Eh sì, se ne incontra veramente tanta di gente strana.. non c'è anche un passeggero con un mitra al posto del braccio?
Complimenti per l'intrigo di palazzo.. ben pensato, avresti un futuro nello scrivere trame alla beautiful :fingh:
No,
per ora non c'è nessun peronaggio con un braccio meccanico...
Comunque grazie, anche se mi è dispiaciuto un po' per Kain...ç__ç
Ad ogni modo ecco a voi un'altro episodio!!!
Inizia a vedersi un po' d'azione, finalmente...
IVALICE
-Treno per Ciel-
Il viaggio proseguiva, noioso e monotono. Cominciava a farsi buio, a quanto pareva avrebbero dormito nel treno.
Lightning: Il viaggio durerà almeno altri due giorni. Ci conviene dormire, adesso.
Manuel: Altri due giorni?!? Ora capisco perchè nessuno si fa il diretto Khan-Ciel...
Con la sera, arrivò anche il freddo. E le innumerevoli infiltrazioni d'aria, causate dalla poca manutenzione del mezzo, e anche dell'età di quest'ultimo, non contribuivano certo a migliorare l'ambiente.
Lightning si distese su quattro sedili, tremava un po', ma non osava chiedere a Manuel di scaldarla un po', sarebbe stato troppo imbarazzante. Piuttosto sarebbe morta di freddo.
Lightning: 'notte...
Manuel: Buona notte...
Manuel però non aveva sonno. Rimase seduto a guardare il proprio respiro che si raffreddava, diventando fumo bianco. In cuor suo era d'accordo con Lightning: sarebbe stato decisamente troppo dirle che avrebbero potuto scaldarsi con il calore dei loro corpi, però non poteva non immaginare la scena di loro due abbracciati, che si scaldavano sui sedili del treno... Scosse la testa violentemente, deciso a scacciare quel pensiero prima che degenerasse. Con la coda dell'occhio stava tenendo d'occhio il tipo dai capelli di paglia. A parte il cenno che fece quando il signore in blu si alzò, e quando si girò verso si lui, non aveva fatto nessun movimento. Il suo mantello ed i suoi capelli si muovevano leggermente, in balia delle infiltrazioni d'aria, ma lui non faceva una piega. Era seduto per terra, con una gamba tesa in avanti e l'altra leggermente piegata. Aveva la testa leggermente chinata, come se si stesse guardando le scarpe, ma gli occhiali gli nascondevano gli occhi, e per quel che ne sapeva Manuel, avrebbe potuto benissimo essersi addormentato silenziosamente. Poi pensò che probabilmente era vero.
Ma si sbagliava. Cloud era sveglio e preoccupato. Quel signore di prima lo aveva riconosciuto. E lui aveva riconosciuto quel signore: era il sindaco di Tavis, una città imperiale a sud di Khan. Era stato nominato sindaco dall'imperatore Cid, promettendogli fedeltà assoluta.
Cloud sapeva che Cid stava dando la caccia ai membri della Resistenza, ed un membro di peso come lui avrebbe fatto di certo gola all'imperatore. Però c'erano altri due civili a bordo (anche se gli sembravano facce conosciute), e Cid sapeva che la morte di un membro della Resistenza sarebbe stata ben accolta, ma il sacrificio di due civili certamente no. Poi avrebbe dovuto affrontare interviste, avrebbe dovuto dare spiegazioni convincenti, e non ne valeva la pena, per un singolo membro. No, Cid non avrebbe osato.
Probabilmente lo aspettavano a Ciel...
Non fece in tempo a pensarlo, che il treno si fermò improvvisamente.
Manuel fece in tempo ad afferrare Lightning prima che cadesse, poi si alzò in piedi. Anche Lightning si alzò in piedi, e incredibilmente anche il tipo con i capelli di paglia. Quest'ultimo aveva afferrato anche il rettangolo di bende, e se lo era caricato sulla schiena.
Manuel si sporse dalla finestra. Erano in un tratto delle rotaie molto alzato da terra, almeno di venti metri. Sotto di loro si estendeva a perdita d'occhio una foresta rigogliosa. Erano nel mezzo del nulla. Allora guardò il treno e...
Manuel: Oh, no!
Lightning: Cosa succede?
Manuel: Il nostro vagone... Si è staccato dal treno! Il treno prosegue senza di noi!
A quelle parole, Cloud capì che forse a Cid stava più a cuore la sua morte di quanto pensasse. Il signore di prima, evidentemente, aveva piazzato una piccola carica di esplosivo sulle giunture che collegavano i vagoni, e l'aveva fatta scoppiare ora...
Ma Cloud continuava a pensare che per un singolo membro non ne valesse la pena... Non se lo spiegava.
Manuel però aveva visto una sagoma muoversi nel cielo buio. Nera, con quattro ali disposte ad X.
Manuel: Dannazione!
Lightning: Che c'è adesso?
Manuel: Credo... Che stia arrivando un goblin.
Lightning impallidì improvvisamente, e Cloud strinse i denti.
Il povero Cloud si sentiva in colpa, perchè credeva di essere l'unica causa dell'attacco, non sapeva che quei due "civili" che viaggiavano con lui erano un ex-soldato imperiale ed un ricercato per omicidio.
Il goblin si era sganciato dall'astronave, nel frattempo, e stava per atterrare pesantemente sul vagone.
Manuel: Arriva!
I tre passeggeri si prepararono all'impatto.
Impatto avvenuto. Si sentì il rumore del metallo contro il metallo, del metallo più vecchio che veniva piegato. Il goblin stava aprendo il vagone con la facilità con cui si strappa un foglio di carta.
Quando ebbe tolto completamente il tettuccio del vagone, fu faccia a faccia con i tre passeggeri. I suoi occhi scintillarono di rosso, sinistri. Li squadrò tutti, uno a uno, evidentemente fiducioso che avrebbero potuto fargli ben poco, ed aveva ragione.
Manuel estrasse la pistola ed iniziò a sparare sul petto del goblin, provocandogli solo qualche leggera ammaccatura. Anche Lightning estrasse dal fodero un fucile semiautomatico tutto bianco, con l'impugnatura ed il grilletto rossi, ed iniziò a sparare al goblin, senza però fargli danni maggiori. Un fucile? Eppure a Manuel era sembrato di vedere distintamente l'elsa di una spada... Si disse di essersi sbagliato e continuò a sparare.
Cloud mise mano alla sua enorme spada, ma poi si ricordò dell'enorme crepa che la solcava. Allora estrasse quella piccola e ridicola spada. In realtà non era piccola, era una normale spada, con l'elsa blu, ed una lama anche più grossa del normale di uno o due centimetri. Abbastanza lunga. Non era al livello della sua, certo, ma non aveva trovato un rimpiazzo migliore. Era una sensazione sgradevole, impugnare una spada che non fosse la sua, era come aver cucita la mano di qualcun'altro, al posto della sua. La sua sarebbe stata capace di fare a fette quel ridicolo robot rosa, ma quella si sarebbe sicuramente spezzata, perciò decise che per il momento si sarebbe limitato a difendersi.
Lightning: Manuel! Prova uno di quei proiettili speciali!
Manuel si chiese come mai non ci avesse pensato prima. Estrasse uno dei proiettili a caso, giallo in questo caso, lo inserì nello scompartimento e fece fuoco.
Un fascio di luce giallo uscì dalla pistola ed andò a colpire il goblin. Delle scosse elettriche attraversarono tutto il robot, ma non gli fecero nessun danno. Fecero solo spaventare il pilota.
Manuel, atterrito, vide un proiettile grigio cadere da sotto l'impugnatura della pistola.
Ne caricò un'altro, questa volta azzurro. Fece fuoco un'altra volta, e questa volta dalla pistola uscì un raggio azzurro, che colpì in pieno petto il goblin. Una piccola parte del petto si congelò, senza però provocare danni apparenti al goblin.
Manuel: No... No... NO!
Lightning: Provane un'altro! Sbrigati!
Lightning guardava terrorizzata il braccio del robot che estraeva l'arma da dietro la schiena.
Manuel estrasse un proiettile rosso. Stava per inserirlo, quando gli venne l'idea che usarne uno arancione sarebbe stato molto meglio. Si disse che era la sua memoria a suggerirglielo, perciò mise via il proiettile rosso, ed iniziò a cercarne freneticamente uno arancione.
Lightning: Oh, no! Veloce, Manuel!
Il goblin stava per puntare la sua arma.
Manuel: Ci sono... Eccolo!
Estrasse trionfante il proiettile arancione, convinto, senza sapere bene perchè, che sarebbe stato quello decisivo.
Lo inserì e fece fuoco per la terza volta.
Manuel: Yaaaa!
Questa volta non ci furono fasci di luce, sembrava un normalissimo proiettile, se non fosse che, all'impatto con il robot, esplose generando una grande esplosione.
Il robot precipitò giù, nella foresta, ma l'onda d'urto dell'esplosione aveva fatto uscire dai binari anche il loro vagone, che precipitò giù per oltre venti metri.
Lightning: Aaaaah!
Manuel: Aaaargh!
Cloud:...Umpf.