Sey si alzò in piedi, ripulendosi l’abito sporco di terra e polvere, davanti a lui c’era un ragazzo, forse più piccolo di lui, ma della sua stessa altezza, portava solo dei pantaloni ed una cannottiera bruciacchiata, la pelle era piuttosto scura ed abbronzata, gli occhi di un castano quasi nero, così come i capelli, foltissimi, e le sopracciglia, inarcate come a manifestare stupore.
-Stai bene?-chiese il ragazzo a Sey.
-Ehm...s-sì. Ma tu chi sei, non credo di averti mai visto da queste parti.
-Già, ci chiedevamo la stessa cosa noi due, dopo averti visto, con quella tunica, sembri quasi uscito da un cartone animato, eheh!- disse una voce dietro il primo ragazzo -Piacere di conoscerti, amico, sono Fedex, Fede, per gli amici, e lui è Jai-v.
-Potevi risparmiarti la battuta, Fede- disse Jai, spostandosi e mostrando Fede.
Era disteso sull’erba, con il gomito poggiato per terra che sorreggeva la testa, ed un’aria svogliata, portava un paio di occhiali piccoli e rotondi, aveva delle sopracciglia molto spesse, e dei capelli di un colore molto simile a quello del suo compare, seppur non così scuri. Vestiva con un paio di pantaloncini corti di jeans, che gli scendevano fino alle caviglie, ed una canotta di color nero. Possedeva la pelle meno abbronzata di Jai, particolare che non fu subito notato da Sey, il quale guardò molto attentamente la chitara dietro di lui, di un insolito colore nerissimo, con degli stranissimi segni sulla tastiera (manico, per intenderci).
-Piacere di conoscervi, sono Seymour. Ma, perché portate quei vestiti stranissimi, non siete di queste parti, vero?
-Veramente- disse il ragazzo con la pelle più scura -ci domandiamo anche noi perché siamo qui, abbiamo visto un globo nero e viola, e subito dopo ci siamo ritrovati qui, e Fede aveva quella strana chitarra con se. Ci potresti dire dove siamo, per piacere?
-Città di Hakkar, e, se proprio volete saperlo, siete sul pianeta Beta18, al comando dell’Imperatore Galattico,ma questa è tutta una questione di storia che...
-Certo, a noi non interessa, quello che vogliamo sapere è come diavolo siamo arrivati fin qui?
-Beh, avete visto un globo nero eh? Sono stato io, con la Distorsione Temporale, che...
Jai, sentendo le sue parole, lo afferrò per il bavero della tunica.
-Senti, non siamo qui per sentire le tue balle, dicci la verità, e non ci prendere per i fondelli parlandoci di Distorsioni e scemenze simili, eh?
Lo strattonò, e li strappò completamente la parte superiore dell’abito, mostrando il petto nudo di Sey.
-Vedi, tu possiedi una forza simile, perché sei venuto qui, è successo altre volte che quelli del mio clan trasportassero qui gente estranea e senza poteri, ma qui, ognuno ha dei particolari poteri soprannaturali, quello che hai tu, è una superforza tipica di alcuni clan.
Detto questo, si allontanò e fissò l’altro ragazzo, che, come il primo, aveva un’aria quasi spaventata.
-Anche lui avrà dei poteri, che magari consistono nel suono della sua chitarra, comunque venite con me, vi porterò a casa mia. E’ mio dovere aiutarvi, visto che vi ho portati io qui.
I due lo seguirono stralunati, ma anche un po’ entusiasti della nuova vita che li attendeva.