Bene, finito.
Il gioco è molto godibile, se si passa sopra ai soliti difetti di circostanza.
A dire il vero speravo più nella trama, rimane un po' banalotto lo scrittore che scrive un manoscritto raffigurante il futuro nel quale si inserisce per cambiare la storia in suo favore, l'ombra che è una metafora delle sue turbe psichiche eccettera eccettera, l'ha usato anche Leo Ortolani in un numero di Rat Man ma tant'è, il suo mestiere di trama lo svolge abbastanza bene accompagnando il giocatore fino alla fine; forse rimane un po' troppo confusionaria per via della trama stessa ma nulla di indecifrabile. Peccato per alcune cose che andrebbero limate, il personaggio di Berry a volte è troppo esagerato e ha l'unico effetto di fare a pezzi la tensione che si vorrebbe creare, quando l'ho visto sbucare con lampadina in testa e cinturone di luci natalizie (alimentate da cosa poi?) mi son scese davvero le braccia a terra.
Ma non quanto quando ha fatto irruzione dal nulla il settimo cavalleggeri sotto forma di quel ***** di simil-Big Daddy luminoso (non ci sono parole per descriverlo meglio) che mi ha tirato fuori dal fortino ombroso. Wow. Che poi compare anche nel finale, ed è decisamente meglio stendere un velo pietoso. E poi chiedevo se c'erano Deus ex Machina, vabbeh.
Forse mi aspettavo un po' di più dalla trama, non è male, bisogna anche tener presente che gli ultimi tre giochi provati son Vanquish, EA's Inferno e AC: Brotherhood che sul lato narrativo son poco più che scadenti quindi boh, non mi soffermerò oltre perché sarebbe un po' eccessivo andare a beccare minuzie sparse qua e la (quel ***** di simil-Big Daddy luminoso non è una minuzia però) e soprattutto perché infondo è un videogame.
Quindi passiamo al gioco in sé, sostanzialmente la critica più pesante che si può muovere è dovuta ai nemici, scandalosamente pochi, io ne ho contati 4 :
* Nemici normali che tirano roba (2-3 colpi di revolver)
* Nemici con ascia/pala/piccone (6 colpi di revolver)
* Nemici con motosega (8-9 colpi di revolver)
* Nemici teletrasportatori (3-4 colpi di revolver)
Più
* Personaggio della storia posseduto che entra in una delle categorie qui di sopra (ma ha più resistenza)
Poi ok abbiamo anche i poltergeist e gli uccelli ma poca roba e non entrerebbero a pieno nella lista di sopra. Ah già, ci sono gli scheletri, che ne ho trovato solo 3 in tutto il gioco, peraltro insieme, e quindi immagino siano più un easter egg che non ho afferrato piuttosto che un vero nemico.
Non pretedevo certo posseduti armati di fucili e mitra, anche perché sarebbe stato veramente difficile affrontarli dato che Wake non è certo un Leon o un Chris Redfield ed i suoi movimenti son volutamente un po' impacciati. Però qualcosina in più non sarebbe affatto guastato, anzi, si potevano aggiungere qualcosa come tentacoli ombrosi o roba simile giusto per dare varietà ai combattimenti.
Il gioco comunque non è facile come molti di questo periodo, l'ho finito direttamente a difficile e alcuni pezzi mi hanno dato qualche problemuccio, specie se ti accerchiano 3-4 nemici. Ok, una volta che trovi bengala-razzi-granate in quantità sei praticamente sempre a posto, ma se non li hai (ovvero più o meno ad ogni inizio atto fino alla metà) sei già più nei problemi e devi destreggiarti a schivate e colpi di luce. Avrei preferito più sessioni dove proprio devi scappare, ma nel complesso mi ha divertito davvero molto combattere i posseduti, praticamente esultavo ogni volta che apparivano.
Piuttosto mi avrebbe fatto più piacere un sistema diverso di gestione della torcia, non ho sopportato per nulla che questa con il tempo ricaricasse le pile, avrei preferito non lo facesse se non ne inserivi di nuovo, con il risultato di rendere il gioco più difficile e soprattutto lasciarmi almeno una volta senza pile, cosa che non è mai successa.
Forse tutto quello che fai negli atti è sempre uguale, esplora un po' durante il giorno e durante la notte vai verso le luci cercando di raccogliere il più possibile e sconfiggendo (quasi) tutti, ma non mi ha mai pesato tutto ciò al di fuori dello scarso numero dei posseduti, complici anche gli ottimi filmati di intermezzo.
Le ambientazioni del resto son molto buone, un po' monotone a dir la verità (in ogni atto c'è la solita foresta del cavolo in cui devi camminare, ma il gioco in fondo è ambientato lì) però tutto sommato ne abbiamo anche ottime, come la miniera o la diga.
Veramente molto bella l'idea di aggiungere le trasmissioni radiofoniche e televisive come collezionabili (che ho preso tutte) che spezzavano il gioco con simpatici filmati o discorsi.
Non pienamente riuscita invece l'introduzione delle pagine del manoscritto (che ovviamente non ho trovato tutte dato che molte sono in Incubo), non per altro ma spesso e volentieri mi spoileravano il finale dell'atto. Chi ha detto agli sviluppatori che volevo assolutamente conoscerlo a nemmeno metà atto?
Il caffé e i barattoli son i soliti collezionabili, il caffé molto azzeccato per lo sviluppo del gioco lol, non li ho trovati tutti anche perché che si dovesse buttare giù le piramidi di barattoli l'ho capito al quarto atto.
Rimango però dell'idea che creare il gioco come fosse un episodio di una fiction serva a poco, sicuramente serve ad annoiarmi con il riassuntino di quel che ho fatto 10 minuti prima. Un esercizio di stile fine a sé stesso e non propriamente riuscito.
Non capisco anche in questo caso le critiche alla longevità che tutto sommato mi è sembrata discreta, ed il gioco è anche pienamente rigiocabile per come la vedo io visti i molti oggetti da pigliare per prender gli obiettivi. Lo farò? Boh, sicuramente ora giocherò a La Noire prima.
Altro da dire? Si grafica molto buona che aiuta ad immergersi nell'ombra e colonna sonora che non aiuta affatto ad immergersi nell'ombra però rimane molto bella e l'ho già messa in torrent.
Per chi non ha voglia di legger tutta 'sta roba il gioco mi è piaciuto nonostante gli sviluppatori prendano troppo sul serio King (e a volte si vede) e nonostante quel ***** di simil-Big Daddy luminoso e nonostante i pochi nemici ed un pizzico di monotonia generale: 7,5/8 Distinto.
Attendiamo fiduciosi un seguito, magari con più varietà nei posseduti.