Capitolo 21
Nel buio , l'unica cosa che percepiva era il dolore.
Le braccia gli dolevano in modo insopportabile.
La corda, legata stretta intorno ai polsi stava scavando in brofondità nella pelle.
Da quanto tempo era li'?
Quando lo avevano legato in quella scomoda posizione era ancora svenuto, ma
dopo non ci era volto molto per essere ben desto.
Passi di più persone si stavano avvicinando, e aveva l'impressione che non sarebbero state visite amichevoli.
Il rumore di una porta che veniva aperta.
Altri passi.
Poi finalmete un po' di luce.
"Kresio..." Disse rivolto all'uomo che si trovò di fronte, pronunciando il suo nome
come fosse un insulto.
Dietro l'Altomago veniva un altra persona.
Non lo aveva mai visto ma capi' subito chi fosse:
Aveva gli stessi capelli rossi di Shana.
Gli occhi neri lo fissavano come se volessero leggergli l'anima.
Poi parlò con voce profonda:
"Non ti trovi in una bella situazione, vero ragazzo?"
Dal tono sembrava quasi fosse preoccupato per lui, ma gli occhi tradivano
la più completa mancanza di scrupoli.
"Sono stato meglio." Rispose fingendo sicurezza.
"Bhe, rallegrati, perchè potrai avere indietro la tua libertà in cambio di un piccolo favore"
Più che un offerta sembrava una minaccia.
E poi continuava a non capire cosa ci facesse lui li'.
Era convinto volessero prendere Dorilay!
Meglio cosi', meglio che fosse toccato a lui, pensò.
"Sono parecchio impegnato , sai , non so se avrò voglia di farti un favore!"
Era una situazione pericolosa , e fare lo spavaldo non era proprio la migliore delle idee.
Ma quell'uomo era ripugnante, e sarebbe morto piuttosto che aiutarlo.
Don Aster scoppiò in una fragorosa risata.
"Ma che ragazzo simpatico mi hai portato, Kresio!"
L'Altomago non sembrava condividere quell'improvvisa ilarità, anzi sembrava preoccupato:
"Stupido ragazzino!! Ti conviene parlare se non vuoi...!!" Con le labbra sfreggiate serrate in un espressione minacciosa si era avvicinato a lui.
"Altrimenti cosa...?!"
"Calmi , calmi. Kresio, non è questo il modo di trattare il nostro ospite." Intervenne Aster conciliante.
"E quale sarebbe il modo? Appenderli come salami?" Chiese.
"Il tuo trattamento futuro dipende esclusivamente da te. Ora dimmi: come fai a localizzare gli Artefatti? E' una domanda molto semplice, ma dalla risposta che mi darai dipende la tua vita."
"Non so di cosa stai parlando!"
Localizzare gli Artefatti? ma chi credeva che fosse?"Risposta sbagliata. Ma voglio darti un'altra opportunità, ragazzo...com'è che ti chiami?"
"Mi chiamo Erion e non ho nessuna idea di come localizzare un Artefatto, che tu ci creda o no è la verità."
"Mente!!!" urlò Kresio isterico tirando fuori una Daga, pronto a colpirlo.
Aster lo blocco con un solo gesto, ed un' occhiata gelida.
"Mio signore lasciate che usi i miei metodi persuasivi..." Implorò il viscido uomo.
"Ma certo Kresio, sai bene quanto io non tolleri chi sbaglia. Me ne occuperò io."
Un sorriso perfido si dipinse sul volto di Don Aster, poi prese un arma appesa ad un muro.
Era una catena con un manico ad una estrmità e una pesante sfera di duro
metallo chiodato all'altra estremità.
Il cuore prese a martellargi incontrollato nel petto.
Avrebbe voluto urlare ma non un suono gli sarebbe uscito dalle labbra.
Aster iniziò a far roteare veocemente l'arma.
Uno sguardo folle illuminava il suo viso.
Il rumore sibillante della rotazione era come un canto di morte.
Kresio sorrideva soddisfatto dietro il suo signore.
Erion chiuse gli occhi, nella sua mente un unico pensiero:
Almeno non tocca a lei.
Poi si preparò ad incassare il colpo.
Passarono secondi interminabili, prima che tutto si concludesse.
Sulla sua pelle sentiva nitida la sensazione del sangue.
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Apri' gli occhi improvvisamente, svegliandosi nella notte.
Aveva fatto un altro incubo.
Questo però le era sembrato tremendamente reale.
Si accorse di stare ansimando.
Era solo un sogno , si disse.
E a qualcosa era servito:
Non avrebbe dovuto addormentarsi, per attuare il suo piano.
Ma almeno il brutto sogno l'aveva svegliata.
I suoi compagni dormivano profondamente.
Perfetto.
Si alzò e si preparò, veloce e silenziosa.
Poi si avvinò dove lei dormiva e agi' in fretta:
Una mano sulla bocca e un coltello puntato alla gola:
"Non fare rumore. Alzati e seguimi."
Shana lottò per un attimo, poi si arrese e segui' Dorilay nell'oscurità.
Grazie a chiunque decida di leggere e commentare anche questo capitolo!!