Varie Odstarva's

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Figata!! Anch'io voglio trasformare il mondo in energia.. giusto per spaccare il c...o a un paio di persone di mia conoscenza.. :vampi:

Forse ti è sfuggito il dettaglio che l'energia, dopo un colpo, andrà preduta per sempre... Ammazzi tutti, ma distruggi anche il pianeta! Nel caso non te ne importasse nulla, è stato bello conoscerti, Doom.
Avvertimi quando inizi il massacro, che mi nascondo in uno Shuttle in partenza... D'accordo? :D
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Forse ti è sfuggito il dettaglio che l'energia, dopo un colpo, andrà preduta per sempre... Ammazzi tutti, ma distruggi anche il pianeta! Nel caso non te ne importasse nulla, è stato bello conoscerti, Doom.
Avvertimi quando inizi il massacro, che mi nascondo in uno Shuttle in partenza... D'accordo? :D

Non è importante che salti il mondo, nota che io voglio eliminare solo un paio di obiettivi (sì,proprio DUE). In fondo, se anche un paio di piante dell'Amazzonia Orientale morissero per offrirmi l'energia.. nessuno ne sentirebbe la mancanza.. a parte quei bei rattoni bianchi che ci fanno la tana in mezzo.. povere bestie :D :D
Per questo adotterò immediatamente a distanza un paio di rattoni bianchi dell'Amazzonia, ok? :D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Non è importante che salti il mondo, nota che io voglio eliminare solo un paio di obiettivi (sì,proprio DUE). In fondo, se anche un paio di piante dell'Amazzonia Orientale morissero per offrirmi l'energia.. nessuno ne sentirebbe la mancanza.. a parte quei bei rattoni bianchi che ci fanno la tana in mezzo.. povere bestie :D :D
Per questo adotterò immediatamente a distanza un paio di rattoni bianchi dell'Amazzonia, ok? :D

Hmmm... D'accordo... (Ma se ti venisse l'idea di far saltare il mondo avvertimi lo stesso...:D)

However...
Ecco un episodio importantissimo, ma -issimo -issimo!

IVALICE
-Ciel-
--Appartamento di Barret--

Barret aprì la porta del suo appartamento, ed il gruppo entrò.
Barret: Ceniamo e poi ripariamo i vostri vestiti... Ok?
Manuel: D'accordo.
Lightning: Sì.
Cloud: Ok.
Barret preparò la cena, ed i quattro cenarono. Dopo la cena aiutarono Barret a spreparare e poi, armati di ago e filo, iniziarono a riparare tagli e bruciature sui loro vestiti. Fu un lavoro lungo e difficile, e quando ebbero finito, era arrivata l'ora di coricarsi. Lightning e Manuel si diressero nella stanza degli ospiti, Cloud e Barret nella stanza dell'ultimo. Manuel si addormentò quasi subito, stringendo la mano a Lightning. La ragazza invece pensava al domani: era arrivato il momento di andare da Firion, però su di lei incombeva il pensiero di non avere uno straccio di piano. E anche a pensarci non le veniva in mente nulla che potesse servire a qualcosa. Decise che ci avrebbe pensato il giorno dopo, insieme a Manuel. Si addormentò poco dopo, a fatica.
La mattina dopo si svegliò, quasi nello stesso momento in cui si svegliò Manuel. Si trovarono ancora per mano. Lasciarono la presa, dolcemente, poi si diedero le spalle per vestirsi. Finalmente indossavano i loro vecchi abiti. Manuel tirò un sospiro di sollievo, non vedeva l'ora di indossarli, quelli di Barret erano talmente grandi da rendergli scomodo qualsiasi movimento. Lightning invece non poteva lamentarsi, il vestito procuratole da Barret le andava quasi a pennello, però fu lo stesso piacevole indossare i propri vestiti. Si diressero in cucina, dove trovarono Barret e Cloud, con il suo vecchio mantello nero ed i suoi vecchi pantaloni neri.
Barret: Ben svegliati! Stamattina allora sarà l'ultima colazione che faremo insieme...
Manuel: Così sembra... Grazie di tutto, Barret.
Lightning: Sì, grazie infinite, Barret.
Barret: Ma figuratevi! Gli amici di Cloud sono anche miei amici!
Consumarono allegramente l'ultima colazione, poi uscirono.
Manuel: Le nostre strade si dividono qui, allora...
Cloud: Sì. E' stato bello conoscervi, Lightning e Manuel.
Lightning: Anche per me, è stato un piacere, Cloud.
Manuel: Cloud, è stato un vero onore.
Cloud: I nostri destini sono intrecciati a doppio filo. Ci rivedremo, non dubitate.
Detto questo si avviò verso l'uscita di Ciel.
Barret: Hmpf! Vedo ad aprire il negozio! Addio, Manuel e Lightning.
Manuel: Addio, Barret. E grazie ancora di tutto.
Lightning: Addio, Barret.
Barret si girò e se ne andò verso la sua bottega.
Lightning: E ora? Andremo dal senatore Firion?
Manuel: Ecco... E' di questo che volevo parlarti, Lightning...
Lightning lo guardò, stupita.
Manuel: Non... Sono sicuro di voler andare da Firion... Aspetta!
Lightning, che si preparava a ribattere, si fermò ad ascoltare.
Manuel: Se andassimo da Firion, probabilmente, scateneremmo tanta di quella confusione da farci individuare da Cid... Sarebbe davvero troppo rischioso, non trovi?
Lightning ci pensò un po' su.
Lightning: Ma... E' per questo che siamo venuti fino a Ciel! E poi... Mi stai dicendo che non ti interessa di essere ricercato per l'omicidio di un conte?
Manuel: Lightning... Non sto dicendo che non m'importa, sto dicendo solo che siamo due facce molto conosciute, fra gli imperiali. Soprattutto in questi giorni, la faccia mia, tua e di Cloud saranno conosciute da ogni singolo soldato imperiale, considerando la caccia spietata che ci hanno dato... Ed avventurandoci nella fortezza di Firion, non faremo altro che facilitargli il compito di catturarci... Non ti pare?
Lightning: Ma allora cosa dovremmo fare?!? Continuare a... Non fare niente, come... Come...
Si fermò. Una lacrima le rigò la guancia destra.
Lightning:... Come ho sempre fatto?
Manuel: Lightning... Cosa stai dicendo?
Lightning: Da quando sono uscita dall'esercito, per me la vita ha perso ogni significato. Ero un essere senza scopo, e viaggiavo senza meta, di città in città. Sopravvivevo, tutto qui. Poi mi sono stancata di viaggiare, e mi sono stanziata in un piccolo villaggio desertico di nome Khan. Lì ho conosciuto un ragazzo con i capelli rossi, senza genitori, senza amici, senza casa, senza denaro. Mi ricordava un po' me stessa. Lui però nascondeva questa solitudine sotto il suo sorriso ed il suo buonumore... Era un mezzo ladruncolo, ed aveva conoscenze nei bassifondi, abbastanza vaste da sapere più o meno tutto quello che succedeva "fuori". Non era niente di buono, ma io ero troppo... Troppo... Insomma, non volevo agire. Non riuscivo a trovare la forza. E poi...
Si avvicinò a Manuel.
Lightning:... Sei arrivato tu... E senza rendermene conto ho iniziato di nuovo a combattere. La tua presenza mi caricava di energia. Da sola non sarei mai riuscita ad uscire viva da quei tre goblin, neppure da quello nel treno. Ora lottavo per qualcosa, e non ero più sola. Ed ora... Ora... Mi dici che ho lottato fino a qui, fino a Ciel, per niente?
Lightning si lasciò cadere sul petto di Manuel. Ogni parola che pronunciava le costava ogni briciolo della sua determinazione, ed ormai era in lacrime.
Manuel: Lightning... Mi dispiace... Ma non capisci che se andiamo da Firion, verremo quasi sicuramente catturati ed uccisi?
Lightning: Almeno ci avremmo provato!
Manuel riflettè su quello che aveva detto Lightning. Effettivamente era ora che qualcuno facesse qualcosa. Cid non poteva regnare per sempre indisturbato. Non poteva continuare a distruggere le città in quel modo. Non poteva continuare a rendere schiavo il suo popolo. Era arrivato il momento di agire, e se non lo faceva qualcun'altro, avrebbero dovuto pensarci loro.
Manuel: Lightning... Sei proprio sicura di voler rischiare tutto?
Un fuoco si accese negli occhi umidi di Lightning.
Lightning: Sì.
Manuel: Sei pronta ad intraprendere un viaggio dalla quale probabilmente non usciremo vivi?
Lightning: Sì.
Manuel: Allora andiamocene da Ciel.
Lightning sembrava stupita. Lasciare Ciel? Ma allora non sarebbero andati da Firion?
Lightning: Ma...
Manuel: Non è Firion il nemico. Non è stato Firion a distruggere e schiavizzare tutte quelle città. Il problema va estirpato alla radice.
Lightning: Cosa intendi dire?
Manuel: Andiamo a prendere Cid Unlimited IV.
Lightning era semplicemente senza parole. Forse Manuel stava esagerando, pensò. Poi guardò il compagno dritto negli occhi, e capì che era serio, quanto determinato a farcela.
Manuel: O la va, o la spacca.
Lightning continuava a guardarlo dritto negli occhi. Sembrava che nulla lo avrebbe fermato, tantomeno Cid.
Manuel: Non credo che ce la farei senza di te, però...
Lightning abbassò il capo, ma in fondo sapeva già quello che voleva rispondere. Da questo momento in poi, avrebbe smesso di... Fare nulla. Per Manuel. Per suo padre. Per tutti.
Lightning:... Facciamolo.
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Ah-ah.. qui abbiamo un potenziale caso di gelosia inversa... ma Manuel l'ha capito o no che quel Dutch per poco gli stava per scippare la donna?! :D :D
Fra l'altro, farei notare a Manuel che se è un suicidio andare dal senatore Firion, ancora peggio sarebbe andare dall'Imperatore in persona.. ma mi sa che non l'ha considerato :D

Lightning abbassò il capo, ma in fondo sapeva già quello che voleva rispondere. Da questo momento in poi, avrebbe smesso di... Fare nulla. Per Manuel. Per suo padre. Per tutti.
Lightning:... Facciamolo.

La frase evidenziata mi piace troppo, non potevo non sottolinearlo!!
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
...Fra l'altro, farei notare a Manuel che se è un suicidio andare dal senatore Firion, ancora peggio sarebbe andare dall'Imperatore in persona.. ma mi sa che non l'ha considerato :D

Manuel lo sa benissimo, il fatto è che Lightning sentiva il bisogno di fare qualcosa di utile, e piuttosto di farsi ammazzare per una stupida pedina come Firion, decidono di tentare il tutto per tutto e tentare di eliminare il problema alla radice. Lightning ce l'aveva così a morte con Firion solo perchè aveva bisogno di prendersela con qualcuno, per non sentirsi impotente...:D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Nuovo personaggio, già citato in passato...:D

IVALICE
-Ciel-
--Quartiere basso--

Manuel guardò Lightning, decisamente copiaciuto.
Manuel: Adesso... Ehm... Dove si trova Cid?
Lightning: Gaudium, la capitale. E' lì che vive Cid.
Manuel: E' molto lontana?
Lightning: Sì. E le aeronavi ed i treni per Gaudim sono sempre strettamente sorvegliati, e visto che, come hai detto tu, questi giorni le nostre facce saranno conosciute da ogni soldato, propongo di fare il percorso alternativo.
Manuel: E cioè?
Lightning: Prendere da qui un treno per Ackar, poi da lì ne prenderemo uno per Vastus. E da Vastus potremo raggiungere Gaudium a piedi. C'è un problema, però. Probabilmente a Gaudium l'ingresso sarà sorvegliato...
Manuel: Ci faremo venire in mente qualcosa, durante il viaggio, non ti preoccupare...
Lightning annuì.
Lightning: Allora... Partiamo?
Manuel: Certo!
Manuel: Fece per girarsi.
Lightning: Manuel!
Manuel si fermò, e la guardò di nuovo dritta negli occhi.
Lightning: Grazie.
Manuel si avvicinò e l'abbracciò, come per dire che per lui non c'era nessun problema.
Manuel: Andiamo?
Lightning: Si, d'accordo. La stazione è di qua.
Manuel seguì Lightning alla stazione. Persero il primo treno per Ackar, ma questa volta non avevano fretta. Aspettarono il successivo, che arrivò un'ora e mezza più tardi. Non era un modello vecchio, come quello su cui avevano viaggiato a Khan: era nuovo fiammante, aerodinamico e tutto bianco e grigio, sul muso spiccava la scritta nera "Hammerhead". Salirono su questo, e si sedettero. Manuel era vicino a due di quelle che Lightning aveva detto essere viera. Studiarono sottovoce molti piani per entrare a Gaudium senza essere visti, ma nella maggior parte dei casi non erano fattibili. Arrivarono ad Ackar un paio d'ore più tardi.
Ackar era una città piuttosto povera, il terreno, che una volta doveva essere stato verde, ora era ricoperto di terra arida e secca, con poche chiazze d'erba verde scuro qua e là. Le case erano modeste, per la maggior parte grigie e con l'intonaco pieno di crepe. Gli abitanti erano vestiti in modo normale, anzi piuttosto trascurato. Magliette sporche, pantaloni consumati. Tutto grigio, bianco, nero, oppure blu scuro. Una città, nel complesso, piuttosto deprimente. Non aveva mura che la proteggessero.
Lightning stava controllando gli orari dei treni.
Lightning: Il prossimo treno per Vastus... Oh, no! Oggi tutti i treni per Vastus e Gaudium sono fermi, a causa del maltempo!
Manuel: Ma quale maltempo? C'è un sole che...
Lightning: Si, infatti. Sospetto che qualcuno ci abbia riconosciuto sul treno, ad abbia messo in allarme Cid. Probabilmente non arriveranno più treni nè a Vastus, nè a Gaudium finchè non ci avrà preso.
Manuel: Non ci voleva... Allora?
Lightning: Allora... Arriveremo a Vastus a piedi... Sono più o meno venti, venticinque chilometri... Se partiamo adesso, dovremo fermarci per strada una notte...
Manuel: Non abbiamo scelta. Se Cid sa dove siamo, dobbiamo andarcene al più presto. Proporrei di partire adesso. Che ne dici?
Lightning: Sono d'accordo. Andiamo.
E si avviarono insieme verso la periferia di Ackar. Una volta fuori dalla città, però, Manuel si accorse di essere seguito. Si girò indietro, e non vide nessuno. Ackar era ancora in vista. Continò a camminare, insieme a Lightning.
Poco dopo, sentì un urlo. Lui e Lightning si girarono e questa volta videro un tipo in armatura con la spada sguainata che stava caricando Manuel.
????: Yaaaaah!
Lightning: Manuel, scansati!
Manuel: Ma cosa...
Schivò il fendente per un pelo. Il guerriero si fermò, e guardò negli occhi Manuel. Aveva un'armatura bianca, con le rifiniture blu. Sotto indossava una maglia viola, ed il mantello blu scuro svolazzava leggermente in balia del vento. Aveva dei capelli molto lunghi, biondo pallidi, e gli occhi grigi. Stringeva con entrambe le mani una spada molto lunga, con l'elsa viola.
Manuel: Chi diavolo sei?!?
????: Yaah!
Era partito alla carica con un altro attacco, che Manuel schivò abbassandosi.
Lightning: Chi sei? Perchè ce l'hai con Manuel?
????: Waaah!
Aveva sferrato un altro colpo a Manuel, che lo schivò un'altra volta. Il guerriero era fuori di sè dalla rabbia. Lightning lo spinse da parte con una spallata, ma il guerriero non le badò. La sua furia era tutta per Manuel. Manuel aveva già visto un albero, poco più avanti, e si diresse correndo verso di questo. Il guerriero lo inseguì, e Lightning inseguì il guerriero. Manuel era fermo, ed aveva l'albero alle spalle.
????: Yaaargh!
Il guerriero aveva sferrato un altro fendente potentissimo, che però Manuel schivò abbassandosi, e la spada si conficcò in profondità nell'albero. Il guerriero provò a staccarla, ma Manuel gli puntò la pistola alla fronte, e da dietro Lightning gli puntò la sua lama sulla nuca. Il guerriero era in trappola.
Lightning: Ti manda Cid?
????: No.
Manuel: E allora chi diavolo sei?
????: Tu hai ucciso il conte Kain.
Lightning: Non è stato lui. E' stato incastrato. In realtà è stato il senatore Firion.
????: Firion?
Manuel: Sì, Firion. Ora datti una calmata.
????: Siete sicuri che è stato Firion?
Lightning: E' stato un comune mercenario mandato da Firion.
Manuel: Per un ordine di Cid. Parte tutto da lui, come sempre.
????: Mi dispiace. Kain era un mio grande amico... Io sono..."L'ex-principe", Cecil Harvey.
Lightning: P-principe Cecil...?
Manuel: Beh, a sua maestà dispiacerebbe smettere di tentare di ammazzarmi?
Cecil: Naturalmente, scusatemi. Era davvero sconvolto per la sua morte, che ho finto di credere davvero che fosse stato lei, tanto per aver qualcuno da incolpare... Vogliate perdonarmi. In fondo lo sapevo che tutto era partito da Cid.
Manuel: D'accordo, vi perdono principe Cecil...
Cecil: Prego, niente "vostra altezza", "sua maestà" o "principe"... Datemi del tu, e chiamatemi Cecil.
Lightning: Come desiderat... Desideri. Il mio nome è Lightning.
Manuel: Io la chiamerò Cecil e le darò del tu solo se...
Cecil:... Se?
Manuel:... Se lei chiamerà me Manuel e mi darà del tu!
Cecil sorrise debolmente.
Cecil: D'accordo, Manuel.
Lightning: Prin... Cecil... Cosa ci fai qui?
Cecil: Cid mi ha cacciato dal castello. E poi mi ha bloccato qui, con delle guardie. Ho tentato la fuga molte volte, ma ui ha piazzato delle guardie in punti strategici del percorso... Credo che fra poco ci verranno a prendere.
Manuel: Quanti sono?
Cecil: L'ultima volta erano dieci.
Manuel: Uno scontro equo...
Lightning: Da che parte arriveranno?
Cecil: Ne arriveranno incontro dalla strada principale. Poi altri cinque arriveranno da dietro, accerchiandoci.
Lightning: Capisco. Potremmo farcela... Manuel, carica uno dei tuoi proiettili speciali... Tienilo pronto in canna.
Manuel caricò uno dei proiettili Blizzaga, e lo tenne pronto.
Manuel: Fatto. Ora avanziamo, altrimenti potrebbero avere il tempo di chiamare rinforzi, nel caso ci avessero già individuato... Se ci muoviamo saranno costretti a fermarci prima che ci allontaniamo troppo.
I tre iniziarono a camminare, allontanandosi da Ackar.
Cecil: Ma... Perchè mi aiutate?
Manuel: Beh, ovvio... Tu devi salire al trono al posto di Cid!
Lightning: Non possiamo permettere che tu resti bloccato ad Ackar, sei troppo importante.
Manuel: Arrivano.
Cinque soldati stavano arrivando correndo. Manuel mise mano alla pistola.
Manuel: Quando dico "via"... Iniziamo a correre a tutta velocità...
Cecil: D'accordo.
Lightning: Ok...
Manuel:... VIA!!
Al "via" aveva estratto la pistola e sparato un colpo ai piedi dei soldati. Colpendo la terra, il raggio azzurro era esploso, ed aveva inondato tutti i soldati di luce e polvere. Il gruppo aveva iniziato a correre lontano da Ackar, e al passaggio vicino ai soldati colpiti, notarono che erano completamente congelati. Dopo un po' da dietro iniziarono ad arrivare dei colpi di fucile. Lightning estrasse il suo fucile ed iniziò a sparare insieme a Manuel dietro, a caso. Sentirono il tonfo di un'armatura che cadeva a terra: ne avevano preso uno. Manuel caricò un proiettile arancione, uno di quelli esplosivi, e lo sparò sulla strada sotto ai soldati, facendola saltare. Poco dopo sentirono i soldati cadere pesantemente a terra.
Manuel: Correte! Non fermatevi!
I tre continuarono a correre, fino a quando videro una radura.
Lightning: Per di là!
Entrarono nella radura, e si nascosero fra gli alberi. Parlavano sussurrando, per paura di essere scoperti.
Manuel: Dove siamo?
Cecil: Una piccola radura senza nome.
Lightning: Vastus è da quella parte.
Indicava la strada da dove erano venuti, che continuava con una curva a sinistra. La radura dove erano loro era fuori dal sentiero.
Manuel: Ok, direi che ora aspettiamo un po', e se non vediamo arrivare rinforzi ripartiamo... D'accordo?
Cecil: Si, d'accordo...
Lightning: Ok.
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
IVALICE
-Foresta Agorah-
--Limitare della foresta--

Tre viaggiatori, un ragazzo, una ragazza ed un agori, erano ormai al limitare della foresta. Mancavano pochi metri, e sarebbero usciti.
Dutch: Guardate! Ci siamo quasi!
Tifa: Finalmente!
Zidane non fiatava. Ce l'aveva fatta davvero! Allora perchè... Perchè aveva voglia di tornare indietro? Forse era stato troppo avventato...
Dutch: Zidane!
Avevano continuato a camminare, ma mentre Dutch e Tifa erano usciti dalla foresta, Zidane si era fermato sulla soglia, senza pensarci.
Zidane:... Uh?
Dutch: Andiamo, Zidane!
Zidane si voltò indietro, e vide tre figure di agori, tre amici suoi. Li guardò con nostalgia. Poi guardò il volto sorridente e pieno di speranze di Dutch, ed il volto dolce e gentile di Tifa, tutti e due si aspettavano che lui li seguisse, e si disse che non poteva deluderli.
Dutch: Zidane!
Tifa: Zidane!
Zidane si girò verso i suoi amici agori.
Zidane: Devo andare...
Agori 1: Se questo è quello che desideri...
Agori 2: Ma ricordati che è una strada a senso unico.
Agori 3: Non potrai più tornare.
Zidane: Lo so. Ed è difficile.
Dutch e Tifa, nel frattempo, avevano raggiunto Zidane, ed avevano visto gli altri agori. Zidane guardò prima Tifa, poi Dutch. Poi di nuovo gli agori, e si rivolse agli ultimi.
Zidane: Salutatemi tutti.
Poi gli voltò le spalle, e mosse il suo primo passo al di fuori della foresta Agorah. Si sentì libero, come mai prima d'ora. Ma non era esattamente felice. I tre agori erano già spariti fra le fronde degli alberi. Zidane si girò verso Dutch e Tifa, sorridendo. Loro due sorrisero di rimando.
Zidane: Andiamo?
Dutch: Sì, andiamo.
Si avviarono. Zidane si sentiva consapevole. Consapevole di avere le gambe, le braccia, la coda, la testa... Fino ad ora era stato un tutt'uno con la foresta, con gli altri agori e con tutti gli animali. Ora era consapevole di essere un essere a sè, e si rese conto che questo era quello che tutti gli umani provavano sempre, per questo non riuscivano ed essere del tutto felici. La completezza di un essere vivente sta nell'armonia che ha con gli altri corpi. Quando un essere riesce a raggiungere questa armonia, è "completo", che alla fine è un sinonimo di "felice". Gli agori, nel loro piccolo, erano in sintonia con la foresta e tutti i suoi elementi, e potevano essere definiti creature "complete". Zidane era entrato in possesso di questo segreto meraviglioso e terribile dal momento in cui era uscito dalla foresta, ma daltronde si sa, ci si rende veramente conto di quello che si ha solo quando lo si perde per sempre.
Dutch, Tifa e Zidane si avviarono verso Ciel, di buon passo, finchè qualcosa non li rallentò.
Tifa: Oh, no!
Dutch: Sembra che dovremo passarci dritto in mezzo.
Zidane: La... Palude di Ciel, vero Dutch?
Dutch: Sì. Subito dopo c'è Ciel, ce l'abbiamo fatta ormai!
Tifa: Guardate! Coccodrilli! E Molboro! Sarà prudente?
Zidane: Non vi preoccupate, questi animali non hanno mai visto nessuno passare di qua... Nella palude non viene quasi mai nessuno, e gli animali devono ancora capire se siamo prede o predatori, e probabilmente non lo capiranno mai, nessuno si ferma mai abbastanza a lungo...
Dutch: Allora... Andiamo!
I tre fecero il primo passo nella melma verdastra della palude.
Tifa: Bleah!
Dutch: Bleah! Beh, considerate il lato positivo... Se avessimo fatto le montagne Viverna, ci sarebbe un tratto più lungo di palude da affrontare...
I tre amici, dunque, iniziarono ad arrancare nella melma, che gli arrivò al massimo alle ginocchia. Dopo mezz'ora abbondante, uscirono dalla palude, e videro la sfavillante cittdina di Ciel all'orizzonte.
Dutch: Yu-huu!
Tifa: Ce l'abbiamo fatta! Ce l'abbiamo fatta!
Zidane: Siamo arrivati a Ciel!
Dutch abbracciò Tifa, poi abbracciò Zidane, Zidane abbracciò Tifa, tutti abbracciarono tutti, il morale era alle stelle.
Avevano raggiunto Ciel, finalmente.
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Eh già, loro raggiungono Ciel proprio nel momento in cui gli altri due.. se ne vanno :D :D
Grande Principe, ma il Principe è..cioè.. voglio dire.. il figlio... mmm, non è forse il caso di inquisire troppo :D
Vediamo un po' cosa succede nel futuro.. :D :D :D
 

teo9

Alpha and Omega
Però. Non posso fare paragoni perchè non ne ho lette altre, ma questa Fic mi intriga parecchio, soprattutto per l'interpretazione della coda di Gidan.
Ma se gli fai fare la fine di FF8 ti ammazzo di rep down:D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Però. Non posso fare paragoni perchè non ne ho lette altre, ma questa Fic mi intriga parecchio, soprattutto per l'interpretazione della coda di Gidan.
Ma se gli fai fare la fine di FF8 ti ammazzo di rep down:D

Per... "La fine di FF8" intendi quella squallida storia d'amore insensata fra Rinoa e Squall? Non credo proprio, almeno non spero di ridurmi così... :eek:
Se vi accorgete che arrivo a quel livello, abbattetemi pure (se volete con la rep-down, ma io pensavo a qualcosa di più definitivo come una carabina o una doppietta) :D
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Per... "La fine di FF8" intendi quella squallida storia d'amore insensata fra Rinoa e Squall? Non credo proprio, almeno non spero di ridurmi così... :eek:
Se vi accorgete che arrivo a quel livello, abbattetemi pure (se volete con la rep-down, ma io pensavo a qualcosa di più definitivo come una carabina o una doppietta) :D

Mmm.. io sto ancora pensando a usare l'energia dell'Amazzonia per far saltare le cose.. :D :D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Mmm.. io sto ancora pensando a usare l'energia dell'Amazzonia per far saltare le cose.. :D :D

Potrebbe essere una soluzione. Fatti insegnare da Laguna, :D

IVALICE
-Radura-
--Vicino ad Ackar--

Una ventina di soldati stavano percorrendo la strada che Manuel, Lightning e Cecil avevano battuto poco prima. Una decina di loro proseguirono sulla strada, l'altra metà entrò nella piccola radura poco lontano. Setacciarono ogni metro della radura, poi uno di loro battè ferocemente il piede a terra.
Soldato 1: Gah! Dannazione, non ci sono!
Soldato 2: Cosa facciamo, adesso?
Soldato 1: Non lo so.
Soldato 3: Se torniamo da Cid a mani vuote...
Soldato 1: NON LO SO!
Soldato 2: Andiamocene. Qui non ci sono.
Soldato 1: D'accordo. Forza, andiamo via di qui.
I soldati uscirono dalla radura e si diressero verso Ackar.
Manuel:... ... ... Sono andati.
Una figura cadde da uno degli alberi più alti della radura. L'albero era talmente alto, che non riuscì a rimanere in piedi. Atterrò di schiena, e si rialzò dolorante.
Manuel: Ahio... Via libera, avanti!
Cecil e Lightning emersero dalle foglie dei rami più alti dell'albero, dov'era nascosto anche Manuel. Poi si lanciarono giù dall'albero. Lightning atterrò fra le braccia di Manuel, che l'aspettava. Cecil atterrò pochi metri più in là, di schiena.
Manuel: Tutto a posto? Lightning? Cecil?
Lightning: Tutto ok, grazie.
Cecil: Si... Tutto a posto.
Manuel: Ora andremo a Vastus, vero?
Lightning annuì.
Lightning: Cecil, ti accompagneremo a Vastus, d'accordo?
Cecil: D'accordo, grazie infinite.
Manuel: Partiamo adesso, prima che si faccia buio.
Lightning: Sulla strada... Dovremmo trovare la grotta Nykteris... Potremmo passare lì la notte...
Cecil: Si, d'accordo.
I tre compagni partirono alla volta di Vastus.
Cecil: Voi cosa state facendo da queste parti? Voglio dire... Un ricercato per omicidio ed un'altra faccia che comunque ho già visto... Cosa ci fanno ad Ackar?
Lightning e Manuel si guardarono imbarazzati. Non avevano pensato a cosa rispondere ad una domanda simile. Certo, non avrebbero potuto rispondere "Eh, stiamo andando ad ammazzare Cid"...
Manuel: Vacanza...
Lightning: Affari...
Si guardarono, ancora più imbarazzati. Cecil li guardava sospettoso, poi tentò un debole sorriso.
Cecil: Capisco, non importa...
Manuel guardò Lightning, come per chiedere se si potevano fidare di parlarne con Cecil. Lightning capì al volo, e ci pensò su. Di certo il principe avrebbe potuto essere molto utile, in quanto legittimo erede al trono imperiale... E con Cid fuori gioco, sarebbe servito qualcuno alla guida di Ivalice ed il principe era la persona giusta, perchè gli era stato insegnato a guidare l'Impero dal vecchio imperatore. Anzi, forse era la loro unica possibilità. Lightning guardò Manuel ed annuì.
Manuel: Abbiamo intenzione di spodestare Cid.
Cecil si fermò di colpo, come se gli avessero dato una sberla.
Cecil: Scusa?
Manuel: Abbiamo intenzione -ripetè- di spodestare Cid.
Cecil rise debolmente, e li guardò come se scherzassero. Poi capì che facevano sul serio.
Cecil: M-ma voi non potete... Non avete idea! Non avete idea di che... mostro sia Cid... Morirete... Vi farà uccidere... E anche se riusciste a raggiungerlo, cosa vorreste fare?
Manuel: Non lo sappiamo ancora, di preciso. Faremo qualcosa, comunque.
Lightning: Cecil... Tu sei il principe... Insomma, se Cid cadesse salirai tu al trono.
Cecil: Non posso.
Manuel: Non puoi?
Cecil: Non posso. Non ne ho la forza.
Manuel: Ehi, Lightning! Sei sicura che questo buffone è il principe Cecil Harvey?
Lightning: Inizio ad avere dei dubbi, in effetti.
Cecil: Voi non capite... Cid è... Cid è...
Manuel: Un mostro, si abbiamo capito.
Cecil: Non ho la forza di affrontarlo.
Manuel: Infatti lo affronteremo noi! Tu dovrai solo regnare. Comodo, no?
Cecil: Non ci riuscireste. E' troppo forte.
Lightning: Almeno potremo dire di averci provato!
Cecil: Credete che basti provare?
Manuel: Allora diccelo tu cosa dovremmo fare!
Cecil:... Niente. Non c'è niente da fare. Cid è invincibile.
Manuel: Forse era meglio se ti lasciavamo appeso ad un albero... Sei una lagna, un peso. Non sei un degno principe.
Manuel sperava di istigare Cecil, sperava di farlo arrabbiare per fargli tirare fuori la grinta. Invece ottenne l'effetto contrario. Cecil aveva il morale a terra.
Cecil: Io... Io...
Lightning: Cecil... Noi non possiamo arrenderci. Qualcuno deve fare qualcosa, prima o poi.
Manuel: E chi meglio del legittimo erede al trono?
Cecil: Ma... Io non sono in grado...
Manuel: Ci hai mai provato?
Cecil guardò Manuel dritto negli occhi verdi.
Manuel: E se morissimo... Beh, ci avremo provato...
Lightning: Pensaci: vuoi passare alla storia come "il principe che non mosse un dito per salvare la sua patria", oppure "il principe che vendicò suo padre e salvò il suo popolo"?
Cecil:... Voi... Non potete chiedermi questo.
Lightning: Ma... Principe...
Manuel fece un cenno per zittire Lightning.
Manuel: Il principe ha ragione. Non possiamo costringerlo. Ma... Cecil, tu non puoi nemmeno fermarci!
Cecil rimase senza parole, tuttavia non contestò l'affermazione di Manuel. I tre si avviarono verso Vastus, e come previsto, passarono la notte nella grotta Nykteris.
La mattina dopo ripartirono verso Vastus, ed arrivarono verso mezzogiorno.
Manuel: Siamo arrivati a Vastus, finalmente!
Entrarono a Vastus. Era una città di modeste dimensioni, una normale città non troppo ricca, ma neppure troppo povera. Gli abitanti sembravano cordiali e felici. Una normalissima città. Però c'era una persona che Manuel non si aspettava assolutamente di trovare lì. Un tipo con un mantello nero che gli arrivava alla vita, i jeans lunghi e scuri attillati mettavano in risalto le sue gambe magre. Sulla schiena portava una spada enorme e pesante, ma non per lui. Aveva i capelli color paglia, ed un paio di occhiali da sole. Era...
Manuel: Cloud?!?
Lightning: Ma... Che ci fai qui?
Cloud si girò verso di loro, come se li aspettasse.
Cloud: Voi due... Che ci fate voi qui? Non mi dite che... Andate da Cid?
Lightning: Ma... Come lo sai?
Cloud: Capisco. Dovevo immaginarlo.
Manuel: Cosa?
Cloud: Ho avuto anch'io la stessa idea poco dopo che sono uscito da Ciel. Non sono andato al quartier generale della Resistenza, sono tornato indietro ed ho preso un treno per Vastus, pensavo di raggiungere Gaudium a piedi. Dovevo immaginare che ci sareste stati anche voi. Ve l'ho detto: il nostro destino è legato a doppio filo. Noi tre abbiamo uno scopo, ed ora credo di sapere qual'è. Sconfiggere Cid.
Manuel: Ma... C'erano treni per Vastus? Allora perchè noi siamo passati per Ackar, Lightning?
Lightning: Io... Non mi sembrava che ci fossero treni per Vastus... Avrò sbagliato...
Manuel: Magari era una deviazione voluta dal destino, per andare a prendere lui...
Indicò Cecil con il pollice.
Cloud: Ma... Lui non è...?
Cecil: Sono il principe Cecil.
Cloud: Capisco. Probabilmente è come dici tu, Manuel...
Manuel: Ma.. Io scherz...
Cloud: No. Cecil è il legittimo erede al trono, potrebbe essere la nostra unica speranza.
Manuel: Oh, si... Potrebbe, se solo volesse.
Cloud guardò prima Manuel, come se scherzasse. Poi guardò Cecil, per la conferma.
Cecil: Io... Non me la sento. Mi dispiace.
Cloud rimase senza parole. Si riprese subito, però.
Cloud: Come vuoi, allora resta qui e nasconditi. Sarebbe un peso inutile portarti con noi, se non vuoi combattere. Manuel, Lightning... Noi dobbiamo partire, però. Siete pronti?
Lightning annuì con vigore.
Manuel: Solo una domanda. Come ti è venuta l'idea di andare a prendere Cid? Voglio dire... Non ne avevamo mai nemmeno parlato...
Cloud scrollò le spalle.
Cloud: Credo che mi sia venuta nello stesso momento ed allo stesso modo in cui è venuta a voi. Mi sono reso conto che era arrivato il momento di agire, e che dovevo farlo io.
Manuel: Ma perchè da solo? Voglio dire... La Resistenza sarebbe certo stata felice di aiutarci, no?
Cloud: E' probabile. Ma dovevo farlo da solo. Non ho idea del perchè.
Cecil: Partirete davvero?
Manuel: Hai qualche dubbio? Certo che partiremo.
Cecil: Allora... In bocca il lupo...
Manuel: Crepi!
Cloud: Partiremo oggi stesso.
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Ora per un po' seguiremo Dutch, Tifa e Zidane...:D

IVALICE
-Ciel-
--Quartiere basso--

Dutch, Tifa e Zidane entrarono finalmente a Ciel. Rimasero colpiti dalla grandezza della città: Dutch e Tifa venivano da due piccoli villaggi, Zidane addirittura dalla foresta.
Zidane: Wow...
Dutch guardava felicemente tutti i palazzi multicolori... Caspita, ce l'avevano fatta davvero...
Passarono la notte, per fortuna calda, all'aperto in un parco. La mattina si svegliarono presto.
Dutch: E ora che facciamo? Chiediamo in giro di tuo fratello?
Tifa: Grazie, da qui in poi credo che potrei arrangiarmi...
Dutch: Per me non ci sarebbe nessun problema, davvero. Non ho niente da fare...
Zidane: Sono con Dutch. E credo che una mano potrebbe servirti in una città così grande...
Tifa: Siete sicuri?
I due ragazzi annuirono, sorridendo.
Tifa: Grazie Dutch. Grazie Zidane. Lo apprezzo molto.
Dutch: Ma di cosa... Andiamo, iniziamo a cercare.
I tre compagni iniziarono a fermare passanti, chiedendogli di un ragazzo che assomiglia molto a Tifa, piuttosto robusto. Ma la maggior parte rispose negativamente, ed i pochi che non negarono di averlo visto, non ricordavano dove o come. Verso mezzogiorno, Tifa aveva perso tutte le speranze. Si sedette su una ringhiera, esausta e demoralizzata.
Dutch: E' tutto a posto?
Tifa:... Ma chi vogliamo prendere in giro? Quante possibilità abbiamo di trovare mio fratello in una città così grande?
Zidane: Beh, nessuno ha detto che sarebbe stato facile.
Dutch: Ma la fortuna aiuta gli audac...
Non finì la frase. Sentirono un piccolo botto. Poi un urlo terribile.
????: QUEI DANNATISSIMI PROIETTILI!
Ci rimasero tutti e tre di stucco. Poi si guardarono, preoccupati.
Dutch: Andiamo a vedere.
Gli altri due annuirono, poi seguirono Dutch nella bottega del fabbro, da dove erano arrivati l'urlo e il botto. Videro un uomo robusto di carnagione scura, con i capelli cortissimi. Indossava una canottiera sporca d'olio, ed era disteso a terra. Vicino a lui c'era un uomo più alto e magro, con dei lunghi capelli marroni e una maglietta a maniche corte blu, in ginocchio. Dapprima i tre amici non avevano capito il motivo di tanto scompiglio, quando si accorsero che non riuscivano a reggersi in piedi.
Tifa: Aaah!
Dutch: G-ghiaccio?
Zidane: Urgh!
I tre caddero a terra di schiena. Si rialzarono e cercarono di tenersi in piedi come meglio potevano.
Dutch: Che succede?
Barret: Questo geniaccio del mio collega ha rifatto il pavimento al mio negozio!
Laguna: Barret, calmati! Ora togliamo tutto...
Barret: Oh, certo signor Laguna... Ora togliamo tutto... Tanto c'è Barret che sistema, no?
Laguna: Ho detto che ti aiuto. E fra parentesi, l'hai fatto cadere tu il proiettile.
Barret: E CHE DIAVOLO CI FACEVANO I TUOI MALEDETTI PROIETTILI ANCORA SOPRA QUEL DANNATO SCAFFALE, QUANDO TI AVEVO RIPETUTO ALMENO DIECI VOLTE DI SPOSTARLI PERCHE' SU QUELLO SCHIFOSISSIMO SCAFFALE CI APPOGGIO LE ARMI A CUI STO LAVORANDO, PORCO DI QUEL... EH?!?
Dutch, Tifa e Zidane stavano guardando la scena, e non osavano mettere bocca. Però si stavano divertendo un mondo.
Laguna: Credo di averlo dimenticato...
Barret: E' PIU' CHE EVIDENTE CHE L'HAI DIMENTICATO!!
Dutch si girò verso gli altri due compagni, parlando in un sussurro udibile solo dagli ultimi.
Dutch: Perchè non gli diamo una mano a sistemare? In fondo... Non abbiamo niente di meglio da fare...
Tifa ci pensò un po' su.
Tifa:... Per me va bene.
Zidane: Potrebbe essere una buona idea!
Laguna: Forza, iniziamo...
Dutch: Scusate!
I due negozianti si voltarono verso di loro.
Dutch: Se volete possiamo darvi una mano...
Laguna guardò Barret, che scrollò le spalle.
Laguna: Siete molto gentili, grazie...
Allora i cinque iniziarono a grattare via il ghiaccio da terra, usando delle lamiere di metallo. Ci misero circa un paio d'ore.
Laguna: Uff! Che lavoraccio!
Barret lo fulminò con gli occhi. Poi guardò i ragazzi che li avevano aiutati.
Barret: Grazie dell'aiuto. Il mio nome è Barret. E questo qui dietro è il mio collega, Laguna.
Dutch: Molto piacere, io sono Dutch.
Zidane: Io mi chiamo Zidane...
Laguna: Ma tu sei un agori! Mi piacciono gli agori, sono gente ospitale ed allegra... Mi sono fermato al vostro villaggio nella foresta Agorah per una settimana... Solo... Credevo che non potessero lasciare la foresta...
Zidane: In teoria è così, ma io me ne sono voluto andare lo stesso, per vedere il mondo!
Laguna: Non ti biasimo...
Tifa: E... Io sono Tifa, molto piacere!
Barret: Tifa? TIFA?
Tifa lo guardò, quasi terrorizzata.
Tifa: Si, Tifa... Perchè?
Barret: Ho sentito quel nome per tutta la notte, per tre notti. Cloud non faceva che nominarti mentre dormiva. Era peggio del mio russare... Tutto questo "Tifa... Tifa..." per caso conosci un certo Cloud?
Tifa: Cloud? Si, certo che lo conosco! E' il mio... Un mio amico. E' stato qui?
Barret: Oh, si. Era con tuo fratello Manuel.
Laguna: Ah, ecco dove avevo già visto quegli occhi.
Tifa: Eh? Cosa sapete voi di mio fratello Manuel?
Dutch: Pare che l'abbiamo trovato...
 

Inuyasha90

custode di tenseiga
Salve a tutti, sono Emanuele.
Mi piace molto scrivere, e per questo vorrei provare a scrivere una storia. Non è la prima volta che scrivo storie, ma è la prima volta che ne rendo una pubblica, e mi piacerebbe sapere che ne pensate.
Premetto che non ho già in mente tutta la storia, solo la trama in generale, quindi potrei metterci un po'. Sapete, contemporaneamente sto lavorando anche al fumetto di questa storia.

Questa storia si svolge in un mondo molto futuristico, che per comodità ho deciso di chiamare Ivalice.
Inoltre vedrà presenti (anche solo come comparse) personaggi da vari Final Fantasy (anche dal XIII, perchè no? :D).
Ah, i nomi di alcuni mostri di Final Fantasy saranno impiegati per altri scopi (ad esempio: il Leviathan in questa storia sarà nientepopodimeno che un mecha umanoide da combattimento).

Detto questo (spero di non aver tralasciato nulla, e scusate se sono stato prolisso), vi auguro una buona lettura,:D!

IVALICE
-Pianure Iaguaro-

...Uh...
????: Sveglia!
...Ma chi...
????: E' tutto a posto?
??:...Urgh...
????:Avanti, ti aiuto ad alzarti.
??:Grazie.
Una ragazza era china su di lui, e lo stava aiutando a tirarsi su. Lui la guardò: aveva i capelli biondi, con una sfumatura rosea, il volto affusolato e dei meravigliosi occhi azzurri nella quale perdersi le sue labbra sottili esprimevano una sfumatura preoccupata. Si alzò: era abbastanza alta, sull'uno e settantacinque. Era vestita con un cappotto binaco senza maniche, lungo abbastanza da farle anche da minigonna, stretto in vita con una cintura. Legata alla cintura c'era una piccola sacca. Indossava delle spalline di mithril, ed un paio di guanti che coprivano il braccio fino a metà spalla, ma lasciavano le dita scoperte. Indossava degli stivali magenta.
Si alzò anche lui: Era di corporatura robusta, abbastanza muscoloso, un po' più alto di lei, ma non moltissimo. Uno e settantasette, settantotto, per intenderci. Aveva anche lui il volto magro, ed i capelli di un nero spaventoso. Aveva gli occhi di un verde stupefacente, che sembrava emanare luce propria. Le sue labbra erano carnose, ed erano disposte un un vago sorriso. Era vestito con dei pantaloni corti jeans, ed un paio di anfibi neri. Aveva una polo nera, di cui erano visibili solo la parte inferiore ed il colletto. La parte che copriva il petto era nascosta da un mezzobusto di quello che sembrava Mithril. Sulle mani indossava dei guanti di pelle nera.
??: Mi chiamo Manuel e...
La sua espressione cambiò improvvisamente, ora esprimeva preoccupazione, quasi spavento.
Manuel: Accidenti... Non riesco a ricordare nient'altro.
????: Probabilmente si tratta di amnesia. Non sforzarti, sarebbe inutile. La memoria tornerà comunque da sè.
Manuel:...Grazie, ehm...
La ragazza si rese conto di non essersi ancora presentata.
????: Oh, scusa! Mi chiamo Lightning, piacere di conoscerti!
Manuel: Lightning, ok.
Lightning:Oh, credo che questa sia tua...
Manuel osservò l'oggetto che Lightning gli stava porgendo.
Si trattava di una grande pistola rossa, con il grilletto dorato. Aveva una forma particolare, l'impugnatura assomigliava a quello di una comune pistola, ma la canna era rettangolare, e presentava delle scanalature lungo i lati. Alla fine della canna aveva due fori, anzichè uno. Ad un'analisi più attenta, si notava che sopra l'impugnatura c'era un piccolo scompartimento.
Manuel l'osservò attentamente, e si rese conto di avere un fodero che combaciava perfettamente con l'arma, lungo la gamba destra.
Manuel: Grazie, credo proprio che sia mia...
Disse, afferrandola e mettendola nel fodero senza pensarci troppo. Lo sapeva già, in fondo, che quell'arma era sua, e che andava messa proprio lì.
Per tutto il tempo non aveva staccato gli occhi dalla ragazza. La trovava molto carina, e se ne sentiva attratto fisicamente, non poteva negarlo.
Lightning: La città più vicina è Khan.
Disse Lightning cogliendo di sorpresa Manuel, impegnato in una lotta interiore all'ultimo sangue con l'istinto animale che gli suggeriva di darle almeno un bacio. Si riprese in fretta.
Manuel: Co...Cosa?
Lightning: La città più vicina -ripetè Lightning, questa volta puntando l'indice verso sud- è Khan. Magari laggiù qualcuno che ti conosce... Non ti pare?
Manuel: Si, hai ragione!
Lightning: Vengo con te!
Le parole uscirono dalla sua bocca stupendo anche lei, senza che riuscisse a fermarle. Dopodochè restò immobile e silenziosa, in attesa della risposta del ragazzo.
Manuel era stupito quasi quanto lei.
Manuel: Io... Beh... Sicura? Cioè... Non vorrei essere di peso...
Lightning pensò che oramai non poteva ritirare quello che aveva detto.
Lightning: M-Ma no... Figurati! Stavo solo passeggiando...
E così, insieme, si dirigerono verso Khan.

Ditemi che ne pensate!! :D:D

Ciao sono Marco,secondo me è molto bella come storia,mi piace soprattutto la descrizione delle armi che sono molto originali
 
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