Final Fantasy V è stato un gioco sfortunato.
E' venuto subito dopo un gioco bellissimo (FFIV) dalla trama stupenda, profonda, matura ed epica, e si è subito ritrovato dopo qualche anno un altro capitolo (FFVI) altrettanto eccezionale.
Questo ovviamente se consideriamo solo l'aspetto narrativo...
Oramai anche le pietre sanno che FFV è famoso per la sua giocabilità straordinaria, che secondo alcuni fa da contraltare ad una trama modesta (sempre secondo alcuni persino mediocre!).
Ora...io ho giocato bene FFV.
Giocai a suo tempo la versione tradotta amatorialmente in inglese su emulazione (FFV non fu tradotto originariamente all'epoca per il mercato americano del SNES), e nonostante ne apprezzai pienamente la magnifica giocabilità e colonna sonora devo ammettere che la sceneggiatura non mi colpì molto.
Stessa impressione per la versione PS.
Poi arrivò il GBA.
E devo dire che a quel punto ti rendi conto di come una buona traduzione faccia DAVVERO la differenza!
Giocato su GBA il tanto bistrattato FFV risplende di luce propria.
Mettendo sempre da parte tutto ciò che è gioco, e che è stato ampiamente valutato ed apprezzato (secondo me la giocabilità di FFV è una delle più complesse, equilibrate, profonde e sorprendenti che abbia mai visto in un JRPG...per non parlare della grafica semplice ma fine e curata, e della BELLISSIMA colonna sonora), la storia di FFV è un'OTTIMA storia.
Ripeto: un'OTTIMA storia, molto ben raccontata con un intreccio ricco di colpi di scena e dal ritmo incalzante, con degli splendidi personaggi ed un buon sfondo contestuale.
Aspetta aspetta....splendidi personaggi?? Storia ben raccontata??
Molti di voi storceranno il naso...
Final Fantasy V è una storia fiabesca.
Come lo è stato Final Fantasy III (da cui ha preso moltissimi spunti...e non solo narrativi!).
Come lo è stato Final Fantasy I...e come sarà l'ultimo Final Fantasy fiabesco, ovvero Final Fantasy IX!
Una favola si basa su canoni stilistici e narrativi ben precisi, con simboli evidenti e sempre contrapposti (il bene è evidente e non ha ambiguità, altrettanto il male), caratteri nitidi, dialoghi espliciti, morale obbligatoria.
Un impianto narrativo favolistico come questo è ben rappresentato da Final Fantasy V, che invece di investire il suo narrare in storie di epicità ricercata e spesso tragica, preferisce raccontare un'avventura apparentemente leggera, ricca di umorismi genuini, ma anche di momenti, difficili, drammatici e toccanti, ma senza mai dimenticare la poesia (che del resto diventerà un marchio distintivo di MOLTI MA NON TUTTI i Final Fantasy) e la malinconia (che anzi sottende gran parte del gioco).
Devo dire che ho molto amato la storia di FFV.
Mi è bastato vedere come è stata raccontata l'AMICIZIA, unico vero tema della storia.
Pochi, pochissimi personaggi, perfettamente delineati e dalla psicologia molto ben sviluppata (ricordo sempre che parlo della versione GBA...l'ultima arrivata e finora la migliore!), sono il gruppo interamente protagonista del gioco.
Insieme sono un'unità imprescindibile, non solo ludica, ma soprattutto concettualmente umana. Ad essi si affiancano altri "amici" imprescindibili, vedi i vari "animali" e non solo, col quale ognuno di essi ha un rapporto profondo ed importante.
Se ci fate caso sembra proprio che tutta la storia di FFV ruoti intorno alle amicizie (a volte tenere, a volte difficili) fra i personaggi primari e quelli che li circondano, quasi dimenticando una storia di fondo (quella Exdeath) senz'altro intrigante e ben raccontata, ma messa quasi in secondo piano!
Se allora si fa caso a tutto questo ci si rende conto di come FFV non sia poi così banale e superficiale, ci si rende conto di come il rapporto fra un Galuf e sua nipote Krile sia molto più sentito e profondo di quello di un Tidus e suo padre Jecht. E lo stesso vale per Bartz ed il suo amico chocobo, per Lenna ed il suo Drago, per Faris ed la sua creatura marina.
4 personaggi, 4 elementi naturali (ognuno di essi rappresenta un preciso elemento naturale), un'unica storia di amicizia, di coraggio, di lealtà.
C'è molto da rivalutare in una storia come questa...
Voglio ricordare solo un passaggio (cercherò di non spoilerare troppo!):
Ad un certo punto un personaggio importante muore, tragicamente (e splendidamente aggiungo...), a quel punto l'altro personaggio a cui è legato si accascia a terra e piange, la musica si fa triste e meravigliosamente commovente, tu (come gruppo) inizialmente non puoi muoverti...poi passano alcuni secondi, resci a muoverti ma ti rendi conto che non serve a niente...devono passare molti altri secondi (quasi un minuto!), affinchè quel personaggio distrutto dal dolore possa rialzarsi e riprendere assieme a te il cammino.
Allora ti rendi conto che è il gioco stesso a richiederti quel "minuto di silenzio", è compito tuo stare zitto, e soffrire almeno un pochino assieme a quel personaggio che seduto a terra non riesce a parlare.
Dinanzi a quel "silenzio", a cui ogni giocatore è tenuto emotivamente a partecipare, ci si rende conto dell'immensità di questo capolavoro.
Meglio di mille parole inutili e dialoghi ridondanti ed esagerati...