Final Fantasy XIII più che un eresia mi sembra sia stato una "necessità".
Square non voleva (o non poteva) spendere troppi soldi e troppo tempo creando un mondo vasto e complesso su delle piattaforme estremamente esigenti sul piano tecnico (PS3/XBOX360), e dunque ha ritenuto opportuno "semplificarsi" la vita "sottraendo" elementi piuttosto che aggiungendoli.
Spesso sento parlare di bisogno di novità, penso che sia legittimo e doveroso rinnovarsi, ma bisogna farlo "espandendo" ed "approfondendo" quanto di buono già si è creato.
Non sottraendo e limitando.
Questo stesso staff aveva già creato dei "limiti" strutturali nel famoso/famigerato FFX, adesso li ha estremizzati nel suo successivo progetto FFXIII.
I limiti non sono cambiamenti, non sono novità, sono barriere che nascono appunto da una "necessità" (tecnica, concettuale, qualunque cosa sia...) che si può condividere o meno, come pure si può apprezzare o meno la bontà del prodotto finale.
Ma non vedo evoluzione in questo senso.
Non vedo crescita, innovazione.
Vedo solo "squilibrio", sbilanciamento ad appannaggio di altri aspetti (magari ottimi), ma nell'insieme non hanno la concretezza dell'armonicamente bello.
Ed io sono sempre stato a favore delle armonie e degli equilibri...
(PS:...sarà pure per questo che per lavoro e passione "combatto" sentitamente gli "squilibri"...)
