Mi sento come se fosse appena arrivato Babbo Natale, faccio un giretto sul forum e mi becco una bella discussione multipagina vecchia maniera. Oh che bellezza!
Premetto di aver letto solo alcune pagine (le prime) e vorrei esporre un paio di mie considerazioni, partendo dalla mia esperienza.
Tribal, sebbene ti stimi per il nick e per la tua passione per FFIX, devo ammettere che il tuo discorso è profondamente qualunquista.
Per quanto mi riguarda, devo ancora compiere 18 anni, dunque non sono un "grande vecchio" né tantomeno un grande cultore di videogames (in quanto a JRPG, avrò giocato una quarantina scarsa di titoli, di cui almeno 15 FF) e mi manca ancora la 13° produzione ufficiale Square, su cui ovviamente mi asterrò dal giudicare.
L'impianto grafico di un videogame si evolve con il tempo, su questo siamo d'accordo, e si creano degli standard di valori mano a mano che aumentano i mezzi, ma sul valore comunicativo della grafica stessa questi standard incidono in maniera alquanto relativa.
Facendo un paragone con la storia dell'arte, le pitture rupestri allora non andrebbero preservate, perché siamo arrivati all'arte astratta e concettuale, che esprime in maniera molto più immediata messaggi molto più complessi di quelli che gli uomini antichi volevano comunicare con i loro graffiti.
Rimanendo in tema, Leonardo, Michelangelo e Tiziano sarebbero indiscussamente i migliori artisti di tutti i tempi, perché l'imitazione fedele della natura della corrente rinascimentale ha raggiunto livelli inimitati nell'arte successiva.
Tutto ciò mi porta alla mia prima considerazione, un'ambientazione può essere anche priva dei dettagli che questa generazione (o quelle successive) possono garantire, ma se ha comunque una forza che la anima, un messaggio da trasmettere, un'atmosfera carica, può tranquillamente rompere la barriera della tecnica pura e divenire valida in ogni tempo ed in ogni luogo.
Esempio concreto: scena della morte di Sniper Wolf ed il successivo dialogo tra Snake e Otacon (MGS)
Al di là del grande pathos che raggiunge il momento in sé, pochi potranno a ragione contraddirmi riguardo il valore poetico ed evocativo dell'ambientazione: la landa fredda e desolata, i lupi che si avvicinano, Otacon che crolla di fianco a lei, Snake esitante e sconsolato di fronte alla sua fine.
Quest'atmosfera, che al solo pensiero mi fa salire la pelle d'oca, non può non toccare un occhio ed uno spirito anche solo minimamente attenti, al di là del corpo di Wolf mal definito che si muove in modo sconnesso, di Otacon che si agita come se stesse annuendo ripetutamente, più che piangendo, o di Snake, che dopo il discorso con Otacon si allontana nel buio con i soliti movimenti plastici.
Avrebbe reso meglio se si fossero potuti vedere anche i pori della pelle di Wolf? Se ogni movimento fosse stato teatralmente perfetto? Se la neve in caduta avesse avuto consistenza reale invece di sembrare una cascata di puntini bianchi?
Sinceramente non posso dare un risposta oggettiva (quanto mi mancava questa parola
) a questo interrogativo, ma, basandomi sempre sulla mia esperienza, avendo rivisto la medesima scena in "Twin Snakes", che pure aveva grafica estremamente superiore, l'impatto emotivo è rimasto bene o male lo stesso.
Il problema di fondo è che i giochi di oggi ambientazioni cariche come quella della suddetta scena raramente sono in grado di riproporle. Posso citare la piacevolissima eccezione di GoW2, che quando è uscito aveva una delle migliori grafiche in circolazione, la migliore che io avessi mai visto, ed allo stesso tempo ogni ambiente trasmetteva quel senso di malinconica angoscia proprio di una ambientazione post-apocalittica.
Come scordarsi il tramonto sulle macerie nella città sprofondata? Un fotogramma che in un attimo descrive tutta la carica emotiva del gioco, sicuramente un'immagine che non avrebbe reso altrettanto con una grafica old-gen.
Il senso finale del mio discorso è quello di andare oltre le apparenze. Non ha senso dire: vecchio=pugno in un occhio, nuovo=bello; denota una certa chiusura mentale, un po' come rifiutarsi di leggere Dante o Ariosto perché scrissero in un italiano che ormai è obsoleto.
Se poi uno considera un pugno in un occhio una grafica datata, non sono certo io che mi perdo le bellezze e la carica emotiva di quei capolavori, che si esprimeva anche nella grafica.
(Del resto non parlo, perché se ci ho messo così tanto ad analizzare un elemento che per me è estremamente marginale nel giudicare un videogame, non so quanto potrei scrivere, ad esempio, sulla trama).
Peace and love, guys