Varie Odstarva's

Doomrider

Guerriero della Luce
IVALICE
-Ciel-
--Appartamento di Barret--

Barret: Hmm... Domani sarà il caso di lavare i vostri vestititi... Ve ne presterò io alcuni, tanto qui fa caldo, e per stanotte potete dormire anche senza... Se avete bisogno del bagno, è la stanza a sinistra del salotto. Buona notte a tutti quanti!
Detto questo, il fabbro con il braccio meccanico chiuse la porta della sua stanza, con lui e Cloud dentro. Pochi minuti dopo lo sentirono russare rumorosamente, e si chiesero se Cloud sarebbe riuscito a dormire.
Manuel: Buona notte, Lightning...
Lightning: Buona notte.
Lightning si diresse verso la stanza degli ospiti, e lasciò Manuel da solo in salotto. Si diresse verso il divano e si spogliò, restando in mutande e a petto nudo. Posò i vestiti in un angolo. Si distese sul divano, sopra il lenzuolo. Barret aveva ragione, era piuttosto caldo. Si addormentò a fatica.
Dopo poche ore sentì una porta aprirsi. Aprì gli occhi a fatica, e vide Lightning in canottiera e slip, che entrava in bagno, in uno stato semicoscente. Chiuse di nuovo gli occhi. Poi Lightning uscì dal bagno, e si gettò sul primo oggetto simile ad un letto che vide, ovvero il divano dov'era Manuel. Era un divano grande, e poteva benissimo ospitarli tutti e due. Quando Manuel sentì il divano che sprofondava, aprì leggermente gli occhi e vide la faccia di Lightning a pochi centimetri dalla sua. Sbarrò gli occhi, completamente sveglio.
Notò la bocca della ragazza, leggermente aperta. Le sue labbra sottili sembravano reclamare quelle carnose di Manuel. Manuel spostò in avanti la testa, ed aprì leggermente la bocca, in preda ad un istinto folle. Era sempre più vicino... Lightning non apriva gli occhi... Sempre più vicino... Ormai sentiva il respiro della ragazza solleticargli le labbra... Sempre più vicino...
"Ma che sto facendo?" Si disse, tornando alla ragione. Si alzò, rimboccò le coperte a Lightning, e andò verso la stanza degli ospiti, una piccola stanza vuota, in cui era stato arrangiato un letto. Si insinuò nelle coperte e si addormentò.
La mattina dopo si svegliò per primo. Uscì dal letto, ancora un mutande. Non si vergognava a farsi vedere in mutande. Andò in cucina e si sedette su una sedia. Poco dopo sentì la porta della stanza di Barret che si apriva, e ne uscì un assonnato Barret con i mutandoni a righe e una canottiera. Vide Lightning sul divano, e Manuel in cucina. Si rivolse a quest'ultimo.
Barret: Ma non dovevi dormire tu sul divano? NON AVRETE MICA FATTO QUELLE COSE A CASA MIA!
L'urlo svegliò Lightning, e Manuel si alzò ed andò verso Barret per calmarlo, Barret urlava, Manuel era in piedi in mutande che tentava di spiegargli che non era successo assolutamente nulla, Lightning era disorientata, perchè si era svegliata in un posto diverso da quello nella quale si era addormentata, ma si unì a Manuel per cercare di calmare Barret, imbarazzata, perchè era in una stanza con due uomini in mutande, e lei stessa era seminuda. Poi tutto si fermò improvvisamente, come se qualcuno avesse messo in pausa la scena. Subito dopo si sentirono dei passi dalla camera di Barret, ed uscì Cloud, vestito come lo era la sera prima. Quest'ultimo guardò la scena, impassibile.
Passò lo sguardo da Manuel in mutande, in piedi con le mani alzate in segno di scusa, a Barret con i mutandoni a righe e la canottiera, che aveva il pugno in aria e respirava rumorosamente come un toro infuriato, ed infine a Lightning, con le guance rosse e la coperta tirata su fino al mento.
Cloud: Ma che diavolo...?
Manuel: C'è stato un malinteso, e Barret non mi lascia spiegare...
Barret: Lo credo bene! Che diavolo ci faceva Lightning nel tuo letto, eh Manuel?
Lightning: E' colpa mia.
Barret si girò verso di lei, furente. Ma era una ragazza, e la lasciò parlare.
Barret: D'accordo, spegati allora.
Lightning: Credo... Di essermi alzata ieri sera... Per andare in bagno... E poi... Ero ancora mezza addormentata, e non mi sono accorta di aver sbagliato letto...
Manuel: Io mi sono tolto e sono andato nella stanza degli ospiti... Stamattina mi sono svegliato presto e sono andato in cucina... Tutto qui.
Barret: D'accordo, voglio credervi. Ma state attenti, vi tengo d'occhio.
Manuel sorrise a Barret, come per rassicurarlo, ottenendo però l'effetto contrario. Lightning tentò eroicamente di sorridere, ma le uscì una specie di smorfia da colica renale. Cloud non si era mosso, però, anche senza aver riso, dovette ammettere con sè stesso che era tanto che non vedeva nulla di così divertente.
Barret: Ad ogni modo... Ho trovato dei vestiti per voi due, ma per te... -si rivolse a Lightning- non ho trovato nulla... Pensavo di chiedere a qualcun'altro nel condominio... Mi aspettate? Se volete, nel frattempo voi due -si rivolse ai due ragazzi- i vestiti sono in camera mia sul comodino. Arrivo subito!
E si avviò verso la porta. Cloud entrò in camera a cambiarsi, e Manuel rimase con un'imbarazzatissima Lightning in salotto. Manuel era sorridente.
Manuel: Inizia bene la giornata!
Poi rise, e seguì Cloud in camera di Barret. Lightning nel frattempo pensava alla sera prima... Si era buttata nel letto di Manuel, e Manuel era a letto con lei... Magari l'aveva vista anche in mutande. Si, di sicuro l'aveva vista in mutande... Che figura! L'aveva data vinta a quella Tifa che, già era sicuramente più carina di lei, ora era certa che fosse anche più... Più... Beh, Tifa non avrebbe sbagliato letto.
Poco ma sicuro.

Io sto dalla parte di Barret. :rolleyes::rolleyes:
Non ci crede nessuno alle scuse di quei due.. è evidente!!! :D :D :D

@Doomrider:
Tieniti pronto per il prossimo episodio. Ti consiglio di prepararti a qualsiasi cosa. :cool:

:eek:

I'm waiting :D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
IVALICE
-Ciel-
--Appartamento di Barret--

Manuel e Cloud uscirono dalla stanza di Barret, e Lightning non riuscì a trattenere una risata.
Manuel non poteva darle torto. Era vestito con dei pantaloni lunghi jeans larghissimi, tenuti su alla bell'e meglio con una corda alla vita. Sul corpo indossava una maglietta bianca a maniche corte, piuttosto larga. Cloud invece osservava dubbioso un paio di jeans uguali a quelli di Manuel, tenuti su da una cintura ed una maglietta blu scuro, a maniche corte. Il corpo magro e slanciato di Cloud ci sarebbe entrato comodamente due o tre volte, in quei vestiti. Manuel era un po' più robusto, ma gli abiti di Barret erano comunque enormi anche per lui.
Manuel: Ehm... Ta-daaah! Come sto?
A Lightning fu risparmiato di rispondere dall'arrivo di Barret.
Barret: Ho rimediato gli abiti di una signora che viva al pianoterra, mi sembrava che avesse un fisico simile al tuo... Guarda se ti vanno bene.
Barret porgeva degli abiti a Lightning, che li prese.
Lightning: Ehm...
Doveva cambiarsi lì, davanti a tutti? Barret intuì la sua preoccupazione.
Barret: Puoi usare il bagno... O la stanza degli ospiti... Come preferisci.
Lightning: Grazie.
Lightning si diresse verso il bagno, che era più vicino. Poco dopo uscì. Indossava un abito lungo fino alle ginocchia, verde smeraldo con i merletti ai bordi, ed un colletto di pizzo bianco. Era senza maniche.
Manuel: E' bellissimo!
Barret fischiò.
Lightning era visibilmente imbarazzata da tutte quelle attenzioni, ma sorrise.
Lightning: Grazie.
Barret: Beh, ora vado ad aprire la bottega e mi metto a lavorare alla tua spada, Cloud.
Cloud annuì.
Cloud: Vengo con te.
Barret: Starai nella bottega con me tutto il giorno? Sarà noioso, per uno come te, sai?
Cloud: Non ti preoccupare.
Barret si grattò la testa.
Barret: D'accordo, contento tu... Voi cosa farete? Verrete anche voi?
Manuel: Veramente avevamo già in mente qualcosa...
Barret: Capisco. Ah, per uscire dovremo pulire le vostre scarpe: vestiti ne ho finchè volete, ma scarpe ho solo queste...
Così i quattro iniziarono a pulire le scarpe sporche di palude, montagna, foresta e quant'altro. Una volta terminato, uscirono. Cloud e Barret andarono al negozio, mentre Manuel e Lightning restarono indietro.
Lightning: Quando hai detto che avevi già in mente qualcosa... Cosa intendevi di preciso? Non vorrai mica andare da Firion con i vestiti di Barret, vero?
Manuel: No, assolutamente.
Lightning: E allora cosa vorresti fare?
Manuel: Mi sarebbe piaciuto... Fare un giro della città con te...
A Lightning batteva forte il cuore. Aveva detto proprio quello che aveva sentito lei?
Manuel: Hanno tolto i manifesti con la mia faccia, hai notato?
Lightning si guardò intorno, e si rese conto che effettivamente era vero. Ora non correvano più rischi: Manuel aveva un viso troppo amabile, perchè qualcuno si ponesse il dubbio. Poi tornò al pensiero di prima: aveva sentito bene?
Lightning: Un... Giro... Con me?
Manuel: Si, un giro con te. Pensavo che avrebbe potuto essere carino... Non trovi?
Lightning: Io...
Era senza parole. Ma allora a Manuel non importava nulla di quello che era successo la sera prima! Sentì un fuoco ardere dentro di lei, che le ridava la speranza. Tifa non aveva ancora vinto, dopotutto!
Manuel: Cioè... Se ti va, intendo...
Lightning:... Cosa?
Manuel: Se non ti va torniamo al negozio e facciamo compagnia a...
Oh, no! Manuel aveva frainteso il suo silenzio! Doveva chiarire subito.
Lightning: No, no! Certo che mi va!
Manuel: Bene, sono contento! Andiamo?
Lightning: Sì...
E così i due si avviarono verso il centro di Ciel. Durante il giorno passeggiarono e parlarono del più e del meno, ma in fondo sapevano di stare solo evitando "il discorso serio". Erano da soli: quale occasione migliore per parlare dei propri sentimenti? Però non era facile...
Ora Manuel non provava più solo attrazione fisica per Lightning... Era qualcosa di più. Molto di più. Qualcosa di mai provato prima, perchè si disse che se avesse mai provato qualcosa del genere per qualcun'altro, non sarebbe bastata un amnesia a farglielo scordare.
Lightning dal canto suo non aveva mai provato nulla del genere per nessun'altro ragazzo. Manuel l'unica persona che la facesse sentire... A casa. Per una volta nella sua vita, non soffriva per la perdita di suo padre. Con Manuel, sapeva di non essere più sola, e non lo sarebbe stata mai, se fosse rimasta con lui.
Passarono tutto il giorno passeggiando, e quando il sole stava per tramontare si fermarono in un parco pubblico. Si sedettero su una panchina, l'uno accanto all'altro. Lightning non osava aprire bocca. Sapeva che era il momento di chiarire i propri sentimenti. Con sua sorpresa, però, iniziò Manuel a parlare.
Manuel: Lightning...
Lei lo guardò. Cosa stava per dirle? Sembrava insolitamente serio...
Manuel: E' da un po' di tempo che ti volevo dire una cosa...
Lightning non si perdeva una parola, pendeva letteralmente dalle sue labbra. La voce di lui si era fatta molto più bassa, quasi come quella del tenebroso Cloud.
Manuel: Volevo innanzitutto ringraziarti, senza di te, ora non sarei nessuno. Anzi, probabilmente sarei stato catturato ed ucciso... Quindi grazie. Grazie per tutto quello che hai fatto per me. Lo apprezzo davvero. Per me sei di più di una semplice amica.
La ragazza ascoltava senza interrompere. Voleva davvero arrivare dove pensava lei?
Manuel: E se devo essere sincero... Non mi importa più molto di scoprire chi sono, o di farmi scagionare... Perchè quando sono con te... Io... Quando sono con te... Sento qualcosa... Come se... Non avessi bisogno di altro. Lightning, a me non importa chi sia questa Tifa che ho nominato nel sonno... Per me ora ci sei solo tu, e nessun'altra...
Dicendo così si era voltato verso di lei, ed aveva avvicinato un po' la faccia. Lightning trattenne il fiato, ed avvicinò le sue labbra a quelle di Manuel. Solo quando stavano per toccarsi si arrestò un attimo, per sussurrare qualcosa a Manuel. Manuel sorrise e sussurrò qualcosa a sua volta.
E poi le loro labbra, finalmente, si toccarono.
 

Doomrider

Guerriero della Luce
E' FATTA!!!
Finalmente!!! :D :D (stappa una bottiglia di spumante e una di bracchetto)
Cloud: .. ne dai un po' anche a me?
Sephiroth: Non puoi. Entrambe le bottiglie sono della Madre!
Doom: Sephiroth?! Anche te ti ci metti adesso a spammare?!
Sephiroth: Ehi, io sono venuto qua solo per lo spumante.. e per gustarmi la scena di Cloud da solo con Barret mentre gli altri amoreggiano... Ah ah ah!!
Doom: In effetti.. non hai tutti i torti sai? Abbastanza da loser da parte sua...
Cloud: ...ma.. ehi! Io sto aspettando la mia spada..
Sephiroth: (disinteressandosi di Cloud, mentre sorseggia un bicchiere di bracchetto e si rivolge a Doom): Hai visto che sfigato? Con addosso dei vestiti che sarebbero grandi anche per la Madre.. Ah ah ah!!
Doom: Già... Senti, Seph, se la prossima volta dò a te la parte del protagonista?
Sephiroth (tornando serio): Io entro nelle storie solo se c'è anche la Madre.
Cloud: ..ma.. ma.. volete ascoltarmi?!
Doom (disinteressandosi di Cloud): Intendi Jenova? Beh, vediamo che si può fare.. ma credo si possa fare, così almeno avremo un protagonista serio..
Cloud: EHI!!
Sephiroth: OK, allora fai sapere tutto al mio agente (Palmer). Adesso vado, c'è Hojo che vuole ancora clonare la Madre.. (sospira).. è un duro lavoro ma qualcuno dovrà pur farlo..
Doom: Va bene, ci sentiamo alla prossima (finisce le bottiglie di spumante) bene, adesso che abbiamo realizzato il sogno d'amore, vogliamo vedere un po' di sano sangue scorrere!! :D

Cloud (in un angolino): ...non mi vuole nessuno...
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
E' FATTA!!!
Finalmente!!! :D :D (stappa una bottiglia di spumante e una di bracchetto)
Cloud: .. ne dai un po' anche a me?
Sephiroth: Non puoi. Entrambe le bottiglie sono della Madre!
Doom: Sephiroth?! Anche te ti ci metti adesso a spammare?!
Sephiroth: Ehi, io sono venuto qua solo per lo spumante.. e per gustarmi la scena di Cloud da solo con Barret mentre gli altri amoreggiano... Ah ah ah!!
Doom: In effetti.. non hai tutti i torti sai? Abbastanza da loser da parte sua...
Cloud: ...ma.. ehi! Io sto aspettando la mia spada..
Sephiroth: (disinteressandosi di Cloud, mentre sorseggia un bicchiere di bracchetto e si rivolge a Doom): Hai visto che sfigato? Con addosso dei vestiti che sarebbero grandi anche per la Madre.. Ah ah ah!!
Doom: Già... Senti, Seph, se la prossima volta dò a te la parte del protagonista?
Sephiroth (tornando serio): Io entro nelle storie solo se c'è anche la Madre.
Cloud: ..ma.. ma.. volete ascoltarmi?!
Doom (disinteressandosi di Cloud): Intendi Jenova? Beh, vediamo che si può fare.. ma credo si possa fare, così almeno avremo un protagonista serio..
Cloud: EHI!!
Sephiroth: OK, allora fai sapere tutto al mio agente (Palmer). Adesso vado, c'è Hojo che vuole ancora clonare la Madre.. (sospira).. è un duro lavoro ma qualcuno dovrà pur farlo..
Doom: Va bene, ci sentiamo alla prossima (finisce le bottiglie di spumante) bene, adesso che abbiamo realizzato il sogno d'amore, vogliamo vedere un po' di sano sangue scorrere!! :D

Cloud (in un angolino): ...non mi vuole nessuno...

Mmmm... Sephirot protagonista... Non è una cattiva idea...
Comunque hai dimenticato che Cloud non solo è in stanza con Barret, ma che Barret russa, e che lo si sente dal salotto... In effetti credo che Cloud non si sia riposato molto in questi giorni... :D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
Ma sì dai... Vi pubblico un altro episodio, per chiudere in bellezza quello di prima...:D
Oh, e comparirà finalmente il nome del misterioso assistente di Barret...:D

IVALICE
-Ciel-

Passarono minuti, forse ore. O giorni, chi lo sa... Le loro labbra non si staccavano, era come se il tempo si fosse fermato.
Manuel si rese conto di quello che stava succedendo, che stava succedendo per davvero, e gli venì un'irresistibile quanto inspiegabile desiderio di ridere. Lo trattenne a fatica, avrebbe riso dopo. Ora l'unica cosa importante era mantenere il contatto con Lightning.
Lightning cercava di dire tutte quelle parole che non aveva avuto il coraggio di dire, con quel contatto. Era fuori di sè dalla felicità, ma non doveva muoversi. Non doveva assolutamente staccarsi da Manuel prima di aver finito.
Quest'ultimo Le posò una mano sul fianco, e altrettanto fece Lightning.
Nessuno dei due si decideva a staccarsi, ed il sole era quasi tramontato del tutto, ormai. Alcuni passanti si erano fermati a guardarli, ma per loro non esistevano. Nessuno si sarebbe aspettato che quella felice coppietta erano un ex-soldato ed un ricercato per omicidio, erano troppo... Belli.
Il sole era tramontato. La sua luce rossa splendeva ancora debolmente all'orizzonte. Nello stesso momento, Lightning e Manuel presero la fatidica decisione di staccarsi. Appena le loro labbra persero il contatto, nella loro testa si affollarono interrogativi come "e ora cosa dico?". Fortunatamente entrambi scelsero l'alternativa migliore: quella di non proferire parola. Rimasero per un po' con le facce vicine e la bocca semiaperta, senza aprire gli occhi. Poi li aprirono, e videro la faccia dell'altro illuminata debolmente. Sarebbero rimasti lì per ore, senza muoversi. Manuel prese la mano affusolata di Lightning, e la strinse nella grande e calda sua. Poi riuscì a trovare il fiato per parlare.
Manuel: Do... Dovremmo tornare da Barret, ora...
Lightning annuì. Poi i due si alzarono, sempre tenendosi per mano, e si avviarono lentamente alla bottega di Barret. Arrivarono e si resero conto di che ora fosse, perchè videro le saracinesche chiuse.
Manuel: Abbiamo fatto tardi, eh?
Lightning era ancora senza parole, ma sorrideva. Non poteva ancora crederci, ce l'aveva fatta davvero. I due si diressero verso l'appartamento di Barret, per nulla dispiaciuti di allungare la camminata. Arrivarono e suonarono il citofono.
Barret: Chi è?
Manuel: Manuel e Lightning.
Barret: Alla buon'ora!
Aprì il portoncino del condominio, e li aspettò sulla soglia della porta del suo appartamento.
Barret: Dove siete stati fino ad adesso? Dietro ad un cespuglio al parco? Dietro a... Ah, aspetta, non lo voglio sapere. L'importante è che non foste a casa mia. Fuori potete fare quello che volete...
Manuel: Barret, ma che idea ti sei fatto? Noi non...
Lightning era rossa di fiamma, eppure continuava a non trovare la sua voce.
Barret: Non dovete mica giustificarvi con me, non sono mica vostra madre! Siete giovani, fate bene a divertirvi!
Manuel: Ma...
Barret: Alt! Non voglio sapere nulla. Avete fame, o avete già mangiato?
Manuel guardò Lightning, che scosse la testa.
Manuel: Siamo a posto così, grazie.
Barret: Bene, perchè io e Cloud non vi abbiamo aspettato, e abbiamo già finito. Ah, prima sono uscite dal divano alcune molle, e l'hanno bucato... Manuel, stasera niente divano, mi dispiace!
Manuel: Non importa... Allora dove devo dormire?
Barret: Eh... Ecco il problema... Vedi, tutti i materassi che avevo giù in garage, alla fine, mi sono accorto che era talmente tanto che non li usavo che... Beh, sono pieni di topi e scarafaggi... Alla fine... Eh,eh! Pensate, questi tre erano gli ultimi materassi intatti che mi restavano!
Manuel:... E quindi...?
Barret: E quindi... Visto che sul mio letto c'è spazio a malapena per me, e Cloud... Beh, ha un materasso piccolo, ed esce con quasi tutte le gambe... Insomma... Tu... Dovresti dormire con Lightning. Ovviamente non ci saranno problemi per voi, vero?
Non lasciò ai due neppure il tempo per pensare.
Barret: Benissimo, allora è deciso, ma vi avverto: a casa mia, niente... Di niente. Capito?
Manuel e Lightning erano a bocca aperta. Non se l'aspettavano proprio. Una notte nello stesso letto?
Barret: Entrate o restate lì tutta la sera?
I due entrarono, sempre senza aprire bocca, e videro Cloud seduto per terra, in salotto. Sempre nella stessa posizione. Manuel si chiese se fosse così comoda.
In realtà Cloud non si curava neppure della comodità della sua posizione, pensava a Tifa. Pensava ai suoi occhi verdi e ai suoi capelli neri, e la responsabilità terribile se le fosse successo qualcosa. Non immaginava nemmeno lontanamente che era la sorella del suo compagno di viaggio Manuel. Neppure Manuel lo immaginava, però. Barret, all'improvviso scuotè tutti dai propri pensieri, quali che fossero.
Barret: Pensavo che stasera dovremmo lavare i vostri vestiti, se vogliamo che domani siano asciutti...
I quattro coinquilini iniziarono a lavare i propri vestiti in un catino d'acqua preparato da Barret, poi li appesero fuori.
Barret: Ah... Domani tornerà dalle ferie il mio collega al negozio.
Cloud: Laguna? Ecco dov'era.
Manuel: Un collega?
Barret: Beh, veramente più che un collega... Ci occupiamo di due cose diverse nello stesso negozio. Io riparo, lui inventa. Ma mi da una mano, ovvio... Questo -ed indicò il suo braccio metallico- l'ha inventato lui... E visto che non potete comunque partire, perchè dobbiamo ancora ricucire il tagli dei vosti abiti, potreste venire a conoscerlo... Non vi pare?
Manuel: Per me va bene!
Lightning ritrovò la voce, e ne sembrò quasi stupita.
Lightning: D'accordo...
Manuel la guardò, sorridendo, e la voce le cadde di nuovo in un abisso.
Barret: Bene, sono sicuro che gli farà piacere incontrare nuova gente... Vive con suo figlio, ma non è che i due parlino molto... Anzi, il figlio non parla quasi mai con nessuno... Mah, adolescenti. Allora, che dicevo? Ah, si. Domani allora verrete al negozio... Poi se volete potete anche andarvene, voi due... Cloud, so già che vuoi restare. Oh, ma guarda che ora si è fatta! Domani bisogna alzarsi presto, tutti a nanna! Manuel, Lightning... Sala degli ospiti, prego. Buona notte!
Aveva parlato senza fermarsi, come una mitragliatrice, forse per non dare agli altri il tempo di rispondere.
Manuel: Buo... Buona notte...
Lightning: Buona notte.
Barret e Cloud entrarono in camera e chiusero la porta. Come la sera prima, pochi minuti dopo, Barret già russava. Lightning e Manuel erano da soli in salotto. Con sorpresa del ragazzo, fu Lightning a parlare per prima.
Lightning: Beh... Andiamo?
Manuel annuì, felice che a proporlo fosse stata lei. Si diressero verso la stanza degli ospiti ed aprirono la porta. Per spogliarsi si diedero le spalle a vicenda. Lightning si spogliò velocemente, Manuel con calma. Quando si girò verso il letto, Lightning era già sotto le coperte. Si insinuò lentamente anche lui, attento a non sfiorare la ragazza, l'avrebbe sicuramente messa in imbarazzo.
Manuel: Buona notte, Lightning...
Con sua sorpresa sentì una mano affusolata che cercava la sua. Poi delle dita lunghe e sottili stringersi sulle sue. Solo dopo Lightning parlò.
Lightning: Buona notte.
Manuel le fece un gran sorriso.
 

Doomrider

Guerriero della Luce
AHHHHH Bene bene.. la parte piccante non ha ancora raggiunto l'apice a quanto vedo.. :D :D
Il prossimo episodio sarà VM18? :rolleyes::rolleyes:
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
AHHHHH Bene bene.. la parte piccante non ha ancora raggiunto l'apice a quanto vedo.. :D :D
Il prossimo episodio sarà VM18? :rolleyes::rolleyes:

Ma quelli non li pubblico, se vuoi te li invio con un messaggio privato...:cool:

EDIT: Ah, si... Hai notato il nome del collega?
Citato di sfuggita una volta sola...:D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
IVALICE
-Ciel-
--Appartamento di Barret--

Manuel si svegliò, ancora una volta prima di tutti. Strigeva ancora la mano di Lightning. Sorrise: bello iniziare la giornata così. Si alzò, si mise i vestiti di Barret ed aprì la finestra. Una piacevole arietta fresca gli scompigliò i capelli. Poco dopo fece capolino dalla porta la faccia di Barret, un po' preoccupata.
Barret: Eh... Salve... Tutto a posto?
Manuel capì che era ancora sospettoso. Rispose in un sussurro: Lightning ancora dormiva.
Manuel: Sì, grazie, è tutto ok...
Barret annuì.
Barret: Bene, allora preparo la colazione...
Fece per chiudere la porta, poi si fermò improvvisamente. Sembrava che dovesse parlare con Manuel di una questione di importanza estrema. Manuel si alzò, preoccupato.
Barret: Ahem... Non è che avete... No, vero?
Manuel, che si aspettava qualcosa di serio, rimase a primo impatto a bocca aperta. Poi raccolse tutta la sua pazienza infinita e rispose.
Manuel: No, Barret. Non ti preoccupare.
Barret: Hm. Bene. Preparo la colazione, allora.
Manuel annuì. Barret chiuse la porta e si diresse in cucina. Manuel tornò alla finestra. Che giornata meravigliosa... Un sole giallo mattutino illuminava i palazzi multicolori, e si rifletteva nelle finestre. Non c'era una nuvola che fosse una, il cielo era di una tinta azzurro pastello quasi surreale. Persino le aeronavi sembravano andare più lentamente per godere di quel panorama.
Manuel sorrise e respirò l'aria fresca e pungente del mattino. Poco dopo sentì Lightning che si muoveva, si girò verso di lei, e le vide aprire gli occhi azzurri. Si passò una mano fra i capelli, poi notò Manuel.
Lightning: Buon giorno...
Manuel: Buon giorno, Lightning... Dormito bene?
Lightning annuì e fece un debole sorriso. Accidenti, aveva appena passato la notte con Manuel... Da non credersi.
Manuel: Barret prepara la colazione... Ti aspetto in cucina, così intanto ti vesti...
Manuel attraversò la camera ed uscì. Lightning allora si alzò ed iniziò a vestirsi. Guardò fuori dalla finestra: che bella giornata... Era da tanto che non si sentiva così felice. Si vestì con il vestito color smeraldo procuratole da Barret, e si diresse in cucina.
Barret: Buon giorno Lightning.
Lightning: Buon giorno...
La figura slanciata di Cloud era seduta nella solita posizione, vicino alla porta. Lightning si rivolse a Barret.
Lightning: Non fa colazione con noi?
Barret: No, dice di non avere fame, ma in realtà è solo impaziente di incontrare Laguna... Anche se non si direbbe, Cloud tiene ai propri amici più della sua stessa vita.
Manuel fece un mezzo sorriso. Poi si accorse che il nome di Laguna non gli era nuovo... Lo avevano nominato la sera prima, ma non ci aveva fatto caso... Quella mattina invece, il nome gli risuonò inspiegabilmente familiare...
Manuel: Ehi, Barret! Sai se Laguna ha mai lavorato a Khan?
Barret lo guardò stupito.
Barret: A Khan? Non saprei... So che ha lavorato molti anni in giro per il mondo... E' solo da pochi anni che è qui... Dice che gli piace l'ambiente di Ciel, ma forse in passato è stato anche da quelle parti... Ma perchè?
Manuel: Non lo so... Mi ricorda qualcosa...
Lightning scattò in piedi.
Lightning: Cosa ti ricorda? Credi che sia importante?
Manuel: Mmm... Niente di preciso... E' solo un nome che mi suona vagamente familiare... Ma non mi dice nulla, effettivamente... Però sono quasi sicuro di aver avuto a che fare con Laguna, tempo fa...
Barret: Uh? Mi sono perso qualcosa?
Manuel: Oh... Forse non te lo abbiamo ancora detto... Beh, vedi... E' che io ho avuto un'amnesia, e non mi ricordo nulla del mio passato... A volte alcuni nomi mi suonano vagamente familiari... Come questo Laguna... Oppure una certa Tifa... Ma non...
Barret: Tifa? TIFA?
Cloud: Tifa?
Cloud aveva sentito quel nome ed era scattato in piedi. Si diresse in cucina.
Cloud: Che dite a proposito di Tifa?
Manuel: Cloud... Tu conosci Tifa?
Cloud lo guardò come se stesse scherzando.
Cloud: Perchè? Tu conosci Tifa?
Manuel: Non proprio...
Cloud: E allora come...?
Manuel: E' un nome che mi ricorda qualcosa... Ma non sa di preciso cosa...
Cloud guardò Manuel. Ma certo... Come aveva fatto a non accorgersene? Quegli occhi... Quei capelli... Tifa aveva un fratello più piccolo di lei... Di sei o sette anni, gli pareva...
Cloud: Manuel... Quanti anni hai?
Manuel: Diciannove.
Quel numero gli era uscito dalla bocca, senza che se ne rendesse conto. Lo aveva detto la sua memoria che iniziava a tornare. Cloud si rese conto che tutti gli indizi combaciavano. Tifa aveva ventisei anni, come lui... Si, non c'era altra spiegazione...
Cloud: Credo che tu sia il fratello di Tifa...
Tutti rimasero in silenzio.
Manuel: Il.. Fratello?
Cloud: Mi aveva parlato di te... Ma non ti avevo mai incontrato, e non riuscivo a ricordarmi il tuo nome... Quando la Resistenza ha messo gli occhi su di te, non sapevamo che fossi il fratello di Tifa...
Manuel: Tif... Cioè, mia sorella è nella Resistenza?
Cloud: No. E' solo una mia amica.
Lightning non aveva aperto bocca, ma dentro di sè aveva fatto i salti di gioia. Dopotutto Tifa era davvero una parente di Manuel, non era una rivale... Aveva la strada libera, ormai: Manuel era suo. Poi si rese conto di stare facendo dei pensieri da ragazzina di dodici anni, e li scacciò via, quasi in imbarazzo con sè stessa.
Manuel: Ma... Ma certo, mia sorella Tifa! Come sta? Dov'è? Cloud, tu ne sai qualcosa?
Cloud scosse la testa, depresso.
Manuel ora ricordava sua sorella perfettamente. Ricordava i pomeriggi passati a giocare a palla, a carte, a palle di neve, ma anche quando era triste e lei lo tirava dolcemente su di morale... Ora aveva un ricordo: sua sorella Tifa.
Barret: Ops! E' ora di aprire il negozio! Diavolo, com'è tardi!
Cloud: Ok, andiamo.
Manuel: Sì. Chissà che incontrare Laguna non mi faccia tornare altri ricordi...
Lightning: Speriamo...
Ed il gruppo si avviò verso il negozio di Barret.
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
IVALICE
-Foresta Agorah-

Zidane: Forza, ci siamo quasi!
Dutch: Zidane!
Zidane si fermò, e guardò l'amico. Si accorse che era abbastanza indietro, per non parlare di Tifa. Il giovane agori sorrise.
Zidane: Scusate, mi ero dimenticato che voi umani non avete l'agilità e la resistenza di un agori... Volete che ci fermiamo?
Dutch guardò preoccupato Tifa: non ce la faceva più.
Dutch: E' tutta la notte e tutto ieri che camminiamo... Non ci siamo mai fermati, fino ad adesso. Anch'io ho fretta di raggiungere Ciel, però... Mi piacerebbe arrivarci ancora vivo...
Tifa li aveva finalmente raggiunti, ansante. Era sfinita, un'altro passo e sarebbe svenuta lì, su due piedi.
Zidane: Facciamo una pausa, eh Tifa?
Tifa: Grande... Grazie, Zidane...
Zidane: No, sono io che devo scusarmi... Non siete abituati ai ritmi di un agori, è più che naturale... Ci fermeremo qui.
Dutch posò il suo sacco vicino ad un albero.
Dutch: Qualcuno di voi ha fame? Prima di partire avevo preparato... Ma dove sono?
Frugò nel sacco, e poi estrasse trionfante tre fagotti di carta da cucina.
Dutch: Panini di Cokatoris! Vi vanno?
Tifa: A me uno!
Dutch glielo passò.
Tifa: Grazie mille, Dutch...
Dutch: Di niente! Zidane?
Zidane: Cokatoris? Cosa sono?
Dutch: Animali da cortile... Cioè le persone li possono addomesticare, e sono molto utili, perchè producono latte, uova, carne... Il Cokatoris è un pennuto, che non vola e fa le uova. Oh, e mangiamo la sua carne.
Zidane: Io ho mangiato solo carne di Kowaro, fino ad ora...
Dutch: Kowaro? Mai assaggiato... Ma il Cokatoris è buono: assaggia!
Zidane prese il panino che Dutch gli porgeva. Lo morse, mostrando dei canini molto sviluppati. Masticò, ed assaporò.
Zidane: Mmm! Che buono!
Ne morse un altro pezzo ferocemente.
Zidane: Davvero molto buono!
Dutch: Lieto che ti piaccia! E a te, Tif... Oh.
Tifa si era addormentata sotto un albero, sfinita. Mezzo panino di Cokatoris era ancora nella sua mano destra.
Dutch: Credo che sarà meglio seguire il suo esempio... Noi umani abbiamo bisogno di dormire...
Zidane: D'accordo, voi riposatevi pure...
Dutch: Ehi, Zidane... Ma voi agori non dormite mai?
Zidane sorrise.
Zidane: Certo che dormiamo... Solo che sono troppo elettrizzato... Sto per lasciare per sempre il mio villaggio... Ma credo che riposerò lo stesso un po' anch'io... Buona notte, Dutch... Anzi, buon mattino!
I due si guardarono e poi scoppiarono a ridere. Non era tanto la battuta che fosse divertente, erano solo felici di aver trovato un compagno di viaggio che condivideva il proprio desiderio di fuggire lontano e viaggiare molto.
Dutch si addormentò poco dopo. Era sfinito anche lui. Aveva dato fogo a tutte le sue energie per quella "passeggiata" nella foresta. Zidane invece rimase sveglio, ad ascoltare la voce della foresta. Gli diceva di lasciare perdere quell'assurdo viaggio, e tornare alla sua tribù.
Zidane: Sta' zitta. Non sei mia madre. Piantala.
La voce della foresta continuava a bisbigliargli che era un'idea assurda, che la sua vita era nella foresta. Zidane non voleva più ascoltarla, ma la voce penetrava nelle sue orecchie, agevolata dal silenzio della foresta.
Il giovane agori si addormentò poco dopo, a fatica.
La sua fu una notte agitata. Era una fuga organnizzata un po' alla buona e troppo in fretta, forse non era ancora convinto del tutto. Cadde in un sonno infestato da incubi, uno peggiore dell'altro, e si svegliò molte volte.
Poi si disse che forse era meglio che rimanesse sveglio... Guardò Dutch e Tifa che dormivano. Tifa stringeva ancora il mezzo panino di Cokatoris in mano.
Stava davvero facendo la cosa giusta? Loro due... Dopo aver parlato con loro, aveva capito che Dutch era in una situazione ben peggiore, dove tutto era sfavorevole. E Tifa... Tifa stava cecando suo fratello, aveva uno scopo. Ma lui? In fondo cosa centrava lui? La foresta forse gli aveva mai fatto mancare qualcosa? No, mai. Forse sarebbe stato meglio se fosse tornato con gli agori... No, doveva provarci.
Zidane: O la va, o la spacca...
E si rannicchiò vicino ad un albero, provando di nuovo a dormire. Era quasi mezzogiorno, ormai.
Glielo aveva detto la foresta.
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Ma quelli non li pubblico, se vuoi te li invio con un messaggio privato...:cool:

EDIT: Ah, si... Hai notato il nome del collega?
Citato di sfuggita una volta sola...:D

Bravo, allora mandameli, il mio contatto ce l'hai ^^ :D Avrò anche un'altra cosa da dire via pm.. ma solo a suo tempo :D

..Ahh il richiamo della foresta! Sto iniziando veramente ad apprezzare gli agori, quasi come ho apprezzato Red XIII (e con questo ho detto TUTTO)

..E' un vero peccato però che non ci sia stata una scena da fraintendimento con Cloud e Lightning che pestavano Manuel per via di Tifa.. GUERRA!!SANGUE!!BOTTE!! :D :D :D :D

Certo che ho notato il nome del collega, ti pare che non facessi caso un dettaglio simile?!

Ultima cosa..il Cokatoris è per caso una gallina? :D
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
..Ahh il richiamo della foresta! Sto iniziando veramente ad apprezzare gli agori, quasi come ho apprezzato Red XIII (e con questo ho detto TUTTO)

Dipende da quanto hai apprezzato Red XIII... Comunque una cosa che non si sa ancora degli agori è che sono custodi di un segreto... Che si scoprirà più avanti. Non tutti, però... Cioè, mi spiego: tutti lo sono, ma inconsciamente..:D


Ultima cosa..il Cokatoris è per caso una gallina? :D

Per Cokatoris intendo quella specie di gallina di FFXII...
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Dipende da quanto hai apprezzato Red XIII... Comunque una cosa che non si sa ancora degli agori è che sono custodi di un segreto... Che si scoprirà più avanti. Non tutti, però... Cioè, mi spiego: tutti lo sono, ma inconsciamente..:D

Come "dipende da quanto hai apprezzato Red XIII"?!? Perchè, c'è un modo di giocare a FF7 che NON prevede il totale apprezzamento verso Red e i Difensori di Cosmo Canyon??? Anch'io sono figlio di Seto, il Grande!!!!!
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
IVALICE
-Ciel-
--Negozio di Barret--

Barret: Toh, è quasi mezzogiorno: Laguna dovrebbe essere qui a momenti...
Cloud alzò leggermente la testa. Era sempre seduto allo stesso modo. Manuel stava curiosando qua e là, finchè non vide...
Manuel: Barret!
Barret si sporse dal bancone per vedere.
Barret: Ah, quello è l'angolo dove Laguna mette tutta la sua roba. Roba che, bene o male, non gli serve più... Perchè? Che hai trovato?
Manuel lo raggiunse, teneva in mano qualcosa.
Barret: Ah, si! Quei dannati proiettili! Una volta me ne è caduto uno e si è rotto, mi ha congelato tutto il negozio!
Manuel: Questi li ha fatti Laguna?
Barret: Si, perchè?
Manuel estrasse uno dei proiettili che aveva in tasca. Erano identici. C'era perfino lo stesso marchio sul sotto, che Manuel non aveva mai notato. Era una "L" tutta decorata.
Lightning: Sono uguali! Pensi che Laguna...
Manuel: Non lo escludo. Spiegherebbe perchè mi suona così familiare...
Barret: Uh? Spiegatevi...
Manuel: Guarda.
Estrasse la sua pistola grande e rossa e la posò sul bancone di Barret.
Manuel: Credi che sia opera di Laguna?
Barret: Sembra il tipo di cosa che costruirebbe lui, si. Per esserne sicuri dovresti cercare il marchio di Laguna... E' una "L"...
Manuel si mise ad esaminare la pistola. Sotto l'impugnatura notò quella piccola "L" decorata, che c'era anche nei proiettili. Poi vide un flashback.
Entrò in un piccolo negozietto del suo villaggio natale, Fahret, un negozio nuovo. Il proprietario l'aveva appena affittato. C'era solo una persona, il proprietario probabilmente. Certo, non avrebbe mai fatto in tempo ad assumere nessuno, era arrivato solo il giorno prima...
Proprietario: Salve, desidera?
Il proprietario era un uomo alto e abbastanza magro. Aveva gli occhi azzurri, e dei lunghi capelli marroni e lisci, che gli ricadevano sulle spalle. Indossava una semplice camicia azzurra con i bottoni bianchi e le maniche tirate su.
Manuel: Buon giorno! Ho visto un negozio nuovo... Cosa vendete di bello?
Proprietario: La mia bottega ripara e costruisce armi su richiesta! E' interessato?
Manuel: Mi dia pure del tu, se vuole. Mi chiamo Manuel.
L'uomo al di là del bancone tese una mano grande e piena di cicatrici, una mano da lavoratore.
Proprietario: Laguna, molto piacere! Devi avere più o meno l'età di mio figlio...
Manuel la strinse.
Manuel: Suo figlio? Ma mi sembrava che fosse qui da solo...
Laguna: Eeeh... Che ci vuoi fare, ha preferito restare a casa con sua madre... Mah, gli adolescenti di oggi... Io avrei letteralmente fatto i salti di gioia se mio padre mi avesse proposto di viaggiare per il mondo... A te piace viaggiare?
Manuel: Mi piacerebbe, ma non sono mai arrivato al di là delle pianure Iaguaro... Ma quando sarò cresciuto, viaggierò per tutto il mondo!
Laguna: Molto bene, è bello vedere che alcuni giovani amano ancora l'avventura! Quanti anni hai?
Manuel: Sedici. Fra un paio di mesi ne faccio diciassette.
Laguna: Due anni più di mio figlio! Sei quasi un uomo ormai... Hai già ricevuto la tua prima arma?
Manuel scosse la testa.
Manuel: Non me la posso permettere... Dovrò prima trovarmi un lavoro...
Laguna: Hm. Un vero peccato! Verresti con me?
Manuel: Dove?
Laguna: Nel retro della bottega.
Manuel lo seguì nel retro. Laguna accese la luce, e davanti agli occhi di Manuel si presentarono le armi più strane che avesse mai visto. Quelle che attiravano di più erano due. Una grande pistola rossa, con una canna rettangolare che presentava due scanalature. Aveva due fori per i proiettili all'estremità. Il grilletto era dorato. L'altra era un'arma in tutto simile ad una normale pistola, anzi di un modello un po' vecchio. Di quelle che usavano i cowboy, per intenderci. Al posto della canna, però, c'era una lunga lama grigia e scintillante. Poi ce ne erano altre, metà fucili, metà pistole... Mitragliatori... Tutte armi bizzarre, che Manuel non aveva mai visto.
Laguna: Le ho costruite tutte io... Ti piacciono?
Manuel: Sono... Molto belle! Sei davvero bravo...
Laguna sembrava compiaciuto.
Laguna: Grazie. Guarda...
Prese con delicatezza, come se prendesse in braccio un bambino, quella metà pistola, metà lama, che aveva attirato l'attenzione di Manuel.
Laguna: La voglio regalare a mio figlio, per il suo compleanno... Credi che gli piacerà?
Manuel: Sono certo che l'adorerà...
Laguna sorrise debolmente, come se lo ritenesse improbabile.
Laguna: Lo spero... E questa rossa? Ti piace?
Manuel: Molto! E' davvero bella.
Laguna: Provala, avanti!
Manuel: Davvero?
Laguna: Sicuro! Avanti...
La estrasse dallo scaffale in cui era riposta, e la porse a Manuel.
Laguna: Prova a centrare il bersaglio!
Indicava un bersaglio dall'altra parte della stanza. Manuel impugnò la pistola con entrambe le mani, e puntò al bersaglio. Fece fuoco, mancò di un centimetro scarso il centro del bersaglio.
Laguna: Bel colpo! Avevi mai sparato prima d'ora?
Manuel: No, mai...
Laguna: Allora direi che sei un tiratore nato! Hai una buona mira, ragazzo... Con un po' di allenamento potresti diventare molto bravo...
Manuel: E... Come dovrei allenarmi? Senza armi, nè allenatori...
Laguna: Niente allenatori? Tsk! Credi che faccia entrare nel retro chiunque?
Manuel: Mi... Insegnerai a sparare?
Laguna: Se ti va, certo!
Manuel tornò al presente.
Lightning: Manuel! Ti senti bene?
Manuel: Si, io... Stavo avendo un flashback... Su Laguna...
Barret: Davvero? E cosa hai visto?
Manuel raccontò il flashback ai compagni.
Lightning: Quindi tu non sei di Khan... Sei di Fahret... Comunque ti ricordi altro, dopo di questo?
Manuel: Si, mi ricordo che sono tornato da lui ogni pomeriggio, per una settimana, e mi ha insegnato a sparare, e ad usare i colpi speciali di quella pistola... Fino a quando...
Lightning: Fino a quando...?
Manuel: Fino a quando...
Manuel ebbe un'altro flashback.
Era una mattina di primavera, fresca e profumata. Il ragazzo vide sua sorella Tifa che andava a prendere la posta nella cassetta delle lettere. Ricordava anche che erano orfani, e vivevano da soli nella casa che una volta ospitava tutta la famiglia. Tifa aveva già ventitrè anni e lui sedici, per cui se la cavavano anche da soli, ormai...
La ragazza tornò con un grosso pacco.
Tifa: Manuel! Questo è per te!
Manuel non se l'aspettava. Si diresse in cucina, e lesse le lettera che accompagnava il pacco.
"Caro Manuel,
ormai avevo perso ogni fiducia sugli adolescenti di oggi, ma incontrarti mi ha fatto ricredere. Lo spirito avventuroso non si è ancora estinto del tutto nei giovani, e confido che materrai fede alla tua promessa, e che viaggerai più che potrai. E mentre viaggierai, cerca di conoscere più persone che puoi, e farti molti amici! Ah, un ultimo consiglio: se vuoi viaggiare ti auguro di trovare un buon compagno, perchè viaggiare può essere piacevole, ma se si è da soli, a volte sarà dura... Te lo dice uno che ha viaggiato quasi sempre da solo...
Buona fortuna!
Laguna Loire
P.S. Nel pacco c'è qualcosa che potrebbe esserti utile per quando viaggerai e sarai in pericolo..."

Ma Manuel non aprì il pacco: si precipitò fuori, verso il centro del paese, e vide che il negozio di Laguna era vuoto e chiuso, con una scritta cubitale "Affittasi". Era deluso, e leggermente amareggiato. Sentiva che Laguna aveva ancora molto da insegnargli. Tornò a casa ed aprì il pacco. Estrasse una pistola rossa e grande, che ormai conosceva bene.
 

Odstarva

Ashaad Nehraa Talan
IVALICE
-Ciel-
--Negozio di Barret--

Manuel raccontò il secondo flashback. Poco dopo la porta del nogozio si aprì. Barret si sporse dal bancone, per vedere chi fosse, e rimase leggermente deluso: era solo un cliente.
Cliente: Salve, Barret! Gli affari vanno a gonfie vele, eh?
Barret: No, sono solo amici che mi son venuti a trovare... Che posso fare per te?
Cliente: La mia spada si è crepata... Pui darci un'occhiata, per favore?
Il cliente porse a Barret una comune spada, con l'elsa di bronzo. Aveva una piccola crepa.
Barret: Non è nulla di serio, passa pure domani a riprenderla...
Cliente: Grazie, Barret! Ciao!
Si diresse verso la porta ed uscì.
Barret: Accidenti, credevo proprio che fosse Laguna...
Manuel e Lightning erano un po' delusi. Evidentemente credevano la stessa cosa. Poco dopo la porta si aprì di nuovo, ed entrò un uomo con i capelli lunghi e castani, che gli ricadevano lisci sulle spalle. Indossava un gilet di pelle marrone aperto, e sotto una maglietta a maniche corte celeste. Aveva dei lunghi pantaloni grigi, ed un paio di scarpe nere.
Barret: Salve, Laguna!
Laguna: Salve, Barret! Si lavora, eh?
Barret: Tsk! Fra poco lavorerai anche tu, non ti preoccupare...
Poi si guardarono ed iniziarono a ridere. Laguna si fermò: aveva notato Manuel, insieme a Lightning.
Laguna: Possibile che tu sia... Il giovane Manuel? Conosci Barret!?
Manuel: Proprio io... Ciao, Laguna!
Laguna: Sei cresciuto, eh? Vedo che alla fine sei riuscito a viaggiare... -guardò Lightning- e hai anche seguito il mio consiglio, vedo... - si avvicinò a Manuel sussurrando- hai buon gusto, per sceglierti i compagni, ragazzo. Non avrei saputo fare di meglio...
Lightning: Mi chiamo Lightning, molto piacere.
Laguna: Molto piacere. Ehi... C'è anche Cloud! Quanto è piccolo il mondo...
Cloud fece un cenno con il capo.
Cloud: 'Laguna...
Laguna: Non sei cambiato per niente, eh?
Poi rise.
Laguna: Che bello essere tornati a casa! Inizio ed essere troppo vecchio, per viaggiare così tanto...
Poi rise nuovamente.
Laguna: Manuel! Come va con la tua pistola?
Manuel: Alla grande, grazie mille! Alla fine sei riuscito a trascinare tuo figlio in giro con te?
Laguna: Si, alla fine ce l'ho fatta...
Non sembrava che fosse contentissimo di essersi portato il figlio in vacanza.
Barret: Ehi, a proposito... Dov'è? Credevo che venisse anche lui al negozio...
Laguna: Ha preferito tornare a casa... Mah, adolescenti.
Laguna: Ehi, Manuel... A proposito della tua pistola... Ho scoperto una cosa...
Manuel: Uh? Che cosa?
Laguna: Sai quei proiettili che contengono le magie elementali Firaga, Thundaga e Blizzaga?
Manuel annuì.
Laguna: Il principio di funzionamento di tutte le magie, così come di questi proiettili, è quello di usare l'energia sprigionata dal fuoco, dal tuono e dal ghiaccio. Sarebbe possibile quindi usare anche il potere della terra, della foresta, del vento, e di moltre altre cose. Io ho costruito solo i proiettili con gli elementi di base.
Manuel: Quindi sarebbe possibile creare altri tipi di proiettili?
Laguna: Si, ma la vera scoperta è che... Si può incanalare ed usare anche l'energia degli esseri viventi, come i Kyactus, i Chocobo... Ma anche i Viverna o i Garuda, per esempio. Forse anche dell'uomo. Tuttavia è solo in teoria, perchè credo che sia necessario che l'individuo decida di propria iniziativa di trasformarsi in energia... Non so se mi spiego...
Barret: Non molto, a dire il vero...
Laguna: Mentre stavo viaggiando, ho visto una scena che mi ha colpito molto. Uno Iaguaro aveva attaccato due Kyactus, ed io mi trovavo nelle vicinanze, e li stavo guardando. Era il ciclo naturale, predatore mangia preda, perciò li ho lasciati fare. Poi ho visto una cosa che non mi sarei mai aspettato di vedere: uno dei due Kyactus, ferito ed allo stremo delle forze, si è trasformato in una piccola nuvola verde, ed è entrato nel corpo dell'altro. Dall'altro Kyactus è uscito un fascio di luce verde, che ha colpito lo Iaguaro e lo ha steso. Il Kyactus che si era trasformato in nuvola, però, non è più riapparso.
Manuel: E... Quindi?
Laguna: E' un ipotesi, ma credo che uno dei Kyactus, abbia deciso di sacrificarsi per salvare l'altro. Si sia trasformato in questa "energia" e sia entrato nel corpo dell'altro. L'altro ha "lanciato" l'energia del suo compagno verso il bersaglio, ed una volta colpito l'energia è scomparsa. Il principio di funzionamento è uguale a quello dei tuoi proiettili, Manuel... Capisci?
Manuel: Credo... Credo di sì...
Lightning: Un momento! Ma come facciamo noi a convincere un essere vivente a trasformarsi in energia per noi?
Laguna: Capisci perchè è solo in teoria? Non ho trovato nessun animale che si trasformasse per me, e provarlo su un essere umano... Comportava la sua probabile scomparsa, per cui non me la sono sentita... Però tutte le grandi invenzioni nascono da una teoria, no?
Barret sembrava colpito, Manuel e Lightning sembravano preoccupati. Cloud non si perdeva una parola.
Barret: Una teoria affascinante. Se funzionasse...
Manuel:... Potremmo usare l'enorme energia del mondo come un'arma! Ma questo è...
Lightning:... Terribile! Se cadesse nelle mani sbagliate... Nelle mani di Cid...
Laguna: Sì, ci ho pensato. Ed è per questo che ho deciso di rinunciare al progetto. E' la cosa migliore. Però avevo costruito un proiettile vuoto, per una fase sperimentale che non ho mai portato a termine e... Prendilo tu, Manuel. Magari un giorno ti sarà utile... Altrimenti tienilo come portafortuna!
Laguna porse a Manuel un proiettile con la punta e il fondo dorati, ed in mezzo una piccola capsula di vetro vuota. Manuel lo guardò, poi lo prese.
Manuel: Grazie, Laguna.
Laguna: Dovete mantenere il segreto sulle mie teorie. Devono rimanere fra queste mura.
Manuel: D'accordo.
Barret: Non ti preoccupare!
Lightning: Sì.
Laguna:... Cloud?
Cloud: Non c'è pericolo.
Cloud, anche se non sembrava, aveva ascoltato ogni singola parola della conversazione, ed aveva memorizzato tutto. Laguna era davvero un inventore straordinario.
Il resto del pomeriggio passò, Cloud rimase sempre seduto nella stessa posizione a terra, e con la coda dell'occhio guardava Barret e Laguna che riparavano la sua spada. Manuel e Lightning cercarono di rendersi utili come potevano, ma quando videro che erano d'intralcio, più che di aiuto, decisero di uscire, e girarono un po' per Ciel.
Verso sera tornarono alla bottega di Barret, e videro che lui e Laguna avevano già finito di riparare l'enorme spada di Cloud. Barret aveva anche riparato, in cinque minuti, la spada dell'altro cliente.
Cloud aveva afferrato la sua spada con una mano sola, e l'aveva fatta volteggiare elegantemente sopra la sua testa, prima di caricarsela sulla schiena. Manuel e Lightning lo avevano guardato stupiti. Come diavolo faceva ad usare una spada del genere con una mano sola? Laguna e Barret, invece, non emisero un fiato. Evidentemente non era la prima volta che vedevano Cloud usare quella spada.
Cloud: Ottimo. Grazie.
Barret: Figurati!
Laguna: E' stato un piacere!
Barret: Si è fatto tardi, ormai è ora di chiudere!
Laguna: Si, Hai ragione Barret. Voi vi fermerete qui a lungo?
Lightning: Pensavamo di partire domani mattina...
Manuel: Ma non possiamo parlare per Cloud.
Cloud: Mi devo recare nel campo della Resistenza pochi chilometri a nord di Ciel.
Manuel: Capisco. Noi invece dobbiamo... Far visita ad un amico, diciamo.
Laguna: Capisco, allora ci dobbiamo salutare, ora... Lightning, è stato un piacere...
Lightning: Grazie, Laguna. Anche per me.
Laguna:...'Cloud...
Cloud: 'Laguna...
Laguna:... E Manuel.
Manuel: Ci dobbiamo già salutare?
Laguna: Si, ma questa volta sei tu che parti...
 

Doomrider

Guerriero della Luce
Figata!! Anch'io voglio trasformare il mondo in energia.. giusto per spaccare il c...o a un paio di persone di mia conoscenza.. :vampi:
Cloud: ..
Doom: Se OSI parlare, farai compagnia a quel paio di persone!! (sempre che Laguna voglia spiegarmi gentilmente come si fa.. :D)
Nuova partenza dunque! i tre già si divideranno? Peccato..
 
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