Amarant è stato indubbiamente il personaggio più difficile da interpretare, poiché sempre introverso e taciturno, ma sono riuscito a vedere in lui una sorta di impotenza verso il destino: dico questo siccome, da quando si è trovato a lavorare come mercenario, nascosto sotto il nome di ‘Uomo Salamandra’, non ha più considerato le possibilità che la vita gli ha offerto. Ma quando incontra Gidan nelle rovine di Madain Sari e gli viene proposta un’altra strada da percorrere, sente qualcosa risvegliarsi dentro di lui e così accetta questa sfida, unendosi al gruppo. Questo dimostra il passaggio, quasi un risveglio, da uno stato di egocentrismo a uno di disponibilità, man mano crescente, verso l’umanità, che vede probabilmente per la prima volta.