Quoto Epyon per l'ottima analisi che condivido in pieno.
Tuttavia vorrei chirire alcune concetti, specie quando si sente che la Square Enix punta tutto sulla grafica, sugli effetti speciali etc etc.
La Square ha sempre puntato non molto, ma moltissimo sulla grafica, e questo sin dai tempi dei primi capitoli FF in 2d, dove i capitoli erano sempre all'avanguardia per quanto riguardava la realizzazione tecnica.
La differenza era però data dal fatto che non si curava solo l'aspetto grafico, ma con il passare del tempo e con i successivi titoli si cercava di migliorare passo dopo passo trama e gameplay, tentando di unire una grande profondità nella storia con sistemi di gioco sempre più funzionali, capaci di essere allo stesso tepo rapidi e strategici.
Il problema (se così lo vogliamo chiamare) di Square Enix è che hanno completamente perso il bandolo della matassa, e se in un primo momento anch'io credevo che con continue innovazioni nel gameplay avrebbero potuto creare un nuovo capolavoro, dopo FF XII (che reputo un ottimo titolo, ma al di sotto delle mie aspettative e di certo non mi ha fatto gridare al miracolo) mi sono reso conto che forse alla Square non si ricordano più come si sfornano titoli immortali. Se in un primo momento pensavo che questa fosse solamente la conseguenza della nuova politica dopo la fusione con Enix mi sono però ricordato che la casa del chocobo non riesce a sfornare un capitolo di FF capace di accostarsi al VI o VII capitolo da circa un decennio.
Sia ben chiaro, sono oltre 20 anni che la Square tenta di stupire attraverso innovazioni su innovazioni, ma pare che questo sperimentare a tutti i costi abbia portato troppo lontana dalla strada maestra la software house nipponica, così ci troviamo di fronte ad ottimi giochi ma con qualche pecca che avrebbe potuto essere evitata solamente guardando a ciò che di buono era già stato fatto precedentemente (e di titoli da prendere come esempio non ne mancano di certo).
Quando dico questo mi riferisco agli ultimi titoli di FF analizzati da un punto di vista del gameplay: si passa così da si sistemi di gameplay immediati che però peccano in funzionalità e sono molto limitativi (FF VIII) , a quelli che portano ad avere personaggi fotocopia (FF X) e per quanto funzionali sono di una macchinosità e lentezza quasi esasperante (FF XII). Oltre a questo aspetto ci sarebbe anche da criticare alcune scelte nello sviluppo di alcune trame di gioco, o della approssimativa o del tutto assente caratterizzazione dei personaggi.
Secondo me il motivo principale è il pubblico alla quale sono destinati questi titoli, che non è più un pubblico di nicchia come avveniva fino alla metà degli anni 90, ma un target completamente diverso, e il fatto strano è che il maggior imputato per questo cambio di tendenza è il miglior titolo della saga: FF VII. Dopo l'incredibile successo planetario (del tutto meritato) di questo gioco si sono aperte per sempre le frontiere e i vecchi gdr hanno cessato di essere dei giochi di nicchia, orientandosi con il tempo a diventare ciò che vediamo oggi, degli rpg spuri, o degli action rpg.
Già con FF VIII la Square strizzò l'occhio (o forse tutti e due) al mercato occidentale, lasciandosi alle spalle ciò che l'aveva portata ad essere con ogni probabilità la miglior software house di quel periodo, con FF IX tentarono di recuperare in qualche modo un certo legame con la tradizione della saga, ma non ottennero (per svariati motivi, molti dei quali dovuti non al titolo stesso) il successo sperato.
Il resto è sotto gli occhi di tutti, la saga con il tempo sta abbandonando sempre di più gli elementi che l'hanno resa celebre, e dopo la fusione con Enix questo processo non ha fatto altro che subire una netta accelerazione, e non è un caso che Sakaguchi e Uematsu siano migrati altrove.