Squall2003, sei tutt'altro che OT, anzi
Io parlo per me: non contesto il carattere di Squall, quanto l'originalità (ho già detto che si erano già visti personaggi così nel passato), così come la poca profondità del carattere rispetto ad altri protagonisti visti nei precedenti titoli della saga.
Tutto qui, trovo il personaggio di Squall a dir poco sopravvalutato, poi il fatto che sia superdeformed o meno, che sia abbigliato come un tronista o come un guerriero vichingo a me importa poco, ma dal protagonista principale mi aspetto (dal momento che la Square mi aveva sempre abituato più che bene in passato) molta più acqua al mulino della trama (ho citato Terra e Cloud, ma per citare un gioco più vicino a FF VIII e uscito un anno prima mi viene in mente Fei di Xenogears, altro protagonista con i controcazzi).
Che poi sia uno dei pochi personaggi a portare qualcosa rispetto alla tristezza infinita delle altre mascherine presenti nel gioco c'è ben poco da discutere.
E io cosa ho detto scusa?
Ho detto che Squall nel contesto povero in cui è inserito ne esce più che bene, specie prendendo in esame il target del titolo in questione, ma nel momento in cui viene accostato ad altri personaggi estrapolati in contesti molto più maturi e con molte più tematiche a livello di trama ne esce sicuramente meno bene.
E direi che è qualcosa di incontestabile.
Per prima cosa "parla per te" (specie in un contesto nella quale dimostri di non essere molto ben informato) lo puoi andare a dire ad uno dei tuoi familiari o a qualche tuo amico, dal momento che non appartengo a nessuna delle due categorie ti consiglio di dare queste "dritte" a persone a te più contigue, specie perchè nel mio intervento non c'è alcun riferimento a te o alle tue esperienze, ma è una constatazione del tutto generale ma documentata, e non un attacco nei tuoi confronti. Se poi tu (come peraltro faccio anch'io)vai oltre a ciò che ti viene imposto da un sistema scolastico vecchio, buon per te.
Tuttavia vista la tua risposta non posso far altro che credere che tu non sia per nulla informato: la letteratura italiana si fonda sulle tre corone (Dante, Pertrarca, Boccaccio), tanto è vero che persino la lingua italiana nei vari stadi della sua evoluzione (a dir poco lenta) ha preso per molti secoli in esame la lingua aulica utilizzata per la letteratura da Petrarca (lirica) e Boccaccio (prosa). Solo nell'ultimo secolo ci si è staccati una volta per tutte da questa ipotesi, con l'ultima questione della lingua.
Io sto parlando di scuola (poichè è solitamente il primo punto di contatto con la cultura, e dovrebbe quindi costituire la base, poi le esperienze e le letture individuali sono un altra cosa), ma penso di parlare con un minimo di cognizione di causa, dal momento che essendo studente universitario di lettere moderne noto con sommo dispiacere come venga dato maggior risalto a ciò che dicevo in precedenza (le 3 corone, e Manzoni per la prosa) rispetto alla lirica moderna nata nella seconda metà dell' 800, poco considerata poichè troppo slegata alle nostre antiche tradizioni. Stessa cosa dicesi per il romanzo, anzi, forse in questo caso è ancora peggio, poichè è una forma d'arte sviluppatasi all'origine in vari paesi d'europa, ad un livello sovranazionale e quindi ancora meno riconosciuto come qualcosa di nostro.
Per quanto riguarda la libreria e la biblioteca: siamo poveri anche da un punto di vista di opere straniere degne di nota tradotte in italiano, ma questa non è una faccenda prettamente culturale, quanto economica e che ha a che fare con l'imprenditoria libraria.
Non mi pare di aver detto che all'estero sia meglio (oddio, in certi paesi come in Francia stanno meglio per esempio...).
Se c'è un paese da cui non prenderei spunto sono proprio gli stati uniti, perchè come hai detto tu non hanno storia (fatto strano, pensando al fatto che proprio loro si stanno impegnando ad "insegnare" attraverso metodi più o meno ortodossi come la gente dovrebbe vivere...).
Quanto al fatto che il nostro modo di studiare letteratura è impareggiato ho qualche dubbio, per lo meno, il nostro modo di studiare la lirica pre ottocentesca probabilmente lo è, dopo no, siamo troppo ancorati alle tradizioni e troppo poco aperti alle novità, e non penso di offendere nessuno se dico che siamo ben lontani dall'idea di weltliteratur di Goethe, così come siamo indietro almeno qualche decennio sulla disciplina di letteratura comparata e non ci sfiora nemmeno l'idea sovranazionale di letteratura.
Ed anche questa non è una menzogna, in Italia studiamo Storia da un punto di vista sovranazionale, ma con la letteratura siamo ancora parecchio indietro, dal momento che la studiamo non da una prospettiva storica o estetica, ma da un punto di vista geografico.