

_C’è il fiume che separa la catena di Nibel da Cosmo Canyon_ affermò Cid _Il punto più vicino sarà a circa un paio di chilometri da qua_

_Perfetto. In marcia allora!_

…​

Bahamut sfrecciava nel cielo, con in sella due personaggi. Il primo scrutava l’orizzonte al di là delle nuvole in piedi, con una voluminosa spada sulle spalle e mille pensieri per la mente; il secondo continuava a saltellare a destra e a sinistra, in modo particolarmente irritante quanto inutile, agitando una vistosa trombetta grande quasi quanto lui.

_Cait Sith, vuoi stare fermo?!_ esclamò a un certo punto Cloud, innervosito dal modo sempre felice di comportarsi dell’automa di Reeve

_Eh no.. mi annoio quando sono in viaggio.. e non stare a chiederti perché mi hai portato con te… se non mi portavi, non avevi Bahamut!_

_..diciamo pure che è stato Rufus a obbligarti a venire con me, perché voleva essere informato costantemente sul ritorno di Jenova_

_Beh, vedila come vuoi.. fatto sta che adesso siamo qua e ti seguirò qualunque cosa tu dirai!_ ribattè il gatto meccanico sorridendo

_Attento, perché tra poco avrai poco di che sorridere. Siamo quasi arrivati_ affermò Cloud, serio

_Essu, dai, cosa stai pensando? Non avrai paura? Sephiroth l’hai già battuto tante volte, una in più non farà differenza!_

_Paura?!_ Cloud strinse i denti. In effetti non poteva dire di avere paura, ma un briciolo di timore sì. In fondo è vero che aveva battuto più volte Sephiroth, ma mai con una Jenova attiva e senziente come in questo caso. Inoltre aveva sempre in mente le parole di Tifa, che gli avevano ricordato fino all’ultimo come uno scontro fra Spiriti Guida avrebbe portato il mondo alla catastrofe. Eppure non poteva fare altro, Jenova andava fermata a tutti i costi, anche a rischio di minare l’integrità della matrice stessa della realtà.

_Ehi, non c’è più tanto tempo per parlare_ fece notare poi Cait Sith _Siamo arrivati!_

Bahamut planò dolcemente fra gli alberi della Foresta Addormentata, non senza rompere una settantina di rami con le sue robuste ed enormi ali. Toccò il suolo con le quattro zampe e fece scendere Cloud, che spiccò un salto per raggiungere terra; Cait Sith cadde, o meglio, rotolò lungo le scaglie del re dei draghi prima di sbattere contro l’unica roccia nel raggio di dieci miglia.

_Ahi, ahi.. beh, grazie Bahamut_ Cait Sith alzò la mano con la Materia Rossa. Bahamut rispose con un ruggito verso il cielo e scomparve in un bagliore rosso, che venne assorbito dalla materia. Il gatto si girò poi verso lo spadaccino e chiese
_Cloud, ma mi spieghi una cosa?_

_Che cosa?_ rispose Cloud, che già stava camminando verso il limite estremo della Foresta

_Se il Lifestream non esiste più, come mai alcune materie si sono conservate?_

_Non lo so_ rispose _Dovresti chiederlo ad Aeris. O a Zack. Sono loro che si intendono di queste cose_

_Ma.. ma.._

Cait Sith voleva continuare, ma si accorse che Cloud l’aveva ormai distanziato di almeno cinquecento metri.

_EHI!! Aspettami!!_ gridò, mentre iniziava a rincorrerlo.

I due camminarono per qualche minuto, poi si fermarono: erano ormai giunti all’ingresso della Capitale Dimenticata, che mai come in quel momento aveva assunto un’aria di morte, inesorabile e imminente.

Fine XLII episodio​
 
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