Arieccomi qua...Vediamo un po' cosa riesco a cavar fuori dalla mia mente contorta. Improvviso:
Il gioco inizia all'interno di una grande città. Non si hanno obiettivi, non viene detto cosa si deve fare...Praticamente si viene lasciati liberi di fare ciò che più pare e piace. Trascorsi una decina di minuti, appare una scena di una violentissima catastrofe...Praticamente una Apocalisse a cielo aperto.
Tutto il mondo ne esce martoriato, la civiltà si alza a fatica dalle sue ceneri. Passano anni, e tutto sembra essere tornato come prima.
Ma un giorno un indovino passa una delle sue notti peggiori: percepisce l'avvento di una seconda catastrofe, ben più potente della prima, che annienterebbe il mondo intero in un sol soffio. A seguito di queste sue visioni, annuncia che - benchè ora si sappia in anticipo cosa accadrà - la magia non potrà fare nulla per impedire la distruzione della civiltà. A salvare il mondo, continua l'indovino, potrà solo essere qualcosa che lui chiama "tecnologia"...In sogno la tecnologia gli era apparsa come un insieme di congegni artificiali in grado di fare da se' ciò che gli abitanti di quel pianeta erano stati finora in grado di fare solo con la magia. La magia, essendo un'arte occulta, richiede a chi la usa di essere in quel momento connesso alle dimensioni superiori del suo essere..Connessione praticamente impossibile se chi intende usarla è in preda alla paura. Non tutti nel momento finale e decisivo riusciranno ad avere una saldezza d'animo tale da vincere la paura generata da quella situazione, quindi solo in pochi riuscirebbero ad utilizzare la magia...A poco servirebbe l'operato di quei pochi contro la terribile minaccia che si sta rivelando. Ecco dunque il motivo di impiegare un sostituto per la magia, qualcosa che non risenta delle condizioni psicologiche delle persone che la utilizzano.
"Ma non preoccupatevi" concluse l'indovino prima di morire...Avrete ancora tempo.
Il mondo e lo stile di vita vennero quindi completamente stravolti nel giro di un mezzo secolo; gran parte della gente non sembrò affatto provare nostalgia per la vecchia era. Era tutto incredibilmente più comodo senza la costante necessità di appellarsi alla magia per alimentarsi e per difendersi dai predatori: le macchine pensavano a tutto per loro. La gente cominciò presto a nutrire un feroce odio verso quella minor parte di persone rimaste ancorate alle antiche tradizioni esoteriche dell'occulto: i protagonisti della storia appartengono appunto a questa minoranza.
Dall'odio si passa presto alla paura irrazionale, vengono messe taglie sulle loro teste. Si teme infatti che stiano complottando per sovvertire l'ordine del nuovo mondo tecnologico, al fine di riportarlo com'era una volta.
A questo punto quindi il gioco si snoderà a grandi linee attorno al tema "Protagonisti contro tutti"...Un po' come gli L'Cie e il corpo Psicom di Cocoon in Final Fantasy XIII
Durante una delle loro fughe, in un giorno di tormenta di neve, i nostri capiscono di essere finiti davanti a quella che un tempo era stata la dimora dell'indovino, quello che aveva predetto l'avvento della fine del mondo.
Decidono di rifugiarsi lì dentro almeno fino alla fine della tormenta.
E' così che scoprono la presenza di un mucchio di carte mezze rovinate, piene zeppe di uno strano linguaggio cifrato.
Arriva il momento in cui riescono a decifrarli, capendo che tutto quanto era stato soltanto un'enorme messa in scena: l'indovino in realtà agiva per conto del Signore del Male (scusate la banalità ma non so proprio che altro nome usare!).
La prima catastrofe era stata progettata a tavolino per far temere una seconda che non si sarebbe mai verificata. A questo problema inesistente, con l'aiuto della paura ancora presente per la catastrofe appena passata, l'indovino aveva il compito di offrire una soluzione che in realtà era una trappola, spacciandola appunto per una rivelazione avuta in sogno.
La tecnologia avrebbe divorato l'anima del genere umano, facendogli perdere interesse per tutto ciò che non apparteneva al mondo dei cinque sensi. In questo nuovo mondo gli uomini avrebbero dimenticato le arti magiche, ciò di cui erano capaci un tempo e che li rendeva esseri superiori.
Il piano era quello di renderli controllabili come delle marionette programmate per rispondere solo a certi stimoli.
A quel punto i nostri protagonisti decidono che è arrivato il momento di salvare l'umanità, non con la tecnologia, ciò che essa ama, ma proprio con ciò che esse teme; la magia.
FINE....