Varie Odstarva's

Doomrider

Guerriero della Luce
L'hai detto, diamo tempo al tempo! Si conoscono da un'ora scarsa, poveretti...

Che c'entra.. da quanto mi vogliono far intendere (anche se io non ci credo ancora, e non ci crederò mai abbastanza) è bastato un decimo di secondo a Cloud&Aeris, ovvero che lui precipitasse sui fiori di lei rovinando probabilmente il lavoro di una vita, per farli innamorare.. non vedo perchè una caviglia slogata non potrebbe essere l'innesco di un colpo di fulmine :D :D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Che c'entra.. da quanto mi vogliono far intendere (anche se io non ci credo ancora, e non ci crederò mai abbastanza) è bastato un decimo di secondo a Cloud&Aeris, ovvero che lui precipitasse sui fiori di lei rovinando probabilmente il lavoro di una vita, per farli innamorare.. non vedo perchè una caviglia slogata non potrebbe essere l'innesco di un colpo di fulmine :D :D

Non dico che non sia vero... Dico solo che non sono ancora così in confidenza... Da quel che mi risulta Cloud & Aerith non si sono mai nemmeno baciati...:D
Anzi, mi risulta che Cloud, l'unica volta che ha dichiarato il suo amore ad una ragazza è stata nella tua Fic (che ho letto, anche se non l'ho commentata, ed approfitto per dire che era molto bella,:D),
dove ha addirittura chiesto la mano a Tifa!! :D

Comunque mi sono accorto di non avere inserito la descrizione degli abiti di Lightning e Manuel, ora la aggiungo al primo capitolo....

Ad ogni modo ecco il V episodio!
I nostri eroi arrivano a Khan, li attende un'inaspettata sorpresa...;)

IVALICE
-Khan-

Una volta oltrepassato il bosco, percorsero ancora qualche chilometro, poi si iniziò a vedere un paesaggio desertico. La vegetazione si fece sempre più scarsa, fino a sparire completamente.
Lightning: Siamo vicini a Khan, ormai.
Manuel: Scusa... Lightning... Posso farti una domanda?
Lightning: Ma certo, dimmi pure...
Manuel: Fino ad adesso abbiamo visto solo delle pianure ed un bosco, tutto verde e rigoglioso... Perchè Khan è circondata dal deserto? Voglio dire... Non c'era un posto migliore per fondarla?
Lightning: Beh, vedi... Una volta Khan era verde e rigogliosa come il paesaggio circostante, ma una volta che l'impero ha conquistato Khan, ha iniziato a sfruttarne le risorse naturali, all'inverosimile, riducendola pian piano ad una landa desolata. Khan era in una posizione favorevole, costruita nei pressi di un fiume e di una miniera di argento. Era una delle città più forti del mondo, prima. Ora è poco più di un villaggio, abitato da poveri che, per sopravvivere, si dedicano spesso al brigantaggio. Poi l'Impero ha emanato un decreto che vietava al popolo di spostare la città.
Manuel: E perchè l'Impero non ha consumato anche l'ambiente circostante?
Lightning: Lo sta facendo pian piano. La tragedia di Khan è molto recente, e l'Impero sta devastando anche le zone vicine. Nel giro di tre o quattro mesi tutto il bosco sarà distrutto, e in un anno anche le pianure Iaguaro.
Manuel: E... Gli animali?
Lightning rimase in silenzio, malinconica. Manuel intuì il peggio.
Manuel: E la Resistenza?
Lightning: La Resistenza fa quello che può, ma senza l'appoggio del popolo può ben poco...
Manuel: E' terribile...
Lightning: Ecco Khan!
Manuel vide le mura di una città.
Manuel: Finalmente!
Varcarono la soglia della città. Era una città triste, le pareti delle case erano sporche e rovinate. La città non era pavimentata, gli abitanti camminavano sulla sabbia. Si notavano molte sagome che si muovevano, quasi tutte avvolte fino alla bocca dal mantello ed incappucciati. Camminavano veloci, senza parlare, immersi nei loro problemi. Tutta la città, mantelli degli abitanti compresi, erano prevalentemente ocra. Una tipica cittadina desertica.
Lightning proseguiva, camminando lentamente, ma non si era accorta che Manuel si era fermato.
Lightning: Manuel...?
Ma Manuel era immobile che fissava un manifesto. Sembrava spaventato, molto spaventato.
Lightning gli posò una mano sulla spalla.
Lightning: Manuel...Andiamo...
Manuel non diede segno di averla sentita. Lightning diede un'occhiata al manifesto che aveva suscitato in lui tanto scalpore e...
Lightning: Manuel! Quello... Sei tu!
Stavano fissando il volto di Manuel in un manifesto. Ma non era quello a impressionarli tanto, bensì la scritta "WANTED" sotto di esso. La ricompensa esibiva tanti, troppi zeri... Avrebbero fatto gola a chiunque.
Lightning: Ricercato per... Omicidio?!? Manuel... Te lo ricordi?
Manuel scosse la testa lentamente.
Lightning: Allora è possibile che tu sia stato incastrato... Succede di frequente, ultimamente.
Manuel si rincuorò di quella possibilità, e cercò di aggrapparsi ad essa.
Lightning: Conosco qualcuno che potrebbe saperne di più. Seguimi, ma è meglio che tu ti copra il viso.
Manuel:...D'accordo.
E segui Lightning nella città. Camminando gli parve di vedere un uomo che contrastava con gli altri. Era seduto per terra, aveva i capelli color paglia, disposti in una pettinatura che avrebbe ricordato per sempre. Sugli occhi portava degli occhiali da sole nonostante ormai fosse sera, e indossava un mantello nero, che terminava alla vita, in modo irregolare e seghettato, come se fosse stato strappato. La cosa che attirava di più, però era quell'enorme oggetto avvolto da molte bende, che ricordava vagamente una spada.
Poi però Manuel si disse che era assurdo.
Nessuno sarebbe stato capace di maneggiare una spada così.
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Non dico che non sia vero... Dico solo che non sono ancora così in confidenza... Da quel che mi risulta Cloud & Aerith non si sono mai nemmeno baciati...:DAnzi, mi risulta che Cloud, l'unica volta che ha dichiarato il suo amore ad una ragazza è stata nella tua Fic.

Hai capito adesso perchè non ci credo al loro colpo di fulmine? :D

(che ho letto, anche se non l'ho commentata, ed approfitto per dire che era molto bella,:D),
dove ha addirittura chiesto la mano a Tifa!! :D
.

Grazie mille ^^

E segui Lightning nella città. Camminando gli parve di vedere un uomo che contrastava con gli altri. Era seduto per terra, aveva i capelli color paglia, disposti in una pettinatura che avrebbe ricordato per sempre. Sugli occhi portava degli occhiali da sole nonostante ormai fosse sera, e indossava un mantello nero, che terminava alla vita, in modo irregolare e seghettato, come se fosse stato strappato. La cosa che attirava di più, però era quell'enorme oggetto avvolto da molte bende, che ricordava vagamente una spada.
Poi però Manuel si disse che era assurdo.
Nessuno sarebbe stato capace di maneggiare una spada così.

Eh sì, in effetti gli occhiali da sole sono come la moto.. per sempre! Complimenti davvero, una bellissima parte! Prendo appunti :D :D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Ecco a voi quello che potrei definire il vero inizio della storia.
Da qui comincia l'avventura dei nostri eroi.
Quindi è una parte molto importante, Ecco a voi!! :D:D

IVALICE
-Khan-

Un ragazzo con i capelli rossi camminava furtivo attraverso le innumerevoli bancarelle del mercato. Era un po' bassino, ed il suo corpo era, testa a parte, completamente coperto da un mantello ocra, con un grande sole di un giallo più acceso ricamato sul lato sinistro.
Orologi... Arnesi... Non erano quelli i suoi obbiettivi. Il suo obbiettivo si trovava poco più avanti. Sentiva già il profumo della frutta fresca.
Eccola, la bancarella della frutta. Finse di non guardare, ma passando estrasse dal mantello una mano e, con fare noncurante, afferrò una mela e la nascose sotto il mantello. Poi continuò a camminare. Nessuno aveva notato nulla. Si dirigeva verso "il suo angolo", come lo chiamava lui.
Un vicolo buio e disabitato, stretto e seminascosto. Andava sempre lì, dove nessuno lo avrebbe mai scoperto. Un angolo che conosceva solo lui. Proprio "il suo angolo", in effetti.
Era quasi arrivato, girò l'ultimo angolo e...
???: Aaaaarghhhh!
Si trovò faccia a faccia con una ragazza con i capelli biondo-rosei, e dei meravigliosi occhi azzurri.
Lightning: Dutch!
Dutch: No, ti sbagli!
Cercò di scappare, ma Lightning l'aveva afferrato per un braccio.
Lightning: Coda di paglia, eh?
Dutch: Non ho fatto niente, lasciami!
Tentò di divincolarsi, ma la presa di Lightning era molto salda, e non ci riuscì.
Dutch: Che vuoi da me, Lightning?
Manuel: Impara ad essere cortese con le ragazze, rosso.
Dutch si calmò. Non aveva notato il ragazzo, che era rimasto immobile nella penombra a guardare la scena.
Dutch: E tu chi sei? Il suo ragazzo?
Lightning arrossì violentemente ed abbassò gli occhi. Manuel arrossì solo un po', ma tenne gli occhi puntati sul ladruncolo.
Dutch: Aspetta... Dove ti ho già visto? Mmm... Tu sei... Manuel, vero?
Prima che Manuel potesse rispondere, parlò Lightning.
Lightning: Si! Lo conosci, per caso?
Dutch: No, ho visto il manifesto da ricercato...
Manuel s'incupì. Lightning parve delusa.
Lightning: Sai per cosa è ricercato, vero?
Dutch ci pensò su. In realtà se lo ricordava già benissimo, ma voleva farli stare sulle spine. Dal suo punto di vista se lo meritavano, per averlo aggredito in quel modo. Con la coda dell'occhio vide le loro facce ansiose. Rise dentro di sè, e pensò che era sufficiente. Dutch non era un cattivo ragazzo, in fondo. Le circostanze lo avevano costretto a rubacchiare qualcosina per sopravvivere.
Dutch: Ah... Sì, ora ricordo. E' ricercato per l'omicidio del conte Kain Highwind.
Manuel non osava chiedergli quello che pensava. Per fortuna lo fece Lightning.
Lightning: Ed... E' vero?
Dutch la guardò come se fosse stata matta.
Dutch: Ma chi, quello? Ma dico... Ti sembra un assassino? Andiamo, dai...
Manuel emise un sospiro di sollievo. Non era un assassino, dopotutto. Aveva ragione Lightning, lo avevano incastrato. Anche Lightning emise un sospiro di sollievo. Non ne aveva mai dubitato, ma averne la conferma è rassicurante. Manuel era a posto.
Lightning: Allora sai anche chi è stato?
Dutch: Vediamo...
Lightning: DUTCH!
Dutch: D'accordo, d'accordo... L'assassino era un mercenario qualunque, mandato dal senatore Firion.
Manuel: Un senatore? Che motivo avrebbe avuto di uccidere il conte? Non sono dalla stessa parte?
Dutch: Non ne ho idea...
Lightning: Te lo spiegherò io dopo, Manuel. Dutch? Sai dove possiamo trovare Firion?
Dutch: Ovviamente, il senatore vive a Ciel. Sai dov'è Ciel, vero Lightning?
Lightning: Certo.
Lightning fece per andarsene.
Manuel: Grazie, rosso!
Dutch: Quando posso aiutare...
E Manuel se ne andò, insieme a Lightning, lasciando Dutch da solo, nel suo angolo. Estrasse la mela e iniziò a mangiucchiarla, pensieroso.
"Un po' mi dispiace per quel tipo, sembrava simpatico", pensò. Poi fissò la mela e pensò, con amarezza, che era stanco di vivere in quel modo, senza ideali, senza uno scopo. E per di più rubando. Gli veniva la nausea. Purtroppo però non riusciva ad immaginarsi un altro modo per vivere. Lui era solo uno dei tanti, in fondo.
Lightning e Manuel intanto, camminavano.
Manuel: Lightning... Chi era quello?
Lightning: Un ragazzo costretto a rubare dallle circostanze. Però è molto furbo ed intelligente. Lui è molto curioso, scopre sempre tutto di tutti, ma è abbastanza furbo da tenersi le informazioni più importanti per sè, e non finire nei guai... però, come hai visto, è sempre disposto ad aiutare quelli che ne hanno bisogno.
Manuel: Ed ora?
Lightning: Andremo a Ciel, scoveremo Firion e... Troveremo un modo per dimostrare la tua innocenza, Manuel.
Manuel: Grazie mille, Lightning... Davvero, non so come avrei fatto senza di te... Ma sei sicura de voler venire?
Lightning anniusce, e si scioglie nel primo, vero sorriso che Manuel le abbia mai visto in faccia.
Lightning: Ma certo. Verrò con te, e non ti lascierò fino a quando non avrai riacquistato completamente la memoria, e se sarà necessario anche di più. Parola mia.
Manuel: Grazie. Ti sono debitore.
Lightning: Prenderemo il treno per Ciel, che parte fra... Oh, no!
Manuel guardò il grande orologio che era attaccato ad una torre in rovina. Lightning, evidentemente, sapeva che era attendibile, e sapeva anche gli orari dei treni a memoria, si disse Manuel, perchè poco dopo la ragazza lo guardò, con aria preoccupata.
Lightning: Abbiamo sette minuti per attraversare Khan e prendere il treno al volo! Corri!
E partì verso la stazione a tutta velocità, seguita da Manuel.
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Questo non è un vero e proprio episodio... E' una fase di passaggio, che segna l'inizio del viaggio in treno, e con esso l'inizio dell'avventura.
Eccolo, tutto per voi! :D

IVALICE
-Stazione di Khan-
--Treno per Ciel--

I due correvano in mezzo alla folla che c'era nella stazione, avevano poco più di un minuto per prendere il treno.
Lightning: Muoviamoci, se perdiamo questo ci toccherà aspettare fino a domani pomeriggio!
Accelerò, e lo stesso fece Manuel. Ecco il treno, mancava poco, ci erano quasi. Manuel sentiva il suo cuore battere all'impazzata. Lightning si accorse che la caviglia le faceva ancora male. Non aveva fatto male mentre attraversavano Khan, perchè doveva tradirla ora? Rallentò, e poi si fermò, cercando di non mostrare il dolore che provava. Ma le porte del treno iniziavano a sibilare pericolosamente: stavano per chiudersi!
Manuel si arrestò.
Manuel: Dai Lightning, dobbiamo...
Poi però si ricordò della caviglia. In un lampo le prese la mano e l'aiutò a correre fino al treno.
La caviglia di Lightning ora faceva molto male, ma la ragazza strinse i denti, e si disse che non poteva deludere Manuel. Si alzò a fatica, ed iniziò ad arrancare più velocemente che poteva verso il treno, aggrappandosi saldamente alla mano di Manuel. Le porte iniziavano a chiudersi.
Lightning: Nooo!
Manuel: Sì, invece!
Riuscirono ad entrare, ed un secondo dopo le porte si chiusero.
I due si resero conto di avercela fatta. Annaspavano, erano stremati, e Lightning aveva la caviglia in fiamme. Però ce l'avevano fatta. Risero per un po', entrambi. Poi Lightning si rese conto che stava ancora stringendo la mano a Manuel. La stacco, ancora sorridente, ma evidentemente imbarazzata. Manuel sorrise, e si mise alla ricerca di due posti liberi. Trovati prese in braccio Lightning, che protestò debolmente, ma poi dovette ammettere che la caviglia le faceva troppo male anche per zoppicare, quindi acconsentì di malavoglia.
Adagiò Lightning su un sedile del treno vuoto, e si sedette su quello accanto. Erano nello scompartimento di coda. Manuel notò che, in fondo allo scompartimento, c'era lo stesso strano tipo dai capelli color paglia che aveva intravisto in città. Ed ecco di nuovo quell'enorme fagotto rettangolare di bende, che gli ricordò di nuovo una spada, ma non potè evitare di pensare di nuovo che non poteva esistere uomo capace di sollevare un'arma del genere. Per non parlare di usarla.
E così il treno verso Ciel partì, con Manuel, Lightning e anche Cloud a bordo.
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Anf! Anf!
Ecco... Il prossimo episodio...
Anf! Anf!
Godetevelo! :D:D

IVALICE
-Treno per Ciel-

Il treno a vapore stava percorrendo velocemente i binari. Aveva la locomotiva nera, lucida da specchiarvisi sopra. La canna fumaria era corta ed emanava sbuffi di fumo bianco come la neve. sui lati della locomotiva, scintillava il nome "Ginevra", scritto con l'argento. Il primo vagone, come di consueto, trasportava le riserve di carbone da bruciare per alimentare il treno. Gli altri vagoni erano rossi con il tettuccio nero, ed erano stipati di persone.
Nell'ultimo vagone, un ragazzo a noi noto stava osservando la caviglia di Lightning, sotto gli occhi incuriositi dei presenti. Anche se i presenti stavano fissando un ricercato per omicidio, il viso amabile di Manuel, ed il fatto che si stesse prendendo cura di una ragazza, scaturivano pensieri come "no, mi starò sbagliando", oppure "ma no, quel ragazzo non può essere un assassino...".
Lightning era rossa in volto, sia perchè tutti la stavano guardando, sia perchè il tocco di Manuel... Le piaceva. Tentava di mantenere un'espressione più impassibile che poteva, ma ogni tanto le sfuggiva un gemito. Ora di dolore, ora di piacere.
Manuel se ne era accorto, ma per non metterla in imbarazzo ancora si più, fingeva di non sentirli. Non avrebbe comunque potuto evitare di toccarle il piede.
Manuel: Ho sostituito la garza con una nuova... -sussurrò- Ti sarebbe passato del tutto, se non avessimo corso come disperati per tutta Khan... Ora devi riposarti e cercare di camminare il meno possibile.
D'accordo?
Lightning: D... D'accordo...
La ragazza si rimise lo stivale magenta, decisamente sollevata.
Manuel abbassò ulteriormente la voce.
Manuel: Ora mi spieghi perchè il senatore Firion ha fatto uccidere il conte Kain?
Lightning si guardò intorno: i passeggeri avevano perso ogni interesse per loro due, ognuno si concentrava sui fatti propri.
Lightning: Devi sapere che l'imperatore Cid è salito al trono da pochi anni. Prima l'imperatore era un sovrano giusto ed amato dal popolo. Poi, dopo la sua morte, è stato ritrovato un testamento scritto di suo pugno, che nominava il suo consigliere reale Cid, nuovo imperatore di Ivalice. La notizia ha fatto molto scalpore, perchè i due erano spesso in disaccordo, l'Imperatore non sopportava il modo di fare aggressivo ed egoista di Cid, e lo teneva come consigliere perchè era un uomo colto, intelligente e, soprattutto molto, troppo furbo. Tutti erano convinti che come suo successore avrebbe eletto Cecil Harvey, il figlio adottivo a cui voleva un bene infinito. Negli ultimi anni lo stava anche addestrando a governare uno stato in modo leale e giusto, pensando prima di tutto al popolo.
Manuel: Ma allora perchè nel testamento ha nominato Cid come suo successore?
Lightning: Non vi è alcun motivo apparente. Molti di noi del popolo pensano che sia stato Cid ad uccidere il sovrano, prima che proclamasse pubblicamente come suo successore Cecil, e che abbia falsificato un testamento dove nominava lui Imperatore.
Manuel: Ma... In tutto questo, il conte cosa...
Lightning: Ci sto arrivando, un momento. Kain era il migliore amico di Cecil. E' stato Cecil a pregare il padre di nominare conte l'amico Kain, perchè l'attuale conte non era dei migliori... L'imperatore, che conosceva Kain, lo nominò conte, convinto che avrebbe regnato con giustizia, inoltre lo mise in condizione di non potere essere spodestato contro la sua volontà, ed avrebbe regnato fino alla sua morte. Kain ringraziò l'amico, era ben felice di liberare il suo popolo dalle cattiverie del vecchio conte. Aveva la stessa età di Cecil, è stato nominato conte a ventun'anni, ed assistette alla morte dell'imperatore a venticinque. Cecil, dopo l'incoronamento di Cid, fu cacciato dal castello, e di lui non si ebbero più notizie. L'amico Kain, però, avviò delle indagini segrete sulla morte dell'Imperatore, e sul testamento dell'ultimo. Non riuscì a scoprire nulla sul suo conto, fino a poche settimane fa. Si diceva che fosse entrato in possesso della prova che il testamento era falso. Quindi fu assassinato.
Io, al momento non mi trovavo in città, per cui da qui in poi, bene o male, c'eri anche tu, no?
Manuel: E Firion?
Lightning: Firion è semplicemente un senatore nominato da Cid, una delle tante persone che per un briciolo di potere venderebbero l'anima al diavolo...
Manuel: Si, ho capito. Ora mi è tutto più chiaro.
Ed il viaggio proseguì.
Il treno si svuotava pian piano, tre o quattro passeggeri scendevano ad ogni fermata, sino a lasciare il treno quasi deserto.
Lightning notò l'espressione interrogativa di Manuel, e ne anticipò la domanda.
Lightning: Quasi nessuno si fa il diretto Khan-Ciel, è troppo lungo: preferiscono tutti prendere l'aeronave... E francamente non do loro torto... E' davvero un viaggio molto lungo. Poi con un treno di un modello così vecchio...
Manuel: E perchè non abbiamo preso l'aeronave?
Lightning sorrise.
Lightning: Perchè il biglietto costa... Beh, non moltissimo, ma il treno è gratis... E i soldi ci servono...
Manuel: Più che giusto.
Nel vagone di coda erano rimasti solo loro due, quel tipo con i capelli color paglia, ed un signore dall'aria contenta, ma allo stesso tempo nervosa, vestito con un elegante abito grigio-blu.
I suoi occhi marroni si muovevano velocemente guardando prima Manuel, poi Lightning, poi Cloud, Manuel, Lightning, Cloud. Sembrava che avesse trovato un tesoro, e che potesse arrivare da un momento all'altro qualcuno molto più forte di lui a rubarglielo.
La campana del treno segnò un'altra fermata. Il signore vestito di grigio-blu si alza e si prepara ad uscire, senza perdere di vista i tre passeggeri, come se si aspettasse di essere assassinato brutalmente non appena si fosse girato. Manuel notò che non appena li signore si alzò, il tipo con i capelli color paglia fece un breve cenno con la testa. Come se fino a quel momento non avesse fatto altro se non fissare quel signore.
Si aprirono le porte del treno, il signore uscì e lo persero di vista.
Manuel ora fissava, senza rendersene conto, quello strano tipo. Ora che guardava meglio non era seduto su un sedile, ma per terra, nonostante tutti i posti (meno due, ovvio) fossero liberi.
Cloud si sentiva osservato. Si voltò lentamente verso quel ragazzo con i capelli neri e gli occhi verdi che aveva notato anche a Khan. Non appena lo guardò in faccia, il ragazzo dai capelli neri fece una faccia come per scusarsi, e lo salutò.
Manuel: Ehm... Salve!
Cloud non rispose. Si girò di nuovo, e continuò a fissarsi i piedi.
"Certo che se ne incontra dei gente strana in treno"... Cloud e Manuel condividevano questo pensiero, senza saperlo, mentre il treno proseguiva la sua corsa.
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Eh sì, se ne incontra veramente tanta di gente strana.. non c'è anche un passeggero con un mitra al posto del braccio? :D
Complimenti per l'intrigo di palazzo.. ben pensato, avresti un futuro nello scrivere trame alla beautiful :fingh: :D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Eh sì, se ne incontra veramente tanta di gente strana.. non c'è anche un passeggero con un mitra al posto del braccio? :D
Complimenti per l'intrigo di palazzo.. ben pensato, avresti un futuro nello scrivere trame alla beautiful :fingh: :D

No, per ora non c'è nessun peronaggio con un braccio meccanico...:D
Comunque grazie, anche se mi è dispiaciuto un po' per Kain...ç__ç

Ad ogni modo ecco a voi un'altro episodio!!!
Inizia a vedersi un po' d'azione, finalmente...:D

IVALICE
-Treno per Ciel-

Il viaggio proseguiva, noioso e monotono. Cominciava a farsi buio, a quanto pareva avrebbero dormito nel treno.
Lightning: Il viaggio durerà almeno altri due giorni. Ci conviene dormire, adesso.
Manuel: Altri due giorni?!? Ora capisco perchè nessuno si fa il diretto Khan-Ciel...
Con la sera, arrivò anche il freddo. E le innumerevoli infiltrazioni d'aria, causate dalla poca manutenzione del mezzo, e anche dell'età di quest'ultimo, non contribuivano certo a migliorare l'ambiente.
Lightning si distese su quattro sedili, tremava un po', ma non osava chiedere a Manuel di scaldarla un po', sarebbe stato troppo imbarazzante. Piuttosto sarebbe morta di freddo.
Lightning: 'notte...
Manuel: Buona notte...
Manuel però non aveva sonno. Rimase seduto a guardare il proprio respiro che si raffreddava, diventando fumo bianco. In cuor suo era d'accordo con Lightning: sarebbe stato decisamente troppo dirle che avrebbero potuto scaldarsi con il calore dei loro corpi, però non poteva non immaginare la scena di loro due abbracciati, che si scaldavano sui sedili del treno... Scosse la testa violentemente, deciso a scacciare quel pensiero prima che degenerasse. Con la coda dell'occhio stava tenendo d'occhio il tipo dai capelli di paglia. A parte il cenno che fece quando il signore in blu si alzò, e quando si girò verso si lui, non aveva fatto nessun movimento. Il suo mantello ed i suoi capelli si muovevano leggermente, in balia delle infiltrazioni d'aria, ma lui non faceva una piega. Era seduto per terra, con una gamba tesa in avanti e l'altra leggermente piegata. Aveva la testa leggermente chinata, come se si stesse guardando le scarpe, ma gli occhiali gli nascondevano gli occhi, e per quel che ne sapeva Manuel, avrebbe potuto benissimo essersi addormentato silenziosamente. Poi pensò che probabilmente era vero.
Ma si sbagliava. Cloud era sveglio e preoccupato. Quel signore di prima lo aveva riconosciuto. E lui aveva riconosciuto quel signore: era il sindaco di Tavis, una città imperiale a sud di Khan. Era stato nominato sindaco dall'imperatore Cid, promettendogli fedeltà assoluta.
Cloud sapeva che Cid stava dando la caccia ai membri della Resistenza, ed un membro di peso come lui avrebbe fatto di certo gola all'imperatore. Però c'erano altri due civili a bordo (anche se gli sembravano facce conosciute), e Cid sapeva che la morte di un membro della Resistenza sarebbe stata ben accolta, ma il sacrificio di due civili certamente no. Poi avrebbe dovuto affrontare interviste, avrebbe dovuto dare spiegazioni convincenti, e non ne valeva la pena, per un singolo membro. No, Cid non avrebbe osato.
Probabilmente lo aspettavano a Ciel...
Non fece in tempo a pensarlo, che il treno si fermò improvvisamente.
Manuel fece in tempo ad afferrare Lightning prima che cadesse, poi si alzò in piedi. Anche Lightning si alzò in piedi, e incredibilmente anche il tipo con i capelli di paglia. Quest'ultimo aveva afferrato anche il rettangolo di bende, e se lo era caricato sulla schiena.
Manuel si sporse dalla finestra. Erano in un tratto delle rotaie molto alzato da terra, almeno di venti metri. Sotto di loro si estendeva a perdita d'occhio una foresta rigogliosa. Erano nel mezzo del nulla. Allora guardò il treno e...
Manuel: Oh, no!
Lightning: Cosa succede?
Manuel: Il nostro vagone... Si è staccato dal treno! Il treno prosegue senza di noi!
A quelle parole, Cloud capì che forse a Cid stava più a cuore la sua morte di quanto pensasse. Il signore di prima, evidentemente, aveva piazzato una piccola carica di esplosivo sulle giunture che collegavano i vagoni, e l'aveva fatta scoppiare ora...
Ma Cloud continuava a pensare che per un singolo membro non ne valesse la pena... Non se lo spiegava.
Manuel però aveva visto una sagoma muoversi nel cielo buio. Nera, con quattro ali disposte ad X.
Manuel: Dannazione!
Lightning: Che c'è adesso?
Manuel: Credo... Che stia arrivando un goblin.
Lightning impallidì improvvisamente, e Cloud strinse i denti.
Il povero Cloud si sentiva in colpa, perchè credeva di essere l'unica causa dell'attacco, non sapeva che quei due "civili" che viaggiavano con lui erano un ex-soldato imperiale ed un ricercato per omicidio.
Il goblin si era sganciato dall'astronave, nel frattempo, e stava per atterrare pesantemente sul vagone.
Manuel: Arriva!
I tre passeggeri si prepararono all'impatto.
Impatto avvenuto. Si sentì il rumore del metallo contro il metallo, del metallo più vecchio che veniva piegato. Il goblin stava aprendo il vagone con la facilità con cui si strappa un foglio di carta.
Quando ebbe tolto completamente il tettuccio del vagone, fu faccia a faccia con i tre passeggeri. I suoi occhi scintillarono di rosso, sinistri. Li squadrò tutti, uno a uno, evidentemente fiducioso che avrebbero potuto fargli ben poco, ed aveva ragione.
Manuel estrasse la pistola ed iniziò a sparare sul petto del goblin, provocandogli solo qualche leggera ammaccatura. Anche Lightning estrasse dal fodero un fucile semiautomatico tutto bianco, con l'impugnatura ed il grilletto rossi, ed iniziò a sparare al goblin, senza però fargli danni maggiori. Un fucile? Eppure a Manuel era sembrato di vedere distintamente l'elsa di una spada... Si disse di essersi sbagliato e continuò a sparare.
Cloud mise mano alla sua enorme spada, ma poi si ricordò dell'enorme crepa che la solcava. Allora estrasse quella piccola e ridicola spada. In realtà non era piccola, era una normale spada, con l'elsa blu, ed una lama anche più grossa del normale di uno o due centimetri. Abbastanza lunga. Non era al livello della sua, certo, ma non aveva trovato un rimpiazzo migliore. Era una sensazione sgradevole, impugnare una spada che non fosse la sua, era come aver cucita la mano di qualcun'altro, al posto della sua. La sua sarebbe stata capace di fare a fette quel ridicolo robot rosa, ma quella si sarebbe sicuramente spezzata, perciò decise che per il momento si sarebbe limitato a difendersi.
Lightning: Manuel! Prova uno di quei proiettili speciali!
Manuel si chiese come mai non ci avesse pensato prima. Estrasse uno dei proiettili a caso, giallo in questo caso, lo inserì nello scompartimento e fece fuoco.
Un fascio di luce giallo uscì dalla pistola ed andò a colpire il goblin. Delle scosse elettriche attraversarono tutto il robot, ma non gli fecero nessun danno. Fecero solo spaventare il pilota.
Manuel, atterrito, vide un proiettile grigio cadere da sotto l'impugnatura della pistola.
Ne caricò un'altro, questa volta azzurro. Fece fuoco un'altra volta, e questa volta dalla pistola uscì un raggio azzurro, che colpì in pieno petto il goblin. Una piccola parte del petto si congelò, senza però provocare danni apparenti al goblin.
Manuel: No... No... NO!
Lightning: Provane un'altro! Sbrigati!
Lightning guardava terrorizzata il braccio del robot che estraeva l'arma da dietro la schiena.
Manuel estrasse un proiettile rosso. Stava per inserirlo, quando gli venne l'idea che usarne uno arancione sarebbe stato molto meglio. Si disse che era la sua memoria a suggerirglielo, perciò mise via il proiettile rosso, ed iniziò a cercarne freneticamente uno arancione.
Lightning: Oh, no! Veloce, Manuel!
Il goblin stava per puntare la sua arma.
Manuel: Ci sono... Eccolo!
Estrasse trionfante il proiettile arancione, convinto, senza sapere bene perchè, che sarebbe stato quello decisivo.
Lo inserì e fece fuoco per la terza volta.
Manuel: Yaaaa!
Questa volta non ci furono fasci di luce, sembrava un normalissimo proiettile, se non fosse che, all'impatto con il robot, esplose generando una grande esplosione.
Il robot precipitò giù, nella foresta, ma l'onda d'urto dell'esplosione aveva fatto uscire dai binari anche il loro vagone, che precipitò giù per oltre venti metri.
Lightning: Aaaaah!
Manuel: Aaaargh!
Cloud:...Umpf.
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
E con questo episodio (il seguente), le strade dei nostri tre eroi si intrecceranno definitivamente.

IVALICE
-Foresta Agorah-

Manuel sentì un respiro affannoso e caldo sulla sua faccia, poi delle labbra posarsi sulle sue, e poi una lingua che cercava di farsi strada fra i suoi denti serrati. Era ancora mezzo tramortito, e non si mosse. Poi se ne rese effettivamente conto, e sentì un sapore terribile in bocca. Si rialzò sputacchiando, e vide un lupo allontanarsi spaventato.
Manuel: Puah! Bleah!
Aveva ancora quel sapore disgustoso un bocca. Lo dovette ignorare.
Manuel: Lightning! Lightning!
Poi la vide, distesa sull'erba fresca e umida del mattino, a pochi metri da lui.
Manuel: Lightning!
Si avvicinò, le posò le mani sulle spalle e la agitò delicatamente.
Lightning:...Urrgh...
Manuel: Lightning! Stai bene!
Lightning: Manuel...
L'aiutò ad alzarsi.
Manuel: Dov'è quel tipo con i capelli...
Non finì la frase. lo vide disteso a terra poco più lontanto, vicino ad un albero. Apparentemente svenuto. Andò verso di lui seguito da Lightning, e tentò di rianimarlo come aveva fatto con la ragazza. Rinvenne quasi subito.
Cloud:...Sono morto?
Manuel: Non ancora.
Cloud: Capisco...
Si alzò in piedi. Era più alto di Manuel, ma anche più magro. Manuel gli sorrideva, era curioso di conoscerlo. Lightning invece era perplessa.
Manuel: Mi chiamo Manuel, piacere.
Cloud: Cloud.
Lightning: Lightning, piacere...
Cloud: Vi devo della scuse.
Lightning: Eh? Per quale motivo, scusa?
Cloud: Hanno attaccato il nostro vagone... A causa mia.
Lightning era stupita, non se l'aspettava. Manuel invece sembrava divertito, era convinto che Cloud avesse appena detto un'assurdità.
Manuel: Perchè dici questo?
Cloud: Io sono un membro rilevante della Resistenza. Quel signore vestito di blu mi ha riconosciuto, e ha segnalato a Cid la mia posizione. Ci hanno isolati dal resto del treno e ci hanno attaccati. Mi dispiace. Non immaginavo che avrebbe sacrificato due civili...
Lightning lo interruppe.
Lightning: Se quel signore era il sindaco di Tavis, come credo io...
Cloud: E' lui.
Lightning: ...Probabilmente ha riconosciuto anche noi due.
Cloud li guardò perplesso. Cosa intendevano dire? Manuel lo capì al volo, anche se aveva gli occhi nascosti dagli occhiali.
Manuel: Lightning è un'ex soldato imperiale, ed io sono ricercato per l'omicidio del conte Kain Highwind...
Lightning: Lo hanno incastrato, è stato il senatore Firion.
Cloud: Si, ho sentito. Francamente mi sembrava impossibile che fosse stato lui.
Lightning: Perchè?
Cloud: Ho sentito che era finito nei guai con il sindaco di Khan, perchè aveva protestato pubblicamente contro l'imperatore Cid.
Manuel si gonfiò d'orgoglio alle parole di Cloud. Non solo non era un assassino, era anche una brava persona!
Cloud: Per questo lo volevamo nella Resistenza, sembrava uno capace di convincere la gente. Però prima che potessimo nasconderlo noi, il sindaco lo catturò. Pochi giorni dopo rese nota la sua evasione, che non era mai avvenuta.
Dal momento che nessuno sapeva delle indagini di Kain, tutti pensavano che fosse dalla stessa parte di Cid, perciò Manuel, avverso all'imperatore, avrebbe potuto benissimo ucciderlo. Ordinò a Firion di far uccidere Kain, e incolpò dell'omicidio Manuel. Poi gli fecero perdere la memoria, probabilmente con una qualche pozione preparata dagli alchimisti imperiali, e lo abbandonarono...
Lightning:...Nelle pianure Iaguaro, dove l'ho ritrovato io.
Cloud: Beh, non sapevamo dove l'avessero abbandonato, altrimenti saremmo andati a cercarlo.
Manuel: Wow... Ne sai più tu di me, su questa storia...
Cloud: Avevamo un infiltrato a palazzo.
Lightning: Avevamo?
Cloud la guardò con malinconia.
Cloud: Lo hanno scoperto, un paio di giorni fa.
Lightning: Chi era?
Cloud: Il Segretario Tidus.
Manuel: E... Cosa gli è successo?
Cloud spostò lo sguardo dalla ragazza a lui. Sembrava amareggiato. Manuel si domandò come riuscisse ad esprimere tutte quelle emozioni con la bocca e gli occhi coperti. O forse era bravo lui ad intuirle.
Cloud: Lo hanno torturato, e costretto a svelare il quartier generale della Resistenza. Avevamo previsto che sarebbe potuto succedere, perciò gli avevamo rivelato solo la posizione della base a nord di Khan, dove mi trovavo io. E poi ci sono venuti a prendere.
Manuel: Chi? I soldati imperiali?
Cloud annuì.
Cloud: Loro, e i Giudici.
Manuel: Giudici?
Questa volta fu Lightning a rispondere.
Lightning: I Giudici sono i tre guerrieri d'elite più forti di tutto l'Impero. Il Giudice Gabranth, il Giudice Yuner ed il Giudice Wind.
Al nome di Wind, Cloud aveva serrato la mascella ed aveva stretto i pugni.
Cloud: Il Giudice Wind... E' stato lui a distruggere tutto l'accampamento della Resistenza. Con un colpo solo.
Lightning: Un... Colpo solo? Ma... Come...
Cloud scosse la testa, arrabbiato e perplesso. Seguitò un attimo di silenzio.
Manuel: Lightning, tu sai da che parte è Ciel?
Cloud: Ciel? Andate a Ciel anche voi?
Manuel: Si, perchè? Anche tu ci vai?
Cloud annuì.
Cloud: Forse il nostro incontro sul treno non è casuale.
Abbassò la testa leggermente, pensieroso. Poco dopo la rialzò.
Cloud: Verrò con voi.
 

Doomrider

Guerriero della Luce
E con questo episodio (il seguente), le strade dei nostri tre eroi si intrecceranno definitivamente.

IVALICE
-Foresta Agorah-

Manuel sentì un respiro affannoso e caldo sulla sua faccia, poi delle labbra posarsi sulle sue, e poi una lingua che cercava di farsi strada fra i suoi denti serrati. Era ancora mezzo tramortito, e non si mosse. Poi se ne rese effettivamente conto, e sentì un sapore terribile in bocca. Si rialzò sputacchiando, e vide un lupo allontanarsi spaventato.
Manuel: Puah! Bleah!

Azz.. già avevo pensato male... :D :D

Si alzò in piedi. Era più alto di Manuel, ma anche più magro.

Più alto?? Uh caspita.. povero Manuel, dev'essere proprio un tappo per farsi superare addirittura da Cloud! :D :D :D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Azz.. già avevo pensato male... :D :D



Più alto?? Uh caspita.. povero Manuel, dev'essere proprio un tappo per farsi superare addirittura da Cloud! :D :D :D

Allora, rispondo con ordine:

-Si, anche Manuel la pensava come te, poverino...:D:D

-Diciamo che l'ho allungato un po', nella mia storia è alto sull'uno e ottanta... (Credo che mi ringrazierebbe, :D) Non so perchè, ma mi sembrava una statura più adatta al suo carattere... Mah.
Fra parentesi, la più bassa dei tre è Lightning, se ti ricordi la descrizione del primo episodio..:D

Ahem...Comunque.
Signore e signori, sono lieto di presentare un altro episodio molto importante, anche se a prima vista non sembrerebbe.
Godetevelo! :D:D

IVALICE
-Khan-

Un ragazzo bassino, dai capelli rossi, che un lungo mantello ocra con ricamato un grande sole giallo, camminava insolitamente rapido. Sorpassava le solite bancarelle, arnesi... Orologi... Abiti... Più avanti c'era la solita bancarella della frutta.
Ma questa volta non era neppure quella il suo obbiettivo. Superò tutte le bancarelle a passo spedito. Entrò in un negozio all'angolo. La scritta in ferro battuto "armeria", fuori dal negozio, era coperta di povere.
Commesso: Buon giorno.
Dutch: Buon giorno.
Dutch si aggira, noncurante, per in negozio, in cerca di un'arma. Gli scaffali erano sotto chiave, protetti da una vetrata chiusa con un lucchetto. Dutch vide una pistola grigia ed arancione. Era piccola, aveva l'impugnatura rivestita con della gomma arancione, e replicava la forma delle dita di una mano. Comoda. La canna non era molto lunga. Era rettangolare e presentava tre piccole fessure. Terminava con un piccolo foro circolare.
Dutch: Vorrei questa, per favore.
Il commesso lo guardò con aria annoiata.
Commesso: Quanti anni hai, ragazzo?
Dutch: Diciassette, signore.
Commesso: D'accordo.
Il commesso si avvicinò allo scaffale, aprì la vetrata e prese il lungo fucile nero che gli indicava Dutch. Il mantello di Dutch ondeggiò leggermente, sebbene non ci fosse neppure un filo di vento. Il commesso chiuse a chiave lo scaffale. Poi diede le spalle a Dutch e si diresse alla cassa.
Commesso: Sono quaranta... Uh?
Il ragazzo era sparito. Il commesso rimase un po' stupito.
Commesso: Mah...
Aprì il suo giornale e continuò a leggere.
Dutch, nel frattempo, si stava dirigendo al suo angolo, per l'ultima volta. Sotto il mantello stringeva una pistola grigia ed arancione, nuova fiammante. Arrivò al suo angolo. Afferrò il sacco che aveva preparato con un po' di cibo e medicinali, e se ne andò. Diede un'ultima occhiata al suo amato angolo.
"Addio" pensò. Poi si diresse verso l'uscita Est di Khan.
Oltrepassò le mura di Khan e avanzò nel deserto. Dopo un po' si fermò, e diede un ultimo sguardo a Khan. Lo squallore della città lo convinse definitivamente ad andarsene.
"Addio" pensò, con un mezzo sorriso stampato sulle labbra. Ce l'aveva fatta, se ne era andato dalla città natale, per la prima volta nella sua vita. Camminava nella sabbia, ma ad un certo punto si rese conto che il terreno si faceva più compatto. Sino a diventare terra, la terra umida della mattina, cosparsa d'erba fresca.
Dutch non era stupido, sapeva cos'erano l'erba, la terra, gli alberi tutte le altre cose del mondo. Però non aveva mai camminato su nient'altro che non fosse sabbia, e trovò che fosse decisamente più facile camminare sulla terra. Provò a saltare, provò a correre, ed iniziò a correre qua e là come un bambino, Buttandosì a terra e rialzandosi, urlando come un selvaggio, e ridendo come un matto. Poi si distese a terra, proteggendosi con il braccio la faccia dal sole, finalmente felice, come non lo era da anni.
Dutch: Aaaah...
Assaporò l'odore dell'erba e dei fiori. Giusto, i fiori! Non ne aveva mai visti di selvatici, li aveva visti solo dal fioraio. Doveva cercarne uno. Ne trovò uno poco lontano. Lo osservò, disteso pancia a terra, sostenendosi la testa con le braccia. Lo guardò. Era bellissimo. Lo annusò avidamente, il profumo lo inebriò. Si distese sull'erba fresca per un altro po' di tempo. Poi si alzò, ed iniziò il suo lungo cammino.
Camminò verso destra, per un paio di chilometri, percorrendo a distanza la circonferenza di Khan, fino a vedere...
Dutch: I binari!
Aveva individuato tre corsie dei binari che andavano verso Nord. Era sicuro che uno di quei tre era quello che portava a Ciel. Sarebbe stato molto più facile prendere il treno, ma Dutch voleva godersi appieno il viaggio. Voleva vedere la pioggia, gli animali selvatici e incontrare altre persone.
Oggi, per Dutch, iniziava una nuova vita.
 

Doomrider

Guerriero della Luce
-Diciamo che l'ho allungato un po', nella mia storia è alto sull'uno e ottanta... (Credo che mi ringrazierebbe, :D) Non so perchè, ma mi sembrava una statura più adatta al suo carattere... Mah.
Fra parentesi, la più bassa dei tre è Lightning, se ti ricordi la descrizione del primo episodio..:D

Questo significa che... devo iniziare a pensare VERAMENTE male? :D :D (pardon, sono in vena particolarmente perversa oggi :D)
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Questo significa che... devo iniziare a pensare VERAMENTE male? :D :D (pardon, sono in vena particolarmente perversa oggi :D)

No comment T__T

Comunque ecco un nuovo episodio!! :D:D

IVALICE
-Foresta Agorah-

Lightning: Seguiremo i binari.
Cloud annuì.
Cloud: Eravamo in viaggio più o meno da quattro ore, giusto? A quella velocità...
Ci pensò un po' su.
Cloud:...Dovremmo essere più o meno a metà strada.
Manuel: Quanti giorni di cammino ci vorranno?
Lightning: Beh, ci vorranno almeno quattro giorni di cammino interrotto. Aggiungendo... Facciamo due pause?
Cloud scosse la testa.
Cloud: Ce ne vogliono come minimo tre. Dobbiamo arrivare a Ciel in forze.
Manuel lo guardò con fare interrogativo.
Cloud: E' probabile che a Ciel troveremo... Un comitato di benvenuto.
Lightning: E probabilmente ci verranno a cercare anche nella foresta, tanto per accertarsi che non ci siano stati superstiti allo schianto del vagone.
Manuel: E quando vedranno il vagone vuoto, capiranno che stiamo seguendo i binari, e ci intercetteranno mandando qualche truppa d'assalto in senso opposto al nostro.
Cloud: Giusto. E quando quelle truppe ci avranno bloccato, arriveranno anche quelle che stavano controllando il vagone, accerchiandoci.
Ci fu un attimo di silenzio.
Manuel: Forse non è prudente viaggiare proprio sotto ai binari...
Lightning: Non abbiamo altra scelta: la foresta è molto fitta, finiremmo col perdere il senso dell'orientamento...
Manuel: No, no. Aspetta, lasciami finire. E se seguissimo i binari a distanza?
Cloud e Lightning si scambiarono un'occhiata.
Manuel: Potremmo addentrarci fra gli alberi solo un po', senza perdere di vista i binari. Così quando vedremo gli imperiali, avremo un margine di tempo in più per reagire, potremmo riuscire a scappare nella foresta.
Cloud: Ed una volta nel fitto della foresta... Come faremo a trovare il modo di uscire?
Manuel: Con questo!
Estrasse un coltellino corto ma affilato.
Cloud e Lightning non avevano capito cosa intendeva dire.
Cloud: Spiegati.
Manuel si avvicinò ad un albero e, con un colpo veloce e deciso, incise nella corteccia un taglio ben visibile.
Manuel: Visto? Da qui ci siamo passati. Una volta nel fitto della foresta aspetteremo, e quando gli imperiali se ne saranno andati, seguiremo la pista di alberi che ho tracciato per tornare ai binari.
Lightning: Geniale!
Cloud: Ottimo.
Manuel fece un gran sorriso.
Manuel: Grazie!
I tre si addentrarono un po' nella foresta, in modo da avere i binari sempre ben visibili. Poi iniziarono a dirigersi verso Ciel.
Nel frattempo, qualcuno aveva avvertito la loro presenza. Una creatura enorme e feroce. Sembrava un normale Kowaro, ma era molto più grande. Era il capobranco dei Kowaro. Il suo pelo era rosso, con la pancia bianca. Aveva la faccia lunga ed elegante, il naso era piccolo, ma attento ad ogni odore sospetto. La bocca era grande e piena di denti aguzzi e giallastri, denti che avevano sminuzzato molte vittime. Aveva gli occhi gialli e grandi, aggressivi e folli, che scattavano da una parte all'altra in cerca della fonte di quello scompiglio nella foresta. Lui era il re della foresta Agorah, e doveva assolutamente scoprire cosa aveva spaventato tanto gli animali nella "sua" foresta ieri notte. Iniziò a correre a gran velocità veso il luogo indicatogli dal suo branco. Arrivò poco dopo e vide quel... Mostro. Era tutto di metallo rosso, a parte una lamiera che, evidentemente, si era staccata dal suo corpo. Presentava dei piccoli fori rettangolari, che in origine dovevano essere state finestre, ora dei vetri non restavano altro che i pezzi taglienti.
C'erano anche delle piccole ruote nere, qua e là. Il Capo Kowaro stava fissando i resti senza vita del vagone di un treno. Però sentì tre odori distinti, sembravano umani. Umani? Nella sua foresta? Doveva cacciarli. Si mise a fiutare le tracce, deciso a scovare i tre intrusi. Seguì la pista e poi li vide. Un gruppo piuttosto strano. Un tipo biondo vestito di nero, alto e magro. Un tipo un po' meno alto, con i capelli neri, ed infine una ragazza ancora un po' più bassa, con i capelli biondo-rosei. Non ci pensò due volte. Attaccò quello che gli sembrava l'elemento più debole del gruppo, puntando al collo. Si avvicinò, si avvicinò....
Manuel si accorse di essere seguito. Si girò appena in tempo per vedere un enorme animale che attaccava Lightning alla testa.
Manuel: Lightning! ABBASSATI!
Lightning, istintivamente si abbassò, e la bestia fece cilecca. Atterrò in piedi e si girò minaccioso verso di loro, ringhiando.
Cloud:...Un Capo Kowaro. Il più grosso che abbia mai visto.
Manuel: Kowaro?
Lightning: E' una specie di Iaguaro che vive in queste zone...
Il Kowaro ruggì per intimidirli, ma i tre erano decisi a non voltargli le spalle, altrimenti sarebbe finita. Estrassero la loro arma. Cloud la spada con l'elsa blu, Manuel la pistola rossa a Lightning... Una spada? Ma.. Il fucile... Manuel decise che glielo avrebbe domandato più tardi.
Il Kowaro si lanciò all'attacco a bocca spalancata, Manuel gli sparò un colpo dritto dentro. Il Kowaro reagì come se gli avessero solo dato una sberla. Tentennò leggermente, ma poi tornò alla carica, ancora più infuriato. Manuel stava per usare uno dei suoi colpi speciali. ma Cloud lo bloccò.
Cloud: Non usarli, quei proiettili sono preziosi. Di questo passo li finirai in fretta... Lascialo a me.
Lightning: Da solo, ma...
Cloud si lanciò alla carica del Kowaro, prendendo la spada con entrambe le mani.
Lo colpì con un fendente micidiale e velocissimo in pieno petto, e da dietro l'animale si propagò un'onda di energia
blu, che fece tremare tutti gli alberi, e mise in fuga gli animali selvatici. Cloud atterrò in piedi. Il Kowaro atterrò pesantemente di fianco, ed iniziò a sanguinare copiosamente dalla ferita mortale infertagli dallo spadaccino. La spada dell'ultimo, però, non resse la potenza del colpo, e si spezzò in due pezzi. Cloud si aspettava una reazione del genere, sapeva che il suo stile di combattimento era troppo per qualsiasi spada che non fosse la sua, perciò ne aveva portate con se altre due, nascoste sotto il mantello.
Manuel: Cloud... Come... Beh, bel colpo comunque, amico!
Erano mesi, forse anni che Cloud non si sentiva chiamare "amico". Provò un moto d'affetto per Manuel.
Lightning: Si... Bel colpo, Cloud.
Lei e Manuel erano rimasti in silenzio ad osservare rapiti tutta la scena, e quando il Kowaro era caduto per terra, avevano guardato Cloud stupiti ed ammirati. Era uno spadaccino veramente formidabile.
Cloud: Ora proseguiamo.
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Caspita.. se ad ogni colpo se ne va una spada, alla fine Cloud avrà bisogno di un mutuo per pagarsi le armi! :D :D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Caspita.. se ad ogni colpo se ne va una spada, alla fine Cloud avrà bisogno di un mutuo per pagarsi le armi! :D :D

Non si rompe una spada ad ogni colpo, è perchè era una limit non poteva usarla mica con uno stuzzicadenti qualunque, no?

Comunque...
Ecco a voi un nuovo episodio, ambientato nella foresta Agorah.
Godetevelo! :D:D

IVALICE
-Foresta Agorah-

I soldati imperiali stavano esaminado i resti del vagone del treno, cercando tracce di vita.
Soldato 1: Signore... Qui non c'è nessuno. Sembra che se ne siano andati.
Soldato 2: Lord Gabranth!
Gabranth: Si?
Parlava con voce bassa e profonda. Era molto alto, e la sua corazza nera scintillava alla luce del sole.
Soldato 2: Ho individuato i resti del goblin!
Il Giudice diede un'occhiata veloce al punto indicatogli dal soldato.
Gabranth: Vedo. Fateli portare via. Qualcuno potrebbe vederli. Tutti devono pensare che sia stato un incidente.
Soldato 2: Sissignore!
Gabranth: Cominciamo a risalire i binari, e facciamo mandare una squadra ad intercettarli in senso opposto.
Soldato 1: Sissignore!
Seguirono i binari per un po'. Poi il Giudice si fermò, ad osservare un piccolo ma evidente taglio sulla corteccia di un albero. Sorrise, dentro l'elmo.
Gabranth: Hm. Astuto. Ma hanno lasciato una traccia.
Soldato 3: Signore... Sono nei dintorni?
Gabranth: No, sono più avanti. Questo è solo un segno che hanno lasciato per sbaglio, o senza rendersi conto di averci dato una traccia.
Il soldato sembrava poco convinto.
Soldato 3: Ma... Ecco... Come fa ad esserne sicuro?
Gabranth lo guardò, dall'alto in basso. Il soldato parve diventare piccolo piccolo.
Gabranth: Sono più che sicuro che quella luce blu che abbiamo visto dall'aeronave fosse Cloud.
Lo disse in un tono che non ammetteva repliche.
Nel frattempo Cloud, Manuel e Lightning camminavano in mezzo alla fitta vegetazione della foresta, senza però perdere di vista i binari.
Dopo un po' che camminavano sentirono sferragliare delle armature. Come previsto li stavano accerchiando, stavano arrivando sia da davanti che dietro, entrambi guidati da un giudice.
Cloud: Ci siamo.
Manuel estrasse il coltello.
Manuel: Via.
I tre iniziarono, come da piano, ad addentrarsi nel fitto della foresta, segnando gli alberi con il coltello.
Quando le due truppe si incontrarono, i soldati erano nel panico, per la paura di avere perso i loro obbiettivi, ma i due Giudici erano impassibili.
Gabranth: Yuner. Non dovevano mandare Wind?
Il Giudice Yuner era più basso di Gabranth. La sua armatura bianco perlato e viole, ricordava vagamente quella del goblin, tranne che per l'assenza delle punte. Il mantello grigio ondeggiava leggermente sospinto da un venticello leggero.
Yuner: Wind ha rinunciato- rispose una voce roca all'interno dell'elmo- ha detto che preferiva che me ne occupassi io, e l'Imperatore Cid me lo ha lasciato fare.
Gabranth: Hm. Per me è indifferente. Soldati! Entrate nella foresta e controllate gli alberi, ma restate vicino ai binari!
Yuner: Cosa fai?
Gabranth: Li sto stanando.
Yuner: Di sicuro si saranno addentrati per nascondersi.
Gabranth: Tu non ti preoccupare di questo, Yuner. Anzi, se vuoi te ne puoi anche andare, qui ci penso io.
Yuner si gira e fa per andarsene.
Yuner: Come vuoi.
E se ne andò, senza pensarci due volte.
Soldato 4: Signor Giudice!
Gabranth: Dimmi, soldato.
Soldato 4: Su quest'albero c'è un taglio!
Gabranth andò a vedere da vicino. Si, era proprio quello che cercava. Cercò intorno all'albero, e questa volta, come si aspettava, ce ne era un altro segnato dietro. Li aveva stanati. I soldati però, avrebbero attirato troppo l'attenzione, e decise di andare da solo. Era più che sufficiente per quei tre.
Gabranth: Prendete l'aeronave e tornate al castello. Io vi raggiungo più tardi.
Soldato 2: Ma... E i tre fuggiaschi?
Gabranth: Loro lasciateli a me...
I soldati non erano molto convinti. Gabranth li guardò minaccioso.
Gabranth: E' un ordine.
A quelle parole, i soldati capirono di non avere scelta. Lentamente, iniziarono ad indietreggiare, poi si voltarono e se ne andarono correndo.
Gabranth era finalmente libero di cacciare le sue prede in pace. Estrasse da sotto il mantello nero un lungo fucile grigio scuro, con la canna rettangolare, ed un grande foro per far passare dei proiettili evidentemente molto grandi. Sulla parte inferiore del fucile, faceva la sua bella figura una lama dorata, corta ma affilata.
Gabranth: A noi, ora...
 
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