Varie Odstarva's

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
IVALICE
-Pianure Cieloterso-
--Binari per Ciel--

Due ragazzi, uno bassino con i capelli rossi, e una ragazza un po' più alta (anche se non molto), con i capelli neri, stavano proseguendo il loro cammino verso Ciel.
Dutch: Bene, a questo punto possiamo arrivare a Ciel in due modi. O proseguiamo seguendo i binari, passando per la foresta Agorah, oppure andiamo verso destra, per le montagne Viverna.
Tifa: Qual'è la strada migliore?
Dutch: Beh, la foresta Agorah è più piccola, però rischiamo di perderci, se ci allontaniamo dai binari. Per le montagne Viverna, invece, il viaggio sarà più lungo, però sarà più facile orientarsi, perchè ci sono vari sentieri...
Tifa: Quanto più lunga è la strada delle montagne?
Dutch ci pensò un po' su.
Dutch: Credo... Uno o due giorni, più o meno...
Tifa ci pensò su.
Dutch: Nella foresta, di pericolosi potremmo incontrare... Beh, i Kowari e forse qualche Molboro. Fra le motagne... Beh, ovviamente i Viverna.
Tifa: Credi che siano più pericolosi i Viverna o i Kowari?
Dutch: I Viverna, ovviamente. Poi sono anche nella stagione della cova, se non sbaglio. Saranno molto attenti a proteggere i loro nidi.... Credo che opterei per la foresta.
Tifa: Anch'io sono dello stesso parere. Allora seguiremo i binari nella foresta, d'accordo?
Dutch annuì.
Dutch: D'accordo, andiamo?
Continuarono il loro cammino, fino a quando non furono al limitare della foresta. Si fermarono un attimo. Dutch fece un respiro profondo.
Dutch: Andiamo, allora...
Ed entrarono nella foresta, sempre vicino ai binari, che si erano alzati fino a superare i venti metri d'altezza.
Dutch: Tifa... Posso farti una domanda?
Tifa: Ma certo!
Dutch: Io... Credevo che i luoghi dove si raduna la Resistenza fossero segreti... Come fai a sapere che ce n'è uno vicino a Khan?
Tifa sospirò.
Tifa: Vedi... Un mio vecchio amico è nella Resistenza di Khan... Me l'ha detto lui, che c'era una base da quelle parti, raccomandandomi di non dirlo a nessuno.
Dutch: E come si chiama questo tuo amico? Ho conosciuto qualche membro, nei bar di Khan...
Tifa: Si chiamava Cloud... Lo conosci?
Dutch: Cloud... No, ma l'ho sentito nominare... Dev'essere un membro importante, è così?
Tifa annuì.
Tifa: Per me lui è più di un amico.
Disse quelle parole senza accorgersene, sovrappensiero. Quasi fra sè e sè. Dutch non capiva il motivo di quell'affermazione. Però credette che magari la ragazza avesse bisogno di confidarsi con qualcuno, e l'aiutò.
Dutch: Tipo... Un fidanzato?
Tifa si imbarazzò improvvisamente.
Tifa: N... No, non un fidanzato... Più come un...
"Fidanzato", pensò la ragazza. Aveva ragione Dutch, ma ammetterlo sarebbe stato troppo imbarazzante. Dutch si rese conto di essersi spinto forse un po' troppo in là, in fondo la conosceva da poche ore... Mah.
Dutch: Ehi, guarda!
Un ragazzo basso e biondo, che non dimostrava più di sedici anni, era stato attaccato da tre Kowari. Le tre bestie ruggivano ferocemente, e facevano indietreggiare il ragazzo. Il ragazzo era vestito interamente di blu, tranne che per gli stivali ed i guanti grigio scuro. Sul collo aveva una bandana gialla, e stringeva nelle mani due pugnali piuttosto lunghi, con la lama di un'insolito colore violetto.
Tifa: Dobbiamo aiutarlo!
Dutch estrasse la sua pistola, e sparò tre colpi al primo Kowaro, che preso alle spalle crollò a terra. Gli altri due si girarono verso il nuovo nemico. Tifa nel frattempo aveva indossato un paio di guanti di pelle nera. Un Kowaro le saltò addosso e lei, pronta, lo colpì con un pugno che lo spedì lontano, privo di sensi. Il terzo Kowaro finì infilzato da uno dei pugnali del ragazzo biondo.
???: Fiuu... Grazie mille per l'aiuto...
Dutch: Figurati, io mi chiamo Dutch e...
Si arrestò. Aveva notato una coda lunga e dorata. Il ragazzo notò il suo stupore, e sorrise.
???: Questa coda è normale per noi agori. Io sono Zidane, uno degli agori che abitano questa foresta, molto piacere!
Tifa: Piacere, io sono Tifa.
Zidane: Posso sapere dove andate di bello?
Tifa: Stiamo andando a Ciel, perchè?
Zidane: Uhm... Ciel... Credete che potrei unirmi a voi? Sono fuggito dalla mia tribù, e non so dove andare...
Dutch: Come mai sei fuggito?
Zidane: Da noi, quando si raggiungono i diciassette anni bisogna sposarsi e trovarsi un'occupazione, ed io... Beh, non volevo. Io non voglio sposarmi, voglio essere libero, e viaggiare, e viaggiare!
Tifa guardò Dutch, pensavano alla stessa cosa.
Dutch: Se i tuoi amici agori ti trovano con noi, correremo qualche rischio?
Zidane scosse la testa, sorridendo.
Zidane: No, gli agori sono non sono una tribù violenta, al massimo mi costringeranno a tornare nella tribù, ma a voi non torcerebbe un capello...
Dutch:... D'accordo, allora. Per ma va bene. Tifa?
Tifa: Ma certo!
Zidane: Grazie mille! Facciamo in fretta, però... Se restiamo troppo fermi i miei amici agor potrebbero trovarmi...
E così il gruppo di viaggiatori, arricchito con un nuovo elemento, ripartì alla volta di Ciel.
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Uhhh.. ma fammi capire.. per Tifa Cloud è più di un amico, ovvero quasi un fidanzato, ma non vuole minimamente pensare a sposarsi?

Cloud: Beh, certo, del resto chi ha mai pensato di sposarla?
Doom: Taci tu, non rompere i bal anche nelle fan fic altrui!
Cloud: ..ma io sono stato chiamato a..
Doom: Non hai diritto di parlare qua. A malapena ce l'hai nelle mie fic, figurati in altre! Non disturbare, e vai a giocare va.. (lancia verso Cloud un pupazzetto di Sephiroth)
Cloud: Ehi! Non trattarmi come un cane! E poi se proprio vuoi saperlo preferisco molto di più la parte che ho in questa fic che nelle tue.. Mi piace veramente tanto, almeno non vengo massacrato di legnate e non mi tocca condividere la scena con.. quello là!! (indica il pupazzetto di Sephiroth, precipitato nel fango)
Doom: ..eh, già, la parte di tenebroso guerriero extrafigo ti piace, non è vero?
Cloud: Già.. in effetti è quello che mi riesce meglio!
Doom: ..intendi oltre a (estrae una lunga lista, e si mette gli occhiali da lettura) pensare di essere un'altra persona, fallire il compito più semplice di questa Terra ovvero fare la guardia del corpo, consegnare la materia Oscura alla tua nemesi, precipitare in un ginepraio di pacchi e seghe mentali che metà basterebbero e (si toglie gli occhiali, alla Mike Bongiorno).. DISTRARMI creando un sacco di spam anche in un thread serio come questa fic???
Cloud (con le lacrime agli occhi): ...sei cattivo..
Doom: Non è colpa mia, prenditela con Nomura. Io ho detto semplicemente la verità. Ah, e un'altra cosa, dovresti ringraziarci tutti e tre (io Nomura e Odstarva) perchè abbiamo permesso a Tifa di venirti dietro.. sennò non le sarebbe passato neanche per l'anticamera del cervello di innamorarsi di uno come te!
Cloud: (piangendo come un bambino caduto dal seggiolone): NO, CATTIVOOOO!!! (fa cadere la spada dalle mani e scappa via urlando) Odstarvaaaa, aiutami teeee!!!

P.S.: Come sempre complimenti da me, Doomrider ^^
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Uhhh.. ma fammi capire.. per Tifa Cloud è più di un amico, ovvero quasi un fidanzato, ma non vuole minimamente pensare a sposarsi?

Forse non ci aveva mai pensato... E' stato Dutch a farglielo notare, dopotutto...:D

-Dialogo fra Doom e Cloud, troppo lungo da quotare, perchè devo anche postare un'episodio, fra poco-

Non ti preoccupare, Cloud... Ci sono qui io... Lascia stare quel cattivone di Doomrider... Ci pensa li zio Odstarva a te...:D

P.S.: Come sempre complimenti da me, Doomrider ^^

Grazie mille! :D :D
Comunque...

IVALICE
-Foresta Agorah-

Manuel camminava seguendo il sentiero indicato loro da Zandel seguito dai due compagni, ma nel frattempo pensava a Lightning, un po' preoccupato. Lightning era una ragazza forte, e si chiedeva cosa avesse potuto scaturire quella lacrima. Probabilmente un ricordo legato a suo padre, o alla sua arma, dal momento che era successo solo dopo averli nominati. I suoi pensieri furono interrotti bruscamente dal frastuono del metallo che si schiantava per terra. Tutti e tre voltarono di scatto la testa alle loro spalle, da dove era venuto il rumore, e videro un robot bianco ed arancione, con le giunture nere e gli occhi verdi.
Il Leviathan si rialzò, ed i tre viaggiatori notarono che stringeva in mano la testa di un goblin, della quale videro il corpo cadere poco più avanti, con un tonfo. Veloce come un lampo il Leviathan lanciò la testa del goblin a cui l'aveva appena staccata addosso ad un'altro goblin, ad una velocità pazzesca. Il goblin, colpito in piena faccia, cadde a terra, inutilizzabile.
Lightning: Il Leviahtan? Che ci fa qui?
Pilota: Krrshh... Cloud! Vi avevano individuato. Me lo aspettavo, e vi ho tenuto d'occhio. Appena ho visto i goblin arrivare con le loro astronavi gli sono corso incontro.
Cloud: Quanti erano?
Pilota: Credo dodici o tredici. Ci sono pezzi ovunque, sparsi nella foresta.
Manuel: Tredici?!?
Pilota: Si, ed è una fortuna che ci fossi io a proteggervi. -Si rivolse di nuovo a Cloud- Cloud! Gli imperiali hanno sviluppato un nuovo mezzo corazzato. E' ancora un prototipo, ma è probabile che lo manderanno contro di voi... Si chiama Behemot.
Cloud: Capito. Grazie, Odstarva.
Lightning: Attento alle spalle!
Un in tutto simile al goblin, eccetto per un paio di quelle che sembravano ali sulla schiena, un paio di lunghe corna ed il suo colore nero, aveva attaccato il Leviathan alle spalle. Il Leviathan si girò appena in tempo per assestare un pugno devastante al nuovo nemico nero, la quale, colpito in pieno stomaco, fece un volo di almeno trenta metri e si schiantò contro un albero molto grosso. Ne videro altri, ma era impossibile definire quanti fossero, in mezzo agli alberi.
Odstarva: Correte! Dobbiamo uscire dalla foresta! Correte!
I tre avventurieri correvano a perdifiato lungo il sentiero che, secondo Zandel, li avrebbe condotti fuori dalla foresta, seguiti dal passo pesante del Leviathan, che li accompagnava.
Manuel: E' quello il nuovo prototipo?
Lightning: No, quelli sono griffon. Sono più veloci e più forti di un normale goblin, e i loro piloti sono più addestrati. I griffon sono le truppe scelte della fanteria corazzata imperiale.
Cloud: Però costano molto di più, e questo è grave. Avete notato che sono più di uno? Vuol dire che a Cid non importa di quanto può spendere, pur di catturarci, e come dice Odstarva è probabile che ci manderanno contro il nuovo prototipo, che poterbbe essere addirittura più forte del griffon.
Manuel e Lightning si guardarono preoccupati. Cloud aveva ragione.
I tre uscirono finalmente dalla boscaglia, ed un griffon li sorpassò in volo, lanciato dal Leviathan, sino a schiantarsi contro una roccia e distruggersi. Poco dopo il Leviathan uscì dalla foresta, seguito da quattro griffon.
Il primo griffon lo attaccò con un pugno, ma il Leviathan lo schivò, gli prese il braccio e glielo spezzò. Nel frattempo, però un griffon gli afferrò un braccio, e l'altro griffon l'altro. Il terzo griffon iniziò a pugnare ripetutamente lo stomaco del robot, fecendo il rumore del metallo contro il metallo.
L'ultimo griffon, quello senza un braccio, si girò verso i tre viaggiatori, che indietreggiarono spaventati. Estrasse un pugnale corto e ricurvo, e lo puntò minaccioso. Poi risuonò la voce un po' storpiata di Odstarva.
Odstarva: Scappate... Correte via!
Cloud: Odstarva...
Odstarva: Andatevene! Io me la caverò!
Cloud annuì, poi iniziò a correre, seguito a ruota dai due compagni.
Manuel: Ma... Lo lasciamo lì da solo?
Cloud: Se la caverà.
Manuel: Ma... Non puoi crederci sul serio! Sono tre contro uno, ed è intrappolato!
Cloud: Fidati di lui.
Manuel lì per lì rimase un po' stupito, ma poi si disse che Cloud sicuramente lo conosceva meglio.
Lightning: Ragazzi! Correte, ci sta raggiungendo!
Il griffon con un braccio solo li inseguiva brandendo il pugnale. Ad un certo punto aprì le ali e dalla schiena si levò una fiammata di propulsori, che gli fece fare uno scatto sorprendentemene veloce, e così il robot aveva raggiunto i nostri eroi. Ora i tre erano piuttosto lontani dal Leviathan.
Odstarva: Finalmente...
Gli occhi del Leviathan si illuminarono con uno scintillìo, poi si spensero del tutto. Sulle braccia si aprirono degli sportelli a fisarmonica, e poi anche sulle gambe. Infine sulla schiena spuntarono due paia di pali di metallo, corti in proporzione al robot. Infine il punto dove brillavano gli occhi si chiuse come con una saracinesca. Il terreno intorno iniziò a creparsi leggermente, ed alcuni sassi scoppiarono. Un lampo di luce verde si propagò velocemente, come un'esplosione, ed annientò completamente tutti e tre i griffon. Poi il Leviathan si rialzò e si diresse ad una grande velocità verso l'ulimo griffon. Era tornato come prima. Gli sportelli su braccia e gambe si erano chiusi, i pali di metallo erano rientrati nel corpo del robot ed un paio di occhi verdi scintillavano ancora una volta sulla sua faccia. Saltò sopra il griffon, che colto alla sorpresa non reagì e venne schiacciato.
Lightning: Oh... Ecco perchè voleva che ci allontanassimo...
Manuel: Tu lo sapevi, vero Cloud?
Cloud era sorpreso quanto loro, anche se non si vedeva.
Cloud:...No.
Odstarva: Il Leviathan ora ha bisogno di riparazioni, non potrò più aiutarvi per un po' di tempo.
In effetti era risotto proprio male. La corazza aveva ceduto nel punto in cui era stata ripetutamente colpita dal griffon, inoltre si notavano altri danni da armi da taglio ed altre ammaccature qua e là.
Manuel: Hai già fatto anche troppo... Grazie mille... Ehm... Odstarva?
Odstarva: Si, mi chiamano tutti così.
Lightning: Grazie mille, Odstarva.
Ed i tre viaggiatori si diressero verso le montagne Viverna, che ormai avevano a poche centinaia di metri.
Cloud rimase leggermente indietro.
Odstarva: Non vai?
Cloud: Hai visto Tifa?
Odstarva: No, mi dispiace. Non era tornata al suo villaggio?
Cloud: Si, era solo per sapere come stava.
Odstarva: Oho. Cloud mostra i propri sentimenti, finalmente...
Cloud: E' solo un'amica.
Odstarva: Un'amica o... Una fidanzata?
Cloud non rispose, e seguì i suoi compagni di viaggio, pensoso.
Una fidanzata?
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Wooow, sei entrato direttamente nella fic a parare le chiappe a quei tre.. del resto che devi fare, con personaggi scadenti.. :D

Cloud: Ehi! Io non sono scadente!
Doom: In effetti, ora che mi ci fai pensare.. basta la tua sola presenza per rendere tutto il party scadente!
Cloud: ...non è vero! Io sono un 1st class SOLDIER!! Io..
Doom: First class SOLDIER, sì, certo; continua a crederci. Manuel e Lightning sarebbero già arrivati a destinazione se non ci fossi tu..
Cloud: Ma non è vero! Non hai letto bene, io sono stato determinante!!
Doom: ..sì, certo, va bene.. galoppino di Jenova
Cloud: Galoppino di Jenova?
Doom: Non ti piace "galoppino di Jenova"? Allora preferisci "Ombra di Sephiroth"? "Esperimento fallito"? "Eroe mancato"?
Cloud: ..ma..ma..
Doom: Ah, no, ho trovato! "Responsabile del mio continuo spam in questa fic"!! Scusa Odstarva, è colpa sua, continua a immedesimarsi in storie che non lo riguardano.. dopo averlo fatto con Zack ora lo fa con tutti
Cloud (In un angolino, a piangere): ....

Fine spam ^^

Complimenti ancora, come sempre :D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Wooow, sei entrato direttamente nella fic a parare le chiappe a quei tre.. del resto che devi fare, con personaggi scadenti.. :D

Eeeh... Che ci vuoi fare...:D
ç__ç Hai visto come mi hanno ridotto il Leviathan?
Scherzo, è che mi sembrava un nome affascinante e misterioso (inoltre Odstarva è davvero un pilota di mecha, in un altro videogioco)...:D
E poi quando Manuel gli dice: "grazie, ehm... Odstarva?" Lui risponde "Si, mi chiamano tutti così... Quindi resta un margine di dubbio sul nome di questo personaggio...

Cloud: Ehi! Io non sono scadente!
Doom: In effetti, ora che mi ci fai pensare.. basta la tua sola presenza per rendere tutto il party scadente!
Cloud: ...non è vero! Io sono un 1st class SOLDIER!! Io..
Doom: First class SOLDIER, sì, certo; continua a crederci. Manuel e Lightning sarebbero già arrivati a destinazione se non ci fossi tu..
Cloud: Ma non è vero! Non hai letto bene, io sono stato determinante!!
Doom: ..sì, certo, va bene.. galoppino di Jenova
Cloud: Galoppino di Jenova?
Doom: Non ti piace "galoppino di Jenova"? Allora preferisci "Ombra di Sephiroth"? "Esperimento fallito"? "Eroe mancato"?
Cloud: ..ma..ma..
Doom: Ah, no, ho trovato! "Responsabile del mio continuo spam in questa fic"!! Scusa Odstarva, è colpa sua, continua a immedesimarsi in storie che non lo riguardano.. dopo averlo fatto con Zack ora lo fa con tutti
Cloud (In un angolino, a piangere): ....

Fine spam ^^

Ehi, si sta formando un'altra mini-fic fra te e Cloud!! :D

Complimenti ancora, come sempre :D

Grazie ancora, come sempre :D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
IVALICE
-Montagne Viverna-

I tre avventurieri proseguivano il loro cammino per Ciel, seguendo uno dei sentieri delle montagne Viverna, che Cloud sapeva che li avrebbe condotti nella loro tanto agognata meta.
Cloud pensava alla sua "amica" Tifa. Se fossero andati a cercarla per colpa sua? Se le avessero fatto del male? Cloud non riusciva a sopportarlo, perciò decise di non pensarci.
Lightning pensava alla sua "rivale" Tifa. Nonostante continuasse a ripetersi che non gliene importava nulla, che Manuel era solo un amico, non poteva non pensarci. Magari Manuel l'aveva conosciuta molti anni prima di lei, avevano un rapporto più profondo... Magari una volta recuperata la memoria, l'avrebbe lasciata per correre da questa Tifa... Si immaginava già la scena: Una ragazza castana che correva verso di lui, e lui correva verso di lei, poi si abbracciavano e si baciavano... Sulle labbra... Con la lingua... "Basta" si disse Lightning. E decise di non pensarci, non lo sopportava.
Manuel pensava a questa figura ignota di nome Tifa. Pensò di chiedere a Cloud se la conosceva, poi si disse che era molto improbabile e rinunciò. Prima o poi l'avrebbe ricordata anche lui. Se l'aveva nominata nel sonno, era di sicuro una persona importante... Magari era sua madre... Non sopportava l'idea di aver pronunciato il nome di una donna che neppure conosceva, lo faceva sentire uno stupido.
Perciò decise di non pensarci.
I tre andavano sempre di più verso l'alto, e dopo mezza giornata che camminavano il sole iniziava a calare. Erano stati attenti ad evitare i nidi di Viverna, anche se avevano rischiato di essere attaccati da due di quei terribili draghi sputafuoco. Decisero di fermarsi in una grotta seminascosta dalle rocce. Cenarono con qualche frutto che avevano trovato poco lontano, e poi iniziarono a coricarsi. Il sole stava per tramontare.
Cloud: Faremmo meglio a dormire fin da ora... Domani, prima partiremo, meglio sarà.
I due acconsentirono e si distesero sulle scomode rocce di quella grotta.
Dopo un po', Manuel si svegliò, e vide che Lightning non c'era. Cloud era sempre seduto per terra con una gamba dritta ed una piegata, esattamente come nel treno, e non dava segni di aver notato l'assenza di Lightning. Probabilmente dormiva, pensò Manuel. Quest'ultimo uscì dalla grotta, e vide Lightning seduta su una grande masso ricoperto d'erba. La raggiunse.
Manuel: Qualcosa non va?
Lightning:...No... Io stavo... Guardando il sole.
Manuel: Capisco. Posso farti compagnia?
Lightning gli fece spazio. Manuel si sedette e guardò a sua volta il sole rosso. Era tramontato quasi del tutto, ormai. Il cielo intorno era arancione, nelle zone più vicine al sole, mentre nelle zone più lontane iniziava già a manifestarsi il blu della notte. Era meraviglioso.
Lightning decise di confidarsi con Manuel. In fondo lui voleva solo aiutarla, e sapeva che le avrebbe fatto bene. Spinse via il suo orgoglio da ex-soldato, ed iniziò a parlare.
Lightning: Mio padre... Era un uomo fantastico.
Manuel la guardò. Era contento, finalmente aveva deciso di confidarsi con lui.
Lightning: Mi portava in giro e mi faceva divertire. Era il migliore.
Manuel: Cosa gli è successo?
Lightning: E' stato assassinato. Aveva progettato per l'Impero il goblin, pretendendo però che lo usassero solo per scopi non bellici. L'Impero non mantenne questa promessa, e rase al suolo interi villaggi di rivoltosi, senza risparmiare donne, vecchi o bambini. Allora mio padre minacciò di rendere noti i progetti anche alla Resistenza, in modo da dargli possibilità di distruggerli, e per questo fu assassinato.
Manuel: Mi dispiace...
Lightning: Allora ero solo una bambina, non potevo capire quello che era successo o perchè fosse successo. Quando sono arrivata a casa, e ho visto mio padre morto, c'era anche un'altra persona: L'imperatore Cid. Quando chiesi chi fosse stato... Sai cosa mi rispose? "E' stata la Resistenza". Allora iniziai ad odiare la Resistenza, ed entrai nell'esercito per ucciderli tutti.
Manuel era senza parole.
Lightning: Ma poi un giorno, un terribile giorno, vidi che era stato catturato un ragazzo, sui vent'anni, con i capelli neri e gli occhi azzurri. Ricorderò per sempre il suo nome... Era... Zack Fair. La sua fu la prima esecuzione pubblica. Gli spararono molti colpi al petto, e lo lasciarono morente. Quando se ne furono andati tutti, gli si avvicinò un ragazzo biondo, che allora non conoscevo. Era Cloud. Zack fece in tempo a dirgli solo poche parole: "Prendi la mia spada..." poi morì. Cloud raccolse da terra la sua enorme spada, ed in un sol colpo sconfisse tutte le guardie che gli mandarono contro, poi se ne andò. Io ero rimasta a guardare. Mi sembrava impossibile che quel giovane ragazzo ed il suo compagno potessero essere così malvagi come li faceva apparire Cid. Così mi recai dal conte Kain ad aiutarlo nelle sue indagini su Cid, e scoprii la verità su tutto.
Manuel:... Che storia orribile... Mi dispiace davvero moltissimo...
Lightning si asciugò le lacrime, che nel frattempo erano scaturite dai suoi occhi. Poi, senza pensare più a Tifa o al suo orgoglio, crollò sulla spalla di Manuel, ed iniziò a piangere silenziosamente. Manuel l'abbracciò, e continuò a guardare il tramonto, senza riuscire a trovare nulla da dire.
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Ehi, si sta formando un'altra mini-fic fra te e Cloud!! :D

Ecco, è proprio quello che volevo evitare!!
Cloud: ma..
Doom: ZITTO!!!

IVALICE
-Montagne Viverna-

I tre avventurieri proseguivano il loro cammino per Ciel, seguendo uno dei sentieri delle montagne Viverna, che Cloud sapeva che li avrebbe condotti nella loro tanto agognata meta.
Cloud pensava alla sua "amica" Tifa. Se fossero andati a cercarla per colpa sua? Se le avessero fatto del male? Cloud non riusciva a sopportarlo, perciò decise di non pensarci.
Lightning pensava alla sua "rivale" Tifa. Nonostante continuasse a ripetersi che non gliene importava nulla, che Manuel era solo un amico, non poteva non pensarci. Magari Manuel l'aveva conosciuta molti anni prima di lei, avevano un rapporto più profondo... Magari una volta recuperata la memoria, l'avrebbe lasciata per correre da questa Tifa... Si immaginava già la scena: Una ragazza castana che correva verso di lui, e lui correva verso di lei, poi si abbracciavano e si baciavano... Sulle labbra... Con la lingua... "Basta" si disse Lightning. E decise di non pensarci, non lo sopportava.
Manuel pensava a questa figura ignota di nome Tifa. Pensò di chiedere a Cloud se la conosceva, poi si disse che era molto improbabile e rinunciò. Prima o poi l'avrebbe ricordata anche lui. Se l'aveva nominata nel sonno, era di sicuro una persona importante... Magari era sua madre... Non sopportava l'idea di aver pronunciato il nome di una donna che neppure conosceva, lo faceva sentire uno stupido.
Perciò decise di non pensarci.
I tre andavano sempre di più verso l'alto, e dopo mezza giornata che camminavano il sole iniziava a calare. Erano stati attenti ad evitare i nidi di Viverna, anche se avevano rischiato di essere attaccati da due di quei terribili draghi sputafuoco. Decisero di fermarsi in una grotta seminascosta dalle rocce. Cenarono con qualche frutto che avevano trovato poco lontano, e poi iniziarono a coricarsi. Il sole stava per tramontare.
Cloud: Faremmo meglio a dormire fin da ora... Domani, prima partiremo, meglio sarà.
I due acconsentirono e si distesero sulle scomode rocce di quella grotta.
Dopo un po', Manuel si svegliò, e vide che Lightning non c'era. Cloud era sempre seduto per terra con una gamba dritta ed una piegata, esattamente come nel treno, e non dava segni di aver notato l'assenza di Lightning. Probabilmente dormiva, pensò Manuel. Quest'ultimo uscì dalla grotta, e vide Lightning seduta su una grande masso ricoperto d'erba. La raggiunse.
Manuel: Qualcosa non va?
Lightning:...No... Io stavo... Guardando il sole.
Manuel: Capisco. Posso farti compagnia?
Lightning gli fece spazio. Manuel si sedette e guardò a sua volta il sole rosso. Era tramontato quasi del tutto, ormai. Il cielo intorno era arancione, nelle zone più vicine al sole, mentre nelle zone più lontane iniziava già a manifestarsi il blu della notte. Era meraviglioso.
Lightning decise di confidarsi con Manuel. In fondo lui voleva solo aiutarla, e sapeva che le avrebbe fatto bene. Spinse via il suo orgoglio da ex-soldato, ed iniziò a parlare.
Lightning: Mio padre... Era un uomo fantastico.
Manuel la guardò. Era contento, finalmente aveva deciso di confidarsi con lui.
Lightning: Mi portava in giro e mi faceva divertire. Era il migliore.
Manuel: Cosa gli è successo?
Lightning: E' stato assassinato. Aveva progettato per l'Impero il goblin, pretendendo però che lo usassero solo per scopi non bellici. L'Impero non mantenne questa promessa, e rase al suolo interi villaggi di rivoltosi, senza risparmiare donne, vecchi o bambini. Allora mio padre minacciò di rendere noti i progetti anche alla Resistenza, in modo da dargli possibilità di distruggerli, e per questo fu assassinato.
Manuel: Mi dispiace...
Lightning: Allora ero solo una bambina, non potevo capire quello che era successo o perchè fosse successo. Quando sono arrivata a casa, e ho visto mio padre morto, c'era anche un'altra persona: L'imperatore Cid. Quando chiesi chi fosse stato... Sai cosa mi rispose? "E' stata la Resistenza". Allora iniziai ad odiare la Resistenza, ed entrai nell'esercito per ucciderli tutti.
Manuel era senza parole.
Lightning: Ma poi un giorno, un terribile giorno, vidi che era stato catturato un ragazzo, sui vent'anni, con i capelli neri e gli occhi azzurri. Ricorderò per sempre il suo nome... Era... Zack Fair. La sua fu la prima esecuzione pubblica. Gli spararono molti colpi al petto, e lo lasciarono morente. Quando se ne furono andati tutti, gli si avvicinò un ragazzo biondo, che allora non conoscevo. Era Cloud. Zack fece in tempo a dirgli solo poche parole: "Prendi la mia spada..." poi morì. Cloud raccolse da terra la sua enorme spada, ed in un sol colpo sconfisse tutte le guardie che gli mandarono contro, poi se ne andò. Io ero rimasta a guardare. Mi sembrava impossibile che quel giovane ragazzo ed il suo compagno potessero essere così malvagi come li faceva apparire Cid. Così mi recai dal conte Kain ad aiutarlo nelle sue indagini su Cid, e scoprii la verità su tutto.
Manuel:... Che storia orribile... Mi dispiace davvero moltissimo...
Lightning si asciugò le lacrime, che nel frattempo erano scaturite dai suoi occhi. Poi, senza pensare più a Tifa o al suo orgoglio, crollò sulla spalla di Manuel, ed iniziò a piangere silenziosamente. Manuel l'abbracciò, e continuò a guardare il tramonto, senza riuscire a trovare nulla da dire.

Povero Zack! E' morto inesorabilmente anche in questa storia.. un tantinello sfigato, a quanto pare :D :D
Zack Fair forever!!
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Ehm... Scusate, in questi giorni sono stato impossibilitato ad entrare in internet, per cui non ho postato più niene... Per farmi perdonare... Da quanti giorni è che non posto? 4? Allora vi posto 4 episodi! :D

IVALICE
-Montagne Viverna-

Lightning si svegliò per prima. Si accorse che stava stringendo la mano a Manuel. La ritrasse imbarazzata. Si, Lightning era tornata "normale", con il suo orgoglio, il suo imbarazzo e tutto il resto. Però si ricordava ancora della sera prima, ed era contenta lo stesso di aver trovato il coraggio di parlare con Manuel. Chiunque fosse questa Tifa, poteva dire di avere un leggero vantaggio per ora, e sorrise.
Poco dopo si svegliò anche Manuel. Si alzò e sorrise a Lightning.
Manuel: Buon giorno!
Lightning: Buon giorno...
Cloud sorprese tutti. Credevano che stesse ancora dormendo. Manuel notò che era sempre seduto allo stesso modo.
Cloud: Bene, ora che ci siamo svegliati tutti, possiamo anche ripartire...
Si alzò ed uscì dalla grotta. Manuel e Lightning stavano per seguirlo, quando sentirono come un terremoto. Il loro primo pensiero fu quello di essere dentro una grotta, prima o poi sarebbe crollata. Iniziarono a correre ed uscirono dalla grotta appena in tempo per sentirla crollare alle loro spalle. Il terremoto non era cessato, e videro Cloud che fissava qualcosa. Istintivamente guardarono dalla stessa parte e rimasero a bocca aperta. Una colossale mano grigia e metallica stava emergendo da sotto terra.
Cloud: Che stupido sono stato... L'avevo dimenticato... Nelle montagne Viverna c'è un laboratorio degli imperiali...
Lightning: E'... Il prototipo?
Manuel: Il... Behemot?
Cloud: Credo di sì.
Dal terreno, nel frattempo era emerso un braccio colossale. Solo la mano era grande tre volte il Leviathan. Era ricoperto da una corazza arancione chiaro, tipica dei prototipi. Stavano emergendo anche la testa ed il corpo, e la montagna si stava interamente distruggendo. Il terreno sotto i tre avventurieri si stava sgretolando.
Manuel: Dannazione...
Poco dopo il terreno sotto ai piedi di Lightning cedette del tutto.
Lightning: Aaaah!
Manuel: Lightniiiing!
Poco dopo cedette anche quello sotto di lui, e precipitò, seguito quasi immediatamente da Cloud. Precipitando cercava di mantenersi in piedi, e così anche Cloud e Lightning. Atterrarono a valle, e dopo essersi ripresi velocemente, guardarono il gigante. Era emerso completamente dalla montagna, e ne aveva sbriciolato la metà. Ora guardava verso di loro, minaccioso. Era molto lontano, ma era evidente che li vedeva. Sulla testa tozza brillavano due occhi verdi. Le braccia erano colossali, lunghe fino a terra. Le gambe, invece, erano corte. Corte, certo... Lo erano in confronto al robot. Il corpo era composto da un unico blocco, dove si notava al centro la grande scritta nera TEST TYPE - BEHEMOT#000.
Ricordava un po' un gorilla. Era quanto di più spaventoso avessero mai visto.
Manuel: E'... E'... Colossale!
Lightning: Come hanno potuto... Un mostro del genere...
Cloud: Arriva.
Il colosso fece un passo, mettendo il piede in un punto più basso della montagna, che però non sostenne il suo peso, e crollò. Il piede del mostro sprofondò nella montagna, ed lui perse l'equilibrio e cadde giù, provocando più frane. Atterrò pesantemente a valle, creando un cratere grande e profondo. L'agilità non era il suo forte. Si rialzò lentamente e guardò minaccioso i tre viaggiatori.
Alzò il pugno. Manuel pensò che avrebbe potuto essere letale anche se li avesse mancati, solo per l'onda d'urto. Il Behemot fece per abbassare il pugno, ma incredibilmente si arrestò. Manuel ed i suoi compagni videro il motivo: aveva decine di Viverna che gli giravano attorno alla testa, sputando fiamme scarlatte. Il Behemot aveva danneggiato i loro nidi, e loro lo stavano attaccando, spaventati da questo invasore così grosso, ma decisi a proteggere quello che restava del loro popolo.
Non gli provocavano danni apparenti, ma lo infastidivano quel che bastava a distrarlo dai tre viaggiatori.
Manuel: Scappiamo!
Cloud: No. Credo che la cosa migliore sia stare qui.
Lightning: Se scappiamo è probabile che lascierà stare i Viverna, e ci inseguirà.
Manuel: Ma... I Viverna non possono metterlo K.O... Se ne libererà comunque prima o poi.
Cloud: Meglio poi che prima.
Manuel si guardò intorno, disperato. Doveva pensare a qualcosa, ci doveva essere un modo... Trovato! C'era un grosso masso a pochi metri da loro.
Manuel: E se indietreggiassimo fino a quella roccia?
Cloud guardò la roccia indicatagli da Manuel. L'aveva notata, ma gli sembrava rischioso, quei pochi metri potevano essergli fatali. Inoltre non era sicuro che la roccia avrebbe coperto completamente tutti e tre. Tuttavia non riuscì a trovare un piano migliore. Lightning era dello stesso parere di Cloud, l'idea di Manuel presentava numerose falle, ma non le veniva in mente altro.
Cloud:...D'accordo.
Lightning: Sì.
Manuel era abbastanza stupito. Sapeva benissimo che il suo piano era rischioso, e l'aveva proposto solo per sentire la voce bassa di Cloud che gli diceva che era troppo rischioso... Non si aspettava veramente che venisse approvato, infatti era già alla ricerca di qualcos'altro. Però gli parve stupido contestare la sua stessa idea, perciò guardò Cloud ed annuì.
Il Behemot nel frattempo cercava di scacciare i Viverna, però aveva le braccia talmente grosse e lunghe che non riusciva a raggiungersi la faccia. I draghi gli laciavano il loro fuoco scarlatto sulla corazza della testa, che aveva iniziato a fondere.
I tre avventurieri fecero pochi passi, che però gli furono letali. Non erano sfuggiti allo sguardo attento del Behemot, che fece un passo avanti, spostandosi di molti metri. I Viverna erano evidentemente combattuti fra il rinunciare al bersaglio che si allontanava, oppure continuare l'attacco, anche se avrebbe significato lasciare i nidi senza difese. Gironzolavano dal Behemot alla montagna, e dalla montagna al Behemot, disorientati. Decisero di lasciare perdere il gigante, e tornarono ai nidi, ma non si posarono: restavano all'erta, nel caso il Behemot tornasse a minacciare i loro preziosi nidi.
Il Behemot, però, guardava verso i tre viaggiatori, che avendo visto il robot che li seguiva con lo sguardo, avevano rinunciato a nascondersi. Il Behemot alzò il pugno per la seconda volta verso di loro, pronto a colpire.
Cloud: Credo... Che siamo arrivati alla fine...
Manuel: No! Non può essere!
Lightning era semplicemente senza parole.
Improvvisamente nell'aria risuonò una melodia. Non era nell'aria, pensò Manuel, era come... Se fosse dentro di loro. Era la melodia più dolce, ma allo stesso tempo triste e terrificante che avesse mai sentito.
Manuel cercò la fonte della musica, ma questa risuonava nella sua testa, come se provenisse da tutte le parti. Poi Manuel lo vide. Un drago tutto d'argento. Era una specie di serpente scheletrico, aveva una testa fatta a forma di lancia, che scintillava al sole mattutino. Vicino alla testa aveva delle piccole ali bianche come il latte. Quando aprì la bocca non uscì un ruggito o un boato: uscì un canto meraviglioso, che sembrava lirica, e si accompagnava perfettamente alla musica di sottofondo.
Manuel lo guardava rapito, e anche Lightning non poteva evitare di tenergli gli occhi incollati addosso. Anche Cloud lo fissava, e gli ricordava qualcosa.
Il drago si lanciò contro il Behemot a tutta velocità, ed allineandosi divenne un unico fascio di luce, che colpì il Behemot lateralmente ad una spalla, lo perforò con la facilità con cui si perfora il burro, ed uscì dall'altra spalla. Poi sparì, e con lui la musica.
Quando la musica cessò il Behemot cadde a terra con un tonfo sordo, che provocò una breve scossa, poi si sentirono delle esplosioni all'interno del gigante, che però da fuori restò intatto.
Quando cadde si notò che su una sporgenza più in alto si ergeva una figura sottile. Era molto lontano, ma si distinsero chiaramente i suoi vestiti bianchi come la neve ed i capelli biondo pallidi. Stringeva una spada bianca come i vestiti, dalla forma che ricordava vagamente una foglia molto allungata.
Cloud all'improvviso capì cosa gli ricordavano il drago e la musica.
Era davvero lui?
Cloud:...Wind?

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IVALICE
-Montagne Viverna-
--Ai piedi delle montagne--

L'esile figura che stava in piedi sulla sporgenza si voltò e sparì in una folata di vento.
Manuel: Wind? Cloud... Non è...
Lightning: Il giudice che ha raso al suolo il tuo villaggio... Come puoi essere sicuro che fosse lui, Cloud?
Ma Cloud non rispose subito. Ora ricordava tutto.
La Resistenza stava riuscendo a respingere l'attacco dei soldati, allora i Giudici (i tre guerrieri d'elite più forti di tutto l'impero) si fecero avanti fra i soldati e, con una calma innaturale, il più alto dei tre, che indossava una pesante armatura di adamantite tinta di nero perlato, si rivolge al più magro dei tre.
Gabranth: Giudice Wind, pensaci tu.
Il Giudice Wind indossava una semplice maglia bianca e dei pantaloni grigio chiaro. Le uniche protezioni che utilizzava erano dei bracciali e dei gambali grigio chiaro, forgiati con il leggerissimo ma resistente Mithril.
Wind: Si.
Fu quella la sua unica risposta. Fece un passo in avanti ed estrasse dalla cintura una bottiglietta piena di quella che apparentemente era nebbia.
In un lampo estrae la spada: una grossa spada tutta bianco latteo, con una vena grigio scuro nel mezzo. Questa vena si protraeva fino a formare l'impugnatura. La forma della lama ricordava vagamente una foglia allungata.
Wind: Voce solista, canzone della nebbia!
Si notò appena un cenno della spada, eppure la bottiglietta di vetro si tagliò in due metà perfettamente uguali, sprigionando la nebbia...
...Ed un drago argentato si materializzò dalla nebbia, paralizzando dallo stupore tutti, eccetto i tre Giudici. Vicino alla testa fatta a forma di lancia, spuntavano delle ali bianche come il latte. Una melodia dolce, ma terribile e triste penetrò nella testa di tutti i soldati che si soffermarono ad ascoltarla, rapiti. Il drago aprì la bocca, e fece uscire una nebbiolina che penetrò nelle loro membra e sembrava cullarli dolcemente verso il sonno. Morirono senza accorgersene, senza possibilità di salvarsi. Poi il drago si dissolse nella nebbia, come era venuto.
Ma allora perchè lui, Cloud era sopravvissuto? Tornò di colpo al presente.
Si tastò il cuore. Batteva, non era morto. Si ricordava di essere stato ferito allo stomaco da un soldato. Si tastò la ferita: si era rimarginata quasi completamente. Cosa gli aveva permesso di restare in vita?
Manuel: Cloud!
Cloud si girò verso di lui.
Manuel: Sei sicuro... Che fosse il Giudice Wind?
Cloud annuì.
Cloud: E' la stessa musica... Che ho sentito quando ha distrutto l'accampamento. E anche il drago... Era lo stesso.
Lightning: Ma allora... Perchè ci ha aiutati?
Cloud scosse la testa. Non gli importava che li avesse appena salvati, non gli era grato. Voleva solo ucciderlo, voleva vendicare i suoi amici. Non gli importava di nient'altro. C'erano solo loro due, nessun'altro.
I tre aspettarono un po' prima di ripartire, per riprendersi dall'attacco. Mangiarono qualche frutto e si incamminarono nuovamente verso Ciel. Risalirono sulle montagne Viverna, e seguirono Cloud, che conosceva quei luoghi perchè aveva viaggiato molto.
Attraversarono tutte le montagne, e percorsero il Passo Viverna, che segnava la fine delle montagne e l'inizio della...
Lightning: La palude di Ciel! Una volta attraversata saremo a Ciel!
In effetti si intravedeva una città, dopo la fitta nebbia della palude. Manuel sorrideva.
Manuel: Ci siamo quasi ormai!
Cloud: Se l'attraversiamo abbastanza velocemente potremo essere a Ciel prima che faccia buio...
Manuel: Ma non avevi detto che a Ciel ci stavano aspettando i soldati imperiali, e dovevamo arrivare riposati?
Cloud: Ci ho ripensato: ci hanno spedito contro goblin, griffon e persino il Behemot. La distruzione dei primi può essere tranquillamente nascosta, ma l'ultimo... Cid non riuscirà a mettere tutto a tacere. Dovrà ammettere che ci stava cercando. E una volta è accettabile, ma se ci prova una seconda volta, ed il popolo se ne accorge, sembrerà che abbia paura, e lui non può permetterselo.
Lightning: Capisco. Una truppa di soldati subito al di fuori di Ciel avrebbe dato troppo nell'occhio...
Manuel: Cloud sei geniale! Non ci avrei mai pensato...
Cloud: Questione di esperienza.
I tre viaggiatori si apprestarono quindi a superare la palude. I Molboro aprivano la bocca minacciosi, al loro passaggio, di tanto in tanto vedevano anche qualche coccodrillo, ma gli animali non sembravano aggressivi, piuttosto sembravano curiosi. Lightning intercettò lo sguardo interrogativo di Manuel.
Lightning: Nessuno passa mai di qui, loro probabilmente non hanno mai visto un uomo...
Manuel: Oh, capisco...
Però rabbrividiva comunque, a passare davanti alle fauci affilate dei coccodrilli. Arrivarono in un punto dove la melma della palude gli arrivava fino allo stomaco. I tre avanzavano a fatica.
Manuel: Bleah!
Lightning: Coraggio, l'abbiamo quasi superata!
Con uno sforzo immane riuscirono a trascinarsi sull'altra sponda.
Cloud: Ecco.
Erano arrivati al limitare della palude. Uscirono, decisamente sollevati, e seguirono la strada sempre più asciutta per Ciel. Ora la città si vedeva distintamente. Manuel fece un gran sorriso, Lightning tirò un sospiro di sollievo e Cloud rimase, come sempre del resto, impassibile.
Manuel: Ce l'abbiamo fatta!
Lightning: Finalmente...
E si avviarono, sporchi, bagnati, puzzolenti, con gli abiti strappati, ma felici verso le alte mura di Ciel.

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IVALICE
-Foresta Agorah-

Dutch: Ancora non riesco a capire cosa potessero essere quei colpi di prima...
Zidane: Hmm... La foresta parla... Di un gigante del colore del fuoco... Vicino alle montagne dei dragoni... Non capisco...
Tifa: Speriamo che non fosse nulla di grave...
Dutch: Già, speriamo...
Zidane: Credo che dovremmo ripartire, dobbiamo cercare di uscire dalla foresta in fretta, altrimenti gli altri agori potrebbero trovarmi...
Tifa: Mi spieghi una cosa? Dopo che ti sarai sposato... Potrai comunque viaggiare, no?
Zidane scosse la testa.
Zidane: Agni agori non è permesso abbandonare la foresta. Nè prima, nè dopo essersi sposati.
Dutch: Ma allora infrangerai comunque le regole... Che differenza farebbe?
Zidane: La differenza è che ora sono da solo, e se scappo non metto in pericolo nessuno. Se mi sposassi e poi scappassi via, lascierei mia moglie da sola... Quindi è meglio che vada via ora... Capite?
Tifa: Le regole della tua tribù sono così inflessibili?
Zidane: Sì, sono così da secoli. Non sono mai cambiate, e non cambieranno certo per me...
Dutch: E perchè agli agori non è permesso lasciare la foresta?
Zidane: Non lo so di preciso. Nessuno prima di me ha mai nemmeno pensato di lasciare la foresta... Il nostro capo, Karzen, dice che potremmo perdere la capacità di parlare con la foresta... I vecchi detti popolari invece dicono che potremmo perdere la coda, anche se io non ci credo...
Dutch: Si, è un po' come "lavati bene i denti altrimenti li perderai"... Sono cose che i vecchi si inventano per impressionarci quando siamo ancora piccoli...
Tifa: Però in fondo tutte servono a qualcosa... Anche se sono estremizzate...
Zidane: Servono a tenere lontani noi agori dal mondo esterno... La foresta è la nostra casa, e deve essere anche la nostra tomba. E' la tradizione, che conta di sicuro di più dell'opinione di un singolo agori.
Dutch capiva perfettamente il desiderio di fuggire dell'amico, in quanto anche in lui ardeva lo stesso desiderio. Khan era "la sua foresta", dove era intrappolato lui. Lui però era riuscito a fuggire. Ora si sentiva in dovere di aiutare Zidane che, almeno dal suo punto di vista, era nella sua stessa identica situazione.
In realtà la situazione era stata molto peggiore con Dutch. Perchè quelli che Zidane identificava come agori che lo cacciavano per costringerlo a sposarsi e trovarsi un lavoro, in realtà erano delle persone che gli volevano bene, e che cercavano solo di proteggerlo dai danni che poteva fare a se stesso da solo.
Dutch non aveva nessuno. Non era importante per nessuno, e nessuno lo avrebbe certo cercato. Lui viveva per sè stesso, ed in fondo era triste, perchè sapeva di essere solo al mondo. In realtà il suo desiderio più profondo non era quello di fuggire e vedere il mondo, ma quello di trovare qualcuno che gli volesse bene.
Zidane era solo un ragazzo ribelle, come del resto sono un po' tutti alla sua età. Voleva essere libero e senza regole, e voleva viaggiare molto.
Dutch però, che cercava di trovare qualche collegamento fra lui e Zidane per aiutarlo a non sentirsi solo, non vedeva queste differenze, ed era convinto che l'agori biondo provasse esattamente quello che provava lui.
Dutch: Fosse l'ultima cosa che faccio, ti aiuterò ad uscire da questa foresta, Zidane.
Zidane guardò prima Dutch, poi Tifa, che annuì per confermare le parole del compagno.
Zidane: Grazie, Dutch. Grazie Tifa. Davvero.
Allora i tre viaggiatori ripartirono allegri, seguendo i binari.

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IVALICE
-Ciel-
--Quartiere basso--

I tre viaggiatori varcarono la soglia di Ciel.
Videro una grande città, piena di palazzi alti e colorati, giardini pubblici, aeronavi grandi e piccole solcavano i cieli sopra di loro, senza mai fermarsi. Poi più in là Manuel notò che c'era un rialzamento del terreno, dove erano stati costruiti palazzi ancora più alti e colorati. Fra di essi spiccava un palazzo azzurro ghiaccio, che Manuel riconobbe come la residenza del senatore Firion.
Poi Manuel notò la diversità degli abitanti. Non sapeva che esistessero così tante specie intelligenti.
Manuel: Lightning...?
Lightning: Quello è un bangaa.
Stava indicando una grossa lucertola umanoide, che indossava gli stessi vestiti degli umani, a parte per i pantaloni, che presentavano un buco per far passare la coda.
Lightning: Quello è un moguri.
Questa volta indicava quello che Manuel a prima vista scambiò per un roditore molto grosso. Poi guardò meglio e notò che stava in piedi su due zampe, ed indossava una giacca verde. Era alto circa mezzo metro, e sulla testa, fra le enormi orecchie, spuntava una buffa antenna con quella che sembrava una pallina di pelo attaccata all'estremità. Manuel notò anche delle ali nere da pipistrello sulla sua schiena. Era una creatura bizzarra.
Lightning: Quelle invece sono delle viera.
Manuel guardò quelle che sembravano normalissime ragazze umane, a parte per un grande paio di orecchie da coniglio che gli spuntavano dalla testa, e l'altezza spropositata.
Manuel: Acc... E quello che diavolo è?!?
Stava indicando un grosso cinghiale bipede, vestito con un gonnellino di stoffa. Aveva un'aria molto stupida.
Lightning: Quello è un seeq.
Cloud: Io vado dal fabbro.
Lightning: Ma a quest'ora sarà chiuso...
Cloud: E' un mio amico.
Manuel: Veniamo con te, ok?
Cloud scrollò le spalle, poi si incamminò seguito dai due compagni. Arrivato alla bottega del fabbro, bussò nonostante il cartello con la scritta "chiuso".
Fabbro: E' chiuso! Non sai leggere?
Cloud: Sono io. Apri.
Sentirono il fabbro che camminava verso la porta e poi lo videro aprire. Manuel notò che aveva dei bellissimi guanti di metallo. Quando aprì del tutto, tuttavia, si dovette ricredere. Non erano un paio di bellissimi guanti: era uno solo, ed era un braccio meccanico.
Fabbro: Cloud! Credevo... Che ti avessero ucciso! Non hanno distrutto l'accampamento...?
Cloud: Sono l'unico sopravvissuto.
Il fabbro aveva la pelle scura ed i capelli cortissimi, ed indossava un giubbotto jeans senza maniche aperto, sotto del quale indossava una canottiera molto sporca di quello che Manuel pensò che probabilmente era olio. Era molto robusto.
Cloud: Fammi entare, ho bisogno del tuo aiuto.
Fabbro: Chi diavolo sono loro?
Aveva fatto un cenno sprezzante con il capo verso Lightning e Manuel.
Cloud: Non ti preoccupare. Sono con me.
Manuel: Io mi chiamo Manuel.
Fabbro: Manuel? Ecco dove ti ho già visto... Non sei l'assassino d...
Lightning: E' stato incastrato!
Il fabbro la guardò sospettoso.
Fabbro: E tu chi diavolo sei? Neppure la tua faccia mi è nuova...
Lightning: Mi chiamo Lightning.
Fabbro: Cloud, chi è? Mi sembra di averla già vista...
Cloud: E' un ex-soldato imperiale.
Fabbro: Capisco. Beh, se Cloud dice che mi devo fidare di voi, mi fiderò di voi. Entrate.
Si spostò e li lasciò entrare nello stretto negozio.
Fabbro: Cosa posso fare per te, Cloud?
Cloud: Guarda.
Gli porse il fagotto di bende. Manuel non si era più chiesto cosa fosse, ormai ci si era abituato. Il fabbro tolse le bende, preoccupato, ed emerse una spada grossa e lunga, con una profonda crepa che la attraversava quasi completamente.
Lightning si rese conto che quella era proprio quella che Zack gli aveva affidato prima di morire. Manuel invece dovette ricredersi: dopotutto quel fagotto misterioso era davvero una spada, anche se continuava a credere che fosse troppo grande per chiunque.
Fabbro: Oho! Cosa diavolo hai cercato di tagliare per riuscire a rompere questa spada?!?
Cloud: Puoi aggiustarla?
Il fabbro ci pensò su.
Fabbro: Mi ci vorrà del tempo, ma credo che sia fattibile...
Cloud: Grazie, Barret.
Barret: Ehi, la bottega del vecchio Barret ripara tutto, dovresti saperlo! Lascia la spada qui, vieni a riprenderla fra... Due giorni?
Cloud: Preferirei restare.
Barret: Sei matto? Neppure io resto qui la notte, stavo giusto per andare a casa, ho già il giubbotto...
Cloud: D'accordo.
Poi il fabbro si voltò verso Lightning e Manuel.
Barret: Hmm... Il mio appartamento ha due stanze... Dovremmo starci tutti, se ci stringiamo un po'.
Manuel: Non vorremmo disturbare...
Barret: Nessun disturbo, gli amici di Cloud sono anche miei amici...
Ed uscì dal negozio, seguito dai tre viaggiatori. Arrivarono in un palazzo giallo ed alto.
Barret: Terzo piano a sinistra! E fate piano che la vecchiaccia sotto di noi starà già dormendo e se si sveglia son dolori...
Poi rise rumorosamente, come per dire che stava scherzando.
Aprì la porta del suo appartamento, ed accese la luce. Era un appartamento normale, non era nulla di straordinario, anzi, a dirla tutta era un po' spoglio.
Barret: Vengo qui solo per dormire, perdonate il disordine...
Manuel: Grazie dell'ospitalità, Barret...
Lightning: Grazie.
Barret: Prego, prego, ehm... Ho un paio di materassi di là, ed un divano... In camera mia c'è il mio letto, metterò un altro materasso, e lì dormiremo io e Cloud. Manuel! Ti dispiace dormire sul divano, in salotto? Forse sarà un po' scomodo...
Manuel: No, è perfetto, grazie mille.
Barret: E... Beh, per Lightning c'è la stanza degli ospiti, ci metterò un materasso e delle coperte, così potrà dormire da sola, non è bene che una ragazza dorma con dei maschiacci. A meno che... Voi due siete...?
Indicava Manuel e Lightning, che una volta capito cosa intendeva Barret scossero la testa, Lightning era imbarazzatissima, Manuel giusto un pochino.
Barret: D'accordo, allora la stanza degli ospiti andrà benissimo...
Lightning: Grazie...
Barret: Avete già cenato? Io no... Metto su qualcosina?
Manuel: Troppo gentile!
Barret: Suvvia, per due bistecche, cosa volete che sia... Non vi preparo mica un menù speciale, eh! Quel che c'è si mangia!
Lightning: Andrà benissimo, grazie.
Barret: Ehi, Cloud. Se così silenzioso... Non è da te.
Cloud lo guardò come se avesse detto una parolaccia. Lightning lo guardava come se stesse scherzando, e Manuel aveva colto il sarcarsmo del Fabbro, e sorrideva.
Barret: Calmo, calmo, spadaccino! Stavo solo scherzando...
E rise fragorosamente alla sua faccia contrariata.
Barret: Allora questa sera... Bistecca di Iaguaro?
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Ah però! Prendi uno, leggi quattro... e finalmente arrivarono a Ciel!
Barret fabbro.. non ci avrei mai pensato! Però me lo vedo, a tirar giù bestemmioni mentre forgia una spada col braccio meccanico :D :D
Non pensavo però fosse così attento verso le ragazze.. :D :D :D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Ah però! Prendi uno, leggi quattro... e finalmente arrivarono a Ciel!
Barret fabbro.. non ci avrei mai pensato! Però me lo vedo, a tirar giù bestemmioni mentre forgia una spada col braccio meccanico :D :D
Non pensavo però fosse così attento verso le ragazze.. :D :D :D

Sono molto avanti a scrivere... Sono già al 38° finito, e non scherzo! (se non hai tenuto il conto, ho pubblicato gli episodi solo fino al 27°...:D)

Comunque si, prima di scegliere Barret come fabbro ho cercato di immaginarlo all'opera, mentre si incazzava per una spada venuta male... Poi ho pensato: "è il lavoro per lui." E riguardo all'attenzione particolare per le ragazze... Beh, ho pensato che un tipo duro tutto d'un pezzo avesse bisogno di un lato da vero gentleman...:cool:

Inoltre ti dico in anteprima assoluta che avrà un collega... Basta, non ti svelo altro.

EDIT: Ah, ti piace la mia reinterpretazione del Goblin, del Leviathan e del Behemot? :D
Non credo di avertelo mai chiesto...:D
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Sono molto avanti a scrivere... Sono già al 38° finito, e non scherzo! (se non hai tenuto il conto, ho pubblicato gli episodi solo fino al 27°...:D)

Comunque si, prima di scegliere Barret come fabbro ho cercato di immaginarlo all'opera, mentre si incazzava per una spada venuta male... Poi ho pensato: "è il lavoro per lui." E riguardo all'attenzione particolare per le ragazze... Beh, ho pensato che un tipo duro tutto d'un pezzo avesse bisogno di un lato da vero gentleman...:cool:

Inoltre ti dico in anteprima assoluta che avrà un collega... Basta, non ti svelo altro.

EDIT: Ah, ti piace la mia reinterpretazione del Goblin, del Leviathan e del Behemot? :D
Non credo di avertelo mai chiesto...:D


Ok, basta che il collega non sia Dyne perchè non vogliamo Marlene tra le ***** anche in questa storia! :D :D :D (Scherzo, però effettivamente Marlene non la voglio :rolleyes:)

Reinterpretazioni molto appropriate e senza dubbio promosse.. anche se per mia deformazione professionale con D&D e Magic The Gathering leggere "goblin" mi fa venire in mente le creaturine stupide, ma veramente stupide, e casinose che fanno un sacco di caos inutile :D Leviathan e Behemot sono decisamente ben riusciti
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Ok, basta che il collega non sia Dyne perchè non vogliamo Marlene tra le ***** anche in questa storia! :D :D :D (Scherzo, però effettivamente Marlene non la voglio :rolleyes:)

Hai letto davvero? Ma figurati se ti spoilero quel personaggio che non è in FF7 che sarà il collega di Barret...

Reinterpretazioni molto appropriate e senza dubbio promosse.. anche se per mia deformazione professionale con D&D e Magic The Gathering leggere "goblin" mi fa venire in mente le creaturine stupide, ma veramente stupide, e casinose che fanno un sacco di caos inutile :D Leviathan e Behemot sono decisamente ben riusciti

Manuel ne ha distrutto uno con un colpo di pistola.
Il Leviathan ne ha fatti a pezzi tredici.
Sono rosa, ed effettivamente fanno molto caos inutile.
Per quello li ho chiamati Goblin. :D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
IVALICE
-Ciel-
--Appartamento di Barret--

Barret: Hmm... Domani sarà il caso di lavare i vostri vestititi... Ve ne presterò io alcuni, tanto qui fa caldo, e per stanotte potete dormire anche senza... Se avete bisogno del bagno, è la stanza a sinistra del salotto. Buona notte a tutti quanti!
Detto questo, il fabbro con il braccio meccanico chiuse la porta della sua stanza, con lui e Cloud dentro. Pochi minuti dopo lo sentirono russare rumorosamente, e si chiesero se Cloud sarebbe riuscito a dormire.
Manuel: Buona notte, Lightning...
Lightning: Buona notte.
Lightning si diresse verso la stanza degli ospiti, e lasciò Manuel da solo in salotto. Si diresse verso il divano e si spogliò, restando in mutande e a petto nudo. Posò i vestiti in un angolo. Si distese sul divano, sopra il lenzuolo. Barret aveva ragione, era piuttosto caldo. Si addormentò a fatica.
Dopo poche ore sentì una porta aprirsi. Aprì gli occhi a fatica, e vide Lightning in canottiera e slip, che entrava in bagno, in uno stato semicoscente. Chiuse di nuovo gli occhi. Poi Lightning uscì dal bagno, e si gettò sul primo oggetto simile ad un letto che vide, ovvero il divano dov'era Manuel. Era un divano grande, e poteva benissimo ospitarli tutti e due. Quando Manuel sentì il divano che sprofondava, aprì leggermente gli occhi e vide la faccia di Lightning a pochi centimetri dalla sua. Sbarrò gli occhi, completamente sveglio.
Notò la bocca della ragazza, leggermente aperta. Le sue labbra sottili sembravano reclamare quelle carnose di Manuel. Manuel spostò in avanti la testa, ed aprì leggermente la bocca, in preda ad un istinto folle. Era sempre più vicino... Lightning non apriva gli occhi... Sempre più vicino... Ormai sentiva il respiro della ragazza solleticargli le labbra... Sempre più vicino...
"Ma che sto facendo?" Si disse, tornando alla ragione. Si alzò, rimboccò le coperte a Lightning, e andò verso la stanza degli ospiti, una piccola stanza vuota, in cui era stato arrangiato un letto. Si insinuò nelle coperte e si addormentò.
La mattina dopo si svegliò per primo. Uscì dal letto, ancora un mutande. Non si vergognava a farsi vedere in mutande. Andò in cucina e si sedette su una sedia. Poco dopo sentì la porta della stanza di Barret che si apriva, e ne uscì un assonnato Barret con i mutandoni a righe e una canottiera. Vide Lightning sul divano, e Manuel in cucina. Si rivolse a quest'ultimo.
Barret: Ma non dovevi dormire tu sul divano? NON AVRETE MICA FATTO QUELLE COSE A CASA MIA!
L'urlo svegliò Lightning, e Manuel si alzò ed andò verso Barret per calmarlo, Barret urlava, Manuel era in piedi in mutande che tentava di spiegargli che non era successo assolutamente nulla, Lightning era disorientata, perchè si era svegliata in un posto diverso da quello nella quale si era addormentata, ma si unì a Manuel per cercare di calmare Barret, imbarazzata, perchè era in una stanza con due uomini in mutande, e lei stessa era seminuda. Poi tutto si fermò improvvisamente, come se qualcuno avesse messo in pausa la scena. Subito dopo si sentirono dei passi dalla camera di Barret, ed uscì Cloud, vestito come lo era la sera prima. Quest'ultimo guardò la scena, impassibile.
Passò lo sguardo da Manuel in mutande, in piedi con le mani alzate in segno di scusa, a Barret con i mutandoni a righe e la canottiera, che aveva il pugno in aria e respirava rumorosamente come un toro infuriato, ed infine a Lightning, con le guance rosse e la coperta tirata su fino al mento.
Cloud: Ma che diavolo...?
Manuel: C'è stato un malinteso, e Barret non mi lascia spiegare...
Barret: Lo credo bene! Che diavolo ci faceva Lightning nel tuo letto, eh Manuel?
Lightning: E' colpa mia.
Barret si girò verso di lei, furente. Ma era una ragazza, e la lasciò parlare.
Barret: D'accordo, spegati allora.
Lightning: Credo... Di essermi alzata ieri sera... Per andare in bagno... E poi... Ero ancora mezza addormentata, e non mi sono accorta di aver sbagliato letto...
Manuel: Io mi sono tolto e sono andato nella stanza degli ospiti... Stamattina mi sono svegliato presto e sono andato in cucina... Tutto qui.
Barret: D'accordo, voglio credervi. Ma state attenti, vi tengo d'occhio.
Manuel sorrise a Barret, come per rassicurarlo, ottenendo però l'effetto contrario. Lightning tentò eroicamente di sorridere, ma le uscì una specie di smorfia da colica renale. Cloud non si era mosso, però, anche senza aver riso, dovette ammettere con sè stesso che era tanto che non vedeva nulla di così divertente.
Barret: Ad ogni modo... Ho trovato dei vestiti per voi due, ma per te... -si rivolse a Lightning- non ho trovato nulla... Pensavo di chiedere a qualcun'altro nel condominio... Mi aspettate? Se volete, nel frattempo voi due -si rivolse ai due ragazzi- i vestiti sono in camera mia sul comodino. Arrivo subito!
E si avviò verso la porta. Cloud entrò in camera a cambiarsi, e Manuel rimase con un'imbarazzatissima Lightning in salotto. Manuel era sorridente.
Manuel: Inizia bene la giornata!
Poi rise, e seguì Cloud in camera di Barret. Lightning nel frattempo pensava alla sera prima... Si era buttata nel letto di Manuel, e Manuel era a letto con lei... Magari l'aveva vista anche in mutande. Si, di sicuro l'aveva vista in mutande... Che figura! L'aveva data vinta a quella Tifa che, già era sicuramente più carina di lei, ora era certa che fosse anche più... Più... Beh, Tifa non avrebbe sbagliato letto.
Poco ma sicuro.
 
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