Carissimi lettori ecco pronto per voi il nuovo capitolo!!
Attendo ansiosa i vostri commenti!!
Capitolo 19
"Il mio nome è Shana Koentier, e sono la figlia di Don Aster Koentier."
Quelle parole avevano lasciato tutti di sasso.
Dorilay si sentiva pervadere da un'ansia crescente, percepiva da quella ragazza una minaccia.
Nonostante la rivelazione, nessuno aveva proferito parola e Erion aveva invitato la nuova arrivata a proseguire.
Erion...non si erano rivolti neanche uno sguardo da quando era tornato, e lei ora
era assalita dal rimorso. Cercò di non pensarci e rivolse la propria attenzione a Shana:
"Immagino non ci sia bisogno di spiegarvi chi sia mio padre...Lui non è un esempio di rettitudine..."
Se appena arrivata trasudava sicurezza, ora Dorilay si accorse invece che Shana era titubante.
Infatti smise di parlare. Intervene quindi Lily, gentile come sempre.
Vorrei essere anche io cosi' carina e dolce! Pensò per un attimo mentre l'amica parlava:
"Vai avanti ti prego, nessuno qui ti giudicherà per le colpe di tuo padre" Le disse sorridendo.
La ragazza quindi riprese:
"Sono fuggita da Alexandria...Sono fuggita da mio padre...perchè lui vuole uccidermi"
Anche quelle parole furono seguite da un sussulto.
Lei continuò:
"Io non ho capito bene quali siano i piani di mio padre, lui è stato molto bravo a tenermi allo scuro...
Ma la sensazione che stesse per succedere qualcosa di sbagliato mi ha spinta ad indagare...
Sta cercando di raccogliere degli oggetti di immenso potere, non so per quale motivo.
Ne è come ossessionato, li cerca disperatamente.
Più di ogni altra cosa però desidera trovare l'oggetto destinato a contenerli tutti:
Il Caliendor.
Io non so cosa sia di preciso... non so altro, se non che non ha anora portato a termine la sua ricerca.
Di una cosa sono sicura però:
Mio padre va fermato, i suoi desideri sono mossi da oscuri propositi...
e poi...sembra che per ottenerli fosse intenzionato a sacrificarmi...
E' per questo che sono fuggita, ed ho portato con me questo"
A quel punto mostrò loro un oggetto, era bellissimo e lucente, sembrava un orecchino, ma il pendente riluceva
di un'inconfondibile luce dorata...
Era un Artefatto.
Avevano ascoltato tutti con attenzione il racconto e ora nessuno riusciva a dare voce allo stupore generale.
Infine fu Aras a rompere il silenzio:
"Quello è un artefatto, non ci sono dubbi. Come ne sei entrata in possesso?"
"L'ho rubato a mio padre prima di andarmene."
Dorilay si accorse di essere attratta da quell'oggetto, avrebbe voluto afferrarlo, stringerlo
tra le sue mani, ma si trattenne.
Di nuovo il silenzio scese tra loro, sembrava che tutti avessero bisogno di tempo
per metabolizzare le nuove informazioni.
Spostò lo sguardo dal pendente per posarlo sul giovane mago:
Erion sembrava stesse riflettendo ma lei riusciva a leggere nei suoi occhi un velo di tristezza...
O forse era rabbia...? Doveva parlargli!
Voleva parlargli!!
Doveva solo farsi coraggio, avvicinarsi a lui e dire...cosa??
Qualcosa! Qualunque cosa pur di farlo tornare come prima...
Ma non ci fu il tempo.
Successe tutto troppo in fretta.
In un attimo la grotta si riempi' di figure incappucciate.
Sembravano apparse dal nulla e con velocità e destrezza li attaccarono.
Erano troppi, e loro totalmente impreparati.
Senti' una voce urlare:
"Prendetelo!"
Non ebbe il tempo di capire che Dag le fu affianco:
"Presto dobbiamo seguire Shana nella grotta...c'è una via d'uscita."
La trascinò via facendole scudo con la sua spada.
Ma i loro aggressori non badavano già più a loro...
La verità la trafisse dolorosamente.
Urlò.
Si dimenò.
Lottò.
Ma Dag non la lasciò andare.
"ERION!"
"ERION!!"
"Lasciami andare!!"
"Lo stanno portando via!"
Ma le sue ulra si perserò nella notte.
Veloci come erano arrivati gli uomini incappucciati scomparvero.
Sulle loro spalle il mago...
Svenuto, o morto non poteva saperlo.