Pirateria: cosa ne pensate?

Elzaeron

Nuovo utente
Eh la Madonna!

Mettiamo caso: Tizio non pirata e gioca due titoli l'anno. Caio invece pirata alla grande e si gioca tutti i titoli che escono nello stesso anno, PC-PS360-Wii. Chi è più videogiocatore, chi dei due ha più cultura ludica?
Chi pirata al limite non può esser chiamato collezionista.

E' un discorso che non sta in piedi, e ciò mi fa pensare che tu sia più simile a Caio :ahsisi: Mettiamo caso che tu sia un produttore di videogiochi: ti piacerebbe se dovessi chiudere la tua azienda perchè il tuo prodotto è stato acquistato da un numero insufficiente di persone per andare avanti? E' una questione di rispetto verso chi ci mette impegno nello sviluppare giochi. Poi certo, se tirate in ballo CoD o AC sono favorevole anch'io alla pirateria, ma in quel caso non li gioco neanche. Poi magari certi pirati si lamentano perchè il gioco X non viene importato in occidente o perchè non è tradotto. Questi tipi di persone mi fanno solo pena, null'altro.

Non penso debba essere un ragazzino di 16 anni a spiegarvi queste cose, suvvia.

EDIT: @Drago 2 sembra di capire che ciò sia impossibile anche su Vita, non penso che con le console che usciranno fra 2 anni si farà un passo indietro.
 
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Teocida

Oltreuomo
E' un discorso che non sta in piedi, e ciò mi fa pensare che tu sia più simile a Caio :ahsisi: Mettiamo caso che tu sia un produttore di videogiochi: ti piacerebbe se dovessi chiudere la tua azienda perchè il tuo prodotto è stato acquistato da un numero insufficiente di persone per andare avanti? E' una questione di rispetto verso chi ci mette impegno nello sviluppare giochi. Poi certo, se tirate in ballo CoD o AC sono favorevole anch'io alla pirateria, ma in quel caso non li gioco neanche. Poi magari certi pirati si lamentano perchè il gioco X non viene importato in occidente o perchè non è tradotto. Questi tipi di persone mi fanno solo pena, null'altro.

Non penso debba essere un ragazzino di 16 anni a spiegarvi queste cose, suvvia.

Io a dire il vero non warezzo un buon 90% dei giochi che attualmente mi passano sotto mano.
Facevano eccezione, un anno fa, i giochi del DS e fanno eccezione tuttoggi i giochi MAME che in caso contrario non potrei proprio giocare (o mi trovi tu un posto con un cabinato originale di ciascuno di essi?).
In ogni caso, a me non interessa discutere sul fatto che la pirateria danneggi le vendite, questo è un discorso che va fatto a parte e imho lascia pure il tempo che trova senza nemmeno mettersi a fare i distinguo sui singoli titoli. Senza contare che si potrebbero anche tirare in ballo tante cosucce dei produttori che giustificherebbero anche la pirateria, come i vari DLC, i giochi strabuggati al lancio o i DRM.
Il discorso era: un "pirata" può esser definito videogiocatore?
Io posso anche comprare tutti gli album musicali che ascolto ma sarò sempre inferiore, come cultore di musica, ad uno che se li scaricherà dal torrent a botte di 50 al giorno (ascoltandoli) se anche io non ne comprerò 50 al giorno.
Stessa cosa per i videogame: per esser un videogiocatore ti basta semplicemente giocare, oppure non è degno di esser chiamato tale neppure chi i giochi se li fa prestare, li compra all'usato o li noleggia (dato che l'apporto alle SH è lo stesso di chi pirata)?
E non solo, ma uno che scarica e gioca il doppio di un altro che invece i titoli li compra, probabilmente ne capirà anche più di videogame in generale del secondo.
 

darkdrake

Dark Cavalier Drake
Ah regà, parliamoci chiaro.
70 euro un videogioco è follia. Con i tagli all'usato, il pass online, ecc... l'usato diventa "poco" acquistabile.

Se i giochi costassero 30 euro l'uno, TUTTI noi compreremmo originali.

Piratare un gioco xbox360 è di una facilità inaudita, e con un accorgimento minimo, MANCO ti bannano dal live. MAI.
 

Level MD

The Secret Darkness
Più il videogioco diviene un hobby e più, in mancanza di un'ampia disponibilità economica, è necessario trovare soluzioni di risparmio, che non vuol dire necessariamente pirateria ma anche prestito, scambio, noleggio, usato e sconti di ogni genere ( vedi acquisti da siti uk per il mercato console o sconti di Steam in quello PC ), fenomeni che non hanno fatto altro che aumentare negli anni e che hanno un ritorno economico per lo sviluppatore che vanno da cifre minime allo zero assoluto... quanto la pirateria.

Non penso quindi che possa essere definito indegno di essere chiamato videogiocatore chi ha magari una cultura ludica maggiore di altri ma finanzia poco o nulla il mercato software, è anche per l'esistenza di larghi fenomeni volti al maggior risparmio possibile che non si può mai considerare una copia piratata come una copia venduta in meno.
 

Level MD

The Secret Darkness
Per la questione MAME citata da Teocida, leggetevi questo:

La perdita della memoria (e la pirateria onesta)
Come la generazione digitale deve trasgredire la legge per non dimenticare.

di Ivan Fulco, pubblicato il 13/6/2012

In tutta onestà, devo ammettere di aver trascorso le ultime tre settimane a trasgredire la legge. O almeno credo, visto che in nessun momento mi sono effettivamente posto il problema. Tutto è iniziato nemmeno un mese fa, quando in casa mia abbiamo dato il benvenuto al beneamatissimo Mimmo. Nulla a che vedere con neonati, pannolini o biberon, intendiamoci: "Mimmo" è solo il nomignolo assegnato d'ufficio al mio Mamecab, ovvero un cabinato da sala giochi convertito per l'emulazione MAME, con schermo da 19 pollici, due postazioni con otto tasti ciascuna, joystick e pulsanti Sanwa, gettoniera funzionante e marquee retroilluminato con logo MAME. Avete finito di detestarmi? Molto bene, possiamo proseguire.

Circa un mese fa, dicevo, quando Mimmo è entrato in casa mia, la scelta è stata praticamente obbligata. E in tempo zero ho avviato la mia operazione di "preservazione della memoria digitale". In parole povere, ho iniziato a stantuffare nel pregiatissimo Mimmo tutti i videogiochi da sala emulati fino a questo momento, perfettamente catalogati e ordinati come solo un geek notturno potrebbe ardire. È stato così che, in pochi giorni, mi sono procurato l'intero romset del MAME nella sua forma deluxe (oltre 54 GB di software, per un totale di circa 18 mila titoli) e sono partito per lo sconfinato mondo dell'emulazione.

(Ora, prima di proseguire vorrei aprire una parentesi. Nella realtà dei fatti, io non ho trasgredito nessuna legge, come ovvio, perché possiedo tutte le circa 18 mila schede originali dei videogiochi MAME, ergo ho il diritto legale di emularli. Ma questo, vorrei ricordare, è solo uno scenario ipotetico: immaginiamo che io abbia trasgredito la legge, così che possa portare a casa l'articolo).

È stato durante questo processo di catalogazione estrema, ad ogni modo, che ho avuto quella strana sensazione. Ho iniziato a vagabondare nelle lunghe liste di videogiochi d'epoca, provando titoli come Asteroids, Galaga e Panic Bank, poi Cabal, Bomb Jack e Psychic Five, fino ad arrivare a Wonderboy, Kung Fu Master e Rush & Crush. E mentre io stesso assumevo forma fluida nei ricordi, pensando a quanti anni sono trascorsi e a quanta storia digitale appartenga alla mia storia personale, mi sono reso conto di essere nel pieno di un reato. Facepalm, dico io!

Permettetemi a questo punto di inanellare qualche nozione inesatta. In Italia, i videogiochi sono legalmente considerati delle "opere multimediali complesse" (cfr. sentenza della Corte di Cassazione n. 33768 del 25 maggio 2007). Questo, e qualsiasi avvocato all'ascolto si senta libero di correggermi, li sottopone a un diritto d'autore della durata di 70 anni dalla morte dell'ultimo creatore. Negli Stati Uniti e in Giappone, altri luoghi di interesse per un videogiocatore, il relativo diritto d'autore dovrebbe attestarsi su una durata di almeno 50 anni. In ogni caso, un periodo di tempo quantomeno doppio rispetto all'intera storia dei videogiochi.

Eppure, molti dei giochi che onorano il mio glorioso Mamecab sono oggi quasi impossibili da reperire. Le versioni originali dei cabinati sono praticamente estinte. Nella maggior parte dei casi non sono state pubblicate riedizioni. E anche quando questo è accaduto, si tratta spesso di prodotti ormai fuori commercio. Non ho approfondito la situazione specifica (posso forse ammorbarvi con le mie ricerche legali?), ma chi detiene oggi i diritti di Bomb Jack? In che forma posso acquistarne una copia? E per farci una partita, devo necessariamente trasgredire la legge?

Il problema, in questo senso, è puramente tecno-logico: dal punto di vista del diritto d'autore, i videogiochi non possono essere assimilati alla letteratura, alla musica o al cinema. Per questi ultimi, le opere originali sono state preservate riversando il contenuto dai supporti originari ai nuovi formati tecnologici, perlopiù con procedure non complesse: dal manoscritto all'ebook, dal nastro all'MP3, dalla pellicola al Blu-ray. Nel caso dei videogiochi, invece, il decadimento del supporto originale (computer, console, disco ottico) comporta spesso un serio problema di riproduzione. Nella maggior parte dei casi, un videogioco d'epoca non può essere banalmente "riversato" in un nuovo formato, ma dev'essere emulato, se non addirittura riprogrammato. E se di questo non si occupa il detentore dei diritti, l'opera rischia di andare persa nell'arco di pochi decenni.

Questa situazione ha generato un ironico ricorso storico. Secoli fa, nei monasteri medioevali, agguerriti squadroni di amanuensi si slogavano i polsi per preservare le opere letterarie, ricopiandole di proprio pugno per poi tramandarle ai posteri. Erano loro i primi geek, versione secolobuica dello sfigato di finemillennio che, per primo, ha iniziato una simile opera di preservazione digitale. Oggi, noi geek moderni raccogliamo il nostro patrimonio di videogiochi d'epoca su dischi ottici, rigidi o virtuali, duplicandolo e distribuendolo come altrettanti agguerriti amanuensi. Anche noi cataloghiamo e archiviamo, slogandoci i polsi su mouse e tastiera, per poi tramandare la cultura dell'intrattenimento ai posteri. Per molti è soprattutto la volontà di videogiocare ai classici a costo zero, s'intenda, ma c'è anche molto amore per la nostra storia digitale. Eppure, noi siamo giocoforza dei fuorilegge.

Al riguardo di geek antichi e moderni, scrive lo storico Benji Edwards su Technologizer: "La principale differenza tra ieri e oggi è che il software decade nell'arco di anni, piuttosto che di secoli, tramutando la preservazione attraverso la duplicazione in un atto illegale. E questo rappresenta un serio problema: migliaia di opere digitali di rilievo culturale – precisa Edward – stanno andando perse nel momento stesso in cui parliamo".

La perdita della memoria, da questo punto di vista, è una conseguenza dell'imprescindibile legame tra un videogioco e l'hardware necessario per eseguirlo, al punto che la scomparsa del secondo causa spesso l'irriproducibilità del primo. Se in questa equazione introduciamo la velocità evolutiva della tecnologia informatica, che negli ultimi trenta anni ha portato all'estinzione di piattaforme e formati, il paradosso è tratto: l'epoca digitale, quella in cui è più semplice archiviare dati, è al contempo quella in cui è più semplice perdere dati.

Oggi non ho speranze di riprodurre la mia cassetta di Impossible Mission per Commodore 64. Meno che mai il mio floppy di Shadow of the Beast per Amiga. Avevo fiducia nella possibilità di reinstallare il mio CD di Grim Fandango per PC, pur con la necessità di emulare il sistema operativo del periodo, ma il disco è stato drammaticamente eroso dal tempo, fino a diventare illeggibile, nonostante avesse nemmeno quindici anni di vita. Alla luce di tutto questo, mi chiedo, potrebbe effettivamente esistere una pirateria onesta?


Nicola Salmoria e gli altri paladini del MAME stanno affrancando il videogioco arcade dal giogo della tecnologia obsoleta. In questo senso, esiste una pirateria onesta?
"Qualora inquadrati in un contesto storico – scrive ancora Edward – i benefici della pirateria del software superano di gran lunga i suoi costi a breve termine. Chiunque abbia a cuore la storia della tecnologia, in questo senso, dovrebbe essere grato alle persone che copiano software senza autorizzazione. Potrebbe sembrare una contraddizione, ma la pirateria ha effettivamente salvato più software di quanto ne abbia distrutto. Già allo stato attuale, i pirati hanno salvato dall'estinzione decine di migliaia di programmi, dimostrando il loro ruolo come involontari alfieri della cultura digitale".

La chiave di volta, come chiarisce Edward, è che la pirateria promuove la sopravvivenza dei dati digitali attraverso due fattori: l'ubiquità e l'indipendenza dal formato. Come dire, distribuendo i videogiochi su più canali e affrancandoli dalla schiavitù dell'hardware originario. In questo scenario si inquadra il ruolo di primo piano dell'emulazione, e di eroi come Nicola Salmoria e gli altri autori di emulatori, che stanno pian piano liberando l'enorme archivio videoludico dalle catene del passato. Ma per quanto riguarda gli utenti, non dovremmo avere anche noi il diritto di diffondere questa storia tecnologica, senza doverci guardare le spalle dalla legge?

La mia generazione è cresciuta immersa in una cultura pop di cui i videogiochi sono parte integrante. Ai nostri figli consiglieremo di leggere i libri che più abbiamo amato, i film che più ci hanno fatto sognare, ma anche i videogiochi che nei luoghi più remoti dell'immaginazione ci hanno fatto viaggiare. Nel caso di un libro o di un film, procurarci una copia di queste opere non sarà complicato. Per molti videogiochi, al contrario, forse sarà impossibile. A meno ovviamente di trasgredire la legge.

Se esiste un inviolabile diritto d'autore, tuttavia, credo debba esistere anche un sacrosanto diritto del videogiocatore. Una legge del buon senso che trascenda le leggi dell'uomo, spesso imperfette, e che permetta a chiunque di praticare una "pirateria onesta", per preservare la memoria e garantire a questa anomala cultura geek di perpetuarsi. O almeno, questo è un punto di vista. L'altro è che siamo solo bambocci troppo cresciuti che vogliono smanettare con vecchi giochini senza pagare nulla. Ma a ciascuno il suo. Per quanto mi riguarda, Mimmo e io siamo già incamminati sulla strada della memoria.

fonte: Videogame.it
 
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Teocida

Oltreuomo
Articolo lucido e parecchio veritiero, personalmente considero il MAME come il più grande progetto portato avanti nell'ambito videoludico. E di cui dovremmo anche andar fieri perché nasce grazie a degli italiani.
Per me poi, che ho iniziato a giocare e son cresciuto proprio con i coin-op prima ancora che con console o pc, il MAME è pure un ottimo ritorno nei bei tempi: è fantastico giocare ancora a Final Fight, Cadillac&Dinosaurs, Metal Slug o Waku Waku 7 (il primo picchiaduro che riuscì a finire con solo un gettone, bei tempi!), più tantissimi altri.
Non solo, ma sempre grazie al MAME son anche riuscito a terminare titoli che al tempo, al bar, era veramente parecchio dispensioso finire come i vari R-Type o Chariot del 3Wonders vista la difficoltà estrema dei livelli finali (cosa che si ripercuote in più o meno tutti gli shoot'em up side-scrolling). Oppure a giocare a veri e propri capolavori assoluti che al tempo mi son perso in quanto nessun bar del mio paesello li portò, due su tutti i D&D Tower of Doom e Shadows over Mystara.
Tutti titoli che si sarebbero del tutto PERSI senza il MAME e la conseguente pirateria, relegati nel passato e divenuti quindi ingiocabili. Che per alcuni potrai dire pure pazienza, che tanto a chi frega di giocare a Tatoo Assassins o Gang Wars che fanno veramente cagare, ma altri son propriamente dei capisaldi nella storia videoludica che ogni videogiocatore dovrebbe provare almeno una volta. E senza piratare, in questo caso, non puoi.
 
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bad_hunter

Metroid Hunter
È il solito discorso che andrebbe pubblicato su siti come Repubblica e non videogame.it, se lo legge una persona comune lo può trovare interessante ma per me è l'autore è un capitan ovvio.
 

Level MD

The Secret Darkness
È il solito discorso che andrebbe pubblicato su siti come Repubblica e non videogame.it, se lo legge una persona comune lo può trovare interessante ma per me è l'autore è un capitan ovvio.

ok che articoli di questo tipo servirebbero ancor più su siti d'informazione generalista dall'ampio pubblico, ma non mi sembrano inutili anche in siti/forum dedicati ai videogiochi, perché quello che è ovvio per un trentenne retrogamer non lo è per le nuove generazioni e per il giocatore "Tizio"
 

Teocida

Oltreuomo
ok che articoli di questo tipo servirebbero ancor più su siti d'informazione generalista dall'ampio pubblico, ma non mi sembrano inutili anche in siti/forum dedicati ai videogiochi, perché quello che è ovvio per un trentenne retrogamer non lo è per le nuove generazioni e per il giocatore "Tizio"

Esatto, anche perché è da sempre che spuntano come funghi quelli che criticano in toto la pirateria ed innalzano le SH a fantomatici enti perfetti a cui tutto è dovuto e nulla va chiesto. Ed invece non è così, perché specie in questa generazione abbiamo visto le peggiori cose nel mainstream videoludico, con politiche che se riproposte in altri media avrebbero come unico effetto un turbine di calci nel **** all'ideatore.
 

Elzaeron

Nuovo utente
Esatto, anche perché è da sempre che spuntano come funghi quelli che criticano in toto la pirateria ed innalzano le SH a fantomatici enti perfetti a cui tutto è dovuto e nulla va chiesto. Ed invece non è così, perché specie in questa generazione abbiamo visto le peggiori cose nel mainstream videoludico, con politiche che se riproposte in altri media avrebbero come unico effetto un turbine di calci nel **** all'ideatore.

Non riesci a cogliere la differenza tra il comprare usato e/o farsi prestare giochi dal piratarlo direttamente?:look:

Il discorso "ho giocato più giochi di te, quindi la so più lunga e ho una cultura migliore!!11!!!!11!!1!" non ha senso. O meglio, nella maggior parte dei casi non è vera. E mi sa che devi rileggerti il nome del thread :asd:

Se tu avessi una pizzeria (esempio) saresti contento di fare pizze gratis per tutti? Se sì dimmi dove abiti che vengo a trovarti. Ripeto: se si tratta di giochi orrendi, fotocopia o monchi (ovvero con DLC che proseguono la trama) la pirateria non mi fa nè caldo nè freddo. Se invece i giochi (ma soprattutto le aziende) che subiscono la pirateria meritano, non vedo perchè fare un torto a chi ci ha messo impegno per farci divertire. Conosco gente che compra al D1 ogni anno CoD, AC e Fifa/Pes (compresi i DLC), e poi va a piratarsi il Wii per giocare Xenoblade E Monster Hunter 3.

E chi pirata e poi si lamenta se i titoli giappi non vengono pubblicati in Occidente mi fan solo ridere dall'idiozia e l'incoerenza che dimostrano.
 

Teocida

Oltreuomo
La differenza tra chi pirata e chi compra usato (o chi gioca titoli prestati) per una SH è nessuna: da nessuno dei due riceve soldi, da nessuno dei due è incentivata con i guadagni a produrre altri titoli. Poi ovvio che c'è differenza, ma non dal punto di vista dell'azienda, e infatti non si spiegherebbero le varie uscite contro il mercato dell'usato (e le varie misure atte a boicottarlo come gli online/offline pass) sennò.

Il discorso "ho giocato più giochi di te quindi molto probabilmente ne capisco più di te di videogames" è verissimo, è indifferente se il gioco a cui hai giocato sia stato comprato o meno visto che il contenuto è lo stesso. E la propria cultura videoludica cresce con il numero di titoli giocati, non certo con i soldi che ci hai messo per giocare. Il nome del thread lo conosco bene visto che lo commento da quando è nato, mi riferivo solo alla tua affermazione "chi pirata non è degno di esser chiamato videogiocatore" che è palesemente falsa. Uno può esser millemila volte più giocatore di te e capirne millemila volte di videogame più di te a prescindere da come si è procurato i giochi.

Uno può piratare poi quello che vuole, trovo molto più sensato piratare Xenoblade che CoD ad esempio, semplicemente perché il secondo da tutto in online e se ti beccano con la copia crackata sei fuori, ban, e vai a giocare nei server dei cheaters.
 

Elzaeron

Nuovo utente
Uno può piratare poi quello che vuole, trovo molto più sensato piratare Xenoblade che CoD ad esempio, semplicemente perché il secondo da tutto in online e se ti beccano con la copia crackata sei fuori, ban, e vai a giocare nei server dei cheaters.

Ok dai, leggendo questa frase mi sono fatto una chiara idea di con chi sto parlando. Colpa mia che ci ho perso anche tempo.

Oh no, era meglio se non commentavo visto che tu hai over 7000 post sul sito ed io poco più di 200, che stupido che sono D:
 
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