Nonostante il tempo che mi ruba Metin...sono riuscita comunque a preparare un altro capitolo...che brava!!
Signori e signore ecco a voi il.....
Capitolo 24
"L'uccellino è uscito dalla gabbia, mio Signore." Disse il soldato inchinandosi.
"Come previsto. Avete abbassato la guardia all'entrata?"
"Si mio signore...ma prima...è arrivata sua figlia...
diceva di dover portare un prigioniero qui...su vostro ordine."
"Mia figlia? Questa si che è una sorpresa...
effettivamente mi stavo chiedendo che fine avesse fatto...ma un prigioniero...?"
Don Aster parve riflettere:
"Trova mia figlia e questo suo prigioniero. Li voglio qui entrambi!"
"Subito, mio signore!"
"E mi raccomando non perdere le tracce della nostra esca!"
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"Bene. Ti saluto."
Erano entrate nel forte senza troppi problemi. La sorveglianza era molto ridotta
e le due guardie all'ingresso non avevano fatto storie.
E ora erano in un lungo corridoio deserto, e Shana fremeva per andarsene.
"Ti ringrazio. Però aspetta...un'ultima domanda:
questo posto è sempre cosi' scaramente sorvegliato?"
La sua compagna pareva preoccupata almeno quanto lei:
"A dire la verità...non credo. C'è qualcosa che non va. Ma non intendo restare per scoprire cosa."
Dorilay annui', sapeva di non poterla trattenere oltre:
"Grazie ancora. Vai pure. Se dovessi incontre di nuovo i miei amici...
Lyli e Dag...ti prego di loro che mi dispiace..."
Shana annui e si voltò decisa:
"Addio. Ti auguro di ritrovare il tuo amico."
Dopo poco si ritovò quindi sola, tra quelle gelide mura, a lei totalemnte sconosciute.
Non so neanche da dove iniziare a cercare.
Iniziò a percorrere i corridoi silenziosamente, aspettandosi di trovarisi prima o poi davanti
a dei soldati. Ma sulla sua strada non trovò nessuno.
Le porte che incrociava erano aperte e non rivelavano che stanza vuote.
Quel silenzio e quella desolazione la spaventavano più di mille uomini armati.
Dove sono tutti?
Erion dove sei?
Alla fine dell' ennesimo corridoio si trovò davanti ad un portone più imponente delgi altri che aveva trovato.
Lo apri' con cautela.
Era apero anche quello.
Ma la scena che trovò all 'interno era ben diversa dalle altre stanze.
Il sangue imbrattava le pareti.
Una corda penzolava dal soffitto.
Ed a terra c'era un mantello, anchesso lordo di sangue.
Davati a lei c'erano i lugubri resti di quella che doveva essere stata una carneficina.
Il cuore le martellava frenetico in petto.
Qualcuno era stato torturato in quella stanza.
O forse peggio.
E quel mantello...no.
Non poteva essere il suo.
Non doveva.
Arretrò spaventata.
Si girò e corse via.
Doveva allontanarsi da quel posto.
Erion non poteva essere li.
Lui stava bene.
Sta bene.
Lui sta bene.
Continuava a ripetersi mentalmente.
Come una preghiera.
Sta bene...
Sta bene...
Sta bene...
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Quanto tempo era che vagava senza meta?
Non lo sapeva.
Dov'erano tutti?
Le guardie sembravano svanite.
E l'uscita???
Doveva esserci un modo per andare via da quel posto.
In una stanza aveva trovato un cambio d'abiti e delle armi.
E ora continuava a correre da un corridoio all'altro avvolto in un mantello nero.
se almeno avesse trovato una finestra.
Con un incantesimo di levitazione sarebbe riuscito ad andarsene.
Ma quel forte sembrava un labirinto.
Poi arrivò a delle scale.
Era sulla buona strada.
Se fosse risalito in alto prima o poi avrebbe trovato una via d'uscita.
Si mise quindi a correre su per le scale.
Era quasi arrivato al terzo piano quando vide la figura sfrecciargli davanti.
Agile e aggraziata, gli aveva tagliato la strada senza vederlo.
Per un attmo pensò di averla solo sognata.
Ma poi la vide chiaramente.
Era davvero lei!
Era li per lui?
Non era possibile!
Perchè?
Non avrebbe dovuto!
Correva come se fuggise da qualcosa.
E lui doveva sbrigarsi!
Non voleva perderla.
Si mise quindi rapido al suo inseguimento.
Lei doveva essersi resa conto che qualcuno la stava seguendo perchè accellerò bruscamente.
Avrebbe voluto chiamarla, ma non osava.
Se lo avessero sentito...
Continuò quindi a correre al limite delle sue capacità.
Mancava poco...se solo fosse riuscito ad avvicinarla di un altro metro.
Avrebbe potuto afferrarla!
Poi vide davanti a loro in fondo all corridoio...una finestra!
Finalmente!
Anche lei doveva aver pensato la stessa cosa perchè si stava dirigendo decisa verso di essa.
Un ultimo sforzo.
Allungò un braccio e la prese.
Le mise una mano davanti la bocca, per non farla gridare.
Era di schiena non poteva vederlo..e poi sembrava sconvolta...
Preparò l'incantesimo di Levitazione.
E reggendola saldamente si lanciò con lei.
Dorilay si divincolava ma la sua presa era salda.
Ora doveva solo concentrarsi e portarla il più lontana possbile da quel posto, e da quell'uomo folle.