Varie Odstarva's

Doomrider

Guerriero della Luce
Potrebbe essere una soluzione. Fatti insegnare da Laguna, :D

IVALICE
-Radura-
--Vicino ad Ackar--

Una ventina di soldati stavano percorrendo la strada che Manuel, Lightning e Cecil avevano battuto poco prima. Una decina di loro proseguirono sulla strada, l'altra metà entrò nella piccola radura poco lontano. Setacciarono ogni metro della radura, poi uno di loro battè ferocemente il piede a terra.
Soldato 1: Gah! Dannazione, non ci sono!
Soldato 2: Cosa facciamo, adesso?
Soldato 1: Non lo so.
Soldato 3: Se torniamo da Cid a mani vuote...
Soldato 1: NON LO SO!
Soldato 2: Andiamocene. Qui non ci sono.
Soldato 1: D'accordo. Forza, andiamo via di qui.
I soldati uscirono dalla radura e si diressero verso Ackar.
Manuel:... ... ... Sono andati.
Una figura cadde da uno degli alberi più alti della radura. L'albero era talmente alto, che non riuscì a rimanere in piedi. Atterrò di schiena, e si rialzò dolorante.
Manuel: Ahio... Via libera, avanti!
Cecil e Lightning emersero dalle foglie dei rami più alti dell'albero, dov'era nascosto anche Manuel. Poi si lanciarono giù dall'albero. Lightning atterrò fra le braccia di Manuel, che l'aspettava. Cecil atterrò pochi metri più in là, di schiena.
Manuel: Tutto a posto? Lightning? Cecil?
Lightning: Tutto ok, grazie.
Cecil: Si... Tutto a posto.
Manuel: Ora andremo a Vastus, vero?
Lightning annuì.
Lightning: Cecil, ti accompagneremo a Vastus, d'accordo?
Cecil: D'accordo, grazie infinite.
Manuel: Partiamo adesso, prima che si faccia buio.
Lightning: Sulla strada... Dovremmo trovare la grotta Nykteris... Potremmo passare lì la notte...
Cecil: Si, d'accordo.
I tre compagni partirono alla volta di Vastus.
Cecil: Voi cosa state facendo da queste parti? Voglio dire... Un ricercato per omicidio ed un'altra faccia che comunque ho già visto... Cosa ci fanno ad Ackar?
Lightning e Manuel si guardarono imbarazzati. Non avevano pensato a cosa rispondere ad una domanda simile. Certo, non avrebbero potuto rispondere "Eh, stiamo andando ad ammazzare Cid"...
Manuel: Vacanza...
Lightning: Affari...
Si guardarono, ancora più imbarazzati. Cecil li guardava sospettoso, poi tentò un debole sorriso.
Cecil: Capisco, non importa...
Manuel guardò Lightning, come per chiedere se si potevano fidare di parlarne con Cecil. Lightning capì al volo, e ci pensò su. Di certo il principe avrebbe potuto essere molto utile, in quanto legittimo erede al trono imperiale... E con Cid fuori gioco, sarebbe servito qualcuno alla guida di Ivalice ed il principe era la persona giusta, perchè gli era stato insegnato a guidare l'Impero dal vecchio imperatore. Anzi, forse era la loro unica possibilità. Lightning guardò Manuel ed annuì.
Manuel: Abbiamo intenzione di spodestare Cid.
Cecil si fermò di colpo, come se gli avessero dato una sberla.
Cecil: Scusa?
Manuel: Abbiamo intenzione -ripetè- di spodestare Cid.
Cecil rise debolmente, e li guardò come se scherzassero. Poi capì che facevano sul serio.
Cecil: M-ma voi non potete... Non avete idea! Non avete idea di che... mostro sia Cid... Morirete... Vi farà uccidere... E anche se riusciste a raggiungerlo, cosa vorreste fare?
Manuel: Non lo sappiamo ancora, di preciso. Faremo qualcosa, comunque.
Lightning: Cecil... Tu sei il principe... Insomma, se Cid cadesse salirai tu al trono.
Cecil: Non posso.
Manuel: Non puoi?
Cecil: Non posso. Non ne ho la forza.
Manuel: Ehi, Lightning! Sei sicura che questo buffone è il principe Cecil Harvey?
Lightning: Inizio ad avere dei dubbi, in effetti.
Cecil: Voi non capite... Cid è... Cid è...
Manuel: Un mostro, si abbiamo capito.
Cecil: Non ho la forza di affrontarlo.
Manuel: Infatti lo affronteremo noi! Tu dovrai solo regnare. Comodo, no?
Cecil: Non ci riuscireste. E' troppo forte.
Lightning: Almeno potremo dire di averci provato!
Cecil: Credete che basti provare?
Manuel: Allora diccelo tu cosa dovremmo fare!
Cecil:... Niente. Non c'è niente da fare. Cid è invincibile.
Manuel: Forse era meglio se ti lasciavamo appeso ad un albero... Sei una lagna, un peso. Non sei un degno principe.
Manuel sperava di istigare Cecil, sperava di farlo arrabbiare per fargli tirare fuori la grinta. Invece ottenne l'effetto contrario. Cecil aveva il morale a terra.
Cecil: Io... Io...
Lightning: Cecil... Noi non possiamo arrenderci. Qualcuno deve fare qualcosa, prima o poi.
Manuel: E chi meglio del legittimo erede al trono?
Cecil: Ma... Io non sono in grado...
Manuel: Ci hai mai provato?
Cecil guardò Manuel dritto negli occhi verdi.
Manuel: E se morissimo... Beh, ci avremo provato...
Lightning: Pensaci: vuoi passare alla storia come "il principe che non mosse un dito per salvare la sua patria", oppure "il principe che vendicò suo padre e salvò il suo popolo"?
Cecil:... Voi... Non potete chiedermi questo.
Lightning: Ma... Principe...
Manuel fece un cenno per zittire Lightning.
Manuel: Il principe ha ragione. Non possiamo costringerlo. Ma... Cecil, tu non puoi nemmeno fermarci!
Cecil rimase senza parole, tuttavia non contestò l'affermazione di Manuel. I tre si avviarono verso Vastus, e come previsto, passarono la notte nella grotta Nykteris.
La mattina dopo ripartirono verso Vastus, ed arrivarono verso mezzogiorno.
Manuel: Siamo arrivati a Vastus, finalmente!
Entrarono a Vastus. Era una città di modeste dimensioni, una normale città non troppo ricca, ma neppure troppo povera. Gli abitanti sembravano cordiali e felici. Una normalissima città. Però c'era una persona che Manuel non si aspettava assolutamente di trovare lì. Un tipo con un mantello nero che gli arrivava alla vita, i jeans lunghi e scuri attillati mettavano in risalto le sue gambe magre. Sulla schiena portava una spada enorme e pesante, ma non per lui. Aveva i capelli color paglia, ed un paio di occhiali da sole. Era...
Manuel: Cloud?!?
Lightning: Ma... Che ci fai qui?
Cloud si girò verso di loro, come se li aspettasse.
Cloud: Voi due... Che ci fate voi qui? Non mi dite che... Andate da Cid?
Lightning: Ma... Come lo sai?
Cloud: Capisco. Dovevo immaginarlo.
Manuel: Cosa?
Cloud: Ho avuto anch'io la stessa idea poco dopo che sono uscito da Ciel. Non sono andato al quartier generale della Resistenza, sono tornato indietro ed ho preso un treno per Vastus, pensavo di raggiungere Gaudium a piedi. Dovevo immaginare che ci sareste stati anche voi. Ve l'ho detto: il nostro destino è legato a doppio filo. Noi tre abbiamo uno scopo, ed ora credo di sapere qual'è. Sconfiggere Cid.
Manuel: Ma... C'erano treni per Vastus? Allora perchè noi siamo passati per Ackar, Lightning?
Lightning: Io... Non mi sembrava che ci fossero treni per Vastus... Avrò sbagliato...
Manuel: Magari era una deviazione voluta dal destino, per andare a prendere lui...
Indicò Cecil con il pollice.
Cloud: Ma... Lui non è...?
Cecil: Sono il principe Cecil.
Cloud: Capisco. Probabilmente è come dici tu, Manuel...
Manuel: Ma.. Io scherz...
Cloud: No. Cecil è il legittimo erede al trono, potrebbe essere la nostra unica speranza.
Manuel: Oh, si... Potrebbe, se solo volesse.
Cloud guardò prima Manuel, come se scherzasse. Poi guardò Cecil, per la conferma.
Cecil: Io... Non me la sento. Mi dispiace.
Cloud rimase senza parole. Si riprese subito, però.
Cloud: Come vuoi, allora resta qui e nasconditi. Sarebbe un peso inutile portarti con noi, se non vuoi combattere. Manuel, Lightning... Noi dobbiamo partire, però. Siete pronti?
Lightning annuì con vigore.
Manuel: Solo una domanda. Come ti è venuta l'idea di andare a prendere Cid? Voglio dire... Non ne avevamo mai nemmeno parlato...
Cloud scrollò le spalle.
Cloud: Credo che mi sia venuta nello stesso momento ed allo stesso modo in cui è venuta a voi. Mi sono reso conto che era arrivato il momento di agire, e che dovevo farlo io.
Manuel: Ma perchè da solo? Voglio dire... La Resistenza sarebbe certo stata felice di aiutarci, no?
Cloud: E' probabile. Ma dovevo farlo da solo. Non ho idea del perchè.
Cecil: Partirete davvero?
Manuel: Hai qualche dubbio? Certo che partiremo.
Cecil: Allora... In bocca il lupo...
Manuel: Crepi!
Cloud: Partiremo oggi stesso.

Aha.. Cloud segue proprio il "destino".. non sa perchè deve fare le cose da solo.. già, già.. non è che sente le voci anche qua?
Cloud: Ehi, io non sento mai voci! E non sono così tanto manovrabile!!
Doom: Cosa no.. proviamo... se ti dico 'Jenova'?
Cloud: Cosa? No, non farlo!
Doom: Jenova! ...Perchè? Jenova! ..E' un bel nome.. Jenova!
Cloud (mentre subisce le voci di un classico attacco Mako): ...argh.. no.. dai.. basta..
Doom: Jenova! Jenova! Jenova!
Cloud (in catalessi da avvelenamento Mako): ......
Doom: Ok, questa è la dimostrazione scientifica.. qualcuno (o qualcosa) sta controllando il biondino anche in questa storia :D


P.S.: Solo il tempo - e i futuri episodi - mi daranno ragione o smentiranno.. chi può dirlo?
P.P.S.: Rimango sempre in attesa del futuro, fratello di fede! Adesso leggo l'episodio successivo :D
P.P.P.S.: Una domanda preliminare e assolutamente OT: tu credi al CloTi, CloRis o.. CloTh? (l'ultimo è Cloud/Sephiroth, per chi non lo sapesse)
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Ora per un po' seguiremo Dutch, Tifa e Zidane...:D

IVALICE
-Ciel-
--Quartiere basso--

Dutch, Tifa e Zidane entrarono finalmente a Ciel. Rimasero colpiti dalla grandezza della città: Dutch e Tifa venivano da due piccoli villaggi, Zidane addirittura dalla foresta.
Zidane: Wow...
Dutch guardava felicemente tutti i palazzi multicolori... Caspita, ce l'avevano fatta davvero...
Passarono la notte, per fortuna calda, all'aperto in un parco. La mattina si svegliarono presto.
Dutch: E ora che facciamo? Chiediamo in giro di tuo fratello?
Tifa: Grazie, da qui in poi credo che potrei arrangiarmi...
Dutch: Per me non ci sarebbe nessun problema, davvero. Non ho niente da fare...
Zidane: Sono con Dutch. E credo che una mano potrebbe servirti in una città così grande...
Tifa: Siete sicuri?
I due ragazzi annuirono, sorridendo.
Tifa: Grazie Dutch. Grazie Zidane. Lo apprezzo molto.
Dutch: Ma di cosa... Andiamo, iniziamo a cercare.
I tre compagni iniziarono a fermare passanti, chiedendogli di un ragazzo che assomiglia molto a Tifa, piuttosto robusto. Ma la maggior parte rispose negativamente, ed i pochi che non negarono di averlo visto, non ricordavano dove o come. Verso mezzogiorno, Tifa aveva perso tutte le speranze. Si sedette su una ringhiera, esausta e demoralizzata.
Dutch: E' tutto a posto?
Tifa:... Ma chi vogliamo prendere in giro? Quante possibilità abbiamo di trovare mio fratello in una città così grande?
Zidane: Beh, nessuno ha detto che sarebbe stato facile.
Dutch: Ma la fortuna aiuta gli audac...
Non finì la frase. Sentirono un piccolo botto. Poi un urlo terribile.
????: QUEI DANNATISSIMI PROIETTILI!
Ci rimasero tutti e tre di stucco. Poi si guardarono, preoccupati.
Dutch: Andiamo a vedere.
Gli altri due annuirono, poi seguirono Dutch nella bottega del fabbro, da dove erano arrivati l'urlo e il botto. Videro un uomo robusto di carnagione scura, con i capelli cortissimi. Indossava una canottiera sporca d'olio, ed era disteso a terra. Vicino a lui c'era un uomo più alto e magro, con dei lunghi capelli marroni e una maglietta a maniche corte blu, in ginocchio. Dapprima i tre amici non avevano capito il motivo di tanto scompiglio, quando si accorsero che non riuscivano a reggersi in piedi.
Tifa: Aaah!
Dutch: G-ghiaccio?
Zidane: Urgh!
I tre caddero a terra di schiena. Si rialzarono e cercarono di tenersi in piedi come meglio potevano.
Dutch: Che succede?
Barret: Questo geniaccio del mio collega ha rifatto il pavimento al mio negozio!
Laguna: Barret, calmati! Ora togliamo tutto...
Barret: Oh, certo signor Laguna... Ora togliamo tutto... Tanto c'è Barret che sistema, no?
Laguna: Ho detto che ti aiuto. E fra parentesi, l'hai fatto cadere tu il proiettile.
Barret: E CHE DIAVOLO CI FACEVANO I TUOI MALEDETTI PROIETTILI ANCORA SOPRA QUEL DANNATO SCAFFALE, QUANDO TI AVEVO RIPETUTO ALMENO DIECI VOLTE DI SPOSTARLI PERCHE' SU QUELLO SCHIFOSISSIMO SCAFFALE CI APPOGGIO LE ARMI A CUI STO LAVORANDO, PORCO DI QUEL... EH?!?
Dutch, Tifa e Zidane stavano guardando la scena, e non osavano mettere bocca. Però si stavano divertendo un mondo.
Laguna: Credo di averlo dimenticato...
Barret: E' PIU' CHE EVIDENTE CHE L'HAI DIMENTICATO!!
Dutch si girò verso gli altri due compagni, parlando in un sussurro udibile solo dagli ultimi.
Dutch: Perchè non gli diamo una mano a sistemare? In fondo... Non abbiamo niente di meglio da fare...
Tifa ci pensò un po' su.
Tifa:... Per me va bene.
Zidane: Potrebbe essere una buona idea!
Laguna: Forza, iniziamo...
Dutch: Scusate!
I due negozianti si voltarono verso di loro.
Dutch: Se volete possiamo darvi una mano...
Laguna guardò Barret, che scrollò le spalle.
Laguna: Siete molto gentili, grazie...
Allora i cinque iniziarono a grattare via il ghiaccio da terra, usando delle lamiere di metallo. Ci misero circa un paio d'ore.
Laguna: Uff! Che lavoraccio!
Barret lo fulminò con gli occhi. Poi guardò i ragazzi che li avevano aiutati.
Barret: Grazie dell'aiuto. Il mio nome è Barret. E questo qui dietro è il mio collega, Laguna.
Dutch: Molto piacere, io sono Dutch.
Zidane: Io mi chiamo Zidane...
Laguna: Ma tu sei un agori! Mi piacciono gli agori, sono gente ospitale ed allegra... Mi sono fermato al vostro villaggio nella foresta Agorah per una settimana... Solo... Credevo che non potessero lasciare la foresta...
Zidane: In teoria è così, ma io me ne sono voluto andare lo stesso, per vedere il mondo!
Laguna: Non ti biasimo...
Tifa: E... Io sono Tifa, molto piacere!
Barret: Tifa? TIFA?
Tifa lo guardò, quasi terrorizzata.
Tifa: Si, Tifa... Perchè?
Barret: Ho sentito quel nome per tutta la notte, per tre notti. Cloud non faceva che nominarti mentre dormiva. Era peggio del mio russare... Tutto questo "Tifa... Tifa..." per caso conosci un certo Cloud?
Tifa: Cloud? Si, certo che lo conosco! E' il mio... Un mio amico. E' stato qui?
Barret: Oh, si. Era con tuo fratello Manuel.
Laguna: Ah, ecco dove avevo già visto quegli occhi.
Tifa: Eh? Cosa sapete voi di mio fratello Manuel?
Dutch: Pare che l'abbiamo trovato...

Aspetta aspetta aspetta.. a parte che mi sono rotolato giù dalla sedia dalle risate a pensare a un agori, una ragazza e un ladruncolo che sbrinano la bottega di Barret :D :D :D
Ma a parte questo.. ma Barret CHI conosce? Cioè, conosce Cloud, e fino a qua non ci piove; poi, ha conosciuto Manuel e Lightning, e ok. Ha saputo dai deliri nel sonno di Cloud (che dimostrano peraltro il mio precedente post) che esiste una fantomatica "Tifa".. ma sa anche che Manuel e Tifa sono fratelli?
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Aspetta aspetta aspetta.. a parte che mi sono rotolato giù dalla sedia dalle risate a pensare a un agori, una ragazza e un ladruncolo che sbrinano la bottega di Barret :D :D :D
Ma a parte questo.. ma Barret CHI conosce? Cioè, conosce Cloud, e fino a qua non ci piove; poi, ha conosciuto Manuel e Lightning, e ok. Ha saputo dai deliri nel sonno di Cloud (che dimostrano peraltro il mio precedente post) che esiste una fantomatica "Tifa".. ma sa anche che Manuel e Tifa sono fratelli?

... ... ...
Barret: Tifa? TIFA?
Cloud: Tifa?
Cloud aveva sentito quel nome ed era scattato in piedi. Si diresse in cucina.
Cloud: Che dite a proposito di Tifa?
Manuel: Cloud... Tu conosci Tifa?
Cloud lo guardò come se stesse scherzando.
Cloud: Perchè? Tu conosci Tifa?
Manuel: Non proprio...
Cloud: E allora come...?
Manuel: E' un nome che mi ricorda qualcosa... Ma non sa di preciso cosa...
Cloud guardò Manuel. Ma certo... Come aveva fatto a non accorgersene? Quegli occhi... Quei capelli... Tifa aveva un fratello più piccolo di lei... Di sei o sette anni, gli pareva...
Cloud: Manuel... Quanti anni hai?
Manuel: Diciannove.
Quel numero gli era uscito dalla bocca, senza che se ne rendesse conto. Lo aveva detto la sua memoria che iniziava a tornare. Cloud si rese conto che tutti gli indizi combaciavano. Tifa aveva ventisei anni, come lui... Si, non c'era altra spiegazione...
Cloud: Credo che tu sia il fratello di Tifa...
Tutti rimasero in silenzio.
Manuel: Il.. Fratello?
Cloud: Mi aveva parlato di te... Ma non ti avevo mai incontrato, e non riuscivo a ricordarmi il tuo nome... Quando la Resistenza ha messo gli occhi su di te, non sapevamo che fossi il fratello di Tifa...
Manuel: Tif... Cioè, mia sorella è nella Resistenza?
Cloud: No. E' solo una mia amica.
Lightning non aveva aperto bocca, ma dentro di sè aveva fatto i salti di gioia. Dopotutto Tifa era davvero una parente di Manuel, non era una rivale... Aveva la strada libera, ormai: Manuel era suo. Poi si rese conto di stare facendo dei pensieri da ragazzina di dodici anni, e li scacciò via, quasi in imbarazzo con sè stessa.
Manuel: Ma... Ma certo, mia sorella Tifa! Come sta? Dov'è? Cloud, tu ne sai qualcosa?
Cloud scosse la testa, depresso.
Manuel ora ricordava sua sorella perfettamente. Ricordava i pomeriggi passati a giocare a palla, a carte, a palle di neve, ma anche quando era triste e lei lo tirava dolcemente su di morale... Ora aveva un ricordo: sua sorella Tifa.
Barret: Ops! E' ora di aprire il negozio! Diavolo, com'è tardi!
... ... ...

Barret era lì, mentre Manuel ricordava :D. Apre e chiude il discorso, se noti bene :D.

P.P.P.S.: Una domanda preliminare e assolutamente OT: tu credi al CloTi, CloRis o.. CloTh? (l'ultimo è Cloud/Sephiroth, per chi non lo sapesse)

CloClo (+Federica, la mano amica :rolleyes:).
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
IVALICE
-Ciel-
--Negozio di Barret--

Tifa: Capisco. Quindi Manuel, Cloud e... Questa Lightning... Sono stati tuoi ospiti fino a ieri mattina?
Barret: Sì, è proprio così.
Tifa: E tu sei il famigerato Laguna, di cui Manuel mi ha parlato tanto...
Laguna: Esatto.
Tifa: E nessuno di voi sa dov'è andato mio fratello. Giusto?
Laguna: Esatto anche questo.
Tifa: Grazie mille, Barret. Grazie mille, Laguna. Grazie per le informazioni.
Laguna: Ma ti pare? Per così poco...
Barret: Laguna ha ragione, non abbiamo fatto proprio nulla.
Laguna: Anzi, dovremmo noi ringraziare voi, che ci avete aiutato a togliere il ghiaccio da terra...
Dutch: Ma no, figuratevi!
Zidane: E' stato un gioco da ragazzi!
Barret: Ora cosa avete intenzione di fare?
Tifa:... Io... Non lo so...
Zidane: Perchè non andiamo a cercare... Ehm... Cloud? Mi pare che avessi detto che era andato nel campo della Resistenza pochi chilometri a nord di Ciel, no?
Tifa lo guardò, incredula. Come aveva fatto a non pensarci?
Zidane: Pensavo... Magari potrebbe essere un inizio, era con tuo fratello fino a ieri...
Tifa: Zidane, sei grande! E' deciso, andrò da Cloud.
Zidane: Andrai?
Dutch: Forse crede che la lasceremo andare da sola...
Tifa: Eh? Ragazzi... Avete fatto anche troppo per me... Non siete obbligati a seguirmi...
Dutch: Lo sappiamo che non siamo obbligati.
Zidane: Ma ci è venuto l'improvviso desiderio di andare a vedere un certo accampamento della Resistenza... Mi pare che fosse... Ah, si. A nord di Ciel. Lo conosci?
Tifa lo guardava felice, ma incredula.
Dutch: Non riuscirai a toglierci di torno così facilmente.
Tifa li abbracciò, tutti insieme.
Tifa: Grazie, ragazzi. Siete dei veri amici.
Barret: Hem, hem... Voi sapete dov'è l'accampamento?
Tifa: Sì. Cloud me ne ha parlato tempo fa. Pochi chilometri a nord di Ciel, correggetemi se sbaglio, c'è una radura di abeti. Dovrebbe essere nascosto dentro quella radura, vero?
Barret: Corretto. Allora in bocca al lupo!
Dutch: Crepi!
Laguna: Ciao, ragazzi! Buona fortuna!
I tre viaggiatori salutarono i due negozianti, ed uscirono da Ciel, dirigendosi alla radura di cui parlava Tifa. Il viaggio durò poche ore, ed i tre compagni entrarono in quella radura di abeti. Era una radura piuttosto grande, quasi un bosco. Notarono una capanna, poi un'altra, poi un'altra ancora... Si diressero verso una di queste, scelta a caso. Ma inciamparono in qualcosa, e si ritrovarono intrappolati in una rete appesa ad un albero.
Dutch: Fateci uscire!
Arrivarono dei combattenti. Non erano in uniforme, avevano tutti delle protezioni che sembravano messe a caso. Erano in pochi ad avere le armature per tutto il corpo.
Combattente 1: Che ne facciamo di loro?
Combattente 2: Non sembrano imperiali...
Zidane: Non che non siamo imperiali, e che diavolo!
Combattente 1: Hmmm... Un agori...
Combattente 3: Guardate la ragazza!
Tutti puntarono gli occhi su Tifa. Tifa sostenne tutti gli sguardi, ma non senza arrossire un po'.
Combattente 3: E'... uguale!
Combattente 2: E' vero, è uguale a Manuel!
Tifa: Conoscete Manuel?
Combattente: Ragazza, ormai tutti conoscono Manuel...
Zidane: Manuel è suo fratello! Liberateci!
Non gli piaceva stare intrappolato in quella rete. I membri della Resistenza iniziarono a confabulare.
Combattente 1: Suo fratello?
Combattente 2: Manuel aveva una sorella?
Combattente 4: Si, mi pare proprio che avesse una sorella... Che si chiama Tifa...
Uno dei combattenti si rivolse a Tifa.
Combattente 5: Come ti chiami, ragazza?
Tifa: Tifa! Mi chiamo Tifa!
Combattente 2: Forse è davvero la sorella di Manuel...
Combattente 1: Non so... Forse dovremmo chiedere a... Chi ti ha detto che Manuel ha una sorella?
Combattente 4: Cloud, mi ha telefonato prima...
Tifa: Cloud! Sì certo, portatemi da Cloud! Lui mi conosce!
Combattente 4: Cloud? Stavo giusto dicendo che aveva telefonato per annunciare il suo arrivo, e ci ha detto anche che Manuel ha una sorella, ed un altro po' di informazioni utili...
Tifa: E dov'è?
Combattente 4: Ha chiamato poco fa, avvertendo che non sarebbe venuto... Che strano tipo...
Combattente 2: Comunque allora Manuel ha una sorella? E potrebbe essere davvero lei?
Ci fu una pausa di silenzio.
Combattente 6: Portiamoli dal capo!
Ci fu un mormorio di approvazione. Li tirarono giù dalle rete e, sempre tenendogli le armi puntate addosso, li condussero ad una tenda più grande delle altre.
Combattente 3: Capo! Abbiamo preso qualcuno!
Rispose una voce bassa ed affascinante, ma anche sarcastica ed un po' arrogante.
Capo: Ah, davvero? E chi sono?
Combattente 3: Una dice di essere la sorella di Manuel...
Capo: Oh, la dolce Tifa e qui con noi?
Combattente 3: Allora... E' davvero lei?
Capo: Non so... Presumo che dovrei vederla prima, no?
Una sagoma alta e magra si alzò in piedi ed uscì dalla tenda. Aveva i capelli corti e castani con un ciuffo all'insù. Indossava dei bei pantaloni di pelle nera un po' attillati, ed un paio di scarpe nere opache. Indossava un busto di bronzo, e sotto aveva una maglia bianca con le maniche lunghe e larghe, ma strette ai polsi. Aveva un bel po' di orecchini, tutti sull'orecchio sinistro. Camminò lentamente verso Tifa, e si fermò a pochi centimetri dalla sua faccia.
Capo: Buon giorno, signorina. Mi permette di toccarle il viso?
Non aspettò la risposta, e la prese per il mento. La girò prima a destra, poi a sinistra. Poi le mollò il mento e si allontanò di un paio di passi.
Capo: Che ragazza carina... Ed è proprio lei. Si, è la sorella di Manuel. Cloud me l'aveva descritta per filo e per segno, ancora prima di sapere chi fosse Manuel. Abbassate quelle armi, zoticoni!
I combattenti, evidentemente abituati a quell'atteggiamento arrogante del loro capo, non commentarono. Abbassarono le armi e se ne andarono.
Capo: Allora. Cosa vi porta qui, nel mio umile accampamento? Io sono il capo della Resistenza di Ciel, il mio nome è Balthier, molto piacere.
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Ultimo episodio di Dutch & Co. Dopo di questo ci concentreremo sull'avventura degli altri tre...:D

IVALICE
-Nord di Ciel-
--Accampamento Resistenza--

Balthier: Quindi, riassumendo... Tu cerchi Cloud e tuo fratello, e voi la accompagnate.
Tifa: Esatto. Voi sapete dove sono?
Balthier: No, mi dispiace. Ad ogni modo non mi preoccuperei per Cloud, quello lì non muore mai. Manuel, piuttosto. Se è vero che sta viaggiando per Ivalice, è in pericolo... Cercheranno in tutti i modi di ucciderlo prima che possa dire a qualcuno la verità sull'omicidio di Kain, presumo.
Dutch: Il problema è che non ricorda nulla del suo passato, quindi anche volendo non conosce la storia completa, e dire "è stato Firion" senza prove...
Balthier: Firion? Perchè proprio lui?
Dutch: Non conosco tutta la storia. Però ho conosciuto il mercenario mandato da Firion, che ha ucciso davvero il conte Kain. L'ho fatto ubriacare e mi ha raccontato tutto.
Balhier: Ottimo lavoro. Hai mai pensato ad un futuro nella Resistenza?
Dutch: Veramente io...
Balthier: Ad ogni modo anche se Manuel avesse davvero perso la memoria, la potrebbe recuperare, e potrebbe iniziare a raccontare la sua vera storia. Per quello cercheranno di ucciderlo prima che la recuperi.
Zidane: Ma allora... Perchè invece di abbandonarlo al loro destino non lo hanno ucciso subito?
Balthier: In effetti ci avevo pensato anch'io, e non riesco a venirne a capo. Se lo avevano in pugno avrebbero potuto ucciderlo subito... Mah?
Tifa aveva il morale a terra. Ormai iniziava a dubitare che avrebbe mai rivisto suo fratello.
Balthier: Ad ogni modo... Tu, rosso!
Dutch: Mi chiamo Dutch.
Balthier: Come vuoi. Parlavi di un mercenario... Mandato da Firion, giusto?
Dutch: Sì. L'ho incontrato in un bar.
Balthier: Sapresti rintracciarlo?
Dutch: Certo! Mi sono fatto dare molte informazioni, mentre era ubriaco. So dove vive, con chi abita, tutto
Balthier: Davvero un ottimo lavoro. Quel mercenario è la prova per incastrare Firion. Se lo "convinciamo" a confessare tutto, scagioneremo Manuel, così potrà uscire allo scoperto, e noi potremo trovarlo. Che ve ne pare?
Tifa: Fantastico!
Balthier: Tuttavia al momento la Resistenza di Ciel ha molto lavoro da fare... Potremmo iniziare le indagini... Fra un paio di settimane, presumo.
Tifa: Ma fra un paio di settimane potrebbe essere troppo tardi...
Balthier scosse la testa, amareggiato. Non poteva evitarlo, la Resistenza era davvero troppo imegnata al momento.
Dutch: E se... Ce ne occupassimo noi tre?
Tutti lo guardarono.
Dutch: Cioè... Se voi due siete d'accordo...
Zidane sorrise.
Zidane: E' una grande idea! Per me va bene...
Tifa: Davvero? Oh, grazie mille, Dutch, davvero...
Balthier: Hmmm... Affidare delle indagini così fondamentali a voi tre... Se faceste un minimo errore potremmo perdere delle informazioni di vitale importanza... D'altro canto... Non credo di avere scelta... Manuel potrebbe non sopravvivere ancora per molto...
Balthier li guardò, con una faccia preoccupata, ma spavalda allo stesso tempo.
Balthier: D'accordo. Ma mi aspetto che ci riuscirete.
Dutch: Faremo il possibile.
Balthier: Il possibile potrebbe non bastare. Dovrete fare anche l'impossibile.
Zidane: E allora faremo l'impossibile. D'altronde era anche impossibile che un agori lasciasse la foresta, no?
Tifa: Sono d'accordo. Ci riusciremo.
Balthier: D'accordo, allora. In bocca al lupo!
Dutch: Crepi!
I tre viaggiatori partirono alla ricerca di questo mercenario, giudati da Dutch.
Dutch sapeva dove andare e chi cercare.
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Ultimo episodio di Dutch & Co. Dopo di questo ci concentreremo sull'avventura degli altri tre...:D

Balthier: No, mi dispiace. Ad ogni modo non mi preoccuperei per Cloud, quello lì non muore mai.

Non ci giurerei.. ci stiamo attrezzando per farlo :D :D :D
Cloud: Cosa?! (occhioni pieni di lacrime) Perchè mi vuoi morto??
Doom (preparando l'esca per un pesce palla): Io? Nooo, non ti voglio morto.. diciamo solo 'diversamente vivo'..
Cloud: ..ah.. ed è bello essere diversamente vivi?
Doom (buttando l'amo nel mare): Non lo so. Fammi pescare questo pesce ed estrarre la tetrodotossina, poi te lo dico.
Cloud: ..ok.. allora aspetto!
Doom (ghigno malefico e oscuro q.b.): ..o me lo dirai tu...
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Non ci giurerei.. ci stiamo attrezzando per farlo :D :D :D
Cloud: Cosa?! (occhioni pieni di lacrime) Perchè mi vuoi morto??
Doom (preparando l'esca per un pesce palla): Io? Nooo, non ti voglio morto.. diciamo solo 'diversamente vivo'..
Cloud: ..ah.. ed è bello essere diversamente vivi?
Doom (buttando l'amo nel mare): Non lo so. Fammi pescare questo pesce ed estrarre la tetrodotossina, poi te lo dico.
Cloud: ..ok.. allora aspetto!
Doom (ghigno malefico e oscuro q.b.): ..o me lo dirai tu...

A che serve aspettare il pesce palla? Non ti sei fatto insegnare da Laguna ad usare l'energia del mondo? :D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
IVALICE
-Vastus-

I tre compagni, anzi, potremmo dire "eroi" partirono senza troppe ciance verso Gaudium. Raccomandarono a Cecil di nascondersi, e poi uscirono da Vastus, lasciando il principe solo.
Cecil:... Ma che sto facendo?
Lightning, nel frattempo, stava facendo strada a Manuel, e Cloud stava in coda al gruppo, pur sapendo benissimo dove si trovava Gaudium.
Manuel: Accidenti... Lo stiamo facendo davvero?
Lightning: Sì. -lo guardò, fingendosi severa, ma lasciando trapelare un sorriso che la tradiva- E non accetto ripensamenti a questo punto.
Manuel: Non me lo sogno neppure! Cloud? Tu come ti senti?
Cloud sentiva le farfalle nello stomaco. Loro tre avevano una grossa responsabilità, e non poteva essere sicuro al cento per cento di aver interpretato bene il volere del destino. Però era il momento che qualcuno facesse qualcosa, anche senza il volere del destino in mezzo. E Manuel, Lightning e lui avevano deciso di accettare questo incarico.
Cloud: Credo bene.
Manuel sorrise. Per la prima volta aveva avvertito una sfumatura sarcastica nel tono di Cloud. Era probabile, pensò, che avesse appena fatto una specie di battuta. Nessuno stava "bene" prima di uno scontro all'ultimo sangue con l'imperatore più malvagio della storia di Ivalice. Neppure lui era in formissima, doveva ammetterlo. Avvertiva un leggero disturbo allo stomaco, e le gambe tremavano leggermente. Anche Lightning non stava benissimo. Aveva le gambe pesanti come il piombo, ed aveva frequenti fitte di mal di pancia.
Camminarono lentamente, viaggiarono per mezza giornata.
Cloud: Siamo vicini a Gaudium. L'ingresso è sorvegliato, dobbiamo trovare un modo per avvicinarci alle mura.
Manuel: Usiamo questa radura qui a destra no?
Effettivamente alla loro destra c'era una radura di abeti.
Lightning: La radura Cuneo... E' una buona idea, arriva giusto fino a Gaudium, vicino all'ingresso ovest, se non sbaglio...
Cloud: D'accordo, allora ci conviene entrare adesso, prima che i soldati alle mura della capitale ci vedano.
I tre compagni entrarono, come deciso, nella radura. Proseguirono verso la loro meta, e in mezz'ora si vedevano all'orizzonte le mura di una città.
Manuel: Gaudium... Eccola...
Cloud: Ci siamo.
Si avvicinarono sempre di più, ed in un'ora scarsa erano al limitare della radura. Mancavano ancora un paio di metri all'ingresso ovest, ma con le guardie quei pochi metri potevano essergli fatali. Si fermarono, fuori dalla portata visiva delle guardie, ed iniziarono a studiare dei piani, uno più improbabile dell'altro, per oltrepassarle senza essere visti.
Manuel: E ora? Come facciamo ad entrare?
Lightning: Siamo arrivati fin qui, io non tornerò indietro.
Manuel: Nemmeno io, ma potremmo rimanere bloccati in questa radura per giorni!
Cloud: Senza un buon piano non ci muoveremo.
All'improvviso scese una nebbia fittissima, che rendeva invisibile qualsiasi cosa aldilà del proprio naso. Seguì una musica terribile e magnifica al tempo stesso. La stessa di quella volta con il Behemot.
Manuel: Ma.. Che... Nebbia?
Cloud:... Wind?
Cloud si guardò intorno, improvvisamente in collera, con la spada sguainata. Doveva trovarlo, doveva.
Manuel: Approfittiamo della nebbia per passare inosservati!
Lightning: Come facciamo a sapere in che direzione è la porta?
Come in risposta la sagoma di un'enorme serpente alato con la testa a forma di lancia, scintillò nel cielo per pochi secondi.
Manuel: E' il drago che ha sconfitto il Behemot!
Lightning: Credi che voglia... Mostrarci la strada?
Manuel: E' probabile. E' comunque l'unica traccia che abbiamo. Mi rendo conto che è rischioso, ma...
Lightning: No, sono d'accordo con te. Dobbiamo seguirlo.
Manuel: Cloud! Ci sei?
Cloud: Io... Io...
Si guardò intorno per l'ultima volta. Non c'era traccia di Wind. Si rassegnò.
Cloud: D'accordo, andiamo.
Manuel: Teniamoci per mano, così non ci perderemo!
Dicendo così prese prima la mano calda di Lightning, poi quella fredda di Cloud. E seguì la sagoma del drago, camminando alla cieca. Al loro passaggio, i soldati si guardarono intorno, preoccupati, ma senza notare nulla. Avevano paura che il drago li attaccasse, ma non si mossero. Evidentemente avevano molta più paura di Cid. I ragazzi continuarono a seguire la figura del drago, che ogni tanto faceva capolino scintillando. Iniziarono a sentire delle voci spaventate che si chiedevano cosa stava succedendo, altre che urlavano ad ogni apparizione del drago. Il drago fece la sua ultima apparizione, poi sparì illuminando per un attimo la vetta di un palazzo ed una figura bianca, alta e magra.
Cloud: Wind!
La nebbia si diradò, e con essa sparirono anche la musica e quello che probabilmente era il giudice Wind.
Cloud si era già liberato della presa di Manuel, appena aveva visto quella sagoma, ed ora stringeva la sua enorme spada. Molte altre persone avevano estratto le armi, preoccupate. Manuel invece stringeva ancora la mano di Lightning.
Manuel: Siamo... A Gaudium!
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
IVALICE
-Gaudium-
-Città-

Lightning: Ce l'abbiamo fatta!
Manuel era perplesso. Era contento di essere arrivato a Gaudium, ma non riusciva a capire il motivo che poteva avere spinto il giudice Wind ad aiutarli. Per ben due volte. Che avesse qualcosa in mente? Decise di non pensarci, e di godersi l'arrivo nella capitale. Cloud invece era furioso perchè ancora una volta Wind, l'oggetto del suo rancore, gli era sfuggito.
Manuel notò, dentro alla città, delle mura. Più basse di quelle della città, circondavano una costruzione cone una torre alta e spessa al centro, circondata da altre torri più piccole. C'erano anche molte ampie terrazze all'aperto.
Manuel: E' quello il castello di Cid?
Lightning guardò il punto che le veniva indicato dal compagno.
Lightning: Sì, è quello.
Manuel lanciò al castello uno sguardo, come se volesse entrarci e scovare Cid da quella distanza. Poi si voltò verso i due compagni.
Manuel: Facciamolo.
Lightning e Cloud lo guardarono dritto negli occhi. Cloud si limitò ad annuire con vigore.
Lightning: Sì, facciamolo.
Il gruppo si fece strada fra le numerose persone che a quell'ora si affollavano in piazza, e si diressero verso le impenetrabili mura della fortezza nemica. Notarono che, più si avvicinavano alle mura, più i palazzi abitati dai cittadini divantavano più radi, fino a sparire completamente. Mancavano poche decine di metri all'ingresso del castello, che stranamente non era sorvegliato.
Manuel: Niente sorveglianza?
Lightning: Strano. Sospetto, anzi. Stiamo all'ert...
Non finì la frase. Si scatenò un terremoto violentissimo, il terreno si spaccò, ed emersero davanti di loro due scintillanti occhi gialli. Poi da dietro di loro emerse anche una mano colossale, che già avevano visto in passato, e che evocavano ricordi terribili.
Manuel: Oh, NO! Non sarà...
Alle loro spalle ormai era emerso tutto il braccio, questa volta tinto di rosso sangue. Davanti di loro si ergevano un busto emerso quasi del tutto, e delle spalle enormi, che introducevano delle braccia lunghe e possenti. Sul petto del mostro, a destra, scintillava argentea la scritta "BEHEMOT - Production Model". Anche alla loro destra stava lentamente emergendo un braccio rosso.
Lightning: Il... Behemot?
Manuel: Tre Behemot?!?
Cloud:... Lo hanno fabbricato in serie.
Dopo parecchi minuti di violente scosse i tre giganti erano emersi completamente. Tre giganteschi gorilla meccanici rosso sangue stavano in piedi su quello che rimaneva del terreno sottostante, ormai devastato.
Manuel: Siamo nei guai fino al collo...
Lightning: Oh, no...
Improvvisamente qualcosa di bianco scintillò nell'aria, per pochi secondi. Dapprima Manuel pensò che si trattasse di un altro intervento di Wind, ma poi si dovette ricredere. Un robot bianco ed arancione, che ormai conoscevano bene, era saltato fuori da chissà dove ed era atterrato in groppa ad uno dei Behemot.
Lightning: Il Leviathan!
Manuel: Odstarva!
Il Leviathan estrasse uno dei suoi pugnali, e lo conficcò nella testa del gigante, senza però provocargli danni apparenti.
Cloud aveva estratto la sua spada, e Manuel lo aveva guardato stupito.
Cloud: Aiutiamolo.
Manuel e Lightning si guardarono, e decisero di tentare il tutto e per tutto. Estrassero le loro armi, pronti. Manuel inserì un proiettile rosso, e lo sparò in testa al Behemot con cui stava combattendo anche il Leviathan. Il fuoco bruciò per pochi secondi, fondendo leggermente il metallo. Lightning lanciò delle lingue di ghiaccio con la sua lama, mirando anche lei alla testa del gigante, ma il ghiaccio si sciolse sulla superficie ancora rovente della corazza color sangue. Il Behemot che avevano alle spalle, mentre quello davanti di loro era impegnato a scacciare il Leviathan, aveva alzato il pugno, pronto a colpire. Manuel lo guardò preoccupato, poi notò che la spada di Cloud era ricoperta di fasci di luce bluastri. Cloud si lanciò contro il mostro, spiccando un salto di un altezza improponibile per chiunque, brandendo quella spada troppo grande con entrambe le mani. Era diretto al braccio alzato del Behemot. Manuel e Lightning lo guardavano a bocca aperta. Chi diavolo era quel ragazzo?
Cloud aveva raggiunto il braccio, e con un fendente che mandò lampi di luce blu dappertutto glielo troncò di netto.
Il braccio cadde a terra con un tonfo sordo, e Cloud atterrò elegantemente in piedi, come se fosse sceso da un gradino. Lightning e Manuel erano talmente assorti a guardare Cloud, che si erano quasi dimenticati del Leviathan, perciò sussultarono quando sentirono un'esplosione. Si voltarono, temendo il peggio, invece era la testa del Behemot ad essere esplosa, ed il Behemot prima oscillò, poi atterrò rovinosamente sulle mura della fortezza, disattivato. Il Leviathan saltò sulla testa del terzo, quello con tutte e due le braccia.
Manuel: Mi sento... Inutile.
Lightning: Già...
Nel frattempo Cloud aveva tagliato una gamba al Behemot con cui aveva ingaggiato il combattimento, e questo era caduto pesantemente a terra, ma ancora pericoloso. Tentava di sedersi, ma con un braccio solo ogni tentativo era vano. Cloud gli si arrampicò sul petto, e all'improvviso venne avvolto da un'aura arancione, e sferrò al cranio del mostro molti colpi rapidissimi, quasi indistinguibili ad occhio nudo. La testa del Behemot era esplosa, e senza di essa il gigante era inoffensivo. Cloud atterrò vicino a Lightning e Manuel. Sembrava sfinito. Ansimava a bocca aperta, ed era madido di sudore.
Manuel: Cloud... Tutto ok?
Cloud: Non... Ti preoccupare...
Lightning: Oh, no! Guardate!
I due ragazzi si voltarono verso il Behemot superstite, e capirono il motivo dell'orrore di Lightning. Il Behemot era riuscito ad afferrare il Leviathan. Lo stringeva nella mano destra e questo, che aveva ancora un braccio libero, pugnava e cercava di respingere le possenti dita del mostro, ma inutilmente. Videro chiaramente che il gorilla stava chiudendo sempre di più le dita, e stava stritolando il Leviathan. Sentirono la voce del pilota Odstarva, storpiata dal dolore e dal microfono.
Odstarva: GAAAAAH!
Cloud: Odstarva!
Manuel: No, Odtsarva!
Lightning: Lo sta... Schiacciando!
Cloud spiccò un altro, enorme, salto in direzione del mostro, ma era allo stremo delle forze, ed il Behemot lo colpì con un pugno, che lo spedì a terra con violenza, a poche decine di metri da Manuel e Lightning.
Lightning: CLOUD!
Manuel: GUARDA! IL LEVIATHAN!
Il Behemot aveva chiuso quasi del tutto il pugno, il Leviathan aveva perso gran parte del suo volume, ed ormai aveva smesso si dibattersi, aveva il braccio piegato, e la mano semi aperta, in una posizione che esprimeva il dolore terribile del pilota.
Odstarva: UAAAAAARGH!
Il Behemot chiuse la mano di scatto, e la parte del Leviathan che era rimasta fuori dalla presa del mostro (un braccio e la testa) si staccò e cadde a terra, insieme ad una cascata di altri pezzi più piccoli. Sembrava che stessero guardando un film, e che qualcuno avesse staccato l'audio.
Anche l'urlo di dolore di Odstarva si era spento.
Manuel: Nooo! Odstarvaaa!
Lightning: Nooo!
Il Behemot aprì la mano, e caddero i resti del corpo, di un braccio e delle due gambe del Leviathan, tutti accartocciati. Sul palmo della mano grigio scura era rimasta una sinistra macchia di sangue.
Il Leviathan era stato distrutto.
Manuel era sconvolto, e senza parole, come anche Lightning. Entrambi si resero conto del fatto che gli unici due guerrieri che potevano distruggere uno di quei cosi non erano più in grado di lottare. Manuel notò sull'attaccatura di una delle gambe del gorilla meccanico delle scintille. Forse era stato ferito dal Leviathan. Colto da un'improvvisa ispirazione caricò l'ultimo proiettile arancione, di quelli esplosivi, e fece fuoco mirando proprio in quel punto.
Il colpo centrò il bersaglio, ed esplose. Manuel rimase immobile a vedere gli effetti prodotti dal suo attacco, e notò compiaciuto che la gamba del mostro si era distaccata dal corpo, ed era caduta a terra con un tonfo, seguita dal Behemot. Lightning lo guardò, sorpresa.
Lightning: Bel colpo.
Manuel: Grazie, ma non è finita.
Aveva ragione. Seppure impossibilitato a camminare, il Behemot era riuscito a sedersi e stava preparando uno dei suoi pugni micidiali. Manuel e Lightning tentarono di schivarlo, ma il colpo produsse un'onda d'urto tale da farli volare via. Atterrarono miracolosamente vivi, ma non avevano più forze per scappare. Il gigante stava alzando di nuovo il pugno verso loro due, distesi a terra. Si presero per mano, pronti al peggio.
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
IVALICE
-Gaudium-
--Ingresso Castello--

Il braccio rosso sangue del Behemot era alzato, pronto a colpire con la sua micidiale mano grigia. Iniziò ad abbassarla, come a rallentatore, verso Lightning e Manuel. Poi di colpo si fermò. Si accorse di avere qualcosa sulla gamba che gli rimaneva. Manuel non poteva credere alla scena che gli si parò davanti: quello che rimaneva del Leviathan, cioè un braccio attaccato ad un pezzo di busto e la testa, si stava trascinando a fatica sulla gamba del gigante.
Manuel: Il Leviathan?
Lightning: Ma... Come...
Il Leviathan, nel frattempo aveva raggiunto il busto del Behemot, e si era fermato. Il Behemot non si muoveva. Il suo pilota era troppo sorpreso, e guardava il Leviathan con interesse, fiducioso che non avrebbe potuto fargli nulla in quello stato. Poi risuonò la voce di Odstarva, debole e tremolante.
Odstarva: Se... Devo andarmene all'altro mondo...
Da quello che rimaneva della sua schiena spuntarono quei quattro pali di metallo dell'altra volta, e sul braccio rimanente si aprì uno sportello a fisarmonica.
Odstarva: Tu... Verrai... Con... MEEEE!
Gli occhi del Leviathan si chiusero a saracinesca e, immediatamente dopo, si propagò un'enorme esplosione verde, che colpì il Behemot in pieno, e gli consumò quasi tutto il corpo. Quello che rimase del mostro esplose facendo terra bruciata di tutto quanto nel raggio di almeno cento metri, e spazzò via completamente il Leviathan, stavolta senza lasciare traccia. L'esplosione aveva coinvolto, seppure in modo superficiale, Manuel, Lightning ed un inerme Cloud, a pochi metri da loro.
Manuel si risvegliò pochi minuti dopo. Non aveva allentato minimamente la presa sulla mano di una Lightning ancora priva di sensi.
Manuel: Uhh... Oh, no! Lightning! LIGHTNING!
Lightning aprì gli occhi a fatica, e sorrise a Manuel.
Lightning: Ehi... Siamo morti, vero?
Manuel sorrise, senza riuscire però a trattenere una lacrima.
Manuel: Non ancora.
Le accarezzò il viso sporco di terra e l'aiutò ad alzarsi.
Manuel: Dov'è Cloud? Cloud!
Lightning: Cloud!
Lo chiamarono per un po', poi lo videro. Era disteso a terra, a molti metri di distanza da loro. I due compagni si precipitarono su di lui, preoccupati.
Lightning: Credi che sia...?
Manuel: Certo che è vivo...
"O almeno spero", pensò dentro di sè. Tentarono di rianimarlo, scuotendolo prima delicatamente, poi con più forza. Il ragazzo biondo aveva il mantello lacerato, che non copriva più nulla. Notarono una maglia a maniche corte di uno spento rosso bordeaux, e due spalline di metallo. Lo strano guanto con sole tre dita, però, era ancora intatto sopra la mano destra. Era anche senza occhiali, ma fu solo quando riaprì gli occhi, che i due compagni videro per la prima volta due meravigliosi occhi celesti come il mare.
Manuel: Cloud!
Cloud:... Ancora vivo?
Manuel: Così pare. Andiamo, ti aiuto ad alzarti.
Manuel aiutò il compagno ad alzarsi. Anche i vestiti di Manuel erano a brandelli. La maglietta nera era piena di strappi e buchi, e i pantaloni corti avevano un vistoso buco che mostrava la pelle nuda della gamba sinistra. Uno degli anfibi aveva perso la fibbia, ma il corpetto era intatto. Il giubbotto bianco di Lightning aveva una spallina rotta, che ricadeva su uno dei seni, ma le spalline e gli stivali rossi erano ancora intatti, anche se sporchi. Uno dei guanti che arrivavano alle spalle era completamente lacerato, tanto che la ragazza decise di toglierselo, lasciando il braccio nudo.
Manuel si guardò intorno, e vide il disastro terribile creato dai giganteschi gorilla robotici. Per fortuna non vi erano case nelle vicinanze, quindi non vi furono vittime, a parte...
Cloud: Odstarva! Dov'è? Ce l'ha fatta?
Manuel e Lightning scossero la testa, depressi. Cloud abbassò il capo.
Manuel: E' stato... Davvero un eroe.
Lightning: Ci ha salvati tutti. Siamo in debito.
Cloud: Capisco. Ve la sentite di proseguire?
Manuel guardò Lightning, che annuì con vigore.
Manuel: Siamo qui per questo, no?
Cloud: Ben detto. Andiamo.
I tre amici si avviarono, doloranti ma decisi più che mai a farcela, verso l'entrata del castello.
Nel frattempo, nel castello, tutti sapevano della loro presenza, Cid compreso. D'altro canto si sa: è impossibile sconfiggere tre Behemot silenziosamente e poi... Nasconderli.
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
IVALICE
-Gaudium-
--Castello Imperiale--

Manuel: Correte!
I tre compagni erano entrati nel territorio del castello, e mancavano un centinaio di metri all'ingresso della fortezza. I due soldati che facevano la guardia alla porta, più altri mandati come rinforzi, stavano correndo ad intercettarli, con i fucili caricati. Si fermarono ad una vetina di metri da loro ed iniziarono a sparare, un colpo dietro l'altro.
Un mix di agilità e fortuna permise ai nostri eroi di scansare i colpi, e Manuel sparò un proiettile Thundaga, che scagliò tutti i soldati in direzioni diverse. I loro corpi erano attraversati da scosse elettriche, e non accennavano ad alzarsi, pur dando segli di vita.
Manuel e gli altri scavalcarono i loro corpi, e dopo pochi secondi ancora di corsa arrivarono all'entrata. La forzarono con qualche colpo del fucile di Lightning, ed iniziarono a correre nei lunghi corridoi del castello. Arrivarono altri soldati a bloccarli, e Manuel fu costretto ad usare tutti i suoi proiettili speciali.
Manuel: Diavolo, mi è rimasto l'ultimo.
Lightning: Caricalo e tienilo pronto.
Cloud: Per di là.
Cloud indicò a Manuel un corridoio alla loro destra.
Manuel: Sicuro?
Cloud: Sì. Sono già stato qui.
Lightning: Manuel, Cloud ha ragione. E' da quella parte.
Manuel: D'accordo, se lo dite voi...
Svoltarono a destra, e trovarono altri sette o otto soldati. Manuel sparò il suo ultimo colpo, un colpo Firaga. Colpì i soldati, che caddero a terra con le corazze leggermente colate.
Manuel: Finiti...
Lightning: Mi dispiace, Manuel... Ma a me serve tempo e concentrazione per la Magia Rossa... E mentre corro...
Manuel: Non importa, davvero. Forza, andiamo.
Continuarono la loro corsa, finche non arrivarono ad un terrazzo molto alto, il più alto in effetti. Quasi sulla vetta della torre principale. Trovarono un ragazzo biondo con le braccia conserte e gli occhi chiusi, che stava appoggiato al muro. Era vestito con una maglia bianca ed i pantaloni grigio chiaro, ed indossava delle protezioni per gambe e braccia grigio chiaro. Aprì gli occhi e li guardò, rivelando degli occhi verde chiarissimo.
Cloud: Wind!
Manuel: Wind?
Il giudice li guardava tranquillo, come se non aspettasse altro. Indicò una porta vicino a lui.
Wind: Cid è poco più avanti.
Manuel: Ma tu... Da che parte stai?
Lightning: Ci hai già aiutato in altre situazioni...
Wind li guardò, tuttavia non si mosse.
Wind: Io sono dalla parte del destino.
Manuel: E che diavolo dovrebbe significare?!?
Wind: Io seguo il corso degli eventi.
Lightning: Ma ci hai aiutato! Non hai lasciato che gli "eventi" ci uccidessero, o ci ostacolassero in un qualsiasi modo...
Wind: Ero curioso. Curioso di vedere dove sareste riuscit ad arrivare, da soli. E devo dire che non sono rimasto deluso. Avete quasi raggiunto Cid.
Lightning: Quindi... Ci lascierai andare senza lottare?
Wind, in tutta risposta, gli indicò con un gesto distratto la porta vicino a lui.
Wind: Andate. Non m'importa. Il destino deciderà anche per voi, non basto io a cambiare il corso degli eventi.
Manuel lo guardò, sospettoso. Guardò Lightning, che annuì.
Manuel: Andiamo, dai.
Lui e Lightning si avviarono, ma si accorsero che Cloud era rimasto indietro. Aveva la spada sguainata, e la teneva puntata contro Wind. L'aveva preso, finalmente. E non l'avrebbe di certo lasciato scappare così. Anche Wind si era accorto di lui, e lo guardava abbastanza stupito.
Wind: Non ho alcun interesse a combattere con te, Cloud.
Cloud: Forse non hai capito. Sono io ad avere interesse a combattere con te, Wind.
Wind: Come vuoi. Non mi tirerò indietro.
Estrasse la sua spada, grande quasi come quella di Cloud, bianca come il latte, e la tese con una mano sola verso lo spadaccino.
Manuel: Cloud! Cloud, rifletti! Vuoi mandare all'aria tutto?
Cloud non rispose.
Lightning: Stiamo per affrontare Cid! Non vuoi aiutarci?
Cloud ancora una volta non rispose. Sembrava che non ascoltasse neppure.
Manuel: Ti rendi conto di quante persone sono morte fino ad ora per colpa di Cid? Vuoi che continui per sempre in questo modo?
Cloud rimase impassibile, spada sguainata.
Lightning: Cloud, ti prego...
Cloud: Non m'importa!
I due compagni lo guardarono sbigottiti.
Cloud: Non mi interessa nulla di Cid e del destino! Io voglio solo lui! Lo devo ammazzare! DEVO farlo! E non mi importa neppure di quante persone sono morte e moriranno!
Manuel: Ma è un controsenso! Tu combatti per vendicare i tuoi compagni, come puoi vendicarli permettendo che muoiano altre persone?!?
Cloud: Non dirmi cosa devo fare e come lo devo fare! Io combatto per me stesso, e per nessun'altro!
Manuel rimase a bocca aperta. Cosa rispondere ad un'affermazione del genere? Si riprese in fretta.
Manuel: Bene, io non mi tirerò indietro! Troverò Cid, e lo fermerò!
Lightning: Ed io ti seguirò.
Cloud non ribattè. Poco dopo vide i suoi due compagni andarsene verso la porta indicata loro da Wind.
Wind: Ne vale davvero la pena, Black Cloud?
Cloud: Più di quello che pensi tu, White Wind.
 
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