Movimento contro la disinformazione sui videogiochi

Gamesource Staff

Well-Known Member
@Teocida ti dirò una cosa,pochi minuti fa mi sono ricordato che anche in Batman c'è qualcosa che turba la mia castità,ovvero la donna che compare da 1.13 a 1.15 nella seguente sigla:

[YT]v1X6OBhn13o&feature=related[/YT]

Alla fine qualcosa che turba la mia castità c'è pure in Batman.

P.S:ho fatto un errore,questo post andava postato in quello sulla scostumatezza,chiedo cortesemente allo staff di cancellare questo mio post,nel frattempo vado a postarlo nella sezione giusta.
 
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bad_hunter

Metroid Hunter
Avresti sbagliato topic però ammetto che due risate me le hai fatte fare!!

Perchè non posti il tuo video sulla scostumatezza nella pagina del movimento?
 

teo9

Alpha and Omega
per il movimento contro la disinformazione, beh, io non trovo così importante aderirci, se gli altri dicono cavolate sui videogiochi fatti loro noi non è che dobbiamo imporgli di acculturarsi sull'argomento, e intanto possiamo continuare a giocare lo stesso

per la questione di vietare le vendite di alcuni videogiochi (e pure i film e i libri) ai minorenni, io rispondo che mi sembra una restrizione inutile, come se i bambini non sapessero distinguere realtà da videogioco e invece gli adulti si, i bambini possono giocare a quello che vogliono e guardare i film che vogliono (io l'ho fatto tranquillamente e non è che adesso che ho 18 anni ho passato tre mesi in carcere per rapina in banca) ai genitori spetta il compito di fare attenzione che non si facciano influenzare da essi, e di insegnare ai ragazzi a far ciò (anche perchè secondo me se non glielo si insegna durante l'adolescenza, è più facile da adulti che ci si faccia influenzare da modelli cattivi)
 

Enigma

Hyuga Clan's Heir
qualcuno mi sa dire se questo cosidetto movimento ha intenzione di spingersi un po più oltre della pagina facebook?
 

bad_hunter

Metroid Hunter
resident_italy___strip_comica_by_lolloboloz-d1zrbpl.jpg
 

drago 2

Member
Il problema principale non è il fatto di essere informati su un videogioco o no oppure di creare un movimento il problema principale come dite voi sono i genitori che comprano videogiochi senza sapere che quello è violento ma lo sapete come sono fatti i bambini che quando vogliono una cosa fanno i capricci, ma un altro problema e che molti ragazzi comprano i videogiochi senza farlo sapere ai genitori.

Un altro problema principale è quello di imporre a noi stessi e ai figli un tot di ore in cui giocare per non confondere la fantasia dalla realtà.

E non c'entra niente quali intenzione abbia il protagonista di gow, bioshock, cod , ecc... perchè tanto alla fine c'è sempre violenza.

E ormai lo sanno tutti che significa la scritta 18+ quindi non mi venite a dire che le persone di cinquant'anni non sanno che significa quella scritta perchè lo sanno che significa e poi non avete pensato che la responsabilità va anche al venditore dei videogiochi che e ben informato e lo sa che che certi giochi con la scritta 18+ non vanno venduti ai bambini o ai ragazzi che hanno 14-15 anni.

Almeno questo è il mio pensiero :D
 

Teocida

Oltreuomo
E ormai lo sanno tutti che significa la scritta 18+ quindi non mi venite a dire che le persone di cinquant'anni non sanno che significa quella scritta perchè lo sanno che significa e poi non avete pensato che la responsabilità va anche al venditore dei videogiochi che e ben informato e lo sa che che certi giochi con la scritta 18+ non vanno venduti ai bambini o ai ragazzi che hanno 14-15 anni.

Io so per certo che tutti i miei parenti, compresi i miei genitori che mi hanno visto videogiocare dall'infanzia praticamente, probabilmente sanno che cosa significhi un 18+ stampato bello in rosso sulla cover di un videogame, ma altrettanto probabilmente non sono minimamente a conoscenza dell'esistenza del PEGI, non sanno che in ogni videogioco deve esser presente la classificazione e non sanno dove guardare per trovarla, nel caso (davanti, retro, libretto, disco?).
E non penso siano gli unici, dato che uno dei problemi per cui si ha questo scalpore dei videogiochi malefici dati in pasto ai bambini è dovuto proprio al fatto che buona parte di chi i bambini li dovrebbe controllare ed educare non sia minimamente informata che esiste già un sistema di avvertenze sui contenuti.

E poi certo, concordo con te con i venditori che dovrebbero essere i primi innanzitutto ad informare sul PEGI ed in seguito a rispettarlo loro stessi, evitando di vendere i giochi anche a gente sotto la fascia di età indicata; ma vabbeh, d'altronde c'è anche qualche tabaccaio che continua a vender le sigarette sotto i 16 anni.
 

Knukle

Il dimenticatore
E poi certo, concordo con te con i venditori che dovrebbero essere i primi innanzitutto ad informare sul PEGI ed in seguito a rispettarlo loro stessi, evitando di vendere i giochi anche a gente sotto la fascia di età indicata; ma vabbeh, d'altronde c'è anche qualche tabaccaio che continua a vender le sigarette sotto i 16 anni.

In Italia non lo fanno di certo, ma nel resto d'Europa si, eccome. A Londra c'ho messo ore per far capire ad una commessa che quel 06/05/1988 scritto sulla carta d'identità era la mia data di nascita, lei mi dava 16 anni e non voleva farmi comprare Dead Rising. Alla fine ha ceduto ma poi ho optato per un'altro gioco visto all'ultimo secondo.
 

drago 2

Member
Io so per certo che tutti i miei parenti, compresi i miei genitori che mi hanno visto videogiocare dall'infanzia praticamente, probabilmente sanno che cosa significhi un 18+ stampato bello in rosso sulla cover di un videogame, ma altrettanto probabilmente non sono minimamente a conoscenza dell'esistenza del PEGI, non sanno che in ogni videogioco deve esser presente la classificazione e non sanno dove guardare per trovarla, nel caso (davanti, retro, libretto, disco?).
E non penso siano gli unici, dato che uno dei problemi per cui si ha questo scalpore dei videogiochi malefici dati in pasto ai bambini è dovuto proprio al fatto che buona parte di chi i bambini li dovrebbe controllare ed educare non sia minimamente informata che esiste già un sistema di avvertenze sui contenuti.

E poi certo, concordo con te con i venditori che dovrebbero essere i primi innanzitutto ad informare sul PEGI ed in seguito a rispettarlo loro stessi, evitando di vendere i giochi anche a gente sotto la fascia di età indicata; ma vabbeh, d'altronde c'è anche qualche tabaccaio che continua a vender le sigarette sotto i 16 anni.

Guarnda non è difficile capire dove si trova la classificazione sta sul davanti e sul retro della copertina nel dubbio si chiedono informazioni al venditore, ci sta apposta :D

E vero ci sono tabbaccai che vendono sigarette ai sedicenni ma le sigarette non danneggiano il cervello o lo influenzano con i contenuti ma il videogioco si
 
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Teocida

Oltreuomo
Si ma buona parte non è a conoscenza di cosa sia la classificazione e nemmeno che essa esiste. Non c'è proprio informazione in merito, e per averla mi sa proprio che dovremmo aspettare fino a ché non saremmo noi stessi i genitori.

Poi spero che l'ultima tua frase sia ironica lol
 
In Italia non lo fanno di certo, ma nel resto d'Europa si, eccome. A Londra c'ho messo ore per far capire ad una commessa che quel 06/05/1988 scritto sulla carta d'identità era la mia data di nascita, lei mi dava 16 anni e non voleva farmi comprare Dead Rising. Alla fine ha ceduto ma poi ho optato per un'altro gioco visto all'ultimo secondo.

Ma qui non è una questione di "abitudine nostrana", ma una questione di legge: in Inghilterra la legge impedisce al commerciante di vendere ad un acquirente un gioco con PEGI non adatto all'acquirente stesso.

È vero che in Italia la vendita di sigarette sarebbe vietata ad acquirenti sotto una certa età, ma quando si parla di piccoli esercizi commerciali non si fanno nessunissimo scrupolo, se si trattasse di grosse catene sarebbe tutta un'altra cosa.
Se il commerciante X proprietario di una tabaccheria vendesse una cosa ad una persona a cui non potrebbe venderla può scegliere di farlo lo stesso perché tanto sopra di lui non c'è nessuno e si assume la piena responsabilità di aver infranto la legge pur di far cassa. Se invece il commerciante X è dipendente di una catena Y che ha stabilito che si deve rispettare la legge e non si può vendere tabacco ai minorenni, X ci pensa due volte prima di infrangere la legge perché se Y lo viene a sapere X ci rimette il posto.

Purtroppo non esistono grandi catene che si occupano della vendita al dettaglio del tabacco. Cosa diversa con i videogiochi in quanto se venisse fatta una legge affinché il PEGI sia imponibile per legge allora le grosse catene vieterebbero ai propri esercizi di vendere giochi 18+ a minorenni. Pensate un po' se la GameStop dovesse pagare una multa per ogni suo esercizio commerciale presente sul suolo italiano perché i commercianti della zona hanno venduto giochi violenti a minorenni, pensate all'enorme danno economico che ne avrebbero: non ci penserebbe due volte a mandare una circolare ai propri dipendenti dicendo che se vendono giochi violenti a minorenni rischiano di perdere il posto.
 

Teocida

Oltreuomo
Quel che mi chiedo allora è perché non facciano seriamente una legge che metta l'obbligo di rispettare il PEGI, così come c'è una legge che regola i programmi tv o che vieta l'entrata nei cinema dei minori per qualche film.
Così si eviterebbero tutte le stupide lagne dei politici che vogliono proprio proibire in toto la vendita di determinati giochi.
 
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