A mio modo di vedere è il migliore al quale abbia giocato:
Personaggi
Le tematiche trattate sono tante e varie (ma non ne parlo altrimenti facciamo notte) e si intrecciano in continuazione fino al lungo finale che scioglie quasi (e dico quasi perchè ancora oggi qualcosina mi sfugge) tutti i nodi. Non c'è un personaggio fuori posto: di sicuro alcuni hanno una maggiore rilevanza che non altri (e in quale film/romanzo/fumetto/gioco non capita?), ma non vedo un grosso squilibrio a favore del protagonista e della deuteragonista. Ognuno di essi è riuscito benissimo, sia prendendo in esame le sue peculiari caratteristiche, sia le relazioni biunivoche che sorgono a coppie tra i diversi personaggi (es. Gidan/Daga, Vivi/Steiner, Eiko/Daga, Gidan/Amarant e così via). Probabilmente l'unica cosa che avrei aggiunto è un'apparizione in più di Flatrey per approfondire la sottotrama con Freija. Di sicuro comunque si potrebbe obiettare che tra gli otto personaggi principali ve n'è uno che non è propriamente inserito a fondo nella storia, ossia Quina. E in effetti stiamo parlando di un'obesa maga blu mangia-rane che segue il cast solo per mangiare o conoscere qualcosa di più sull'arte culinaria. Ed è forse l'unico personaggio a relazionarsi esclusivamente con Gidan, senza creare altre di quelle relazioni biunivoche cui accennavo prima. Per me Quina ha una relazione particolare con tutta la trama: essa ne è l'elemento dissacrante, una sorta di Groucho Marx spostato da Dylan Dog in FFIX. Non importa quanto grande sia il pericolo, o quanto forte il nemico da affrontare, Quina passa sopra ogni problema con massime di tradizione popolare (e culinaria) che nulla hanno da invidiare alle citazioni latine di Steiner.
Ambientazione
Personalmente preferisco le ambientazioni fantasy di FFIX (più in stile classico, riferendomi ovviamente ai videogiochi di ruolo) ai mondi steam-punk, futuristici e post-apocalittici dei tre capitoli che hanno preceduto questo gioco. Borghi, castelli, foreste, grotte, villaggi, un accenno di tecnologia (idrovolanti, treni e poco altro): nulla a che vedere con Midgar o Esthar City (per non parlare di Deling City, una città che potrebbe benissimo trovarsi nel nostro mondo). Il ritorno a una grafica più fantasiosa (qui mi riferisco ai personaggi) non credo disturbi più di tanto il prodotto finale: è una semplice scelta di stile, diversa da quella fatta per FFVIII. Certo, se la scelta fosse stata come quella di FFVII, con i personaggi che cambiavano fattezze fisiche passando in battaglia, si sarebbe fatto un deciso passo indietro.
Battaglie
Un'altra cosa che ho apprezzato tantissimo è la diversificazione tra i personaggi: in FFIX abbiamo due ladri, due maghe bianche, un mago nero, una maga blu, un cavaliere e una draghiera. Tutti e otto hanno caratteristiche differenti, sia come tecniche (anche i due ladri sono diversi tra di loro, e le due maghe bianche hanno invocazioni diverse e non tutte le magie in comune) che come parametri. Diverse abilità "passive" sono identiche, ma alcune sono esclusive. Niente a che vedere con altri capitoli della saga: in FFVII e in FFVIII tutti i personaggi possono fare tutto e, a parte qualche leggera differenza parametrica, le uniche cose che li differenziano in battaglia sono le tecniche speciali. In FFX le differenze parametriche scompaiono con la sferografia, in FFXII a scomparire sono le tecniche speciali, nel senso che, pur avendo effetti scenici diversi, hanno tutte la medesima potenza.
Difficoltà
Il gioco non si può certo definire difficile. Il sistema di sviluppo è elementare (crescere di livello e imparare/assegnare le abilità) e i nemici non sono questa gran cosa (d'altro canto il boss più forte è un pallone gigante). Forse è per questo che hanno inserito la corsa contro il tempo per la Excalibur II, per dare un diverso livello di difficoltà. In ogni caso io in genere più che sulla difficoltà mi concentro sulla longevità: completare FFIX con tutte le missioni secondarie e compagnia cantando richiede un certo tempo e un certo impegno (dannato salto con la corda!)
Chicca
Ho gradito tantissimo gli ETR (eventi in tempo reale), un utilissimo strumento che aggiunge tante cose a livello di trama e che è affidato completamente al giocatore.
Vorrei dire qualcosa anche su Kuja, Garland, il Tetra Master, ecc. ma mi sa che ho già esagerato